Angioplastica: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m clean up, wikilink uguale a descrizione, replaced: L'''' → L{{'}}'''
 
(77 versioni intermedie di 43 utenti non mostrate)
Riga 1:
{{SDisclaimer|medicinamedico}}
[[File:Angioplasty-scheme.svg|miniatura|Lo schema mostra un intervento di angioplastica. 1) Il catetere viene introdotto nel vaso sanguigno fino a superare la [[stenosi]]. 2) Viene gonfiato un palloncino che dilata il vaso. 3) Il vaso è ora aperto e si è incrementato il flusso sanguigno.]]
{{disclaimer soccorso}}
{{F|medicina|maggio 2008}}
{{Infobox Malattia
|Nome=Angioplastica
|Immagine=
|Didascalia=
|ICD9=00.6
|ICD10=
|Sinonimo1=|Sinonimo2=|...
|Eponimo1=|Eponimo2=|...
}}
 
L{{'}}'''angioplastica''' è una metodica utilizzata in ambito medico per dilatare un restringimento del lume ([[stenosi]]) di un [[vaso sanguigno]], causato nella maggior parte dei casi dalla presenza di una [[aterosclerosi|placca ateromasica]].
L''''angioplastica''' (nota con l'acronimo PTCA - ''percutaneous transluminal coronary angioplasty'' in [[lingua inglese|inglese]]) è una metodica mini-invasiva. L'esame si effettua in [[cardiologia]] o [[radiologia interventistica]]; fa parte del [[Cateterismo cardiaco]] e consente di dilatare un restringimento del [[lume]] di un [[vaso sanguigno]] ([[stenosi]]) per mezzo di uno speciale [[palloncino|catetere a palloncino]] che viene introdotto mediante puntura di un'[[arteria]], generalmente l'[[arteria femorale]] comune, portato fino al vaso stenotico e successivamente gonfiato in corrispondenza della [[stenosi]], in modo da ripristinare il normale [[diametro]] del vaso e permettere un incremento del [[flusso]] sanguigno.
 
L''''angioplastica'''La (nota con l'acronimo PTCA - ''percutaneous transluminal coronary angioplasty'' in [[lingua inglese|inglese]]) è una metodica mini-invasiva. L'esame si effettua in [[cardiologia]] o [[radiologia interventistica]]; fa partedilatazione del [[Cateterismo cardiaco]] e consente di dilatare un restringimento del [[lume]] di un [[vaso sanguigno]]viene ([[stenosi]])effettuata per mezzo di uno speciale [[palloncino|catetere a palloncino]] che viene introdotto mediante la puntura percutanea di un'[[arteria]], generalmente l'[[arteria femorale]] comune, portato fino al vaso stenotico e successivamente gonfiato in corrispondenza delladel [[stenosi]]restringimento, in modo da ripristinare il normale [[diametro]] del vaso e permettere un incremento del [[flusso]] sanguigno.
==Fattori==
Modi e tempi ([[pressione]] del [[palloncino]], tempo di gonfiaggio, etc.) dipendono dall'entità della stenosi e dal tipo di vaso interessato.
 
== Procedura ==
I risultati dell'angioplastica (successo tecnico e durata dello stesso) dipendono da numerosi fattori: sede ed entità della stenosi sono quelli più rilevanti; deve inoltre essere considerata la composizione della placca che determina la stenosi (infatti placche con maggiore componente di calcio sono più "resistenti" alla dilatazione). In alcuni casi tuttavia il risultato è poco durevole nel tempo e deve essere ripetuto o integrato da altra metodica.
La procedura di angioplastica si esegue in [[anestesia]] locale: il paziente è quindi sveglio e cosciente. L'intervento dura mediamente intorno ai 45 minuti - 1 ora, a seconda della complessità della lesione da trattare. Nella maggior parte degli interventi arteriosi la procedura si completa con l'applicazione di una reticella metallica<ref>Tommaso G. Lubrano, "Cardiochirurgia: Quali interventi alle coronarie?", ''La Stampa'' - Tuttoscienze, 6 giugno 2001,{{collegamento interrotto|1=[http://www.ernia.org/articoli/Stent.pdf] |data=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>, ricoperta o meno da farmaco, detta ''[[stent]]''.
 
Dopo la rimozione del catetere a palloncino, viene effettuata per 30-40 minuti una compressione del sito d'accesso arterioso (in genere l'[[arteria femorale]] destra, è tuttavia frequente anche l'accesso dall'[[arteria radiale]]): il personale medico o infermieristico "schiaccia" in modo molto forte il sito d'accesso per favorire l'[[emostasi]] ed evitare che il paziente abbia un'[[emorragia]] attraverso il foro di ingresso dei cateteri, a causa dell'elevata pressione arteriosa.Ultimamente è pratica comune utilizzare per effettuare l'angioplastica l'arteria radiale che migliora notevolmente la qualità di vita del paziente nel post-procedura utilizzando come sistema di emostasi dei presidi molto simili a dei braccialetti che vengono gestiti dal personale infermieristico fino alla completa rimozione degli stessi. Recentemente sono stati introdotti [[sistemi di emostasi]] a [[collagene]] riassorbibile che consentono di evitare la compressione e permettono al paziente di deambulare in meno di un'ora in completa sicurezza.
L'[[angioplastica coronarica]] (alle [[coronarie]]) o periferica (eseguita su altri vasi non coronarici, come ad esempio l'[[arteria carotidea]]), determina uno schiacciamento della placca ateromasica o calcica che causa la [[stenosi]] sulla parete arteriosa al fine di ampliare il lume del vaso.
 
