Rimini: differenze tra le versioni
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Di compatroni ce ne sono tanti, ma l'unica festa patronale è per San Gaudenzio https://www.ilponte.com/regina-de-cieli-patrona-di-rimini/ |
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{{Nd}}
{{Divisione amministrativa
|Grado amministrativo = 3
|
|Stato = ITA
|
|Voce bandiera =
|Panorama = Rimini Montage.jpg
|Didascalia =
|Divisione amm grado 1 = Emilia-Romagna
|Divisione amm grado 2 = Rimini
|Amministratore locale = [[Jamil Sadegholvaad]]
|Partito = [[Partito Democratico (Italia)|PD]]
|Data elezione = 7-10-2021
|Data rielezione =
|Data istituzione =
|Altitudine = 5
|Sottodivisioni = vedi [[#Frazioni e località|elenco]]
|Divisioni confinanti = [[Bellaria-Igea Marina]], [[Coriano]], [[Riccione]], [[San Mauro Pascoli]] ([[Provincia di Forlì-Cesena|FC]]), [[Santarcangelo di Romagna]], [[Serravalle (San Marino)|Serravalle]] ([[San Marino|RSM]]), [[Verucchio]]
|Zona sismica = 2
|Gradi giorno = 2139
|Nome abitanti = riminesi
|Patrono = [[San Gaudenzio di Rimini|san Gaudenzio]]
|Festivo = 14 ottobre
|
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Rimini (province of Rimini, region Emilia-Romagna, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Rimini all'interno dell'omonima provincia
}}
'''Rimini''' ({{Link audio|It-Rimini.ogg}}; ''Rémin'', ''Rémni'' o ''Rémne'' in [[lingua romagnola|romagnolo]]<ref>{{Cita libro |titolo = Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani |autore = Giuliano Gasca Queirazza |editore = GARZANTI |città = Milano |anno = 1996 |ISBN = 978-88-11-30500-2}}</ref>; in italiano [[storia della lingua italiana|fino a tutto il '700]] anche ''Rimino''<ref>{{DOP|id=1075501|lemma=Rimini}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" />, capoluogo dell'[[provincia di Rimini|omonima provincia]] in [[Emilia-Romagna]] nell'Italia settentrionale.
Località di soggiorno estivo di rilevanza internazionale<ref name="viaggi.viamichelin.it">{{cita web|url=http://viaggi.viamichelin.it/web/Destinazione/Italia-Italia_Centro_Nord-Rimini|titolo=''Guida Michelin. Rimini''.|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120513180007/http://viaggi.viamichelin.it/web/Destinazione/Italia-Italia_Centro_Nord-Rimini}}</ref><ref name="farina188">{{cita|Farina|p. 188|farina}}.</ref>, con un litorale che si estende per 15 km lungo la costa dell'[[Alto Adriatico]]. Vanta una lunga tradizione turistica: nel [[1873]] vi fu infatti inaugurato il primo stabilimento balneare della [[riviera romagnola]].<ref>{{Cita web |url=https://www.comune.rimini.it/novita/rimini-festeggia-i-175-anni-dalla-fondazione-del-primo-stabilimento-balneare-con-ottimi |titolo=Rimini festeggia i 175 anni dalla fondazione del primo stabilimento balneare |sito=Comune di Rimini |data=20 luglio 2023 |accesso=28 aprile 2025}}</ref>
[[Colonia romana|Colonia]] fondata dai Romani nel [[268 a.C.]], per tutto il periodo della loro dominazione è stata nodo di comunicazione fra il nord e il sud della penisola e sul suo suolo gli imperatori romani eressero monumenti dei quali restano tracce importanti.<ref>{{Cita web|url=http://www.riminiturismo.it/visitatori/scopri-il-territorio/arte-e-cultura/siti-archeologici/domus-del-chirurgo|titolo=Domus del Chirurgo {{!}} Rimini turismo|sito=riminiturismo.it|lingua=it|accesso=3 agosto 2018}}</ref> È stata feudo dei [[Malatesta]], e la corte di [[Sigismondo Pandolfo Malatesta]] fu una delle più vivaci dell'epoca, ospitando artisti come [[Leon Battista Alberti]], [[Piero della Francesca]], [[Roberto Valturio]], [[Matteo de' Pasti]] conservando rilevanti opere del Rinascimento italiano.
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
Rimini è il più grande comune della [[Valmarecchia]], è situata sul [[mare Adriatico]], all'estremità sud-orientale dell'Emilia-Romagna, a breve distanza dal [[Montefeltro]] e dalle [[Marche]]. Il territorio comunale si estende per 135,71 km² e confina con [[Bellaria-Igea Marina]], [[San Mauro Pascoli]] e [[Santarcangelo di Romagna]] a Nord Ovest, [[Verucchio]] e [[Serravalle (San Marino)|Serravalle]] a Sud Ovest, [[Coriano]] a Sud e [[Riccione]] a Sud Est. Rimini occupa una posizione storicamente strategica, verso il vertice meridionale della [[pianura Padana]].
Pur trovandosi ancora in pianura, è circondata a sud-ovest da basse e verdi colline, ai cui piedi si stende la città: Covignano (153 m), Vergiano (81 m), San Martino monte l'Abate (57 m) e San Lorenzo in Correggiano (60 m), coltivate a vigneti, oliveti e frutteti e dominate da ville signorili. Queste lievi ondulazioni, costituite in prevalenza da formazioni argillose e sabbiose, raccordano gradualmente gli ambiti di pianura, originati dai depositi fluviali del [[Marecchia]] e dell'[[Ausa (torrente)|Ausa]], i due principali fiumi del riminese, a una serie di poggi più elevati che salgono verso l'Appennino romagnolo. Il fiume Marecchia scorre entro un letto ghiaioso molto ampio e, dopo aver ricevuto le acque del torrente Ausa, sfocia nell'Adriatico attraverso un deviatore tra S. Giuliano Mare e Rivabella, mentre il corso fluviale originario è utilizzato nel suo tratto a mare come porto canale. Il Marecchia, normalmente povero d'acqua, era soggetto a periodiche piene in grado di provocare spaventose inondazioni alla sua foce, dove il suo letto si restringeva in una strozzatura preceduta da numerose anse, e per questa ragione fu deviato a nord della città<ref>''L'Emilia-Romagna paese per paese'', Firenze, Bonechi, 1984, p. 250.</ref>. Il torrente Ausa, che costituì per secoli il limite orientale di Rimini, venne allo stesso modo deviato nel secondo dopoguerra e il suo letto fu colmato e trasformato in parco urbano.
La fascia costiera, costituita da depositi marini recenti, è orlata da una spiaggia di sabbia fine, lunga 15 km e larga fino a 200 m, interrotta soltanto dalle foci dei corsi d'acqua e digradante molto lentamente verso il mare. Lungo il litorale corre un cordone sabbioso, o "falesia morta", formato da fenomeni di ingressione marina verificatisi intorno al 4.000 a.C. e sfruttato dai Romani per l'impostazione del primo porto cittadino. Un tratto del cordone è conservato a nord di Rimini, tra Rivabella e Bellaria-Igea Marina, arretrato di circa 1300 metri rispetto alla linea di costa<ref>''PSC Comune di Rimini, Quadro Conoscitivo, Sistema Ambientale. Geologia'', p. 15.</ref>.
Il territorio riminese, per la sua posizione geografica e per i suoi caratteri climatici, è situato al confine tra la zona fitoclimatica mediterranea e la zona centroeuropea<ref>''Emilia-Romagna'', Milano, Touring Club Italiano, 1999, p. 27</ref><ref>Pietro Zangheri, ''Repertorio sistematico e topografico della flora e fauna vivente e fossile della Romagna'', Tomo V, Museo civico di Storia Naturale di Verona, Verona, 1966-1970, p. 2052.</ref>, e rappresenta quindi un ambiente di transizione sotto l'aspetto naturalistico. La flora del riminese è tradizionalmente compresa nella zona fitoclimatica del [[Lauretum]], al punto di incontro tra la fascia mediterranea del leccio, che qui raggiunge il suo estremo settentrionale lungo la costa adriatica, la fascia sub-mediterranea calda dei querceti caducifogli di roverella e la fascia temperata della farnia, del carpino e del frassino<ref>{{cita web |url =http://www.ilpolline.it/vegetazione-italia/|titolo= Vegetazione d'Italia. Carta delle zone climatico-forestali secondo la classificazione di Pavari.}}</ref>.
=== Clima ===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Rimini Miramare|Stazione meteorologica di Rimini Centro}}
Rimini ha un [[Clima subtropicale umido|clima temperato caldo, stabilmente umido, con estate molto calda]] (classificazione Köppen-Geiger Cfa)<ref>{{cita web |url =http://www.hydrol-earth-syst-sci.net/11/1633/2007/hess-11-1633-2007.pdf| titolo= Updated world map of the Köppen-Geiger climate classification|p=1641}}</ref> Secondo la classificazione di Rivas-Martínez, rientra nella fascia a [[clima mediterraneo]] (Csa).<ref>{{cita web |url = https://pendientedemigracion.ucm.es/info/cif/form/tb_med.htm |titolo = Mappa bioclimatica d'Europa. Fasce termoclimatiche |accesso = 4 maggio 2019 |dataarchivio = 8 giugno 2016 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160608022409/http://pendientedemigracion.ucm.es/info/cif/form/tb_med.htm |urlmorto = sì }}</ref>.
Il clima è mite, a ridotta escursione termica diurna, grazie all'influsso del mare Adriatico, con [[brezza|brezze di mare]] costanti tra la [[primavera]] e l'[[autunno]], e relativamente poco piovoso per la parziale protezione dell'Appennino romagnolo al passaggio delle perturbazioni oceaniche. Rimini presenta temperature medie autunnali e invernali e temperature minime medie annuali tra le più alte in assoluto in Emilia-Romagna<ref>{{cita web |url=http://it.scribd.com/doc/37098200/Atlante-idroclimatico-dell-Emilia-Romagna-1961-2008| titolo=Atlante idroclimatico dell’Emilia-Romagna 1961–2008 |pp=22, 25, 28}}</ref>.
La temperatura media annuale, per il periodo 1971–2000, è di 13,6 °C; il mese più freddo è gennaio, con una temperatura media di 4,0 °C, quello più caldo è luglio, con una temperatura media di 23,1 °C<ref name="clima.meteoam.it">{{cita web |url=http://clima.meteoam.it/AtlanteClimatico/pdf/%28149%29Rimini%20Miramare.pdf| titolo=Atlante climatico del Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare. Stazione meteorologica di Rimini Miramare|p=1}}</ref>. La temperatura più alta registrata dalla stazione meteorologica di Rimini-Miramare, situata presso l'aeroporto, è di 38,9 °C (agosto 2000), quella più bassa è di -17,2 °C (gennaio 1985)<ref name="clima.meteoam.it" />. Le temperature estreme registrate dalla stazione meteorologica di Rimini Lido, interna all'area urbana, sono di 37,9 °C (agosto 1988) e di -10,1 °C (gennaio 1985)<ref>{{cita web|url=http://www.arpa.emr.it/sim/pagine/osservazioni_e_dati/climatologia/tabella.php?periodo=trent&variabile=temperature&stazione=08295&keepThis=true&TB_iframe=true&height=500&width=700%29|titolo=Servizio Idrometeorologico Arpa Emilia-Romagna. Stazione meteorologica di Lido di Rimini|p=1|accesso=22 gennaio 2015|dataarchivio=24 marzo 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150324075724/http://www.arpa.emr.it/sim/pagine/osservazioni_e_dati/climatologia/tabella.php?periodo=trent&variabile=temperature&stazione=08295&keepThis=true&TB_iframe=true&height=500&width=700)|urlmorto=sì}}</ref>.
Le precipitazioni sono contenute (655 mm annui) e distribuite regolarmente durante il corso dell'anno, con valori massimi in ottobre (75 mm) e minimi in gennaio e in luglio (42 e 43 mm)<ref name="clima.meteoam.it" />. In primavera, autunno e [[inverno]] le precipitazioni sono portate prevalentemente dal passaggio di perturbazioni oceaniche o dalla formazione di cicloni mediterranei, mentre in [[estate]] sono più frequentemente di tipo convettivo, con temporali che giungono sulla costa dall'[[Appennini|Appennino]] o dalla pianura Padana.
L'umidità è molto elevata tutto l'anno, con un minimo del 72% in giugno e in luglio e un massimo dell'84% in novembre e dicembre. I venti prevalenti provengono da O (Ponente), seguiti da quelli da S (Ostro), E (Levante) e NE (Grecale)<ref>{{cita web |url=http://clima.meteoam.it/AtlanteClimatico/pdf/%28149%29Rimini%20Miramare.pdf| titolo=Atlante climatico del Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare. Stazione meteorologica di Rimini Miramare|pp=9-12}}</ref>. Il vento da SO, noto come [[libeccio]] o garbino, è un vento di caduta appenninico eccezionalmente caldo e secco che precede l'arrivo di depressioni atlantiche, portando temperature molto elevate in ogni stagione. L'insolazione media, per il periodo 1961-1990, è di oltre 2.040 ore di sole all'anno<ref>{{cita web |url=http://clisun.casaccia.enea.it/Profili/tabelle/300%20%5BRimini%5D%20capoluogo.Txt. |titolo=Enea. Profilo climatico della stazione meteorologica di Rimini |pp=9-12 |urlmorto=sì |accesso=22 gennaio 2015 |dataarchivio=1 aprile 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110401014555/http://clisun.casaccia.enea.it/Profili/tabelle/300%20[Rimini]%20capoluogo.Txt }}</ref>.
{{ClimaAnnuale
| nome = Rimini Miramare<br /><small>([[1971]]-[[2000]])</small>
| tempmax01 = 7.7
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}}
== Storia ==
{{Vedi anche|Storia di Rimini}}
===Le origini e l'età romana===
[[File:Rimini201.jpg|thumb|left|Il porto di Rimini nel ''mosaico delle barche'' dalla domus di Palazzo Diotallevi (Rimini, Museo della Città)]]
Le prime tracce dell'insediamento umano nel territorio riminese risalgono al [[Paleolitico inferiore]] (oltre 800.000 anni fa). Il popolamento fu favorito già in epoca antica dalla posizione geografica e dalle caratteristiche morfologiche dell'area: colli ricchi di sorgenti idriche, allo sbocco dell'ampia valle del Marecchia (agevole via di comunicazione con l'alta [[Valtiberina]] attraverso il valico di Viamaggio) e in prossimità del mare, che offriva buone possibilità di approdo alla foce del fiume<ref name=susinitripponi19 >{{cita|Susini e Tripponi|p. 19|susinitripponi}}.</ref>.
L'arrivo dei Celti (390 a.C.) portò rapidamente alla decadenza e all'abbandono di numerosi insediamenti umbro-etruschi e contemporaneamente favorì lo sviluppo dei centri costieri di [[Ravenna]] e Rimini<ref name="maroni25">{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 25|maroni}}.</ref>. Le tribù gallo-celtiche mantennero per quasi un secolo il controllo del territorio, fino alla battaglia di Sentino (295 a.C.), nella quale la coalizione di [[Galli]], [[Umbri]], [[Etruschi]] e [[Sanniti]] fu sconfitta dai [[Repubblica romana|Romani]], che aprirono la strada alla colonizzazione della [[Gallia Cisalpina]]<ref name="maroni25"/>.
Nel 268 a.C., alla foce del fiume ''Ariminus'' (oggi Marecchia), in una zona del Piceno<ref>Tito Livio, ''Periochae XV'': "Colonia(e) deducta(e) Ariminum in Piceno [...]".</ref> già abitata in precedenza dagli Etruschi, dagli Umbri, dai [[Piceni]] e dai Galli, i Romani "fondarono" la colonia di diritto latino di ''Ariminum''. Lo statuto di colonia latina, conferito solitamente alle città fondate allo scopo di controllare e difendere nuovi territori, conferiva ad Ariminum il ruolo di stato autonomo, legato a Roma da trattati che ne regolamentavano il commercio, la difesa e i rapporti esteri<ref name=giorgetti31 >{{cita|Giorgetti |p. 31|giorgetti}}.</ref>.
[[File:Rimini - Ponte romano - Foto Giovanni Dall'Orto, aprile 2004 01.jpg|thumb|Il Ponte di Tiberio, punto di partenza della Via Emilia]]
Ariminum era snodo di importanti vie di comunicazione tra il Nord e il Centro [[Italia]]<ref name="maroni31">{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 31|maroni}}.</ref>: la [[Via Flaminia]] ([[220 a.C.]]), proveniente da [[Roma]], la [[Via Emilia]] ([[187 a.C.]]), diretta a [[Piacenza]], e la [[Via Popilia-Annia]] ([[132 a.C.]]), che collegava la città a Ravenna, [[Adria]], [[Padova]], [[Altinum]] e [[Aquileia]]. Di grande importanza era che il Porto di Rimini rappresentava la linea difensiva della flotta romana nell'alto Adriatico, mentre Brindisi era quella nel basso Adriatico. Inoltre, Rimini ed Arezzo erano le città di difesa con legioni stanziali all'epoca della II guerra punica.
Durante l'ultimo secolo dell'età repubblicana la città fu coinvolta nelle guerre civili, rimanendo sempre fedele al popolo romano e a [[Caio Mario]]<ref name="maroni31"/>. Per questa sua secolare fedeltà a Roma, ad Ariminum furono riconosciuti nel 90 a.C. la cittadinanza romana e il rango di primo municipio cispadano. Nel 49 a.C., dopo il passaggio del [[Rubicone]] (che segnava l'inizio dell'Italia propria in età repubblicana, e di cui è tuttora incerta l'identificazione), [[Giulio Cesare]] rivolse un discorso alle proprie [[legione romana|legioni]] nel [[Foro (archeologia)|Foro]] di Rimini, pronunciando la celebre frase «''[[Alea iacta est]]''» ("Il dato è stato lanciato", spesso erroneamente tradotto come "Il dado è tratto").
Nella prima età imperiale Rimini godette di un lungo periodo di prosperità e rinnovamento urbano, e con gli [[imperatori romani|imperatori]] [[Augusto]], [[Tiberio]] e [[Publio Elio Traiano Adriano|Adriano]], vennero realizzate grandi opere pubbliche, quali l'[[Arco d'Augusto (Rimini)|Arco d'Augusto]], il [[Ponte di Tiberio]], il teatro e l'anfiteatro<ref name=maroni41 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 41|maroni}}.</ref>. Un generale riassetto interessò la rete dell'acquedotto, il sistema delle fognature e le strade cittadine, che furono lastricate e rialzate in alcuni tratti<ref name=maroni43-44 >{{cita|Maroni e Stoppioni|pp. 43-44|maroni}}.</ref>.
Dal III secolo d.C., ormai perduto quel ruolo diretto nella storia d'Italia che la città aveva raggiunto all'epoca di Augusto, Ariminum fu soggetta a un progressivo declino e a trasformazioni sociali e culturali, tra cui la diffusione di culti orientali, dovuti ai rapporti commerciali e alla presenza di numerosi funzionari e mercanti stranieri<ref name=giorgetti45-47 >{{cita|Giorgetti |pp. 45-47|giorgetti}}.</ref>. Le prime invasioni barbariche, affrontate con la costruzione di una nuova cinta muraria in età aureliana, portarono a un'inesorabile decadenza e ad un arresto dell'espansione urbana<ref name=maroni61 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 61|maroni}}.</ref>.
