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itore= | città= | anno=1970, p. 50| id= }} a cura di Stanley Weintraub</ref> fra quelli di cui Wilde si circondò.
 
Di umili origini, il padre era un falegname, Gray lasciò la scuola a 13 anni.
 
Non è sicura la data in cui conobbe Wilde in quanto entrambi poi mentirono sul loro incontro, avvenuto almeno nel 1889. Le prove che si hanno dei loro primi rapporti sono una cena di cui fu testimone Frank Liebich<ref>{{cita libro | cognome= Liebich| nome= Rudolf Von Frank| coautori=| titolo= Unpublished memoir| editore= | città= Clark| anno=| id= }}</ref>.
 
* [[Lionel Johnson]], che conobbe in occasione di un suo ritorno ad Oxford nel febbraio 1890, per la messa in scena dello Strafford di Browing.
 
Oscar in seguito descrisse ad un suo amico quell'incontro, raccontandogli che Johnson gli aveva fumato tutte le sue sigarette e confessandogli che si era innamorato di lui.<ref>Lionel Johnson, lettera ad Arthur Galton del 18 febbraio 1890 (tenuta a Hart-Davis)</ref>
 
* [[John Barlas]], che in passato aveva minacciato di far saltare in aria il Parlamento e che arrestato era stato liberato grazie a Wilde.
 
Barlas credeva di essere un personaggio della Bibbia. Wilde ne aveva compassione, poiché diceva che la Bibbia era stata causa di mali per l'umanità.<ref>aveva fatto come riportato in {{cita libro | cognome= Champion| nome=Henry Hyde| coautori=| titolo= Wilde As I Saw Him| pagine= pp. 244-245| editore=Book Lover | città= | anno= dicembre 1914| id= }}</ref>
 
* [[Max Beerbohm]], che apostrofava Wilde come "divino", mentre Oscar da parte sua lo definiva come la persona che possedeva «l'eterna vecchiezza». Beerbohm scrisse in quegli anni l'opera ''[[Happy Hypocrite]]'' che trattava di un uomo e della sua maschera: un tentativo d'imitazione dell'opera di Wilde che fu amareggiato da questo episodio.<ref>{{cita libro | cognome= Leverson | nome= Jean Paul | coautori= Raymond| titolo= Oscar Wilde, Recollections | editore=Nonesuch Press | città= London| anno=gennaio 1932, p. 42 | id= }}</ref> Beerbohm scrisse inoltre un' altra opera, ''Zuleika Dobson'', che ricordava quelle di Wilde.
 
==== Altre opere ====
Nel [[1888]] Wilde pubblicò ''[[Il principe felice e altri racconti]]'', una raccolta di [[Fiaba|fiabe]] scritte per i suoi due figli Cyril e Vyvyan.
 
Erano i tempi della pubblicazione nel [[1890]] de ''[[Il ritratto di Dorian Gray]]'', l'opera che piacque tanto a sua madre,<ref>Lady Wilde lettera a Wilde, giugno 1898</ref> ma poco al pubblico dei lettori, tanto che Constance sosteneva che per quel libro ormai nessuno più li voleva frequentare.<ref>{{cita libro | cognome= Bispham | nome=David| coautori=| titolo= A quaker Singer's Recollections | editore= | città=New York | anno=1920, p. 150 | id= }}</ref>
 
Lionel Johnson scrisse una poesia in latino per celebrare ''Il ritratto di Dorian Gray'' che un suo amico, suo cugino, aveva letto almeno 9 volte (forse 14) e che insisté per incontrare Wilde. Lionel acconsentì ad accompagnarlo: fu il primo incontro fra Oscar e Lord [[Alfred Douglas]].
 
==== Il ritorno in Francia ====
Oscar Wilde tornò a Parigi, costituendo «il grande evento dei salotti letterari parigini» come scrisse l'Echo di Paris. Incontrò [[Émile Zola]], l'[[11 marzo]] 1891 a Parigi, di cui apprezzò la ricerca quasi ossessiva della documentazione necessaria per scrivere una buona opera,<ref>Robert Sherard, Aesthete and Realist Morning Journal del 22 marzo 1891</ref> mentre egli, asseriva che era una fatica che lui non avrebbe mai fatto.<ref>in Max Beerbohm, Oscar Wilde in Anglo-American Times del 25 marzo 1893</ref> Durante questi soggiorni consolidò rapporti con molti intellettuali del luogo, i quali era solito intrattenere con aneddoti, racconti e paradossi esprimendosi direttamente in lingua francese. Wilde sapeva parlare solo per apologhi come egli stesso aveva più volte confessato allo stesso [[André Gide]] e probabilmente la sua più bella produzione è rimasta solo nella memoria di chi ebbe la fortuna di ascoltarlo. Diversi filoni di studio concordano nel ritenere Wilde molto più brillante come conversatore che non come scrittore.<ref>in Richard Ellmann, ''Oscar Wilde una biografia'', Milano, Rizzoli, 1993.</ref>.<ref>Molti di questi apologhi ritenuti da sempre perduti sono stati raccolti in un volume intitolato "[[Le parole del giglio]]" pubblicato in Italia dalla Verba Volant edizioni nel novembre 2010.</ref>
 
Volle conoscere anche [[Marcel Proust]], ma riuscì solo a vederlo di sfuggita, e alla fine il suo unico commento sul grande autore riguardò la bruttezza della sua casa.<ref>Tale commento fu udito dai suoi genitori mentre Wilde osservava la casa aspettando il ritorno di Proust {{cita libro | cognome= Philippe| nome= Julian | coautori=| titolo= Oscar Wilde | editore= | città= Paris| anno=1967, p. 246 | id= }}</ref> In un incontro a cena con [[Jean Moréas]] e con i suoi discepoli Wilde chiese più volte al poeta di recitare qualche verso, ma quello, lodato in continuazione dai suoi ammiratori, rifiutò ogni volta. Questo comportamento stizzì Wilde che se ne andò infuriato.
 