I risultati dell'angioplastica (successo tecnico e durata dello stesso) dipendono da numerosi fattori: sede ed entità della stenosi sono quelli più rilevanti; deve inoltre essere considerata la composizione della placca che determina la stenosi (infatti placche con maggiore componente di calcio sono più "resistenti" alla dilatazione). In alcuni casi tuttavia il risultato è poco durevole nel tempo e deve essere ripetuto o integrato da altra metodica.
== Procedimento ==
La procedura di angioplastica si esegue in anestesia locale: il paziente è quindi sveglio e cosciente. L'intervento dura mediamente intorno ai 45 minuti - 1 ora, a seconda della complessità della lesione da trattare. La procedura, nella maggior parte dei casi, si completa con l'applicazione di una reticella metallica, ricoperta o meno da farmaco, dello [[stent]]. La procedura di angioplastica può comportare alcune complicanze (dissezione del vaso, embolia periferica) che possono essere risolte per via endovascolare o possono necessitare di trattamento chirurgico. Al termine della procedura viene poi effettuata una fase di compressione del sito d'accesso arterioso per 30-40 minuti (in genere l'arteria femorale della gamba) ove personale medico od infermieristico schiaccia in modo molto forte il sito d'accesso per iniziare un processo di emostasi ed evitare che il paziente abbia un'emorragia attraverso il foro di ingresso dei cateteri, a causa dell'elevata pressione arteriosa.
 
== Complicanze ==
In seguito si cercò di migliorare la risposta del paziente procedendo alla procedura di compressione con [[sistemi di emostasi]] a collagene riassorbibile che evitano la dolorosa compressione e permettono al paziente di deambulare in meno di 1 ora in completa sicurezza.
L'angioplastica può comportare alcune complicanze (dissezione del vaso, embolia periferica) che possono essere risolte per via endovascolare o possono necessitare di trattamento chirurgico.
 
== Sedi ==
Praticamente qualsiasi vaso stenotico può essere sottoposto ad angioplastica: le applicazioni più comuni sono nel campo della cardiologia interventistica ([[angioplastica coronarica]], quindi delle arterie [[coronarie]]) e nel trattamento delle lesioni stenotiche delle arterie degli [[arti inferiori]] ([[claudicatio]]); il trattamento delle stenosi carotidee, molto utilizzato in passato, è stato progressivamente abbandonato in favore di trattamenti più stabili e meno gravati da complicanze (la lesione controllata della placca carotidea secondaria ad angioplastica può causare la migrazione distale di frammenti di trombo e quindi essere responsabile dell'insorgenza di TIA o ictus).
Praticamente qualsiasi vaso stenotico può essere sottoposto ad angioplastica: le sedi di applicazione più comuni sono le arterie [[coronarie]], le arterie degli [[arti inferiori]], le [[arteria renale|arterie renali]] e le [[carotide|carotidi]].
 
*[[=== Angioplastica coronarica]]periferica ===
== Tipologia ==
Le arterie degli arti inferiori sono state la prima sede di applicazione della angioplastica <ref>{{cita pubblicazione | autore = Dotter CT, Judkins MP| titolo = Transluminal treatment of arteriosclerotic obstruction| rivista = Circulation 1964; 30: 654-70 | url = http://circ.ahajournals.org/cgi/reprint/30/5/654}}</ref>.<br />
*[[Angioplastica coronarica]]
L'angioplastica periferica è comunemente utilizzata nei pazienti affetti da ''[[claudicatio intermittens]]'' per la presenza di una [[vasculopatia]] degli arti inferiori. I vasi più comunemente trattati con questa metodica sono l'[[arteria iliaca comune]], l'[[arteria iliaca esterna]], l'[[arteria femorale]] e l'[[arteria poplitea]]. In studi randomizzati e controllati è risultato un trattamento sicuro sulle stenosi delle vene [[Vena giugulare interna|giugulari]] di pazienti con insufficienza venosa cronica cerebrospinale.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Vanitha A|cognome=Jagannath|nome2=Eugenio|cognome2=Pucci|nome3=Govindaraj V|cognome3=Asokan|data=2019-05-31|titolo=Percutaneous transluminal angioplasty for treatment of chronic cerebrospinal venous insufficiency (CCSVI) in people with multiple sclerosis|rivista=Cochrane Database of Systematic Reviews|accesso=2020-09-20|doi=10.1002/14651858.cd009903.pub3|url=http://doi.wiley.com/10.1002/14651858.CD009903.pub3}}</ref>
 
=== Angioplastica coronarica ===
 
[[File:Ha1.jpg |miniatura|[[Angiografia|Angiogramma]] delle [[arterie coronarie]] (una [[radiografia]] con [[mezzo di contrasto]] radio-opaco) che mostra la circolazione [[arteria coronaria sinistra|coronaria di sinistra]].]]
 
