Enzo Jannacci: differenze tra le versioni

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{{Nota disambigua|il musicista figlio di Enzo|[[Paolo Jannacci]]|Jannacci}}
{{Organizzare|la voce presenta informazioni disorganizzate, talvolta ripetute e pleonastiche. Le sezioni Biografia e Carriera ripetono alcune informazioni. Considerare la possibilità di unirle in un'unica sezione Biografia ordinando le informazioni cronologicamente.|Biografie|luglio 2016|arg2=Musica}}
{{quote|Quelli che votano scheda bianca per non sporcare.|Enzo Jannacci, ''[[Quelli che...]], [[1975]].''}}
{{Artista musicale
|nome = Enzo Jannacci
|nazione = Italia
|genere = Musica popolare
|genere2 = Rock and roll
|genere3 = Jazz
|genere4 = Cabaret
|anno inizio attività = [[Anni 1950|1950s]]
|anno fine attività = in attività
|note periodo attività =
|tipo artista = Cantautore
|immagine = Enzo Jannacci Sanremo 1998.JPGjpg
|didascalia = Enzo Jannacci nela [[Festival di Sanremo 1998|Sanremo 20091998]]
|nazione = ITA
|url = [http://www.enzojannacci.it/ enzojannacci.it]
|genere = canzone d'autore
|numero totale album pubblicati = 28
|genere2 = rock'n'roll
|numero album studio = 22 (di cui due in coppia con [[Giorgio Gaber]])
|genere3 = rock demenziale
|numero album live = 1 + 1 (raccolta)
|genere4 = cabaret
|numero raccolte = 4 + l'antologia [[The Best 2006]]
|genere5 = jazz
|anno inizio attività = 1956
|anno fine attività = 2013
|note periodo attività =
|band attuale =
|band precedenti = [[I Due Corsari]]
|totale album = 28
|album studio = 22 (2 con [[Giorgio Gaber]])
|album live = 2
|raccolte = 5
}}
{{Bio
|Nome = VincenzoEnzo
|Cognome = Jannacci
|PostCognomeVirgola = all'anagrafe '''Vincenzo Jannacci'''
|PostCognome = detto '''Enzo'''
|ForzaOrdinamento = Jannacci, Enzo
|Sesso = M
|LuogoNascita = Milano
|GiornoMeseNascita = 3 giugno
|AnnoNascita = 1935
|LuogoMorte = Milano
|GiornoMeseMorte = 29 marzo
|AnnoMorte = 2013
|Attività = cantautore
|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
|Attività = cantautore
|Attività2 = cabarettista
|Attività2 = cabarettista
|Attività3 = attore
|Attività3 = pianista
|AttivitàAltre =
|AttivitàAltre = , [[attore]], [[sceneggiatore]] e [[medico]]
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , unotra deii maggiori protagonisti della scena musicale italiana del [[secondo dopoguerra|dopoguerra]].
}}
 
Caposcuola del [[cabaret]] italiano, nel corso della sua più che cinquantennale carriera ha collaborato con svariate personalità della musica, dello [[spettacolo]], del [[giornalismo]], della [[televisione]] e della [[Umorismo|comicità]] italiana, divenendo artista poliedrico e modello per le successive generazioni di comici e di cantautori.
 
Autore di quasi trenta [[album discografico|album]], alcuni dei quali rappresentano importanti capitoli della discografiastoria della canzone italiana, e di varie colonne sonore e di canzoni per altri artisti (i più noti, [[Cochi e Renato]]), Enzo Jannacci, dopo un periodo di ombra nella seconda metà degli [[Anni 1990|anni novanta]], è tornato a far parlare di sé ottenendo vari premi alla carriera e riconoscimenti per i suoi ultimi lavori discografici.
 
È anche ricordato come uno dei pionieri del [[rock and roll]] italiano, insieme con [[Adriano Celentano]], [[Luigi Tenco]], [[Little Tony]] e [[Giorgio Gaber]]; con quest'ultimo formò il duo [[I Due Corsari]]. È uno tra gli artisti con il maggior numero di riconoscimenti da parte del [[Club Tenco]], con quattro [[Targa Tenco|Targhe]] e un [[premio Tenco]].<ref name=autogenerato1>{{cita web|url=http://clubtenco.it/albo-doro/|titolo=Targhe Tenco per "I migliori dischi dell'anno" – Albo d'oro|sito=Club Tenco|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161219124501/http://clubtenco.it/albo-doro/ |dataarchivio=19 dicembre 2016|urlmorto=no|accesso=2024-11-18}}</ref> Il suo album ''Quelli che...'' è presente nella lista dei [[I 100 migliori album italiani secondo Rolling Stone|100 migliori album italiani secondo Rolling Stone]] alla posizione n. 97.
È ricordato come uno dei pionieri del [[rock and roll]] italiano, insieme ad [[Adriano Celentano]], [[Luigi Tenco]], [[Little Tony]] e [[Giorgio Gaber]], con il quale formò un sodalizio durato più di quarant'anni
}}
 
== Biografia ==
== Tratti biografici essenziali ==
[[File:Jannaccibambino.jpg|thumb|right|250px|Un giovanissimo Enzo Jannacci al piano presso il [[Conservatorio Giuseppe Verdi (Milano)|Conservatorio di Milano]]]]
Enzo Jannacci nasce a [[Milano]] il [[3 giugno]] [[1935]]. Il ramo paterno della sua famiglia è di origine [[Puglia|pugliese]]: il nonno, Vincenzo, era emigrato a [[Milano]] da [[Bari]] poco prima dello scoppio della [[prima guerra mondiale]], mentre quello materno è [[Lombardia|lombardo]]; il padre era un ufficiale dell'[[aeronautica]] e lavorava all'[[Aeroporto di Milano-Linate|aeroporto Forlanini]] (in seguito rinominato Milano Linate), partecipò alla [[Resistenza italiana|Resistenza]] e in particolare alla difesa della sede dell'Aviazione milanese di piazza Novelli, un'impresa che ispirerà poi canzoni come ''Sei minuti all'alba''.
 
=== Origini e famiglia ===
Dopo avere terminato nel [[1954]] gli studi liceali presso l'Istituto classico [[Alessandro Manzoni]], dove conosce [[Giorgio Gaber]], si laurea in [[medicina]] all'[[Università di Milano]].
Vincenzo Jannacci nacque a [[Milano]] il 3 giugno 1935, figlio di Giuseppe Jannacci,<ref>{{cita web|pubblicazione=
Per ottenere la specializzazione in [[chirurgia generale]] si trasferisce in [[Sudafrica]], entrando nell'equipe di [[Christiaan Barnard]], in seguito si reca negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]].
Galatea european magazine|url=http://www.galatea.ch/index.php/sommario/item/457-enzo-jannacci-addio.html|titolo=Enzo Jannacci addio|data=5 aprile 2013|autore=Piero Del Giudice|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150712121658/http://www.galatea.ch/index.php/sommario/item/457-enzo-jannacci-addio.html |dataarchivio=12 luglio 2015 }}</ref> un maresciallo dell'[[Aeronautica Militare Italiana]], che partecipò alla [[Resistenza italiana|Resistenza]] durante la [[seconda guerra mondiale]], distinguendosi in particolare nella difesa della sede dell'Aviazione milanese di piazza Novelli (i racconti del padre ispireranno canzoni come ''[[El portava i scarp del tennis/Ti te se' no|El portava i scarp del tennis]]'', ''Sei minuti all'alba'' e ''La sera che partì mio padre''), e di Maria Mussi, una sarta [[Como|comasca]];<ref>Andrea Pedrinelli, ''Roba minima (mica tanto) - tutte le canzoni di Enzo Jannacci'', Giunti Editore S.p.A., 2014, ISBN 978-88-09-79013-1</ref><ref name="treccani.it" /> il nonno paterno, Vincenzo Jannacci (suo omonimo), era un [[Macedonia (regione storica)|macedone]] emigrato in [[Italia]], in [[Puglia]], poco prima della [[Prima guerra mondiale|Grande Guerra]] (dove si italianizzò il nome<ref>{{Cita web |url=http://www.lettera43.it/cultura/jannacci-un-anno-senza-enzo_43675125751.htm |titolo=Jannacci, un anno senza Enzo|autore=Massimo Del Papa|data=2014-03-29|sito=[[Lettera43]]|accesso=23 maggio 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150424004537/http://www.lettera43.it/cultura/jannacci-un-anno-senza-enzo_43675125751.htm |dataarchivio=24 aprile 2015 |urlmorto=sì }}</ref><ref name="treccani.it">{{cita|DBI}}.</ref>).
Il [[23 novembre]] [[1967]] si sposa con Giuliana Orefice, che dà alla luce (il [[5 settembre]] [[1972]]) il loro unico figlio [[Paolo Jannacci|Paolo]], divenuto musicista e [[direttore d'orchestra]].
 
Dopo aver conseguito nel 1954 la maturità scientifica presso il [[liceo scientifico]] "Albert Einstein" si diploma in armonia, composizione e direzione d'orchestra al [[Conservatorio di Musica Giuseppe Verdi (Milano)|Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano]].<ref name=bio/>
Il [[1º gennaio]] [[2003]], il primo giorno di pensione di Jannacci, l'amico [[Giorgio Gaber]] muore dopo una lunga malattia nella propria casa vicino a [[Camaiore]].
 
Ai funerali di due giorni dopo (all’[[Abbazia di Chiaravalle]], dove Gaber si era sposato con [[Ombretta Colli]]) Enzo partecipa, riuscendo a dire soltanto «ho perso un fratello».
=== Attività come medico-chirurgo ===
Successivamente, nel 1969, si laurea in [[medicina]] all'[[Università degli Studi di Milano|Università di Milano]].<ref name=bio>{{Cita libro|cognome=Paolo Jannacci|titolo=Aspettando al semaforo|editore=Mondadori, 2011|isbn=88-520-2115-9}}</ref> La scelta fu influenzata dal padre, che voleva imparasse cosa fosse la sofferenza e lo stare vicino alla gente.<ref>{{Cita web|url=https://www.spels.it/index.php/dottor-enzo-jannacci/|titolo=Il Dottor Enzo Jannacci|autore=Marco Semprini|sito=La scienza a supporto della prevenzione ed educazione alla salute del cuore|data=1970-01-01|accesso=2020-12-09}}</ref> Per ottenere la specializzazione in [[chirurgia generale]], si trasferisce in [[Sudafrica]], entrando nell'équipe di [[Christiaan Barnard]], primo [[cardiochirurgo]] a realizzare un [[trapianto cardiaco]]. La sua formazione ha compreso anche studi presso la [[Columbia University]] di [[New York]] (dove si è occupato anche di terapia intensiva e chirurgia toracica<ref>{{Cita web|url=https://www.corriere.it/spettacoli/cards/enzo-jannacci-sei-anni-fa-l-addio-columbia-university-milano-donna-canzone-ecco-cosa-diceva-lui/canzoni-poesie_principale.shtml|titolo=Così si raccontava Jannacci: 'Amo il tram, l'Idroscalo e la medicina, mia vera passione'|autore=Giulia Cavaliere|sito=Corriere della Sera|data=2019-03-29|lingua=it|accesso=2020-12-09}}</ref>) e successivamente al [[Queens College, Università della Città di New York|Queens College]].<ref name="scienzainrete.it">{{Cita web|url=https://www.scienzainrete.it/articolo/ciao-dottor-jannacci/luca-carra/2013-03-30|titolo=Ciao dottor Jannacci|autore=Luca Carra|sito=Scienza in rete|data=2013-03-30|accesso=2020-12-09}}</ref> Nonostante si fosse diplomato al Conservatorio e avesse iniziato a pubblicare lavori discografici ancor prima di laurearsi in medicina, Jannacci ha sempre esercitato la professione medica, sia come cardiologo sia come [[medico di famiglia]], a lato dell'attività musicale, fino alla pensione.<ref>{{Cita news|autore = [[Gigi Vesigna]]|titolo = La gavetta dei VIP?|pubblicazione = [[Oggi (periodico)|Oggi]]|giorno = 12|mese=giugno|anno = 2013|pp = 94-98}}</ref> Tra i suoi primi pazienti vi furono i colleghi e amici [[Teo Teocoli]], [[Massimo Boldi]] e [[Renato Pozzetto]]. Riflettendo sulla sua esperienza professionale, Jannacci ha dichiarato di essersi sentito sempre un medico prima che un artista del mondo dello spettacolo, di essere un sostenitore della sanità pubblica - posizione che non trovava il favore di alcuni suoi colleghi, che lo etichettavano con il soprannome di "comunardo" per le sue posizioni di sinistra - e di aver sempre limitato il numero dei suoi pazienti al fine di garantire loro un servizio adeguato.<ref name="scienzainrete.it"/>
 
Nel [[2024]] il cantante [[Ricky Gianco]] ha affermato di aver rischiato la vita per colpa di una "cura del sudore" praticatagli da Jannacci in occasione di un episodio di [[febbre]] alta.<ref>{{cita web|1=https://www.lastampa.it/cronaca/2024/10/12/news/ricky_gianco_celentano_jannacci_intervista-14709965/|2=Ricky Gianco: "Celentano non voleva amici ma cortigiani. E Jannacci come medico mi ha quasi ucciso"|autore=Adriana Marmiroli|data=2024-10-12|accesso=2024-11-19|sito=[[La Stampa]]}}</ref>
 
=== Vita privata ===
Il 23 novembre 1967 si sposa con Giuliana Orefice.<ref>{{Cita web|url=https://www.oglioponews.it/2024/08/14/viadana-addio-a-giuliana-pupa-orefice-la-moglie-di-enzo-jannacci/|titolo=Viadana, addio a Giuliana Pupa Orefice, la moglie di Enzo Jannacci|autore=Giuliana Biagi|sito=OglioPoNews|data=2024-08-14|lingua=it-IT|accesso=2024-08-17}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/24_agosto_14/milano-morta-giuliana-pupa-orefice-vedova-di-enzo-jannacci-l-incontro-a-finale-e-le-nozze-nel-1967-18113cec-5ffa-4bb2-9f11-0f85b4d4bxlk.shtml|titolo=Milano, morta Giuliana «Pupa» Orefice, vedova di Enzo Jannacci. L'incontro a Finale e le nozze nel 1967|sito=Corriere della Sera|data=2024-08-14|accesso=2024-08-17}}</ref> Il 5 settembre 1972 nasce l'unico figlio della coppia, [[Paolo Jannacci|Paolo]], che seguirà le orme paterne diventando musicista e compositore.
 
== Carriera ==
=== Gli esordi ede il sodalizio con Giorgio Gaber ===
La carriera di musicista inizia negli [[anni 1950|anni cinquanta]]. Dopo il diploma in armonia, composizione e direzione d'[[orchestra]] ede otto anni di pianoforte presso il [[Conservatorio Giuseppe Verdi (Milano)|Conservatorio di Milano]] con il maestro [[Gian Luigi Centemeri]], inizia - all'età di vent'anni - a frequentare gli ambienti del [[Cabaret (spettacolo)|cabaret]], mettendo subito in mostra le proprie doti di intrattenitore e presentatore. Nel frattempo, si avvicina al [[jazz]] e comincia a suonare in alcuni locali milanesi, ma contemporaneamente scopre anche il [[rock and roll]], genere nuovo che stava ottenendo grande successo innegli [[USA|Stati Uniti d'America]] con artisti del calibro dicome [[Chuck Berry]], e[[Bill Haley]] ed [[Elvis Presley]].
[[File:Foto-gaber-jannacci58.jpg|thumb|left|175pxupright|Enzo Jannacci insieme a [[Giorgio Gaber]] in una foto-lancio della Ricordi alla fine degli [[anni 1950|anni cinquanta]].]]
 
