Richard Wagner: differenze tra le versioni

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La sua arte rivoluzionaria, in cui sono presenti, dal punto di vista dei libretti, influenze della tradizione della [[mitologia norrena]], [[Mitologia germanica|germanica]] e dei [[poemi cavallereschi]], nonché quelle della [[filosofia]] di [[Arthur Schopenhauer]], e dal punto di vista musicale influssi dell'intera storia della musica classica, scatenò reazioni contrastanti nel mondo artistico e divise critici e appassionati in "wagneriani" ([[Richard Strauss]], [[Anton Bruckner]] e [[Gustav Mahler]]) e "antiwagneriani" (tra i secondi, [[Brahms]] e [[Clara Schumann]]): fu anche per questo che il compositore conobbe il successo solo negli ultimi anni della sua vita.
 
Il filosofo [[Friedrich Nietzsche]], durante il periodo di amicizia con il compositore, considerò la musica delle sue opere fino alla [[tetralogia]] ''[[L'anello del Nibelungo]]'' come la rinascita dell'arte tragica in [[Europa]], rappresentando il massimo esempio dello [[spirito dionisiaco]] nella storia della musica stessa, ossia il suo aspetto istintuale. In seguito, dopo una rottura umana e intellettuale che proseguirà anche dopo la morte di Wagner, lo stesso Nietzsche ritrattò le proprie idee definendo, al contrario, l'opera wagneriana come espressione di una civiltà decadente. Paradossalmente le argomentazioni del filosofo, nei due periodi contrastanti, sono fra le più citate sia dagli ammiratori che dai critici del compositore tedesco.<ref>Friedrich Nietzsche, ''La nascita della tragedia dallo spirito della musica ovvero grecità e pessimismo''. Si noti che nel "tentativo di autocritica" (prefazione scritta da Nietzsche stesso in occasione della riedizione dell'opera) e nel capitolo dedicato a questo libro nell'''Ecce homoHomo'', il filosofo dichiara che tali affermazioni erano dovute a una sua giovanile avventatezza. Nietzsche si allontanò molto da Wagner negli anni della maturità, come si può leggere in ''[[Nietzsche contra Wagner]]'' e ''[[Il caso Wagner]]''.</ref>
 
== Biografia ==
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Nel 1833 cominciò a comporre ''[[Die Feen]]'' (''Le fate''), strettamente legata alla tradizione musicale tedesca e seguita negli anni successivi da ''[[Il divieto d'amare]]'' (1835-1837) e dal ''[[Rienzi]]'' (1837-1840). Svolgendo l'attività di direttore musicale del piccolo teatro di [[Magdeburgo]] conobbe la cantante Minna Planer, che sposò nel 1836. In 'Mein Leben', Wagner ricorda che verso la "graziosa signorina Minna Planer" non nutrì mai un vero sentimento amoroso, ma il suo affetto e il suo senso pratico della vita costituivano per lui un rifugio sicuro dove frenare gli eccessivi voli di fantasia. Il temperamento ribelle e dissoluto di Wagner aveva infatti bisogno di un piccolo mondo affettivo in cui rifugiarsi tra le tante battaglie di un'esistenza incompresa. Tuttavia, tali differenze di carattere, oltre alla mancanza di figli e al generale senso di irresponsabilità da parte dell'artista, costituirono ben presto motivo di crisi matrimoniale.
 
Dal 1837 divenne direttore d'orchestra a [[Königsberg]] (l'attuale [[Kaliningrad]]). Poco dopo il teatro fu costretto a chiudere per eccesso d'indebitamento. Wagner venne licenziato, ma riuscì ada ottenere un posto di direttore a [[Riga]]. Qui cominciò a comporre ''Rienzi''.
 
Nel 1839 perse il posto anche a Riga. Per sfuggire ai creditori fuggì in modo rocambolesco, varcando di nascosto il confine fra [[Russia]] e [[Prussia]], e si imbarcò con Minna su un piccolo [[veliero]] alla volta di [[Londra]]. Mentre assisteva ada una tempesta sul mare durante il viaggio, gli venne l'ispirazione per comporre ''[[L'olandese volante (opera)|L'olandese volante]]'', che rappresenta il primo capolavoro autenticamente wagneriano, sebbene ancora compreso nel periodo giovanile che si protrarrà fino al ''[[Lohengrin (opera)|Lohengrin]]''.
 
