Ancona: differenze tra le versioni

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=== Età antica ===
====Periodo greco====
{{Vedi anche|Ankón|Tempio di Afrodite (Ancona)}}
La definitiva grecizzazione risale al IV secolo a.C. Fu nel 387 a.C.<ref>Luca Antonelli, ''I Piceni: corpus delle fonti, la documentazione letteraria'', Roma, L'Erma di Bretschneider, 2003, ISBN 88-8265-242-4.</ref>, infatti, che un gruppo di greci provenienti da Siracusa, esuli dalla tirannide di [[Dionisio I di Siracusa|Dionisio I]], sbarcarono ad Ancona e vi fondarono una propria colonia<ref>Strabone, ''Geografia'', capitolo 5, paragrafo 4, comma 2</ref>. La fondazione di Ancona rientrava nel piano di Dionisio I di espandere l'influenza siracusana nell'Adriatico, e fu accompagnata dalla nascita di altre colonie greche nella sponda orientale di questo mare.
 
Secondo la maggior parte degli storici, la colonia greca sorse sulle pendici del colle ora chiamato Guasco; sulla sommità del colle sorse l'acropoli, con il [[DuomoTempio di Afrodite (Ancona#Il tempio di Afrodite)|tempio di Afrodite]]<ref>* Lidiano Bacchielli, ''Domus Veneris quam dorica sustinet Ancona'', in ''AC. XXXVII'', 1985 (pagine 106-137)
* Nicola Bonacasa, Lorenzo Braccesi, E. De Miro, ''{{cita testo|url=http://books.google.it/books?id=YZVFgUgid0QC&dq=lidiano+bacchielli+ancona&source=gbs_navlinks_s|titolo=La Sicilia dei due Dionisî - atti della Settimana di studio,|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150328214726/http://books.google.it/books?id=YZVFgUgid0QC&dq=lidiano+bacchielli+ancona&source=gbs_navlinks_s }}'' Agrigento, 24-28 febbraio 1999, L'Erma di Bretschneider, 2002 (p. 120).</ref>. Dato che i siracusani fondatori della città erano greci di [[dori|stirpe dorica]], Ancona è fin dall'epoca antica chiamata «la città dorica». Una delle più importanti caratteristiche di questa [[polis]] è il suo persistente attaccamento al carattere greco e la sua resistenza culturale alla [[Romanizzazione (storia)|romanizzazione]]<ref>Alessandra Coppola, ''Ancona e la presenza greca nel Piceno'', in ''Piceni popolo d'Europa'', Roma, De Luca, 1999. ISBN 978-88-8016-355-8.</ref>.
 
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[[File:Ancona - Parco del CRASS.JPG|miniatura|Veduta del Parco del CRASS]]
 
Nell'area archeologica del [[DuomoTempio di Afrodite (Ancona#Il tempio di Afrodite)|Tempio di Afrodite]], situata sotto al [[Duomo di Ancona|Duomo]], è visibile il basamento del tempio, studiando il quale è stato possibile ricostruire idealmente tutto l'edificio, che dall'alto del colle Guasco dominava l'Ancona greca e quella romana<ref>Lidiano Bacchielli, ''Domus Veneris quam dorica sustinet Ancon'', in Archeologia Classica volume XXXVII, 1985 (pagine 106-137); Mario Luni, in ''San Ciriaco: la cattedrale di Ancona: genesi e sviluppo'', Volume 1º, a cura di Maria Luisa Polichetti, F. Motta Editore, 2003 (pagine 49-93).</ref>. Lo scavo è accessibile dall'interno del Duomo, ma nonostante rivesta un notevole interesse è da anni precluso ai visitatori.
 
Degli scavi archeologici dell'[[Anfiteatro romano di Ancona|Anfiteatro romano]] si è già dato conto nella sezione ''[[#Architetture civili e militari|Architetture civili e militari]]''.
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[[File:Pinturicchio - No. 10 - Pope Pius II Arrives in Ancona - WGA17807.jpg|miniatura|Pio II arriva ad Ancona, del [[Pinturicchio]]]]
 