Quando Wilde ebbe occasione di invitare Moréas e i suoi compagni, fu lui a parlare per tutto il tempo, tanto che Moréas lo definì un rompiscatole, mentre Wilde a sua volta si chiedeva ironicamente se il poeta fosse mai esistito o se fosse solo un mito.<ref>{{cita libro | cognome= Merrill| nome= Stuart | coautori=| titolo= Prose et vers: oeuvres posthumes| editore= | città= Paris| anno=1925, pp. 142-145 | id= }}</ref> Wilde conobbe anche il [[24 febbraio]] 1891 [[Stéphane Mallarmé]], che non appariva mai al pubblico. Mallarmé era amico di Whistler che gli scriveva parlando male di Wilde.<ref>Le varie lettere di Whistler sono state raccolte in {{cita libro | cognome= Barbier| nome= C.F. | coautori=| titolo= Corriespondance | editore= | città= Paris| anno=1962, pp. 98-99 | id= }}</ref>
 
Secondo Wilde, quando Mallarmé riusciva ad essere incomprensibile era perfetto, per questo doveva scrivere solo in francese e non in inglese, una lingua che capiva bene.<ref>Gédéon Spilett in Gil Blas del 2 novembre 1897</ref> Oscar non sempre fu accolto amichevolmente come per esempio avvenne con il traduttore delle opere di Wilde [[Marcel Schwob]], che lo descrisse come un accanito consumatore di [[sigarette]] egiziane [[oppio|oppiate]]<ref>{{cita libro | cognome= Belford| nome= Barbara | coautori=| titolo= Oscar Wilde: A Certain Genius | editore= Random House| città= | anno=2000, p. 185| id= ISBN 978-0-8129-9261-8}}</ref> e d'[[assenzio]],<ref>L'assenzio verrà poi vietato nella Svizzera nel 1908, negli USA nel 1912 in Francia nel 1915 me non in Britannia {{cita libro | cognome= Baker| nome= Phil | coautori=| titolo= The Book of Absinthe: A Cultural History | editore=Grove Press | città= | anno=2001, p. 30 | id= ISBN 978-0-8021-3993-1}}</ref>
 
Oscar lo paragonò metaforicamente a un assassino e molestatore di donne innocenti.<ref>{{cita libro | cognome= Champion| nome= Pierre | coautori=| titolo= Marcel Schwob et son temps | editore= | città= Paris| anno=1927, p. 99 | id= }}</ref>
 
===== L'incontro con André Gide =====
[[File:Gide 1893.jpg|left|thumb|André Gide ([[1869]] - [[1951]]) ]]
Il ventiduenne [[André Gide]] incontrò Wilde il [[26 novembre]] 1891, e da quel giorno i due iniziarono a frequentarsi quotidianamente.
 
In occasione di una cena dalla principessa [[Olga Ouroussoff]] Gide disse che Wilde emanava una luce.<ref>{{cita libro | cognome=Mikhail| nome= E. H. | coautori=| titolo= Oscar Wilde: Interviews and Recollections | editore= Barnes & Noble| città= | anno=1979, p. XX | id= }}</ref> Fra i due non vi fu alcun rapporto amoroso, anche se da alcuni sospettato.
 
Gide paragonò Wilde al personaggio di Ménalque con il quale descriveva un rapporto che andava oltre l'amicizia ma che non era amore. Wilde dal canto suo disse che amava Gide non per la sua bellezza ma perché, come nel mito del dio Fiume e Narciso, ogni volta poteva vedersi rispecchiato nei suoi occhi.<ref>{{cita libro | cognome= Gide | nome=André | coautori=| titolo= Oeuvres complètes| editore= | città= Paris| anno= 1932-1939, vol. III, pp. 476-477 | id= }}</ref>
 
==== Il ritorno a Londra ====
[[File:Oscar Wilde (1854-1900), by Alfred Ellis & Walerie, 1892.jpg|thumb|marzo 1892, fotografia scattata dallo studio Alfred Ellis & Walery]]
 
Il [[22 dicembre]] [[1891]] Wilde tornò a Londra per incontrare il fratello che nel frattempo aveva contratto un matrimonio a New York con una ricca 55enne (lui aveva quasi 20 anni di meno) solo per il denaro.<ref>{{cita libro | cognome= Hesketh| nome= Pearson | coautori=| titolo= The Pilgrim daughters | editore= | città= London| anno=1961, p. 185 | id= }}</ref> Willie poi si riconciliò con la moglie e tornò in America dove riprese a parlare male del fratello: i due non si parlarono mai più.
 
Alla prima della ''[[Il ventaglio di Lady Windermere|Lady Windermere]]'' Oscar ebbe l'idea che lui e alcuni dei suoi amici dovessero adornare il loro abito con un garofano verde, quasi ad evocare l'appartenenza ad una setta segreta, anche se in realtà quel fiore non significava nulla ma l'importante era farlo credere.<ref>{{cita libro | cognome= Graham | nome= Robertson | coautori= | titolo= Time was | editore=| città= London| anno=1931, p. 135| id= }}</ref>
 
Fu poi la volta del dramma [[Salomè (Wilde)|''Salomè'']],<ref>Per l'opera lirica che [[Richard Strauss]] ricavò da questo dramma vedi [[Fausto Cercignani]], ''Il tetrarca, la vergine e il profeta nel dramma di Oscar Wilde e nel libretto di Richard Strauss'', in ''«Salome» di Richard Strauss'', a cura di F. Degrada, Milano, Edizioni del Teatro alla Scala, 2002, pp. 81-109. Il saggio si trova anche in ''Studia theodisca IX'', Milano, 2002, pp. 171-192.</ref> che fu però difficile far rappresentare nei teatri. Il dispiacere provato causò a Wilde un peggioramento delle condizioni di salute. I medici lo obbligarono a rinunciare al fumo, consigliandogli una [[dieta]] ferrea.
 
