Enzo Jannacci: differenze tra le versioni
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{{Nota disambigua|il musicista figlio di Enzo|
{{Organizzare|la voce presenta informazioni disorganizzate, talvolta ripetute e pleonastiche. Le sezioni Biografia e Carriera ripetono alcune informazioni. Considerare la possibilità di unirle in un'unica sezione Biografia ordinando le informazioni cronologicamente.|Biografie|luglio 2016|arg2=Musica}}
{{Artista musicale
|nome = Enzo Jannacci
|tipo artista = Cantautore
|immagine =
|didascalia = Enzo Jannacci
|nazione = ITA
|genere = canzone d'autore
|genere2 = rock'n'roll
|genere3 = rock demenziale
|genere4 = cabaret
|genere5 = jazz
|anno inizio attività = 1956
|anno fine attività = 2013
|note periodo attività =
|band attuale =
|band precedenti = [[I Due Corsari]]
|totale album = 28
|album studio = 22 (2 con [[Giorgio Gaber]])
|album live = 2
|raccolte = 5
}}
{{Bio
|Nome =
|Cognome = Jannacci
|PostCognomeVirgola = all'anagrafe '''Vincenzo Jannacci'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Milano
|GiornoMeseNascita = 3 giugno
|AnnoNascita = 1935
|LuogoMorte = Milano
|GiornoMeseMorte = 29 marzo
|AnnoMorte = 2013
|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
|Attività = cantautore
|Attività2 = cabarettista
|Attività3 = pianista
|AttivitàAltre = , [[attore]], [[sceneggiatore]] e [[medico]]
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = ,
}}
Caposcuola del [[cabaret]] italiano, nel corso della sua più che cinquantennale carriera ha collaborato con svariate personalità della musica, dello [[spettacolo]], del [[giornalismo]], della [[televisione]] e della [[Umorismo|comicità]] italiana, divenendo artista poliedrico e modello per le successive generazioni di comici e di cantautori.
Autore di quasi trenta [[album discografico|album]], alcuni dei quali rappresentano importanti capitoli della
È anche ricordato come uno dei pionieri del [[rock and roll]] italiano, insieme con [[Adriano Celentano]], [[Luigi Tenco]], [[Little Tony]] e [[Giorgio Gaber]]; con quest'ultimo formò il duo [[I Due Corsari]]. È uno tra gli artisti con il maggior numero di riconoscimenti da parte del [[Club Tenco]], con quattro [[Targa Tenco|Targhe]] e un [[premio Tenco]].<ref name=autogenerato1>{{cita web|url=http://clubtenco.it/albo-doro/|titolo=Targhe Tenco per "I migliori dischi dell'anno" – Albo d'oro|sito=Club Tenco|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161219124501/http://clubtenco.it/albo-doro/ |dataarchivio=19 dicembre 2016|urlmorto=no|accesso=2024-11-18}}</ref> Il suo album ''Quelli che...'' è presente nella lista dei [[I 100 migliori album italiani secondo Rolling Stone|100 migliori album italiani secondo Rolling Stone]] alla posizione n. 97.
== Biografia ==
[[File:Jannaccibambino.jpg|thumb|
=== Origini e famiglia ===
Vincenzo Jannacci nacque a [[Milano]] il 3 giugno 1935, figlio di Giuseppe Jannacci,<ref>{{cita web|pubblicazione=
Galatea european magazine|url=http://www.galatea.ch/index.php/sommario/item/457-enzo-jannacci-addio.html|titolo=Enzo Jannacci addio|data=5 aprile 2013|autore=Piero Del Giudice|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150712121658/http://www.galatea.ch/index.php/sommario/item/457-enzo-jannacci-addio.html |dataarchivio=12 luglio 2015 }}</ref> un maresciallo dell'[[Aeronautica Militare Italiana]], che partecipò alla [[Resistenza italiana|Resistenza]] durante la [[seconda guerra mondiale]], distinguendosi in particolare nella difesa della sede dell'Aviazione milanese di piazza Novelli (i racconti del padre ispireranno canzoni come ''[[El portava i scarp del tennis/Ti te se' no|El portava i scarp del tennis]]'', ''Sei minuti all'alba'' e ''La sera che partì mio padre''), e di Maria Mussi, una sarta [[Como|comasca]];<ref>Andrea Pedrinelli, ''Roba minima (mica tanto) - tutte le canzoni di Enzo Jannacci'', Giunti Editore S.p.A., 2014, ISBN 978-88-09-79013-1</ref><ref name="treccani.it" /> il nonno paterno, Vincenzo Jannacci (suo omonimo), era un [[Macedonia (regione storica)|macedone]] emigrato in [[Italia]], in [[Puglia]], poco prima della [[Prima guerra mondiale|Grande Guerra]] (dove si italianizzò il nome<ref>{{Cita web |url=http://www.lettera43.it/cultura/jannacci-un-anno-senza-enzo_43675125751.htm |titolo=Jannacci, un anno senza Enzo|autore=Massimo Del Papa|data=2014-03-29|sito=[[Lettera43]]|accesso=23 maggio 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150424004537/http://www.lettera43.it/cultura/jannacci-un-anno-senza-enzo_43675125751.htm |dataarchivio=24 aprile 2015 |urlmorto=sì }}</ref><ref name="treccani.it">{{cita|DBI}}.</ref>).
