Plotino: differenze tra le versioni
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|LuogoNascita = Licopoli
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|NoteNascita = /[[205]] circa
|LuogoMorte = Suio
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|Didascalia = Ritratto la cui attribuzione a Plotino è plausibile ma non certa.
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È considerato uno dei più importanti filosofi dell'antichità, erede di [[Platone]], a volte identificato ''in toto'' col suo pensiero. ▼
▲È considerato uno dei più importanti [[Filosofia greca|filosofi]] dell'antichità, erede di [[Platone]], a volte identificato ''in toto'' col suo pensiero. È considerato il principale creatore del [[neoplatonismo]].
Le informazioni biografiche su di lui provengono per la maggior parte dalla ''Vita di Plotino'', composta da [[Porfirio]] come prefazione alle ''[[Enneadi]]'', gli unici scritti di Plotino, che hanno ispirato per secoli [[teologia|teologi]], [[misticismo|mistici]] e metafisici [[Paganesimo|pagani]],<ref>Come ad esempio il suo allievo [[Porfirio]], Amelio, [[Giamblico]], [[Teodoro di Asine]], la scuola siriaca e quella di Pergamo, [[Flavio Claudio Giuliano|Giuliano imperatore]], [[Saturnino Secondo Salustio|Salustio]], [[Plutarco di Atene|Plutarco]], Domnino, [[Siriano (filosofo)|Siriano]], [[Proclo]]</ref> [[Cristianesimo|cristiani]], [[ebrei]], [[Islam|musulmani]] e [[Gnosticismo|gnostici]]. ▼
▲Le informazioni biografiche su di lui provengono per la maggior parte dalla ''Vita di Plotino'', composta
Allievo di [[Ammonio Sacca]], Plotino elaborò la dottrina dell'[[emanatismo]] [[monismo|monistico]], un processo necessario ed eterno, non [[creazione (teologia)|creazionistico]], in cui ognuna delle tre [[ipostasi]] genera quella di livello inferiore: [[Uno (filosofia)|Uno]], [[Nous]], e [[Anima]] universale, da cui traggono vita le anime particolari, soggette a cicli di [[reincarnazione]], e confinate nella [[materia (filosofia)|materia]] che è un semplice non-essere.
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Al culmine delle potenzialità umane si ha l'[[estasi]], vissuta dall'[[asceta]] quando l'anima è rapita in Dio, e si identifica con l'Uno stesso, compenetrandosi in Lui. L'Uno non viene contemplato perché non è un [[oggetto (filosofia)|oggetto]], ma il fondo stesso dell'anima: questa non lo può possedere, viceversa ne viene posseduta.
{{Citazione|Questa è la vita degli Dèi e degli uomini divini e beati: liberazione dalle cose di quaggiù, vita sciolta dai legami corporei, fuga del ''solo verso il Solo''.<ref>Parole riprese dal ''De bono'' di [[Numenio di Apamea]], cit. da [[Eusebio di Cesarea|Eusebio]], ''[[Praeparatio evangelica]]'', XI, 22.</ref>|''Enneadi'', VI, 9, 11, trad. di G. Faggin}}
È opportuno evitare anche di parlare di [[panteismo]] [[Naturalismo (filosofia)|naturalistico]] nel plotinismo,<ref>{{Cita libro|nome=Giovanni|cognome=Reale|titolo=Il pensiero antico|url=https://books.google.nl/books?id=Y9nYrAAtVcEC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q=emanazionismo%20panteismo%20%22ben%20altro%22&f=false|accesso=2025-03-02|data=2001|editore=Vita e Pensiero|lingua=it|p=454|capitolo=La presenza divina|ISBN=978-88-343-0700-7}}</ref> per il fatto che l'Uno è identico soltanto all'anima individuale, a cui sola è permessa l'estasi. Poiché vivere una tale esperienza è dato però raramente a pochissimi, Plotino raccomanda per lo più di condurre una vita virtuosa, evitando tuttavia ogni [[moralismo]]. L'[[etica]] viene qui intesa [[Aristotele|aristotelicamente]] come ricerca della [[felicità]], consistente nella realizzazione della propria autentica [[essenza (filosofia)|essenza]], che è qualcosa di eterno, ingenerato e imperituro, ma la pratica [[morale]] non ha un valore fine a se stesso:<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Riccardo|cognome=Chiaradonna|data=2019-01-01|titolo=Plotino e l'etica di Aristotele: Teoria, praxis, ragionamento deliberativo|rivista=Êthikê Theôria. Studi
Oltre all'[[etica]], un'altra via fondamentale indicata da Plotino consiste nella ricerca [[estetica]] del [[bellezza|bello]]. Quell'unione che il filosofo teorizza, infatti, la vivono in primo luogo (senza rendersene conto del tutto) il [[musica|musico]] e l'[[amore|amante]]. Plotino corregge in parte il giudizio negativo che Platone aveva dato dell'[[arte]]: l'operare dell'artista non deriva dalla semplice imitazione di un'imitazione, ma è ispirato da un'[[idea]] attinta da una visione interiore del bello a lui rivelatasi.<ref>«Davanti allo spettacolo di tutta la bellezza sensibile,… potrà mai esserci qualcuno così ottuso e così privo di trasporto che … non resti pieno di meraviglia, risalendo dalla qualità delle nostre realtà a quella dei loro princìpi? Certo che, se costui non ha capito il nostro mondo, neppure saprà contemplare l'altro» (''Enn.'' II, 9, 16).</ref>
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Il percorso di [[ascesi]] rimane comunque sempre guidato dalla [[ragione]], che è il mezzo principale di cui il filosofo si serve nell'ascendere all'Uno. La [[razionalità]] [[dialettica]] è però soltanto uno strumento, che consiste nell'eliminazione e nell'oblio di tutti gli elementi particolari e contingenti della [[molteplicità]]. Scopo della dialettica è in un certo senso quello di eliminare o negare sé stessa, quando nell'estasi non si avrà né pensiero, né azione morale, né atto logico, essendo uno stato in cui la ragione si trova fuori di sé ({{polytonic|ἐξ στάσις}}).
L'[[estasi]] per Plotino non è un dono di Dio (come nel Cristianesimo) ma una possibilità naturale dell'anima, che però non scaturisce da una volontà deliberata: essa sorge da sé, spontaneamente, in un momento fuori della portata del tempo.
== L'eredità di Plotino ==
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