Wilde a casa di [[Blanche Roosevelt]] si fece leggere le mani da un noto chiromante dell'epoca (tale [[Cheiro]]) che, senza sapere di chi fossero, disse che le mani di Wilde erano come quelle di un re e che la sua mano destra rivelava che a quarant'anni gli sarebbe crollato il mondo addosso e che sarebbe stato esiliato. Egli, da sempre superstizioso, appena ascoltato queste parole abbandonò la casa senza dire una parola.<ref>{{cita libro | cognome= Hamon | nome= Conte Louis (Cheiro) | coautori=| titolo= Cheiro memoirs. The Reminiscences of a Society Palmist | editore= | città= Philadelphia| anno=1913, pp. 152-153 | id= }}</ref>
 
==== L'incontro con Alfred Douglas ====
{{Quote|Posso resistere a tutto tranne che alla tentazione.|Oscar Wilde ne ''[[Il ventaglio di Lady Windermere]]'', traduzione di Alberto Rossatti<ref>Oscar Wilde, ''Detti e Aforismi'', Milano, BUR, 2004<sup>5</sup>. ISBN 978-88-386-3917-3</ref>|I can resist everything except temptation.|lingua=en}} La storia del rapporto di Wilde con Douglas differisce a seconda di chi la racconta: questi affermò di essere stato assillato dalla corte da parte di Wilde che disse che l'iniziativa era stata tutta di Alfred.
 
Douglas nel [[1892]] si presentò a casa di Oscar per chiedere aiuto poiché era oggetto di un ricatto. Oscar, grazie al suo avvocato [[George Lewis]], risolse il tutto.<ref>[[George Lewis]] pagò il ricattatore 100 sterline per avere il materiale con il quale lo ricattava come in {{cita libro | cognome= Roberts| nome= Brian | coautori=| titolo= The Mad Bad Line: The Family of Lord Alfred Douglas | editore=H. Hamilton | città= Philadelphia| anno=1981, p. 155 | id= ISBN 978-0-241-10637-2}}</ref> I due cominciarono a frequentarsi ed amarsi, Oscar conobbe la madre di Alfred, Lady Bracknell, e ne fece un personaggio di [[The Importance of Being Earnest]].
 
Nel novembre 1892 Wilde si accorse che Alfred, il giovane Domiziano come lo chiamava,<ref>{{cita libro | cognome= Schmidgall| nome= Gary| coautori=| titolo= The Stranger Wilde | editore=Dutton | città= London| anno=1994, p. 302| id= ISBN 978-0-525-93763-0}}</ref> spendeva senza remore molto denaro che continuava a pretendere quasi per umiliarlo.<ref>Dal "Daily Telegraph" del 18 aprile del 1913</ref> Il fece conoscere a Wilde il mondo della prostituzione giovanile. Nell'autunno del 1892 fra i due ci fu quasi una gara nell'incontrare questi ragazzi.
 
Wilde ebbe così modo di avere rapporti con Alfred Taylor (figlio di un industriale), Sidney Mavor (futuro [[sacerdote]]), Maurice Schwabe e Freddy Atkins con i quali era come «banchettare con le pantere».<ref>{{cita libro | cognome= J. Taylor| nome= Bernard| coautori=| titolo=Feasting with Panthers | editore= iUniverse| città= | anno=2004, p. 1| id= ISBN 978-0-595-31294-8 }}</ref>, [[Edward Shelley]] per un breve periodo,<ref>{{cita libro | cognome= Hyde | nome= H. Montgomery| coautori=| titolo= Trails of Oscar Wilde| editore= | città= Paris| anno=1928, p. 298 | id= ISBN 978-0-486-20216-7 }}</ref> e Alfred Wood, di diciassette anni, che lo [[ricatto|ricattò]] ricavandone 30 sterline.
 
==== Decadenza e gli amici in pena ====
Dal 1893 Wilde preferiva alloggiare in albergo per incontrare liberamente e segretamente i giovani dei quali più che i favori, che talora non riceveva, ricercava il clima di ambiguità e di sregolatezza. Dal canto suo a Douglas non interessava nascondersi, entrava dall'entrata principale, voleva far sapere a tutti che era lui il ragazzo preferito da Oscar.<ref>{{cita libro | cognome= Gide | nome=André | coautori=| titolo= Oeuvres complètes | editore= | città= Paris| anno=1932-1939, vol. III, pp. 30-33 | id= }}</ref>
 
A maggio 1893 Wilde andò ad Oxford per incontrare Alfred e nell'estate dello stesso anno i due soggiornarono in una casa a Goring-on-Thames, dove Oscar conobbe [[Theodore Wratislaw]] e il biondo Cyril.<ref>{{cita libro | cognome=Killeen| nome= Jarlath | coautori=| titolo=The Fairy Tales of Oscar Wilde | editore=| città= | anno=2007, p. 109 | id= ISBN 978-0-7546-5813-9 }}</ref>
 