Il più antico panorama di Ancona risale al ⅠⅠ secolo, si trova a Roma ed è scolpito nelle pietre della [[Colonna Traiana]]. Si tratta della [[Rilievi della colonna Traiana#Campagna del 105|scena 58]], raffigurante la ''Partenza da Ancona dell'Imperatore Traiano per la [[Storia della Dacia|Seconda Guerra Dacica]]''<ref>{{Cita libro |autore=Fiorella Festa Farina |titolo=Tra Damasco e Roma. L'architettura di Apollodoro nella cultura classica |editore=L'Erma di Bretschneider |città=Roma |anno=2001}}</ref>. In questa raffigurazione Ancona è riconoscibile attraverso i monumenti più rappresentativi dell'epoca: il [[DuomoTempio di Afrodite (Ancona#Il tempio di Afrodite)|tempio di Venere]], i cui resti sono visibili al di sotto dell'attuale [[Duomo di Ancona|duomo]]; il [[Ankón#Il tempio di Diomede|tempio di Diomede]], colpito dalle onde<ref>A. Coppola, ''I due templi greci di Ancona'', in ''Esperia'', nº 3 pubblicato nell'anno 1993 (pagg. 189-192)</ref>; il molo e l'[[Arco di Traiano (Ancona)|Arco di Traiano]], ancora ottimamente conservati nel porto attuale. È interessante notare che, nonostante siano passati diciannove secoli, ancor oggi i luoghi rappresentativi della città siano rimasti gli stessi: il tempio sul colle Guasco, il porto, l'Arco di Traiano.
 
Nel Rinascimento, Ancona è stata rappresentata varie volte nei dipinti di noti artisti.
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Il servizio di trasporto urbano è operato dalla [[Conerobus]], che gestisce la [[rete filoviaria di Ancona]], le autolinee urbane ed extraurbane nonché l'ascensore panoramico del Passetto.
 
Nel 1994 sono inziatiiniziati i lavori per la [[Metropolitana leggera|metropolitana di superficie]], sistema di integrazione tra autobus treno nell'area urbana di Ancona. Alcune stazioni ferroviarie già esistenti ([[Stazione di Ancona Marittima|Ancona marittima]], [[Stazione di Varano|Varano]], [[Stazione di Palombina|Palombina]], [[Stazione di Falconara Marittima|Falconara Marittima]] e [[Stazione di Castelferretti-Falconara Aeroporto delle Marche|Castelferretti - Aeroporto]]) sono state affiancate da fermate ferroviarie realizzate appositamente per il progetto: [[Ancona Torrette]], di [[Stazione di Ancona Stadio|Ancona Stadio]], di [[Stazione di Camerano-Aspio|Camerano - Aspio]] e di [[Stazione di Falconara Stadio|Falconara Stadio]], con una spesa di due milioni di euro. Erano previsti punti di smistamento dei bus in corrispondenza delle stazionestazioni e delle fermate ferroviarie. Il progetto è stato poi abbandonato dalle istituzioni: la [[stazione di Ancona Marittima]], che sarebbe dovuta essere il capolinea della metropolitana, nel 2015 è stata addirittura soppressa e le stazioni realizzate ex-novo, dopo i treni inaugurali, non sono mai entrate in funzione (tranne quella di Camerano-Aspio)<ref>{{cita web|url=http://www.comitati-cittadini.org/wp-content/uploads/2013/08/provincia-di-ancona-rivista2_arretramento-ferrovia.pdf|titolo=Metropolitana di superficie di Ancona |lingua= |data= |accesso= }}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ilrestodelcarlino.it/ancona/cronaca/due-milioni-di-euro-per-a35ed2a0?live|titolo=Due milioni di euro per fare|autore=Andrea Massaro|accesso=15 luglio 2025}}</ref>.
 
Nel 2024 il sindaco ha dichiarato che, in accordo con [[Rete Ferroviaria Italiana]] (RFI) e Regione, la stazione di Ancona marittima sarà riattivata, ritornando al progetto di farne il punto terminale del percorso di una metropolitana di superficie che collegherà l'[[Aeroporto di Ancona|aeroporto]] con la [[Stazione di Ancona Centrale|stazione centrale]], il porto e il centro cittadino<ref>{{Cita web|url=https://www.ansa.it/marche/notizie/2024/12/30/sindaco-ancona-nel-2025-solide-basi-per-stazione-fs-marittima_b78222fd-a2bf-4352-a0c8-47bee1fe176d.html|titolo=Sindaco Ancona, 'nel 2025 solide basi per Stazione Fs marittima'|accesso=31 dicembre 2024}}</ref>. A tal fine, sin dal 2022, Ancona Marittima è inserita nel documento strategico della mobilità ferroviaria del Ministero delle Infrastrutture<ref>[https://www.anconatoday.it/ www.anconatoday.it], ''[https://www.anconatoday.it/attualita/ancona-stazione-marittima.html Mobilità, Ankon nostra: «Scelte errate, fondamentale la stazione marittima»]''.</ref>.
 
== Amministrazione ==