Arte povera: differenze tra le versioni
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[[File:Trap Pascali Tate Modern T12982.jpg|thumb|upright=0.8|[[Pino Pascali]], ''Trappola'' ([[1968]])]]
L{{'}}'''arte povera''' è un [[movimento artistico]] sorto in [[Italia]]
== Storia ==
Un primo raccogliersi del nuovo movimento si ha nel settembre del 1967 nella mostra omonima, curata da [[Germano Celant]], che si svolge alla [[Galleria La Bertesca]] di [[Francesco Masnata]] e [[Nicola Trentalance]] a [[Genova]], dove espongono [[Alighiero Boetti|Boetti]], [[Luciano Fabro|Fabro]], [[Jannis Kounellis|Kounellis]], [[Giulio Paolini|Paolini]], [[Pino Pascali|Pascali]] e [[Emilio Prini|Prini]]. L'Arte povera viene definita ancora da Celant in un articolo pubblicato sul n. 5 di [[Flash Art]] dello stesso anno<ref>{{Cita|Celant 1967}}.</ref>, nella mostra ''Arte povera'' del 1968 alla [[Galleria de' Foscherari]] a Bologna con [[Giovanni Anselmo|Anselmo]], Boetti, [[Mario Ceroli|Ceroli]], Fabro, Kounellis, [[Mario Merz|Merz]], Paolini, Pascali, [[Gianni Piacentino|Piacentino]], [[Michelangelo Pistoletto|Pistoletto]], Prini, [[Gilberto Zorio|Zorio]], i quali ancora esporranno insieme a Trieste al Centro Arte Viva-Feltrinelli, dove si aggiungerà [[Piero Gilardi|Gilardi]], infine nella manifestazione ''Arte povera - Più Azioni povere'' negli Antichi Arsenali di Amalfi, dove parteciparono [[Pietro Lista]] e Carmine Limatola (in arte Ableo), e in piazza del Duomo, Ugo Marano.
Il movimento nasce nell'ambito della cosiddetta [[arte concettuale]] in aperta polemica con l'[[arte]] tradizionale, della quale rifiuta tecniche e supporti per fare ricorso, appunto, a materiali "poveri" come [[terra]], [[legno]], [[ferro]], stracci, [[plastica]], scarti industriali, con l'intento di evocare le strutture originarie del [[linguaggio]] della [[società]] contemporanea dopo averne corroso abitudini e conformismi semantici. Un'altra caratteristica del lavoro degli artisti del movimento è il ricorso alla forma dell'[[installazione (arte)|installazione]], come luogo della relazione tra opera e ambiente, e a quella dell'"azione" performativa.▼
Il richiamo ad un'arte povera come guerriglia asistematica evidenziato da Celant nell'articolo su Flash Art viene accettato grazie al riconoscimento internazionale, peraltro fermamente perseguito. La consacrazione internazionale avviene nel 1969 con la rassegna di arte povera e arte concettuale ''When attitudes become form'' organizzata da [[Harald Szeemann|Szeemann]] presso la Kunsthalle di Berna (alla quale partecipano Boetti, [[Pier Paolo Calzolari|Calzolari]], Kounellis, Merz, Pascali, Pistoletto, Prini e Zorio) e quando esce il volume di Celant ''Arte povera'' esemplificato l'anno successivo nella mostra ''Conceptual art arte povera land art'' organizzata presso la [[Galleria civica d'arte moderna e contemporanea]] di Torino.<ref>{{Cita|Crispolti 1994|pp. 56-57}}.</ref>
Altri esponenti del movimento oltre a quelli già citati furono [[Claudio Cintoli]], [[Sergio Lombardo]], [[Gino Marotta]], [[Fabio Mauri]], [[Giuseppe Penone]], [[Cesare Tacchi]], [[Renato Mambor]], [[Gian Carlo Riccardi]].
== Poetiche ==
▲Il movimento nasce
L'arte povera si inserisce nel panorama della ricerca artistica dell'epoca<ref name="www.electaweb.it">{{Cita web | sito=Electaweb.it | titolo=arte italiana fra tradizione e rivoluzione 1968-2008 | url=http://www.electaweb.com/mostre/scheda/italics-venezia-palazzo-grassi/it/ | accesso=28 ottobre 2008 | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090317014312/http://www.electaweb.com/mostre/scheda/italics-venezia-palazzo-grassi/it/ | dataarchivio=17 marzo 2009 | urlmorto=sì }}</ref> per le significative consonanze che mostra non soltanto rispetto all'[[arte concettuale]] propriamente detta, che in quegli anni vedeva sorgere l'astro di [[Joseph Beuys]], ma anche rispetto a esperienze come [[pop art|pop]], [[minimalismo|minimal]] e [[Land Art]] ([[Richard Long (artista)|Richard Long]]).
{{references|2}}▼
L'obiettivo di questi artisti era quello di superare l'idea tradizionale secondo cui l'opera d'arte occupa un livello di realtà sovratemporale e trascendente.
Per questo motivo risulta importante la provocazione che deriva dall'opera di Giovanni Anselmo ''Scultura che mangia'' ([[1968]], collezione Sonnabend, [[New York]]), formata da due blocchi di pietra che schiacciano un cespo di [[lattuga]], vegetale il cui destino inevitabile è quello di deperire.
