Arcangelo: differenze tra le versioni
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==Nell'Ebraismo==
{{C|Perché mettere in questa sezione "Giudaismo" il paragrafo sul Libro di Tobia, se non è canonico per gli ebrei? Lo stesso per il Libro di Enoch|ebraismo|settembre 2019}}
Non ci sono espliciti riferimenti agli arcangeli nei testi canonici della [[Bibbia
I sette arcangeli (o angeli sempre alla presenza di Dio) compaiono nel [[libro di Tobia]] (che non è canonico per ebrei e protestanti, ma lo è per cattolici e ortodossi). Secondo il libro di Tobia 12,1.5-15,20: "…allora l'angelo disse loro in segreto: ”Benedite il Dio del cielo e lodatelo davanti a tutti i viventi, perché egli ha usato con voi la Sua misericordia. È bene tenere nascosto il segreto del re; ma è degno di lode rivelare e proclamare le opere di Dio. Buona cosa è la preghiera unita al digiuno, e assai meglio è fare l'elemosina che accumulare tesori; l'elemosina infatti libera dalla morte, purifica dai peccati e fa trovare la misericordia e la vita eterna. Quelli che commettono il peccato e l'iniquità sono nemici della loro stessa vita. […] E proprio poiché tu eri gradito a Dio, fu necessario che la tentazione ti mettesse alla prova.[…] Io sono l'angelo Raffaele, uno dei sette che stanno davanti al Signore. È ormai tempo che io torni a Colui che mi ha mandato; voi dunque benedite Dio e fate conoscere a tutti le Sue meraviglie”.
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I primi riferimenti agli arcangeli si hanno nella letteratura del periodo inter-testamentale.<ref>cfr. [[Apocalisse di Esdra]] 4:36</ref>
Secondo il
Per la tradizione rabbinica,
<!-- Preghiera ai "Sette Arcangeli" (traduzione della scritta sulla lapide presso l'altare della Cattedrale di Città del Messico): "Oh Signore che creasti gli Angeli e Arcangeli affinché ti servissero e adorassero, e hai dato loro la missione di proteggerci e aiutarci a compiere la Tua volontà, fai che non ci manchi mai la loro protezione, consolazione e il loro aiuto. Allontana con la loro presenza le insidie del nemico e la presenza del maligno. Amen.
Santi Arcangeli Michele, Gabriele, Raffaele, Uriel, Sealtiel, Jehudiel e Baraquiel pregate per me. Amen".
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I nomi dei sette arcangeli ricomparvero in Occidente nel [[1516]], quando il sacerdote Antonio Lo Duca riscoprì le loro immagini nella volta della [[Palazzo dei Normanni|Cappella Palatina]] di [[Palermo]], con i loro nomi, i loro motti e i loro attributi. Ciò determinò un ampio, ma temporaneo, interesse devozionale, che determinò nel [[1523]] la fondazione a [[Roma]] della confraternita dei Sette Arcangeli, a cui aderì anche l'imperatore [[Carlo V d'Asburgo]]. Il culto, destinato ad essere soppiantato dal culto per l'[[Angelo Custode]], si diffuse anche in altre città. Ad esempio nella Cappella Metropolita del [[Duomo di Siracusa]] in quella che ora è l'attuale Cappella del Crocefisso, ma sino al [[XVII secolo]] era l'abside meridionale, i fedeli avevano l'usanza di offrire ai sette Arcangeli sette monete e collocare sette ceri mentre facevano le loro richieste; curiosamente San Iehudiel era invocato affinché non mancasse mai il benessere.
La preghiera ai "Sette Arcangeli" (traduzione della scritta sulla lapide presso l'altare della [[
{{q|Oh Signore che creasti gli Angeli e Arcangeli affinché ti servissero e adorassero,<br>
e hai dato loro la missione di proteggerci e aiutarci a compiere la Tua volontà,<br>
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