Nel [[1956]] diventa tastierista dei [[I Campioni|Rocky Mountains]], alla cui voce c'è [[Tony Dallara]] e, che si esibiscono ripetutamente alla Taverna Mexico, all'Aretusa ede al club [[Santa Tecla (club)|Santa Tecla]], ottenendo grande successo; tuttavia, alla fine di quell'anno, Jannacci lascia il gruppo e, grazie all'amico [[Pino Sacchetti]], conosce [[Adriano Celentano]],. cheCelentano gli propone di entrare come tastierista nel suo complesso, i ''"Rock Boys''", con cui si esibisce nei locali sopracitatisopraccitati ede in particolare al Santa Tecla.
 
Il [[17 maggio]] [[1957]] la band suona al primo "''Festival italiano di rock and roll''", che si tiene nel [[Palazzo del Ghiaccio e(Milano)|Palazzo del Ghiaccio di cheMilano]] e costituisce una svolta all'interno del panorama musicale nostrano;. ilL'esibizione del gruppo suonamanda lain canzonedelirio ''Ciao ti dirò'', che si rivelail unpubblico successopresente e permette a Celentano di acquisire vasta fama mae, soprattutto, gli fa ottenere un contratto con la casa discografica [[Music (casa discografica)|Music]].
 
Alla fine del [[1958]] Jannacci, (pur continuando a suonare con i "Rock Boys)", forma un duo con Gaber, noto con il nome di "I Due Corsari", che debuttaesordisce nel [[1959]] con alcuni 45 giri incisi per la [[Dischi Ricordi]];. laLa fortunata esperienza prosegue anche nell'anno successivo con altri due [[45 giri]] e con due ''flexy[[flexi-disc'']], intitolati ''Come facette mammeta'' (un classico della canzone umoristica [[Napoli|napoletana]]) e ''Non occupatemi il telefono'', usciti in abbinamento alla rivista "''[[Il Musichiere (rivista)|Il musichiere''"]]. <br />In quel periodo l'ambiente musicale [[Milano|milanese]] si infervora grazie a cantanti rock come [[Clem Sacco]], [[Guidone (cantante)|Guidone]], [[Ricky Gianco]] ede [[Adriano Celentano]], (partecipacon il quale Jannacci continua a collaborare come pianista adin alcune sue incisioni per la [[Jolly (casa discografica),|Jolly]]. tuttavia,Un'altrettanto questoimportante cambiamentoevoluzione nella musica popolare italiana si registra anche in altri centri come, per esempio, [[Genova]] dove s'impongono i [[Umberto Bindicantautori]], [[BrunoUmberto LauziBindi]], [[Luigi Tenco]] e [[Gino Paoli]], vicini alla [[Dischi Ricordi]]: con questi ultimi Jannacci collabora in vari progetti.
 
=== L'inizio della carriera da solista e l'esperienza teatrale ===
[[File:JannacciClarkent.228-1-.jpg|thumb|upright|left|Primo piano di un giovane Jannacci]]
Come [[Jazz|jazzista]] suona con musicisti dello spessore di [[Stan Getz]], [[Gerry Mulligan]], [[Chet Baker]] e [[Franco Cerri]], con i quali registra numerosi dischi, mentre è da [[Bud Powell]] che impara a lavorare sulla [[Tastiera (musica)|tastiera]] prevalentemente con la mano sinistra. Dopo i primi 45 giri incisi con Gaber, debutta come solista con canzoni quali ''L'ombrello di mio fratello'' e ''Il cane con i capelli'': sono brani nei quali il cantautore milanese fa già intuire uno stretto rapporto tra la musica e la comicità, un legame che caratterizzerà gran parte della sua produzione artistica. A questo filone surreale e quasi precursore del demenziale (che lui stesso definisce "schizo", abbreviazione di schizoide), si affiancano subito brani più romantici ed introspettivi, come ''Passaggio a livello'', delicata canzone d'amore che [[Luigi Tenco]] reincide valorizzando Jannacci anche come autore e pubblicata dalla [[Tavola Rotonda]] insieme a ''Il giramondo'' nel [[1961]].
 
Come [[jazz]]ista suona con musicisti dello spessore di [[Stan Getz]], [[Gerry Mulligan]], [[Chet Baker]] e [[Franco Cerri]], con i quali registra numerosi dischi, mentre è da [[Bud Powell]] che impara a lavorare sulla [[Tastiera (musica)|tastiera]] prevalentemente con la mano sinistra. Dopo i primi 45 giri incisi con Gaber, esordisce come solista con canzoni quali ''L'ombrello di mio fratello'' e ''Il cane con i capelli'': sono brani nei quali il cantautore milanese fa già intuire uno stretto rapporto tra la musica e la comicità surreale, un legame che caratterizzerà gran parte della sua produzione artistica. A questo filone, quasi precursore del demenziale (che lui stesso definisce "schizo", abbreviazione di schizoide), si affiancano subito brani più romantici e introspettivi, come ''Passaggio a livello'', delicata canzone d'amore che Luigi Tenco reincide valorizzando Jannacci anche come autore e pubblicata dalla [[Tavola Rotonda (etichetta discografica)|Tavola Rotonda]] insieme a ''Il giramondo'' nel 1961.
 
Intanto, continua la fortunata esperienza dei "I Due Corsari"; tutti i 45 giri pubblicati nel biennio 1959-1960, tra cui le celebri ''Birra'', ''Fetta di limone'' e ''Tintarella di luna'' vengono raccolti una decina di anni dopo nell'album ''[[Giorgio Gaber e Enzo Jannacci]]'', pubblicato dalla [[Dischi Ricordi|Family]], una sottoetichetta della Ricordi. Nel frattempo i "Rock Boys" si sono sciolti e dalle loro ceneri (con alcuni cambi di formazione) sono nati [[I Ribelli (gruppo musicale)|I Ribelli]]: Jannacci continua a suonare con loro e partecipa ai primi due 45 giri del gruppo (''Enrico VIII'' e ''Alle nove al bar'', entrambi del 1961); abbandona poi il complesso per dedicarsi soprattutto alla sua carriera solista.
 
Nel febbraio 1961 Giorgio Gaber partecipa al [[Festival di Sanremo 1961|Festival di Sanremo]] con una canzone scritta da Jannacci, ''Benzina e cerini'', che non ha però grande fortuna, essendo esclusa dalla finale. Successivamente Jannacci scrive ''Un nano speciale'' e ''L'artista'', nelle quali Enzo racconta di individui poveri, patetici ed emarginati, un tema che gli sarà molto caro e che affronterà ripetutamente nell'arco di tutta la sua carriera di cantautore. Il 1º dicembre la Ricordi pubblica il 45 giri di Enzo ''Il cane con i capelli'' / ''Gheru gheru'', distribuito&nbsp;– in una bizzarra quanto antesignana operazione di marketing&nbsp;– abbinato a un grande cane di [[peluche]] con tanto di capelli. All'inizio del 1962, il regista teatrale [[Filippo Crivelli]] lo scrittura per lo spettacolo ''Milanin Milanon'', in cui canta e recita insieme a [[Tino Carraro]], [[Milly (cantante)|Milly]], [[Sandra Mantovani]] e [[Anna Nogara]], e per il quale compone una delle sue prime canzoni in [[dialetto milanese]], ''Andava a Rogoredo''. Poco dopo, con l'aiuto dell'animatore [[Bruno Bozzetto]], firma un simpatico sketch per la televisione, ''Pildo e Poldo'', che apparirà nella trasmissione [[Carosello]] fino al 1964.
Intanto, continua la fortunata esperienza dei Due Corsari; tutti i [[45 giri]] pubblicati nel biennio 1959-1960, tra cui le celebri ''Birra'', ''Fetta di limone'' e ''Tintarella di luna'' vengono raccolti una decina di anni dopo nell'album ''[[Enzo Jannacci e Giorgio Gaber(album)|Enzo Jannacci e Giorgio Gaber]]'', pubblicato dalla [[Dischi Ricordi|Family]], una sottoetichetta della Ricordi. Nel frattempo i ''Rock Boys'' si sono sciolti, e dalle loro ceneri (con alcuni cambi di formazione) sono nati [[I Ribelli]]: Jannacci continua a suonare con loro, e partecipa ai primi due 45 giri del gruppo (''Enrico VIII'' e ''Alle nove al bar'', entrambi del 1960); abbandona poi il complesso per dedicarsi soprattutto alla sua carriera solista.
 
=== L'esordio su piccolo e grande schermo e i primi album ===
Nel [[febbraio]] [[1961]] [[Giorgio Gaber]] partecipa al [[Festival di Sanremo 1961|Festival di Sanremo]] con una canzone scritta da Jannacci, ''Benzina e cerini'', che non ha però grande fortuna, essendo esclusa dalla finale. Successivamente scrive ''Un nano speciale'' e ''L'artista'', nelle quali Enzo racconta di individui poveri, patetici ed emarginati, una tematica che gli sarà molto cara e che affronterà ripetutamente nell'arco di tutta la sua carriera di cantautore. Il [[1º dicembre]] la Ricordi pubblica il 45 giri di Enzo ''Il cane con i capelli'' / ''Gheru gheru'', distribuito – in una bizzarra quanto antesignana operazione di marketing – abbinato a un grande cane di [[peluche]] con tanto di capelli. All'inizio del [[1962]], il regista teatrale [[Filippo Crivelli]] lo scrittura per lo spettacolo ''Milanin Milanon'', in cui recita insieme a [[Tino Carraro]] e [[Milly]] e per il quale compone una delle sue prime canzoni in [[dialetto milanese]], ''Andava a Rogoredo''. Poco dopo, con l'aiuto dell'animatore [[Bruno Bozzetto]], firma un simpatico sketch per la televisione, ''Pildo e Poldo'', che apparirà nella trasmissione [[Carosello]] fino al [[1964]].
[[File:JannacciCochiRenato.jpg|thumb|upright=0.7|Jannacci sul palco del [[Derby Club|Derby]] insieme a [[Cochi Ponzoni]] e [[Renato Pozzetto]].]]
 
Nel 1963 segue come pianista la tournée dell'amico [[Sergio Endrigo]]; sempre nello stesso anno inizia a esibirsi al [[Derby Club]], locale milanese di cabaret, dove conosce prima [[Dario Fo]] e quindi [[Cochi e Renato]] con cui nascono spontanee amicizie che portano interessanti collaborazioni, soprattutto in ambito musicale. Poco dopo partecipa come comparsa ne ''[[La vita agra (film)|La vita agra]]'', pellicola firmata da [[Carlo Lizzani]]; canta ''Ti te se' no'' in un locale nel momento in cui vi entra il protagonista, interpretato da [[Ugo Tognazzi]]. Un'altra piccola parte gli verrà riservata nel 1967, quando reciterà per [[Giorgio Bianchi]] nel film ''[[Quando dico che ti amo (film)|Quando dico che ti amo]]''. Nel dicembre 1964 viene pubblicato il suo disco di esordio, ''[[La Milano di Enzo Jannacci]]'', formato interamente da pezzi cantati in dialetto e contenente uno dei suoi capolavori, ''El portava i scarp del tennis'', commovente racconto della vita sciatta e modesta di un senzatetto milanese. Jannacci la canta alla fine dell'anno nel programma di [[Mike Bongiorno]] ''[[La fiera dei sogni]]'', che è il suo esordio televisivo.
=== Il debutto su piccolo e grande schermo e i primi album ===
[[File:JannacciCochiRenato.jpg|thumb|right|150px|Jannacci sul palco del [[Derby Club|Derby]] insieme a [[Cochi Ponzoni]] e [[Renato Pozzetto]].]]
Nel [[1963]] segue come pianista la tournée dell'amico [[Sergio Endrigo]], e sempre nello stesso anno inizia ad esibirsi al [[Derby Club|Derby]], locale milanese di cabaret, dove conosce prima [[Dario Fo]], e quindi [[Cochi e Renato]]: in entrambi i casi, nascono spontanee amicizie che portano all'inizio di interessanti collaborazioni, soprattutto in ambito musicale.
Poco dopo partecipa come comparsa ne ''[[La vita agra (film)|La vita agra]]'', pellicola firmata da [[Carlo Lizzani]]; canta ''L'ombrello di mio fratello'' in un locale nel momento in cui vi entra il protagonista, interpretato da [[Ugo Tognazzi]]. Un'altra piccola parte gli verrà riservata nel [[1967]], quando reciterà per [[Giorgio Bianchi]] nel film [[Quando dico che ti amo]]. Nel dicembre [[1964]], viene pubblicato il suo disco di esordio, ''[[La Milano di Enzo Jannacci]]'', formato interamente da pezzi cantati in dialetto e contenente uno dei suoi capolavori, ''El portava i scarp del tennis'', commovente racconto della vita sciatta e modesta di un senzatetto [[Milano|milanese]]; Jannacci la canta alla fine dell'anno nel programma di [[Mike Bongiorno]] ''[[La fiera dei sogni (programma televisivo)|La fiera dei sogni]]'': è il suo esordio televisivo.
 
Allo stesso periodo risalgono due [[45 giri]]: ''Veronica'', con testo scritto da [[Dario Fo|Fo e [[Sandro Ciotti]] (racconto di un amore mercenario consumato al cinema) e ''Sfiorisci bel fiore'' (sulle morti in miniera), reinterpretato dopo molti anni da [[Mina (cantante)|Mina]], [[Gigliola Cinquetti]], [[Pierangelo Bertoli]] e [[Francesco De Gregori]]. L'anno successivo Jannacci ritorna a teatro con lo spettacolo ''22 canzoni'', scritto a quattro mani con Dario Fo, dove sfrutta l'occasione di proporrepropone molti nuovi brani, poi inseriti in un disco dal vivo: ''[[Enzo Jannacci in teatro]]'', edito dalla [[Jolly (casa discografica)|Jolly]] nel [[1965]]. La modalità di composizione dell'album è decisamente innovativa, trattandosi infatti del primo album italiano ''live'' in assoluto:. iI pezzi presenti nel disco sono dunque quelli cantati nel corso di una delle repliche della rappresentazione teatrale, registrati e quindi riproposti in formato LP. Jannacci vi inserisce inoltre due brani in più, che erano stati interpretati in precedenza da Fo:, ''Aveva un taxi nero'' (dallo spettacolo ''I sani da legare'', del [[1954]]) e ''Il foruncolo'' (che lo stesso [[drammaturgia|drammaturgo]] [[Varese|varesino]] aveva presentato a ''Canzonissima'' del [[1962]]).
[[File:EnzoJannacci2.jpg|thumb|left|Concerto negli anni 1960]]
 
Tra le canzoni suonate nell'arco dello spettacolo, che riscuote un grande successo e che per questo viene replicato numerose volte (sempre presso il Teatro Odeon di Milano), la più curiosa è ''La mia morosa la va alla fonte'', basata su di una musicamelodia del [[XV secolo]] che successivamente il giovanissimo [[Fabrizio De André]] userà come accompagnamento melodico per una delle sue canzoni più famose, ''[[Via del Campo (brano musicale)|Via del Campo]]''. Nel fare questo, il cantautore [[Genova|genovese]] sapeva che la ballata fosseera stata modificata da Jannacci, e per questoperciò si è resorese conto del plagio:. tuttavia, dopoDopo alcuni anni i due si sonochiarirono chiariti, così chee De André ha restituitorestituì volentieri a Jannacci la paternità musicale della canzone.
 