Frequente è l'uso di oggetti viventi, come in Kounellis, il quale fissò un vero [[pappagallo]] su una tela dipinta, a dimostrazione del fatto che la natura dispone di più colori di qualsiasi opera pittorica.
Un'altra critica portata avanti dagli artisti dell'Arte
Durante la guerra del [[Vietnam]], l'Arte
L'attenzione agli stili di vita delle molteplici culture diverse da quella occidentale è presente nelle opere di Merz: i suoi tanti [[Iglù|igloo]], creati con differenti materiali (ad esempio [[metallo]], [[vetro]], legno,
Al contrario di questi, gli "schermi" privi di immagine con i quali Mauri riproduce il telone [[cinema]]tografico e che influenzeranno i primi lavori di [[Mario Schifano]].
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Molti artisti lavorano sull'idea di un'immagine stereotipata, come Ceroli (''Si/No'', [[1963]]), che tratta in modo seriale silhoutte prese dalla [[storia dell'arte]], o insiemi di figure umane moltiplicate o serializzate con una tecnica che ricorda il [[bricolage]].
Sono considerati stereotipi anche i "gesti tipici" di Lombardo (''Gesti tipici-Kennedy e Fanfani'', 1963), i ricalchi di immagini di Mambor o le scene da rotocalco o di quadri famosi rivisitate in stoffa variopinta da Tacchi (''Quadro per un mito'', [[1965]]).
==Note==
==Bibliografia==▼
* [[Mirella Bandini]], ''1972 arte povera a Torino'', Allemandi, 2002.▼
* {{cita pubblicazione |autore =[[Germano Celant]] | anno =1967 | mese =novembre-dicembre | titolo =Arte povera: appunti per una guerriglia | rivista =Flash Art | numero =5 | id =0015-3524 | url =http://digilander.libero.it/contemporarea/AAI/ant74 | accesso =26 aprile 2012 | cid =Celant 1967 }}
* Germano Celant, Arte povera, Milano, Mazzotta, 1969.
* Germano Celant, ''Arte povera: Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabbro, Jannis Kounellis, Mario Merz, Giulio Paolini, Pino Pascali, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Gilberto Zorio'', Torino, Allemandi, 1989.
* Germano Celant, ''Arte povera: storia e storie'', Milano, Electa, 2011.
* Germano Celant, ''Arte povera'', Firenze, Giunti Art Dossier, 2011.
*{{Cita libro|autore-capitolo=[[Enrico Crispolti]]|titolo =Il Novecento|volume=3 : ''le ultime ricerche''|editore =Electa|città =Milano|anno =1994 |pagine =17-157|capitolo =Gli anni dello smarginamento e della partecipazione|ISBN = 88-435-4840-9|cid =Crispolti 1994}}
* {{cita pubblicazione|lingua=en|autore=Jacopo Galimberti|titolo=A Third-worldist Art? Germano Celant's Invention of Arte Povera|volume=36|numero=2|rivista=Art History|anno=2013|pp=418-441}}
* [[Giovanni Lista]], ''Arte povera'', 5 Continents Editions, 2006.▼
* ''Arte Povera'', interviste curate e raccolte da Giovanni Lista, Milano, Abscondita, 2011.
* [[Francesco Poli]], ''Minimalismo, Arte Povera, Arte Concettuale'', Roma-Bari, Laterza 2002.▼
* [[Angelo Trimarco]], "''Ad Amalfi, il 1968 Il ricordo di Trimarco''", in ''La Città (quotidiano di Salerno e provincia)'', 15 ottobre 2012.
* Adachiara Zevi, ''Peripezie del dopoguerra nell'arte italiana'', Torino, Einaudi, 2005.▼
==Voci correlate==
*[[Alberto Burri]]
*[[Carla Accardi]]
*[[Claudio Cintoli]]
*[[Giovanni Anselmo]]
*[[Alighiero Boetti]]
*[[Mario Ceroli]]
*[[Luciano Fabro]]
*[[Brajo Fuso]]
*[[Piero Gilardi]]
*[[Jannis Kounellis]]
*[[Luigi Mainolfi]]
*[[
*[[Mario Merz]]
*[[
*[[Giulio Paolini]]
*[[Pino Pascali]]
*[[Giuseppe Penone]]
*[[Michelangelo Pistoletto]]
*[[
*[[Gilberto Zorio]]
*[[Junk Art]]
== Altri progetti ==
▲==Bibliografia==
{{interprogetto}}
▲*Giovanni Lista, ''Arte povera'', 5 Continents Editions 2006
▲*Francesco Poli, ''Minimalismo, Arte Povera, Arte Concettuale'', Laterza 2002
▲*Mirella Bandini, ''1972 arte povera a Torino'', Allemandi 2002
▲*Germano Celant, ''Arte dall'italia'', Feltrinelli 1988
▲*Adachiara Zevi, ''Peripezie del dopoguerra nell'arte italiana'', Einaudi 2005
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* http://www.defoscherari.com/archivio-1963-2000-galleria-arte-de-foscherari-bologna/arte-povera-1968<nowiki/>Arte Povera, documenti della mostra tenutasi a Bologna nel 1968 presso la Galleria de'Foscherari.
{{Storia dell'arte occidentale}}
[[Categoria:Movimenti pittorici]]▼
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Arte|torino}}
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