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|Inclinazione =
<!-- Scavi -->
|Data_scoperta = 28 marzo 1903
|Date_scavi =
|Organizzazione_scavi =
|Archeologo = Georges Aaron Bénédite
<!-- Amministrazione -->
|Parte di = [[Menfi (Egitto)|Menfi e la sua necropoli]]
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|Visitabile =
|Sito_web =
}}La '''Mastaba di Ptahhotep''' è il monumento funerario di [[Ptahhotep]], [[visir (antico Egitto)|visir]] che operò durante il regno di [[Djedkara Isesi]], faraone appartenente alla [[V dinastia egizia|V dinastia]]. Ptahhotep è noto perché a lui è stata attribuita la realizzazione di una raccolta di consigli e di massime, dedicati al figlio, conosciuta come ''[[Massime di Ptahhotep]]''.<ref>{{cita|Grimal|p. 100}}.</ref>
 
La [[mastaba]] è situata a [[Saqqara]] Nord, eda ovest della [[piramide di Djoser]], nei pressi della [[Mastaba di Ti]];<ref>{{cita|Lauer|p. 48}}.</ref> è costituita da un complesso funerario dedicato anchepure al figlio Akhtihotep, anch'egli visir e incaricato di sovrintendere al figliogranaio e al tesoro; nella stessa mastaba vi è una parte riservata al nipote di quest’ultimoPtahhotep, Ptahhotep II.
 
La scoperta della mastaba è attribuita all'egittologo francese Georges Aaron Bénédite che, eseguendo degli scavi nei pressi di Saqqara, la ritrovò il 28 marzo 1903. Bénédite acquisì gran parte del materiale della cappella di Akhtihotep in esclusiva per il [[Museo del Louvre]].<ref>Christiane Ziegler, ''Le mastaba d'Akhethetep: Une chapelle funéraire de l'Ancien Empire'', Réunion des Musées Nationaux, 1993</ref>
[[File:Ptahhotep and Akhethetep mastaba tombs.jpg|thumb|Parte frontale della Mastaba di Ptahhotep]]
== Struttura ==
Il monumento funerario, catalogato presisamente come D62 (Ptahhotep) e D64 (Akhtihotep), presenta due sezioni di decorazioni a colori, uno relativo a Akhtihotep e uno a nome di Ptahhotep. I rilievi sono estremamente vivi, infatti hanno mantenuto quasi ovunque i colori accesi e brillanti originari; come altri presenti in altre tombe, illustrano scene di portatori di offerte, spesso di animali, momenti della mietitura, e ancora scene di caccia con la rete, di costruzione di barche realizzate con papiro. Sono anche presenti aspetti di vita dei defunti, raffigurati seduti davanti al tavolo delle offerte oppure mentre assistono a esibizioni musicali, durante banchetti o intenti a sacrifici.
Il monumento funerario, più piccolo di quello di Ti, ma più complesso, è catalogato precisamente come D62 (Ptahhotep) e D64 (Akhtihotep). Si accede dai resti di un cortile entrando in un corridoio che presenta interessanti bassorilievi a stadi di completamento diversi. Si entra quindi nella sala che accoglie la tomba di Akhtihotep; annessa a questa vi è la cappella la cui porta è decorata con scene palustri; sono presenti importanti sezioni di decorazioni a colori, sulla sinistra alcuni operai sono intenti alla costruzione di barche realizzate utilizzando il papiro mentre altri trasportano le canne dalla palude. Sulla destra alcuni barcaioli fissano ai pali di precarie piattaforme le imbarcazioni.
 
Dalla sala funeraria di Akhtihotep si accede dal lato sinistro alla tomba di Ptahhotep che è ricchissima di decorazioni; il soffitto ha rilievi a imitazione di tronchi di palma; le scene sulle pareti raffigurano aspetti di viticoltura e della torchiatura del vino, momenti di mietitura, una gazzella che allatta il piccolo, pantere, leoni, uccellatori che utilizzano reti, bambini che giocano e Ptahhotep che prende parte a una festa seduto su una barca. I rilievi sono estremamente vivi, infatti hanno mantenuto quasi ovunque i colori accesi e brillanti originari. Notevole è la scena posta sopra l'ingresso che rappresenta il visir mentre si prepara alla giornata con l'intervento di manicure e pedicure, con musicisti che lo allietano e i levrieri posti sotto la sua sedia. <ref>{{cita|Haag|p. 164}}.</ref> Analogamente a quelle presenti in altre tombe, le pitture murarie illustrano anche scene di portatori di offerte, spesso con la presenza di animali e sono inoltre presenti aspetti di vita dei defunti, a volte raffigurati seduti davanti al tavolo delle offerte oppure mentre assistono a esibizioni musicali, durante banchetti o intenti a sacrifici.<ref>{{cita|Hansen|p. 321}}.</ref>Le decorazioni sono fra le meglio conservate dell'[[Antico Regno (Egitto)|Antico Regno]], di una raffinatezza pari a quelle della più celebre mastaba di Ti.<ref>{{cita|Haag|p. 163}}.</ref>
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
*{{cita libro|autore=Nicolas Grimal|titolo=Storia dell'antico Egitto|traduttore=Gabriella Scandone Matthiae|editore=Laterza|anno=2002|città=Bari|ISBN=9788842056515|cid=Grimal}}
*{{cita libro|autore=Michael Haag|titolo=Egitto|traduttore=Daniela Gavazzi Porta|editore=Phileas|anno=1988|città=Milano|ISBN=9788871080079|cid=Haag}}
*{{cita libro|autore=Kathy Hansen|titolo=Egitto|traduttore=Franco Brunelli|editore=Idealibri|anno=1997|città=Rimini|ISBN=9788870823547|cid=Hansen}}
*{{cita libro|autore=Jean-Philippe Lauer|titolo=Les pyramides de Sakkara|editore=Institut Français d'Archéologie Orientale|anno=2015|città=Il Cairo|
lingua=fr, en|ISBN=9782724706598|cid=Lauer}}