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{{vedi anche|Regno di Sicilia}}
[[File:Palazzo Reale di Napoli - Federico II.jpg|thumb|upright=0.7|Statua marmorea di [[Federico II di Svevia]], posta all'ingresso del [[palazzo Reale di Napoli]].]]
Nel 1139, i Normanni conquistarono definitivamente la città e il ducato entrò a far parte del territorio del [[Principato di Capua]], nel neonato Regno di Sicilia. Sebbene [[Ruggero II di Sicilia|Ruggero II]] avesse scelto Palermo come capitale, Napoli — già un centro di spessore sin dal VII secolo,<ref>{{Cita pubblicazionecita web|autoreurl=Arthur Paul |anno=1995 https://www.persee.fr/doc/mefr_1123-9883_1995_num_107_1_3414|titolo=Il particolarismo napoletano altomedievale: una lettura basata sui dati archeologici |rivistaeditore=Mélanges de l'école française de Rome Persée|cittàdata=Roma 1995|urlaccesso=https://www.persee.fr/doc/mefr_11232025-9883_1995_num_107_1_3415 10-02|ppagina=187-8}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione |autore=Eliodoro Savino |anno=2005 |titolo=Campania tardoantica (284-604 d.C.) |città=Bari |url=https://books.google.it/books?id=L07S3aMJLMgC&pg=PA144&lpg=PA144&dq=particolarismo+urbano+napoli+protobizantina&source=bl&ots=r4tQqHGZfO&sig=ACfU3U0CUqFvrRyI4qizzZpHhdXztSot3A&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjW8v7ywoPqAhUh86YKHbRwBH0Q6AEwAHoECAoQAQ#v=onepage&q=particolarismo%20urbano%20napoli%20protobizantina&f=false
|p=144-146}}</ref> quandocome eraattestano le evidenze archeologiche che indicano la conservazione della sua fisionomia urbana in un contesto di diffusa ruralizzazione nell’Occidente altomedievale,<ref>{{Cita pubblicazione |autore=Arthur Paul |anno=1995 |titolo=Il particolarismo napoletano altomedievale: una lettura basata sui dati archeologici |rivista=Mélanges de l'école française de Rome |città=Roma |url=https://www.persee.fr/doc/mefr_1123-9883_1995_num_107_1_3415
|p=18-20}}</ref> e come conferma il suo ruolo di vicecapitale dell'[[Esarcato d'Italia]] sotto Costante IICostante II<ref>{{Cita pubblicazione |url=https://books.google.it/books?hl=it&id=A-F4jbst-zEC&q=quanto+a+napoli+#v=snippet&q=quanto%20a%20napoli&f=false
|titolo=Le vie del Mezzogiorno: storia e scenari |autore=[[Giuseppe Barone (storico)|Giuseppe Barone]]|città=Roma |anno=2002 |p=53}}</ref> — conobbetra nelil X e il XII secolo unasi trasformò progressivamente in un notevole espansionepolo economicamercantile. GrazieNel XII secolo, grazie alla crescita delle sue attività commerciali, alla vitalità del porto e alall’aumento flussodei crescenteflussi di monetamonetari, la città si affermò come un polo mercantile di rilievo, superando progressivamentesuperò centri come Amalfi e [[Salerno]], che avevano avuto un ruolostoricamente più consolidatoconsolidati nel commercio mediterraneo. Questa crescitaespansione commercialeeconomica e strategica preparò il terreno per la sua successiva ascesa politica, che si concretizzò con la scelta di Napoli come capitale sotto la dominazione angioina.<ref>{{Cita pubblicazione |autore=[[Giuseppe Galasso]]|titolo=Carlo I d'Angiò e la scelta di Napoli come capitale|url=https://www.persee.fr/doc/efr_0223-5099_1998_act_245_1_5325|pp=350–351}}
</ref><ref>{{cita web|url= https://journals.openedition.org/mefrm/779|titolo= Mélanges
de l'école française de Rome, ''Alle origini di Napoli capitale''}}</ref>
 
