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[[Immagine:Famiglia Numai stemma.JPG|thumb|Stemma della famiglia Numai]]
I '''Numai''' sono un'antica famiglia nobile della città di [[Forlì]].<ref>{{cita libro|Giovan Battista|di Crollalanza|Dizionario storico blasonico delle famiglie nobili o notabili italiane estinte e fiorenti|editore=A. Forni|1890|Bologna|vol. 2}}</ref>
== Storia ==
Già nel [[1258]] è ricordato un [[Guglielmo Numai]], mentre consta che nel [[1293]] una via di Forlì prendesse nome da un [[Giuliano Numai]].
Nella vita cittadina, i Numai furono molto attivi, scontrandosi spesso con un'altra nobile e potente famiglia, quella dei [[Morattini]].
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Della famiglia, si possono ricordare:
* [[Giovanni Numai]], vescovo di [[Sarsina]] dal [[1360]] al [[1385]]
* [[Giuliano Numai]] (secolo XIV), medico e filosofo: pare anzi che, nel XIV secolo i Numai di nome Giuliano e di professione medico e filosofo siano stati due
* [[Giovanni Numai]] (secolo XIV), medico e filosofo
* [[Giovanni Numai]] (XIV-XV secolo), fu vescovo di Forlì dal [[1401]] al 1411, [[vicario apostolico]]
* [[Alessandro Numai]] (secolo XV), vescovo di Forlì e letterato
* [[Guglielmo Numai]], fratello di Alessandro, fu gonfaloniere di Forlì nel [[1428]], ambasciatore di [[Antonio Ordelaffi]] presso la Corte Pontificia, stretto collaboratore di [[Francesco IV Ordelaffi]]
* [[Luffo Numai]], figlio di Guglielmo, fu un uomo politico molto in vista, che intrattenne stretti rapporti con [[Pino III Ordelaffi]], [[Sinibaldo II Ordelaffi]], [[Caterina Sforza]] e [[Cesare Borgia]], che ospitò in casa
* [[Cristoforo Numai]] (XV-XVI secolo), vescovo di [[Alatri]] e di [[Isernia]], [[Cardinale]]
* [[Pino Numai]] (XV-XVI secolo), Conte del Sacro Palazzo Imperiale, dottore in legge e avvocato della comunità di Forlì
* [[Antonio Numai (scrittore)|Antonio Numai]] (XVI secolo), nipote di Cristoforo, vescovo di [[Isernia]], letterato, tradusse alcune opere di [[Giusto Lipsio]]; partecipò al [[Concilio di Trento]].
L'ultimo conte, Giuseppe Numai, fu mazziniano e garibaldino. Sposò -stile Anita Garibaldi, cioè¨ con passaggio e fuga - una Catherina Reinhart o Reinach, di Francoforte, con la quale ebbe poi intorno
agli anni 1830 una piantagione in Louisiana e due figli, un maschio, successivamente deceduto per malattia in giovane età, e una femmina - Camilla.
È probabile la sua partecipazione alla difesa della Repubblica romana nel 1848, nelle file della Legione Romagnola. Dopo il 1859 fu riconosciuto come veterano del Regio Esercito e si trasferì a Torino.
La figlia Camilla, uscita dallo stesso Collegio in cui era presente una giovane di casa Savoia, fu fatta sposare a un tal Magnani, pubblico impiegato assai più anziano. Le morirono per difterite et similia quasi tutti i figli, mentre lei sopravviveva insegnando alle figlie della piccola aristocrazia e buona borghesia torinese quanto appreso nel collegio esclusivo di cui sopra: ricamo, musica, belle maniere, ecc
L'unica figlia sopravvissuta, Angiola Giulia, sposò l'ebanista e scultore Giacomo Cometti da cui ebbe due figli, di nuovo un maschio morto a 24 anni nel 1934, e una femmina, Paola, il cui figlio - Angelo Michelsons (1953-2014) - era l'unico discendente della famiglia Numai.
La famiglia ha lasciato alcune tracce architettoniche:
* All'imbocco di Corso Mazzini, provenendo da Piazza Saffi, sulla sinistra si può scorgere la [[Torre Numai]], sopravvivenza delle tante torri medioevali che ornavano la città
* Accanto alla Torre, sorge il Palazzo Foschi-Numai, oggi parzialmente visitabile in quanto sede di un interessante Museo ornitologico.
Ma in particolare Luffo Numai ha voluto far erigere, per sé e la moglie, Caterina Paulucci, nella [[Basilica di San Pellegrino Laziosi]], un pregevole monumento funebre, rilievo opera di [[Tommaso Fiamberti]] e [[Giovanni Ricci (scultore)|Giovanni Ricci]] ([[1502]]).
== Arma ==
D'oro, alla banda d'azzurro, caricata di tre stelle del campo ed accompagnate da due ''maie'', alias rami d'alloro al naturale posti nel senso della banda, uno in capo, e l'altro in punta.
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* {{cita libro|Giovan Battista|di Crollalanza|Dizionario storico blasonico delle famiglie nobili o notabili italiane estinte e fiorenti|editore=A. Forni|1890|Bologna|vol. 2|cid=Crollalanza}}
{{Portale|Forlì|Storia di famiglia}}
[[Categoria:Famiglie
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