Dopo aver conseguito nel 1954 la maturità scientifica presso il [[liceo scientifico]] "Albert Einstein" si diploma in armonia, composizione e direzione d'orchestra al [[Conservatorio di Musica Giuseppe Verdi (Milano)|Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano]].<ref name=bio/>
=== Attività come medico-chirurgo ===
Successivamente, nel 1969, si laurea in [[medicina]] all'[[Università degli Studi di Milano|Università di Milano]].<ref name=bio>{{Cita libro|cognome=Paolo Jannacci|titolo=Aspettando al semaforo|editore=Mondadori, 2011|isbn=88-520-2115-9}}</ref> La scelta fu influenzata dal padre, che voleva imparasse cosa fosse la sofferenza e lo stare vicino alla gente.<ref>{{Cita web|url=https://www.spels.it/index.php/dottor-enzo-jannacci/|titolo=Il Dottor Enzo Jannacci|autore=Marco Semprini|sito=La scienza a supporto della prevenzione ed educazione alla salute del cuore|data=1970-01-01|accesso=2020-12-09}}</ref> Per ottenere la specializzazione in [[chirurgia generale]], si trasferisce in [[Sudafrica]], entrando nell'équipe di [[Christiaan Barnard]], primo [[cardiochirurgo]] a realizzare un [[trapianto cardiaco]]. La sua formazione ha compreso anche studi presso la [[Columbia University]] di [[New York]] (dove si è occupato anche di terapia intensiva e chirurgia toracica<ref>{{Cita web|url=https://www.corriere.it/spettacoli/cards/enzo-jannacci-sei-anni-fa-l-addio-columbia-university-milano-donna-canzone-ecco-cosa-diceva-lui/canzoni-poesie_principale.shtml|titolo=Così si raccontava Jannacci: 'Amo il tram, l'Idroscalo e la medicina, mia vera passione'|autore=Giulia Cavaliere|sito=Corriere della Sera|data=2019-03-29|lingua=it|accesso=2020-12-09}}</ref>) e successivamente al [[Queens College, Università della Città di New York|Queens College]].<ref name="scienzainrete.it">{{Cita web|url=https://www.scienzainrete.it/articolo/ciao-dottor-jannacci/luca-carra/2013-03-30|titolo=Ciao dottor Jannacci|autore=Luca Carra|sito=Scienza in rete|data=2013-03-30|accesso=2020-12-09}}</ref> Nonostante si fosse diplomato al Conservatorio e avesse iniziato a pubblicare lavori discografici ancor prima di laurearsi in medicina, Jannacci ha sempre esercitato la professione medica, sia come cardiologo sia come [[medico di famiglia]], a lato dell'attività musicale, fino alla pensione.<ref>{{Cita news|autore = [[Gigi Vesigna]]|titolo = La gavetta dei VIP?|pubblicazione = [[Oggi (periodico)|Oggi]]|giorno = 12|mese=giugno|anno = 2013|pp = 94-98}}</ref> Tra i suoi primi pazienti vi furono i colleghi e amici [[Teo Teocoli]], [[Massimo Boldi]] e [[Renato Pozzetto]]. Riflettendo sulla sua esperienza professionale, Jannacci ha dichiarato di essersi sentito sempre un medico prima che un artista del mondo dello spettacolo, di essere un sostenitore della sanità pubblica - posizione che non trovava il favore di alcuni suoi colleghi, che lo etichettavano con il soprannome di "comunardo" per le sue posizioni di sinistra - e di aver sempre limitato il numero dei suoi pazienti al fine di garantire loro un servizio adeguato.<ref name="scienzainrete.it"/>
Nel [[2024]] il cantante [[Ricky Gianco]] ha affermato di aver rischiato la vita per colpa di una "cura del sudore" praticatagli da Jannacci in occasione di un episodio di [[febbre]] alta.<ref>{{cita web|1=https://www.lastampa.it/cronaca/2024/10/12/news/ricky_gianco_celentano_jannacci_intervista-14709965/|2=Ricky Gianco: "Celentano non voleva amici ma cortigiani. E Jannacci come medico mi ha quasi ucciso"|autore=Adriana Marmiroli|data=2024-10-12|accesso=2024-11-19|sito=[[La Stampa]]}}</ref>
=== Vita privata ===
Il 23 novembre 1967 si sposa con Giuliana Orefice.<ref>{{Cita web|url=https://www.oglioponews.it/2024/08/14/viadana-addio-a-giuliana-pupa-orefice-la-moglie-di-enzo-jannacci/|titolo=Viadana, addio a Giuliana Pupa Orefice, la moglie di Enzo Jannacci|autore=Giuliana Biagi|sito=OglioPoNews|data=2024-08-14|lingua=it-IT|accesso=2024-08-17}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/24_agosto_14/milano-morta-giuliana-pupa-orefice-vedova-di-enzo-jannacci-l-incontro-a-finale-e-le-nozze-nel-1967-18113cec-5ffa-4bb2-9f11-0f85b4d4bxlk.shtml|titolo=Milano, morta Giuliana «Pupa» Orefice, vedova di Enzo Jannacci. L'incontro a Finale e le nozze nel 1967|sito=Corriere della Sera|data=2024-08-14|accesso=2024-08-17}}</ref> Il 5 settembre 1972 nasce l'unico figlio della coppia, [[Paolo Jannacci|Paolo]], che seguirà le orme paterne diventando musicista e compositore.
== Carriera ==
=== Gli esordi
La carriera di musicista inizia negli
[[File:Foto-gaber-jannacci58.jpg|thumb|
Nel
Il
Alla fine del
=== L'inizio della carriera da solista e l'esperienza teatrale ===
[[File:JannacciClarkent.228-1-.jpg|thumb|upright|left|Primo piano di un giovane Jannacci]]
Come [[jazz]]ista suona con musicisti dello spessore di [[Stan Getz]], [[Gerry Mulligan]], [[Chet Baker]] e [[Franco Cerri]], con i quali registra numerosi dischi, mentre è da [[Bud Powell]] che impara a lavorare sulla [[Tastiera (musica)|tastiera]] prevalentemente con la mano sinistra. Dopo i primi 45 giri incisi con Gaber, esordisce come solista con canzoni quali ''L'ombrello di mio fratello'' e ''Il cane con i capelli'': sono brani nei quali il cantautore milanese fa già intuire uno stretto rapporto tra la musica e la comicità surreale, un legame che caratterizzerà gran parte della sua produzione artistica. A questo filone, quasi precursore del demenziale (che lui stesso definisce "schizo", abbreviazione di schizoide), si affiancano subito brani più romantici e introspettivi, come ''Passaggio a livello'', delicata canzone d'amore che Luigi Tenco reincide valorizzando Jannacci anche come autore e pubblicata dalla [[Tavola Rotonda (etichetta discografica)|Tavola Rotonda]] insieme a ''Il giramondo'' nel 1961.
