Grottaferrata: differenze tra le versioni

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; Villa Cavalletti : Nel [[1596]] il marchese [[Ermete Cavalletti]] acquistò la tenuta dal cardinale [[Bartolomeo Cesi (cardinale)|Bartolomeo Cesi]]: la villa fu costruita ed arredata nel Settecento, e nel secondo dopoguerra appartenne alla [[Compagnia di Gesù]]:<ref>{{Cita|Devoti 1999|pp. 192-195}}.</ref> attualmente ospita una comunità cattolica d'integrazione e la prestigiosa Accademia per la Teologia del Popolo di Dio.<ref>{{lingue|it|en|de}} {{cita web|url=http://www.akademie-cavalletti.de/|titolo=Sito ufficiale dell'Accademia per la Teologia del Popolo di Dio|accesso=7 settembre 2009}}</ref> Vi si trova una necropoli preistorica tra le più grandi dei [[Colli Albani]].<ref name=nota1339/>
; Villa Rossellini-Dusmet : fu costruita alla fine dell'Ottocento da Zeffiro Rossellini, nonno del celebre regista [[Roberto Rossellini]], e venduta nel [[1919]] al marchese Alfredo Dusmet. In seguito diventò di proprietà della famiglia Campello, e nel [[1940]] fu requisita dalla [[Regia Aeronautica]] come proprio quartier generale, passato ai tedeschi nel [[1943]] (probabilmente in collegamento con l'effimero aeroporto militare operativo in località [[Molara (Grottaferrata)|Molara]]). Negli anni cinquanta fu restituita ai Campello, che nel [[1952]]-[[1953]] vi ospitarono l'esule [[Fārūq I d'Egitto]], che in seguito visse ad Albano Laziale presso la villa che ospita l'attuale [[istituto professionale di stato Nicola Garrone]]. Nel [[1966]] fu acquistata dalle suore pallottine.<ref>Stefano Paolucci, ''[https://www.academia.edu/13210690/La_villa_Rossellini-Dusmet_a_Grottaferrata La Villa Rossellini-Dusmet a Grottaferrata]'', in ''Castelli Romani'', anno XLVII, n. 6, novembre-dicembre 2007, pp. 180-187.</ref>
; Villa Gavotti - Gioacchini : La villa, che nel Cinquecento era un casino di campagna sito in località Campovecchio di proprietà della famiglia Laghi, fu acquistata nel [[1614]] dal marchese Lorenzo Gavotti, che ampliò l'edificio e sistemò la tenuta. Nel [[1798]] un erede del marchese, Alessandro Gavotti, vendette la villa a Vincenzo Onelli al prezzo di 10.000 [[Scudo pontificio|scudi pontifici]].<ref name="notagioac">{{Cita|Devoti 1999|pp. 268-272}}.</ref> Tuttavia l'Onelli si suicidò nel 1815, forse in conseguenza della caduta di [[Napoleone Bonaparte]] che aveva reso nullo il valore delle [[Azione (finanza)|azioni]] da lui acquistate nel periodo napoleonico:<ref name=notagioac/> i suoi discendenti mantennero la proprietà della villa solo per venderla ai Lugari-Spiga alla metà dell'Ottocento. Questi proprietari a loro volta vendettero la villa ai Gioacchini all'inizio del Novecento, che ne sono ancora proprietari.<ref name=notagioac/>
; Villa Rasponi : Nel Settecento la proprietà della tenuta appartenne alle famiglie Scarsella e Lema, e venne acquistata da Eugenio Rasponi nel [[1821]]: egli costruì la villa, e la vendette per 8000 scudi pontifici al principe Camillo Aldobrandini.<ref>{{Cita|Devoti 1999|pp. 226-232}}.</ref> Durante la seconda guerra mondiale vi fu alloggiato un comando tedesco.<ref>{{cita web|url=http://www.archeobiblio.com/grottaFerrata.htm|titolo=Archeobiblo - Grottaferrata Mon Amour|accesso=7 settembre 2009|dataarchivio=5 aprile 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120405052050/http://www.archeobiblio.com/grottaferrata.htm|urlmorto=sì}}</ref> Gli interni della villa sono stati affrescati da [[Passignano|Domenico Crespri detto "il Passignano"]], [[Pietro da Cortona]] e [[Cigoli (pittore)|Ludovico Cardi detto "il Cigoli"]].<ref name="notamuti">{{cita|Luigi Devoti|p. 232|cidDevoti}}.</ref>
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[[File:Grottaferrata 12 - 1.jpg|thumb|Colonna onoraria nel parco della Rimembranza.]]
 
