Guglielmo Tell: differenze tra le versioni

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Una singolare rilettura del mito di Guglielmo Tell è quella fornita nel ''Guglielmo Tell per la scuola'' (''Wilhelm Tell für die Schule'') nel 1971 da [[Max Frisch]]<ref>edizione italiana ''Guglielmo Tell per la scuola'', trad. di Enrico Filippini, Feltrinelli 1973</ref>, breve saggio costruito su un'interessante miscela di filologia e ironia, nel quale si reimmagina la vicenda dell'eroe nazionale svizzero, ponendo però al centro del racconto il balivo degli Asburgo e la sua impossibilità di comprendere il mondo di montanari primitivi, ostinati e silenziosi in mezzo ai quali si trova a svolgere i suoi compiti.
 
Guglielmo Tell, insieme aalla [[Tellsplatte]]Cappella (ladi cappellaTell]] a lui dedicata a [[Sisikon]], viene citato più volte nel romanzo [[Tartarino sulle Alpi]] di [[Alphonse Daudet]], come eroe ispiratore delle imprese esplorative del protagonista del racconto stesso (Milano, Oscar Mondadori, 1981, p.186 e pagg.194-196).
 
== Il personaggio nelle arti e nella cultura di massa ==