Rimini, già sede vescovile dal 313, ospitò nel 359 un [[concilio]] di oltre 300 vescovi occidentali a difesa dell'ortodossia cattolica contro l'[[arianesimo]], religione professata da molti popoli germanici che avevano invaso l'Italia<ref name=maroni68 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 68|maroni}}.</ref>. Secondo la tradizione il primo vescovo riminese fu [[Gaudenzio di Rimini|San Gaudenzio]]<ref name=maroni68 />, giunto da [[Efeso]] e ucciso dagli ariani nel 360.
===Il Medioevo===
In epoca tardo antica Rimini fu coinvolta nelle vicende della [[guerra greco-gotica]], che ne decimò la popolazione e portò ad un progressivo abbandono di alcune aree interne alla cinta muraria. Nel 538 la città venne assediata dalle truppe del goto Vitige, intenzionato a farne un presidio militare per la difesa di Ravenna, fu occupata dai Goti nel 549 e infine conquistata dal generale bizantino [[Narsete]].
Sotto la dominazione bizantina fu costituita la Pentapoli marittima, composta dalle città di Rimini, [[Pesaro]], [[Fano]], [[Senigallia]] e [[Ancona]]. Il territorio della Pentapoli, insieme a quello dell'[[Esarcato d'Italia|Esarcato]], fu donato alla [[Stato Pontificio|Chiesa]] nel 756 dal re dei [[Franchi]], [[Pipino III|Pipino]]<ref name=maroni70 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 70|maroni}}.</ref>.
La città divenne un [[libero comune]] nel corso del [[XII secolo]], durante il periodo delle lotte per le investiture tra Chiesa e Impero<ref name=maroni77 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 77|maroni}}.</ref>. Nel [[XIII secolo]] iniziò un periodo di intensa attività urbanistica ed edilizia. Il centro del potere civile divenne la Piazza del Comune (l'attuale piazza Cavour), dove furono edificati il [[Palazzo dell'Arengo (Rimini)|Palazzo dell'Arengo]] e il [[Palazzo del Podestà (Rimini)|Palazzo del Podestà]]. L'antico Foro per secoli ospitò il mercato e, successivamente, tornei e [[Torneo (medievale)|giostre equestri]].
Le più potenti famiglie nobiliari riminesi, i [[guelfi]] Gambacerri e i [[ghibellini]] Parcitadi, si contesero il potere civile per tutto il XIII secolo. Dopo una prima fase in cui la città sposò la causa ghibellina, Rimini divenne guelfa, grazie all'avvento della famiglia dei Malatesta da Verucchio, il cui capostipite fu [[Malatesta il Vecchio]], detto anche il "Mastin Vecchio" e ricordato nella ''[[Divina Commedia]]'' di [[Dante]]<ref name=maroni86 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 86|maroni}}.</ref>.
===La signoria malatestiana===
{{vedi anche|Rinascimento riminese|Signoria di Rimini}}
[[File:Piero, ritratto di sigismondo malatesta.jpg|thumb|left|Piero della Francesca, ''Ritratto di Sigismondo Pandolfo Malatesta'' (Parigi, Louvre)]]
I Malatesta assunsero la preminenza tra i guelfi riminesi nel [[1248]], dopo la rotta subita a Parma dall'imperatore [[Federico II di Svevia]]<ref>Fino ad allora gli stessi Malatesta erano stati ghibellini.</ref>. [[Malatesta da Verucchio|Malatesta il Vecchio]] riportò gli esiliati Gambacerri al governo della città, divenendo una figura molto popolare e di prestigio.
Nel [[1295]] Rimini, sconfitti definitivamente i Parcitadi, fu conquistata dai Malatesta, che ne fecero la capitale della [[Signoria di Rimini|signoria]]. Per circa due secoli la città ebbe l'egemonia su un vasto territorio, che superò i confini geografici della [[Romagna]], estendendosi fino a [[Sansepolcro]] (1370-1430), [[Sestino]] e Senigallia.
Alla morte di Malatestino (1317), Pandolfo Malatesta divenne signore di Rimini; dopo la sua morte la città passò nelle mani di Ferrantino, mentre ai figli Galeotto e Malatesta "guastafamiglia" spettarono i territori marchigiani. Nel 1343, dopo un lungo periodo di dissidi e lotte intestine tra i membri della famiglia, a Rimini salirono al potere gli stessi Galeotto e Malatesta<ref name=maroni89 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 89|maroni}}.</ref>. Il dominio su Rimini passò prima nelle mani di Galeotto I (1364) e poi di Carlo (1385), che si distinse per capacità politiche e diplomatiche.
Sigismondo Pandolfo Malatesta, salito al potere nel [[1432]], fu uno spregiudicato capitano di ventura e allo stesso tempo grande mecenate<ref name=maroni102 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 102|maroni}}.</ref>. Sigismondo militò prima al soldo pontificio contro i Visconti, poi a fianco di Francesco Sforza contro il Papa, con la lega tra Firenze e Venezia, con i Senesi e infine contro Pio II. Si assicurò prestigio dinastico attraverso accorte sistemazioni matrimoniali, sposando Ginevra d'Este (morta nel [[1440]]), Polissena Sforza e, nel 1456, Isotta degli Atti, e volle dare lustro al proprio nome con la costruzione del [[Tempio malatestiano]] e di [[Castel Sismondo]]. Nel 1463 Sigismondo fu sconfitto dalle truppe pontificie guidate da [[Federico da Montefeltro]], duca di [[Urbino]] e suo acerrimo rivale<ref name=maroni102-103 >{{cita|Maroni e Stoppioni|pp. 102-103|maroni}}.</ref>.
Alla morte di Sigismondo (1468) iniziò un periodo di lotte dinastiche tra i figli Sallustio e [[Roberto Malatesta|Roberto]], detto “il Magnifico”. Valente condottiero e abile diplomatico, Roberto fu escluso dal governo della città per volere dello stesso Sigismondo, ma riuscì a impadronirsi di Rimini, venendo accusato della morte dei fratelli e della matrigna Isotta<ref name=maroni109 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 109|maroni}}.</ref>. Pandolfo IV, ostile alla nobiltà locale (che lo soprannominò “Pandolfaccio”), e il figlio Sigismondo II furono gli ultimi signori della casata malatestiana, ormai giunta a un definitivo declino, prima dell'annessione allo [[Stato della Chiesa]]<ref name=maroni110 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 110|maroni}}.</ref>.
In quello stesso 1503 i signori della Romagna spodestati dal [[Valentinois|duca]] [[Cesare Borgia|Cesare ''Valentino'' Borgia]], approfittando della morte del padre [[papa Alessandro VI]], offrirono di sottomettersi alla [[Repubblica di Venezia]] a condizione di riavere i loro antichi domini: il Senato veneziano accettò e la Serenissima prese possesso di Rimini, Faenza e altre città. L'atto irritò profondamente il nuovo pontefice, il genovese [[Papa Giulio II|Giulio II]], il quale, imprigionato il Borgia, intendeva ristabilire il possesso pontificio di quelle terre. Il papa spinse dunque il 22 settembre 1504 Francia e Impero a stringere con lui a [[Blois]] un [[Trattato di Blois (1504)|triplice trattato]] per la futura spartizione dei [[Domini di Terraferma|domini Veneziani]]. Nel 1505 Venezia si offrì dunque di restituire al papa le terre occupate, ad eccezione di Rimini e Faenza, frattanto, preoccupata per la crescente crisi del commercio. Il papa incitò allora il nuovo imperatore [[Massimiliano I d'Asburgo]] ad attaccare Venezia, scendendo in Italia con il pretesto del proprio viaggio d'incoronazione a Roma.
Sconfitto, però, Massimiliano rischiò persino di perdere Trieste e Fiume e fu costretto a chiedere una tregua. Quando il doge, in virtù delle proprie antichissime [[Vescovo|prerogative episcopali]] pretese di nominare il nuovo [[Diocesi di Vicenza|vescovo di Vicenza]], i principali Stati europei trovarono il ''[[casus belli]]'' per attaccare la Repubblica, accusata di prevaricare il diritto pontificio sui Vescovi. Il 10 dicembre 1508 Giulio II aderì pubblicamente alla [[lega di Cambrai]] con la Francia, l'Impero, la [[Regno di Spagna|Spagna]] e il [[Ducato di Ferrara]], lanciando l'interdetto sulla Serenissima e nominando il duca [[Alfonso I d'Este]] [[Gonfaloniere di Santa Romana Chiesa]]. I veneziani vennero sconfitti dai francesi nella [[Battaglia di Agnadello]]. A quel punto però, il papa, preoccupato dal crescente potere degli stranieri sull'Italia, il 24 febbraio 1510, ritirato l'interdetto, si alleò con Venezia, scomunicando Alfonso d'Este e chiamando in soccorso gli [[Confederazione Elvetica|Svizzeri]]. Venezia, sopravvissuta al pericolo della guerra della Lega di Cambrai, si tenne in disparte rispetto ai [[Quarta guerra d'Italia|nuovi conflitti italiani]] ed europei concentrandosi sulla minaccia turca. Alla fine dei conflitti però fu costretta a cedere le terre della Romagna allo Stato Pontificio.
===Rimini nello Stato Pontificio===
[[File:Georg_Braun_Rimini_%281572%29.jpg|thumb|''Veduta di Rimini'', incisione di Georg Braun (1572)]]
Nel 1509, dopo la caduta dei Malatesta e il breve periodo di dominazione veneziana, ebbe inizio il governo pontificio della città, che divenne parte per quasi trecento anni della [[Legazione di Ravenna]]. Dal punto di vista territoriale e politico Rimini non era più capitale di uno Stato autonomo, quanto piuttosto una città marginale dello [[stato pontificio]]<ref name=maroni44 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 111|maroni}}.</ref>.
La città fu duramente provata dal passaggio dell'esercito imperiale di [[Carlo V]] nel 1531 e dal transito delle truppe francesi nel 1577, che razziarono il territorio. A ciò si aggiunsero frequenti inondazioni provocate dalle piene del Marecchia, gravi epidemie e carestie, che colpirono periodicamente la città e le campagne.
Nel 1672 la città fu scossa da un violento [[terremoto]]<ref name=maroni128 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 128|maroni}}.</ref>, che provocò il crollo parziale di abitazioni e di alcuni edifici pubblici, tra cui il palazzo comunale, la cattedrale, la chiesa dei Teatini e quella di San Francesco di Paola.
Il [[XVIII secolo]] fu caratterizzato da una grande vivacità della vita cittadina, da un rinnovamento del tessuto edilizio e da una generale ripresa economica, nonostante il ripetersi di alluvioni, passaggi di eserciti e [[terremoti]], che tornarono a colpire la città. Particolarmente distruttivo fu quello del dicembre 1786, che provocò danni ingenti a edifici pubblici e privati<ref name=conti33-35 >{{cita|Conti e Pasini|pp. 33-35|conti}}.</ref>. In misura maggiore rispetto al secolo precedente, nel Settecento Rimini si distinse nell'ambito degli studi scientifici e letterari con l'opera degli scienziati [[Giovanni Bianchi (medico)|Giovanni Bianchi]], [[Giovanni Antonio Battarra]] e [[Michele Rosa (medico)|Michele Rosa]], del cardinale e storico [[Giuseppe Garampi]] e del poeta [[Aurelio Bertola]]<ref name=maroni126-127 >{{cita|Maroni e Stoppioni|pp. 126-127|maroni}}.</ref>.
===Il XIX secolo===
[[File:Trebbi Mauro Cesare - 1831 Rimini - litografia - 1870s.jpg|thumb|left| Mauro Cesare Trebbi, ''La Battaglia delle Celle'' (Faenza, Museo del Risorgimento e dell'Età Contemporanea)]]
Dopo l'ingresso a Rimini di [[Napoleone Bonaparte]], avvenuto nel febbraio 1797, la città fu annessa alla [[Repubblica cispadana]] prima e, dal 27 luglio dello stesso anno, alla [[Repubblica cisalpina]]. A Rimini fu conferito – anche se per breve tempo – il titolo di capitale del [[Dipartimento del Rubicone]], qualifica che mantenne fino all'unificazione dei due dipartimenti romagnoli, avvenuta nel 1798<ref name=maroni135 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 135|maroni}}.</ref>.
A Rimini il 30 marzo 1815, giunto dal [[Regno di Napoli]], [[Gioacchino Murat]] lanciò il [[Proclama di Rimini]], attraverso il quale esortò gli italiani a combattere uniti per la costituzione del [[Regno d'Italia]]<ref name=maroni138 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 138|maroni}}.</ref>.
Nel 1831 le truppe austriache calarono in Romagna per reprimere l'insurrezione scoppiata nello Stato Pontificio che aveva portato alla creazione del governo delle [[Province Unite Italiane]] da parte delle legazioni di Ravenna, Forlì, Bologna e Ferrara. Alle porte della città, in località Celle, duemila volontari combatterono [[Battaglia delle Celle|una battaglia]] contro gli austriaci; lo scontro, ricordato da [[Giuseppe Mazzini]] nel suo scritto “Una notte di Rimini”, si concluse con la restituzione del territorio romagnolo allo Stato Pontificio<ref name=maroni140 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 140|maroni}}.</ref>.
Il 30 luglio [[1843]] fu inaugurato il primo “Stabilimento privilegiato dei Bagni Marittimi”, sul modello delle già affermate località balneari francesi e mitteleuropee.
L'annessione al [[Regno di Sardegna]] avvenne il 5 febbraio [[1860]], quando il Consiglio comunale di Rimini votò il provvedimento con due soli voti contrari; l'esito fu confermato dalla volontà popolare l'11 marzo dello stesso anno<ref name=maroni145 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 145|maroni}}.</ref>. L'anno seguente Rimini fu raggiunta dalla [[ferrovia Bologna-Ancona]] (1861). La strada ferrata, posta a mare della città, nella prospettiva di un futuro sviluppo del porto, consentì più agevoli collegamenti con il resto d'Italia, contribuendo in modo decisivo al grande sviluppo dell'economia turistica<ref name=contipasini149 >{{cita|Conti e Pasini|p. 149|contipasini}}.</ref>.
Dopo l'annessione al Regno d'Italia Rimini continuò ad essere al centro di avvenimenti politici di grande importanza. Nel 1872 la città ospitò la conferenza che sancì la nascita dell'[[anarchismo]] e la contestuale divisione degli anarchici di [[Mikhail Bakunin]] dai seguaci di [[Karl Marx]]; due anni più tardi, nel 1874, a Villa Ruffi, alla storica riunione tra anarchici e repubblicani, furono arrestati [[Aurelio Saffi]] e [[Alessandro Fortis]], con l'accusa di cospirazione insurrezionale<ref name=maroni152 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 152|maroni}}.</ref>. Nell'agosto 1881 [[Andrea Costa]] fondò a Rimini il Partito Socialista Rivoluzionario di Romagna<ref name=maroni153 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 153|maroni}}.</ref>.
===Il XX secolo===
[[File:Gothic Line - Concept of OperationOlive 1944.png|thumb|Operazioni militari sulla Linea Gotica (1944)]]
Il 24 maggio 1915, nel giorno seguente alla dichiarazione di guerra dell'Italia all'[[Austria-Ungheria]], e il 18 giugno dello stesso anno, Rimini subì bombardamenti navali austriaci, che provocarono ingenti danni ma nessuna vittima. Nel dicembre 1915 e nei primi mesi del 1916 la città subì le prime incursioni aeree nemiche, ad opera di bombardieri austriaci decollati da [[Pola]] ed aventi come obiettivo le officine ferroviarie. La difficile situazione creata dalle ostilità del [[primo conflitto mondiale]] ebbe gravi ripercussioni sull'economia cittadina, a causa della chiusura della stagione dei bagni<ref name=conti109>{{cita|Conti e Pasini|p. 109|conti}}.</ref>. Nel 1916 un forte terremoto danneggiò seriamente palazzi storici, chiese e monumenti, tra cui la chiesa di Sant'Agostino, il palazzo comunale e il Teatro Vittorio Emanuele II<ref name=conti98>{{cita|Conti e Pasini|p. 98|conti}}.</ref>.
Nel [[1922]] Riccione, all'epoca frazione del comune di Rimini, che si era sviluppata velocemente come località balneare, divenne comune a sé stante. Con il [[regime fascista]] il turismo d'élite fu soppiantato dalla nascita del turismo di massa, con la costruzione di numerosi alberghi, pensioni e villini, e l'apertura di colonie marine nelle frazioni periferiche; la città storica fu invece interessata dagli interventi di risanamento del Borgo San Giuliano (1931) e di isolamento dell'[[Arco di Augusto (Rimini)|Arco d'Augusto]] (1938). Nello stesso periodo furono costruite opere di grande importanza per il futuro assetto urbano, tra cui il deviatore del Marecchia (1931), il lungomare (a partire dal 1935) e l'[[aeroporto di Rimini-Miramare]] (1938)<ref name=maroni168-171 >{{cita|Maroni e Stoppioni|pp. 168-171|maroni}}.</ref>.
Nel 1939 l'aeroporto divenne sede di un reparto dell'aeronautica militare e scalo della linea aerea Roma-Venezia<ref name=conti122>{{cita|Conti e Pasini|p. 122|conti}}.</ref>.
Durante la [[seconda guerra mondiale]], tra il 1º novembre [[1943]] e il settembre [[1944]] nel corso dell'[[Operazione Olive]], il cui scopo era di sfondare la [[Linea Gotica]], su Rimini furono effettuate 11.510 missioni aeree<ref>{{Cita libro|autore=Amedeo Montemaggi|titolo=Le due battaglie di Savignano|editore=Guaraldi|p=9}}</ref>, di cui 486 nella sola giornata del 18 settembre, e furono distrutti o danneggiati 754 mezzi corazzati.<ref>{{Cita web|url=http://www.gothicline.org/offensiva/offensiva.htm|titolo=Offensiva della Linea Gotica|accesso=9 luglio 2013|dataarchivio=30 luglio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130730122120/http://www.gothicline.org/offensiva/offensiva.htm|urlmorto=sì}}</ref>
Secondo una stima tedesca, alla fine della battaglia più dell'80% di Rimini era stata rasa al suolo e migliaia di civili perirono negli scontri e nei bombardamenti.<ref>{{Cita web |url=http://www.lacittainvisibile.it/la-seconda-guerra-mondiale/la-linea-gotica.html|titolo=La Città Invisibile - La Linea Gotica}}</ref>
I riminesi abbandonarono la città, ormai quasi completamente distrutta, per rifugiarsi nelle campagne circostanti e nella vicina [[San Marino|Repubblica di San Marino]]<ref name=maroni175 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 175|maroni}}.</ref>, dichiaratasi neutrale e quindi ritenuta sicura. Tra il 25 agosto e il 30 settembre 1944 le forze tedesche, comandate dal generale [[Traugott Herr]], e le forze alleate ([[Regno Unito]], [[Canada]], [[Nuova Zelanda]] e [[Grecia]]), guidate dal generale [[Harold Alexander]], si scontrarono presso Rimini, nelle vicinanze della Linea Gotica, combattendo una delle più sanguinose battaglie di tutta la Campagna d'Italia<ref name=contipasini271-273 >{{cita|Conti e Pasini|pp. 271-273|contipasini}}.</ref>. Rimini fu liberata il 22 settembre.
Il secondo [[dopoguerra]] fu caratterizzato da una rapida ricostruzione e da un'enorme crescita del settore turistico. Gli alberghi principali erano il Grand Hotel (Arpesella), Il Villa Rosa Riviera (Marchetti), l'Excelsior Savoia, l'Aquila d'Oro (Grossi), l'hotel Amati (Amati). Rimini, grazie a tali albergatori pionieri, al giro di cambiali, al Credito Romagnolo e all'aeroporto, era divenuta una delle più importanti località turistiche d'Italia e d'[[Europa]]. Conobbe un forte incremento demografico: i circa 77 000 abitanti del 1951 diventarono oltre 100 000 nel 1963 per effetto del movimento migratorio dall'entroterra, nonostante la fondazione del nuovo comune di Bellaria-Igea Marina (1956)<ref name=maroni178 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 178|maroni}}.</ref>.