Il [[1966]] è l'anno di ''[[Sei minuti all'alba]]'', dovein cui nella title track è affrontato il tema della [[Resistenza italiana|Resistenza]], argomento tra i più cari al musicista milanese per i trascorsi del padre nei corpi [[partigiano|partigiani]] durante la [[Secondaseconda guerra mondiale]]; la title-trackcanzone, dedicata al genitore ede a tutti coloro che condivisero questa difficile esperienza, parla proprio del breve tempo che separa il partigiano, catturato dai nemici, dalla sua fucilazione, che avverrà proprio al sorgere del soleSole. ''Soldato Nencini'' racconta invece delle difficoltà di integrazione di un soldato, proveniente dall'Italia meridionale, in una caserma del Nord e precisamente di [[Alessandria]], dove ai problemi di ambientamento con i commilitoni si aggiunge anche la lettera dell'amata Mariù, che gli annuncia la volontàdecisione di separarsilasciarlo, complice l'incapacità di sopportare la terribile lontananza dall'innamorato. Nell'album vi è anche ''Faceva il palo'', divertente brano in [[dialetto milanese]] scritto con [[Walter Valdi]].
 
Realizza quindi "Papalla", un'altra scenetta per gli spot di Carosello che durerà cinque anni.
 
=== Il tormentone ''Vengo anch'io...'' e il successo presto svanito ===
Enzo Jannacci torna alla ribalta due anni dopo con un nuovo album, realizzato con la solita collaborazione di Fo e insieme a [[Fiorenzo Fiorentini]]: ''[[Vengo anch'io. No, tu no (album)|Vengo anch'io. No, tu no]]'', trainato dall'omonimo singolo, diventa in breve tempo campione di vendite e balza in cima alle classifiche italiane, ed il brano giungegiungendo addirittura al primo posto dell'hit parade di [[Lelio Luttazzi]]. Il cantautore riscuote improvvisamente un grande seguito, che gli vale la partecipazione a diversi show televisivi, come ''[[Quelli della domenica]]'', iniziato il [[4 febbraio]], in compagnia di alcuni amici collegati all'ambiente del Derby ([[Cochi e Renato]], [[Bruno Lauzi]], [[Lino Toffolo]] e [[Felice Andreasi]] in primis).
[[File:Derby Club Milano - Thole, Abatantuono, Jannacci, Di Francesco, Porcaro, Boldi e Faletti.jpg|thumb|upright=1.2|Jannacci (terzo da sinistra) sul finire degli anni settanta, assieme ad altri artisti che animarono il [[Derby Club]] e formarono il [[Gruppo Repellente]]: [[Ernst Thole]], [[Diego Abatantuono]], [[Mauro Di Francesco]], [[Giorgio Porcaro]], [[Massimo Boldi]] e [[Giorgio Faletti]]]]
 
Jannacci non paga lo scotto di essere un "novellino" davanti alle telecamere, dimostrando di sapere calcare nel migliore dei modi i palchi televisivi come quelli del teatro, solitamente a lui più confacenti. Gli apprezzamenti della critica arrivano anche con ''[[Ho visto un re]]'', brano cantato insieme a Fo e ada un coro di accompagnamento: il pezzo appare al primo ascolto ironico e nonsense, ma, in realtà, è infuso di metafore a sfondo politico. Non a caso, diventa uno dei brani simbolisimbolo del [[1968|'68]], amato proprio per la sua apparente innocenza che nasconde una graffiante satira sociale. Questa caratteristica è ravvisabile anche nella canzone più celebre dell'album, la già citata ''Vengo anch'io. No, tu no'', il cui exploit è certamente dovuto all'apparente semplicità ede orecchiabilità del testo ede in particolare del ritornello: in realtà, la definizione di "canzoncina" che le viene solitamente attribuita è molto riduttiva. Infatti, come sottolineato dal critico musicale [[Gianfranco Manfredi]], colui che pronuncia la ricorrente domanda «Vengo anch'io?» e che viene respinto dagli altri con un eloquente quanto significativo «No, tu no», simboleggia il tipico personaggio che, secondo l'immaginario collettivo, cerca a ogni costo di non sentirsi escluso dal gruppo di amici a cui si riconduce, chiedendo di poterci essere - qualunque sia il progetto e l'intenzione della massa - come tutti gli altri. Ma le altre persone lo respingono solo per il gusto di vedere qualcuno nel ruolo dell'emarginato, di quello «di cui si deve ridere ma che non deve ridere».
[[File:Jannacci, Ric & Gian.JPG|thumb|left|230px|Enzo Jannacci (al centro) insieme al duo comico [[Ric e Gian]] nel [[1969]].]]
Infatti, come sottolineato dal critico musicale [[Gianfranco Manfredi]], colui che pronuncia la ricorrente domanda «Vengo anch'io?» e che viene respinto dagli altri con un eloquente quanto significativo «No, tu no», simboleggia il tipico personaggio che, secondo l'immaginario collettivo, cerca ad ogni costo di non sentirsi escluso dal gruppo di amici a cui si riconduce, chiedendo di poterci essere -qualunque sia il progetto e l'intenzione della massa- come tutti gli altri. Ma le altre persone lo respingono solo per il gusto di vedere qualcuno nel ruolo dell'emarginato, di quello «di cui si deve ridere ma che non deve ridere».
 
Inoltre, sololo neglistesso ultimiManfredi, tempiriportando siil ètesto venuticompleto ae conoscenzaoriginario della canzone,<ref>{{cita libro|Gianfranco|Manfredi|wkautore=Gianfranco Manfredi|Quelli che cantano dentro nei dischi|2004|Coniglio editore|Roma|pp=34-35|isbn=9788888833118}}</ref> ha rivelato l'esistenza di unadue strofastrofe che, per motivi legati alla [[censura]], èsono statastate rimossarimosse dalla canzone; eil cheloro testo si riferisce alla tragedia dei minatori italiani in Belgio ([[Disastrodisastro di Marcinelle]]) ed anchee alla sanguinaria dittatura del generale [[Repubblica Democratica del Congo|congolese]] [[Mobutu Sese Seko|Mobutu]], le cui efferatezze in materia di diritti umani stavano scuotendo in quel periodo le coscienze dell'occidenteOccidente.
 
Nel [[1968]] partecipa alla dodicesima edizione di [[Canzonissima]], dove canta con l’intero cast la sigla ''Zum zum zum'' e arriva in finale. Vorrebbe presentare ''Ho visto un re'' pernello scontrarsiscontro condiretto contro [[Gianni Morandi]], {{senza fonte|ma la commissione [[RAI Radiotelevisione Italiana|RAIRai]] si oppone;, ripiegaritenendola eccessivamente intrisa di significato politico e di tono polemico}}. Ripiega quindi su ''Gli zingari'', brano struggente e delicato, molto diverso dalla leggerezza e dal tono goliardico didei ''Vengosuoi anch'io.successi No,più turecenti no''e, ed infatti, non ottiene l'apprezzamento del pubblico. InfattiQuesta delusione, lache commissioneva incaricata dai dirigenti RAIal di approvare odella menomancata levittoria canzonialla proposte dagli artisti in garamanifestazione, respinge la canzone definendola eccessivamente intrisa di significato politico e di tono polemico. La delusione per la sconfitta finale è così cocente da indurre Jannacci a trasferirsi per quattro anni (a periodi alterni), prima in [[Sudafrica]] e poi negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], allo scopo di riprendere gli studi di medicina, in particolare di [[chirurgia]] e [[cardiologia]], che aveva abbandonato temporaneamente dopo la laurea e l'inizio della carriera nel mondo dello spettacolo. Nello statoStato [[Africa|africanoafrica]]no collabora con il cardiologo [[Christiaan Barnard]], grazie al quale approfondisce notevolmente le sue conoscenze in ambito medico.
 
=== Scema la fama, non altrettanto la vena creativa ===
Nel periodo della specializzazione medica, la notorietà di Jannacci subisce un calo vistoso. Tuttavia il cantautore milanese non abbandona completamente le sue passioni, continuando a scrivere nuove canzoni. Dopo la pubblicazione di una sorta di raccolta, comprendente tuttavia qualche pezzo inedito, dal titolo ''[[Le canzoni di Enzo Jannacci]]'', tra il 1970 e il 1972 escono altri due nuovi LP: ''[[La mia gente]]'' e ''[[Jannacci Enzo]]'' in cui spiccano tra le canzoni ''Mexico e nuvole'', scritta da [[Paolo Conte]], e ''Ragazzo padre'', manifesto dell'indifferenza e del disinteresse di Stato e Chiesa nei confronti di chi non segue l'etica impartita dalle autorità pubbliche e religiose.
 
Nello stesso periodo, per tentare di rilanciarsi, Jannacci realizza un programma con l'amico e scrittore [[Luciano Bianciardi]] (che aveva conosciuto nella metà degli anni sessanta quando cantava molto in milanese). Il titolo del programma è "Ohé sunt chì", come la canzone scritta con Dario Fo che apriva lo storico Recital "22 Canzoni" del 1965.
Nel periodo della specializzazione medica, la notorietà del personaggio Jannacci subisce un calo vistoso. Tuttavia il cantautore milanese non abbandona completamente quelle che sono le sue passioni: continua così a scrivere nuove canzoni.
[[File:Sddddd 006.jpg|thumb|upright=0.7|left|Enzo Jannacci, nel film ''[[L'udienza]]'' (1971), osserva estasiato la processione del Papa]]
Dopo la pubblicazione di una sorta di raccolta, comprendente tuttavia qualche pezzo inedito, dal titolo ''[[Le canzoni di Enzo Jannacci]]'', tra il [[1970]] ed il [[1972]] escono altri due LP nuovi di zecca: ''[[La mia gente]]'' e ''[[Jannacci Enzo]]'' in cui spiccano tre canzoni: ''Mexico e nuvole'', scritta da un ancora sconosciuto [[Paolo Conte]], ''Ragazzo padre'', manifesto dell'indifferenza e del disinteresse di Stato e Chiesa nei confronti di chi non segue l'etica impartita dalle autorità pubbliche e religiose, e ''Faceva il palo'', divertente brano in [[dialetto milanese]] scritto con [[Walter Valdi]] che riscopre la vena satirica di un cantautore nato come cabarettista.
 
Sempre nel 1972 esce ''[[Giorgio Gaber e Enzo Jannacci]]'', disco che racchiude tutti i successi firmati da "I Due Corsari" tra il 1959 e il 1960. Il 20 giugno 1970 prende parte con Mina alla prima puntata della terza serie dello show ''Senza rete'', dove canta ''[[Messico e nuvole]]'', ''La mia gente'', un [[medley]] di ''L'Armando'' / ''Faceva il palo'' / ''El portava i scarp del tennis''<ref>L'espressione divenne, almeno a livello milanese, una frase idiomatica al punto che quando si fonda un [[giornale di strada]] prende come titolo [[Scarp de' tenis]].</ref>/ ''Vengo anch'io. No, tu no'', concludendo l'esibizione interpretando con [[Nicola Arigliano]] e Mina la sigla di chiusura ''Ciao, devo andare''. Due anni dopo è ospite di Cochi e Renato nella sesta puntata del loro spettacolo TV ''Il buono e il cattivo con cui'' canta ''El carrete''.
Nello stesso periodo, per tentare di rilanciarsi, Jannacci realizza un programma con l'amico e scrittore Luciano Bianciardi (che aveva conosciuto nella metà degli anni '60 quando cantava molto in milanese). Il titolo del programma è "Ohé sunt chì", come la canzone scritta con Dario Fo che apriva lo storico Recital "22 Canzoni" del 1965.
 
Nei periodi di pausa dall'attività lavorativa, torna quindi a Milano, dove dedica molto tempo alla realizzazione, col giornalista [[Beppe Viola]], di uno spettacolo teatrale, ''La tapparella'' e di un libro, ''L'incompiuter'', edito dalla [[Bompiani]] in una collana diretta da [[Umberto Eco]]. Nel 1970 è il protagonista di un episodio (''Il frigorifero'') del film di [[Mario Monicelli]] ''[[Le coppie]]'', in cui interpreta il ruolo di Gavino Puddu, un povero venditore di castagnaccio di origine sarda che, d'accordo con la moglie ([[Monica Vitti]]), acquista a rate un frigorifero che perderà non riuscendo a pagare i debiti contratti; alla fine, appoggerà di buon grado la decisione della consorte di prostituirsi per potere tirare avanti.
[[File:Sddddd 006.jpg|thumb|right|150px|Enzo Jannacci, nel film ''[[L'udienza]]'' ([[1971]]), osserva estasiato la processione del Papa.]]
Sempre nel [[1972]] esce [[Enzo Jannacci e Giorgio Gaber (album)|Enzo Jannacci e Giorgio Gaber]], disco che racchiude tutti i successi firmati dai "Due corsari" tra il [[1959]] ed il [[1960]]. Il [[20 giugno]] [[1970]] prende parte con [[Mina (cantante)|Mina]] alla prima puntata della terza serie dello show ''Senza rete'', dove canta ''Messico e nuvole'', ''La mia gente'', un [[medley]] di ''L’Armando'' / ''Faceva il palo'' / ''El portava i scarp del tennis''<ref> L'espressione divenne, almeno a livello milanese, una frase idiomatica al punto che quando si fonda un [[giornale di strada]] prende come titolo [[Scarp de' tenis]]</ref>/ ''Vengo anch’io. No, tu no'', concludendo l'esibizione interpretando con [[Nicola Arigliano]] e la "Tigre di Cremona" la sigla di chiusura ''Ciao, devo andare''. Due anni dopo è ospite di [[Cochi e Renato]] nella sesta puntata del loro spettacolo TV ''Il buono e il cattivo'': con loro canta ''El carrete''.
 
L'anno dopo è il protagonista de ''[[L'udienza]]'' di [[Marco Ferreri]], dove recita la parte di un modesto e stralunato ufficiale in congedo, Amedeo, che vuole incontrare a tutti i costi il [[Papa]], ma non vi riesce per le lentezze della burocrazia vaticana e per varie vicissitudini, e alla fine muore sotto il colonnato di [[Basilica di San Pietro in Vaticano|San Pietro]].
Nei periodi di pausa dall'attività lavorativa, torna quindi a Milano, dove dedica molto tempo alla realizzazione, con il compianto [[Beppe Viola]], di uno spettacolo teatrale, ''La tapparella'' e di un libro, ''L'incompiuter'', edito dalla [[Bompiani]] in una collana diretta da [[Umberto Eco]]. Nel [[1970]] è il protagonista di un episodio (''Il frigorifero'') del film di [[Mario Monicelli]] ''[[Le coppie]]'', in cui interpreta il ruolo di Gavino Puddu, un povero venditore di castagnaccio di origine sarda che, d'accordo con la moglie ([[Monica Vitti]]), acquista a rate un frigorifero che perderà non riuscendo a pagare i debiti contratti; alla fine, appoggerà di buon grado la decisione della consorte di prostituirsi per potere tirare avanti.
[[File:Janpozpon.jpg|thumb|upright=0.8|Enzo Jannacci, abbracciato agli inseparabili [[Cochi e Renato]], canta con loro ''Canzone intelligente'' durante la trasmissione "Il poeta e il contadino" (1973)]]
 
Ritornato definitivamente in patria, redige in pochi mesi due pièce teatrali che porta quasi immediatamente in televisione: ''Il poeta e il contadino'' (1973) e ''[[Saltimbanchi si muore]]'' (1979), di cui cura anche la regia.
L'anno dopo è uno dei personaggi principali de ''[[L'udienza]]'' di [[Marco Ferreri]]; qui recita la parte di un modesto e stralunato ufficiale in congedo, Amedeo, che vuole incontrare a tutti i costi il [[Papa]] ma che alla fine, incocciato contro le lentezze della burocrazia vaticana e per varie vicissitudini, non vi riesce e muore in maniera drammatica sotto il colonnato di [[Basilica di San Pietro in Vaticano|San Pietro]].
[[File:Janpozpon.jpg|thumb|left|150px|Enzo Jannacci, abbracciato agli inseparabili [[Cochi e Renato]], canta con loro ''Canzone intelligente'' durante la trasmissione "Il poeta e il contadino" ([[1973]]).]]
 