Molti si erano dispiaciuti della situazione in cui si era cacciato Wilde che violava apertamente il "[[Criminal Law Amendment Act]]" del 1885 (sezione 1, 1), un [[emendamento]] che puniva fino ad un massimo di due anni di reclusione gli uomini che praticavano atti sessuali fra loro.<ref>Emesso dalla regina esso riguardava solo gli atti compiuti fra gli uomini, quando gli fu chiesto il motivo dell'esclusione delle donne per quanto riguarda atti sessuali con lo stesso sesso la regina rispose che le donne non fanno cose del genere come in {{cita libro | cognome= . Tucker | nome= Herbert F| coautori=| titolo=A Companion to Victorian Literature and Culture | editore=Blackwell Publishing | città= | anno=1999, p. 418 | id= ISBN 978-0-631-21876-0}}</ref>
 
Max Beerbohm scriveva a Ross di come vedeva l'anima di Oscar ormai persa.<ref>Max Beerbohm, lettera a R. Ross (il testo lo si ritrova ad opera di Hyde)</ref> Anche John Gray, preferito da Oscar prima di Douglas, ora si sentiva abbandonato<ref>Fu corteggiato in seguito da [[Marc André Raffalovich]], un uomo che ebbe molti dissapori con Wilde</ref>
 
L'amico [[Pierre Louys]] andò a trovare Wilde in albergo assieme a Costance che in lacrime pregò il marito di tornare a casa.<ref>{{cita libro | cognome= Hood| nome= George Percy Jacomb | coautori=| titolo=With Brush And Pencill | editore= | città= London| anno=1924, p. 116 | id= }}</ref> Wilde rispose alle domande di Pierre dicendo che egli in effetti si era sposato tre volte nella vita, una con una donna e le altre due con degli uomini.<ref>{{cita libro | cognome= Jacomb | nome=Dianne | coautori=| titolo=Journal | editore= | città= Paris| anno=1956, opera in 4 volumi, IV volume, p. 395 | id= }}</ref>
 
==== I litigi e l'allontanamento ====
[[File:Homosexualitywilde.jpg|thumb|Oscar Wilde e Lord [[Alfred Douglas]] al tempo della loro relazione. Immagine tratta dal libro "Wilde" Jonathan Fryer, p. 85]]
In questo periodo ci fu il caso di Philip Danney, un sedicenne figlio di un [[colonnello]] che si trovava a casa di Robert Ross, che scrisse a Douglas della disponibilità del ragazzo che il sabato andò a letto con Douglas, la domenica con Wilde e il lunedì con una ragazza a spese di Douglas. Quando il giovanetto poi tornò a scuola ingiustificato venne scoperta tutta la faccenda.<ref>{{cita libro | cognome=Fisher| nome= Trevor | coautori=| titolo=Oscar and Bosie: A Fatal Passion | editore=Sutton | città= London| anno=2002, p. 67 | id= ISBN 978-0-7509-2459-7 }}</ref>
 
Subito il padre si rivolse alla polizia, ma sotto consiglio dell'avvocato e vista la reticenza del ragazzo a fare il nome di Wilde si convinse che era meglio lasciar perdere, poiché anche il figlio rischiava la prigione.<ref>{{cita libro | cognome= Fryer| nome= Jonathan | coautori=| titolo= Andre and Oscar: The Literary Friendship of Andre Gide and Oscar Wilde | editore= | città= London| anno=1998, p. 82 | id= ISBN 978-0-312-30387-7 }}</ref> Ross scelse allora di andare a [[Davos]] per fuggire allo [[scandalo]] che la famiglia non gli perdonava.<ref>{{cita libro | cognome= Atkinson | nome= G.T.| coautori=| titolo= Oscar Wilde at Oxford | editore="Cornhill Magazine", LXVI | città= London| anno= 1895 (9 gennaio), p. 561| id= }}</ref>
 
Dopo un furioso litigio con Oscar, Douglas, come suggerito da sua madre, partì alla volta del [[Cairo]]<ref>{{cita libro | cognome= Freeman| nome= William | coautori=| titolo= The Life of Lord Alfred Douglas: Spoilt Child of Genius | editore=H. Joseph | città= London| anno=1948, p. 94 | id= }}</ref> mentre Wilde si nascose a Parigi (aveva anche dato un indirizzo falso per sicurezza) riacquistando una certa serenità ed andando ad applaudire [[Paul Verlaine]] uscito da poco dalla prigione.<ref>Come ci racconta [[Emma Calvé]], ''My Life'', London, 1922, pp. 97-98</ref>
 
Nel [[1894]] Wilde si reca in visita a sua madre, ormai anziana, che avrebbe voluto che Oscar si riappacificasse con il fratello.<ref>Lady Wilde lettera a Wilde del 29 marzo 1894</ref> In questo periodo Wilde scrisse ''Florentine Tragedy'' e ''La Saint courtisane'' opere rimaste incompiute, e "The Cardinal of Avignon"; riuscì a finire ''[[Un marito ideale (Wilde)|Un marito ideale]]''.
 
Un'altra importante opera da citare è ''The Canterville Ghost'' (''[[Il fantasma di Canterville]]'', [[1887]]) che ha per protagonista una famiglia americana trasferitasi in Inghilterra, dove fa i conti con lo spirito di un uomo malvagio che si aggira per la loro nuova casa; il fantasma vorrebbe a tutti i costi spaventarli, ma non ci riesce. Il ritorno di Douglas pose poi fine alla sua voglia di scrivere.
 