Nel 1992 Rimini divenne capoluogo dell'omonima provincia, ottenendo l'autonomia amministrativa dalla [[Provincia di Forlì]], rinominata nello stesso momento [[Provincia di Forlì-Cesena]].
===Simboli===
[[File:Coat of arms of Rimini.svg|thumb|Stemma del Comune di Rimini]]
Il Comune di Rimini ha come emblema uno scudo bipartito: nella prima metà sono raffigurati, su uno sfondo argenteo nella parte superiore ed un mare increspato in quella inferiore, l'Arco d'Augusto – in un'ipotetica ricostruzione del suo aspetto originario – e il Ponte di Tiberio, monumenti di grande valore identitario per la città. Nella seconda metà, di colore rosso, campeggia una croce guelfa rossa bordata d'argento<ref>In araldica destra e sinistra si riferiscono a chi porta lo scudo, risultano invertite per chi lo guarda standogli di fronte, pertanto, sono stati utilizzati i termini "prima metà" e "seconda metà" così come utilizzati nella descrizione dello stemma sul sito del comune di Rimini: {{cita web |url=http://www.comune.rimini.it/comune-e-citta/comune/ufficio-relazioni-con-il-pubblico/guida-ai-servizi/nome-stemma-civico-gonfalone-antichi-statuti |titolo=Nome, stemma civico, gonfalone, antichi statuti |editore=Comune di Rimini |accesso=2 settembre 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170902141604/http://www.comune.rimini.it/comune-e-citta/comune/ufficio-relazioni-con-il-pubblico/guida-ai-servizi/nome-stemma-civico-gonfalone-antichi-statuti |urlmorto=sì }}</ref>.
Approvato nel 1930, lo stemma cittadino è il risultato dell'unione di due emblemi preesistenti: quello del libero Comune medievale – così come risulta da alcuni sigilli – e la croce guelfa concessa alla città nel 1509 con la “bolla sipontina” dal pontefice Giulio II<ref>{{cita web|url=http://www.comune.rimini.it/it/trasparenza-e-servizi/trasparenza/amministrazione-trasparente/disposizioni-generali/atti-generali/regolamenti/affari-4|titolo=''Regolamento di disciplina dell'uso del Gonfalone e dello Stemma del Comune di Rimini'', pag. 1.|urlmorto=sì}}</ref>.
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
|immagine = Corona di Città Italiana.svg
|nome_onorificenza = Titolo di Città
|collegamento_onorificenza = Titolo di città in Italia
| motivazione = Decreto del Capo del Governo<ref>{{Cita web |url=http://www.araldicacivica.it/comuni/comune/?id=3611 |titolo=Copia archiviata |accesso=7 dicembre 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161220153218/http://www.araldicacivica.it/comuni/comune/?id=3611 |dataarchivio=20 dicembre 2016 |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.comune.rimini.it/trasparenza-e-servizi/trasparenza/amministrazione-trasparente/disposizioni-generali/atti-generali/regolamenti/affari-4 |titolo=Copia archiviata |accesso=7 dicembre 2016 |dataarchivio=20 dicembre 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161220084132/http://www.comune.rimini.it/trasparenza-e-servizi/trasparenza/amministrazione-trasparente/disposizioni-generali/atti-generali/regolamenti/affari-4 |urlmorto=sì }}</ref>
| data = 31 marzo 1930
}}{{Onorificenze
|immagine= Valor civile gold medal BAR.svg
|nome_onorificenza= Medaglia d'oro al valor civile
|collegamento_onorificenza=valor civile
|motivazione = Fedele alle sue più nobili tradizioni, subiva stoicamente le distruzioni più gravi della guerra per la liberazione, attestando, con il sacrificio eroico di numerosi suoi figli, la sua purissima fede in
|luogo = Rimini, 1940–1944, [[Decreto del Presidente della Repubblica|D.P.R.]] 16 gennaio [[1961]]
}}
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
[[File:Rimini vieille-ville 24 %288186917949%29.jpg|thumb|Il Ponte di Tiberio e la chiesa dei Servi]]
La città ha mantenuto per secoli l'assetto romano, con il tracciato regolare dei suoi isolati, custodendo allo stesso tempo i grandi monumenti romani che ne dimostravano le origini antiche. Le trasformazioni medievali, le grandi opere di rinnovamento urbano dei Malatesta, i terremoti, le soppressioni degli [[Ordine religioso|ordini conventuali]] ne hanno determinato un'evoluzione continua, leggibile nella stratificazione di testimonianze storiche. I bombardamenti della seconda guerra mondiale distrussero la città, compromettendo gravemente il patrimonio monumentale e l'integrità del centro storico<ref>{{cita web|url= http://www.comune.rimini.it/servizi/citta/storia_di_rimini/-storia_di_rimini/pagina19.html |titolo= Comune di Rimini. La storia. Fascismo, guerra e ricostruzione | accesso = 22 dicembre 2022 | urlarchivio = https://archive.is/20150120190040/http://www.comune.rimini.it/servizi/citta/storia_di_rimini/-storia_di_rimini/pagina19.html |urlmorto= sì}}</ref>, che è stato ricostruito e restaurato per valorizzarne gli spazi e i numerosi, pregevoli edifici.
=== Architetture religiose ===
{{vedi anche|Architetture religiose di Rimini}}
[[File:Tempio di Sant'Antonio di i Rimini.jpg|thumb|Il cinquecentesco Tempietto di Sant'Antonio]]
[[File:Tempio malatestiano, esterno 04.JPG|thumb|Il Tempio malatestiano]]
Rimini possiede numerose [[Chiesa (architettura)|chiese]] di interesse storico e artistico, [[Convento|conventi]] e [[Santuario|santuari]], arricchiti da pregevoli opere d'arte, che testimoniano l'evoluzione dell'architettura e dell'arte attraverso i secoli.
In età romana la città aveva numerosi [[Tempio romano|templi]], dedicati a diverse divinità, dei quali non restano testimonianze significative, ad eccezione delle tracce di un antico tempio romano, rinvenute nella pieve di San Lorenzo in Monte, sul colle di Covignano<ref name=maroni38 >{{cita|Maroni e Stoppioni|p. 38|maroni}}.</ref>.
La città, situata alla confluenza di strade consolari di grande traffico, con un porto importante in collegamento con l'Oriente, accolse molto presto la [[religione cristiana]]<ref name=pasini7 >{{cita|Pasini|p. 7|pasiniedificisacri}}.</ref>. Le prime testimonianze monumentali del [[Cristianesimo]], tra cui la cattedrale di S. Colomba e la basilica di S. Gaudenzo, furono modificate nel corso dei secoli e distrutte nel periodo napoleonico<ref name="pasini7"/>.
Nel [[Medioevo]] sorsero i grandi conventi e le chiese di numerosi ordini religiosi, quali i [[Benedettini]], gli [[Agostiniani]], i [[Domenicani]], i [[Francescani]], i [[Ordine della Beata Vergine del Monte Carmelo|Carmelitani]] e i [[Serviti]]<ref name=pasini15 >{{cita|Pasini|pp. 15-16, p. 31|pasiniedificisacri}}.</ref> e la città si arricchì di santuari, oratori, celle e tempietti, alcuni dei quali costruiti a ricordo di eventi miracolosi. Tra gli edifici religiosi più importanti costruiti in epoca medievale si ricordano [[Chiesa di Sant'Agostino (Rimini)|Sant'Agostino]], San Francesco, [[Chiesa di San Giuliano Martire (Rimini)|San Giuliano]], San Giovanni Battista, la [[Chiesa di Santa Maria dei Servi (Rimini)|chiesa dei Servi]] e la chiesa di San Domenico, non più esistente.
La chiesa gotica di San Francesco, già utilizzata come luogo di sepoltura dalla famiglia Malatesta, fu interamente trasformata nella prima metà del XV secolo da Sigismondo Pandolfo Malatesta nel Tempio malatestiano, monumentale [[mausoleo]] del signore di Rimini, su progetto di Leon Battista Alberti.
Sui colli che circondano la città si trovano la chiesa di San Fortunato, la [[Santuario della Madonna delle Grazie (Covignano)|chiesa della Madonna delle Grazie]] e la pieve di San Lorenzo in Monte, di origini medievali e trasformate più volte nel corso dei secoli.
Nel [[Cinquecento]] furono costruiti la chiesa della Madonna della Colonnella e il [[Tempietto di Sant'Antonio]] da Padova. Nello stesso secolo furono rinnovate le chiese di S. Rita e di San Giuliano.
La città ebbe tra il XIV e il XVI secolo una fiorente [[Ebrei|comunità ebraica]], che costruì tre [[Sinagoga|sinagoghe]], delle quali non rimane alcuna traccia. La più antica sinagoga è attestata già dal 1486, in Piazza Cavour; una seconda fu costruita nella contrada di Santa Colomba e una terza, detta “Sinagoga magna”, in via Cairoli.
Nel [[Settecento]] ordini e confraternite promossero il rinnovamento di tutti i principali edifici religiosi: sorse la chiesa del Suffragio e vennero trasformate, in forme grandiose ed eleganti, le chiese di Sant'Agostino, San Giovanni Battista, [[Chiesa di San Bernardino (Rimini)|San Bernardino]] e la chiesa dei Servi. Gli interni furono decorati da opere di artisti riminesi ed emiliani quali [[Guido Cagnacci]], il [[Guercino]], [[Vittorio Maria Bigari]] e Antonio Trentanove. La chiesa di Santa Colomba fu cattedrale fino al 1798: il titolo fu prima trasferito alla chiesa di Sant'Agostino e, nel 1809, al Tempio malatestiano<ref>{{cita web |url= http://www.comune.rimini.it/servizi/citta/monumenti/pagina17.html |titolo= Comune di Rimini. Resti della Cattedrale di Santa Colomba |urlmorto= sì |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20150601055750/http://www.comune.rimini.it/servizi/citta/monumenti/pagina17.html }}</ref>. Il patrimonio architettonico religioso fu profondamente segnato dalla soppressione degli ordini voluta da [[Napoleone]] e dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, che inflissero danni gravissimi.
=== Architetture civili ===
{{vedi anche|Architetture civili di Rimini}}
[[File:Museo della Città di Rimini.jpg|thumb|Il [[Museo della città di Rimini|Museo della Città]]]]
[[File:Arco d'Augusto, Rimini Italy.jpg|thumb|L'Arco d'Augusto]]
Le architetture civili di Rimini comprendono numerosi edifici ([[Palazzo|palazzi]], [[Teatro|teatri]], [[hotel]] storici, [[Villa|ville]], villini) e altri monumenti ([[Fontana|fontane]], [[Ponte|ponti]], [[Arco trionfale|archi]]) che testimoniano la storia della città attraverso i secoli.
L'Arco d'Augusto e il ponte di Tiberio, monumenti di [[Impero romano|età romana imperiale]], sono da almeno mille anni i simboli di Rimini, ammirati e celebrati, inclusi nello stemma civico fin dal X secolo<ref name=pasini19 >{{cita|Pasini|p. 19|pasiniarco}}.</ref> e assunti a modello per l'architettura del [[Rinascimento]]<ref name=cricco650 >{{cita|Cricco e di Teodoro|p. 650|cricco}}.</ref>. L'Arco d'Augusto, il più antico arco romano superstite e simbolo di Rimini, fu costruito nel 27 a.C. in onore dell'imperatore Augusto per celebrare il restauro delle più importanti strade consolari italiane<ref name=matteini124>{{cita|Matteini|p. 124|matteini}}.</ref>. Il ponte di Tiberio, imponente costruzione a cinque arcate, fu costruito sotto Augusto a partire dal 14 d.C. e terminato nel 21 d.C. da Tiberio.
L'antica [[Porta Montanara (Rimini)|Porta Montanara]] fu costruita al tempo di Silla, nel I sec. a.C.; era uno dei quattro ingressi - insieme alle porte Romana, Gallica e Marina - di Ariminum.
I palazzi dell'Arengo e del Podestà, in piazza Cavour, furono costruiti rispettivamente nel 1204 e nel 1334 in stile gotico. Il grande complesso monumentale, sede del potere civile, delle assemblee cittadine e dell'amministrazione della giustizia fin dal Medioevo, fu trasformato nei secoli successivi e riportato alle forme originarie con lunghi restauri compiuti tra il 1919 e il 1925.
I palazzi nobiliari, caratterizzati da un [[Classicismo (arte)|classicismo]] composto e solenne, furono in gran parte costruiti tra il XVI e il XVIII secolo dai più importanti casati riminesi. Tra i più importanti figurano Palazzo Garampi, sede del municipio in piazza Cavour, Palazzo Gambalunga, sede della [[Biblioteca Gambalunghiana]], Palazzo Buonadrata, sede della Cassa di Risparmio, Palazzo Cima, Palazzo Diotallevi, Palazzo Giovannini, Palazzo Massani, Palazzo Ricciardelli, Palazzo Ripa, Palazzo Zavagli<ref>{{cita web|url=http://www.comune.rimini.it/servizi/citta/monumenti/pagina57.html|titolo=Comune di Rimini. Palazzi storici|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150121125914/http://www.comune.rimini.it/servizi/citta/monumenti/pagina57.html}}</ref>.
Al XIX secolo risale Palazzo Ghetti, mentre del 1914 è il Palazzo della Cassa di Risparmio, costruito in piazza Luigi Ferrari come sede di rappresentanza della storica [[banca]] riminese.
Sul colle di Covignano e sugli altri poggi che circondano la città sorgono splendide ville signorili, sede di proprietari terrieri e residenze di rappresentanza, immerse nel verde di [[Vigneto|vigneti]], [[Oliveto|oliveti]] e [[Giardino formale|giardini formali]] di [[Quercus ilex|lecci]] e [[Cupressus sempervirens|cipressi]], tra cui Villa Des Vergers, Villa Mattioli, Villa Alvarado, Villa Bianchini, Villa Cantelli, Villa il Castellaccio e Castello Miramare.
Per molti secoli l'unica fontana monumentale della città, di fondamentale importanza in quanto fonte di approvvigionamento idrico, fu la [[Fontana della Pigna (Rimini)|fontana della Pigna]], in piazza Cavour, affiancata dal “fontanone” dei cavalli nella stessa piazza. Nel 1928 fu costruita la [[fontana dei Quattro Cavalli]] a [[Marina Centro]], a ornamento dei giardini del Kursaal.
L'antica pescheria e il faro, edifici storici della marineria, risalenti alla metà del Settecento, testimoniano la vitalità economica, imprenditoriale e marittima della città, che fu per lungo tempo uno dei principali porti pescherecci e commerciali dell'[[Adriatico]]<ref>{{cita web |url= http://www.archiviodistato.rimini.it/index.php?it/158/maria-lucia-de-nicol= |titolo= Maria Lucia De Nicolò. Esperienze di ricerca nell'Archivio di Stato di Rimini |accesso= 3 maggio 2019 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20150323002252/http://www.archiviodistato.rimini.it/index.php?it%2F158%2Fmaria-lucia-de-nicol= |urlmorto= sì }}</ref>.
Per la sua tradizione di località turistica, tra le più antiche in Italia, la città possiede inoltre numerosi esempi di architetture balneari, quali hotel, [[Stabilimento balneare|stabilimenti balneari]] e villini, tra cui il [[Grand Hotel Rimini|Grand Hotel]], le palazzine Roma e Milano, i villini Solinas, Baldini, Recordati e Cacciaguerra, a Marina Centro.
Consacrato nel 1813,<ref name=":06">{{Cita web|cognome=|nome=|data=27 maggio 2023|titolo=28 maggio 1813 - Apre il Cimitero di Rimini|titolotradotto=28 May 1813 – The Rimini Cemetery opens|url=https://www.chiamamicitta.it/28-maggio-1813-apre-cimitero-rimini/|accesso=13 gennaio 2024|sito=Chiamami Città|lingua=it}}</ref><ref name=":28">{{Cita web|data=1º novembre 2023|titolo=Cimitero Monumentale e Civico di Rimini: dove la Commemorazione dei defunti svela un museo a cielo aperto|titolotradotto=Monumental and Civic Cemetery of Rimini: where the Commemoration of the dead reveals an open-air museum|url=https://altarimini.it/cimitero-monumentale-e-civico-di-rimini-dove-la-commemorazione-dei-defunti-svela-un-museo-a-cielo-aperto.php|accesso=14 gennaio 2024|sito=Alta Rimini|lingua=it}}</ref> il [[cimitero monumentale di Rimini]] è il luogo di riposo finale di diverse figure di spicco associate a Rimini, tra cui [[Amintore Galli]], [[Renzo Pasolini]] e [[Federico Fellini]].<ref name=":28" />
=== Architetture militari ===
{{vedi anche|Architetture militari di Rimini}}
[[File:Castel Sismondo 01.jpg|thumb|Castel Sismondo]]
Il patrimonio storico di architetture militari di Rimini riassume l'immagine e la struttura stessa della città dall'antichità romana fino al primo [[Quattrocento]], documentandone i caratteri fondanti, l'evoluzione e gli eventi storici.
Le mura, con i suoi [[Torre|torrioni]] e le sue [[Porta cittadina|porte]], e il castello costituirono per secoli un sistema difensivo importante per la vita cittadina sotto molteplici aspetti: protezione dai pericoli esterni, elemento essenziale dell'assetto urbanistico e controllo sui commerci con il territorio circostante<ref name="delucca907">{{cita|Delucca|p. 907|delucca}}.</ref>.
Rimini ebbe una [[Mura (fortificazione)|cinta muraria]] fin dalla sua fondazione (268 a.C.); nel III secolo d.C. fu costruito un nuovo sistema fortificato che rimase operativo per molto tempo, fino al Medioevo, quando nuove esigenze militari richiesero l'edificazione di una nuova cerchia fortificata, voluta dall'imperatore Federico II<ref name="delucca907" />.
La cinta muraria malatestiana fu costruita in fasi differenti tra la metà del XIV e l'inizio del XV secolo, a difesa della città e del borgo San Giuliano, seguendo un tracciato leggermente esterno rispetto alle precedenti mura di età repubblicana e federiciana. Le mura del borgo San Giuliano furono edificate per volere di [[Galeotto I Malatesta]] nel 1359<ref name="tonini39">{{cita|Tonini |p. 39|toniniguida}}.</ref>, mentre la cinta muraria della città fu costruita nel 1426 da [[Carlo Malatesta]]<ref name="delucca936">{{cita|Delucca|p. 936|delucca}}.</ref>.
Castel Sismondo, voluto da Sigismondo Pandolfo Malatesta come residenza signorile e fortezza al tempo stesso, coronava il sistema difensivo malatestiano connettendosi alla [[cinta muraria]] cittadina.
Al mutare delle tecniche militari e delle condizioni politiche, tra la fine del Settecento e la metà dell'[[Ottocento]], quasi tutte le porte cittadine furono abbattute e sostituite da barriere daziarie; ulteriori distruzioni avvennero nel [[Novecento]], quando l'espansione urbana varcò l'antico e ormai obsoleto limite delle mura<ref name=delucca918>{{cita|Delucca|p. 918|delucca}}.</ref>.
=== Strade e piazze ===
Rimini presenta una struttura urbana di origine [[Urbanistica romana|romana]], composta da [[Piazza|piazze]] e [[Strada|strade]] più volte trasformate nel tempo, che testimoniano la sua evoluzione attraverso i secoli.
