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La '''Lessinia''', o '''Monti Lessini''', è un [[altopiano]] e un [[supergruppo alpino]] situato prevalentemente in [[provincia di Verona]] e parzialmente nelle province di [[Provincia di Vicenza|Vicenza]] e [[Provincia autonoma di Trento|Trento]].
 
Una parte del territorio lessinico costituisce il [[Parco naturale regionale della Lessinia]]. Confina a nord con la Val di Ronchi e il [[Gruppo del Carega]], a est con la [[Val Leogra]], a sud con il corso dell'[[Adige]] e l'alta pianura veronese e a ovest con la [[Val Lagarina]]. Le sue cime raggiungono un'altitudine tra i 1500 e i 1800 {{mslmM|1800|ul=m slm}}
 
Fin dai tempi più remoti la Lessinia vide la presenza dell'uomo, che qui poteva facilmente reperire la selce e rifugiarsi nelle molte grotte e ripari. Risale all'inizio del [[II millennio a.C.]] la diffusione dei [[castellieri]], piccoli insediamenti fortificati posti sulla sommità dei rilievi, di cui rimangono solo alcune tracce oramai confuse nel territorio. Prima dell'arrivo dei [[antica Roma|Romani]], avvenuto tra il III e il II secolo a.C., la zona era abitata da diverse popolazioni di origine [[reti]]ca, tra cui gli [[Arusnati]]. A quel tempo l'altopiano risultava quasi interamente occupato da boschi per la parte più bassa mentre le spianate più in quota erano adibite a pascolo estivo. In seguito alla caduta dell'Impero Romano il territorio andò incontro a un'evidente decrescita demografica, che si interromperà solamente agli inizi dell'[[XI secolo]].
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Tra le cime: [[Corno d'Aquilio]], [[Monte Tomba (Lessinia)|Monte Tomba]], [[Cima Trappola]].
 
Il paesaggio degli Alti Pascoli della Lessinia è stato ufficialmente riconosciuto come paesaggio agrario ed inserito nel [[Registro nazionale dei Paesaggipaesaggi rurali di interesse storico, delle pratiche agricole e delle conoscenze tradizionali|Registro nazionale dei paesaggi storici rurali]], predisposto con decreto n. 17070 del 19 novembre 2012 del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.<ref>{{cita web|https://www.altipascolidellalessinia.it/la-lessinia-e-nel-registro-nazionale-dei-paesaggi-rurali-storici/|La Lessinia è nel Registro nazionale dei paesaggi rurali storici|autore=Matteo Scolari|data=9 settembre 2020|accesso=22 ottobre 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201001000349/https://www.altipascolidellalessinia.it/la-lessinia-e-nel-registro-nazionale-dei-paesaggi-rurali-storici/|dataarchivio=1 ottobre 2020|urlmorto=no}}</ref>
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La [[Val d'Illasi]], con i suoi {{M|22|u=km}}, separa in due l'altopiano della Lessinia andando a insinuarsi fino nel [[gruppo del Carega]]. La valle risulta assai stretta nelle sue porzioni più settentrionali, facendo registrare poco meno di 200 metri di larghezza a [[Selva di Progno]] per poi aprirsi all'altezza di [[Illasi]] fino a circa {{M|3|u=km}}. Nei pressi di [[Giazza]] si apre una vallata in direzione ovest est, la [[val Fraselle]], percorsa dall'omonimo torrente.<ref>{{cita|Bodini, 2005|pp. 46-47}}.</ref>
 
L'ultima grande valle della provincia di Verona è la [[Val d'Alpone]] in cui scorre per circa {{M|32|u=km}} il torrente Alpone che, nato dal monte Purga, termina la sua corsa in Adige {{M|7|u=km}} dopo aver attraversato [[San Bonifacio (Italia)|San Bonifacio]].<ref>{{cita|Bodini, 2005|p. 50}}.</ref> Infine, in [[provincia di Vicenza]], la [[val del Chiampo]] si estende per circa {{M|31|u=km}} interamente percorsi dal torrente Chiampo, anch'esso terminante nell'Adige dopo aver aggiunto alle sue acque, originatesi a 1650 {{mslmM|1650|ul=m slm}}, quelle di numerosi torrenti.<ref>{{cita|Bodini, 2005|p. 51}}.</ref>
 
=== Clima ===
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[[File:Lessinia dal Trappola.jpg|sinistra|miniatura|Lessinia innevata vista da [[Cima Trappola]]]]
 
[[Clima]]ticamente la Lessina può essere divisa in tre fasce: una temperata umida, talvolta tendente al submediterraneo permettendo coltivazioni di ulivi, che si estende dalle zone pedemontane a circa {{formatnum:M|700}}|ul=m {{mslmslm}}, una successiva temperata fresca tra i {{formatnum:700}} m e i {{formatnum:1500}} m e, infine, una oltre i {{formatnum:1500}} m temperata fredda. Le temperature medie oscillano tra i 5&nbsp;°C e i 13&nbsp;°C con una diminuzione media di circa 0,5&nbsp;°C ogni {{formatnum:100}} m di quota guadagnata. Il mese più freddo è gennaio, con una media delle minime spesso inferiore a -1&nbsp;°C, mentre il periodo più caldo è tra luglio e agosto quando le massime arrivano a essere comprese tra i 22&nbsp;°C e i 29&nbsp;°C. L'[[umidità relativa]] è tra il 50% e il 70%.<ref name=meteo/><ref>{{cita|Bodini, 2005|pp. 109-110}}.</ref>
 
A fondovalle si registrano [[Precipitazione (meteorologia)|precipitazione]] medie intorno agli {{formatnum:850}} mm che crescono sensibilmente in direzione nord. Il minimo pluviometrico principale coincide con i mesi di gennaio e febbraio, mentre quello secondario tra luglio e settembre, con l'esclusione di agosto quando l'intensa attività convettiva comporta un aumento delle piogge. I massimi pluviometrici principali si registrano nei mesi di ottobre e novembre, mentre tra aprile e giugno vi è il massimo secondario.<ref name=meteo/> La [[neve]], più frequente nella zona centrale e orientale, si presenta nei mesi invernali tra dicembre e metà febbraio non superando di media gli 80 centimetri.<ref>{{cita|Bodini, 2005|p. 110}}.</ref>
 
A titolo di esempio si riportano le tabelle climatiche relative a [[Velo Veronese]] (a {{formatnum:M|1074}}|ul=m {{mslmslm}}) e [[Grezzana]] (a {{formatnum:M|267}}|ul=m {{mslmslm}}):
 
{{ClimaAnnuale