In questi tempi aveva ritrovato anche la disponibilità verso il prossimo dei tempi passati: aiutò la madre di Nelly Sickert vedova del marito che aveva rifiutato più volte di incontrarlo ma alla quale egli fece riacquistare il sorriso.<ref>{{cita libro | cognome= Ellmann | nome= Richard | coautori= | titolo= Oscar Wilde | editore= Vintage Books | città= | anno= 1998, p. 412| id= ISBN 978-0-394-75984-5}}</ref>
 
Sono rimaste prove di una lettera anonima che ringraziò Wilde per avergli salvato la casa;<ref>La lettera del 28 aprile 1891 risiede a Clark</ref> [[Edgar Saltus]] racconta che fu avvicinato da un uomo mezzo nudo al quale Wilde donò il suo cappotto.<ref>{{cita libro | cognome= Saltus | nome= Edgar | coautori=| titolo= Wilde: An Idler's Impression | editore= | città= Chicago| anno=1914, p. 18| id= ISBN 978-1-58617-026-4 }}</ref>
 
Gertrude Pearce, l'istruttrice del figlio di Wilde Vyvyan<ref>{{cita libro | cognome= Pearce| nome= Joseph | coautori=| titolo= The Unmasking of Oscar Wilde | editore= Ignatius Press| città= London| anno=2004, p. 308 | id= ISBN 978-1-58617-026-4 }}</ref> racconta dei mille modi con cui Wilde le fu d'aiuto.
 
=== I processi ===
{{Vedi anche|Oscar Wilde (i processi)}}
Gli eclatanti avvenimenti che segnarono la sua vita e che lo videro come scandaloso protagonista per l'opinione pubblica dei benpensanti connazionali riguardarono i processi che Wilde dovette subire alla cui descrizione in modo particolareggiato si rimanda nella apposita voce dedicata ai [[Oscar Wilde (i processi)|processi subiti da Wilde]].
 
=== La prigionia ===
Condannato molto severamente al massimo della pena prevista Wilde, in divisa da carcerato, fu trasferito alla prigione di Holloway e da lì a Pentonville dove doveva scontare almeno 3 mesi della condanna prima che gli fosse concesso un qualunque contatto con l'esterno.
 
Lavorava 6 ore al giorno ad un mulino a ruota. Dormiva senza materasso, conobbe fame, insonnia e malattia (diarrea). Gli stessi secondini, pur sostenendo che il prigioniero fosse in perfetta salute, provavano pena nel vedere le condizioni del detenuto che era dimagrito di 10 chili.<ref>{{cita libro | cognome= Rebell'| nome= Hugues | coautori= | titolo= Defense d'Oscar Wilde | editore= | città= Paris| anno= num° XV, 1895, p. 174| id= }}</ref>
 
==== Le visite ====
[[Richard Burdon Haldane]] era un membro della commissione di indagine delle carceri che visitò Wilde il [[12 giugno]] 1895.<ref>{{cita libro | cognome= Belloc Lowndes | nome= Marie | coautori=| titolo= The merry Wives of Westminster p. 174| editore= | città= | anno=1946 | id= }}</ref> In quell'occasione Oscar chiese ed ottenne da Haldane 15 libri da leggere.<ref>{{cita libro | cognome= Haldane | nome= Richard Burdon | coautori=| titolo= An Autobiography | editore= | città= | anno=1929, pp. 164-164 | id= }}</ref>
Il [[4 luglio]] Oscar venne trasferito a Wandsworth, dove venne a fargli visita il fratello di Constance Otho Holland, avvertendolo che Costance stava pensando di procedere alla causa di [[divorzio]] contro di lui<ref>Wilde aveva avuto anche tre figli fuori dal matrimonio{{cita libro | cognome= Ellmann | nome= Richard | coautori= | titolo= Oscar Wilde | editore= Mondadori | città= Milano| anno= 2001, p. 438| id= ISBN 88-04-47897-7}} Traduzione di Ettore Capriolo</ref> e che se non voleva perdere la famiglia doveva far qualcosa. Wilde si convinse a concedere il divorzio a patto che la moglie andasse a vivere in America.<ref>{{cita libro | cognome= Wilde| nome= Oscar| coautori= | titolo= The Letters of Oscar Wilde | editore=| città= a cura di Rupert Hart-Davis, London| anno=1962, pp. 871-872 | id= }}</ref>
Il [[26 agosto]] Oscar fu visitato da [[Robert Sherard]], che sebbene avesse il permesso di portare una persona con sé non trovò nessuno che volesse accompagnarlo. Stavano per essere rese pubbliche da Douglas, altre lettere compromettenti. Sherard fu incaricato da Oscar di impedirglielo ma Douglas minacciò d'ucciderlo.<ref>{{cita libro | cognome= Sherard | nome= Robert | coautori=| titolo=Oscar Wilde Story of an Unhappy Friendship | editore= | città= London| anno= 1917, p. 214| id= }}</ref>
 
Il [[21 settembre]] 1895 Wilde incontra Constance che, anche se aveva cambiato il suo cognome in Holland, gli promise che lo avrebbe aspettato dopo l'uscita di prigione, .<ref>Constance Wilde lettera a Hannah Withhall Smith del 15 ottobre 1895</ref> Sia a Londra (da More Adey) che a Parigi, si firmavano con scarso successo petizioni che chiedevano una diminuzione della pena per Wilde. [[Émile Zola]], [[Victorien Sardou]] e [[Jules Renard]] rifiutarono di aderire.<ref>Stuart Merrill, Pour Oscar Wilde: Epilogoe "La Plume" del gennaio 1896</ref>
 
Durante i primi tempi di prigionia Wilde cadde ferendosi all'[[orecchio]] destro, per questo fu ricoverato due mesi nell'ospedale della prigione dove veniva deriso dai secondini.<ref name="Harris2">{{cita libro | cognome= Harris | nome=Frank | coautori=| titolo= Oscar Wilde His Life and Confessions pp. 232-235| editore=Kessinger Publishing | città= | anno= 2005| id= ISBN 978-1-4179-0483-9}}</ref> Il [[21 novembre]] venne trasferito al [[Reading Gaol]],<ref>{{cita libro | cognome= Gardiner| nome= John| coautori=| titolo= The Victorians: An Age in Retrospect | editore= Hambledon | città= | anno=2002, p. 182| id= ISBN 978-1-85285-385-3}}</ref> dove tra le consuete sofferenze ebbe modo d'incontrare la vera amicizia.
 
