Arduino (hardware): differenze tra le versioni

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development of an open-source educational robot . FORM@RE, vol. 19, p. 106-
116, ISSN 1825-7321, doi: http://dx.doi.org/10.13128/formare-24446|rivista=|volume=|numero=}}</ref>.
 
== Storia ==
Il team di Arduino è composto da [[Massimo Banzi]], David Cuartielles, Tom Igoe, Gianluca Martino, e David Mellis. Il progetto prese avvio nel 2005 presso l'[[Interaction Design Institute Ivrea|Interaction Design Institute]] di [[Ivrea]],<ref>
{{Cita web|url=http://arduino.apogeolab.it/03-un-po-di-storia-di-arduino/|titolo=BetaBook, il manuale di Arduino: Cap. 3 - Un po’ di storia di Arduino|autore=Massimo Banzi|editore=[[Apogeo (casa editrice)|Apogeo]]|accesso=12 luglio 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120315231515/http://arduino.apogeolab.it/03-un-po-di-storia-di-arduino/|dataarchivio=15 marzo 2012}}
</ref>
con lo scopo di rendere disponibile agli studenti dell'istituto una piattaforma di ''[[physical computing]]'' per progetti di [[interaction design]] che fosse più economica e semplice rispetto ai sistemi di [[prototipazione]] allora disponibili. I progettisti riuscirono a creare una piattaforma di semplice utilizzo e che, al tempo stesso, permetteva una significativa riduzione dei costi rispetto ad altri prodotti disponibili sul mercato. A ottobre 2008 in tutto il mondo erano già stati venduti più di 50 000 esemplari di Arduino<ref name="StoriaArduino">{{cita web | url = https://playground.arduino.cc/Italiano/StoriaDiArduino | titolo = Arduino -Un po' di storia... | accesso = 11 gennaio 2015}}</ref>.
 
Dopo la nomina ad [[amministratore delegato]] di [[Intel]], [[Brian Krzanich]] ha fatto produrre delle schede compatibili con la piattaforma Arduino, dotate di processore Intel.
 
=== Dispute legali ===
Nel 2008, quando fu creata Arduino LLC (detentrice del dominio arduino.cc), i cinque fondatori ([[Massimo Banzi]], David Cuartielles, David Mellis, Tom Igoe, Gianluca Martino) decisero di creare una società che possedesse solo i diritti sul marchio Arduino: la produzione e la vendita delle schede, invece, sarebbe avvenuta tramite aziende esterne dalle quali Arduino avrebbe ottenuto una [[royalty]] per lo sfruttamento del marchio. Inoltre, lo statuto della società precisava che ciascuno dei cinque fondatori avrebbe trasferito all'azienda stessa tutti i diritti sul marchio Arduino. Alla fine del 2008, mentre Arduino si accingeva a registrare il marchio negli Stati Uniti, senza alcun preavviso e tenendo all'oscuro gli altri soci, l'azienda di [[Gianluca Martino]], la Smart Projects, principale produttore di schede Arduino in Italia, registrò il nome Arduino in Italia.
 
Quando la società decise di internazionalizzare la [[Marca (commercio)|marca]] ed estenderla al resto del mondo, si rese conto che qualcuno l'aveva già registrato in Italia: Martino rassicurò i soci che le sue decisioni avevano il solo fine di proteggere l'investimento collettivo; quindi, sulla base di questo accordo, continuarono a lavorare insieme per anni, ricevendo le royalties e cercando, nel frattempo, di riportare il marchio di nuovo in azienda. Tuttavia, nel novembre 2014, Smart Projects smise di pagare le royalties e cambiò nome in Arduino SRL, registrando il dominio arduino.org. Poco dopo, Martino vendette Arduino SRL a una holding svizzera, la Gheo SA, gestita da Federico Musto.{{Senza fonte}}<!-- Forse inesatto: la fonte di questa sezione proviene da una delle parti senza alcuna replica. -->
 
