Flora (divinità): differenze tra le versioni
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| Riga 1: [[File:Wall painting - Flora - Stabiae (villa di Arianna) - Napoli MAN 8834.jpg|thumb|Cosiddetta ''Flora'', affresco romano da [[Villa Arianna]] a [[Stabia]], I secolo.]] '''Flora''' è la dea [[religione romana|romana]] e [[ == Generalità ==▼ ▲'''Flora''' è la dea [[religione romana|romana]] e [[Popoli_italici|italica]] della fioritura dei [[cereali]]<ref>Agostino d'Ippona, ''De civitate dei'', libro IV, 8: ''florentibus frumentis deam Floram''.</ref> e delle altre piante utili all'alimentazione, compresi vigneti e alberi da frutto<ref name=dum>Georges Dumézil, ''La religione romana arcaica'', pag. 243. Milano, Rizzoli, 1977. ISBN 88-17-86637-7.</ref>. Col tempo venne intesa come dea della [[primavera]]. Il nome deriva dal [[ ▲==Generalità== ▲Il nome deriva dal [[lingua latina|latino]] ''flos'', ''floris'' ("fiore"). Secondo [[Marco Terenzio Varrone|Marco Varrone]]<ref>Marco Terenzio Varrone, ''De lingua latina'', libro V, 74: ''uouit Opi, Florae, Vedioui Saturnoque, Soli, Lunae, Volcano et Summano, itemque Larundae, Termino, Quirino, Vortumno, Laribus, Dianae Lucinaeque''.</ref>, [[Tito Tazio]] aveva introdotto a [[Roma]] Flora e altre divinità e ad ognuna di esse aveva costruito un [[sacello]] sul [[Quirinale (colle)]]. Il [[Tempio di Flora]] si trovava nei pressi dell'attuale [[piazza Barberini]]. A Roma il suo culto pubblico era curato dal [[flamine floreale]], uno dei dodici [[flamini]] minori. Flora, inoltre, è tra le divinità che venivano invocate dai fratelli [[Arvali]] nelle loro cerimonie. Dal  Nel [[17]], l'[[imperatore romano|imperatore]] [[Tiberio Claudio Nerone|Tiberio]] consacrò il tempio a Flora presso il [[Circo Massimo]], ricostruito sulle rovine di quello precedentemente innalzato dagli [[edile (storia romana)|edili]] Lucio e Marco Publicio.<ref>Cornelio Tacito, ''[[Annales (Tacito)|Annales]]'', libro II, 49.</ref> Secondo Georges Dumézil, la presenza di Flora presso altri popoli italici, l'esistenza del flamine di Flora e la sua invocazione presso i fratelli Arvali, sarebbero tutti indizi della sua antichità. Flora era anche la patrona della fazione dei "verdi" (''uirides'' o ''prasini'') nelle corse del Circo.<ref name=dum/> == Flora nella letteratura e nell'arte == Il poeta romano [[Publio Ovidio Nasone|Ovidio]] opera nei ''Fasti''<ref>Publio Ovidio Nasone,  ▲Il poeta romano Ovidio opera nei ''Fasti''<ref>Publio Ovidio Nasone, ''Fasti'', libro V, versi 184 e seguenti.</ref> una fusione tra la leggenda greca di [[Clori]] e la tradizione italica di Flora. L'espediente letterario è quello della [[teofania]], già usato altre volte da Ovidio nei Fasti: dopo l'invocazione del poeta, la divinità si manifesta e parla di sé stessa rivelando la sua natura e le cause della sua festa. La dea dichiara di essere la [[ninfa (mitologia)|ninfa]] Clori, sposa di [[Zefiro]], e che la pronuncia latina ha modificato la lettera iniziale "c" del nome in una "f". Ovidio crea in questo contesto anche la nascita di [[Marte (divinità)|Marte]]/[[Ares]] da [[Giunone]]/[[Era (mitologia)|Hera]] grazie a un fiore particolare colto dalla stessa Flora/Clori, evento forse ricalcato sulla nascita di [[Efesto]] narrata da [[Esiodo]] nella ''Teogonia''<ref>Esiodo, ''Teogonia'', versi 927 e seguenti.</ref>. === Flora secondo Lattanzio === Lo scrittore cristiano [[Lucio Cecilio Firmiano Lattanzio|Lattanzio]] con l'intento di denigrare la [[religione romana]], sostenne che Flora fosse stata una meretrice che aveva lasciato il proprio patrimonio in eredità al popolo romano, il quale per riconoscenza avrebbe istituito i Floralia.<ref>Lattanzio Firmiano, ''Divinae Institutiones'', libro I, 20.