{{Vedi anche|Oscar Wilde al Reading Gaol}}
 
=== Di nuovo libero ===
Uscì il [[19 maggio]] 1897, riuscendo ad evitare i giornalisti, accompagnato da Adey e [[Stewart Headlam]], si recò a casa loro su una carrozza. Decise di chiedere asilo per mesi a dei [[gesuiti]] di Farm Street che rifiutarono di accoglierlo.<ref>{{cita libro | cognome= Fido| nome= Martin | coautori=| titolo= Oscar Wilde | editore=Viking Press | città= | anno=1973, p. 132 | id= ISBN 978-0-600-36714-7}}</ref> S'imbarcò per [[Dieppe]] dove Reggie Turner e Ross lo attendevano.
 
Wilde, pur in contatto epistolare con Douglas, scrisse alla moglie, ancora legalmente sposata con lui, per riconciliarsi ma Costance non cedette.<ref>{{cita libro | cognome= Amor | nome= A.C. | coautori=| titolo= Mrs. Oscar Wilde | editore= | città= | anno= pp. 210-214| id= }}</ref>
 
Altri invece, come Fritz von Thaulow, furono felici di passare del tempo con lui. Il marchese Queensnerry non si sentiva tranquillo e faceva pedinare Wilde che scoperto di essere osservato lasciò la città per [[Berneval-le-Grand|Berneval]] dove molti gli fecero visita: [[Lugné-Poè]], [[Ernest Dowson]], [[Charles Conder]], Dalthousie Young, André Gide, [[Charles Wyndham]], Fernand Xau e [[Leonard Smithers]].
 
==== A Napoli ====
Incontrato di nuovo "Bosey" (Alfred Douglas) andò con lui a [[Napoli]] soggiornando alla villa del Giudice (Via [[Posillipo]] 37),<ref>{{cita libro | Miracco| nome= Renato | coautori=Oscar Wilde| titolo= Verso il sole: cronaca del soggiorno napoletano | editore=Colonnese | città= | anno=1998, p. 32 | id= }}</ref>. Vide [[Eleonora Duse]] e le inviò una copia della Salomè che l'attrice ricevette con piacere.<ref>{{cita libro | cognome= Tydeman| nome= William | coautori=Oscar Wilde, Steven Price| titolo= Salomè Lifetime | editore=Cambridge University Press | città= | anno=1996, p. 31| id= ISBN 978-0-521-56545-5}}</ref>
 
Constance venne a sapere del rinnovato rapporto di Wilde con Douglas e gli scrisse per convincerlo a lasciare definitivamente il suo amante, ma Oscar le rispose che era a causa sua se aveva ripreso il passato tenore di vita.<ref>Constance Wilde, lettera ad Otho Holland (Lloyd) del 7 ottobre 1897, si trova a Hart-Davis</ref> Constance e Lady Douglas allora usarono il ricatto del denaro poiché sia Douglas che Wilde non avevano alcun reddito se non quello che ricevevano dalle due donne. I due furono così costretti prima a vivere in due case separate, poi a lasciarsi definitivamente.<ref>Alfred Douglas lettera a Edward Strangman del 29 novembre 1897</ref>
 
Wilde così poté ricevere 200 sterline dalla moglie che continuava a volergli bene.<ref>Come da lettere di Constance Wilde indirizzate a: Otho Holland, Carlos Blacker del 10 marzo 1898, Arthur Humphreys del 27 febbraio 1898</ref>
 
==== La povertà ====
Incapace di continuare a scrivere e sempre a corto di denaro Wilde avvicinava chiunque parlasse inglese per scroccare da mangiare.<ref>La sua povertà commosse Le Journal di Parigi che cercò di racimolare qualche soldo per lui. {{cita libro | cognome= Graham | nome= Greene | coautori=| titolo= A Sort of Life | editore= | città= | anno=1971, p. 26 | id= }}</ref>
 
Chiese del denaro al suo traduttore [[Henry Davray]] e per ottenerlo gli offrì una copia con dedica di ''The Duchess of Malfi'' di Webster.<ref>a Henry Davray, lettera a Walter Ledger, 26 febbraio 1926, si trova a Hart-Davis</ref> Frédéric Boutet lo vide nel luglio del 1899 sotto la pioggia in un bar che stava per chiudere ma Oscar non se ne andava perché non aveva denaro per saldare il conto.<ref>Frédéric Boutet, Les Dernières Années d'Oscar Wilde, 3 dicembre 1925</ref>
 
Anche quando tornò a frequentare Douglas i soldi gli mancarono: una volta prese un mezzo pubblico chiedendo se qualcuno gli potesse pagare il biglietto. I presenti rifiutarono di aiutarlo e fu obbligato a scendere e a prendere una carrozza, sicuro che Alfred avrebbe pagato la corsa.<ref>{{cita libro | cognome= De Pratz | nome= Claire | coautori=G. de Saix| titolo= Souvenirs inedits – La Cruelle Charité | editore= | città= | anno= pp. 249-250| id= }}</ref>
 
Arrivò quasi a derubare una [[cantante]] [[opera lirica|lirica]], [[Nellie Melba]]. Avvicinatosi a lei barcollante, le disse «Sono Oscar Wilde e sto per fare una cosa terribile. Sto per chiederle dei soldi», la donna in preda al panico gli diede tutto quello che aveva.<ref>{{cita libro | cognome= Melba | nome= Dame Nellie | coautori=| titolo= Melodies and Memories | editore= | città= | anno=1925, pp. 74-75 | id= }}</ref>
 
Un'altra volta [[Ellen Terry]] lo vide affamato davanti ad una pasticceria, osservando come per la fame che provava si mordesse le mani.<ref>{{cita libro | cognome= Steen | nome= M. | coautori=| titolo= A pride of Terrys | editore= | città= | anno=2004, p. 206 | id= }}</ref> Ridotto senza [[denti]] anteriori e senza dentiera, venne riconosciuto da pochi suoi vecchi amici, fra cui Bodley e Emma Calvé,<ref>{{cita libro | cognome= Calvé | nome= Emma | coautori=| titolo= My Life | editore= | città= | anno= pp. 96-98| id= }}</ref> ai quali raccontò di essersi ridotto in quel modo per il rifiuto di un monastero a cui tempo prima aveva chiesto asilo.
 