; Palazzo Santovetti : Il palazzo venne fondato nel 1730 per iniziativa del marchese Benedetto Pietro Passarini, affittuario generale dei beni dell'abbazia.<ref>{{cita|Petta|p. 7}}</ref> L'edificio accolse nel 1741 [[papa Benedetto XIV]] e nel 1744 [[Federico, principe del Galles]].<ref>{{cita|Petta|pp. 56-57}}</ref> Nel 1844 il palazzo fu acquistato da Francesco Sorgi, e pervenne quindi per via ereditaria alla famiglia Santovetti.<ref>Luisa Sorgi, figlia di Francesco Sorgi e sua unica erede, sposò Antonio Santovetti. {{cita|Petta|p. 11}}</ref> Antonio Santovetti (1824-1885) restaurò ed ampliò il palazzo su disegno dell'architetto Enrico Celso Donnini.<ref name="notax1">{{cita|Petta|p. 12}}</ref> La cappella fu decorata dal pittore [[Silverio Capparoni]].<ref name="notax1"/><ref name="notasantxr2">{{cita web|url=http://www.prolocogrottaferrata.it/index.php?option=com_content&view=article&id=55&Itemid=64|titolo=Pro loco Grottaferrata - Palazzo Santovetti|accesso=10 settembre 2009}}</ref> Nel 1873 nel palazzo soggiornò lo scienziato gesuita [[Angelo Secchi]], che vi realizzò una [[meridiana]], un [[anemometro]] ed un [[parafulmine]].<ref>{{cita|Petta|p. 58}}</ref> Nel 1883 venne edificata l'ala dell'edificio destinata a cantina e magazzino, che fu per molto tempo una delle realtà enologiche più significative del territorio.<ref>La cantina fondata da Antonio Santovetti fu portata avanti dai nipoti, Filippo Santovetti e Vincenzo Tanlongo, e costituita nel 1922 in società anonima con la ragione sociale "Società Tuscolana Esportazione Vini" (STEV).</ref><ref name=notasant/><ref name=notasantxr2/> In una sala al primo piano del palazzo, il 27 agosto 1848, venne proclamata l'autonomia amministrativa di Grottaferrata.<ref name="notax1"/>
 
; Cartiera Pontificia : La cartiera fu costruita tra il 1632 e il 1635 e in funzione fino al 1893, confinante con il Fosso dell'Acqua Mariana ed è all'interno del parco regionale dei Castelli Romani<ref>{{Cita web|url=https://www.vivavoceonline.it/articoli.php?id_articolo=1115|titolo=La “Cartiera Pontificia” di Grottaferrata}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ilmamilio.it/c/news/18188-grottaferrata,-la-cartiera-un-patrimonio-eternamente-perso-il-dibattito-assente.html|titolo=-grottaferrata,-la-cartiera-un-patrimonio-eternamente-perso-il-dibattito-assente}}</ref>
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=== Altro ===
; Monumento ai Caduti : Eretto nel 1925 in piazza Cavour, è opera dello scultore [[Amleto Cataldi]] finanziata dal marchese Alfredo Dusmet.<ref>{{cita|Luigi Devoti|pp. 171-172|cidDevoti}}.</ref>
; Monumento ai Caduti
; Colonna onoraria nel parco della Rimembranza
; Viale I Maggio
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Una parte degli scavi archeologici di ''[[Tusculum]]'' ricade nel territorio criptense, mentre la parte più importante dell'antico abitato si trova nel territorio di [[Monte Porzio Catone]].
 