Arduino SRL intende invalidare il [[marchio]] che Arduino LLC detiene sulla marca “Arduino” perché “Arduino SRL lo ha richiesto nel settembre del 2014 e ha prodotto fisicamente board marchiate Arduino dal 2005. Arduino LLC è nata nel 2008 e non controllava il nome nel momento in cui ha richiesto il marchio. La conseguente profonda spaccatura nel gruppo di sviluppo ha danneggiato l'enorme comunità che nel frattempo vi è nata intorno.<ref>{{Cita web|cognome1=Allan|nome1=Alasdair|titolo=Arduino Wars: Group Splits, Competing Products Revealed?|url=http://makezine.com/2015/03/06/arduino-vs-arduino/|sito=makezine.com|editore=Maker Media, Inc.|accesso=21 aprile 2015|data=6 marzo 2015}}</ref><ref>{{Cita web|cognome1=Banzi|nome1=Massimo|titolo=Massimo Banzi: Fighting for Arduino|url=http://makezine.com/2015/03/19/massimo-banzi-fighting-for-arduino/|sito=makezine.com|editore=Maker Media, Inc.|accesso=21 aprile 2015|data=19 marzo 2015}}</ref><ref>{{Cita web|cognome1=Williams|nome1=Elliot|titolo=Arduino SRL to Distributors: “We’re the REAL Arduino”|url=https://hackaday.com/2015/03/28/arduino-srl-to-distributors-were-the-real-arduino/|sito=Hackaday.com|editore=Hackaday.com|accesso=21 aprile 2015|data=28 marzo 2015}}</ref><ref>{{Cita web|cognome1=Nejrotti|nome1=Federico|titolo="Arduino ha un problema con Arduino”|url=https://motherboard.vice.com/it/read/il-problema-che-arduino-ha-con-arduino|data=31 marzo 2015}}</ref> Nel 2015 Arduino LLC a scopo cautelativo ha registrato il marchio "Genuino" e ha iniziato la produzione delle schede in California grazie a una collaborazione con [[Adafruit Industries]].<ref>{{Cita news|lingua=it|url=http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2015-05-18/banzi-lancia-produzione-arduino-usa-e-nuovo-brand-genuino-110902.shtml|titolo=Arduino diventa «Genuino», Banzi lancia la produzione negli Usa|pubblicazione=Il Sole 24 ORE|accesso=2017-08-09}}</ref>
 
Il 1º ottobre 2016 fu annunciato che Arduino LLC (arduino.cc) e Arduino SRL (arduino.org) avevano sottoscritto un'intesa per porre fine alle loro divergenze.<ref>{{Cita web||titolo=Two Arduinos become One|url=https://blog.arduino.cc/2016/10/01/two-arduinos-become-one-2/|sito=arduino.cc|data=1º ottobre 2016}}</ref> L'accordo fu perfezionato alla fine del 2016 e “Arduino Holding” diventò l’unico referente per la distribuzione di prodotti presenti e futuri. In aggiunta, Arduino ha costituito la “Arduino Foundation”, una [[Fondazione (ente)|fondazione]] [[non-profit]] dedicata all'evoluzione dell’ambiente di sviluppo IDE e al movimento open source, che offrirà sostegno alle scuole, alla comunità e agli sviluppatori.
 
Nel 2017 si sono concluse le dispute legali. BCMI, la società fondata da Massimo Banzi con David Cuartielles, David Mellis e Tom Igoe, fondatori di Arduino, ha infatti acquisito il 100% della Arduino AG, la società che possedeva tutti i marchi Arduino.<ref>[https://www.ilsole24ore.com/art/arduino-nuovo-colpo-scena-acquistano-fondatori-e-ora-punta-dritto-all-iot-AEkffG8B Arduino, nuovo colpo di scena: la acquistano i fondatori. E ora punta dritto all’IoT], in Il Sole 24 ORE (articolo del 3 agosto 2017)</ref>
 
A seguito dell’acquisizione Massimo Banzi è tornato a essere il Chairman e CTO di Arduino, mentre nella posizione di CEO è stato nominato Fabio Violante. Fuori dalla società Federico Musto, il socio con cui erano nate le dispute legali sul marchio Arduino.
 
Nell'Ottobre 2025 viene annunciata un'acquisizione di Arduino da parte della multinazionale statunitense di semiconduttori [[Qualcomm]].<ref>{{Cita web|url=https://www.cnbc.com/2025/10/07/qualcomm-acquires-italian-hardware-company-arduino-in-robotics-play-.html|titolo=Qualcomm acquires Italian hardware company Arduino to push deeper into robotics|sito=CNBC|lingua=en|accesso=2025-10-07}}</ref>
 
== Architettura ==
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Arduino è spesso paragonato a [[Raspberry Pi]],{{Senza fonte}} tuttavia, vi sono notevoli differenze. Si tratta di due piattaforme basate su hardware profondamente diversi.
 