=== La fine ===
[[File:Pere Lachaise, Paris - Detail of the grave of Oscar Wilde, by Jacob Epstein.jpg|thumb|Particolare dei "baci" impressi sulla tomba di Wilde.]]
Trasferitosi a Parigi, completò ''[[The Ballad of Reading Gaol]]''. L'opera appena pubblicata si rivelò un successo, Wilde inviò numerose copie con dediche ai suoi conoscenti: ne ricevette una anche la moglie, ma senza dedica; la donna trovò lo scritto meraviglioso.<ref>Constance Wilde, lettera ad Otho Holland (Lloyd) 15 dicembre 1897, si trova a Hart-Davis</ref> Constance morì a 40 anni dopo un'operazione chirurgica alla schiena il [[7 aprile]] del [[1898]].
 
Si narra che Wilde l'avesse sognata il giorno prima della morte dicendole "vattene, lasciami in pace".<ref>{{cita libro | cognome= Broad| nome= Charlie Lewis | coautori=| titolo= The Friendships and Follies of Oscar Wilde | editore= Crowell| città= | anno= 1955, p. 257| id= }}L'originale è disponibile presso l'University of Michigan</ref> Nel maggio 1898, per cause sconosciute, Wilde venne operato alla [[Gola (anatomia)|gola]].
 
Nel giro di due anni morirono anche Beardsley il [[16 marzo]] 1898 (aveva venticinque anni), Dowson il [[23 febbraio]] [[1900]] e suo fratello Willie, il [[13 marzo]] [[1899]]. Dopo la morte di Beardsley raggiunse il suo amico Frank e nel dicembre 1898 risiedeva all'Hotel des Bains di La Napoule vicino [[Cannes]]. In quell'occasione, parlando con il suo amico, disse che mentre lui soleva vantarsi di aver conosciuto [[Balfour]], Balfour stesso si vantava di aver conosciuto Wilde.<ref>{{cita libro | cognome= Harris | nome= Frank | coautori= | titolo= His Life and Adventures| editore= | città= London| anno= 1947, p. 351| id= }}</ref>
 
Viaggiando fece sosta a [[Genova]] nel cimitero di Staglieno dove si trovavano seppellite ai piedi di una collina le spoglie di Constance,<ref>{{cita libro | cognome= Stokes| nome= Anthony | coautori=Theodore Dalrymple| titolo= Pit of Shame: The Real Ballad of Reading Gaol | editore= Waterside Press| città= | anno= 2007, p. 77| id= ISBN 978-1-904380-21-4}}</ref> solo in seguito fu aggiunta una scritta che ricordava di chi fosse stata la moglie. Per poco tempo andò a vivere da Mellor Gland in [[Svizzera]], ma stanco di vedersi rifiutata ogni richiesta di prestito decise di ripartire quasi subito: si recò prima a Santa Margherita dove Ross lo salvò dai debiti che aveva contratto, poi a Parigi all'hotel Marsollier, dove venne obbligato a non consumare [[alcool]] per 6 mesi.
 
Fra i tanti viaggi che ancora fece incontrò a [[Fontainebleau]] lo scienziato [[Peter Chalmers Mitchell]] che gli fece un invito a cena, che Wilde rifiutò per non fargli fare una brutta figura, poiché sapeva di non essere ben accetto.<ref>{{cita libro | cognome= Mitchell | nome= Peter Chalmers | coautori=| titolo= My Fill of Days | editore= | città= | anno=2004, pp. 183-184 | id= }}</ref> Viaggiò di nuovo in Italia dove ebbe la benedizione di [[Papa Leone XIII]] sei volte nel giro di poco tempo e disse che grazie a ciò era guarito il suo [[esantema]]. In quei giorni incontrò anche John Gray. Harris scrisse al posto di Wilde la sua opera ''Mr. and Mrs. Daventry'', i cui proventi pagarono i debiti di Oscar.
 
Il [[31 gennaio]] 1900 Queensberry morì lasciando ad Alfred 20.000 sterline, di quella somma non diede neanche un penny a Wilde.<ref>{{cita libro | cognome= Harris | nome= Frank | coautori= | titolo= His Life and Adventures | editore= | città= London| anno= 1947, pp. 361-364| id= }}</ref> In quei giorni Wilde frequentava vari [[caffè letterari]], ove incontrò [[Anna de Brémont]] alla quale disse:
 
{{quote|Ho scritto quando non conoscevo la vita. Ora che so il senso della vita, non ho più niente da scrivere. La vita non può essere scritta: la vita si può soltanto vivere|Oscar Wilde in risposta alla domanda di [[Anna de Brémont]]<ref>{{cita libro | cognome= de Brémont | nome= Anna | coautori=| titolo= Oscar Wilde and his Mother | editore= | città= | anno= pp. 178-188| id= }}</ref>. trad.: Alberto Rossatti<ref>{{cita libro | cognome= Wilde | nome= Oscar | coautori=| titolo= Detti e Aforismi | editore= BUR| città= quinta edizione, Milano| anno=2004, p. 87| id= ISBN 978-88-386-3917-3}}</ref>|I wrote when I did not know life; now that I do know the meaning of life, I have no more to write. Life cannot be written; life can only be lived |lingua=en}}
 