Per quanto riguarda le memorie preistoriche del territorio criptense, le necropoli più importanti si trovano a villa Cavalletti (una delle più grandi dei Colli Albani)<ref name=nota1339/> e nella ex-vigna Giusti:<ref>{{Cita|Devoti 1999|p. 70}}.</ref> sepolture sparse furono individuate anche a [[Castel de' Paolis]] nel [[1903]]<ref name=notapreistoria/> ed in località Cipriana durante alcuni lavori di scassamento nel [[1880]].<ref>{{Cita|Devoti 1999|p. 164}}.</ref>
 
=== Aree naturali ===
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=== Lingue e dialetti ===
{{Vedi anche|Dialetti dei Castelli Romani}}
 
[[File:Vigne del Sole.jpg|miniatura|La località Vigne del Sole, al confine tra Marino, [[Ciampino]] e Grottaferrata.]]
La lingua parlata ufficialmente nel comune di Grottaferrata è la [[lingua italiana]]; non vi è alcuna forma di bilinguismo istituzionalmente riconosciuto. I [[monaci basiliani]] dell'[[Abbazia di San Nilo|abbazia di Santa Maria di Grottaferrata]] coltivano e tutelano due lingue: la [[lingua greca antica]], con la quale celebrano le loro [[Divina liturgia|funzioni liturgiche]] secondo il [[rito bizantino]], e la [[lingua albanese]] propria delle comunità di provenienza [[Albanesi d'Italia|albanesi dell'Italia Meridionale]], con la quale in gran parte parlano.
 
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L'[[Abbazia di San Nilo|abbazia di Santa Maria di Grottaferrata]] ospita alcune importanti opere d'arte, come gli [[Affresco|affreschi]] di Francesco da Siena, pittore [[Manierismo|manierista]] allievo di [[Baldassarre Peruzzi]] e del [[Domenichino]]. Tante sono inoltre le testimonianze, più o meno anonime od antiche, di [[arte bizantina]] conservate nell'abbazia: l'abbondanza di materiale permise tra l'aprile [[1905]] ed il giugno [[1906]] l'organizzazione di una mostra d'arte sacra bizantina che riscosse un grandissimo successo di pubblico e di critica.<br />Le [[Ceramica|ceramiche]] di [[Squarciarelli]], pregiato prodotto artigianale dagli ornamenti [[Art noveau|liberty]] ed [[art déco]] in commercio solo per pochi anni, dal [[1921]] ai primi [[Anni 1940|anni quaranta]], sono oggi oggetto d'arte da collezione, tanto che il Comune di Grottaferrata ha allestito una mostra al riguardo.
 
Tra le tante Ville Tuscolane situate nel territorio criptense alcune ospitano altre opere d'arte di pregio, come gli affreschi di [[Agostino Ciampelli]]<ref name=notagrazioli/> e [[Giovanni Paolo Pannini]] a [[Villa Grazioli]] e la decorazione pittorica del [[Cigoli (pittore)|Cigoli]], del [[Passignano]], di [[Pietro da Cortona]] e [[Giovanni Lanfranco]] a [[Villa Muti|Villa Arrigoni-Muti]].
 
=== Teatro ===
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[[File:Grottaferrata centro.jpg|miniatura|sinistra|Il Corso del Popolo oggi, visto dall'Abbazia di San NIlo.]]
 
Il centro abitato di Grottaferrata si sviluppa su un piano dolcemente degradante verso l'Agro romano, formato dallo sfiancamento del cratere del Vulcano Laziale. L'abitato è delimitato da un limite naturale, costituito dal vallone della marana dell'Acqua Mariana, e da un limite artificiale, la via Anagnina, che corrono paralleli definendo la vasta area in cui si è sviluppata Grottaferrata.<ref>{{cita|Paris|p. 124}}</ref>
Lo sviluppo urbanistico pianificato del centro abitato di Grottaferrata è avvenuto tutto tra l'ultimo trentennio dell'[[XIX secolo|Ottocento]] e la [[seconda guerra mondiale]]: dopo, l'abitato si è espanso disordinatamente, e si espande ancora, verso [[Frascati]], [[Morena (zona di Roma)|Morena]] e [[Squarciarelli]], soprattutto con abitazioni residenziali e villini più o meno signorili.
 