Intanto, continua la fortunata esperienza dei "I Due Corsari"; tutti i 45 giri pubblicati nel biennio 1959-1960, tra cui le celebri ''Birra'', ''Fetta di limone'' e ''Tintarella di luna'' vengono raccolti una decina di anni dopo nell'album ''[[Giorgio Gaber e Enzo Jannacci]]'', pubblicato dalla [[Dischi Ricordi|Family]], una sottoetichetta della Ricordi. Nel frattempo i "Rock Boys" si sono sciolti e dalle loro ceneri (con alcuni cambi di formazione) sono nati [[I Ribelli (gruppo musicale)|I Ribelli]]: Jannacci continua a suonare con loro e partecipa ai primi due 45 giri del gruppo (''Enrico VIII'' e ''Alle nove al bar'', entrambi del 1961); abbandona poi il complesso per dedicarsi soprattutto alla sua carriera solista.
Nel febbraio 1961 Giorgio Gaber partecipa al [[Festival di Sanremo 1961|Festival di Sanremo]] con una canzone scritta da Jannacci, ''Benzina e cerini'', che non ha però grande fortuna, essendo esclusa dalla finale. Successivamente Jannacci scrive ''Un nano speciale'' e ''L'artista'', nelle quali Enzo racconta di individui poveri, patetici ed emarginati, un tema che gli sarà molto caro e che affronterà ripetutamente nell'arco di tutta la sua carriera di cantautore. Il 1º dicembre la Ricordi pubblica il 45 giri di Enzo ''Il cane con i capelli'' / ''Gheru gheru'', distribuito – in una bizzarra quanto antesignana operazione di marketing – abbinato a un grande cane di [[peluche]] con tanto di capelli. All'inizio del 1962, il regista teatrale [[Filippo Crivelli]] lo scrittura per lo spettacolo ''Milanin Milanon'', in cui canta e recita insieme a [[Tino Carraro]], [[Milly (cantante)|Milly]], [[Sandra Mantovani]] e [[Anna Nogara]], e per il quale compone una delle sue prime canzoni in [[dialetto milanese]], ''Andava a Rogoredo''. Poco dopo, con l'aiuto dell'animatore [[Bruno Bozzetto]], firma un simpatico sketch per la televisione, ''Pildo e Poldo'', che apparirà nella trasmissione [[Carosello]] fino al 1964.
=== L'esordio su piccolo e grande schermo e i primi album ===
[[File:JannacciCochiRenato.jpg|thumb|upright=0.7|Jannacci sul palco del [[Derby Club|Derby]] insieme a [[Cochi Ponzoni]] e [[Renato Pozzetto]].]]
Nel 1963 segue come pianista la tournée dell'amico [[Sergio Endrigo]]; sempre nello stesso anno inizia a esibirsi al [[Derby Club]], locale milanese di cabaret, dove conosce prima [[Dario Fo]] e quindi [[Cochi e Renato]] con cui nascono spontanee amicizie che portano interessanti collaborazioni, soprattutto in ambito musicale. Poco dopo partecipa come comparsa ne ''[[La vita agra (film)|La vita agra]]'', pellicola firmata da [[Carlo Lizzani]]; canta ''Ti te se' no'' in un locale nel momento in cui vi entra il protagonista, interpretato da [[Ugo Tognazzi]]. Un'altra piccola parte gli verrà riservata nel 1967, quando reciterà per [[Giorgio Bianchi]] nel film ''[[Quando dico che ti amo (film)|Quando dico che ti amo]]''. Nel dicembre 1964 viene pubblicato il suo disco di esordio, ''[[La Milano di Enzo Jannacci]]'', formato interamente da pezzi cantati in dialetto e contenente uno dei suoi capolavori, ''El portava i scarp del tennis'', commovente racconto della vita sciatta e modesta di un senzatetto milanese. Jannacci la canta alla fine dell'anno nel programma di [[Mike Bongiorno]] ''[[La fiera dei sogni]]'', che è il suo esordio televisivo.
Allo stesso periodo risalgono due
[[File:EnzoJannacci2.jpg|thumb|left|Concerto negli anni 1960]]
Tra le canzoni suonate nell'arco dello spettacolo, che riscuote un grande successo e che per questo viene replicato numerose volte (sempre presso il Teatro Odeon di Milano), la più curiosa è ''La mia morosa la va alla fonte'', basata su
Il
Realizza quindi "Papalla", un'altra scenetta per gli spot di Carosello che durerà cinque anni.
=== Il tormentone ''Vengo anch'io...'' e il successo presto svanito ===
Enzo Jannacci torna alla ribalta due anni dopo con un nuovo album, realizzato con la solita collaborazione di Fo e insieme a [[Fiorenzo Fiorentini]]: ''[[Vengo anch'io. No, tu no (album)|Vengo anch'io. No, tu no]]'', trainato dall'omonimo singolo, diventa in breve tempo campione di vendite e balza in cima alle classifiche italiane,
[[File:Derby Club Milano - Thole, Abatantuono, Jannacci, Di Francesco, Porcaro, Boldi e Faletti.jpg|thumb|upright=1.2|Jannacci (terzo da sinistra) sul finire degli anni settanta, assieme ad altri artisti che animarono il [[Derby Club]] e formarono il [[Gruppo Repellente]]: [[Ernst Thole]], [[Diego Abatantuono]], [[Mauro Di Francesco]], [[Giorgio Porcaro]], [[Massimo Boldi]] e [[Giorgio Faletti]]]]
Jannacci non paga lo scotto di essere un "novellino" davanti alle telecamere, dimostrando di sapere calcare nel migliore dei modi i palchi televisivi come quelli del teatro, solitamente a lui più confacenti. Gli apprezzamenti della critica arrivano anche con ''[[Ho visto un re]]'', brano cantato insieme a Fo e
Inoltre,
Nel
=== Scema la fama, non altrettanto la vena creativa ===
Nel periodo della specializzazione medica, la notorietà di Jannacci subisce un calo vistoso. Tuttavia il cantautore milanese non abbandona completamente le sue passioni, continuando a scrivere nuove canzoni. Dopo la pubblicazione di una sorta di raccolta, comprendente tuttavia qualche pezzo inedito, dal titolo ''[[Le canzoni di Enzo Jannacci]]'', tra il 1970 e il 1972 escono altri due nuovi LP: ''[[La mia gente]]'' e ''[[Jannacci Enzo]]'' in cui spiccano tra le canzoni ''Mexico e nuvole'', scritta da [[Paolo Conte]], e ''Ragazzo padre'', manifesto dell'indifferenza e del disinteresse di Stato e Chiesa nei confronti di chi non segue l'etica impartita dalle autorità pubbliche e religiose.