Il primo dei due spettacoli, grazie all'impegno di Cochi Ponzoni e Renato Pozzetto, ha anche una trasposizione televisiva. Enzo vi partecipa una sola volta, interpretando ''Il panettiere'', ''Canzone intelligente'' e ''La mia zia'' con Felice Andreasi e Teo Teocoli. Dal 1974 comincia con successo a comporre [[colonna sonora|colonne sonore]] per il cinema. La prima in ordine di tempo accompagna ''[[Romanzo popolare]]'' di [[Mario Monicelli]], regista che ià nel 1970 lo aveva scelto per il ruolo di Gavino Puddu in ''[[Le coppie]]''. Nel 1975, è la volta di ''[[Pasqualino Settebellezze]]'', firmato da [[Lina Wertmüller]]. Dal 1975 al 1988 Jannacci curerà l'accompagnamento musicale di altri cinque film: ''[[L'Italia s'è rotta]]'', per la regia di [[Steno]], 1976; ''[[Sturmtruppen (film)|Sturmtruppen]]'' di [[Salvatore Samperi]]; ''[[Gran bollito]]'' di [[Mauro Bolognini]], nel 1977; ''[[Saxofone]]'' di [[Renato Pozzetto]], 1978; ''[[Piccoli equivoci]]'' di [[Ricky Tognazzi]], 1988.
Ritornato definitivamente in patria, redige in pochi mesi due piéce teatrali che porta quasi immediatamente in televisione: ''Il poeta e il contadino'' ([[1973]]) e ''Saltimbanchi si muore'' ([[1979]]), di cui cura anche la regia.
 
Nel 1974 realizza insieme a Cochi e Renato la sigla di Canzonissima, più nota con il titolo ''E la vita, la vita'', oltre ad altri brani di genere comico-demenziale (''La gallina'', ''Silvano'', ''Il bonzo'', ''L'uselin della comare'' e altri ancora).
Il primo dei due spettacoli, grazie all'impegno di Cochi Ponzoni e Renato Pozzetto, ha anche una trasposizione televisiva: Enzo vi partecipa una sola volta, interpretando ''Il panettiere'', ''Canzone intelligente'' e ''La mia zia'' con [[Felice Andreasi]] e [[Teo Teocoli]]. Dal [[1974]] comincia con successo a comporre [[colonna sonora|colonne sonore]] per il cinema: la prima in ordine di tempo accompagna ''[[Romanzo popolare]]'' di [[Mario Monicelli]], regista che già qualche anno prima aveva scelto Jannacci per un ruolo da attore all'interno di un suo altro film; nel [[1975]], è la volta del famosissimo ''[[Pasqualino Settebellezze|Pasqualino settebellezze]]'', firmato da [[Lina Wertmüller|Lina Wertmuller]].
Dal [[1975]] al [[1988]] Jannacci curerà l'accompagnamento musicale di altri quattro film: ''[[L'Italia s'è rotta]]'', per la regia di [[Steno]], [[1976]]; ''[[Sturmtruppen]]'', [[Salvatore Samperi]]; ''[[Gran bollito]]'', [[Mauro Bolognini]], [[1977]]; ''[[Saxofone]]'', [[Renato Pozzetto]], [[1978]]; ''[[Piccoli equivoci]]'', [[Ricky Tognazzi]], [[1988]].
 
Nel [[1974]] realizza insieme a [[Cochi e Renato]] la sigla di Canzonissima, più nota con il titolo ''E la vita, la vita'', oltre ad altri brani di genere comico-demenziale (''La gallina'', ''Silvano'', ''Il bonzo'', ''L'uselin della comare'' ed altri ancora).
 
=== Quattro dischi e nessun concerto ===
 
Nella seconda metà degli [[anni 1970|anni settanta]] Jannacci si dedica soprattutto alla sua professione di medico, non abbandonando tuttavia la musica; pubblicapubblicando infatti quattro album di inediti in appena cinque anni. La sua musica rimane piuttosto nascosta, ma Jannacci non sembra preoccuparsene più di tanto; sempre più rade si fanno di fattidifatti le sue apparizioni in televisione, e si registra lola stessostessa trendtendenza anche per quanto riguarda i tour in giro per l'Italia, che non organizzeràorganizza prima del [[1979]], in concomitanza con l'uscita di ''[[FotoricordoFoto ricordo]]'' e con il già citato ''Saltimbanchi si muore''. Intanto, nel [[1974]] partecipa a [[Un disco per l'estate 1974|Un disco per l'estate]] con ''Brutta gente''.
[[File:Jannacci giovane.228-1-.jpg|thumb|left|upright|Jannacci durante gli anni 1970]]
 
Nel gennaio [[1975]] Jannacci si chiude con [[Tullio De Piscopo]] e [[Bruno De Filippi]] negli studi [[Regson]] di [[Milano]]; in due mesi registra il suo settimo album in studio, ''[[Quelli che... (album)|Quelli che...]]'', il primo uscito sotto l'etichetta [[Ultima Spiaggia (casa discografica)|Ultima Spiaggia]]. Contiene l'omonimo singolo, molto ironico nei testi, ''[[Vincenzina e la fabbrica]]'', ritratto di una povera ragazza intenta ad affrontare, con dispiacere e per la prima volta, la realtà industriale, ''El me indiriss'', dove l'autore racconta la sua infanzia, ''Il monumento'', invettiva contro la guerra e ''Nove di sera'', simpatica traduzione di un pezzo di [[Chico Buarque de Hollanda]]. Non manca la preziosa collaborazione di [[Beppe Viola]], che presta la sua voce in ''Dottore...'', uno dei tanti intermezzi parlati che appaiono nel disco.
 
''[[O vivere o ridere]]'' è pubblicato nel [[giugno]] [[1976]]: la divertente [[cover]] di ''Vivere'', canzone scritta in epoca [[Fascismo|fascista]] dal maestroda [[Cesare Andrea Bixio]], e ''Rido'' sono gli unici singolibrani dell'album ad apparire nel formato 45 giri.
[[File:Mina quasi Jannacci 1977.jpg|thumb|right|150pxupright=0.7|Copertina di ''[[Mina quasi Jannacci]]'' ([[1977]]).]]
Del [[1977]] è invece ''[[Secondo te...Che gusto c'è?]]'', la cui canzone omonima viene scelta da [[Pippo Baudo]] come sigla del suo programma della domenica; registra ''La costruzione'', versione di un'altra canzone del De Hollanda, ''Saxophone'' e ''Jannacci arrenditi!'', esilarante monologo con testo e musica dello stesso Jannacci. L'orchestra che lo accompagna in questo disco è quella di [[Pippo Caruso]], direttore musicale grande amico di Baudo, la cui decisione di affidare la composizione delle musiche della sua trasmissione a Jannacci fu probabilmente consigliata proprio dal maestro. Nello stesso anno, [[Mina Mazzini|Mina]] reinterpreta dieci canzoni di Jannacci e le fa pubblicare nella raccolta ''[[Mina quasi Jannacci]]'', dove il cantautore milanese duetta con lei nel pezzo ''E l'era tardi''.
 
Del 1977 è invece ''[[Secondo te...Che gusto c'è?]]'', la cui canzone omonima viene scelta da [[Pippo Baudo]] come sigla del suo programma della domenica. Registra ''La costruzione'', versione di un'altra canzone del De Hollanda, ''Saxophone'' e ''Jannacci arrenditi!'', esilarante monologo con testo e musica dello stesso Jannacci. L'orchestra che lo accompagna in questo disco è quella di [[Pippo Caruso]], direttore musicale grande amico di Baudo, la cui decisione di affidare la composizione delle musiche della sua trasmissione a Jannacci fu probabilmente consigliata proprio dal maestro. Nello stesso anno, Mina reinterpreta dieci canzoni di Jannacci e le fa pubblicare nella raccolta ''[[Mina quasi Jannacci]]'', dove il cantautore milanese duetta con lei nel pezzo ''E l'era tardi''.
Nel [[1978]] incide la colonna sonora di ''[[Saxofone]]'', di e con [[Renato Pozzetto]], con il quale cura anche buona parte della sceneggiatura. Seguendo poi la moda dilagante del video musicale ad accompagnare le canzoni, sceglie di rinnovare la sua immagine: gira il video di ''Quelli che...''', pattinando per [[via Dante]] e per il centro di [[Milano]] e diversi filmati al [[Derby Club]] con [[Massimo Boldi]], [[Giorgio Faletti]], [[Diego Abatantuono]] ed altri.
 
Nel 1978 incide la colonna sonora di ''[[Saxofone]]'' di e con Renato Pozzetto, con il quale cura anche buona parte della sceneggiatura. Seguendo poi la moda dilagante del video musicale ad accompagnare le canzoni, sceglie di rinnovare la sua immagine: gira il video di ''Silvano..'', pattinando per [[via Dante (Milano)|via Dante]] e per il centro di Milano e diversi filmati al Derby Club con [[Massimo Boldi]], [[Giorgio Faletti]], [[Diego Abatantuono]] e altri.
 
=== La ripresa del rapporto diretto con il pubblico ===
 
La carriera musicale di Enzo Jannacci, dopo un lungo periodo di semioscurità, riprende con successo dal [[1979]]. Sia per la nuova uscita discografica (''[[FotoricordoFoto ricordo]]''), chesia per sua decisione di tornare a fare musica dal vivo, quella che prima era una costante, per il contatto schietto e sincero che Jannacci aveva avuto sempre con gli spettatori del Derby e dei teatri, ma che si era persa negli ultimi anni. Intanto, [[Paolo Conte]] diventa per Jannacci un punto di riferimento sia negli studi di registrazione chesia nella vita privata; i due realizzano insieme ''Sudamerica'' ma soprattutto ''Bartali'', tributo al [[ciclismo]] ede all'[[Gino Bartali|uomo]] che incarnò di più lo spirito di competizione e di abnegazione tipico di questo sport. Conte lo invita a partecipare ada una delle sue serate, che si tengono presso il teatro"Teatro "Pier Lombardo" di [[Milano]]:. Jannacci accetta e spezzatorna così il lungo periodo di digiuno dalsul palcoscenico. Poco tempo dopo gira il video di ''Bartali'', dove anche la moglie Giuliana Orefice, solitamente restia ad apparire in pubblico con il marito, fa la sua comparsa insieme a [[Massimo Boldi]].
[[File:Jannacci1991.jpg|thumb|left|Enzo Jannacci negli anni ‘80]]
[[File:Famiglia Jannacci.jpg|thumb|left|200px|Foto del [[1979]] che raffigura la famiglia Jannacci al completo. Curiosità: Enzo, la moglie Giuliana ed il figlioletto [[Paolo Jannacci|Paolo]] indossano ai piedi un paio di pattini riagganciandosi ad uno sketch di ''Quelli della domenica'' in cui Enzo fingeva di non saper pattinare.]]
 
È l'inizio di un periodo professionalmente ricco di soddisfazioni; prima ritorna in televisione, poi rilascia a Riccardo Rinetti, giornalista della seguitissima rivista ''Ciao 2001'', una lunga intervista nella quale descrive i retroscena della sua grande amicizia con [[Dario Fo]]. All'inizio del [[1980]], la [[Editoria|casa editrice]] [[Roma|romana]] "Lato Side" pubblica il volume ''Canzoni di Enzo Jannacci'', un volume di testi con copertina di [[Emanuele Luzzati]] e un poderoso saggio iniziale dello scrittore, sceneggiatore e cantautore [[Gianfranco Manfredi]], che fa un resoconto dei suoi primi venticinque anni da musicista.
È l'inizio di un periodo professionalmente ricco di soddisfazioni; prima ritorna in televisione, poi rilascia a Riccardo Rinetti, giornalista della seguitissima rivista ''Ciao 2001'', una lunga intervista nella quale descrive i retroscena della sua grande amicizia con Dario Fo. All'inizio del 1980, la casa editrice [[Lato Side]] pubblica il volume ''Canzoni di Enzo Jannacci'', un volume di testi con copertina di [[Emanuele Luzzati]] e un poderoso saggio iniziale dello scrittore, sceneggiatore e cantautore [[Gianfranco Manfredi]], che fa un resoconto dei suoi primi venticinque anni da musicista.
 
Nel 1980 Jannacci riguadagna così un posto di primo piano nella musica italiana; il cambio di etichetta - torna alle origini lavorando di nuovo per la [[Dischi Ricordi|Ricordi]] - è segno che Jannacci suscita nuovamente l'interesse delle masse: fatto confermato dal balzo dell'audience quando la televisione pubblica manda in onda uno speciale su di lui, condotto da Fo. Successivamente, è in concerto con la sua [[gruppo musicale|band]] in [[Svizzera]], dove la televisione di Stato registra il suo spettacolo, trasmesso in differita e pubblicato poi in formato [[VHS]].
 
Sull'onda del successo, in poco più di un anno scrive ''[[Ci vuole orecchio]]'', che trainato dal grande favore incontrato dalla ''[[title track]]'', diventa il disco di Jannacci più venduto dai tempi di ''[[Vengo anch'io. No, tu no (album)|Vengo anch'io. No, tu no]]''. Il mese di dicembre vede la pubblicazione di ''[[Nuove registrazioni]]'', che raccoglie alcune sue hit (menzioniamocome ''L'Armando'', ''El portava i scarp del tennis'' e ''La luna e la lampadina''). Cura gli arrangiamenti del nuovo disco di [[Milva]], che gli rende omaggio interpretando ''Per un basin'', ''Soldato Nencini'', ''Non finirà mai'' ede altri brani che denotano un cambiamento notevole del timbro vocale; il canto melodioso ma forte e deciso della "Rossa" è distante anni luce dal tono quasi gracchiante della voce di Jannacci, che solo in un secondo tempo verrà abbandonato per lasciare spazio ada una modalità di canto più armoniosa e musicale (il figlio [[Paolo Jannacci|Paolo]] rivestirà un ruolo sostanziale in questa fase).
[[File:JannacciTie.228-1-.jpg|thumb|upright|Enzo Jannacci in concerto (''[[30 anni senza andare fuori tempo]]'')]]
 
Il [[14 febbraio]] [[1981]] inizia per Jannacci una tournée trionfale in giro per l'[[Italia]]. Nel girare la penisola, il cantautore porta con sé un tendone da {{formatnum:5000}} posti, allestito nello [[Stadio Giuseppe Meazza]] diin ''zona [[San Siro'' (Milano)|San Siro]] dall'[[ARCI]] e l'orchestra con cui ha registrato gli ultimi cinque dischi, composta numericamente da otto elementi, tra cui Sergio Farina alla chitarra, l'unico del complesso di allora a far parte ancorafino oggiall'ultimo del gruppo di musicisti che accompagnanohanno accompagnato le performance canore di Jannacci.
 