Trascorse gli anni dal 1839 al 1842 in condizioni di grande povertà a [[Parigi]]. Per sopravvivere dovette rassegnarsi a impegnare le fedi matrimoniali al [[monte di pietà]] e scrivere delle trascrizioni di pezzi per banda, portando a termine ''Rienzi'' e continuando nel contempo la stesura de ''L'olandese volante''. È di questi anni l'incontro con [[Ludwig Feuerbach]], la sua [[filosofia]] dell'[[ateismo]] e le teorie [[socialiste]] di [[Pierre-Joseph Proudhon]], che influenzarono le prime versioni della ''Tetralogia'' (''[[L'anello del Nibelungo]]''). Tuttavia, lo stile ''Grand-Opéra'' francese del ''Rienzi'' riscosse un grande successo che gli permise di ottenere il posto di direttore d'[[orchestra]] dell'Opera di [[Dresda]], avvenimento che per la moglie Minna costituì l'inizio di una brillante carriera. Fiducioso che questa posizione avrebbe favorito il rapporto del pubblico nei confronti della sua nuova arte, Wagner si aspettava un altro trionfo con ''L'olandese volante'', rappresentato a Dresda il 2 gennaio 1843, ma lo strano impianto del dramma, che aboliva i pezzi a forma chiusa e tratteggiava i personaggi con una sensualità profonda fino ad allora sconosciuta, disorientò il pubblico del teatro. Un esito ancor più tiepido riscosse la prima del ''[[Tannhäuser (opera)|Tannhäuser]]'' (a Dresda, nel 1845), scritto – a detta dell'autore – in uno stato di eccitazione febbrile. In realtà, il giovane Wagner si sentiva prigioniero di un mondo che odiava, specchio di un'arte legata al conformismo dell'epoca, nonostante il compenso annuo di {{TA|1 500}} [[talleri]] che facevano la gioia di Minna e della sua pacifica vita borghese. Questa situazione, unita alla freddezza del pubblico nei riguardi dei suoi lavori, lo portò alla creazione di ''Lohengrin'', personaggio in cui Wagner rivide se stesso nel vano desiderio di essere accettato, in un momento di debolezza della sua vita di uomo e di artista.<ref name="Robert E. Gutman, op. cit">Robert E. Gutman, ''op. cit''.</ref> "Mi sentii spinto a chiedere: da dove vieni, perché? E per lungo tempo la mia arte sparì davanti a queste domande".<ref name="Richard Wagner, Mein Leben">Richard Wagner, ''Mein Leben''</ref>
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=== 1861: il ''Tannhäuser'' a Parigi ===
[[File:Portrait of Richard Wagner, composer (1813-1883) - Archivio Storico Ricordi ICON010608 B.jpg|min|verticale|Ritratto di Richard Wagner. [[Archivio Storico Ricordi]].]]
Per la seconda volta Wagner tentò la fortuna nella città che odiava, simbolo di un'arte "viziata e corrotta", ma indispensabile per aggiudicarsi la vittoria sul mondo. Nel 1860, senza troppa fortuna, vi aveva già portato ''L'olandese volante'' in forma di concerto (modificato con l'aggiunta del tema finale della ''Redenzione''), mentre l'anno seguente vi portò il ''[[Tannhäuser]]'', pure modificato e memore delle innovazioni stilistiche post-tristaniane. Di tutti i suoi drammi, ''Tannhäuser'' gli sembrò il più appropriato a sostenere quest'atto di prostituzione che identificava il successo artistico con il successo finanziario. Il denaro di Wesendonck era infatti già svanito nel pagamento anticipato di tre anni di pigione in un [[appartamento]] di lusso vicino all'[[Arco di Trionfo (Parigi)|Arco di Trionfo]]. Minna lo raggiunse poco dopo, ancora una volta, momentaneamente riappacificata: sala da pranzo in comune, camere da letto separate. Da parte sua, [[Napoleone III di Francia]] concesse le rappresentazioni pensando ada un evento artistico come un altro, ma quel che in realtà avvenne superò qualsiasi immaginazione. Venne accolto come un genio esuberante, invasato e senza scrupoli, che osava stravolgere il gusto francese per la musica tutta arie e balletti, sostituendola con una concezione assolutamente nuova. Mentre il direttore dirigeva l'orchestra secondo la sua interpretazione, Wagner batteva un altro tempo con le mani e con i piedi, facendo un gran fracasso e abbandonandosi a violenti alterchi con gli orchestrali, esprimendosi oltretutto in un pessimo francese. In particolare il divieto d'introdurre il tradizionale [[balletto]] nel secondo atto – previsto dalla moda del teatro parigino – colpì l'orgoglio dei membri del ''Jockey Club'', che usavano presentarsi in [[platea]] non prima del secondo atto.
 