Nello stesso periodo, per tentare di rilanciarsi, Jannacci realizza un programma con l'amico e scrittore [[Luciano Bianciardi]] (che aveva conosciuto nella metà degli anni sessanta quando cantava molto in milanese). Il titolo del programma è "Ohé sunt chì", come la canzone scritta con Dario Fo che apriva lo storico Recital "22 Canzoni" del 1965.
[[File:Sddddd 006.jpg|thumb|upright=0.7|left|Enzo Jannacci, nel film ''[[L'udienza]]'' (1971), osserva estasiato la processione del Papa]]
Sempre nel 1972 esce ''[[Giorgio Gaber e Enzo Jannacci]]'', disco che racchiude tutti i successi firmati da "I Due Corsari" tra il 1959 e il 1960. Il 20 giugno 1970 prende parte con Mina alla prima puntata della terza serie dello show ''Senza rete'', dove canta ''[[Messico e nuvole]]'', ''La mia gente'', un [[medley]] di ''L'Armando'' / ''Faceva il palo'' / ''El portava i scarp del tennis''<ref>L'espressione divenne, almeno a livello milanese, una frase idiomatica al punto che quando si fonda un [[giornale di strada]] prende come titolo [[Scarp de' tenis]].</ref>/ ''Vengo anch'io. No, tu no'', concludendo l'esibizione interpretando con [[Nicola Arigliano]] e Mina la sigla di chiusura ''Ciao, devo andare''. Due anni dopo è ospite di Cochi e Renato nella sesta puntata del loro spettacolo TV ''Il buono e il cattivo con cui'' canta ''El carrete''.
Nei periodi di pausa dall'attività lavorativa, torna quindi a Milano, dove dedica molto tempo alla realizzazione, col giornalista [[Beppe Viola]], di uno spettacolo teatrale, ''La tapparella'' e di un libro, ''L'incompiuter'', edito dalla [[Bompiani]] in una collana diretta da [[Umberto Eco]]. Nel 1970 è il protagonista di un episodio (''Il frigorifero'') del film di [[Mario Monicelli]] ''[[Le coppie]]'', in cui interpreta il ruolo di Gavino Puddu, un povero venditore di castagnaccio di origine sarda che, d'accordo con la moglie ([[Monica Vitti]]), acquista a rate un frigorifero che perderà non riuscendo a pagare i debiti contratti; alla fine, appoggerà di buon grado la decisione della consorte di prostituirsi per potere tirare avanti.
L'anno dopo è il protagonista de ''[[L'udienza]]'' di [[Marco Ferreri]], dove recita la parte di un modesto e stralunato ufficiale in congedo, Amedeo, che vuole incontrare a tutti i costi il [[Papa]], ma non vi riesce per le lentezze della burocrazia vaticana e per varie vicissitudini, e alla fine muore sotto il colonnato di [[Basilica di San Pietro in Vaticano|San Pietro]].
[[File:Janpozpon.jpg|thumb|upright=0.8|Enzo Jannacci, abbracciato agli inseparabili [[Cochi e Renato]], canta con loro ''Canzone intelligente'' durante la trasmissione "Il poeta e il contadino" (1973)]]
Ritornato definitivamente in patria, redige in pochi mesi due pièce teatrali che porta quasi immediatamente in televisione: ''Il poeta e il contadino'' (1973) e ''[[Saltimbanchi si muore]]'' (1979), di cui cura anche la regia.
Il primo dei due spettacoli, grazie all'impegno di Cochi Ponzoni e Renato Pozzetto, ha anche una trasposizione televisiva. Enzo vi partecipa una sola volta, interpretando ''Il panettiere'', ''Canzone intelligente'' e ''La mia zia'' con Felice Andreasi e Teo Teocoli. Dal 1974 comincia con successo a comporre [[colonna sonora|colonne sonore]] per il cinema. La prima in ordine di tempo accompagna ''[[Romanzo popolare]]'' di [[Mario Monicelli]], regista che ià nel 1970 lo aveva scelto per il ruolo di Gavino Puddu in ''[[Le coppie]]''. Nel 1975, è la volta di ''[[Pasqualino Settebellezze]]'', firmato da [[Lina Wertmüller]]. Dal 1975 al 1988 Jannacci curerà l'accompagnamento musicale di altri cinque film: ''[[L'Italia s'è rotta]]'', per la regia di [[Steno]], 1976; ''[[Sturmtruppen (film)|Sturmtruppen]]'' di [[Salvatore Samperi]]; ''[[Gran bollito]]'' di [[Mauro Bolognini]], nel 1977; ''[[Saxofone]]'' di [[Renato Pozzetto]], 1978; ''[[Piccoli equivoci]]'' di [[Ricky Tognazzi]], 1988.
Nel 1974 realizza insieme a Cochi e Renato la sigla di Canzonissima, più nota con il titolo ''E la vita, la vita'', oltre ad altri brani di genere comico-demenziale (''La gallina'', ''Silvano'', ''Il bonzo'', ''L'uselin della comare'' e altri ancora).