Sempre nello stesso mese, la televisione pubblica trasmette un altro speciale dedicato alla figura di Enzo Jannacci, dove il cantautore racconta le fasi della lavorazione dell'ultimo album in studio e ricorda la spensieratezza degli anni del rapporto di collaborazione con [[Giorgio Gaber]], dichiarando con sincerità:
{{quoteCitazione|...Eravamo tremendi, stonati... Volevamo fare un duo tipo [[The Everly Brothers|Everly Brothers]] ma eravamo negati, un disastro, con il risultato che facevamo sketch più che canzoni.}}
 
=== Jannacci protagonista in televisione e a teatro ===
==== Tre concerti trasmessi dalla Rai ====
AllaDopo la pubblicazione dell'album ''E allora concerto'', a cui collabora anche Beppe Viola, alla fine del [[1981]], il concerto di Enzo Jannacci a [[Verona]] viene trasmesso dalla [[RAI|Rai]], che si riserva di censurare le parti più discutibili (per esempio, quando il cantautore afferma che «&nbsp;La televisiun, la t’endormentat'endormenta cume'me un cuiun&nbsp;cojon») amplificando il rumore prodotto dagli applausi della folla che assiste allo spettacolo. Due mesi dopo, interpreta una piccola parte nel film di [[Ettore Scola]] ''[[Il mondo nuovo (film)|Il mondo nuovo]]'', con [[Marcello Mastroianni]]. Compone quindi la sigla del programma ''Il dritto'', modificando leggermente l'omonimo singolo che Jannacci aveva lanciato con ''Ci vuole orecchio'' l'anno prima. La televisione pubblica trasmette altri due concerti di Jannacci, di cui il primo, registrato probabilmente a [[Milano]], in due puntate.
 
Il [[17 ottobre]] 1982 muore l'amico [[Beppe Viola]]; la scomparsa del giornalista, che aveva lasciato la sua impronta in canzoni cardine del repertorio del "cantautore medico" (''Rido'', ''Secondo te...Che gusto c'è?'', ''Saxophone'', ''Vincenzina e la fabbrica''), lo colpisce a tal punto da fargli prendere una pausa di riflessione, prolungando notevolmente i lavori di realizzazione del nuovo album, ''[[Discogreve]]'': il disco, pubblicato nel 1983, sarà però un fallimento. Nello stesso anno partecipa a [[Un disco per l'estate 1983|Saint Vincent Estate 1983]], saràportando undue fallimentobrani tratti dal suo recente lavoro: ''L’animale'' e ''[['O surdato 'nnammurato]]'' (parodia della celebre canzone napoletana).
 
L'anno dopo è particolarmente denso di impegni. Collabora con [[Lina Wertmüller|Lina Wertmuller]] interpretando nel suo nuovo film, ''[[Scherzo del destino in agguato dietro l'angolo come un brigante da strada]]'', il ruolo del terrorista evaso Gigi Pedrinelli; accetta la proposta dei [[Matia Bazar]], offrendo la sua voce in alcuni spezzoni del loro nuovo singolo ''Elettrochoc'' e reincide con [[Giorgio Gaber]] quattro vecchie canzoni, inserite nel mini album ''[[Ja-Ga Brothers]]'', pubblicato dalla [[Compagnia Generale del Disco|CGD]] il [[21 luglio]].
 
==== La conduzione di ''Gran simpaticoGransimpatico'' ede i nuovi recital ====
[[File:VincenzoJannacci.jpg|thumb|rightupright=0.9|150pxleft|Jannacci nelnegli 1987anni ‘90]]
In ottobre e novembre si moltiplicano gli appuntamenti in TV in compagnia di Jannacci. Insieme a [[Maria Teresa Ruta]] e Josy Nowack conduce su [[Rai 2]] la prima puntata del varietà ''Gran simpatico''; tra gli ospiti si annoverano [[Massimo Boldi]], [[Teo Teocoli]], [[Paolo Conte]], [[Dario Fo]], [[Alberto Fortis]], [[Diego Abatantuono]], [[Maurizio Micheli]], [[Vasco Rossi]] (duetta con lui in ''[[Vita spericolata]]'') e [[Giorgio Gaber]], ospite fisso con cui interpreta, uno per ogni serata (più l'inedito ''C'è solo la strada''), tutti i brani della brevissima compilation di recente pubblicazione. Inoltre, durante la prima puntata, suona tutti i suoi successi, più due pezzi estratti dal suo ultimo disco da solista.
 
In ottobre e novembre si moltiplicano gli appuntamenti in TV in compagnia di Jannacci. Insieme a [[Maria Teresa Ruta]] e Josy Nowack conduce su [[Rai 2]] la prima puntata del varietà ''Gransimpatico''; tra gli ospiti si annoverano Massimo Boldi, Teo Teocoli, Paolo Conte, Dario Fo, [[Alberto Fortis]], [[Diego Abatantuono]], [[Maurizio Micheli]], [[Vasco Rossi]] (duetta con lui in ''[[Vita spericolata]]'') e Giorgio Gaber, ospite fisso con cui interpreta, uno per ogni serata (più l'inedito ''C'è solo la strada''), tutti i brani della brevissima compilation di recente pubblicazione. Inoltre, durante la prima puntata, suona tutti i suoi successi, più due pezzi estratti dal suo ultimo disco da solista.
Nel [[1984]] scrive l'inno del [[Associazione Calcio Milan|Milan]], di cui si dichiara tifoso sfegatato; nel mese di ottobre [[Antennatre|Antenna 3]], emittente televisiva [[Lombardia|lombarda]], durante il programma ''Effetto concerto'' trasmette uno spettacolo di Jannacci, dove canta ''Mario'', scritta alla fine degli anni '70 con [[Pino Donaggio]].
 
Nel 1984 scrive l'inno del [[Associazione Calcio Milan|Milan]], di cui si dichiara tifoso sfegatato; nel mese di ottobre [[Antennatre|Antenna 3]], emittente televisiva [[Lombardia|lombarda]], durante il programma ''Effetto concerto'' trasmette uno spettacolo di Jannacci, dove canta ''Mario'', scritta alla fine degli anni settanta da [[Pino Donaggio]].
Il [[1985]] inizia con la pubblicazione di un nuovo disco, ''[[L'importante]]'', formato da canzoni all'apparenza semplici e goliardiche, ma che in realtà riflettono fortemente la distanza che Jannacci sente verso le nuove tendenze musicali degli [[anni 1980|ottanta]]. Porta quindi in teatro un nuovo spettacolo, il recital ''Niente domande'', dopodiché si prende una pausa prolungata, che dura fino a quasi tutto il [[1986]], [[File:Jannacci.228-1-.jpg|thumb|left|150px|Enzo Jannacci a metà degli [[Anni 1980|anni ottanta]].]]quando cominciano le registrazioni di un altro album e Jannacci suona dal vivo a [[Lugano]] un concerto che cinque anni dopo sarà pubblicato in formato [[VHS]], e successivamente in [[Compact disc|CD]] e [[DVD]].
 
Il 1985 inizia con la pubblicazione di un nuovo disco, ''[[L'importante]]'', formato da canzoni all'apparenza semplici e goliardiche (come la canzone che dà il titolo all'album), ma che in realtà riflettono fortemente la distanza che Jannacci sente verso le nuove tendenze musicali degli anni ottanta. È presente inoltre una profonda critica anche alla società italiana degli anni '80: "Son s'cioppàa", con i suoi riferimenti all'abbigliamento e al modo di vestire, di quegli anni, è indirizzata ai giovani di quegli anni (i cosiddetti "yuppies"). Porta quindi in teatro un nuovo spettacolo, il recital ''Niente domande'', dopodiché si prende una pausa prolungata, che dura fino a quasi tutto il 1986, quando cominciano le registrazioni di un altro album. Jannacci suona dal vivo a [[Lugano]] un concerto che cinque anni dopo sarà pubblicato in formato [[VHS]], e successivamente in [[CD]] e [[DVD]].
Il [[17 marzo]] [[1987|'87]] sbarca nei negozi di dischi il nuovo album ''[[Parlare con i limoni]]''; il singolo omonimo contiene una dotta e toccante citazione su [[Luigi Tenco]], che Jannacci conosceva personalmente e di cui ricorda la canzone ''Il tempo dei limoni'', affermando che («Al mio amico Tenco non gli han fatto vedere neppure i limoni»). Nel frattempo, dà il via al nuovo tour per promuovere l'ultimo disco; in uno degli spettacoli, suscita l'ilarità del pubblico dialogando con la sua immagine proiettata sul maxischermo:
[[File:Jannacci.228-1-.jpg|thumb|upright=0.7|Enzo Jannacci nei primi [[Anni 1990|anni ‘90]]]]
{{Quote|Non si capisce le parole, quando parli...Guarda [[Giorgio Gaber|Gaber]], lui si capisce!}}
 
L'11 marzo '87 sbarca nei negozi di dischi il nuovo album ''[[Parlare con i limoni]]''; il singolo omonimo contiene una dotta e toccante citazione su Luigi Tenco, che Jannacci conosceva personalmente e di cui ricorda la canzone ''Il tempo dei limoni'', affermando che «Al mio amico Tenco non gli han fatto vedere neanche i limoni». Nel frattempo, dà il via al nuovo tour per promuovere l'ultimo disco; in uno degli spettacoli, suscita l'ilarità del pubblico dialogando con la sua immagine proiettata sul maxischermo:
L'intervista rilasciata sul [[Naviglio]] nel [[novembre]] [[1989]] sarà trasmessa in accompagnamento alle sette puntate di ''L'importante è esagerare'', dedicate alla trentennale carriera di Jannacci, dagli'inizi fino alle apparizioni più recenti. La stessa cosa succede il [[18 dicembre]], quando la troupe della [[RAI|Rai]] si reca direttamente a casa sua per registrare le impressioni di Jannacci sull'evoluzione della musica italiana in tutto il dopoguerra.
 
{{Citazione|Non si capisce le parole, quando parli... Guarda [[Giorgio Gaber|Gaber]], lui si capisce!}}
Alla fine del mese parte con il suo ultimo spettacolo itinerante, intitolato ''Tempo di pace...Pazienza!''.
 
In estate ritorna a [[Un disco per l'estate 1987]] con la sua recente canzone ''Due gelati''.
 
L'intervista concessa sul [[Navigli (Milano)|Naviglio]] nel novembre 1989 sarà trasmessa in accompagnamento alle sette puntate di ''L'importante è esagerare'', dedicate alla trentennale carriera di Jannacci, dagli inizi fino alle apparizioni più recenti. La stessa cosa succede il 18 dicembre, quando la troupe della Rai si reca direttamente a casa sua per registrare le impressioni di Jannacci sull'evoluzione della musica italiana in tutto il dopoguerra.
 
Alla fine del mese parte con il suo ultimo spettacolo itinerante, intitolato ''Tempo di pace...Pazienza!''
 
=== Dal 1989 al 2011 ===
Nel [[1989]] partecipa per la prima volta al [[Festival della Canzone Italiana di Sanremo 1989|Festival di Sanremo]], senza troppo successo, con ''Se me lo dicevi prima'', incentrata sulla lotta contro la droga, oltre che al XIV [[Premio Tenco]]. Sempre nel [[1989]] incide, nel corso di una fortunata tournée, un album doppio ''dal vivo'' che contiene gran parte dei suoi successi e s'intitola ''Trent'anni senza andare fuori tempo''.
 
Nel [[1991]] ritorna al [[Festival della Canzone Italiana di Sanremo 1991|Festival di Sanremo]] con la canzone ''La fotografia'' in coppia con [[Ute Lemper]], e riceve il Premiopremio della Critica; contemporaneamente realizza il suo ultimo vinilemicrosolco, con gli arrangiamenti di [[Celso Valli]], intitolato ''Guarda la fotografia'': è un album importante, uno dei migliori della sua discografia, che contiene brani notevoli come (''Il gruista'', ''I dispiaceri'', ''La strana famiglia'' (cantata con Gaber), ''L’alfabetoL'alfabeto muore'', ''La fotografia''...).
[[File:Jannac1.jpg|thumb|left|upright|Jannacci in concerto negli [[Anni 1990|anni ‘90]]]]
 
Nel [[1994]] si presenta per la terza volta al [[Festival della Canzone Italiana di Sanremo 1994|Festival di Sanremo]] in coppia con [[Paolo Rossi (attore)|Paolo Rossi]] con il brano ''I soliti accordi'', insolitamente dissacrante per la manifestazione, che è anche il titolo del rispettivo CD, arrangiato da [[Giorgio Cocilovo]] e Paolo Jannacci. Nel 1996 partecipa al XXI [[Premio Tenco]].
 
Nel [[1996]] partecipa al XXI [[Premio Tenco]]. Nel [[1998]] partecipa per la quarta volta al [[Festival della Canzone Italiana di Sanremo 1998|Festival di Sanremo]] con ''Quando un musicista ride'', che vince nuovamente il premio della Critica per il miglior testo, e da cui nasce una raccolta omonima con tre brani inediti (uno dei quali, ''Già la luna è in mezzo al mare'', è realizzato insieme all'ormai Nobel per la Letteratura Dario Fo).
 
Successivamente, Jannacci ritorna alla sua vecchia passione del [[jazz]] (nel [[1999]] presenta al [[Teatro Smeraldo]] di Milano la serata straordinaria ''Viva il jazz'', trasmessa da [[Rai 1]]). Nel [[2000]] riceve il [[Premio Ciampi]] alla carriera.
 
Nel [[2001]], dopo sette anni di assenza dovuti anche alla difficoltà di trovare una casa discografica, presenta grazie all'etichetta Ala Bianca un nuovo CD, dedicato al padre, ''Come gli aeroplani'', realizzato in collaborazione col figlio Paolo, composto in gran parte da canzoni inedite (''Come gli aeroplani'', ''Cesare'', ''Sono timido'', ''Varenne'', ''Luna rossa''...) più una versione italiana di ''The windmills of your mind'' di [[Michel Legrand]].
 
Nel [[2002]] vince, con ''Lettera da lontano'', la Targa per la migliore canzone dell'anno al XXVII [[Premio Tenco]]. Del [[2003]] è il CD ''L'uomo a metà'' (''L'uomo a metà'', ''Il sottotenente'', ''Maria'', ''Gino''...), il cui brano omonimo si aggiudica di nuovo la [[Targa Tenco]] per la miglior canzone.<ref name=autogenerato1 />
[[File:Enzo Jannacci.JPG|thumb|Jannacci nel 2009]]
 
La raccolta '''''The Best 2006''''' è il suo ultimo doppio cd, contenente i 35 brani più significativi della quarantennale carriera del cantautore milanese, riarrangiati e prodotti dal figlio Paolo: più di due ore e mezzo di musica, con 3tre brani inediti (''Rien ne va plus'', ''Mamma che luna che c'era stasera'' e ''Il ladro di ombrelli'') e una versione in italiano di ''Dona che te durmivet'' (contenuta in "Sei minuti all'alba"), che diventa ''Donna che dormivi''; inoltre c'è una nuova versione di ''Bartali'' in duetto con [[Paolo Conte]].
 
Come autore per altri e arrangiatore, ha contribuito tra l'altro agli album ''Milva[[La laRossa rossa(album)|La Rossa]]'' ([[1980]]) di [[Milva]] e ''[[Mina quasi Jannacci]]'' ([[1977]]) di [[Mina Mazzini|Mina]], oltre che a svariati dischi di [[Cochi &e Renato]].
 
Nel 2011 l'etichetta discografica [[Ala Bianca]] pubblica, per la prima volta in formato diverso dal vinile, ''FotoricordoFoto ricordo'', ''O Vivere O Ridere'', ''Quelli Che...'' e ''Secondo te... Che gusto c'è?'' ede un confanettocofanetto che racchiude i quattro album, che erano stati pubblicati negli anni '70 dalla piccola etichetta "Ultima Spiaggia".
 