NelL'abitato [[1848]]moderno, Grottaferrataal ottienedi lfuori del recinto fortificato dell'autonomiaabbazia, comunalesi sviluppò nel corso del XVIII secolo. In Via Antonio Santovetti, al civico numero 12, si conserva il portale della casa Santangeli, una delle più antiche di Grottaferrata, datata al 1787.<ref>{{cita|Ponti-Passamonti|p. name=nota70163}}</ref> edDopo l'autonomia amministrativa del comune, ottenuta nel 1848, il primo sindaco criptense, il commerciante Giovanni Passamonti, avvia immediatamenteavviò un piano urbanistico per lo sviluppo del centro abitato. LaIntorno principalealla arteriastrada stradale del paese èprincipale, l'attuale corso del Popolo, all'epoca chiamato "Stradone", "via del Castello" o, dopo la [[presa di Roma]], "corso Vittorio Emanuele II":,<ref name=nota71/> fu disciplinata l'edificazione di nuovi edifici ai lati di questa strada venne regolamentata con il regolamento edilizio redatto da un'apposita commissione ministeriale pontificia il 26 settembre [[1868]].<ref name=nota71/> Nel [[1872]] l'amministrazioneAmministrazione comunale incaricaincaricò l'architetto Agostino Mercandetti di progettare una nuova sistemazione per il corso, che prevedaprevedeva l'allineamento dei margini stradali e la realizzazione di un [[Fognatura|impianto fognario]]:<ref name=nota72/> i lavori durarono dall'aprile [[1874]] al marzo [[1881]],<ref name=nota72/> e riguardarono anche l'attuale piazza Cavour con la fontana al centro della piazza.
 
In un edificio prospiciente la piazza stessa, espropriato ai [[monaci basiliani]], vennero collocate nel [[1880]] la caserma, la scuola ed altri pubblici servizi come il municipio.<ref>{{Cita|Devoti 1999|p. 161}}.</ref> Tra il [[1904]] ed il [[1907]] l'amministrazione comunale si occupa di rettificare, ampliare e pavimentare il tracciato della [[Strada statale 216 Maremmana III|via Maremmana Inferiore]] tra Grottaferrata e [[Squarciarelli]], dietro progetto dell'ingegnere Giulio Mazzoleni:<ref>{{Cita|Devoti 1999|p. 169}}.</ref> su questa direttrice l'abitato continuacontinuò ad espandersi, soprattutto cona villinibassa borghesi, oggi in parte sostituitidensità con aree residenzialivillini. Tra il [[1918]] ed il [[1928]] si completa la costruzione in questa zona della [[Chiesa del Sacro Cuore (Grottaferrata)|chiesa del Sacro Cuore]], luogo di culto in [[architettura neogotica]] voluto dai monaci basiliani e dalla possidente locale Maria Santovetti Tanlongo.<ref name=notacuore/> Nel frattempo, in località Bivio, viene realizzata la fermata del più importante snodo delle [[tranvie dei Castelli Romani]]: tutto intorno, si moltiplicano i villini della piccola-media borghesia romana, alcuni dei quali si distinguono per estro artistico, come quelli progettati dagli architetti Giulio e Piero Degli Innocenti e Medardo Carretta Colli.<ref name="cita-Devoti-1999-p312"/>
 
La sistemazione della strada "della cartiera e dei Paoli", oggi strada provinciale 37/a di Campovecchio, che collega direttamente Marino e Grottaferrata venne messa in opera su iniziativa di un consorzio di proprietari terrieri locali tra il [[1921]] ed il [[1923]]:<ref name="nota06">{{cita|Luigi Devoti|p. 170|cidDevoti}}.</ref> ancora nel [[1921]] inizia l'urbanizzazione di [[Squarciarelli]] con la fondazione della fabbrica di ceramiche dei fratelli Tidei.<ref name=nota1101/> In realtà, già dal [[1889]] la famiglia Santovetti aveva fatto edificare nella località la [[Chiesa di San Giuseppe (Grottaferrata)|chiesa di San Giuseppe]], ad uso degli abitanti delle campagne ai confini tra Marino, [[Rocca di Papa]] e Grottaferrata.<ref name=notadeb/>
 