=== Quattro dischi e nessun concerto ===
Nella seconda metà degli
[[File:Jannacci giovane.228-1-.jpg|thumb|left|upright|Jannacci durante gli anni 1970]]
Nel gennaio
''[[O vivere o ridere]]'' è pubblicato nel
[[File:Mina quasi Jannacci 1977.jpg|thumb|
Del 1977 è invece ''[[Secondo te...Che gusto c'è?]]'', la cui canzone omonima viene scelta da [[Pippo Baudo]] come sigla del suo programma della domenica. Registra ''La costruzione'', versione di un'altra canzone del De Hollanda, ''Saxophone'' e ''Jannacci arrenditi!'', esilarante monologo con testo e musica dello stesso Jannacci. L'orchestra che lo accompagna in questo disco è quella di [[Pippo Caruso]], direttore musicale grande amico di Baudo, la cui decisione di affidare la composizione delle musiche della sua trasmissione a Jannacci fu probabilmente consigliata proprio dal maestro. Nello stesso anno, Mina reinterpreta dieci canzoni di Jannacci e le fa pubblicare nella raccolta ''[[Mina quasi Jannacci]]'', dove il cantautore milanese duetta con lei nel pezzo ''E l'era tardi''.
Nel 1978 incide la colonna sonora di ''[[Saxofone]]'' di e con Renato Pozzetto, con il quale cura anche buona parte della sceneggiatura. Seguendo poi la moda dilagante del video musicale ad accompagnare le canzoni, sceglie di rinnovare la sua immagine: gira il video di ''Silvano..'', pattinando per [[via Dante (Milano)|via Dante]] e per il centro di Milano e diversi filmati al Derby Club con [[Massimo Boldi]], [[Giorgio Faletti]], [[Diego Abatantuono]] e altri.
=== La ripresa del rapporto diretto con il pubblico ===
La carriera musicale di Enzo Jannacci, dopo un lungo periodo di semioscurità, riprende con successo dal
[[File:Jannacci1991.jpg|thumb|left|Enzo Jannacci negli anni ‘80]]
È l'inizio di un periodo professionalmente ricco di soddisfazioni; prima ritorna in televisione, poi rilascia a Riccardo Rinetti, giornalista della seguitissima rivista ''Ciao 2001'', una lunga intervista nella quale descrive i retroscena della sua grande amicizia con Dario Fo. All'inizio del 1980, la casa editrice [[Lato Side]] pubblica il volume ''Canzoni di Enzo Jannacci'', un volume di testi con copertina di [[Emanuele Luzzati]] e un poderoso saggio iniziale dello scrittore, sceneggiatore e cantautore [[Gianfranco Manfredi]], che fa un resoconto dei suoi primi venticinque anni da musicista.
Nel 1980 Jannacci riguadagna così un posto di primo piano nella musica italiana; il cambio di etichetta
Sull'onda del successo, in poco più di un anno scrive ''[[Ci vuole orecchio]]'', che trainato dal grande favore incontrato dalla ''[[title track]]'', diventa il disco di Jannacci più venduto dai tempi di ''[[Vengo anch'io. No, tu no (album)|Vengo anch'io. No, tu no]]''. Il mese di dicembre vede la pubblicazione di ''[[Nuove registrazioni]]'', che raccoglie alcune sue hit (
[[File:JannacciTie.228-1-.jpg|thumb|upright|Enzo Jannacci in concerto (''[[30 anni senza andare fuori tempo]]'')]]
Il
Sempre nello stesso mese, la televisione pubblica trasmette un altro speciale dedicato alla figura di Enzo Jannacci, dove il cantautore racconta le fasi della lavorazione dell'ultimo album in studio e ricorda la spensieratezza degli anni del rapporto di collaborazione con
{{
=== Jannacci protagonista in televisione e a teatro ===
==== Tre concerti trasmessi dalla Rai ====
Il
L'anno dopo è particolarmente denso di impegni. Collabora con [[Lina Wertmüller
==== La conduzione di ''
[[File:VincenzoJannacci.jpg|thumb|
In ottobre e novembre si moltiplicano gli appuntamenti in TV in compagnia di Jannacci. Insieme a [[Maria Teresa Ruta]] e Josy Nowack conduce su [[Rai 2]] la prima puntata del varietà ''Gransimpatico''; tra gli ospiti si annoverano Massimo Boldi, Teo Teocoli, Paolo Conte, Dario Fo, [[Alberto Fortis]], [[Diego Abatantuono]], [[Maurizio Micheli]], [[Vasco Rossi]] (duetta con lui in ''[[Vita spericolata]]'') e Giorgio Gaber, ospite fisso con cui interpreta, uno per ogni serata (più l'inedito ''C'è solo la strada''), tutti i brani della brevissima compilation di recente pubblicazione. Inoltre, durante la prima puntata, suona tutti i suoi successi, più due pezzi estratti dal suo ultimo disco da solista.
Nel 1984 scrive l'inno del [[Associazione Calcio Milan|Milan]], di cui si dichiara tifoso sfegatato; nel mese di ottobre [[Antennatre|Antenna 3]], emittente televisiva [[Lombardia|lombarda]], durante il programma ''Effetto concerto'' trasmette uno spettacolo di Jannacci, dove canta ''Mario'', scritta alla fine degli anni settanta da [[Pino Donaggio]].
Il 1985 inizia con la pubblicazione di un nuovo disco, ''[[L'importante]]'', formato da canzoni all'apparenza semplici e goliardiche (come la canzone che dà il titolo all'album), ma che in realtà riflettono fortemente la distanza che Jannacci sente verso le nuove tendenze musicali degli anni ottanta. È presente inoltre una profonda critica anche alla società italiana degli anni '80: "Son s'cioppàa", con i suoi riferimenti all'abbigliamento e al modo di vestire, di quegli anni, è indirizzata ai giovani di quegli anni (i cosiddetti "yuppies"). Porta quindi in teatro un nuovo spettacolo, il recital ''Niente domande'', dopodiché si prende una pausa prolungata, che dura fino a quasi tutto il 1986, quando cominciano le registrazioni di un altro album. Jannacci suona dal vivo a [[Lugano]] un concerto che cinque anni dopo sarà pubblicato in formato [[VHS]], e successivamente in [[CD]] e [[DVD]].