=== Il teatro ===
Fa i suoi primi spettacoli nei teatrini di cabaret nel 1955, facendosi apprezzare per il talento comico. Nel 1962 il regista [[Filippo Crivelli]] lo scrittura per lo spettacolo ''Milanin Milanon'', che va in scena al [[Teatro Gerolamo]], con [[Tino Carraro]] e Milly: comincia così la sua carriera parallela di attore di teatro e poi anche di [[#Il cinema|cinema]]. Al Derby Club di Milano era stato notato anche da Dario Fo, che nel 1964 realizza con lui lo storico recital ''22 canzoni'', che riscuote un grande successo: il Teatro Odeon di Milano registra quasi un mese di tutto esaurito.
Fa i suoi primi spettacoli nei teatrini di cabaret nel [[1955]], facendosi apprezzare per il talento comico.
Nel [[1962]] il regista [[Filippo Crivelli]] lo scrittura per lo spettacolo ''Milanin Milanon'', che va in scena al Teatro Gerolamo, con Tino Carraro e Milly: comincia così la sua carriera parallela di attore di teatro e poi anche di [[Enzo Jannacci#Il cinema|cinema]].
Al [[Derby Club|Derby]] di Milano era stato notato anche da [[Dario Fo]], che nel [[1964]] realizza con lui lo storico recital ''22 canzoni'', che riscuote un grande successo: il Teatro Odeon di Milano registra quasi un mese di tutto esaurito.
 
Una rarità assoluta come attore teatrale Jannacci la interpretò con [[Franca Valeri]] e Francesca Siciliani nel 1970, nell'atto unico "''La cosiddetta fidanzata"''. Venne trasmesso in TV il [[20 novembre]] del [[1970]] e fa parte di un ciclo di atti unici della Valeri intitolato "Le donne balorde". È stato riproposto in TV nel 1976 e fu commissionato dalla Rai nel 1975 da Raffaele La Capria che ne era allora funzionario. Il testo di ''La cosiddetta fidanzata'' è presente nel libro "Tragedie da ridere" di Franca Valeri, pubblicato da "La Tartaruga" nel 2003.
È stato riproposto in TV nel [[1976]] e fu commissionato dalla Rai nel [[1975]] da Raffaele La Capria che ne era allora funzionario. Il testo di "La cosiddetta fidanzata" è presente nel libro "Tragedie da ridere" di Franca Valeri, pubblicato da "La Tartaruga" nel [[2003]].
 
Interpreta poi numerosi altri lavori come ''Il poeta e il contadino'' ([[1973]]), ''Saltimbanchi si muore'' ([[1979]]), ''La tappezzeria'', scritta a quattro mani con [[Beppe Viola]], con cui scrive anche ''L'incomputer'' edito dalla [[Bompiani]] in una collana diretta da [[Umberto Eco]] ([[1974]]). Nel [[1985]] ha portato in teatro il recital ''Niente domande''; nell'[[1986|86]] lo spettacolo teatrale "''Parlare con i limoni"''; nel [[1988]]-[[1989|89]] un altro recital, ''Tempo di pace... pazienza!''.
 
Nel [[1991]], al teatro[[Teatro Carcano]] di [[Milano]] e al teatro[[Teatro stabile del Veneto Carlo Goldoni|Teatro Carlo Goldoni]] di [[Venezia]], interpreta (in modo molto personale) in compagnia di [[Giorgio Gaber]], [[Felice Andreasi]] e [[Paolo Rossi (attore)|Paolo Rossi]] un classico del teatro dell'assurdo, ''Aspettando Godot'' di [[Samuel Beckett]].
 
Nel [[1998]] presenta in teatro lo spettacolo ''È stato tutto inutile'' (dove ripropone canzoni come ''Pesciolin'' e ''Brutta gente'', da tempo assenti nelle esecuzioni dal vivo). Nel [[2003]], in apertura dei concerti della tournée tratta dal disco "''L'uomo a metà"'', fa un lungo e affettuoso monologo sull'amico [[Giorgio Gaber]].
 
Nel 2004, al [[Teatro dei Filodrammatici (Milano)|Teatro dei Filodrammatici]] di Milano, firma la regia de ''La storia del mago, ''un pastiche di suoi testi, interpretati dai suoi quattro fedelissimi allievi: Osvaldo Ardenghi, Andrea Bove, [[Egidia Bruno]] e Enzo Limardi.
 
Sempre nel 2004, firma per Egidia Bruno la regia e le musiche de ''La Mascula'', tratto dall'omonimo racconto della Bruno, vincitore del Premio Massimo Troisi 2002.
 
=== Il cinema ===
[[File:Vitaagra-1964-Jannacci.png|thumb|rightleft|Jannacci nel film ''[[La vita agra (film)|La vita agra]]'']]
 
Esordisce nel cinema nel [[1964]] con il film ''[[La vita agra (film)|La vita agra]]'' di [[Carlo Lizzani]]: canta ''L'ombrelloTi dite miose fratellono'' in un locale dove entra il protagonista, interpretato da [[Ugo Tognazzi]].
 
Al cinema è poi protagonista di un episodio (''Il frigorifero'') diretto da [[Mario Monicelli|Monicelli]] per il film ''[[Le coppie]]'' ([[1970]]), e de ''[[L'udienza]]'' di [[Marco Ferreri]] ([[1971]]). Ha inoltre interpretato i film ''[[Il mondo nuovo (film)|Il mondo nuovo]]'' di [[Ettore Scola]] ([[1982]]), ''[[Scherzo del destino in agguato dietro l'angolo come un brigante da strada]]'' di [[Lina Wertmüller]], accanto a [[Ugo Tognazzi]] ([[1983]]) e ''[[Figurine (film)|Figurine]]'' di [[Giovanni Robbiano]] ([[1997]]). Nel 2010 è tra gli interpreti de ''[[La bellezza del somaro]]'', per la regia di [[Sergio Castellitto]], film nel quale interpreta il ruolo dell'anziano fidanzato della figlia adolescente dei protagonisti.
 
Ha composto anche numerose colonne sonore, come quelle di ''[[Romanzo popolare]]'' di [[Mario Monicelli|Monicelli]] ([[1974]]), di cui insieme a Beppe Viola ha anche tradotto in un felicissimo slang milanese i dialoghi di [[Age e& Scarpelli]] e al quale ha regalato una delle più poetiche e intense canzoni da lui scritte, ''Vincenzina e la fabbrica''); ''[[Pasqualino Settebellezze]]'' (1975), di Lina Wertmüller, che nel [[1975]] gli valse una nomination all'[[Premio Oscar|Oscar]] come miglior colonna sonora; ''[[Sturmtruppen (film)|Sturmtruppen]]'' (1976); ''[[Gran bollito]]'' di [[Mauro Bolognini]] ([[1977]]); ''[[Saxofone]]'' di e con [[Renato Pozzetto (1979), ''[[Matlosa]]'' di ([[1979Villi Hermann]] (1981) e ''[[Piccoli equivoci]]'' di [[Ricky Tognazzi]] ([[1989]]).
 
=== La televisione ===
[[File:JannacciGaber.400-1-.jpg|thumb|Un'apparizione televisiva di [[Giorgio Gaber]] e Jannacci]]
Nello stesso anno (1963?) inizia la collaborazione con l'animatore [[Bruno Bozzetto]], che inserisce nella fortunata trasmissione [[Carosello]] il suo [[sketch]] ''Unca Dunca'', trasmesso in [[televisione]] fino al [[1970]].
 
Nello stesso anno (1963) inizia la collaborazione con l'animatore [[Bruno Bozzetto]], che inserisce nella fortunata trasmissione [[Carosello]] il suo [[sketch]] ''Unca Dunca'', trasmesso in [[televisione]] fino al 1970. L'anno successivo il regista Filippo Crivelli lo scrittura per lo spettacolo ''Milanin Milanon'', con Tino Carraro e Milly, dando così inizio alla sua carriera parallela di attore di teatro e poi anche di cinema. Per lo spettacolo Jannacci compone una nuova canzone, ''Andava a Rogoredo'', incisa su disco due anni dopo, mentre la registrazione dello show sarà stampata solo nel 1972.
 
In televisione, dopo un inizio problematico (bocciato al suo primo provino, nel 1961), nel 1965 è protagonista della trasmissione ''Ohei! Son qui'' (autori [[Luciano Bianciardi]] ed [[Enrico Vaime]]), in cui compaiono altri giovani cantanti quali [[Nicola Arigliano]], [[Tony Dallara]], [[Giorgio Gaber]] e [[Jimmy Fontana]]. Gira alcuni spot di Carosello e partecipa allo spettacolo ''[[Quelli della domenica]]'', con Cochi e Renato, Lino Toffolo, Felice Andreasi, Bruno Lauzi e altri comici del Derby Club (1968). In seguito è stato lanciato dalla riduzione degli spettacoli teatrali ''[[Il poeta e il contadino]]'' (1973) e nel 1974 è autore della sigla di Canzonissima ''E la vita, la vita'', cantata da Cochi e Renato; nel 1977 è autore e interprete della sigla di ''Secondo voi?'', ''Secondo te… che gusto c'è''.
 
Nel 1980 realizza ''[[Saltimbanchi si muore]]'', varietà comico con Boldi, Abatantuono, Teocoli, [[Giorgio Porcaro|Porcaro]], [[Ernst Thole|Thole]], [[Mauro Di Francesco|Di Francesco]], Giorgio Faletti, [[Guido Nicheli]], [[Gianrico Tedeschi]] di cui era autore e regista. In seguito ha realizzato gli show ''Jannacci Special'' (1980), ''Ci vuole orecchio'' (1981), ''[[Gransimpatico]]'' (1983), Nel 1988 partecipa a ''[[Trasmissione forzata]]'' su [[Rai 3]], che segna il ritorno televisivo di Dario Fo e [[Franca Rame]]. Nel 1989 è nel cast di ''[[D.O.C. : Musica e altro a denominazione d'origine controllata|D.O.C.]]''
[[File:Matia Bazar con Enzo Jannacci - Gransimpatico, 1983.jpg|thumb|left|Jannacci nel suo show televisivo ''[[Gransimpatico]]'' (1983), in compagnia dei [[Matia Bazar]] con cui collaborerà nel brano ''[[Tango (Matia Bazar)|Elettrochoc]]'']]
 
Nel 1991 Rai 3 ha trasmesso ''L'importante è esagerare'', una serie di otto puntate dedicata alla sua carriera. Nel 1995 ha fatto coppia con [[Piero Chiambretti]] ne ''Il Laureato bis''. È autore della sigla di ''Quelli che il calcio...'' nelle edizioni condotte da [[Fabio Fazio]], derivata dalla storica ''[[Quelli che... (album)|Quelli che...]]'', scritta in origine con Beppe Viola. Nel 1997 realizza la trasmissione ''M.B.U.* Quelli di Jannacci'' (l'indicazione finale spiega: * = Milano Bolgia Umana), che va in onda alle due di notte su Rai 1 per nove puntate. Il costo della trasmissione è bassissimo: «''In tutto 80 milioni. Come mai? Semplice, non rubiamo''», commenta Jannacci.
 
Nel 2000 compone la sigla della serie TV ''[[Nebbia in Valpadana]]'', che vede il ritorno della coppia Cochi e Renato, i quali nel 2007 lo chiamano come ospite fisso del loro programma televisivo ''[[Stiamo lavorando per noi]]''. Nel 2006 in occasione degli ottant'anni del Premio Nobel la [[Fabbri Editori]] ristampa in DVD tutto ''Il Teatro di Dario Fo e Franca Rame'' includendo due DVD del programma ''Trasmissione Forzata''.
 
Nel 2010 e 2011 compare varie volte nel popolare show televisivo ''[[Zelig (programma televisivo)|Zelig]]'' di [[Canale 5]], nella veste di cantante e cabarettista; suo figlio Paolo Jannacci ricoprirà la carica di maestro dell'orchestra del medesimo show nel 2011.
L'anno successivo il [[Regia teatrale|regista]] [[Filippo Crivelli]] lo scrittura per lo spettacolo ''Milanin Milanon'', con [[Tino Carraro]] e [[Milly]], dando così inizio alla sua carriera parallela di attore di teatro e poi anche di cinema. Per lo spettacolo Jannacci compone una nuova canzone, ''Andava a Rogoredo'', incisa su disco due anni dopo, mentre la registrazione dello show sarà stampata solo nel [[1972]].
In televisione, dopo un inizio problematico (bocciato al suo primo provino, nel [[1961]]), alcuni spot di Carosello e la partecipazione allo spettacolo ''Quelli della domenica'', con [[Cochi e Renato]], [[Lino Toffolo]], [[Felice Andreasi]], [[Bruno Lauzi]] e altri comici del Derby ([[1968]]), è stato lanciato dalla riduzione degli spettacoli teatrali ''Il poeta e il contadino'' ([[1973]]) e nel [[1978]] ''Saltimbanchi si muore'' con Boldi, Abatantuono, Teocoli, Porcaro, Thole, Di Francesco Giorgio Faletti, Guido Nicheli, Gianrico Tedeschi di cui era autore e regista.
 
Il 19 dicembre 2011 Fabio Fazio conduce uno speciale su Enzo Jannacci in cui amici di lungo corso del musicista milanese, presente in studio col figlio Paolo, lo omaggiano interpretando suoi brani; tra essi Dario Fo, [[Ornella Vanoni]], Fabio Fazio, Cochi e Renato, Paolo Rossi, Teo Teocoli, [[Roberto Vecchioni]], Massimo Boldi, [[Antonio Albanese]], [[J-Ax]], [[Ale e Franz]], [[Irene Grandi]] e altri. Enzo Jannacci compare nell'ultima parte dell'evento cantando due sue canzoni, fra cui la celeberrima ''[[Quelli che... (album)|Quelli che...]]'' rivisitata e attualizzata per l'occasione.
Nel [[1974]] è autore della sigla di ''Canzonissima'' ''E la vita, la vita'', cantata da Cochi e Renato; nel [[1977]] è autore e interprete della sigla di ''Secondo voi?'', ''Secondo te… che gusto c’è''.
 
=== La passione per il karate ===
Ha partecipato agli show ''Jannacci Special'' ([[1980]]), ''Ci vuole orecchio'' ([[1981]]), ''Gran simpatico'' ([[1983]]), ''D.O.C.'' ([[1989]]). Nel [[1991]] [[Rai 3]] ha trasmesso ''L'importante è esagerare'', una serie di otto puntate dedicata alla sua carriera.
Jannacci era appassionato di [[arti marziali]] ed ha dedicato molti anni alla pratica del [[karate]] (prima ancora si era interessato al [[judo]]), sotto la guida del [[sensei|maestro]] [[giappone]]se [[Hiroshi Shirai]] (decimo [[dan (arti marziali)|dan]]), specializzandosi nello [[stile Shotokan]] e nella pratica del [[kumite]] (allenamento con avversario), e raggiungendo infine il grado di [[cintura nera]] (terzo dan). Divenuto insegnante egli stesso, realizzò anche una videocassetta in cui lui e il maestro Enzo Montanari (sesto dan ed ex vicecampione mondiale) espongono i rudimenti dell'arte marziale.<ref>{{cita web|sito=Karate-Gi blog|url=http://karategiblog.altervista.org/2014/06/note-jannacci-karate/|autore=Caterina Marmo|titolo=Note su Jannacci e il Karate|accesso=2024-11-19}}</ref>
Nel 1988 partecipa a "Trasmissione forzata" su Rai 3, che segna il ritorno televisivo di Dario Fo e Franca Rame. Nel 2006 in occasione degli ottant'anni del Premio Nobel "Fabbri Editori" ristampa in DVD tutto "Il Teatro di Dario Fo e Franca Rame" includendo 2 DVD del programma "Trasmissione Forzata".
Nel [[1995]] ha fatto coppia con [[Piero Chiambretti]] ne ''Il Laureato bis''. È autore della sigla di ''Quelli che il calcio...'' nelle edizioni condotte da [[Fabio Fazio]].
 