«Ai ripetuti timori espressi sulla lunghezza del lavoro, replicai che non comprendevo tale inquietudine. Non era possibile annoiare un pubblico abituato a divertirsi nell'ascoltare la [[Semiramide]] di [[Rossini]]. Tuttavia, io dimenticavo che in queste rappresentazioni il pubblico non si cura né dell'azione né della musica, e che la sua attenzione si rivolge solo ai virtuosismi dei cantanti. Ora, il Tannhäuser non era stato composto per le esibizioni dei cantanti…».<ref name="Richard Wagner, Mein Leben"/>
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=== Gli anni dal 1864 al 1883 ===
[[File:wagnercomo.jpg|min|Targa a [[Como]], dove nacque Cosima]]
Sotto la protezione del sovrano, ebbe finalmente luogo la rappresentazione del ''Tristano'' (1865) e de ''[[I maestri cantori di Norimberga]]'' (1868, direttore [[Hans von Bülow]]), l'unica commedia composta da Wagner, in cui viene esaltato il significato della nuova arte tedesca. Alla fine della prima del ''Tristano'', Ludovico II uscì dal teatro, salì sul suo treno per tornare al palazzo, ma lo fece fermare in aperta campagna e in preda ada una fortissima emozione, cavalcò da solo nei boschi per tutta la notte, rientrando alle prime luci dell'alba.<ref>Guy de Portalès, ''Wagner, nuova accademia'', 1958.</ref> Costretto ad allontanarsi anche da Monaco, a seguito dell'antipatia dimostrata dai monacensi e dagli stessi cortigiani, Wagner si stabilì sul lago di [[Lucerna]], dove portò a termine il lavoro della ''Tetralogia'' e dove conobbe il filosofo [[Friedrich Nietzsche]]. Nel 1866 muore la moglie Minna. La sua seconda moglie fu [[Cosima Liszt]], figlia del [[Franz Liszt|pianista]], sposata nel 1870. Wagner la strappò dal matrimonio con Hans von Bülow, che da quel momento ruppe l'amicizia con il compositore. Da lei ebbe tre figli: Isolde (1865 – 1919, nata quando la madre era ancora sposata con von Bulow), Eva (1867 – 1942, che sposò un filosofo precursore del [[nazismo]], [[Houston Stewart Chamberlain]]) e [[Siegfried Wagner|Siegfried]] (1869 – 1930).
====Il Festival di Bayreuth====
Il re non aveva troncato i rapporti con il suo amico e per anni finanziò con una cospicua rendita lo stile di vita dispendioso del compositore e supportò la realizzazione del [[Festival di Bayreuth]], inaugurato con la prima rappresentazione de ''[[L'anello del Nibelungo]]'' nel 1876. Nonostante il successo artistico delle recite, fu ancora il re che salvò il festival dal fallimento. Durante una rappresentazione della ''Tetralogia'', la testa di cartapesta del drago Fàfnir del ''Sigfrido'' fu spedita per errore a [[Beirut]], nell'attuale [[Libano]], anziché a Bayreuth. Tornò indietro appena in tempo per la recita.<ref>{{Cita web |lingua=de |url=http://www.vsnrweb-publications.org.uk/Wagner.pdf |titolo=Wagner and the Volsungs}}</ref>
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{{Citazione|Il sistema dei Leitmotiv sta in rapporto di reciprocità con il dramma. C'è un fluido, un ondeggiamento, una maniera di increspare sempre linee verticali, così da toglier loro ogni staticità accordale, ogni qualvolta un complesso di collegamenti psicologici che dobbiamo, senz'altro, proclamare freudiani. Le infinite ombreggiature corrispondono a un'attività della nostra coscienza, ossia "sono" nella nostra coscienza prima di essere nella musica.<ref>Giulio Confalonieri, ''Storia della musica''</ref>}}
 