====Piazze====
{{vedi anche|Piazze di Rimini}}
Piazza Cavour, centro della vita cittadina dal Medioevo, e piazza Tre Martiri, l'antico [[foro romano]], sono le due piazze principali di Rimini, punti di ritrovo e d'incontro, nei quali si svolgono tradizionalmente [[Rito|cerimonie]], [[mostra|mostre]] e [[Mercato|mercati]]<ref name=conti111 >{{cita|Conti e Pasini|p. 111|conti}}.</ref>.
Tra le grandi piazze della città figurano inoltre piazza Malatesta, anticamente unita a piazza Cavour, sulla quale prospettavano la cattedrale e il castello<ref name=conti222 >{{cita|Conti e Pasini|p. 222|conti}}.</ref>, e piazza Luigi Ferrari, realizzata nell'Ottocento con un importante rinnovamento urbanistico.
====Strade====
Le principali strade storiche sono il corso d'Augusto, l'antico [[decumano]] massimo, che collega l'Arco d'Augusto al ponte di Tiberio attraversando le piazze principali, affiancato da [[caffè (locale)|caffè]], [[negozio|negozi]], grandi magazzini, palazzi nobiliari e sedi di rappresentanza delle principali istituzioni pubbliche e private della città, e via Giuseppe Garibaldi, l'antico [[Cardine (storia romana)|cardo]] massimo, che collega Porta Montanara alla [[Stazione di Rimini|stazione ferroviaria]].
Un carattere distintivo della vecchia Rimini è dato da numerose piazzette, che compongono angoli particolarmente suggestivi: le piazzette Gregorio da Rimini o “delle poveracce”, San Bernardino, Ducale, Zavagli, Gaiana e dei Servi nel centro storico, e le piazzette San Giuliano, Pozzetto, Ortaggi, Gabena, Padella e Pirinela nel borgo San Giuliano.
==== Altro ====
Le strade e le piazze di Rimini sono ornate da [[Monumento|monumenti]], [[Statua|sculture]], [[Colonna|colonne]] e [[Epigrafe|iscrizioni]] di diverse epoche. Tra i più importanti, si ricordano la colonna di Giulio Cesare, costruita nel 1555 per celebrare l'allocuzione che qui l'imperatore romano rivolse ai soldati della XIII legione dopo il passaggio del Rubicone<ref name=tonini55>{{cita|Tonini|p. 55|toniniguida}}.</ref>, il monumento a [[Paolo V]], in piazza Cavour, eretto nel 1614 come atto di riconoscenza della città a [[Papa Paolo V|papa Paolo V Borghese]]<ref name=nanni9 >{{cita|Nanni, Giuccioli e Brescia |pp. 9-15|nanni}}.</ref> e il monumento ai caduti della [[Grande Guerra]] in piazza Luigi Ferrari, realizzato da [[Bernardino Boifava]] nel 1926<ref name=matteini82>{{cita|Matteini|p. 82|matteini}}.</ref>.
=== Siti archeologici ===
{{vedi anche|Siti archeologici di Rimini}}
Rimini possiede il più grande patrimonio archeologico dell'Emilia-Romagna<ref>Paola Emilia Rubbi, Oriano Tassinari, ''I grandi itinerari dell'Emilia-Romagna. Gli etruschi e i romani'', p. 6</ref>, eredità del suo lungo passato e del suo ruolo di importante nodo stradale, centro economico e punto di riferimento per il territorio.
La ricchezza di ritrovamenti si deve all'opera di [[Luigi Tonini]], il più illustre storico riminese<ref name=graziosi317 >{{cita|Graziosi Ripa|p. 317|graziosi}}.</ref>, e ai numerosi scavi effettuati nella seconda metà del Novecento<ref name=graziosi322 >{{cita|Graziosi Ripa|p. 322|graziosi}}.</ref>, che hanno prodotto una disponibilità documentaria molto ampia sulla storia e sulla struttura della città romana, sull'[[Architettura romana|architettura]], l'[[Arte romana|arte]], i [[Religione romana|culti religiosi]], l'[[Economia romana|economia]] e molteplici aspetti della vita quotidiana dei suoi abitanti.
I rinvenimenti includono le rovine del monumentale [[Anfiteatro romano di Rimini]], numerose [[domus]] di età repubblicana e imperiale, resti della sede stradale, [[necropoli]] sorte lungo le [[Strade romane|vie consolari]] e impianti produttivi. I siti archeologici di tre domus, grandi abitazioni signorili che riflettono nei loro caratteri architettonici e decorativi il contatto con la [[Antica Grecia|cultura greca]] e il diffondersi della filosofia dell'“otium”, sono stati conservati in loco: la [[domus del Chirurgo]], la domus di palazzo Massani e la domus della Camera di Commercio<ref name=fontemaggi43 >{{cita|Fontemaggi e Piolanti|pp. 43-52|fontemaggiriminiantica}}.</ref>. Il complesso dei siti archeologici riminesi include inoltre gli scavi archeologici dell'ex Consorzio Agrario e del convento di San Giuliano, la Colonna miliare del Terzo Miglio a [[Miramare (Rimini)|Miramare]] e il [[Ponte di San Vito|ponte romano di San Vito]].
=== Aree naturali ===
{{vedi anche|Parchi di Rimini}}
Rimini ha un ampio sistema di verde pubblico, con 1,3 milioni di m² di parchi e [[Giardino|giardini]] in ambito urbano (9,4 m²/ab)<ref>{{cita web|url=http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/rapporto_eu2013_web.pdf |titolo = Rapporto Ecosistema Urbano 2013| p=55| formato = pdf}}</ref> e un totale di 3,2 milioni di m² di aree verdi nell'intero territorio comunale<ref>{{cita web|url=http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/rapporto_eu2013_web.pdf |titolo = Rapporto Ecosistema Urbano 2013| p=56| formato = pdf}}</ref>, inclusi parchi fluviali, impianti sportivi e aree naturalistiche.
Il sistema del verde comprende una serie di grandi parchi urbani, creati lungo l'antico corso del fiume Marecchia e del torrente Ausa, parchi e giardini di quartiere, viali alberati e verde d'arredo.
I principali parchi cittadini sono il parco XXV Aprile, il [[Parco della Cava|parco Giovanni Paolo II]], il [[Parco Alcide Cervi]], il Parco Maria Callas, il Parco Fabbri, il Parco della Ghirlandetta, il Parco Federico Fellini, il Parco Sandro Pertini, a Marebello, e il Parco Giovanni Briolini, a San Giuliano Mare.
Il complesso arboreo presente nel territorio riminese comprende circa 42.000 [[Albero|alberi]], appartenenti a 190 diverse specie, in prevalenza [[Tilia|tigli]], [[Platanus|platani]], [[Acer (botanica)|aceri]], [[Populus|pioppi]], [[Pinus|pini]] e [[Quercus|querce]]<ref>{{cita web|url= http://www.comune.rimini.it/binary/comune_rimini_arengo/news/CensimentoVerdePubblico.1268643245.pdf|titolo= Il censimento alberi e aree verdi del Comune di Rimini|p= 1|formato= pdf|urlmorto= sì|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20150120185954/http://www.comune.rimini.it/binary/comune_rimini_arengo/news/CensimentoVerdePubblico.1268643245.pdf}}</ref>. Nel comune di Rimini sono presenti 23 grandi esemplari arborei tutelati come alberi monumentali per la loro età e il loro valore naturalistico<ref>{{cita web|url= http://www.gevrimini.it/drupal/sites/default/files/Alberi_monumentali.pdf|titolo = Alberi monumentali e di pregio del Comune di Rimini| p=2| formato = pdf}}</ref>, tra cui il platano di piazza Malatesta, la [[Quercus pubescens|roverella]] del parco Giovanni Paolo II, i cipressi di Sant'Agostino, l'[[Ulmus|olmo]] di viale Amerigo Vespucci e i tigli di San Fortunato.
La rete ciclabile cittadina si articola nel verde dei parchi e lungo i viali più importanti, collegando i principali monumenti, le attrazioni turistiche, le spiagge e i luoghi di ritrovo e offrendo opportunità a diverse categorie di utenti, dagli spostamenti urbani, alla mountain bike, al cicloturismo.
La rete ciclabile urbana è connessa, attraverso il parco XXV Aprile, al percorso ciclabile che collega Rimini a Saiano lungo il corso fluviale del Marecchia.
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Rimini}}
* [[Comuni italiani per popolazione]]
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2023 gli stranieri residenti nel comune erano {{formatnum:19850}}, ovvero il 13,23% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti:<ref>{{Cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=RCS&l=it|titolo=Popolazione residente per cittadinanza o paese di nascita|accesso=15 luglio 2025}}</ref>
* [[Romania]] {{formatnum:3173}}
* [[Ucraina]] {{formatnum:3042}}
* [[Albania]] {{formatnum:3000}}
* [[Cina]]{{formatnum:1245}}
* [[Senegal]] 971
* [[Marocco]] 749
* [[Moldavia]] 720
* [[Bangladesh]] 700
* [[Russia]] 555
* [[Tunisia]] 497
=== Qualità della vita ===
Nella classifica Ecosistema urbano 2020 stilata da [[Legambiente]], la città si posiziona al 14º posto tra le città più virtuose in Italia in materia di tutela dell'ambiente<ref>{{cita web |url =https://lab24.ilsole24ore.com/ecosistema-urbano/indexT.php|titolo= Ecosistema Urbano 2020 Legambiente}}</ref>.
La [[raccolta differenziata]] si attesta al 71,8% nell'anno 2020<ref>{{cita web |url =https://www.ecodallecitta.it/raccolta-differenziata-a-rimini-nel-2020-al-718-entro-fine-marzo-2021-il-passaggio-ai-cassonetti-smarty|titolo= Eco dalle città. Raccolta differenziata a Rimini nel 2020}}</ref>.
Rimini, insieme ai territori di Bellaria-Igea Marina, dei comuni della Valmarecchia e della [[Repubblica di San Marino]], è servita dall'impianto di depurazione di Santa Giustina, che utilizza la tecnica di ultrafiltrazione a membrane. Per superare la gran parte dei divieti temporanei di balneazione disposti quando, in occasione di [[pioggia|piogge]] intense o [[temporale|temporali]], si rende necessario lo scarico in mare di [[acque reflue]], nel 2013 sono stati avviati lavori di potenziamento della [[rete fognaria]], il cui completamento è previsto per il 2027. Gli interventi eseguiti tra il 2013 e il 2024 hanno permesso di eliminare quasi del tutto i divieti temporanei di balneazione a Marina Centro, nelle zone sud e centro-sud di Miramare, a Viserba, nelle zone sud, centro e parte della zona nord di Viserbella e nelle zone nord di Rivabella e Torre Pedrera, in aggiunta ai tratti costieri già non interessati (la zona nord di Marina Centro, la zona sud di Bellariva, Marebello, la zona nord di Rivazzurra e la zona centrale di Torre Pedrera).
Rimini è al 25º posto per il clima tra i capoluoghi di provincia italiani secondo [[Il Sole 24 Ore]]<ref>{{cita web |url =https://lab24.ilsole24ore.com/indice-del-clima/|titolo= Indice del clima 2019 Il Sole 24 Ore.}}</ref>.
== Cultura ==
=== Istruzione ===
[[File:Palazzo_Gambalunga_Rimini_Ingresso.jpg|thumb|L'ingresso di Palazzo Gambalunga, sede della Biblioteca Civica Gambalunga]]
==== Biblioteche ====
La [[Biblioteca Civica Gambalunga]], storica istituzione fondata nel 1617 dal giureconsulto [[Alessandro Gambalunga]], svolge un ruolo preminente nella vita culturale cittadina. Il patrimonio librario, costituito da circa 2.000 volumi al tempo della fondazione e ampliato nel corso dei secoli da acquisti e donazioni – tra cui quelle del cardinale Giuseppe Garampi e dell'antichista Adolphe Noel des Vergers – conta attualmente 280.000 libri (di cui 60.000 antichi), 1.350 manoscritti, 6.000 stampe<ref>{{cita web|url=http://www.bibliotecagambalunga.it/informazioni/pagina9.html|titolo=Biblioteca Gambalunga. Storia e patrimonio.|accesso=9 agosto 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111111013648/http://www.bibliotecagambalunga.it/informazioni/pagina9.html|urlmorto=sì}}</ref> e 80.000 fotografie<ref>{{cita web|url=http://www.bibliotecagambalunga.it/raccolte/pagina42.html|titolo=Biblioteca Gambalunga. Raccolte. Fotografie.|accesso=9 agosto 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110213012102/http://www.bibliotecagambalunga.it/raccolte/pagina42.html|urlmorto=sì}}</ref>. Tra le edizioni a stampa del XV secolo, gli [[incunaboli]], spiccano il ''De claris mulieribus'' (1497) di [[Giacomo Filippo Foresti]], tratto in parte dall'[[De mulieribus claris|omonima]] opera di Giovanni Boccaccio'', e il [[De re militari (Valturio)|De re militari]] '' (1472) di Roberto Valturio, trattato di larga divulgazione sull'arte della guerra dedicato a Sigismondo Pandolfo Malatesta. La raccolta di codici miniati, provenienti da diversi ambiti culturali e linguistici europei, annovera il ''Regalis Historia'' di frate Leonardo (XIV secolo) e il ''De Civitate Dei'' di [[Sant'Agostino]] (inizi del XV secolo).
====
Hanno sede a Rimini istituzioni scolastiche pubbliche di ogni ordine e grado: il territorio comunale conta 13 nidi d'infanzia comunali, 12 scuole dell'infanzia statali, 39 scuole primarie statali, 5 scuole secondarie statali di primo grado e 12 scuole secondarie statali di secondo grado (5 licei, 3 istituti tecnici, 3 istituti professionali e un istituto di studi musicali).<ref>{{cita web|url= http://www.comune.rimini.it/servizi/comune/pubblica_istruzione/-Altre_scuole_Universita/pagina21.html|titolo= Comune di Rimini. Servizi educativi.|urlmorto= sì|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20150321102645/http://www.comune.rimini.it/servizi/comune/pubblica_istruzione/-Altre_scuole_Universita/pagina21.html}}</ref>
Il più antico liceo cittadino è il Liceo Classico “Giulio Cesare”, istituito nel 1800<ref name="liceocesarevalgimigli.it">{{cita web|url=http://www.liceocesarevalgimigli.it/pagina.asp?id_rubrica=137&codice_categoria=9768&id_categoria=79&id_contenuto=|titolo=Liceo Classico Psicopedagogico “G. Cesare” – “M. Valgimigli”|accesso=9 agosto 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111227095519/http://www.liceocesarevalgimigli.it/pagina.asp?id_rubrica=137&codice_categoria=9768&id_categoria=79&id_contenuto=|urlmorto=sì}}</ref> e ospitato prima all'interno di Palazzo Gambalunga, poi a Palazzo Buonadrata e, dal 1996, nell'attuale sede di Via Maurizio Brighenti. Tra gli alunni celebri che frequentarono il liceo si ricordano [[Giovanni Pascoli]], Federico Fellini, [[Sergio Zavoli]] e [[Antonio Paolucci]].<ref name="liceocesarevalgimigli.it"/>
===
[[File:Universit%C3%A0_di_Bologna_Rimini.JPG|thumb|La sede dell'Università di Bologna a Rimini, in Via Angherà]]
Il Campus di Rimini dell'[[Università di Bologna]], sede di decentramento di attività e strutture dell'ateneo bolognese, è frequentato da circa 5.800 studenti<ref>{{cita web|url=http://www.provincia.rimini.it/informa/statistiche/istruzione/2010_universita/presentazione.pdf|titolo=9º Osservatorio Istruzione Universitaria nella Provincia di Rimini. A.A. 2009–2010.|p=8|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150924082602/http://www.provincia.rimini.it/informa/statistiche/istruzione/2010_universita/presentazione.pdf}}</ref>.
==== Musei ====
Il [[Museo della Città di Rimini|Museo della Città]], principale istituzione museale di Rimini, fu inaugurato come "Galleria Archeologica" al piano terra di Palazzo Gambalunga nel 1872 dallo storico riminese Luigi Tonini<ref name="graziosi317"/>, assai attivo nella ricerca e nello studio del patrimonio archeologico locale, che da secoli d'altronde rivestiva uno spiccato interesse nella cultura cittadina data la grandiosità dei monumenti e delle rovine che l'età romana aveva qui lasciato<ref name=graziosi316 >{{cita|Graziosi Ripa|p. 316|graziosi}}.</ref>. La galleria fu il primo museo della città e fu concepita come raccolta di antichità etrusche e romane rinvenute a Rimini e nelle campagne circostanti.
Nel 1923 il museo fu ordinato nelle sale del convento di San Francesco e nel 1938 fu ampliato con una sezione di arte medievale. I materiali furono sottratti alle distruzioni belliche con il trasferimento tra il 1940 e il 1943 di gran parte dei reperti in due distinti rifugi a Spadarolo e [[Novafeltria]]<ref name=graziosi320 >{{cita|Graziosi Ripa|p. 320|graziosi}}.</ref>. Nel 1964 le raccolte furono trasferite a Palazzo Visconti e infine, nel 1990, nel grande Collegio dei Gesuiti, progettato dall'architetto bolognese Alfonso Torregiani e ultimato nel 1749.
Dal 2010 il museo ospita una sezione dalla [[preistoria]] alla [[tarda antichità]], partendo da un milione di anni fa con i segni della presenza dell'[[homo erectus]] sul colle di Covignano, al tempo lambito dal mare che sommergeva il piano su cui sarebbe stata costruita Rimini; qui sono state trovate selci scheggiate e levigate, oltre alle prime forme ceramiche che segnano la nuova economia agro-pastorale, ai ripostigli dell'età del bronzo di oggetti occultati da commercianti-fonditori.<ref>{{Cita web|url=http://www.museicomunalirimini.it/it/musei/museo-della-citta/archeologia|titolo=Archeologia {{!}} Musei di Rimini|accesso=3 agosto 2022|dataarchivio=13 giugno 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220613174314/http://www.museicomunalirimini.it/it/musei/museo-della-citta/archeologia|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.museicomunalirimini.it/it/neolitico|titolo=Neolitico {{!}} Musei di Rimini|accesso=3 agosto 2022|dataarchivio=3 agosto 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220803122945/http://www.museicomunalirimini.it/it/neolitico|urlmorto=sì}}</ref>
Nella sezione archeologica sono inoltre esposti corredi delle necropoli [[Cultura villanoviana|villanoviane]] di Verucchio e Covignano, frammenti architettonici, sculture, mosaici, ceramiche, monete di età repubblicana e imperiale e il singolare corredo medico dalla ''[[domus del chirurgo]]''. Nella raccolta del lapidario romano, ordinato nella corte del convento, figurano monumenti funerari, epigrafi e miliari.
La sezione di arte medievale e moderna comprende raccolte di pittura, scultura, ceramica e oggetti d'arte di scuola romagnola ([[Giovanni da Rimini]], [[Giuliano da Rimini]], Guido Cagnacci), emiliana (Guercino, Vittorio Maria Bigari), toscana ([[Domenico Ghirlandaio]], [[Agostino di Duccio]]) e veneta ([[Giovanni Bellini]]) dal XIV al XIX secolo. Il museo organizza esposizioni temporanee e promuove attività di ricerca, studio e restauro del patrimonio storico e artistico cittadino.