[[File:Jannacci.228-1-.jpg|thumb|upright=0.7|Enzo Jannacci nei primi [[Anni 1990|anni ‘90]]]]
L'11 marzo '87 sbarca nei negozi di dischi il nuovo album ''[[Parlare con i limoni]]''; il singolo omonimo contiene una dotta e toccante citazione su Luigi Tenco, che Jannacci conosceva personalmente e di cui ricorda la canzone ''Il tempo dei limoni'', affermando che «Al mio amico Tenco non gli han fatto vedere neanche i limoni». Nel frattempo, dà il via al nuovo tour per promuovere l'ultimo disco; in uno degli spettacoli, suscita l'ilarità del pubblico dialogando con la sua immagine proiettata sul maxischermo:
{{Citazione|Non si capisce le parole, quando parli... Guarda [[Giorgio Gaber|Gaber]], lui si capisce!}}
In estate ritorna a [[Un disco per l'estate 1987]] con la sua recente canzone ''Due gelati''.
L'intervista concessa sul [[Navigli (Milano)|Naviglio]] nel novembre 1989 sarà trasmessa in accompagnamento alle sette puntate di ''L'importante è esagerare'', dedicate alla trentennale carriera di Jannacci, dagli inizi fino alle apparizioni più recenti. La stessa cosa succede il 18 dicembre, quando la troupe della Rai si reca direttamente a casa sua per registrare le impressioni di Jannacci sull'evoluzione della musica italiana in tutto il dopoguerra.
Alla fine del mese parte con il suo ultimo spettacolo itinerante, intitolato ''Tempo di pace...Pazienza!''
=== Dal 1989 al 2011 ===
Nel
Nel
[[File:Jannac1.jpg|thumb|left|upright|Jannacci in concerto negli [[Anni 1990|anni ‘90]]]]
Nel
Nel
Successivamente, Jannacci ritorna alla sua vecchia passione del [[jazz]] (nel
Nel
Nel
[[File:Enzo Jannacci.JPG|thumb|Jannacci nel 2009]]
La raccolta
Come autore per altri e arrangiatore, ha contribuito tra l'altro agli album ''
Nel 2011 l'etichetta discografica [[Ala Bianca]] pubblica, per la prima volta in formato diverso dal vinile, ''
=== Il teatro ===
Fa i suoi primi spettacoli nei teatrini di cabaret nel 1955, facendosi apprezzare per il talento comico. Nel 1962 il regista [[Filippo Crivelli]] lo scrittura per lo spettacolo ''Milanin Milanon'', che va in scena al [[Teatro Gerolamo]], con [[Tino Carraro]] e Milly: comincia così la sua carriera parallela di attore di teatro e poi anche di [[#Il cinema|cinema]]. Al Derby Club di Milano era stato notato anche da Dario Fo, che nel 1964 realizza con lui lo storico recital ''22 canzoni'', che riscuote un grande successo: il Teatro Odeon di Milano registra quasi un mese di tutto esaurito.
Una rarità assoluta come attore teatrale Jannacci la interpretò con [[Franca Valeri]] e
Interpreta poi numerosi altri lavori come ''Il poeta e il contadino'' (
Nel
Nel
Nel 2004, al [[Teatro dei Filodrammatici (Milano)|Teatro dei Filodrammatici]] di Milano, firma la regia de ''La storia del mago, ''un pastiche di suoi testi, interpretati dai suoi quattro fedelissimi allievi: Osvaldo Ardenghi, Andrea Bove, [[Egidia Bruno]] e Enzo Limardi.
Sempre nel 2004, firma per Egidia Bruno la regia e le musiche de ''La Mascula'', tratto dall'omonimo racconto della Bruno, vincitore del Premio Massimo Troisi 2002.
=== Il cinema ===
[[File:Vitaagra-1964-Jannacci.png|thumb|
Esordisce nel cinema nel
Al cinema è poi protagonista di un episodio (''Il frigorifero'') diretto da
Ha composto anche numerose colonne sonore, come quelle di ''[[Romanzo popolare]]'' di
=== La televisione ===
[[File:JannacciGaber.400-1-.jpg|thumb|Un'apparizione televisiva di [[Giorgio Gaber]] e Jannacci]]
Nello stesso anno (1963) inizia la collaborazione con l'animatore [[Bruno Bozzetto]], che inserisce nella fortunata trasmissione [[Carosello]] il suo [[sketch]] ''Unca Dunca'', trasmesso in [[televisione]] fino al 1970. L'anno successivo il regista Filippo Crivelli lo scrittura per lo spettacolo ''Milanin Milanon'', con Tino Carraro e Milly, dando così inizio alla sua carriera parallela di attore di teatro e poi anche di cinema. Per lo spettacolo Jannacci compone una nuova canzone, ''Andava a Rogoredo'', incisa su disco due anni dopo, mentre la registrazione dello show sarà stampata solo nel 1972.
In televisione, dopo un inizio problematico (bocciato al suo primo provino, nel 1961), nel 1965 è protagonista della trasmissione ''Ohei! Son qui'' (autori [[Luciano Bianciardi]] ed [[Enrico Vaime]]), in cui compaiono altri giovani cantanti quali [[Nicola Arigliano]], [[Tony Dallara]], [[Giorgio Gaber]] e [[Jimmy Fontana]]. Gira alcuni spot di Carosello e partecipa allo spettacolo ''[[Quelli della domenica]]'', con Cochi e Renato, Lino Toffolo, Felice Andreasi, Bruno Lauzi e altri comici del Derby Club (1968). In seguito è stato lanciato dalla riduzione degli spettacoli teatrali ''[[Il poeta e il contadino]]'' (1973) e nel 1974 è autore della sigla di Canzonissima ''E la vita, la vita'', cantata da Cochi e Renato; nel 1977 è autore e interprete della sigla di ''Secondo voi?'', ''Secondo te… che gusto c'è''.