Quando il Regno di Sicilia passò agli [[Svevia|Svevi]], sotto la dinastia degli [[Hohenstaufen]], Napoli fu compresa nel [[giustizierato]] di [[Terra di Lavoro]]. Federico II di Svevia, preferìpur semprepreferendo Palermo comema sua residenza, così comeanche la [[Capitanata]] income [[Puglia]].sedi Tuttavia,della a Napoli decise di istituire l'Universitàcorte, destinata a formare la classe dirigente dello Stato.<ref name="Cesare">{{Cita libro |autore=[[Cesare de Seta]] |titolo=La città europea |anno=2010 |editore=Il Saggiatore |pp= 173; 181; 175; 178 |ISBN=no}}</ref> istituì nel 1224 a Napoli l’Università, destinata a formare la classe dirigente dello Stato. Tale scelta fu dovuta, tra le altre cose, alla sua posizione geografica, poiché il nuovo Studio avrebbe dovuto essere un centro di richiamo non solo per il Regno di Sicilia, ma anche per il [[Sacro Romano Impero]].<ref>{{Cita news|autore=|url=https://www.stupormundi.it/it/la-scelta-di-napoli-come-sede-delluniversit%C3%A0|titolo=La scelta di Napoli come sede dell'Università|pubblicazione=stupordmundi.it|accesso=9 dicembre 2023}}</ref> L'Università, il più antico istituto europeo del suo genere, fu concepita come scuola indipendente dal potere papale.
 
La città, situttavia, ribellòmanifestò più divolte unaostilità voltanei aiconfronti figli deldegli defuntoeredi imperatoredell’imperatore, [[Corrado IV di Svevia|Corrado IV]] e [[Manfredi di Sicilia|Manfredi]], tanto che Corrado deciseordinò dila diroccaredemolizione di parte delle mura cittadine e ditrasferì spostaretemporaneamente la sede dell'università a Salerno. (poiQuest'ultima ritornatafu riportata a Napoli cinque anni dopo, nel 1258). La fedeltà mostrata al papato fu ricompensata con l'ultimol’ultimo soggiorno di [[Papa Innocenzo IV|Innocenzo IV]] nelnella 1254città, da ottobre a dicembre del 1254, prima della sua morte.
 
==== Il periodo angioino ====
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Napoli entrò a far parte del regno [[Angioini|angioino]] grazie alle vittorie di [[Carlo I d'Angiò]] su [[Manfredi di Svevia]] nella [[Battaglia di Benevento (1266)|battaglia di Benevento]] nel 1266, e su [[Corradino di Svevia]] nella [[Battaglia di Tagliacozzo]] nel 1268. Durante il regno di [[Carlo II d'Angiò]] furono formalmente istituiti i ''[[Sedili di Napoli|Sedili]]'', organi amministrativi suddivisi per zone della città, la cui origine risale alle [[fratrie]] dell'epoca greca e alla ''Magna cura Regis''. Questi rimarranno attivi fino al XIX secolo.
 
In seguito alla rivolta scoppiata in Sicilia nel 1282 (i [[Vespri siciliani]]), causata anche dal trasferimento ufficiale della capitale del Regno di Sicilia da Palermo a Napoli nel 1266,<ref>{{Cita web |url=https://www.treccani.it/enciclopedia/vespri-siciliani_(Enciclopedia-Dantesca)/ |titolo=Vespri siciliani |opera=Enciclopedia Treccani |accesso=2 ottobre 2025}}</ref> e al successivo passaggio dell’isola sotto il dominio aragonese, Napoli divenne la capitale del Regno di Napoli. A succedere a Carlo I fu il figlio Carlo II, e in seguito il nipote Roberto d'Angiò, detto "il Saggio", che rese Napoli uno dei principali centri culturali d'Europa e del Mediterraneo (per approfondire, vedi [[Rinascimento napoletano#Prodromi storici: il protoumanesimo angioino|protoumanesimo angioino]]). In questo periodo soggiornarono in città personalità come [[Francesco Petrarca]], [[Simone Martini]], [[Giotto]] (che vi fondò una scuola pittorica giottesca tra le più importanti d’Italia) e [[Boccaccio]], che nella [[basilica di San Lorenzo Maggiore]] conobbe [[Fiammetta (Boccaccio)|Fiammetta]], ovvero Maria d’Aquino, e in seguito rimpiangerà gli anni trascorsi alla corte napoletana. Nel 1343 successe a Roberto la nipote [[Giovanna I di Napoli]], mentre nel 1382 salì al potere la linea degli Angioini di Durazzo con [[Carlo III di Napoli|Carlo di Durazzo]], [[Ladislao I di Napoli]] e [[Giovanna II di Napoli]].
 
Tra gli eventi più significativi del periodo angioino si ricordano la decapitazione del giovane Corradino di Svevia nel 1268, il [[Maremoto del golfo di Napoli del 1343|maremoto del 1343]] (che diede il colpo di grazia ad Amalfi), il primo tentativo di riunificazione politica d’[[Italia]] sotto Ladislao di Durazzo, e gli assedi alla città durante le lotte per la successione di Giovanna II d’Angiò tra [[Renato d’Angiò]] e [[Alfonso V d’Aragona]], fino a quando quest’ultimo, nel 1442, penetrò nella città attraverso un acquedotto e la occupò definitivamente.