Malato di [[nevrastenia]] o di [[avvelenamento]] da cozze, come sosteneva lo stesso Wilde, soffriva di un forte prurito e si doveva continuamente grattare le varie chiazze sul corpo. Il medico, che secondo Ross tardò nella corretta diagnosi, lo visitò 68 volte.<ref>{{cita libro | cognome= Wilde| nome= Oscar| coautori= | titolo= More Letters of Oscar Wilde | editore=| città= a cura di Rupert Hart-Davis, London| anno=1985, p. 186 | id= }}</ref>
 
Rimase confinato a letto dal settembre del 1900 e venne operato per una [[paracentesi]] del [[timpano (anatomia)|timpano]] (o forse per asportazioni di [[polipo (medicina)|polipi]]) ,<ref>{{cita libro | cognome= Cawthorne | nome= Terence | coautori=| titolo= The last illness of Oscar Wilde Proceedings of the Royal Society of Medicine LII pp. 123-127| editore= | città= | anno=febbraio 1959 | id= }}</ref> A mezzogiorno del [[29 ottobre]] si alzò dal letto, dopo pranzo passeggiò con Ross e al bar bevve dell'[[assenzio]].<ref>{{cita libro | cognome= Harris | nome= Frank | coautori= | titolo= His Life and Adventures | editore= | città= London| anno= 1947, p. 572| id= }}</ref>
 
Il giorno dopo peggiorò, per un'[[otite media]] probabilmente dovuta alla [[sifilide terziaria]], una malattia che si era manifestata molti anni prima.<ref>Ross lettera a Sherard del [[3 gennaio]] [[1934]] (si trova a Reading)</ref> Morfina, oppio e cloralio gli venivano somministrati per alleviare il dolore, ma beveva [[champagne]] ogni giorno. La vecchia suppurazione dell'orecchio destro peggiorò, a novembre l'[[infiammazione]] arrivò al [[cervello]] causando una [[meningoencefalite amebica primaria|meningoencefalite]].
 
{{Vedi anche|Oscar Wilde e la religione}}
Wilde, che non riusciva più a parlare, alzando due volte la mano in risposta fece capire a Ross che voleva vedere un prete per convertirsi.<ref name="Meye">{{cita libro | cognome= Meyerfeld | nome= Max | coautori=| titolo= Gedenkblatter Robert Ross | editore= | città= in "Das Literarische Echo", XXI| anno=gennaio 1919, pp. 779-785 | id= }}</ref>
 
Il giorno dopo, il [[30 novembre]], in Rue des Beaux-Arts 13, all'età di 46 anni, dopo aver vomitato sangue, Oscar Wilde morì alle 14.00.<ref>{{cita libro | cognome= Augustus| nome=John | coautori= | titolo=Chiaroscuro Fragments of Autobiography | editore= | città= First Series | anno= dicembre 1952, p. 396| id= }}</ref> "Nel mentre della morte uscì del siero da ogni orificio."<ref>Reginald Turner Lettera a R.S. Meickeljohn del 31 dicembre 1936. Il commento fu in seguito negato dallo stesso Turner</ref>
 
==== Il funerale ====
{{Vedi anche|Wilde esteta socialista}}
{{quote|Lacrime sconosciute riempiranno<br />l'urna della Pietà per lui. Avrà <br />i lamenti degli uomini esiliati,<br />per gli esiliati esiste solo il pianto.| [[Epitaffio]] della [[tomba]] di Oscar Wilde, tratto da [[La ballata del carcere di Reading]] trad.: Ettore Capriolo<ref>{{cita libro | cognome= Ellmann | nome= Richard | coautori= | titolo= Oscar Wilde | editore= Mondadori | città= Milano| anno= 2001, p. 672| id= ISBN 88-04-47897-7}}</ref> |And alien tears will fill for him<br />Pity's long-broken urn,<br />For his mourners will be outcast men,<br /> And outcasts always mourn |lingua=en}}
 
Dupoirier accudì il cadavere, Dunne riempì la bara con icone cattoliche e da Gilbert venne fatta una foto con il flash. Quattro carrozze seguirono il carro funebre. Wilde disse una volta ad André Gide: {{quote|Volete sapere qual è stato il grande dramma della mia vita? È che ho messo il mio genio nella mia vita; tutto quello che ho messo nelle mie opere è il mio talento.}}
 
Ciò che rimase di Wilde fu prima seppellito nel cimitero di [[Bagneaux]]. Nel cimitero di Bagneaux, sulla sua tomba, gli amici, che nonostante tutto gli erano rimasti fedeli anche negli ultimi difficilissimi anni, avevano fatto costruire un modesto monumento su cui avevano fatto incidere la frase (tratta dal libro di [[Giobbe]]): "Nulla osavano aggiungere alle mie parole, e su di loro stillava goccia a goccia il mio discorso".
 
Dal [[1909]] le sue spoglie riposano al cimitero di [[Père Lachaise]], sotto un imponente monumento costruitogli da [[Jacob Epstein]], raffigurante una sfinge. Il trasporto avvenne a cura della signora Carew, madre di Sir [[Coleridge Kennard]].
 
Morto Ross le sue ceneri vennero sepolte nella stessa tomba di Wilde. Negli anni, numerose estimatrici di Oscar Wilde si sono succedute dinnanzi a questo monumento lasciandovi, come traccia del loro passaggio, impronte di baci.