Nel 1980 realizza ''[[Saltimbanchi si muore]]'', varietà comico con Boldi, Abatantuono, Teocoli, [[Giorgio Porcaro|Porcaro]], [[Ernst Thole|Thole]], [[Mauro Di Francesco|Di Francesco]], Giorgio Faletti, [[Guido Nicheli]], [[Gianrico Tedeschi]] di cui era autore e regista. In seguito ha realizzato gli show ''Jannacci Special'' (1980), ''Ci vuole orecchio'' (1981), ''[[Gransimpatico]]'' (1983), Nel 1988 partecipa a ''[[Trasmissione forzata]]'' su [[Rai 3]], che segna il ritorno televisivo di Dario Fo e [[Franca Rame]]. Nel 1989 è nel cast di ''[[D.O.C. : Musica e altro a denominazione d'origine controllata|D.O.C.]]''
[[File:Matia Bazar con Enzo Jannacci - Gransimpatico, 1983.jpg|thumb|left|Jannacci nel suo show televisivo ''[[Gransimpatico]]'' (1983), in compagnia dei [[Matia Bazar]] con cui collaborerà nel brano ''[[Tango (Matia Bazar)|Elettrochoc]]'']]
Nel 1991 Rai 3 ha trasmesso ''L'importante è esagerare'', una serie di otto puntate dedicata alla sua carriera. Nel 1995 ha fatto coppia con [[Piero Chiambretti]] ne ''Il Laureato bis''. È autore della sigla di ''Quelli che il calcio...'' nelle edizioni condotte da [[Fabio Fazio]], derivata dalla storica ''[[Quelli che... (album)|Quelli che...]]'', scritta in origine con Beppe Viola. Nel 1997 realizza la trasmissione ''M.B.U.* Quelli di Jannacci'' (l'indicazione finale spiega: * = Milano Bolgia Umana), che va in onda alle due di notte su Rai 1 per nove puntate. Il costo della trasmissione è bassissimo: «''In tutto 80 milioni. Come mai? Semplice, non rubiamo''», commenta Jannacci.
Nel 2000 compone la sigla della serie TV ''[[Nebbia in Valpadana]]'', che vede il ritorno della coppia Cochi e Renato, i quali nel 2007 lo chiamano come ospite fisso del loro programma televisivo ''[[Stiamo lavorando per noi]]''. Nel 2006 in occasione degli ottant'anni del Premio Nobel la [[Fabbri Editori]] ristampa in DVD tutto ''Il Teatro di Dario Fo e Franca Rame'' includendo due DVD del programma ''Trasmissione Forzata''.
Nel 2010 e 2011 compare varie volte nel popolare show televisivo ''[[Zelig (programma televisivo)|Zelig]]'' di [[Canale 5]], nella veste di cantante e cabarettista; suo figlio Paolo Jannacci ricoprirà la carica di maestro dell'orchestra del medesimo show nel 2011.
Il 19 dicembre 2011 Fabio Fazio conduce uno speciale su Enzo Jannacci in cui amici di lungo corso del musicista milanese, presente in studio col figlio Paolo, lo omaggiano interpretando suoi brani; tra essi Dario Fo, [[Ornella Vanoni]], Fabio Fazio, Cochi e Renato, Paolo Rossi, Teo Teocoli, [[Roberto Vecchioni]], Massimo Boldi, [[Antonio Albanese]], [[J-Ax]], [[Ale e Franz]], [[Irene Grandi]] e altri. Enzo Jannacci compare nell'ultima parte dell'evento cantando due sue canzoni, fra cui la celeberrima ''[[Quelli che... (album)|Quelli che...]]'' rivisitata e attualizzata per l'occasione.
=== La passione per il karate ===
Jannacci era appassionato di [[arti marziali]] ed ha dedicato molti anni alla pratica del [[karate]] (prima ancora si era interessato al [[judo]]), sotto la guida del [[sensei|maestro]] [[giappone]]se [[Hiroshi Shirai]] (decimo [[dan (arti marziali)|dan]]), specializzandosi nello [[stile Shotokan]] e nella pratica del [[kumite]] (allenamento con avversario), e raggiungendo infine il grado di [[cintura nera]] (terzo dan). Divenuto insegnante egli stesso, realizzò anche una videocassetta in cui lui e il maestro Enzo Montanari (sesto dan ed ex vicecampione mondiale) espongono i rudimenti dell'arte marziale.<ref>{{cita web|sito=Karate-Gi blog|url=http://karategiblog.altervista.org/2014/06/note-jannacci-karate/|autore=Caterina Marmo|titolo=Note su Jannacci e il Karate|accesso=2024-11-19}}</ref>
=== Gli ultimi tempi e la morte ===
[[File:Enzo Jannacci grave Milan 2015.jpg|thumb|Lapide di Enzo Jannacci al [[cimitero monumentale di Milano]], nella cripta del [[famedio]]]]
Negli anni 2010 inizia a diradare concerti e apparizioni pubbliche a causa dell'età e dei problemi di salute<ref>{{cita web|url=http://www.lastampa.it/Page/Id/1.0.1729947839|titolo=Addio a Enzo Jannacci, il medico-artista Le canzoni surreali, il jazz, il piano, i film...|sito=La Stampa|urlmorto=sì}}</ref> e rivela il suo nuovo interesse per le tematiche religiose e la spiritualità [[Cristianesimo|cristiana]],<ref name=religione>{{cita news|url=http://www.corriere.it/cronache/09_agosto_25/enzo_jannacci_dio_ateo_0e12f07e-91a9-11de-b01b-00144f02aabc.shtml|titolo=Enzo Jannacci: «Credo in Dio»|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=2009-08-09|accesso=2024-11-19}}</ref> pur definendosi talvolta «[[ateo]] laico molto imprudente»<ref name=Eluana >{{cita news|url=http://www.corriere.it/cronache/09_febbraio_06/jannacci_eluana_fabio_cutri_1fd6ba3e-f41a-11dd-952a-00144f02aabc.shtml|titolo=Caso Eluana, parla l'ateo Jannacci: allucinante fermare le cure|autore=Fabio Cutri|pubblicazione=Corriere della Sera|data=2009-02-06|accesso=2024-11-19}}</ref> e talvolta "credente".<ref name=religione/> Nel 2009, in una intervista al Corriere della Sera, entra sorprendentemente nel dibattito sull'eutanasia, a proposito della drammatica vicenda di [[Eluana Englaro]]. Il suo giudizio sulla richiesta di sospensione delle cure alla ragazza è pesantemente negativo: "La vita è importante anche quando è inerme e indifesa. Fosse mio figlio mi basterebbe un battito di ciglio".<ref name=Eluana /> Termina l'intervista con la frase: "Se il Nazareno tornasse ci prenderebbe a sberle tutti quanti. Ce lo meritiamo, eccome, però avremmo così tanto bisogno di una sua carezza".<ref name=Eluana />