LEccetto l'Arduino UNO Q, l'architettura delle schede Arduino si basa su microcontrollori, mentre le schede Raspberry Pi si basano su un SoC ([[System-on-a-chip|System on Chip]]) che ha al suo interno un microprocessore, un controllore grafico e la RAM necessari a eseguire un sistema operativo come [[Raspberry Pi OS|Raspbian]], una versione semplificata di [[Debian]].
 
L'architettura a microcontrollore di Arduino prevede che il programma da eseguire sia in [[memoria flash]] e pertanto non viene perso quando viene tolta l'alimentazione. Con Raspberry Pi, invece, viene caricato in RAM il sistema operativo che provvede all'esecuzione in [[multitasking]] di tutti i moduli e programmi previsti dalla configurazione. L'architettura a microcontrollore offre un controllo completo sui tempi di esecuzione del programma che, essendo l'unico codice in esecuzione, può essere progettato per applicazioni sensibili alla temporizzazione, come ad esempio la gestione dei motori nelle stampanti 3D. Con Raspberry Pi è invece possibile sfruttare la flessibilità del sistema operativo per svolgere funzioni complesse come un [[web server]] o un sistema di gestione dell’automazione domestica.
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# Arduino UNO R4 minima, con microcontrollore RA4M1 a 48&nbsp;MHz di Renesas, 256 kB Flash, 32 kB SRAM.
# Arduino UNO R4 WiFi, con microcontrollore RA4M1 a 48&nbsp;MHz di Renesas, ESP32-S3, matrice LED 12x8
# Arduino UNO Q, il primo SBC della linea UNO, monta un processore Qualcomm Dragonwing QRB2210 e un microcontrollore STM32U585.
 
==== Arduino Pro ====
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La compatibilità di queste due schede con il codice realizzato per la versione R3 di Arduino UNO é parziale in quanto alcune librerie di terze paerti potrebbero fare riferimento a specifiche funzioni del microcontrollore ATmega. Nel tempo questi problemi verranno risolti dalla comunità e con pochi aggiustamenti e cambi di libreria i progetti per R3 potranno funzionare con R4.
I prezzi di queste due schede sono inferiori rispetto alle versioni precedenti equivalenti.
 
==== Arduino Uno Q ====
[[File:Arduino UNO Q.webp|thumb|Arduino UNO Q]]
'''Arduino UNO Q''' è una scheda ibrida sviluppata da Arduino che fonde le caratteristiche di un microcontrollore classico con quelle di un computer a scheda singola Linux, offrendo un’architettura “dual-brain” (a doppio cervello) per applicazioni avanzate nei settori dell’IoT, visione artificiale e intelligenza artificiale. È stata presentata dopo l'acquisizione di Arduino da parte di [[Qualcomm]], monta un processore quad-core a 2.0GHz con Adreno GPU e 2 ISP chiamato Dragonwing QRB2210 e prodotto dalla Qualcomm, come microcontrollore, invece, monta un STM32U585. Sono presenti due varianti della board, una base che offre 2GB di RAM LPDDR4 e 16GB [[MultiMediaCard|eMMC]], e una versione avanzata con 4GB di RAM LPDDR4 e 32GB [[MultiMediaCard|eMMC]]. A livello di connettività, la board offre Dual-band [[Wi-Fi|Wi-Fi 5]] (2.4/5 GHz) e [[Bluetooth]] 5.1<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://store.arduino.cc/products/uno-q|titolo=Arduino UNO Q|sito=Arduino Official Store|accesso=2025-10-19}}</ref>
 
 
=== Schede Arduino compatibili ===
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L'applicazione, compilata con [[GNU Compiler Collection|GCC]], si presta a essere utilizzata anche su computer a più basse prestazioni, come [[netbook]]s, [[OLPC]] [[XO-1]], [[Intel]]-[[Classmate PC|Classmate]].
 
=== Arduino App Lab ===
Con l'introduzione di Arduino UNO Q, è stata presentata anche la nuova applicazione ''Arduino App Lab'' che permette di creare progetti usando un misto di linguaggi di programmazione, per lo più [[Python]] per i container Docker che girano su Linux e [[Wiring]] per la parte che gira sul microcontrollore della scheda Arduino UNO Q.
 
== Derivati ==