Nel [[2020]] è stato inaugurato il PART (Palazzi dell'Arte di Rimini), si tratta di una galleria d'arte contemporanea nata grazie alla collaborazione tra il Comune e la [[Comunità di San Patrignano|Fondazione della Comunità di San Patrignano]]. Ospita opere di proprietà della Fondazione San Patrignano di artisti come [[Vanessa Beecroft]], [[Sandro Chia]], [[Enzo Cucchi]], [[Damien Hirst]], [[Emilio Isgrò]], [[Igor Mitoraj]], [[Mimmo Paladino]], [[Michelangelo Pistoletto]], [[Mario Schifano]].
Il Museo Fellini, dedicato all'omonimo regista riminese, ospita esposizioni temporanee di documenti, disegni, scenografie e costumi relativi alla produzione cinematografica di Federico Fellini<ref name=pasinimusei61 >{{cita|Pasini|p. 61|pasinimusei}}.</ref>.
Il 19 agosto 2021 è inaugurato il nuovo [[Fellini Museum Rimini]] ospitato in tre sedi: Castel Sismondo, Piazza Malatesta e
Palazzo del Fulgor<ref>{{cita web|url=https://www.fellinimuseum.it/|titolo=Home - Museo Fellini|19 agosto 2021}}</ref>.
Il Museo degli Sguardi, ospitato nella settecentesca Villa Alvarado sul colle di Covignano, fu istituito nel 2005 con l'acquisizione dei reperti del ''Museo delle culture extraeuropee “Dinz Rialto” '', fondato a Rimini nel 1972 dall'omonimo esploratore padovano, delle raccolte del ''Museo Missionario Francescano delle Grazie'' e di collezioni private. Il museo conta oltre 3.000 pezzi provenienti da Cina, Oceania, Africa e America precolombiana<ref name=pasinimusei63 >{{cita|Pasini|p. 63|pasinimusei}}.</ref>: dipinti, sculture, oggetti d'uso, totem, maschere, strumenti musicali e tessuti illustrano i modi in cui il mondo occidentale ha guardato storicamente alle culture di questi paesi.
Il Museo della Piccola pesca e della Marineria, a [[Viserbella]], documenta la storia della marineria riminese attraverso una raccolta di imbarcazioni, attrezzi per la pesca, modelli, fotografie e un'ampia collezione di conchiglie, provenienti da tutto il [[bacino del Mediterraneo]]<ref name=pasinimusei53 >{{cita|Pasini|p. 53|pasinimusei}}.</ref>.
Museo del Tempio Malatestiano, con all'interno il Tesoro della Cattedrale<ref>{{Cita web|url=https://riminiturismo.it/cosa-vedere/arte-e-cultura/musei-gallerie/tesoro-della-cattedrale|titolo=Tesoro della Cattedrale}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://cultura.gov.it/luogo/tesoro-della-cattedrale-di-rimini|titolo=Tesoro della Cattedrale di Rimini}}</ref>.
Museo Archeologico Multimediale, situato sotto la platea del Teatro Galli<ref>{{Cita web|url=https://www.museionline.info/emilia-romagna-musei-monumenti/museo-archeologico-multimediale-di-rimini|titolo=Museo Archeologico Multimediale di Rimini}}</ref>.
Mostra Storico-Militare “1º Maresciallo Franco Rizzi”, all'interno della caserma Giulio Cesare<ref>{{Cita web|url=https://www.museionline.info/emilia-romagna-musei-monumenti/mostra-storico-militare-maresciallo-franco-rizzi|titolo=Mostra Storico-Militare “1° Maresciallo Franco Rizzi”}}</ref>.
Casa Museo Fagnani Pani<ref>{{Cita web|url=https://www.museionline.info/emilia-romagna-musei-monumenti/casa-museo-fagnani-pani|titolo=Casa Museo Fagnani Pani}}</ref>
Italia in Miniatura<ref>{{Cita web|url=https://www.museionline.info/emilia-romagna-musei-monumenti/italia-in-miniatura|titolo=Italia in miniatura}}</ref>
Nel comune di Rimini sono presenti due musei privati: il [[Museo dell'aviazione di Rimini|Museo dell'Aviazione]]<ref>{{Cita web|url=https://www.museoaviazione.com/|titolo=Museo dell'Aviazione|lingua=it|accesso=22 marzo 2020}}</ref> in cui ha sede anche il Museo dell'Aeromodellismo<ref>{{Cita web|url=https://www.museoaviazione.com/museo-aereomodellismo/|titolo=Museo Aeromodellismo|lingua=it|accesso=22 marzo 2020}}</ref> a Sant'Aquilina, al confine con la Repubblica di San Marino, e il Museo Nazionale del Motociclo, in località Casalecchio.
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File:Museo di rimini, sezione archeologica, piano interrato.JPG|Museo della Città, Sezione archeologica
File:Museo della cittò di rimini, cortile 02.JPG|Il Lapidario romano, esposto nel cortile interno del Museo della Città
File:Scuola riminese, giudizio universale, da san giovanni evangelista (oggi sant'agostino) a rimini, 1310 ca. 01.JPG|Museo della Città, Sala del Giudizio Universale
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==== Stampa ====
La città può vantare, a meno di trent'anni di distanza dalla data di fondazione della prima gazzetta italiana a [[Firenze]], la pubblicazione del suo primo giornale, il ''Rimino'' (1660), stampato dal tipografo veneziano Simbene Simbeni<ref name=meldini90 >{{cita|Meldini |p. 90|meldini}}.</ref>.
Negli anni compresi tra l'[[Unità d'Italia]] e la prima metà del [[XX secolo|Novecento]] il largo numero di testate riminesi riflette la varietà e la pluralità delle posizioni e degli interessi cittadini<ref name=meldini90-91 >{{cita|Meldini |pp. 90-91|meldini}}.</ref>.
Assai numerose furono le testate di partiti politici (''Il Progressista'', ''La Vita Nuova'', ''L'Alfabeto'', ''Italia''<ref name="contipasini161">{{cita|Conti e Pasini|p. 161|contipasini}}.</ref>, ''Il Mulo'', ''L'Azione Democratica'', ''La Discussione'', ''Il Momento'', ''La Riscossa'', ''L'Ausa'', ''La Lotta'', ''Il Giornale del Popolo'')<ref name="contipasini195">{{cita|Conti e Pasini|p. 195|contipasini}}.</ref> e le testate fasciste (''La Penna Fascista'', ''La Prora'', ''Il Tricolore'', ''La Testa di Ponte'', ''Il 33'')<ref name="contipasini233">{{cita|Conti e Pasini|p. 233|contipasini}}.</ref>, cui si affiancarono quelli di istituzioni pubbliche, enti religiosi, categorie professionali e movimenti culturali.
Singolare testimonianza delle vicende storiche, dello sviluppo turistico e dell'evoluzione dei costumi sono i periodici balneari (''Corriere dei Bagni'', ''Nettuno'', ''La Sirena'', ''Galatea'', ''La tregua di Attila'', ''Zigh-zagh''<ref name="contipasini161"/>, ''Il Gazzettino Verde'', ''La Perla dell'Adriatico'', ''Il Nautilo'', ''Loreley'', ''Il Concerto'', ''Il Lunario''<ref name="contipasini195"/>, ''Il Lido'', ''Il Moscone'', ''Il Ficcanaso'', ''Il Giojante'', ''Allegre Giornate''<ref name="contipasini233"/>).
L'informazione locale di Rimini è curata dalle redazioni dei quotidiani ''Corriere di Rimini'', ''[[Il Resto del Carlino]]'', il ''[[Corriere Romagna]]'' e dal settimanale cattolico ''Il Ponte''.
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La prima emittente radiofonica della città fu ''Radio Rimini'' (1975), le cui trasmissioni proseguirono fino al 1993<ref>{{cita web|url=http://www.storiaradiotv.it/RADIO%20RIMINI.htm|titolo=Radio Rimini}}</ref>. A Rimini ha sede ''Radio Icaro'', fondata a Riccione nel 1981 e facente parte del circuito nazionale di radio cattoliche “Inblu”.
==== Televisione ====
La prima emittente televisiva cittadina fu [[Babelis tv]] poi rinominata ''TeleRimini'' (dal 2006 ''Rete 8-V.G.A'') le cui trasmissioni ebbero inizio nel dicembre 1971<ref>{{cita web|url=http://www.storiaradiotv.it/V.G.A.%20TELERIMINI.htm|titolo=V.G.A - TeleRimini|accesso=3 settembre 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150924120607/http://www.storiaradiotv.it/V.G.A.%20TELERIMINI.htm|urlmorto=sì}}</ref>, con servizi sulla città e il suo territorio, telecronache di eventi sportivi e telefilm. L'informazione televisiva locale è curata inoltre da ''[[Teleromagna]]''<ref>{{Cita web|url=http://www.teleromagna.it/ | titolo=Teleromagna |accesso=11 settembre 2015}}</ref> e ''IcaroTV'', che si occupano di cronaca, sport, folklore e programmi di approfondimento.
=== Arte ===
{{Vedi anche|Arte riminese}}
[[File:Rimini208.jpg|thumb|Cornice del mosaico di Anubi (Rimini, Museo della Città)]]
Lo sviluppo delle arti figurative a Rimini fu sempre condizionato in larga misura da apporti esterni, cui si devono opere assai rappresentative: l'assenza di una cultura artistica locale realmente attiva e autonoma spiega bene questo fenomeno, protrattosi nei secoli pur con alcune rare eccezioni<ref name=pasiniarte167 >{{cita| Pasini|p. 167|pasiniarte}}.</ref>. La dispersione e la distruzione di molte testimonianze d'arte, dovute specialmente ai bombardamenti della seconda guerra mondiale, non sempre consentono una lettura unitaria della storia artistica locale.
I monumenti più grandiosi dell'antichità a Rimini, l'Arco d'Augusto e il Ponte di Tiberio, furono costruiti per iniziativa dall'imperatore Augusto. Grandi edifici pubblici e importanti luoghi collettivi (anfiteatro, teatro, foro, terme)<ref name=maroni47-48 >{{cita|Maroni e Stoppioni|pp. 47-48|maroni}}.</ref> sorsero nella prima età imperiale secondo forme architettoniche e modelli ormai consolidati. I caratteri tipologici dell'edilizia residenziale di età imperiale non hanno riscontri nelle regioni della Gallia Cisalpina, tanto per la complessità planimetrica, quanto per la ricchezza di ambienti di rappresentanza e la presenza di vasche ornamentali<ref name=scagliarini277 >{{cita|Scagliarini Corlaita|p. 277|scagliarini}}.</ref>. In età romana Rimini fu un centro artistico importante, per la presenza di pregevoli opere di importazione e per lo sviluppo in loco di officine e scuole specializzate nella produzione di ceramiche, terrecotte architettoniche<ref name=maroni35 >{{cita| Maroni e Stoppioni|p. 35|maroni}}.</ref>, bronzi artistici<ref name=maioli195 >{{cita| Maioli|p. 195|maioli}}.</ref> e mosaici<ref name=bollini294 >{{cita| Bollini|p. 294|bollini}}.</ref>, che raggiunsero altissimi livelli tecnici<ref name=maroni54 >{{cita| Maroni e Stoppioni|p. 54|maroni}}.</ref>.
Con l'istituzione del libero comune sorsero in fasi distinte le sedi del potere civile, Palazzo dell'Arengo e Palazzo del Podestà, la cui struttura è analoga a quella dei [[broletto|broletti]] dell'[[Italia settentrionale]]<ref name="pasiniarte170"/>. La più importante testimonianze dell'architettura ecclesiastica medievale è rappresentata dalla chiesa di Sant'Agostino<ref name="pasiniarte170"/>. Intorno al 1310 [[Giotto]] dipinse gli affreschi e il ''Crocifisso'' su tavola della chiesa di San Francesco: opere importantissime che furono determinanti per lo sviluppo della [[Scuola riminese]] del Trecento<ref name=pasiniarte172 >{{cita| Pasini|p. 172|pasiniarte}}.</ref>, espressione artistica autonoma e di alto livello<ref name=pasiniarte170 >{{cita| Pasini|p. 170|pasiniarte}}.</ref>, alla quale appartennero il Maestro dell'Arengo, [[Giovanni Baronzio]], [[Neri da Rimini]], Giovanni da Rimini, Giuliano da Rimini e [[Francesco da Rimini]]<ref name=pasiniarte173 >{{cita| Pasini|p. 173|pasiniarte}}.</ref>.
Nella prima metà del [[XV secolo|Quattrocento]] il signore di Rimini, Sigismondo Pandolfo Malatesta, le cui ambizioni di mecenatismo furono di certo finalizzate ad accrescere il suo prestigio<ref name=pasinimalatestiano18 >{{cita| Pasini|p. 18|pasinimalatestiano}}.</ref>, promosse la costruzione di opere architettoniche di assoluto rilievo: il [[Tempio Malatestiano]] di Leon Battista Alberti e Castel Sismondo. Per il monumento che doveva rendere immortale il suo nome, il Tempio Malatestiano, Sigismondo Pandolfo Malatesta chiamò Agostino di Duccio e Piero della Francesca, il cui affresco, ''[[Sigismondo Pandolfo Malatesta in preghiera davanti a san Sigismondo]]'', insieme al ritratto su tavola del signore custodito al [[Louvre]], rappresenta una tappa fondamentale nel percorso stilistico del maestro toscano<ref name=pasiniarte174-175 >{{cita| Pasini|pp. 174-175|pasiniarte}}.</ref>. Nella seconda metà del secolo giunsero a Rimini, sempre su commissione malatestiana, opere di Giovanni Bellini e Domenico Ghirlandaio.
Dopo la caduta dei Malatesta, perduto il ruolo di capitale, non si ebbero più grandi opere a Rimini. L'architettura barocca sfuggì agli eccessi e ai fasti propri di questo stile e mantenne un carattere più sobrio e controllato, al pari delle coeve opere bolognesi<ref name="pasiniedificisacri31"/>. La pittura barocca assunse spiccati accenti naturalistici nei dipinti di Guido Cagnacci e [[Giovan Francesco Nagli]], detto il Centino<ref name=pasiniedificisacri31 >{{cita| Pasini|p. 31|pasiniedificisacri}}.</ref>, che si distinguono per le ricerche formali sull'uso della luce. Le architetture neoclassiche più significative furono realizzate da architetti forestieri, tra cui [[Giuseppe Valadier]], Giuseppe Achilli e [[Luigi Poletti]]<ref name=pasiniarte180-181 >{{cita| Pasini|pp. 180-181|pasiniarte}}.</ref>. Tra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX, secondo il nuovo gusto borghese per lo [[Eclettismo (arte)|storicismo eclettico]] ed il linguaggio dell'[[Art Nouveau]], sorsero grandi alberghi, villini e stabilimenti per l'alta società, concepiti come volumi tradizionali ma arricchiti da decorazioni floreali e motivi esotici.
Nel complesso scenario dell'architettura contemporanea spiccano le opere di [[Paolo Portoghesi]], [[Massimiliano Fuksas]], [[Mario Cucinella]], [[Ron Arad (designer)|Ron Arad]] e dello studio GMP (Gerkan, Marg und Partner)<ref name=farina218 >{{cita|Farina|p. 218|farina}}.</ref>. Opere rappresentative dell'arte riminese del Novecento sono le sculture informali di Elio Morri e [[Arnaldo Pomodoro]] (autore del monumento funebre a Federico Fellini), le illustrazioni per grandi firme della moda di René Gruau, la street art di Eron; da ricordare inoltre i manifesti balneari di noti grafici e pittori italiani e stranieri, tra cui Adolfo Busi, [[Marcello Dudovich]] e [[Milton Glaser]].
=== Teatro ===
[[File:Teatro Novelli Rimini.jpg|thumb|Interno del teatro Novelli]]
Il principale teatro della città è il [[Teatro Amintore Galli]]. Inaugurato nel [[1857]] su progetto dell'architetto italiano [[Luigi Poletti (architetto)|Luigi Poletti]], il teatro è stato pesantemente danneggiato dai [[bombardamenti]] [[Alleati della seconda guerra mondiale|alleati]] nel dicembre 1943. I saccheggi e le demolizione che seguirono nel [[Secondo dopoguerra|dopoguerra]] ne lasceranno intatta solo la facciata e parte del [[foyer]]. Dopo una lunga e travagliata storia che vede tentativi di ricostruzioni, modifiche e destinazione ad altri usi, i lavori di ricostruzione veri e propri sono cominciati nel 2014 e si sono conclusi nell'ottobre del 2018, durante i quali sono emersi i resti di una [[basilica paleocristiana]], che a oggi sono inclusi nel museo archeologico realizzato sotto al teatro assieme al "Galli Multimediale", un innovativo progetto di museo a carattere storico-archeologico, finanziato in buona parte dalla [[Regione Emilia-Romagna]], e una sezione interamente dedicata a uno dei principali volti musicali del passato quale è [[Giuseppe Verdi]]. Certa è la presenza di un teatro stabile a Rimini dal 1681, quando il Consiglio comunale decise la trasformazione del salone dell'Arengo in una sala teatrale di grandi dimensioni a palchetti in legno<ref name="farneti158">{{cita|Farneti |p. 158|farneti}}.</ref> su progetto del veneziano Pietro Mauri. Gli spettacoli delle compagnie filodrammatiche qui rappresentati furono seguiti per breve tempo dal giovane [[Carlo Goldoni]], trasferitosi a Rimini per studiare alla scuola di filosofia dei Domenicani<ref name="farneti158"/>.
Le strutture del teatro si rivelarono ben presto insufficienti per il limitato numero di posti e furono smantellate nel 1839 a causa di motivi statici.
Anche il Teatro Buonarroti, fondato nel 1816 e frequentato principalmente da esponenti dell'aristocrazia riminese, dovette essere chiuso nel 1843 per minacce di crolli.
Tra il 1842 e il 1857 fu costruito il Teatro comunale Vittorio Emanuele II (dal 1947 dedicato a Amintore Galli), progettato da Luigi Poletti secondo gli ormai tradizionali canoni del teatro ottocentesco. Il monumentale edificio neoclassico, preceduto da un portico a cinque arcate, si componeva di un grande atrio a tre navate al piano terra, di un foyer al piano superiore e di una cavea di tre ordini di ventuno palchi sui quali girava la balconata del loggione.
Il teatro, inaugurato con la prima de l{{'}}''Aroldo'' di Giuseppe Verdi, diretta dal maestro di Busseto, ospitò prestigiose stagioni liriche e di prosa fino alla sua parziale distruzione, avvenuta nel dicembre 1943 a causa di un bombardamento aereo.
* Nell'immediato dopo guerra il Teatro viene occupato dai militari e poi, dai riminesi stessi, saccheggiato di arredamenti, mobilio, lampadari al fine di utilizzare i materiali per ricostruire le abitazioni distrutte dalla guerra. Nel 1947 il Teatro, semidistrutto, è dedicato al musicista Amintore Galli (1845-1919), critico musicale e compositore famoso a livello nazionale e mondiale, per il successo del suo Inno dei lavoratori con il testo scritto da Filippo Turati.
* Nel 1975, viene realizzato il primo restauro dell'avancorpo del Teatro. È rinnovata la pavimentazione degli atri e delle sale laterali, consolidati con travi in ferro il piano e il soffitto della sala Ressi, restaurate le decorazioni e le pitture, impermeabilizzato l'esterno dell'edificio. Negli anni a seguire il foyer viene utilizzato per lo svolgimento del Consiglio Comunale.
* Nel 1997, grazie a un finanziamento del Ministero dei Beni Culturali per i Beni Architettonici di Ravenna si provvede al restauro delle facciate esterne, delle superfici decorate nella Sala delle Colonne e nella Sala Ressi e al rifacimento di alcune pavimentazioni.