{{vedi anche|Angioplastica coronarica}}
 
L'angioplastica coronarica (nota in [[lingua inglese|inglese]] con l'acronimo ''PTCA'' - ''percutaneous transluminal coronary angioplasty'' o ''PCI'' - ''percutaneous coronary intervention''), praticata per la prima volta nel 1977 dal tedesco Grüntzig <ref>{{cita pubblicazione|autore=Grüntzig A, Schneider HJ|titolo=The percutaneous dilatation of chronic coronary stenoses--experiments and morphology|rivista=Schweiz Med Wochenschr. 1977 Nov 5;107(44):1588|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/918625?ordinalpos=3}}</ref>, è oggi una metodica di corrente utilizzo per la terapia dell'[[aterosclerosi]] [[circolazione coronarica|coronarica]].
 
=== Angioplastica dell'arteria renale ===
La stenosi dell'[[arteria renale]], che può essere causa di [[ipertensione arteriosa]] e di [[insufficienza renale]], può essere efficacemente trattata con l'angioplastica (in inglese ''percutaneous transluminal renal angioplasty'' - PTRA) <ref>{{cita pubblicazione|autore=Katzen BT, Chang J, Lukowsky GH, Abramson EG|titolo=Percutaneous transluminal angioplasty for treatment of renovascular hypertension.|rivista= Radiology 1979; 131(1): 53-8.}}</ref><ref>{{cita pubblicazione |autore=Textor SC|titolo=Current approaches to renovascular hypertension|rivista=Med Clin North Am. 2009; 93(3): 717-32}}</ref>.
 
=== Angioplastica delle carotidi ===
L'angioplastica carotidea, praticata per la prima volta nel 1979 dal tedesco Mathias <ref>{{cita pubblicazione|autore=Mathias K.|titolo=Perkutane transluminale Katheterbehandlung supraaortaler Arterienobstruktionen|rivista=Angio 1981;3:47-50}}</ref>, si è lentamente affermata come una valida alternativa all'intervento chirurgico di [[endoarteriectomia]] nei pazienti affetti da gravi stenosi delle carotidi.<br />
Dalle indicazioni inizialmente assai restrittive, legate al rischio di complicanze periprocedurali dovute alla migrazione distale di frammenti di trombo, responsabili dell'insorgenza di [[Attacco ischemico transitorio|TIA]] o [[ictus]], si è passati ad un'applicazione più estensiva della metodica, grazie soprattutto alla messa a punto della tecnica di ''stenting'' e all'utilizzo di sistemi di protezione cerebrale in grado di ridurre la incidenza di complicanze<ref>{{cita pubblicazione |autore=Theron JG, Payelle GG, Coskun O, et al |titolo=Carotid artry stenosis: Treatment with protected balloon angioplasty and stent placement |rivista=Radiology. 1996;201:627-636 }}</ref><ref>{{cita pubblicazione|autore=Reimers B, Corvaja N, Moshiri S, et al|titolo=Cerebral protection with filter devices during carotid artery stenting|rivista=Circulation. 2001;104:12-15}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|autore=Al-Mubarak N, Colombo A, Gaines PA, et al|titolo=Multicenter evaluation of carotid artery stenting with a filter protection system|rivista=J Am Coll Cardiol 2002; 39:841-846 }}</ref><ref>{{cita pubblicazione |autore=Coward LJ, Featherstone RL, Brown MM |titolo=Percutaneous transluminal angioplasty and stenting for carotid artery stenosis| rivista=Cochrane Database Syst Rev. 2004;(2):CD000515 |url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15106153?dopt=abstractplus}}</ref>.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro | cognome= Braunwald| nome= Eugene | titolo= Malattie del cuore (7ª edizione)| editore= Elsevier Masson| città= Milano| anno= 2007| isbn= 978-88-214-2987-3}}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*[http://angioplasticaperiferica.it/ Angioplastica Periferica]
*[http://www.malattiacoronarica.com/ Malattia coronarica] informazioni per i pazienti che ne soffrono
*[http://www.escardio.org/Pages/index.aspx Società Europea di Cardiologia]
{{Portale|medicina}}
 
{{Portale|medicina}}
[[Categoria:Medicina]]
 
[[Categoria:Procedure di cardiologia interventistica]]
[[de:Angioplastie]]
[[el:Αγγειοπλαστική]]
[[en:Angioplasty]]
[[es:Angioplastia]]
[[fa:آنژیوپلاستی]]
[[fr:Angioplastie]]
[[he:אנגיופלסטיה]]
[[ja:血管形成術]]
[[mk:Ангиопластија]]
[[pl:Angioplastyka]]
[[pt:Angioplastia]]
[[zh:血管再成形術]]
[[zh-yue:通波仔]]