Di conseguenza nessun pezzo a forma chiusa, nessuna [[Aria (musica)|aria]] ostacola il libero fluire della narrazione, che scorre senza soluzione di continuità dall'inizio alla fine di ogni atto, sottoponendo il canto al commento di un'orchestra smisurata per numero di strumenti e ampiezza sonora. Rilevante in Wagner è l'uso del cromatismo, quell'onda incessante di spirali cromatiche che, specie nel ''[[Tristano e Isotta (opera)|Tristano]]'', si esaspera al punto da abbandonare la struttura tonale. Tali prerogative, unite alla spropositata lunghezza delle partiture, portarono Wagner ada essere accusato di oscurità e pesantezza, un giudizio che si trascina fino ad oggi tra gli ammiratori dell'opera di stampo convenzionale. Osserva ancora Confalonieri:
{{Citazione|Nell'opera del maestro lipsiense avvertiamo un qualcosa che va accettato come un servaggio, come un'imposizione magica e, in certo senso, violenta. Ciò disturba.<ref name="Giulio Confalonieri, op. cit.">Giulio Confalonieri, ''op. cit.''</ref>}}
 
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{{Citazione|L'agire di Wotan non ha senso se non si suppone in lui il rimorso del passato e la speranza di un avvenire migliore.<ref>{{fr}} A. Lévy, ''La philosophie de Feuerbach'', Paris 1904</ref>}}
 
Tuttavia, tale visione è solo apparente: nella ''Tetralogia'', a causa del desiderio di potenza anelato da gran parte dei personaggi, anche un animo nobile come Wotan dovrà morire nel grande incendio del Walhalla, mentre Sigfrido ne resta coinvolto perché vittima della propria stessa innocenza. La ''Tetralogia'', che si chiude con la distruzione del mondo e il ritorno cosmico alla natura, pur condannando radicalmente il [[capitalismo]], non determina nemmeno la vittoria del comunismo: anzi, essa esprime il fallimento dell'idea positivista che Wagner nel 1849 aveva esaltato in ''Opera d'arte dell'avvenire'' e alla quale aveva inizialmente pensato di dedicare il suo lavoro, lasciando posto ada una diversa interpretazione di stampo Schopenhaueriano.<ref>F.Bolognesi, ''La vera dottrina dell'amore di Schopenhauer. Il pensiero schopenhaueriano nell'interpretazione di Wagner'', Bologna, Barghigiani, 1980</ref> Tale pessimismo – abbracciato a partire dal 1854 – caratterizza il personaggio di Wotan quando, nel 2º atto della ''Valchiria'', egli esprime la cessazione della volontà di vivere: {{Citazione|Rinuncio alla mia opera; solo una cosa bramo ancora: la fine! La fine!}}
 
[[File:Arthur Schopenhauer by J Schäfer, 1859b.jpg|min|verticale|sinistra|[[Schopenhauer]]]]
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=== Wagner, Nietzsche e altre interpretazioni ===
[[File:Portrait of Friedrich Nietzsche.jpg|min|verticale=.8|[[Nietzsche]]]]
Sono le stesse parole che [[Friedrich Nietzsche]] fa dire a [[ZarathustraZaratustra]] a proposito del [[Oltreuomo|superuomo]], con Wagner additato spesso a precursore del [[nazismo]],<ref>Massimo Ferrari Zumbini, ''Nietzsche: il processo politico. Dal nazismo alla globalizzazione''</ref> che separano l'ideologia wagneriana e nietzschiana dal nazismo e dalla concezione dello stato [[Totalitarismo|totalitario]]:
{{Citazione|"Stato" si chiama il più freddo di tutti i mostri freddi (''aller kalten Ungeheuer'').<ref>''Also sprach ZarathustraZaratustra'' Goldmann Klassiker 1979, p.41.</ref> È freddo anche nel mentire, e la menzogna che esce dalla sua bocca è questa: "Io, lo Stato, sono il popolo". ''Così parlò ZarathustraZaratustra'' (Del nuovo idolo)}}
 
Ne ''[[Il crepuscolo degli idoli]]'' si legge:
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* [[Monumento a Richard Wagner (Berlino)|Monumento a Richard Wagner]] a [[Berlino]]
* [[Richard-Wagner-Stätten Graupa]] a [[Dresda]]
* Richard-Wagner-Hain, parco a [[Lipsia]]
* [[Monumento a Richard Wagner (Lipsia)|Monumento a Richard Wagner]] a Lipsia
* Busto di Richard Wagner a [[Bayreuth]]
* Busto di Richard Wagner a [[Venezia]] nei [[giardini Napoleonici]] (o della [[Esposizione internazionale d'arte di Venezia|Biennale]]), ubicati nel [[Sestiere (Venezia)|sestiere]] di [[Castello (sestiere di Venezia)|Castello]]