* Nel 2010, dopo un lungo dibattito culturale sulle modalità di ricostruzione del Teatro Galli, viene approvato il progetto che prevede la ricostruzione della Sala e del Palcoscenico, che viene così a sostituire il progetto di un teatro completamente nuovo che aveva vinto il concorso bandito dal Comune e firmato dall’architetto Adolfo Nicolini, della scuola fiorentina.
* Fra gli anni 2010-2015, grazie al contributo economico della Regione Emilia-Romagna – finanziamento Europeo POR FESR – viene realizzato un complesso e articolato intervento di restauro, consolidamento e adeguamento funzionale del Foyer in grado di recepire anche le nuove esigenze legate alla ricostruzione di tutto il Teatro. Nel corso dei lavori viene realizzata anche a livello del 2^ sottotetto, prevista dall’architetto Luigi Poletti ma incompleta dal 1857.
* Il 30 ottobre 2011 il teatro viene riaperto con la presentazione dello spettacolo ''De bello Gallico - Rimini Enklave'' creato dal regista [[Roberto Paci Dalò]] e allestito come progetto ''[[site-specific]] '' nel cantiere del teatro. Grazie a questa prima presentazione, negli anni a seguire gli spazi verranno talvolta utilizzati per brevi periodi in particolare nel periodo natalizio.
* Nel 28 marzo 2015, conclusi i lavori di restauro iniziati nel 2010, il Foyer viene consegnato alla città per essere utilizzato come contenitore culturale nell'attesa che si concluda la ricostruzione del Teatro Galli.
* Il 28 ottobre 2018 terminano tutti i lavori di restauro e il teatro viene ufficialmente riconsegnato alla città.
Dal dopoguerra ad oggi le rappresentazioni ripresero al moderno Teatro [[Ermete Novelli]], inaugurato nel 1935 a Marina Centro, sul luogo dell'Arena Lido, che allietava con serate di prosa e di operette il soggiorno dei turisti al lido di Rimini.
=== Cinema ===
[[File:Fellini.jpg|thumb|Federico Fellini sul set cinematografico]]
Rimini compare per la prima volta sullo schermo in alcuni filmati sulla vita balneare, tra cui il documentario ''Rimini l'Ostenda d'Italia'' (1912)<ref name=meldini102 >{{cita|Meldini |p. 102|meldini}}.</ref>. Negli anni trenta i cinegiornali ''Luce'' celebrano la conquista del tempo libero e la nascita del turismo di massa, divulgando per la prima volta l'immagine della città a un vasto pubblico. Fu tuttavia Federico Fellini, tra i più noti registi della storia del cinema, a rendere celebri nel mondo personaggi, luoghi e atmosfere di Rimini attraverso i suoi film, ispirati alla sua città natale, anche se girati quasi interamente negli [[studi di Cinecittà]], a Roma: ''[[I vitelloni]]'' (drammatico 1953), ''[[8½]]'' (drammatico 1963, premio Oscar 1964), il documentario ''[[I clowns]]'' (1970) e specialmente ''[[Amarcord]]'' (drammatico 1973, premio Oscar 1975).
I film e gli scritti del regista rivelano la conflittualità del suo rapporto con Rimini. Fellini ammise di non tornarvi volentieri: una sorta di imbarazzo nacque in lui per avere “speculato” tanto sulla sua città, che rappresentava per lui più una “dimensione della memoria” che un luogo reale<ref name=fellini25 >{{cita| Fellini|p. 25|fellini}}.</ref>. Nei suoi lungometraggi ricorrono spesso, con significati allegorici, i temi autobiografici e le rievocazioni oniriche del mare, simbolo dell'avventura e del viaggio, del mondo contadino e popolare, della ricchezza e dello sfarzo del Grand Hotel, della città che scompare nei banchi di nebbia delle giornate invernali.
Oltre ai lungometraggi di Fellini, tra i numerosi film girati a Rimini spiccano ''[[La prima notte di quiete]]'' (drammatico 1972, regia di Valerio Zurlini), ''[[Rimini Rimini]]'' (comico 1987, regia di Sergio Corbucci), ''[[Abbronzatissimi]]'' (comico 1991, regia di Bruno Gaburro), ''[[Sole negli occhi (film)|Sole negli occhi]]'' (drammatico 2001, regia di Andrea Porporati), ''[[Da zero a dieci]]'' (drammatico 2002, regia di Luciano Ligabue) e ''[[Non pensarci]]'' (commedia 2007, regia di Gianni Zanasi).
=== Musica ===
Il primo musicista riminese di cui si abbiano notizie fu Sant'Arduino da Rimini (X secolo)<ref>{{cita web|url=http://www.ilponte.com/stampa.php?sid=452474|titolo=Rimini, una vivacità musicale antica|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150212191505/http://www.ilponte.com/stampa.php?sid=452474}}</ref>; una tradizione musicale di un certo rilievo è testimoniata nel secolo successivo dalla presenza di una “Scuola cantorum” presso la cattedrale di Santa Colomba.
Tra il XV e il XVI secolo è da ricordare la significativa presenza di [[Guillaume Dufay]], compositore francese tra i più importanti del tempo, che fu alla corte malatestiana fino al 1427 e vi compose numerose opere, e di [[Pietro Aaron]], che nel 1518 divenne il primo maestro di cappella del coro della cattedrale.<br />
Nel 1690 la città diede i natali a [[Carlo Tessarini]], violinista e compositore di concerti, sonate e sinfonie<ref>{{cita web|url=http://www.comune.rimini.it/servizi/citta/storia_di_rimini/-riminesi_illustri/pagina27.html.|titolo=Carlo Tessarini (c. 1690-c.1767)|urlmorto=sì|accesso=3 settembre 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060513230051/http://www.comune.rimini.it/servizi/citta/storia_di_rimini/-riminesi_illustri/pagina27.html}}</ref>.<br />
Rimini diede anche i natali al musicista [[Benedetto Neri]] 1771 - 1841, che visse e morì a Milano, dove fu professore al Conservatorio e Direttore musicale del Duomo.<br />
Amintore Galli, illustre musicologo e compositore nato nel 1845 a [[Talamello]], frequentò il Ginnasio di Rimini prima di trasferirsi a [[Milano]] per studiare al Conservatorio<ref>{{cita web|url=http://www.comune.rimini.it/servizi/citta/storia_di_rimini/-riminesi_illustri/pagina38.html|titolo=Amintore Galli (1845-1919)|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150212191054/http://www.comune.rimini.it/servizi/citta/storia_di_rimini/-riminesi_illustri/pagina38.html}}</ref>. Galli fu critico per il quotidiano musicale “Il Secolo” e compose nel 1886 l{{'}}''Inno dei lavoratori''; a lui fu dedicato nel 1945 il Teatro comunale di Rimini.
[[File:Banda Citta di Rimini in concerto al Teatro A. Galli di Rimini.jpg|alt=La Banda Città di Rimini in concerto presso il Teatro A. Galli|miniatura|La Banda Città di Rimini in concerto presso il Teatro A. Galli]]
Tra la fine dell'[[XIX secolo|Ottocento]] e i primi anni del Novecento una certa vivacità caratterizzò lo Stabilimento dei Bagni, presso il quale si tenevano eventi mondani e serate danzanti; negli stessi anni furono ospiti del lido di Rimini il soprano Elena Bianchini Cappelli e il tenore [[Enrico Caruso]]<ref name="farina99">{{cita|Farina|p. 99|farina}}.</ref>.
In anni recenti la città diviene ispirazione per l'[[Rimini (Fabrizio De André)|omonimo album]] di [[Fabrizio De André]], pubblicato nel 1978, ed è ricordata in diverse canzoni popolari italiane e straniere: ''Rimini'' (Fabrizio De André), ''Inutile'' ([[Francesco Guccini]]), ''Amarcord'' ([[Nino Rota]], nella colonna sonora dell'omonimo film di Fellini), ''Adriatico'' ([[Claudio Lolli]]), ''Tokyo storm warning'' ([[Elvis Costello]]), ''Ritorna a Rimini'' ([[Fred Buscaglione]]). Sono nati a Rimini il cantautore [[Samuele Bersani]], la cantante [[Raffaella Cavalli]], il compositore e regista Roberto Paci Dalò e il compositore e produttore discografico [[Carlo Alberto Rossi]], autore di canzoni di successo (''Le mille bolle blu'' e ''E se domani'' di [[Mina (cantante)|Mina]]).
Ha sede nel comune l'associazione musicale Filarmonica Città di Rimini, con origini risalenti al 1828, che interviene nei principali eventi istituzionali della città ed organizza concerti e manifestazioni.
=== Cucina ===
[[File:Fettuccine_al_rag%C3%B9_modified.JPG|thumb|Tagliatelle al ragù]]
La cucina riminese è semplice, popolare, ed è legata indissolubilmente alle tradizioni della civiltà contadina e alla cultura della terra, con influssi peculiari dovuti alla posizione tra mare e collina, al confine tra Romagna e Marche. I piatti riminesi si basano sull'uso di farina, uova, formaggi, carne e legumi, ingredienti classici della [[cucina romagnola]], ai quali si aggiungono il [[pesce azzurro]], di cui il mare Adriatico era ricchissimo, le erbe aromatiche – aglio, finocchio selvatico, prezzemolo, rosmarino, rosole, ortica, rucola – e prodotti tipici locali, tra cui [[olio extravergine di oliva]], strigoli, bietole e spinaci.
Il piatto principale è tradizionalmente la [[pasta]], asciutta, in brodo o al forno, preparata in molte forme diverse. I primi piatti si ottengono quasi tutti dalla sfoglia, uno degli elementi distintivi della cucina locale: un impasto di uova e farina, lavorato a mano e steso con il mattarello, dalla superficie fine e lievemente rugosa per assorbire i condimenti. Una versione verde della sfoglia, preparata con l'aggiunta di spinaci, viene utilizzata per le [[lasagne al forno]]. Tra i primi figurano i [[cappelletti]], i [[passatelli]] in brodo, le lasagne al forno, i [[cannelloni]], i nidi di rondine, i [[ravioli]], le [[tagliatelle]], i [[garganelli]], i [[maltagliati]], gli [[gnocchi]] e gli [[strozzapreti]]<ref>{{cita web|url=http://www.riviera.rimini.it/situr/enogastronomia|titolo=Riviera di Rimini. Enogastronomia}}</ref>, spesso conditi con ragù di carne o con burro e salvia.
[[File:Piadina.jpg|thumb|Piada romagnola]]
I secondi piatti comprendono piatti di carne quali il [[pollo alla cacciatora]], il coniglio in porchetta, le [[zucchine ripiene]], i salumi, le grigliate miste composte da braciole di castrato e salsicce di maiale, e piatti di pesce, tra cui le grigliate di sgombri, saraghine, sardoncini e sarde, gli spiedini di pesce cotti sul “focone”, le seppie con i piselli, le fritture di calamaretti e di bianchetti (qui conosciuti come “omini nudi”)<ref>{{cita web |url=http://www.comune.rimini.it/servizi/citta/storia_di_rimini/-storia_cucina/pagina73.html|titolo=I piatti tipici|editore=Comune di Rimini |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150118114337/http://www.comune.rimini.it/servizi/citta/storia_di_rimini/-storia_cucina/pagina73.html }}</ref>.
La [[piada]], chiamata anche piadina, è un pane di antica tradizione, sottile e friabile, ottenuto da un impasto di [[farina]], [[acqua]], [[strutto]] e [[sale]], e fatta cuocere al fuoco su un testo di terracotta o in ghisa. È spesso accompagnata a grigliate di carne o di pesce, salsicce, verdure gratinate, salame, prosciutto, formaggi freschi o erbe di campagna. I cassoni, o crescioni, sono focacce ripiene che costituiscono una variante “chiusa” della piada<ref>{{cita web|url=http://www.riviera.rimini.it/situr/enogastronomia/ricette-della-tradizione/ricetta-della-piada-o-piadina.html|titolo=Ricette della tradizione. Piada}}</ref> e vengono farciti con numerosi ripieni differenti: rosole ed erbe di campo, patate e salsicce, pomodoro e mozzarella.
I contorni comprendono insalate miste, verdure gratinate, patate al forno, strigoli saltati in padella, [[olive]] marinate con [[finocchio selvatico]], [[aglio]] e scorza d'arancia.
I dolci riminesi sono rustici e venivano preparati quasi esclusivamente in occasione del [[Natale]] e del [[Carnevale]]. La ciambella appartiene alla tradizione di Natale; i [[fiocchetti]] e le [[Castagnole (dolce)|castagnole]] a quella di Carnevale; la [[piada dei morti]] è un dolce con noci, uvetta, pinoli e mandorle, caratteristico del mese di novembre<ref>{{cita web|url=http://www.riviera.rimini.it/situr/enogastronomia/ricette-della-tradizione/ricetta-della-piada-dei-morti.html|titolo=Ricette della tradizione. Piada dei morti}}</ref>. La [[zuppa inglese]] è un dolce particolarmente ricco che combina il gusto delicato della crema pasticciera a quello robusto dei savoiardi imbevuti in diversi liquori<ref>{{cita web|url=http://www.riviera.rimini.it/situr/enogastronomia/ricette-della-tradizione/ricetta-zuppa-inglese.html| titolo=''Ricette della tradizione. Zuppa inglese''}}</ref>. I dessert di frutta includono i [[fichi]] caramellati, le [[Pesca (frutto)|pesche]] con l'Albana e le [[fragole]] con il vino rosso.
Prodotti tipici locali sono lo [[squacquerone]], formaggio fresco a pasta molle, dal sapore leggermente acidulo, e la saba, sciroppo d'uva o mosto cotto, usato per la preparazione di dolci.
L'olio extravergine di oliva ha una tradizione storica testimoniata dalla presenza di frantoi attivi sin dall'antichità<ref>{{cita web|url=http://www.riminiturismo.it/110833/27/Olio_Extra_Vergine_di_oliva_Colline_di_Romagna_DOP.html|titolo=''Olio extravergine di oliva Colline di Romagna DOP''|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150118123526/http://www.riminiturismo.it/110833/27/Olio_Extra_Vergine_di_oliva_Colline_di_Romagna_DOP.html}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.stradadeivinidirimini.it/i-prodotti/?lang=it|titolo=Olio}}</ref>. La produzione di olio deriva principalmente dalla varietà Correggiolo, la più diffusa sul territorio, dal colore giallo con riflessi verdi molto intensi e dal sapore fruttato, con note aromatiche di mandorla verde<ref>''Un filo d'Olio'', Rimini, Provincia di Rimini, 2007, p. 17.</ref>.
I vini più noti sono il [[Sangiovese di Romagna|Sangiovese]], dal colore rosso rubino carico, e il [[Trebbiano di Romagna|Trebbiano]], bianco asciutto e armonico, ma anche altri vini si sono imposti per le loro caratteristiche qualitative: il [[Pagadebit]], la [[Rebola]], il [[Cabernet Sauvignon]]<ref>{{cita web|url=http://www.collidiriminidoc.it/vitigni-doc-colli-di-rimini.html|titolo=''I vitigni della DOC Colli di Rimini''|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140826032028/http://www.collidiriminidoc.it/vitigni-doc-colli-di-rimini.html}}</ref> e l'[[Albana di Romagna|Albana]], bianco secco e amabile risalente probabilmente all'epoca romana.
=== Eventi ===
[[File:PalaCongressi Rimini (aprile 2011).jpg|thumb|Il [[Palacongressi di Rimini]]]]
Manifestazioni ed eventi di primo piano si tengono a Rimini in ogni periodo dell'anno.
Ogni anno sono in programma diversi eventi: dalle rassegne, la più nota delle quali è la Sagra Musicale Malatestiana<ref>''{{cita testo|url=http://www.sagramusicalemalatestiana.it/|titolo=Sagra Musicale Malatestiana}}''</ref>, a concerti, eventi sportivi (''[[Paganello (frisbee)|Paganello]]''), culturali [[Festival del mondo antico]], e mondani, tra cui particolare rilievo ha la [[Notte rosa (evento)|Notte Rosa]], che si festeggia in contemporanea lungo l'intera costa dell'Emilia-Romagna. In inizio estate altri eventi caratterizzano la città, uno di questi è "''Al Mèni''"<ref>{{cita testo|url=http://www.riminiturismo.it/visitatori/eventi/manifestazioni-e-iniziative/al-meni-2018|titolo=Al Mèni}}</ref>, Rimini diventa la capitale italiana del gusto, il Circo 8 e 1/2 dei sapori, showcooking degli chef, street food gourmet, gelati stellati, mercato dei prodotti di contadini, artigiani e designer.
Tra il [[1954]] e il [[1956]] la città fu sede delle finali del [[concorso di bellezza]] [[Miss Italia]], che videro l'elezione di [[Eugenia Bonino]] nel 1954, [[Brunella Tocci]] nel 1955 e [[Nives Zegna]] nel 1956.
Per quanto riguarda le manifestazioni ed eventi fieristici, Rimini è dotata di un quartiere fieristico moderno e funzionale ([[Rimini Fiera]]) capace di attirare milioni di visitatori ogni anno. Nel solo 2015 il quartiere Fieristico di Rimini ha visto in calendario 41 manifestazioni, totalizzato 8.525 espositori, mentre i congressi e gli eventi ospitati sono stati 141, e il tutto ha generato oltre 2 milioni di presenze<ref>{{Cita web|url=http://www.riminifiera.it/chi_siamo/numeri.asp|titolo=I numeri|accesso=18 febbraio 2021}}</ref>. La società che organizza tali eventi fieristici è l{{'}}''[[Italian Exhibition Group]] S.p.A.'' società per azioni, quotata in [[Borsa Italiana|borsa]]. Il quartiere fieristico di Rimini presidia quattro distretti economici (Travel & Tourism, Technology & Enviroment, Entertainment & Leisure e Hotel & Food Industry) con manifestazioni ad alta specializzazione (35 tra annuali e biennali, 11 delle quali con la qualifica di internazionale e per la maggior parte organizzate direttamente).
Il quartiere fieristico di Rimini si compone:
* di una struttura fieristica, completata nel 2001 e ampliata nel 2017, che è uno tra i più grandi quartieri fieristici d’Italia, in termini di superficie. Organizzata su un unico livello, dispone di 189.000 m² di superficie utile, di cui 129.000 m² di superficie espositiva lorda e 60.000 m² di superficie per i servizi, ed è dotata di 24 sale convegni modulabili, una stazione ferroviaria interna di linea, 11.000 posti auto, oltre a sala stampa, business center e ristoranti/corner ristorazione.<ref>{{Cita web|url=https://www.iegexpo.it/it/venues/rimini/quartiere|titolo=Quartiere - Italian Exhibition Group|accesso=18 febbraio 2021}}</ref>
* di un centro dei congressi (il Palacongressi) che sorge dove un tempo si trovava il vecchio quartiere fieristico riminese. Progettato dalla GMP di Amburgo e costruito ex novo dalla Società del Palazzo dei Congressi S.p.A. di Rimini, sorge su un'area di 38.000 metri quadri e ha una capienza complessiva di 9 300 posti. Completano la struttura un'area servizi, ristoranti e centri di ristoro e un sistema di 500 parcheggi interrati.