=== Gli ultimi tempi e la morte ===
Nel [[1997]] realizza la trasmissione ''M.B.U.* Quelli di Jannacci'' (l’indicazione finale spiega: * = Milano Bolgia Umana), che va in onda alle due di notte su Rai 1 per nove puntate. Il costo della trasmissione è bassissimo: «''In tutto 80 milioni. Come mai? Semplice, non rubiamo''», commenta Jannacci.
[[File:Enzo Jannacci grave Milan 2015.jpg|thumb|Lapide di Enzo Jannacci al [[cimitero monumentale di Milano]], nella cripta del [[famedio]]]]
 
Negli anni 2010 inizia a diradare concerti e apparizioni pubbliche a causa dell'età e dei problemi di salute<ref>{{cita web|url=http://www.lastampa.it/Page/Id/1.0.1729947839|titolo=Addio a Enzo Jannacci, il medico-artista Le canzoni surreali, il jazz, il piano, i film...|sito=La Stampa|urlmorto=sì}}</ref> e rivela il suo nuovo interesse per le tematiche religiose e la spiritualità [[Cristianesimo|cristiana]],<ref name=religione>{{cita news|url=http://www.corriere.it/cronache/09_agosto_25/enzo_jannacci_dio_ateo_0e12f07e-91a9-11de-b01b-00144f02aabc.shtml|titolo=Enzo Jannacci: «Credo in Dio»|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=2009-08-09|accesso=2024-11-19}}</ref> pur definendosi talvolta «[[ateo]] laico molto imprudente»<ref name=Eluana >{{cita news|url=http://www.corriere.it/cronache/09_febbraio_06/jannacci_eluana_fabio_cutri_1fd6ba3e-f41a-11dd-952a-00144f02aabc.shtml|titolo=Caso Eluana, parla l'ateo Jannacci: allucinante fermare le cure|autore=Fabio Cutri|pubblicazione=Corriere della Sera|data=2009-02-06|accesso=2024-11-19}}</ref> e talvolta "credente".<ref name=religione/> Nel 2009, in una intervista al Corriere della Sera, entra sorprendentemente nel dibattito sull'eutanasia, a proposito della drammatica vicenda di [[Eluana Englaro]]. Il suo giudizio sulla richiesta di sospensione delle cure alla ragazza è pesantemente negativo: "La vita è importante anche quando è inerme e indifesa. Fosse mio figlio mi basterebbe un battito di ciglio".<ref name=Eluana /> Termina l'intervista con la frase: "Se il Nazareno tornasse ci prenderebbe a sberle tutti quanti. Ce lo meritiamo, eccome, però avremmo così tanto bisogno di una sua carezza".<ref name=Eluana />
Nel [[2000]] compone la sigla della serie TV ''[[Nebbia in Val Padana]]'', che vede il ritorno della coppia Cochi e Renato, i quali sette anni dopo lo chiamano come ospite fisso del loro programma televisivo ''Stiamo lavorando per noi''.
 
Jannacci muore a Milano il 29 marzo 2013, all'età di 77 anni, a causa di un [[tumore]] di cui soffriva da alcuni anni e per il quale era ricoverato alla [[clinica Columbus]].<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/persone/2013/03/29/news/enzo_jannacci_morto-55616988/?ref=HREA-1|titolo=E' morto Enzo Jannacci|editore=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=29 marzo 2013|accesso=29 marzo 2013}}</ref> Grande fu il cordoglio espresso da personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport, di cui era noto appassionato, in particolare del calcio (era un grande tifoso del Milan).<ref>{{cita web|url=http://www.gazzetta.it/Sport_Vari/Altro/29-03-2013/morto-enzo-jannacci-milan-addio-un-grande-tifoso-92732809737.shtml|titolo=E' Morto Enzo Jannacci. Il Milan: "Addio a un grande tifoso"|editore=[[La Gazzetta dello Sport]]|data=29 marzo 2013|accesso=30 marzo 2013}}</ref> La camera ardente viene allestita il 31 marzo e 1 aprile al [[foyer]] del [[Teatro Dal Verme]], il funerale si svolge il 2 aprile nella [[basilica di Sant'Ambrogio]]<ref>{{cita news|url=http://milano.mentelocale.it/51705-lombardia-milano-abbraccia-enzo-jannacci-funerali-sant-ambrogio/|titolo=Milano abbraccia Jannacci. I funerali a Sant'Ambrogio|pubblicazione=mentelocale|data=2 aprile 2013|accesso=2 aprile 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130404224913/http://milano.mentelocale.it/51705-lombardia-milano-abbraccia-enzo-jannacci-funerali-sant-ambrogio/|dataarchivio=4 aprile 2013|urlmorto=sì}}</ref> e il corpo viene tumulato nella cripta del [[famedio]] del [[cimitero monumentale (Milano)|cimitero monumentale]].<ref>{{cita news|url=http://milano.repubblica.it/cronaca/2013/03/31/news/jannacci_aperta_la_camera_ardente-55691963/|titolo=Jannacci, i milanesi alla camera ardente. Pisapia: "Enzo sarà sepolto al Famedio"|pubblicazione=La Repubblica|data=31 marzo 2013}}</ref>
Nel [[2010]] e [[2011]] compare varie volte nel popolare show televisivo ''[[Zelig (programma televisivo)|Zelig]]'', di [[Canale 5]], nella veste di cantante e cabarettista. Nell'edizione [[2011]] di questo spettacolo il figlio di Enzo, [[Paolo Jannacci]], ricopre la carica di maestro dell'orchestra del medesimo show televisivo.
 
Nel 2023 viene pubblicato l'album postumo ''[[Qualcosa da ascoltare. Tra inediti e rarità]]''.
== Curiosità ==
{{curiosità}}
* Per ''Il cane con i capelli'' la Ricordi tenta un lancio bizzarro e poco riuscito, abbinando al disco un grande cane di [[peluche]] con i capelli (Nanni Ricordi racconterà poi che costava più il cane del disco...).
*Enzo Jannacci è stato un praticante di [[karate]] ([[stile Shotokan]]), che ha raggiunto il grado di [[cintura nera]], così come altri personaggi della musica, (tra gli altri [[Gianna Nannini]], [[Pino Presti]], il pianista jazz [[Alberto Mascioni]]).
 
== Discografia ==
{{Vedi anche|Discografia di Enzo Jannacci}}
=== 33 giri e cd ===
==== Album =in studio ===
* Luglio [[1964]] - ''[[La Milano di Enzo Jannacci]]'' ([[Jolly (casa discografica)|Jolly]] LPJ 5037)
*1966 – ''[[Sei minuti all'alba]]''
* [[1965]] - ''[[Enzo Jannacci in teatro]]'' ([[Album dal vivo|album live]] [[Jolly (casa discografica)|Jolly]] LPJ 5043)
*1968 – ''[[Vengo anch'io. No, tu no (album)|Vengo anch'io. No, tu no]]''
* Luglio [[1966]] - ''[[Sei minuti all'alba]]'' ([[Jolly (casa discografica)|Jolly]] LPJ 5071)
*1970 – ''[[La mia gente]]''
* [[1968]] - ''[[Vengo anch'io. No, tu no]]'' ([[ARC (casa discografica)|ARC]] ALPS 11007)
*1972 – ''[[Jannacci Enzo]]''
* [[1968]] - ''[[Le canzoni di Enzo Jannacci]]'' ([[Dischi Ricordi]] MRP 9050; raccolta di 45 giri ed inediti del periodo [[Dischi Ricordi|Ricordi]])
*1975 – ''[[Quelli che... (album)|Quelli che...]]''
* [[1970]] - ''[[La mia gente]]'' ([[ARC (casa discografica)|ARC]] ALPS 11021)
*1976 – ''[[O vivere o ridere]]''
* [[1972]] - ''[[Giorgio Gaber e Enzo Jannacci]]'' ([[Family Records]] raccolta dei 45 giri del [[1959]] e del [[1960]] incisi con [[Giorgio Gaber]] per la [[Dischi Ricordi|Ricordi]])
*1977 – ''[[Secondo te...Che gusto c'è?]]''
* [[1972]] - ''[[Jannacci Enzo]]'' ([[RCA Italiana]], PSL 10539)
*1979 – ''[[Foto ricordo]]''
* [[1975]] - ''[[Quelli che...]]'' ([[Ultima Spiaggia]], ZLUS 55180)
*1980 – ''[[Ci vuole orecchio]]''
* [[1976]] - ''[[O vivere o ridere]]'' ([[Ultima Spiaggia]], ZLUS 55189)
*1980 – ''[[Nuove registrazioni]]''
* [[1977]] - ''[[Secondo te...Che gusto c'è?]]'' ([[Ultima Spiaggia]], ZPLS 34027)
*1981 – ''[[E allora...Concerto]]''
* [[1979]] - ''[[Fotoricordo]]'' ([[Ultima Spiaggia]], ZPLS 34075)
*1983 – ''[[Discogreve]]''
* [[1980]] - ''[[Ci vuole orecchio]]'' ([[Dischi Ricordi]] SMRL 6266)
*1985 – ''[[L'importante]]''
* [[1980]] - ''[[Enzo Jannacci (Nuove registrazioni)|Enzo Jannacci]]'' ([[Dischi Ricordi|Dischi Ricordi-Orizzonte]] ORL 8430)
*1987 – ''[[Parlare con i limoni]]''
* Luglio [[1981]] - ''[[E allora...Concerto]]'' ([[Dischi Ricordi]] SMRL 6282)
*1991 – ''[[Guarda la fotografia]]''
* [[1983]] - ''[[Discogreve]]'' ([[Dischi Ricordi]] SMRL 6302)
*1994 – ''[[I soliti accordi]]''
* [[1983]] - ''[[Ja-Ga Brothers]]'' ([[Compagnia Generale del Disco|CGD]] con [[Giorgio Gaber]])
*1998 – ''[[Quando un musicista ride]]''
* [[1985]] - ''[[L'importante]]'' ([[DDD (casa discografica)|DDD]])
*2000 – ''[[Jannacci (album)|Jannacci]]''
* [[1987]] - ''[[Parlare con i limoni]]'' ([[DDD (casa discografica)|DDD]])
*2001 – ''[[Come gli aeroplani]]''
* [[1989]] - ''[[Se me lo dicevi prima e altri successi]]'' (raccolta con inediti, [[DDD (casa discografica)|DDD]])
*2003 – ''[[L'uomo a metà]]''
* [[1989]] - ''[[30 anni senza andare fuori tempo]]'' ([[Album dal vivo|raccolta live]], [[DDD (casa discografica)|DDD]])
*2004 – ''[[Milano 3.6.2005]]''
* [[1991]] - ''[[Guarda la fotografia]]'' ([[DDD (casa discografica)|DDD]])
*2006 – ''[[The Best 2006]]''
* [[1994]] - ''[[I soliti accordi]]'' ([[DDD (casa discografica)|DDD]])
*2013 – ''[[L'artista (album)|L'artista]]''
* [[1998]] - ''[[Quando un musicista ride]]'' (raccolta con inediti e reincisioni)
*2023 – ''[[Qualcosa da ascoltare. Tra inediti e rarità]]''
* [[2001]] - ''[[Come gli aeroplani]]'' ([[Ala Bianca]])
* [[2003]] - ''[[L'uomo a metà]]'' ([[Ala Bianca]])
* [[2005]] - ''[[Milano 3.6.2005]]'' ([[Ala Bianca]]; nuove versioni)
* [[2006]] - ''[[The Best 2006]]'' ([[Ala Bianca]]; antologia con inediti)
* [[2008]] - ''[[The Best - Concerto - Vita - Miracoli]]'' ([[Ala Bianca]]; dal vivo)
 
==== CollaborazioniLibri ====
* ''L'incompiuter'', con [[Beppe Viola|Giuseppe Viola]], Milano, Bompiani, 1974 [ristampato nel 1994 come ''No tu no'' (ISBN 88-452-2156-3)].
* ''[[Mina quasi Jannacci]]'' ([[1977]], con [[Mina Mazzini|Mina]])
* ''Enzo Jannacci. Un clown allampanato, fulmineo e folle'', interviste a cura di [[Vincenzo Mollica]], Poggibonsi, A. Lalli, 1979.
* ''Milva la rossa'' ([[1980]], con [[Milva]])
* ''Canzoni'', con saggio di Gianfranco Manfredi. Roma, [[Lato Side]], 1980.
* ''[[Banana à milanesa]]'' ([[2008]], con [[Selton]])
* ''Sapessi com'è strano conoscere Milano'', con Leonida Villani, Milano, Celip, 1984.
* ''Vengo anch'io! No, tu no'', con [[Dario Fo]] e [[Fiorenzo Fiorentini]], Roma, Gallucci, 2003. ISBN 88-88716-04-1.
* ''Parole e canzoni'', Torino, Einaudi, 2005. ISBN 88-06-17620-X.
 
=== 45Opere giricommemorative ===
=== Percorso Jannacci a Milano ===
Evidenziamo soltanto i 45 giri inediti su LP o CD:
[[File:Percorso Jannacci - Milano - Viale Corsica.png|alt=Targhetta dedicata a Enzo Jannacci in viale Corsica a Milano.|miniatura|Targhetta dedicata a Enzo Jannacci in viale Corsica a [[Milano]]]]
Il 26 settembre 2015 il Comune di Milano inaugura il Percorso Jannacci, nato da un'iniziativa promossa dalla commissione cultura del Consiglio di Zona 4. Il percorso consiste in cinque punti d'interesse che rimandano all'opera del cantautore.<ref>{{Cita web|url=http://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/jannacci-museo-1.1333420|titolo=Targhe, stralci di canzoni e murales: un museo di strada per Jannacci
|sito=[[Il Giorno]]|data=25 settembre 2015|accesso=13 novembre 2016}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.mitomorrow.it/2015/10/12/street-jannacci/|titolo=STREET JANNACCI|sito=mitomorrow.it|data=12 ottobre 2015|accesso=13 novembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161113183238/http://www.mitomorrow.it/2015/10/12/street-jannacci/|dataarchivio=13 novembre 2016|urlmorto=sì}}</ref>
 
Il primo, una targhetta commemorativa ispirata alla canzone ''E io ho visto un uomo'', si trova in via Lomellina angolo via Sismondi.
* ''L'Armando/La forza dell'amore'' ([[4 maggio]] [[1964]])
* ''Sfiorisci bel fiore/Non è vero'' ([[30 aprile]] [[1965]])
* ''Veronica/Soldato Nencini'' ([[17 maggio]] [[1965]]) (lato A inedito su LP)
* ''Per un basin/Ninna nanna per un bambino'' ([[9 febbraio]] [[1966]])
* ''Ho visto un re/Bobo Merenda'' ([[1968]]) (lato B inedito su LP)
* ''Il terzino d'Olanda/Gli zingari'' ([[1969]]) (lato A inedito su LP)
* ''Mexico e nuvole/Pensare che...'' ([[1970]]) (versioni diverse da quelle su LP)
* ''Brutta gente/Il panettiere'' ([[1974]])
* ''Vincenzina e la fabbrica/Vincenzina e la fabbrica (strumentale)'' ([[1974]]) (versioni diverse da quella su LP)
* ''El me indiriss/Quelli che...'' ([[1975]]) (versioni diverse da quelle su LP)
* ''Linea bianca/Moviola'' ([[9 settembre]] [[1983]])
* ''Mi-mi-la-lan!/La bambina lupo'' ([[1984]])
* ''Se me lo dicevi prima/Vita e bottoni'' ([[marzo]] [[1989]]) (lato B inedito su LP)
 