</ref> === Flora al di fuori di Roma === Flora era presente anche presso altri popoli italici. Sia i [[Sabini]] che i [[Vestini]] avevano un mese dedicato a Flora, che corrispondeva al nostro luglio nel caso dei Vestini mentre è ignota la corrispondenza nel caso dei Sabini.<ref>Edward Togo Salmon, ''Il Sannio e i Sanniti''. Torino, Einaudi, 1985. ISBN 88-06-13689-5.</ref> === Flora nelle epoche successive === Dopo il [[medioevo]], durante il quale viene letta solo nel ''[[La città di Dio|De Civitate Dei]]'' (4, 8) di [[Sant'Agostino d'Ippona]], la dea Flora ritorna ad essere oggetto di attenzione durante il ''revival'' della cultura classica in [[rinascimento|epoca rinascimentale]]: [[Sandro Botticelli]] raffigura Flora in compagnia di [[Zefiro]] nella sua celebre e dibattuta ''Allegoria della Primavera'' ed essa verrà poi successivamente dipinta, sempre insieme a [[Zefiro]], anche da [[Jan Brueghel il Vecchio]] ([[1617]]), [[Giambattista Tiepolo]] ([[1734]]) e [[William-Adolphe Bouguereau]] ([[1875]]). Tuttavia la raffigurazione più frequente di Flora è come personificazione della [[primavera]]: si vedano ad esempio la scultura di [[Jean-Baptiste Tuby]] nel parco della [[reggia di Versailles]] o il celebre dipinto di [[Antoine Coypel]]. Celebri sono inoltre la raffigurazione di Flora fatta dal pittore francese [[Nicolas Poussin]], in cui Flora è raffigurata al centro di personaggi il cui mito è legato alla trasformazione in fiore come [[Giacinto (mitologia)|Giacinto]], [[Adone (mitologia)|Adone]] e [[Narciso (mitologia)|Narciso]], e i trionfi di Flora dipinti da [[Johann Heiss]] ([[1683]]) e da [[Anton Kern]] ([[1747]]). Altri dipinti che ritraggono Flora come personificazione della [[primavera]] sono stati realizzati da [[Palma il Vecchio]] ([[1515]]), [[Francesco Melzi]] (1520), [[Tiziano]] ([[1521]]), [[Jan Metsys]] ([[1559]]), [[Johann Boeckhorst]] ([[1630]]  Nel [[XVII secolo]] i poeti [[Ben Jonson]] e [[Pedro Calderón de la Barca]] hanno dedicato alla trasformazione di Cloride in Flora i loro componimenti poetici; nel primo [[XX secolo|Novecento]], il poeta svedese [[Erik Axel Karlfeldt]] ha intitolato a Flora due raccolte di versi, ''Flora och Pomona'' ("Flora e [[Pomona]]", [[1906]]) e ''Flora och Bellona'' ("Flora e [[Bellona (divinità)|Bellona]]", [[1918]]). == Flora nella musica == Flora nelle vesti di Cloride è al centro di una serie di [[Madrigale (musica)|madrigali]] della fine del [[XVI secolo]] tra cui quelli del veneziano [[Leon Leoni]] ([[1591]]) e [[Luca Marenzio]] ([[1585]] ca). A Flora sono inoltre dedicati la favola per musica di [[Marco da Gagliano]] e [[Jacopo Peri]] ed i balletti di [[Jean-Baptiste Lully]] e [[Andrea Draghi]] In epoca contemporanea, si segnala il brano ''Flora's secret'' della nota cantante irlandese [[Enya]]. == Galleria d'immagini == <gallery> Image: Image:Giovanni Battista Tiepolo 090.jpg|''[[Trionfo di Flora]]'', di [[Giambattista Tiepolo|Tiepolo]]. Francesco_Melzi_Flora_after_2019_conservation.jpg|''[[Flora (Melzi)|Flora]]'', di Francesco Melzi. Immagine:Flora, por Tiziano.jpg|''[[Flora (Tiziano)|Flora]]'', di [[Tiziano]]. Image:William-Adolphe Bouguereau (1825-1905) - Flora And Zephyr (1875).jpg|''Flora e Zefiro'', di [[William-Adolphe Bouguereau]] (1875). Image:Goddess_Flora_Aalsmeer.jpg|Statua della dea Flora, nella città olandese di Aalsmeer, di [[Teun Roosenburg]] (1962). Image:Campo Marzio - Piazza del Popolo - Flora 1000129.JPG|Roma, piazza del Popolo: Flora File:PolandSzczecinMonumentFlora.JPG|Monumento di Flora a [[Stettino]], [[Polonia]] </gallery> == Note ==▼ <references/>▼ == Voci correlate == * ''[[Floralia]]'' * [[Flamine floreale]] ▲==Note== ▲<references/> == Altri progetti == {{interprogetto == Collegamenti esterni == * {{Collegamenti esterni}} {{De mulieribus claris}} {{Controllo di autorità}} ▲{{Portale|mitologia romana}} [[Categoria:Divinità della fertilità]] [[Categoria:Divinità romane]] [[Categoria:Personaggi del De mulieribus claris]] | |||