Grazie a queste strutture fieristiche Rimini è sede di congressi nazionali e internazionali. Ad esempio, la città ospita il [[Meeting per l'amicizia fra i popoli]] e le Giornate internazionali di studio “Pio Manzù”, nell'ambito dei quali si tengono interventi, mostre e incontri su temi di attualità, società e politica.<ref>{{Cita web|url=https://www.sagramusicalemalatestiana.it/|titolo=SAGRA MUSICALE MALATESTIANA|sito=SAGRA MUSICALE MALATESTIANA|lingua=it|accesso=8 agosto 2022}}</ref>
== Geografia antropica ==
=== Urbanistica ===
{{Vedi anche|Urbanistica di Rimini}}
[[File:Map Tourist settlements 1992 - Rimini - Touring Club Italiano CART-TEM-108 (cropped).jpg|thumb|Evoluzione di Rimini nel XX secolo]]
[[File:Rimini dall'alto (ottobre 2013).jpg|thumb|Vista aerea della città]]
Rimini presenta un impianto urbano di origine romana, riconoscibile dalla regolarità dei tracciati viari del centro storico. Tale impianto, basato su due assi fondamentali, il decumano (Corso d'Augusto) e il cardo massimo (via Giuseppe Garibaldi – via IV Novembre), era originariamente compreso entro i limiti naturali rappresentati dal Marecchia a NO e dell'Ausa a SE. I limiti difensivi rimasero per secoli coincidenti con le mura aureliane.
Nel Medioevo la città si espanse verso il porto, dotandosi di una nuova cinta muraria e trasformando alcune aree del centro urbano, come i rioni Montecavallo, Pomposo e Clodio, con strade strette e dall'andamento sinuoso, irregolare e concentrico. I mutamenti verificatisi tra il XV e il XIX secolo non comportarono modifiche sostanziali all'impianto ormai consolidato della città. Le vaste aree libere parzialmente coltivate a orti che esistevano nel tessuto urbano furono rimarginate solo tra la metà dell'Ottocento e i primi anni del Novecento<ref name=conti39-41>{{cita|Conti e Pasini|pp. 39-41|conti}}.</ref>.
Nel 1825 l'immigrazione e soprattutto la necessità di localizzare fuori dalla cinta muraria le attività produttive portarono alla formazione, lungo le tre direttrici per l'entroterra, del borgo Sant'Andrea. Questo sobborgo si aggiunse a quelli di San Giuliano e San Giovanni, esistenti rispettivamente almeno dall'XI e XVI secolo, anche se più volte ricostruiti<ref name="conti251">{{cita|Conti e Pasini|p. 251|conti}}.</ref>. Nel 1843 fu costruito il primo stabilimento balneare (1843), che fu collegato direttamente alla città attraverso Viale Principe Amedeo.
Dall'inizio del Novecento, grazie allo sviluppo turistico e demografico, Rimini si estese all'esterno della cinta muraria, verso la stazione ferroviaria e il mare. Nel secondo dopoguerra l'espansione delle nuove periferie e la definitiva saturazione della fascia a mare della linea ferroviaria portarono ad una saldatura dell'area urbana con le frazioni litoranee e gli altri centri della Riviera romagnola<ref name=contipasini283>{{cita|Conti e Pasini|p. 283|contipasini}}.</ref>, che si configura oggi come una conurbazione costiera estesa per oltre 50 km.
=== Suddivisioni storiche ===
Il [[centro storico]] di Rimini, compreso entro la cinta muraria malatestiana, fu storicamente diviso fin dall'età medievale in quattro [[Rione|rioni]]: Cittadella, Clodio, Pomposo e Montecavallo<ref name="conti215">{{cita|Conti e Pasini|p. 215|conti}}.</ref>. I confini esatti dei quartieri non sono noti, ma si suppone dovessero coincidere con le maggiori strade storiche della città: gli attuali Corso d'Augusto, Via Giuseppe Garibaldi e Via Alessandro Gambalunga<ref name="conti215"/>.
Il rione Cittadella, nella zona occidentale del centro, ospitava le principali sedi del potere civile e religioso (i palazzi comunali, Castel Sismondo e la Cattedrale di Santa Colomba) e rappresentava di fatto il quartiere più importante della città storica<ref name="conti215"/>.
Il rione Clodio, il più settentrionale, aveva un carattere popolare e un impianto urbanistico strettamente legato alla presenza del fiume Marecchia e alla vicinanza all'antica linea di costa<ref name="conti215"/>, molto più arretrata rispetto a quella odierna.
Il rione Pomposo, il più vasto, assunse il proprio nome dal monastero dei Benedettini di Pomposa; un'ampia parte del territorio per secoli fu occupata da conventi e orti<ref name="conti215"/>, scomparsi in seguito all'espansione del 1907<ref name=contipasini211 >{{cita|Conti e Pasini|p. 211|contipasini}}.</ref>.
Il rione Montecavallo, che costituisce il settore meridionale del centro storico, si caratterizza per l'andamento curvilineo delle strade, di origine medievale e legate alla presenza della Fossa Patara, e per il piccolo rilievo detto “Montirone”<ref name="conti215"/>.
All'esterno della cinta muraria, lungo le principali strade, si sviluppavano quattro [[Borgo|borghi]], completamente assorbiti dall'espansione urbana tra gli anni cinquanta e sessanta del Novecento: San Giuliano, Sant'Andrea, San Giovanni e Marina<ref name="conti251"/>.
Il borgo più antico ed importante era quello di San Giuliano, lungo la Via Emilia, abitato da pescatori ed esistente già nell'XI secolo<ref name="conti251"/>. Il borgo San Giovanni e il borgo Sant'Andrea (noto anche come borgo Mazzini) furono entrambi distrutti nel corso di un incendio nel 1469<ref name="conti251"/>. Il primo, sviluppatosi lungo la Via Flaminia e abitato da piccoli artigiani e borghesi, fu ricostruito intorno alla metà del Cinquecento; il secondo, formatosi lungo le strade di collegamento con l'entroterra – Via Covignano, Via Marecchiese e Via Monte Titano – fu ricostruito solo a partire dal 1825. Il borgo di Marina, sviluppatosi dal XV secolo lungo la riva destra del fiume Marecchia ed indissolubilmente legato alle attività portuali, fu radicalmente trasformato a causa degli sventramenti per l'apertura di Via dei Mille (1932) e dei bombardamenti della seconda guerra mondiale, particolarmente pesanti data la vicinanza ai ponti cittadini e allo scalo ferroviario<ref name=conti263 >{{cita|Conti e Pasini|p. 263|conti}}.</ref>.
=== Suddivisioni amministrative ===
La legge n. 42/2010 ha soppresso le [[Circoscrizione di decentramento comunale|circoscrizioni]] nei comuni con meno di 250 000 abitanti. In precedenza il Comune di Rimini era così suddiviso<ref>{{cita web|url=http://www.comune.rimini.it/servizi/circoscrizioni/|titolo=Circoscrizioni.|accesso=28 gennaio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111112121954/http://www.comune.rimini.it/servizi/circoscrizioni/|urlmorto=sì}}</ref>:
* Circoscrizione 1: Centro Storico - Marina Centro – San Giuliano (3,36 km²; 19.074 abitanti<ref>{{cita web|url=http://www.comune.rimini.it/binary/comune_rimini_arengo/news/BollettinoDemografico2010.1298638526.pdf|titolo=Bollettino Demografico 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111112121342/http://www.comune.rimini.it/binary/comune_rimini_arengo/news/BollettinoDemografico2010.1298638526.pdf}}</ref>)
* Circoscrizione 2: Borgo San Giovanni – Lagomaggio – Marina Lido (3,67 km²; 21.033 abitanti)
* Circoscrizione 3: Bellariva – Miramare (5,28 km²; 22.701 abitanti)
* Circoscrizione 4: Borgo Mazzini – INA Casa – Vergiano – Corpolò (43,81 km²; 23.460 abitanti)
* Circoscrizione 5: Celle – Viserba – San Vito – Santa Giustina (35,23 km²; 32.034 abitanti)
* Circoscrizione 6: V PEEP – Grotta Rossa – Gaiofana (43,46 km²; 25.019 abitanti)
=== Frazioni e località ===
==== Frazioni litorale nord ====
[[File:San Giuliano Mare and Rivabella (14-07-2012).jpg|thumb|San Giuliano Mare e sullo sfondo Rivabella]]
Le [[Frazione (geografia)|frazioni]] litoranee a nord della città sono cinque (da nord-ovest a sud-est): [[Torre Pedrera]], [[Viserbella]], [[Viserba]], Rivabella e San Giuliano Mare. Le località di [[Bellaria]] e [[Igea Marina]], oggi unite nel comune omonimo, furono frazioni di Rimini fino al 1956.
Questo tratto di costa, lungo circa 6 km, presenta un [[arenile]] meno profondo rispetto alla marina di Rimini e protetto dall'[[erosione]] da [[scogliera|scogliere]], con [[Fondale marino|fondali]] molto bassi (a 500 metri dalla costa si raggiungono circa 5 metri di profondità).
Torre Pedrera, la frazione più settentrionale, deve il suo nome all'antica torre fatta costruire nel [[1673]] in prossimità del fiume [[Pedriera]] come difesa contro gli attacchi dei pirati. È dotata di una propria stazione ferroviaria ([[stazione di Rimini Torre Pedrera]]) sulla [[ferrovia Ferrara-Rimini|linea Ferrara-Rimini]].
Viserba, la più antica e popolosa tra le frazioni settentrionali, si sviluppò dopo il [[1889]], con l'inaugurazione della stazione ferroviaria ([[stazione di Rimini Viserba]]) sulla linea Ferrara-Rimini<ref name="contipasini116">{{cita|Conti e Pasini|p. 116|contipasini}}.</ref>, creata per favorire il commercio dei materiali della [[corderia]], una fabbrica presente dal [[1840]] e passata da semplice mulino a [[pillificio]] e corderia.
Nel [[1908]] Viserba fu collegata al [[Lido di Rimini]] dalla strada litoranea<ref name=contipasini117 >{{cita|Conti e Pasini|p. 117|contipasini}}.</ref>, lungo la quale sorsero numerosi [[villino|villini]], ancora oggi in parte esistenti. Nella prima metà del Novecento Viserba ebbe l'appellativo di "regina delle acque", per la presenza della fonte Sacramora e di abbondanti acque nel sottosuolo, dovute alla sua posizione al centro della [[conoide fluviale]] del Marecchia. Dal secondo dopoguerra Viserba si è espansa ulteriormente verso l'entroterra (''Viserba Monte''), fino a raggiungere in tempi recenti la [[Strada statale 16 Adriatica]], attraverso la costruzione di un vasto quartiere di [[Edilizia residenziale pubblica|edilizia popolare]].
San Giuliano Mare, separata dal centro di Rimini solo dal porto canale, è sede della darsena ''Marina di Rimini'', il maggiore [[porto turistico]] della città, dotato di 680 posti barca.
==== Frazioni litorale sud ====
Le frazioni litoranee a sud di Rimini sono quattro (da nord-ovest verso sud-est): [[Bellariva (Rimini)|Bellariva]], Marebello, [[Rivazzurra]] e Miramare. La città di Riccione, oggi comune autonomo, costituiva la frazione più meridionale del comune di Rimini fino al 1923.
Lungo questo tratto costiero, lungo circa 5 km, sorgono le principali [[colonia marina|colonie marine]] di Rimini: il Sanatorio Comasco (1906) e l'Ospizio Marino Bolognese “A. Murri” (1912)<ref name="contipasini90">{{cita|Conti e Pasini|p. 90|contipasini}}.</ref> a Bellariva, la Colonia Villa Margherita (1920) a Marebello<ref name="colonie140">{{cita|IBC|p. 140|colonie}}.</ref>, la Colonia Enel a Rivazzurra (1932)<ref name="colonie141">{{cita|IBC|p. 141|colonie}}.</ref> e le colonie Novarese (1934)<ref name="colonie137">{{cita|IBC|p. 137|colonie}}.</ref> e Bolognese (1932)<ref name="colonie134">{{cita|IBC|p. 134|colonie}}.</ref> a Miramare. Questo tratto di costa fu quasi interamente edificato durante il forte sviluppo turistico degli anni sessanta del Novecento, quando, senza ancora un piano regolatore, furono costruiti uno a ridosso dell'altro numerosi hotel economici e pensioni, aperti a partire da aprile-maggio.
La maggiore frazione litoranea meridionale, nonché la più antica, è Miramare, sorta nei primi anni del Novecento e sviluppatasi dagli anni trenta lungo viale Ivo Oliveti e la strada litoranea. Miramare è sede dell'Aeroporto internazionale “Federico Fellini” e possiede una propria [[Stazione di Rimini Miramare|stazione ferroviaria]] sulla linea ferroviaria Bologna-Ancona; ospita inoltre il [[Stazione termale|centro termale]] marino di Riminiterme.
==== Altre frazioni importanti ====
San Lorenzo in Correggiano (in dialetto riminese San Lurènz in Curzein), situata sull'omonimo colle, posto tra via Coriano e via Montescudo a circa 4 km dalla Strada statale 16 Adriatica, ha una popolazione di circa 500 abitanti. Da sempre parte del contado riminese, nel 1371 era ricordata come ''Villa Plebis Sancti Laurentii in Coregiano'' e ospitava 34 focolari. Il celebre orientalista Giuseppe Adolfo Noel des Verges comprò in questi luoghi nel 1843 la Villa des Vergers.
'''Elenco completo delle frazioni e delle località abitate, in ordine alfabetico'''<ref>{{Cita web|url=http://italia.indettaglio.it/ita/emiliaromagna/rimini.html|titolo=Comune di Rimini CAP 47921 (RN) Emilia-Romagna - Tutti i dati utili.|accesso=7 dicembre 2016}}</ref>
Bellariva, Belvedere, Borgo nuovo, Ca' Acquabona, Ca' Guda, Ca' Palloni, Ca' Rinaldi, Ca' Spina, Ca' Tentoni, Ca' Tomba, Calastra nuova, Calorè, Casalecchio, Case della Fossa, Case Monte Cieco, Case Orsoleto, Case Pradese, Casetti, Casetti Prazzolo, Corpolò, Dogana, Fienili, Fornace, Fornace di Miramare, Fornace Marchesini, Gaiofana, Gaiofana di Vergiano, Ghetto Casale, Ghetto Masere, Ghetto Mavos, Ghetto Petini, Ghetto Piccinelli, Ghetto Randuzzi, Ghetto Tamagnino, Ghetto Tombanuova, Ghetto Turco, Grillo, Grottarossa, Il Palazzone, La Brusada, La Cerbaiola, La Fasolina, La Zingarina, Lagone, Le Casette, Macanno, Malte, Marano, Marebello, Miramare di Rimini, Missiroli, Monte Cieco, Morri, Mulino Carlotti, Ospedaletto, Orsoleto, Osteria, Osteria del Bagno, Osteria del Fiume, Padulli, Pelito, Pozzi, Rivabella, Rivazzurra, Sacramora, Sabanelli, San Fortunato, San Giovanni in Bagno, San Giuliano, San Giuliano mare, San Lorenzo monte, San Lorenzo in Correggiano, San Martino in Riparotta, San Martino in Venti, San Martino monte L'Abate, San Paolo, San Salvatore, [[San Vito (Emilia-Romagna)|San Vito]], Santa Aquilina, Santa Cristina, [[Santa Giustina (Rimini)|Santa Giustina]], Santa Maria in Cerreto, Spadarolo, Stazione Vergiano, Torre Pedrera, Tramontana, Urbinità, Variano, [[Vergiano]], Villa Francolini, Villaggio 1 maggio, Viserba, Viserba monte, Viserbella.
== Economia ==
Rimini è un centro turistico di importanza internazionale<ref name=turrigeografia26 >{{cita|Turri|p. 26|turrigeografia}}.</ref>. L'[[economia]] è basata sul terziario turistico, il cui sviluppo, iniziato nella prima metà dell'Ottocento e definitivamente affermatosi con il "miracolo economico" del secondo dopoguerra, ha condizionato gli altri settori: il [[Settore terziario|terziario]] avanzato, il [[commercio]], l'[[edilizia]] e l'[[industria]]<ref>''L'Emilia-Romagna paese per paese'', p. 273</ref>. Tra i maggiori albergatori si possono ricordare Arpesella, Marchetti, Amati e Grossi. L'[[agricoltura]] e la [[Pesca (attività)|pesca]], che per secoli costituirono le principali risorse economiche per la città, sono settori secondari, anch'essi in parte subordinati alle attività turistiche.
=== Terziario ===
[[File:Rimini_banner.jpg|thumb|upright=2.5|Spiaggia di Rimini; sullo sfondo le colline romagnole e il promontorio di [[Gabicce]]]]
[[File:Rimini_Beach_1_%282008%29.jpg|thumb|La spiaggia di Rimini]]
[[File:Ruota_panoramica_di_Rimini,_agosto_2012_%283%29.jpg|thumb|La ruota panoramica e il porto di notte]]
[[File:Porto canale, Rimini Italy.JPG|thumb|Veduta del porto canale dal Ponte della Resistenza]]
Il turismo a Rimini nacque inizialmente come soggiorno di tipo terapeutico, per cure [[Talassoterapia|talassoterapiche]], [[Idroterapia|idroterapiche]] ed [[Elioterapia|elioterapiche]], evolvendosi in villeggiatura balneare d'élite alla fine dell'Ottocento, in turismo medio e piccolo borghese tra le due guerre e, nel secondo dopoguerra, in turismo di massa<ref name=contipasini9 >{{cita|Conti e Pasini|p. 9|contipasini}}.</ref>.
Rimini concentra circa un quarto dell'offerta alberghiera regionale, con oltre 1.000 hotel<ref>''Quadro Conoscitivo PSC, Sistema economico e sociale'', p. 107</ref>, di cui circa 220 aperti tutto l'anno<ref>{{cita web|url=https://www.riminiturismo.it/visitatori/ospitalita/dove-dormire/alberghi?title=&field_indirizzo_albergo_value_1=&field_frazione_albergo_value=All&field_stelle_value=All&field_tipo_di_apertura_value=1|titolo=Hotels. Rimini turismo}}</ref>, per un totale di 72.000 posti letto<ref>''Quadro Conoscitivo PSC, Sistema economico e sociale'', p. 104</ref>, oltre a residence, appartamenti, villette, bed & breakfast e campeggi.
Il [[turismo]] si basa sul settore balneare, accanto al quale si sviluppa l'offerta legata alle fiere e ai congressi, agli eventi, alla notte, alla cultura, al benessere e all'enogastronomia<ref>''Quadro Conoscitivo PSC, Sistema economico e sociale'', p. 101</ref>.
Rimini è sede di fiere e congressi internazionali, con un quartiere fieristico e un palacongressi tra i più importanti in Europa<ref>{{cita web |url = http://www.confartigianato.it/fiere/documentiUpload/RAPPORTO_CENSIS.PDF |formato = pdf |titolo = Rapporto Censis 2006 |p=1 |urlmorto = sì |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20121105021849/http://www.confartigianato.it/fiere/documentiUpload/RAPPORTO_CENSIS.PDF }}</ref>, grazie alla posizione geografica e alla concentrazione di strutture ricettive, servizi e attrattive che la città offre.
Il commercio, come numero di imprese e di addetti, figura tra i principali settori economici, con un importante centro commerciale all'ingrosso, due ipermercati, grandi magazzini, supermercati e centinaia di negozi e boutique.
=== Industria ===
L'industria, meno sviluppata rispetto al turismo e al terziario, comprende numerose aziende di media e piccola dimensione operanti nei settori alimentare, della meccanica del legno, dell'edilizia, dell'[[arredamento]], dell'[[abbigliamento]] e dell'editoria<ref>{{Cita libro|titolo =L'Emilia Romagna paese per paese|editore = Bonechi|anno = 1992|p = 274|ISBN = 978-88-8029-459-7}}</ref>. Rimini è sede inoltre di uno storico stabilimento delle Officine Manutenzione Ciclica di Trenitalia, specializzato nelle attività di manutenzione e riparazione di mezzi di trazione diesel<ref>{{cita web |url=http://www.fsnews.it/cms/v/index.jsp?vgnextoid=09089eb7f0984410VgnVCM1000008916f90aRCRD|titolo= L’officina Locomotive di Rimini fra tradizione e innovazione |p=1}}</ref>.