Nel [[1925]] in piazza Cavour viene collocato il monumento ai Caduti, opera dello scultore [[Amleto Cataldi]] finanziata dal marchese Alfredo Dusmet.<ref>{{cita|Luigi Devoti|pp. 171-172|cidDevoti}}.</ref> Nel [[1928]] lo sviluppo urbanistico del centro abitato è arrivato a tal punto che l'amministrazione comunale dell'epoca pensa di provvedere alla denominazione delle strade ed alla numerazione dei numeri civici con caratteristiche targhe in [[ceramica]] prodotte presso la locale fabbrica di ceramiche di [[Squarciarelli]].<ref name="nota75">{{cita|Luigi Devoti|pp. 177-178|cidDevoti}}.</ref> Negli [[Anni 1930|anni trenta]] del [[XX secolo|Novecento]] viene ristrutturato l'ex municipio, già Palazzo Grutter.<ref name="nota75"/> Nel [[1932]] viene aperta una nuova arteria di collegamento tra Squarciarelli e corso del Popolo, l'attuale viale I Maggio (all'epoca "viale del Littorio").<ref name="nota75"/>
 
Grottaferrata non è stata sconvolta più di tanto dai bombardamenti anglo-americani della [[seconda guerra mondiale]]<ref>Stefano Paolucci, ''Quel primo diluvio di bombe su Grottaferrata'', in ''Quaderni Tuscolani'', anno III, n. 3, 28 aprile 2006, p. 20.</ref>, e nel secondo dopoguerra l'abitato ha continuato a crescere lungo la direttrice di viale San Nilo e soprattutto lungo tutto il tracciato la [[Strada statale 216 Maremmana III|strada statale 216 via Maremmana Inferiore]], sia in direzione di [[Frascati]] che in direzione di [[Marino (Italia)|Marino]]: le località di Colonnelle e San Giuseppe, adiacenti al territorio marinese, formano ormai un'unica realtà con le ultime case del centro storico di Marino. Un altro fenomeno abbastanza recente riguarda l'espansione edilizia verso [[Rocca di Papa]], iniziata in maniera massiccia tra gli [[Anni 1980|anni ottanta]] e gli [[Anni 1990|anni novanta]]. Le uniche aree del territorio criptense relativamente salvaguardate dall'espansione edilizia sono il [[Monte Tuscolo|Tuscolo]] e la località di [[Molara (Grottaferrata)|Molara]], rimaste per molti versi selvagge come nei secoli andati.
 
Nel [[1972]]<ref>{{Cita news|autore=Paolo Berdini|wkautore = Paolo Berdini|url=http://eddyburg.it/article/articleview/2444/0/127/|titolo=Patti territoriali scellerati|pubblicazione=Eddyburg.it|giorno=2|mese=4|anno=2005|accesso=7 aprile 2009}}</ref> è stato approvato il primo [[piano regolatore generale]], a proposito del quale attualmente si sta discutendo uno stralcio di variante.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.grottaferrata.roma.it/index.php?option=com_content&task=view&id=484&Itemid=211|titolo=Comune di Grottaferrata - Variante generale P.R.G. - Stralcio (delibera C.C. n° 6/2008)|accesso=7 aprile 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090228031609/http://www.comune.grottaferrata.roma.it/index.php?option=com_content&task=view&id=484&Itemid=211|dataarchivio=28 febbraio 2009}}</ref>
 
=== Frazioni ===
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* {{Cita libro | autore=Claudio Baldoni | autore2=Rodolfo Maria Strollo | titolo=Villini del '900 in Grottaferrata | collana=Quaderni di Architettura Tuscolana | volume=I | anno=2005 | editore=Aracne| città=Roma |cid=Baldoni-Strollo}}
* {{Cita libro | autore=Paola Micocci (a cura di) | titolo=I tesori dell'abbazia greca di Grottaferrata | anno=2005 | editore=De Luca Editori d'Arte; Monastero Esarchico di Santa Maria di Grottaferrata| città=Roma |cid=Micocci 2005}}
* {{Cita libro | autore=Marco Petta | titolo=Palazzo Passarini Santovetti | anno=2005 | città=Grottaferrata |cid=Petta}}
* {{cita libro|autore=Stefano Paolucci|titolo=Il Collegio Americano del Nord a Grottaferrata (1882-1898). Storia e storie di Palazzo Consoli|editore= Comune di Grottaferrata|anno= 2007| cid=Paolucci 2007a}}
* {{cita pubblicazione | autore=Stefano Paolucci | titolo= La villa Rossellini-Dusmet a Grottaferrata | rivista=Castelli Romani. Vicende - uomini - folclore | volume= XLVII (XV n.s.) | numero= 6 | anno= 2007 | mese= novembre - dicembre | pp= 180-187| cid=Paolucci 2007b}}