Massimo Vignelli: differenze tra le versioni
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== Carriera ==
=== Unimark International ===
Nel frattempo i coniugi Vignelli danno vita, a [[Milano]], al loro primo studio di design, dove lavoreranno fino al [[1964]]. Alla fine del [[1964]], Vignelli si trasferisce definitivamente negli [[Stati Uniti]]. In questo periodo inizia a prendere forma l'idea di uno studio internazionale, idea che diverrà realtà sotto il nome di Unimark International, fondato dai soci: Massimo Vignelli, [[Ralph Eckerstrom]], [[Bob Noorda]], Jay Doblin, James Fogelman, Wally Gutches, e Larry Klein.
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Fin dalla sua nascita nel 1904, la metropolitana di New York fu etichettata “The Labyrinth” a causa della sua complessità. Per risolvere il problema, nel 1966 la Unimark fu incaricata di ridisegnare il sistema segnaletico dei trasporti newyorkesi. Nello specifico, Vignelli si occupò della progettazione della mappa della metropolitana.
Alle 14:35 del 27 ottobre 1904 partì il primo treno della metropolitana di New York, costruita in soli due anni dalla
Nonostante l’aggregazione, la situazione era sempre più caotica: la segnaletica era confusa e disomogenea, in quanto più treni utilizzavano gli stessi binari e alcune linee erano più larghe di altre impedendo ad alcuni convogli di circolare su tutte le tratte.<ref name="Shaw2011">{{Cita libro|titolo=Paul Shaw, Helvetica and the New York City Subway System, Cambridge, USA: The MIT Press, 2011}}</ref>
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Il designer sosteneva che la sua mappa non fosse stata recepita e compresa da quelle che lui definiva “verbal people”, cioè coloro che prediligevano una spiegazione scritta delle indicazioni di navigazione, ma fosse stata progettata per le “visual people”, tra le quali lui si identificava.<ref name="Shaw2011" />
Inoltre, precisava che il suo progetto non dovesse essere definito mappa, ma più correttamente diagramma.<ref>{{Cita
Quando gli vennero chieste le ragioni dell’insuccesso del suo progetto rispose così: "Penso che la vera ragione sia lo spazio. Ma non perché Manhattan sia troppo piccola, è perché vogliono mettere troppe informazioni che non appartengono al diagramma. Ecco perché. All'improvviso c'è ... e non c'è motivo. Voglio dire, tutto ciò che vuoi sapere è [come] passare da A a B".<ref name=":4" />
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{{citazione|Basta con quel complicato groviglio di linee ferroviarie geograficamente accurate. Basta con quegli angoli arbitrari. Al loro posto, le linee ferroviarie sono disposte solo a 45 e 90 gradi. Ogni linea è rappresentata da un colore. Ogni fermata è rappresentata da un punto. Cosa potrebbe essere più semplice? Il risultato è una soluzione di design di straordinaria bellezza. Eppure ebbe presto dei problemi. [...]
E fu così che nel 1979, la mappa Vignelli fu sostituita da una mappa convenzionale, meno elegante e più geograficamente accurata, che persiste tutt'oggi in una forma riveduta. Mi ricordo di una presentazione presso il Museo Cooper-Hewitt durante la quale Wilburn Bonnell descrisse questa decisione come l'equivalente del graphic design della demolizione del complesso residenziale Pruitt-Igoe: impraticabile, elitario Modernismo che soccombe alle pratiche, difettose imperfezioni della vita quotidiana.<ref>http://designobserver.com/feature/mr-vignellis-map/2647</ref> |Michael Bierut}}
La mappa è particolarmente apprezzata da molti designer grazie all'estrema purezza formale e chiarezza dell'informazione che deriva dal suo spazio astratto e dal brillante uso della geometria. Fra gli svariati apprezzamenti, nel 2004 Michal Bierut ne scrisse un eloquente omaggio sul Design Observer, Nordstrom creò un vestito basato su di essa, e Alexander Cheng, un direttore d'orchestra, la trasformò in uno strumento a corde interattivo.<ref>{{Cita
L'intera storia della mappa della metropolitana di New York è dettagliatamente documentata nel libro ''Vignelli Transit Maps ''di Peter B. Lloyd e Mark Ovenden, edito da RIT Press<ref>{{Cita web|autore = Vignelli Transit Maps su Amazon|url = https://www.amazon.com/Vignelli-Transit-Maps-Peter-Lloyd/dp/1933360623|titolo = |accesso = |data = }}</ref>.
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