<!-- L'azienda più grande di Rimini è la «[[MARR]]», società per azioni attiva nel settore alimentare.<ref>{{cita web|url=http://topaziende.ilrestodelcarlino.it/|titolo=TOP aziende. Sintesi dei bilanci delle principali aziende 2012|accesso=9 giugno 2013}}</ref> -->
Il sistema produttivo riminese comprende due principali poli industriali e artigianali: quello delle Celle e quello del Villaggio I maggio, situati rispettivamente a nord-ovest e a sud-ovest della città.
=== Agricoltura ===
L'agricoltura riveste un'importanza marginale rispetto agli altri settori per l'economia locale<ref>''Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. Relazione generale'', pagg. 21–22.</ref>.
Nel 2021 le colture che occupano maggiore superficie totale coltivata nella provincia di Rimini sono, in ordine: l'[[erba medica]], il [[Triticum aestivum|frumento tenero]], il [[Triticum durum|frumento duro]], il [[foraggio]] ([[Prato stabile|prati polifiti]]), la [[vitis vinifera|vite]], l'[[olivo]], l'[[Hordeum vulgare|orzo]] e il [[Helianthus annuus|girasole]]; mentre tra gli alberi da frutto predominano l'[[albicocco]], il [[pesco]] e il [[Diospyros kaki|kaki]].<ref>{{Cita web|url=http://dati.istat.it/Index.aspx?DataSetCode=DCSP_COLTIVAZIONI|titolo=Coltivazioni - ISTAT|data=12 marzo 2022|accesso=10 agosto 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220312092732/http://dati.istat.it/Index.aspx?DataSetCode=DCSP_COLTIVAZIONI|urlmorto=sì}}</ref>
Importanti la tradizione vitivinicola, con i vitigni [[Sangiovese]], [[Trebbiano]], Rebola, Pagadebit e [[Albana]], e la produzione di [[olio extravergine d'oliva]] (con l{{'}}''Olio Colline di Romagna Dop''), da cultivar Correggiolo, Frantoio, Moraiolo, Pendolino e Rossina<ref>''Le città dell'olio'', Touring Club Italiano, p. 69</ref>.
=== Pesca ===
Il settore della pesca ha un'importanza secondaria nell'economia della città, nonostante rappresenti una delle attività storiche del territorio. Rimini è uno tra i principali porti pescherecci del mare Adriatico<ref name=turrieconomia72>{{cita|Turri|p. 72|turrieconomia}}.</ref> e la sua flotta, con un centinaio di barche, è la più ampia del compartimento riminese, che comprende un tratto di circa 50 km di costa, da [[Cattolica (Italia)|Cattolica]] a [[Cesenatico]]<ref>{{cita web |url=http://www.emiliaromagnaturismo.it/it/pubblicazioni/download/pubblicazioni_mare/luoghi-della-pesca.pdf |titolo=I luoghi della pesca in Emilia-Romagna |pp=77-82 |accesso=18 gennaio 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304030611/http://www.emiliaromagnaturismo.it/it/pubblicazioni/download/pubblicazioni_mare/luoghi-della-pesca.pdf |urlmorto=sì }}</ref>.
=== Artigianato ===
Per quanto riguarda l'[[artigianato]], Rimini è rinomata soprattutto per la produzione di [[ceramiche]], di [[medaglie]] artistiche, di [[mobili|mobili artistici in stile]], di [[Merletto|pizzi]] a tombolo, di [[intarsio|intarsi]] su [[marmo]], e per i laboratori di abbigliamento.<ref name=Aci>{{cita libro | titolo=Atlante cartografico dell'artigianato | editore=A.C.I. | città=Roma | anno=1985 | volume=2 | p=4,6}}</ref>
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
[[File:Stazione FS di Rimini (maggio 2011).jpg|thumb|Stazione di Rimini]]
Rimini è collegata alla [[Autostrade per l'Italia S.p.A.|rete autostradale nazionale]] tramite due caselli, situati a nord e a sud della città, della [[Autostrada A14 (Italia)|autostrada A14 Bologna-Taranto]].<br />Altre strade importanti che interessano il comune sono la [[strada statale 9 Via Emilia|via Emilia]] e la strada statale 16 Adriatica<ref>localmente denominata [[via Flaminia]] in quanto il percorso dell'antica consolare terminava proprio a Rimini</ref>.
=== Ferrovie ===
[[File:Stazione di Rimini Fiera (railway station).jpg|thumb|Stazione di RiminiFiera]]
La città è attraversata da due linee ferroviarie, la Bologna-Ancona e la Ferrara-Rimini, ed è servita da cinque impianti tra [[stazione ferroviaria|stazioni]] e [[fermata ferroviaria|fermate]]: Rimini, [[Stazione di RiminiFiera|RiminiFiera]], Rimini Miramare, Rimini Viserba e Rimini Torre Pedrera.
In passato la città era servita da altre due linee ferroviarie:
* la [[ferrovia Rimini-San Marino|ferrovia elettrica Rimini-San Marino]], funzionante tra il [[1932]] e il 1944, aveva il capolinea riminese presso il binario 1 est della stazione di Rimini e giungeva fino a [[Città di San Marino]] percorrendo la vallata del torrente Ausa su un tracciato simile a quello dell'attuale superstrada;
* la [[ferrovia Rimini-Novafeltria]], chiusa nel 1960, percorreva la Valmarecchia fino a Novafeltria, allora ''Mercatino Marecchia''. A Rimini la stazione capolinea, denominata ''Rimini Centrale'', era situata presso l'attuale [[autostazione]] delle [[Ferrovie Emilia Romagna]].
Entrambe le linee erano a [[scartamento ridotto]] da 950 mm ed inizialmente furono esercite in [[concessione ferroviaria|concessione]] da società private, rispettivamente la [[Società Veneto Emiliana Ferrovie Tranvie]] (SVEFT) e la [[Società Anonima delle Ferrovie e Tramvie Padane]] (FTP).
=== Aeroporti ===
[[File:Aeroporto Rimini-Miramare.jpg|thumb|Aeroporto "Federico Fellini" a Rimini Miramare]]
Rimini è servita dall'[[Aeroporto di Rimini]], il secondo della regione come numero di passeggeri. La pista, nata come aeroporto militare, ospitò il [[5º Stormo]] intitolato a [[Giuseppe Cenni]] ([[Medaglia d'oro al valor militare]]). L'aeroporto viene talvolta utilizzato come scalo secondario di [[Bologna]].<ref>{{Cita web|url=https://riminiairport.com/|titolo=Rimini Airport - Airiminum}}</ref>
=== Mobilità urbana ===
Il trasporto pubblico del bacino di Rimini, comprendente le linee [[autobus]] urbane e interurbane a servizio della città e della provincia, è gestito da [[Start Romagna]]. Start Romagna esercisce anche la [[filovia Rimini-Riccione|filovia interurbana per Riccione]], che nel [[1939]] sostituì la preesistente [[Tranvia Rimini-Riccione|tranvia extraurbana]], la quale svolgeva anche servizio urbano.
Dal 23 novembre [[2019]] è attivo il servizio di [[Bus Rapid Transit|autobus a transito rapido]] ''[[Metromare]]'' (in precedenza Trasporto Rapido Costiero), che collega la stazione di Rimini e la [[stazione di Riccione]] con 15 fermate intermedie, viaggiando in sede riservata lungo un itinerario sopraelevato adiacente alla linea ferroviaria (eccetto per il tratto finale su sede promiscua presso la stazione di Riccione).<ref name="inaugurazione">{{cita news |url=https://www.rimininotizie.net/cronaca/2019/11/24/rimini-inaugurato-il-metromare-nuova-linea-di-trasporto-tra-rimini-e-riccione/ |titolo=Inaugurato il Metromare |editore=Rimini notizie |data=23 novembre 2019}}</ref>
== Amministrazione ==
{{vedi anche|Sindaci di Rimini}}
[[File:Rimini-Gonfalone.png|150px|right|Gonfalone civico]]
===Gemellaggi===
Rimini è gemellata con:<ref>{{cita testo|url=http://archivio.comune.rimini.it/servizi/citta/gemellaggi/|titolo=Gemellaggi|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150908141850/http://archivio.comune.rimini.it/servizi/citta/gemellaggi/ }}, Comune di Rimini</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.comune.rimini.it/comune-e-citta/citta/gemellaggi|titolo=Gemellaggi|sito=comune.rimini.it|lingua=it|accesso=29 novembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191231043600/https://www.comune.rimini.it/comune-e-citta/citta/gemellaggi|urlmorto=sì}}</ref>
{{div col}}
*{{Gemellaggio|Cina|Yangzhou}}
*{{Gemellaggio|Francia|Saint-Maur-des-Fossés|1967}}
*{{Gemellaggio|Belgio|Seraing}}
*{{Gemellaggio|Russia|Soči|1977}}
*{{Gemellaggio|Senegal|Ziguinchor}}
*{{Gemellaggio|Stati Uniti|Fort Lauderdale}}
{{div col end}}
== Sport ==
[[File:Stadio Romeo Neri Rimini.jpg|thumb|Lo stadio "Romeo Neri"]]
[[File:105 Stadium - Trofeo Tassoni 2011 (1).jpg|thumb|L'RDS stadium, sede di incontri di basket, concerti e spettacoli]]
=== Ciclismo ===
;Giro d'Italia
Rimini è stata [[Sedi di tappa del Giro d'Italia|sede di tappa]] della "[[Giro d'Italia|Corsa Rosa]]" in ventuno occasioni (dodici partenze e nove arrivi);<ref name="GIRO">{{cita web|url=http://www.sitodelciclismo.net/wedstrijdfiche.php?wedstrijdid=22|titolo=Giro d'Italia}}</ref> la prima volta fu l'arrivo, nel [[Giro d'Italia 1932|1932]], della tappa [[Ferrara]]-Rimini vinta da [[Learco Guerra]]<ref name=GIRO/> mentre l'ultima fu nel [[Giro d'Italia 2020|2020]], anche in questo caso un arrivo, con la tappa [[Porto Sant'Elpidio]]-Rimini vinta dal francese [[Arnaud Demare]].<ref name=GIRO/>
;Tour de France
Anche il [[Tour de France]] ha avuto la città di Rimini quale sede di tappa: nell'edizione [[Tour de France 2024|2024]] la corsa francese ebbe la "Grande Partenza", per la prima volta in Italia, da Firenze alla volta di Rimini, dove si concluse la prima tappa con la vittoria del francese [[Romain Bardet]].<ref>{{cita web|url=https://tg24.sky.it/sport/2024/06/29/tour-de-france-2024-tappa-1-classifica|titolo=Tour de France 2024, Bardet vince la 1^ tappa e conquista la maglia gialla}}</ref>
=== Principali società sportive ===
* [[Rimini Football Club]]: principale squadra calcistica cittadina, ha partecipato a 9 campionati di [[Serie B]] ed ha nel suo palmares anche una [[Coppa Italia Serie C]]. Attualmente milita nel campionato di [[Serie C]].
* [[Basket Rimini Crabs|Basket Rimini]]: ha disputato 32 stagioni fra la prima e la seconda serie nazionale nel periodo 1978-2011. La sua prima squadra è stata attiva fino alla stagione 2017-2018.
* [[Rinascita Basket Rimini]]: nata nel 2018, nel 2020 ha rilevato lo storico codice di affiliazione del Basket Rimini. Milita in [[Serie A2 (pallacanestro maschile)|Serie A2]].
* [[Rimini Baseball Club]]: ha vinto 13 scudetti e 3 Coppe dei Campioni. Dal 2019 non è più iscritta al campionato italiano.
* [[Pallamano Rimini]]: tra le stagioni 1977-78 e 1989-90 ha partecipato a dodici edizioni della [[Serie A (pallamano maschile)|Serie A]] e raggiunto due finali di [[Coppa Italia (pallamano maschile)|Coppa Italia]]. Ha inoltre disputato la [[Coppa delle Coppe 1980-1981 (pallamano maschile)|Coppa delle Coppe 1980-1981]]. Ha cessato la propria attività nel 2013.
* H.C. Rimini: tra le stagioni 1977-78 e 1984-85 ha partecipato a cinque edizioni della Serie A incrociando, per i primi quattro anni, i rivali concittadini della Pallamano Rimini. Nel 1986 si è fusa con la stessa Pallamano Rimini.
* [[New Rimini Baseball Softball]]: nuova realtà nata nel 2021 dalla collaborazione di cinque realtà locali, milita in [[Serie A (baseball)|Serie A]].
* [[Torre Pedrera Falcons Baseball Club|Torre Pedrera Falcons]]: ha vinto numerosi scudetti giovanili di baseball. Nata nel 1977, la prima squadra ha esordito in Serie A nel 2022, retrocedendo però in Serie B a fine stagione.
* Polisportiva Stella: la sezione di calcio maschile milita in [[Promozione (calcio)|Promozione]], quella di basket maschile in DR3 dopo tanti anni in DR1. Mentre quella di volley femminile in Serie D.
* Junior Rimini Baseball: militante in Serie C, è inoltre una delle società dietro al progetto New Rimini Baseball Softball.
* Calcio a Cinque Rimini: militante in Serie C1.
* A.S.D. Rimini Rugby: nata nel 2002, milita in Serie C.
* [[Pallavolo Rimini|Rimini Pallavolo]]: fondata nel 1968, partecipò alla Serie A2 maschile nel 1983-1984. Nel 2014 si è fusa con il Viserba Volley per creare Riviera Volley.
* Riviera Volley: milita in Serie C femminile.
* Pallavolo Viserba: nata nel 1973, aveva raggiunto la Serie B1 maschile con la denominazione Viserba Volley. Nel 2017 è uscita dal progetto Riviera Volley formando appunto Pallavolo Viserba, che oggi milita in Serie C maschile e in Serie D femminile sotto forma di Volley Team Rimini.
* SG Volley: milita in Serie C femminile.
* Femminile Rimini Calcio: operativa dal 2014 al 2018, ha partecipato a tre campionati di Promozione e uno di Eccellenza.
* L.S.D.F.: società di ultimate frisbee.
=== Impianti sportivi ===
A Rimini sono presenti 66 impianti sportivi pubblici comunali e 8 provinciali, che comprendono lo [[Stadio Romeo Neri|stadio "Romeo Neri"]], dotato di 9.800 posti a sedere e di una pista di atletica, lo [[stadio dei Pirati|stadio del baseball dei Pirati]], centri sportivi polifunzionali, campi da calcio, palestre, piscine, pattinodromi e campi da rugby<ref>{{cita web|url= http://sport.comune.rimini.it/imp_pubblici/-categoria1/|titolo= Comune di Rimini. Impianti sportivi pubblici.|urlmorto= sì|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20150122121750/http://sport.comune.rimini.it/imp_pubblici/-categoria1/}}</ref>. La città è dotata inoltre di due palasport: l'[[RDS Stadium]] (precedentemente noto come 105 Stadium) da circa 5.000 posti, e il [[Palasport Flaminio]], da circa 3.300 posti<ref>{{cita web |url= http://sport.comune.rimini.it/imp_privati/-categoria3/pagina1.html |titolo= Comune di Rimini. Strutture private. |urlmorto= sì |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20150122121948/http://sport.comune.rimini.it/imp_privati/-categoria3/pagina1.html }}</ref>.
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
{{Vedi anche|Bibliografia su Rimini}}
* {{cita libro|Autori|vari|Analisi di Rimini antica. Storia e archeologia per un museo|1980|Comune di Rimini|Rimini|cid=susinitripponi|SBN=RAV0032722}}
* {{cita libro|Giorgio Conti,| Pier Giorgio Pasini|Rimini città come storia|1982|Giusti|Rimini|cid=conti|SBN=RAV0142060}}
* {{cita libro|Giorgio Conti,| Pier Giorgio Pasini|Rimini città come storia 2|2000|Giusti|Rimini|cid=contipasini|SBN =RAV0724508}}
* {{cita libro|Ferruccio|Farina|Una costa lunga due secoli. Storia e immagini della riviera di Rimini|2003|Panozzo |Rimini|cid=farina|ISBN=88-7472-027-0}}
* {{cita libro|Federico |Fellini |La mia Rimini|1967|Cappelli|Bologna|cid=fellini|SBN=RER0005332}}
* {{cita libro|Angela Fontemaggi, |Orietta Piolanti|Rimini antica. Percorsi archeologici tra terra e mare |2008|Provincia di Rimini |Rimini |cid=fontemaggiriminiantica|SBN=RAV1694838}}
* {{cita libro|Grazia Gobbi,|Paolo Sica|Le città nella storia d'Italia. Rimini|1982|Laterza |Roma|cid=gobbisica|SBN=RAV0016212}}
* {{cita libro|Oriana Maroni,| Maria Luisa Stoppioni|Storia di Rimini|1997|Il Ponte Vecchio|Cesena|cid=maroni|SBN=RAV0305833}}
* {{cita libro|Nevio|Matteini|Rimini. I suoi dintorni. La riviera di Romagna|1966|Cappelli |Rimini|cid=matteini}}
* {{cita libro|Pier Giorgio|Pasini|Itinerari malatestiani a Rimini e nel riminese|2013|Provincia di Rimini|Rimini|cid=pasiniitinerari|ISBN=978-88-8049-868-1}}
* {{cita libro|Pier Giorgio|Pasini|Musei nella provincia di Rimini|2006|Provincia di Rimini|Rimini|cid=pasinimusei|SBN=RAV1624996}}
* {{cita libro|Pier Giorgio|Pasini|Presenze d'arte negli edifici sacri di Rimini e del Riminese |2003|Provincia di Rimini|Rimini|cid=pasiniedificisacri|SBN=RAV1100905}}
* {{cita libro|Luigi|Tonini|Guida del forestiere nella città di Rimini|1864|Malvolti ed Ercolani |Rimini |cid=toniniguida|url=https://books.google.it/books?id=DrA7AQAAIAAJ&printsec=frontcover|SBN=RAV0317628}}
* {{cita libro|Luigi|Tonini|Rimini dopo il Mille|1975|Bruno Ghigi|Rimini|cid=toninimille|SBN =RAV0032047}}
* {{cita libro|Luigi|Tonini|Storia di Rimini: Rimini avanti il principio dell’era volgare|1848|Orfanelli e Grandi|Rimini |cid=toninistoria|SBN=MIL0645350}}
== Voci correlate ==
* [[Babelis tv]]
* [[Localizzazione dell'antico Rubicone]]
* [[Miracolo eucaristico di Rimini]]
* [[Rimini Football Club]]
* [[Signoria di Rimini]]
* [[Bruno Barosi]]
*[[Vito Nicoletti]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q|wikt=Rimini|voy}}
==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://www.riminiturismo.it|titolo=Informazioni Turistiche - sito ufficiale del Comune di Rimini}}
* {{cita web|url=http://books.google.it/books?id=WY4KAAAAIAAJ&printsec=frontcover&dq=Luigi+Tonini#v=onepage&q=&f=false|titolo=Luigi Tonini, Storia di Rimini, Volume 1, 1848.}}
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{{Capoluoghi di provincia italiani}}
{{Via Emilia}}
{{Via Flaminia}}
{{Via Popilia}}
{{Stati italiani dal 1077 al 1156}}
{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Città romane dell'Emilia-Romagna]]
[[Categoria:Città italiane di fondazione romana]]
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