Il secondo è un murale opera dell'artista cubano Danis Ascanio sul ponte ferroviario di viale Corsica angolo via Ardigò, nei pressi della fermata del passante ferroviario [[Stazione di Milano Forlanini|Forlanini]]. L'opera si trova proprio nel viale che percorreva il senzatetto della canzone ''[[El portava i scarp del tennis]]'' e raffigura appunto un paio di scarpe da tennis.
=== Duetti ===
* Con [[Giorgio Gaber]]: "Non occupatemi il telefono" "Teddy Girl", "Comme facette mammeta", "Tintarella *di luna", "Corsari scozzesi", "Hey Stella",
* "Zitto prego!", "Birra", "Ventiquattro ore", "Una fetta di limone", "
* Con [[Claudio Baglioni]]: ''Canzone intelligente'', ''E la vita la vita'' (in [[Anime in gioco]] di Claudio Baglioni, [[1997]]), ''La forza dell'amore'', ''Vincenzina e la fabbrica'' e ''Sissignore'' (in [[Q.P.G.A.]], [[2009]])
* Con [[Adriano Celentano]]: ''Ho visto un re''
* Con [[Paolo Conte]]: ''Bartali''
* Con [[Dario Fo]] (che tra il [[1964]] ed il [[1980]] ha inoltre contribuito alla realizzazione di quasi quaranta delle sue canzoni): ''Ho visto un re''
* Con [[Giorgio Gaber]] (con cui ha realizzato in più i due album sopraccitati): ''Canzone intelligente'', ''Ho visto un re'', ''La strana famiglia'', ''Una fetta di limone'' e ''Birra''.
* Con [[Irene Grandi]]: ''Bum bum'' e ''Ragazzo padre''
* Con [[Luciano Ligabue|Ligabue]]: ''Ci vuole orecchio''
* Con [[Mia Martini]]: ''Io e te''
* Con [[Gino Paoli]]: ''Sassi''
* Con [[Renato Pozzetto]] e [[Cochi Ponzoni]]: ''Canzone intelligente'', ''E la vita la vita'' e ''Ho visto un re''
* Con [[Paolo Rossi (attore)|Paolo Rossi]]: ''Ho visto un re'' e ''I soliti accordi''
* Con [[Enrico Ruggeri]]: ''Ci vuole orecchio''
* Con [[Roberto Vecchioni]]: ''Luci a San Siro'' e ''Veronica''
* Con [[Francesco De Gregori]]: ''Sfiorisci bel fiore''
 
Il terzo e il quarto luogo, entrambi citati nella canzone ''La forza dell'amore'' scritta da [[Dario Fo]], si trovano in piazzale Susa angolo viale Campania e in piazza Martini 14.
Moltissime altre sono state le personalità italiane della musica, del cinema, del giornalismo, della televisione e della comicità italiana che hanno suonato, cantato e lavorato con Enzo Jannacci. Tra di esse, si ricordano almeno suo figlio [[Paolo Jannacci|Paolo]], il compianto [[Beppe Viola]] (in cinque o sei brani), [[Cochi e Renato]] (ad esempio in ''Silvano'') e [[Bruno Lauzi]], oltre a [[Loredana Berté]], [[Lino Toffolo]], [[Umberto Bindi]], [[Giorgio Strehler]], [[Sandro Ciotti]], [[Lina Wertmüller|Lina Wertmuller]], [[Massimo Boldi]] e [[Pino Donaggio]].
 
Infine il quinto luogo d'interesse è un murale che decora il sottopassaggio tra via Rogoredo e via Orwell a opera degli artisti di strada Ste-Marta, Mister Caos e Francesca Pels. La [[stazione di Milano Rogoredo]] è ambientazione della canzone ''Andava a Rogoredo'' alla quale l'opera è ispirata.<ref>{{Cita web|url=https://mioviveremilano.blogspot.it/2015/09/milano-nuove-centralita.html|titolo=Dal "Percorso Jannacci" ai Murales di Rogoredo: Milano e le nuove centralità|data=27 settembre 2015|accesso=13 novembre 2016}}</ref>
=== Colonne sonore ===
* ''[[Romanzo popolare]]'' (regia di [[Mario Monicelli]], [[1974]])
* ''[[Pasqualino Settebellezze|Pasqualino settebellezze]]'' ([[Lina Wertmüller|Lina Wertmuller]], [[1975]])
* ''[[L'Italia s'è rotta]]'' (regia di [[Steno]], [[1976]])
* ''[[Gran bollito]]'' (regia di [[Mauro Bolognini]], [[1977]])
* ''[[Saxofone]]'' ([[Renato Pozzetto]], [[1978]])
* ''[[Piccoli equivoci]]'' ([[Ricky Tognazzi]], [[1988]])
 
== Cover ==
Nel [[2009]] [[Luca Carboni]] ha realizzato una cover di ''Vincenzina e la fabbrica'' nel suo album [[Musiche ribelli]].
 
Il Comune di Milano intitola lo storico dormitorio di viale Ortles ad Enzo Jannacci<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.comune.milano.it/aree-tematiche/servizi-sociali/casa-dell-accoglienza-enzo-jannacci|titolo=Casa dell'accoglienza "Enzo Jannacci"|sito=Comune di Milano|accesso=2025-07-08}}</ref>
==Note==
<references/>
 
=== BibliografiaAltre opere ===
L'8 settembre 2023, all'[[80ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia]], nella sezione "fuori concorso", viene presentato il docufilm ''[[Enzo Jannacci - Vengo anch'io]]'', con la regia di [[Giorgio Verdelli]]. Un percorso della vita artistica di Enzo con la testimonianza del figlio Paolo e di tanti altri colleghi. Il docufilm è presente anche al cinema dopo tre giorni fino al 13 dello stesso mese.<ref>{{Cita web|url=https://tg24.sky.it/spettacolo/cinema/2023/09/08/enzo-janacci-vengo-anch-io-recensione|titolo=Mostra di Venezia Enzo Jannacci - Vengo anch'io. La recensione del film documentario}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.imusicfun.it/top-news/paolo-jannacci-un-aneddoto-sul-padre-enzo-vasco-rossi-luigi-tenco-e-elvis/|titolo=Paolo Jannacci un aneddoto sul padre Enzo, Vasco Rossi, Luigi Tenco e... Elvis}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.sentieriselvaggi.it/enzo-jannacci-vengo-anchio-di-giorgio-verdelli/|titolo=Enzo Jannacci - Vengo anch'io di Giorgio Verdelli, recensioni|sito=[[Sentieri selvaggi (periodico)|Sentieri selvaggi]]}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.hollywoodreporter.it/film/festival-e-premi/enzo-jannacci-vengo-anchio-bene-bravo-tris-un-film-entusiasmante-ora-dateci-una-docuserie/46667/|titolo=Enzo Jannacci il documentario: Perché se avesse voluto vincere il Nobel, avrebbe vinto il Nobel}}</ref>
* E.Jannacci - [[Dario Fo|D.Fo]] - F.Fiorentini, ''Vengo anch'io! No, tu no'', ed. Gallucci, [[2003]], ISBN 88-88716-04-1
* E.Jannacci - [[Beppe Viola|B.Viola]], ''No, tu no'', ed. [[Bompiani]], [[1994]], ISBN 88-452-2156-3
* G.Manfredi, ''Canzoni di Enzo Jannacci'', ed. * [[Lato Side]], [[Roma]], [[1979]]
* G.Michelone, ''Ci vuole orecchio - Jannacci raccontato'', ed. [[Stampa Alternativa]], [[2005]], ISBN 88-7226-897-4
* [[Vincenzo Mollica|V.Mollica]], ''Parole e canzoni'', ed. [[Einaudi]], [[2005]], ISBN 88-06-17620-X
* Autori Vari (a cura di [[Enrico Deregibus]]), ''Dizionario completo della canzone italiana'', Giunti editore ([[2006]])
 
Nel febbraio 2015 il cantautore milanese [[Enrico Ruggeri]] presenta al [[Festival di Sanremo 2015|Festival di Sanremo]] (dove è invitato come superospite) la canzone ''Tre signori'' dedicata a Enzo Jannacci, [[Giorgio Gaber]] e [[Giorgio Faletti]].<ref>{{Cita web|url=https://www.allmusicitalia.it/news/tre-signori-lomaggio-di-enrico-ruggeri-gaber-iannacci-e-faletti-testo-e-video.html|titolo=Tre signori, omaggio di ENRICO RUGGERI a Gaber, Iannacci e Faletti }}</ref>
== Filmografia ==
* ''[[La vita agra (film)|La vita agra]]'' ([[Regia cinematografica|regia]] di [[Carlo Lizzani]], [[1964]])
* ''[[Quando dico che ti amo]]'' ([[Giorgio Bianchi]], [[1967]])
* ''[[Le coppie]]'' (Episodio: ''Il frigorifero'') ([[Mario Monicelli]], [[1971]])
* ''[[L'udienza]]'' ([[Marco Ferreri]], [[1971]])
* ''[[Il mondo nuovo (film)|Il mondo nuovo]]'' ([[Ettore Scola]], [[1982]])
* ''[[Scherzo del destino in agguato dietro l'angolo come un brigante da strada]]'' ([[Lina Wertmüller|Lina Wertmuller]], [[1983]])
* ''[[Figurine (film)|Figurine]]'' ([[Giovanni Robbiano]], [[1997]])
* ''[[La bellezza del somaro]]'' ([[Sergio Castellitto]], [[2010]])
 
Nel 2024 [[Roberto Tardito]] inserisce due brani scritti dall'artista nel suo album [[I (Roberto Tardito)|I]], ''Sfiorisci bel fiore'' e ''La Rossa'', originariamente interpretata da [[Milva]].
== Galleria fotografica ==
=== Anni sessanta ===
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Immagine:JannacciClarkent.228-1-.jpg
Immagine:JannacciGaber.400-1-.jpg
Immagine:EnzoJannacci2.jpg
Immagine:Foto-gaber-jannacci58.jpg
Immagine:JannacciCochiRenato.jpg
Immagine:I due corsari.jpg
Immagine:Jannaccibambino.jpg
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=== AnniFilmografia settanta ===
*''[[La vita agra (film)|La vita agra]]'', regia di [[Carlo Lizzani]] (1964)
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*''[[Quando dico che ti amo (film)|Quando dico che ti amo]]'', regia di [[Giorgio Bianchi]] (1967)
Immagine:Jannacci giovane.228-1-.jpg
*''[[Le coppie]]'', regia di [[Mario Monicelli]], episodio ''Il frigorifero'' (1971)
</gallery>
*''[[L'udienza]]'', regia di [[Marco Ferreri]] (1972)
*''[[Il mondo nuovo (film)|Il mondo nuovo]]'', regia di [[Ettore Scola]] (1982)
*''[[Scherzo del destino in agguato dietro l'angolo come un brigante da strada]]'', regia di [[Lina Wertmüller]] (1983)
*''[[Figurine (film)|Figurine]]'', regia di [[Giovanni Robbiano]] (1997)
*''[[Un giorno fortunato]]'', regia di [[Massimo Martelli]] (1997)
*''[[La bellezza del somaro]]'', regia di [[Sergio Castellitto]] (2010)
*''[[Enzo Jannacci - Vengo anch'io]]'', regia di [[Giorgio Verdelli]] – docufilm (2023)
 
==Prosa radiofonica Rai==
=== Anni ottanta ===
*''Il provino'', originale televisivo di [[Martino Montero]], regia di [[Lyda C. Ripandelli]], trasmesso il 1º gennaio 1964.
 
== Note ==
<gallery>
<references/>
File:JannacciTie.228-1-.jpg
File:Jannacci.228-1-.jpg
File:Jannac1.jpg
File:Jannacc ride.400-1-.jpg
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== Voci correlateBibliografia ==
* {{cita libro|autore=[[Guido Michelone]]|titolo=Ci vuole orecchio. Jannacci raccontato|città=Roma-Viterbo|editore=Stampa alternativa-Nuovi equilibri|anno=2005|ISBN=88-7226-897-4}}
* [[Cochi e Renato]]
* {{cita libro|curatore=[[Enrico Deregibus]]|titolo=Dizionario completo della canzone italiana|città=Firenze|editore=Giunti|anno=2006|posizione=voce a firma di Alberto Bazzurro|ISBN=978-88-09-04602-3}}
* [[Giorgio Gaber]]
* {{cita libro|autore=[[Paolo Jannacci]]|titolo=Aspettando al semaforo. L'unica biografia di Enzo Jannacci che racconti qualcosa di vero|url=https://archive.org/details/aspettandoalsema0000jann|città=Milano|editore=Mondadori|anno=2011|ISBN=978-88-04-61384-8}}
* [[Paolo Jannacci]]
* {{cita libro|Nando|Mainardi|Enzo Jannacci. Il genio del contropiede|2012|Zona|ISBN=88-6438-287-9}}
* {{cita news|autore=Vito Vita|titolo=Dieci anni senza andare fuori tempo|pubblicazione=[[Raro!]]|numero=174|postscript=nessuno}}, pp. [https://2.bp.blogspot.com/-ZcU14n3MVlk/UVlIysdGaEI/AAAAAAAACLM/RjhtdzO2TAU/s1600/27+-+Enzo+Jannacci+%28da+%27%27Raro!%27%27+n%C2%B0+174.jpg 20], [https://2.bp.blogspot.com/-qhOzdunGFzE/UVlJB48vlSI/AAAAAAAACLU/v-lVxUbHmrU/s1600/28+-+Enzo+Jannacci+%28da+%27%27Raro!%27%27+n%C2%B0+174.jpg 21], [https://4.bp.blogspot.com/-k0h4-DH5iW0/UVlJTq_ViuI/AAAAAAAACLc/dur3sq1UgEA/s1600/29+-+Enzo+Jannacci+%28da+%27%27Raro!%27%27+n%C2%B0+174.jpg 22], [https://1.bp.blogspot.com/--IdYJXXFjEc/UVlJf0J8ltI/AAAAAAAACLk/ukpMVTOJNh8/s1600/30+-+Enzo+Jannacci+%28da+%27%27Raro!%27%27+n%C2%B0+174.jpg 23], [https://3.bp.blogspot.com/-PPEAxN_oSUg/UVlJtde_WQI/AAAAAAAACLs/w99CvbsutOg/s1600/31+-+Enzo+Jannacci+%28da+%27%27Raro!%27%27+n%C2%B0+174.jpg 24], [https://3.bp.blogspot.com/-YW4FPXiDWuY/UVlJ5sLcCeI/AAAAAAAACL0/dy5yyEJqEdY/s1600/32+-+Enzo+Jannacci+%28da+%27%27Raro!%27%27+n%C2%B0+174.jpg 25].
 
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* [http://www.enzojannacci.it/ Sito ufficiale]
* {{cita web|url=http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-c8b81bb1-9fac-4583-8508-43010c94e51e.html#p=|titolo=Vengo anch'io, ovvero Enzo Jannacci, lo speciale di "Che tempo che fa" del 2011}}
 
* {{cita web | 1 = http://video.repubblica.it/dossier/addio-enzo-jannacci | 2 = Dossier "La Repubblica" sulla scomparsa di Jannacci | accesso = 3 aprile 2013 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20130402172630/http://video.repubblica.it/dossier/addio-enzo-jannacci | dataarchivio = 2 aprile 2013 | urlmorto = sì }}
 
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