Jannacci muore a Milano il 29 marzo 2013, all'età di 77 anni, a causa di un [[tumore]] di cui soffriva da alcuni anni e per il quale era ricoverato alla [[clinica Columbus]].<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/persone/2013/03/29/news/enzo_jannacci_morto-55616988/?ref=HREA-1|titolo=E' morto Enzo Jannacci|editore=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=29 marzo 2013|accesso=29 marzo 2013}}</ref> Grande fu il cordoglio espresso da personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport, di cui era noto appassionato, in particolare del calcio (era un grande tifoso del Milan).<ref>{{cita web|url=http://www.gazzetta.it/Sport_Vari/Altro/29-03-2013/morto-enzo-jannacci-milan-addio-un-grande-tifoso-92732809737.shtml|titolo=E' Morto Enzo Jannacci. Il Milan: "Addio a un grande tifoso"|editore=[[La Gazzetta dello Sport]]|data=29 marzo 2013|accesso=30 marzo 2013}}</ref> La camera ardente viene allestita il 31 marzo e 1 aprile al [[foyer]] del [[Teatro Dal Verme]], il funerale si svolge il 2 aprile nella [[basilica di Sant'Ambrogio]]<ref>{{cita news|url=http://milano.mentelocale.it/51705-lombardia-milano-abbraccia-enzo-jannacci-funerali-sant-ambrogio/|titolo=Milano abbraccia Jannacci. I funerali a Sant'Ambrogio|pubblicazione=mentelocale|data=2 aprile 2013|accesso=2 aprile 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130404224913/http://milano.mentelocale.it/51705-lombardia-milano-abbraccia-enzo-jannacci-funerali-sant-ambrogio/|dataarchivio=4 aprile 2013|urlmorto=sì}}</ref> e il corpo viene tumulato nella cripta del [[famedio]] del [[cimitero monumentale (Milano)|cimitero monumentale]].<ref>{{cita news|url=http://milano.repubblica.it/cronaca/2013/03/31/news/jannacci_aperta_la_camera_ardente-55691963/|titolo=Jannacci, i milanesi alla camera ardente. Pisapia: "Enzo sarà sepolto al Famedio"|pubblicazione=La Repubblica|data=31 marzo 2013}}</ref>
Nel 2023 viene pubblicato l'album postumo ''[[Qualcosa da ascoltare. Tra inediti e rarità]]''.
== Discografia ==
{{Vedi anche|Discografia di Enzo Jannacci}}
*
*1966 – ''[[Sei minuti all'alba]]''
*1968 – ''[[Vengo anch'io. No, tu no (album)|Vengo anch'io. No, tu no]]''
*1970 – ''[[La mia gente]]''
*1972 – ''[[Jannacci Enzo]]''
*1975 – ''[[Quelli che... (album)|Quelli che...]]''
*1976 – ''[[O vivere o ridere]]''
*1977 – ''[[Secondo te...Che gusto c'è?]]''
*1979 – ''[[Foto ricordo]]''
*1980 – ''[[Ci vuole orecchio]]''
*1980 – ''[[Nuove registrazioni]]''
*1981 – ''[[E allora...Concerto]]''
*1983 – ''[[Discogreve]]''
*1985 – ''[[L'importante]]''
*1987 – ''[[Parlare con i limoni]]''
*1991 – ''[[Guarda la fotografia]]''
*1994 – ''[[I soliti accordi]]''
*1998 – ''[[Quando un musicista ride]]''
*2000 – ''[[Jannacci (album)|Jannacci]]''
*2001 – ''[[Come gli aeroplani]]''
*2003 – ''[[L'uomo a metà]]''
*2004 – ''[[Milano 3.6.2005]]''
*2006 – ''[[The Best 2006]]''
*2013 – ''[[L'artista (album)|L'artista]]''
*2023 – ''[[Qualcosa da ascoltare. Tra inediti e rarità]]''
* ''L'incompiuter'', con [[Beppe Viola|Giuseppe Viola]], Milano, Bompiani, 1974 [ristampato nel 1994 come ''No tu no'' (ISBN 88-452-2156-3)].
* ''Enzo Jannacci. Un clown allampanato, fulmineo e folle'', interviste a cura di [[Vincenzo Mollica]], Poggibonsi, A. Lalli, 1979.
* ''Canzoni'', con saggio di Gianfranco Manfredi. Roma, [[Lato Side]], 1980.
* ''Sapessi com'è strano conoscere Milano'', con Leonida Villani, Milano, Celip, 1984.
* ''Vengo anch'io! No, tu no'', con [[Dario Fo]] e [[Fiorenzo Fiorentini]], Roma, Gallucci, 2003. ISBN 88-88716-04-1.
* ''Parole e canzoni'', Torino, Einaudi, 2005. ISBN 88-06-17620-X.
=== Percorso Jannacci a Milano ===
[[File:Percorso Jannacci - Milano - Viale Corsica.png|alt=Targhetta dedicata a Enzo Jannacci in viale Corsica a Milano.|miniatura|Targhetta dedicata a Enzo Jannacci in viale Corsica a [[Milano]]]]
Il 26 settembre 2015 il Comune di Milano inaugura il Percorso Jannacci, nato da un'iniziativa promossa dalla commissione cultura del Consiglio di Zona 4. Il percorso consiste in cinque punti d'interesse che rimandano all'opera del cantautore.<ref>{{Cita web|url=http://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/jannacci-museo-1.1333420|titolo=Targhe, stralci di canzoni e murales: un museo di strada per Jannacci
|sito=[[Il Giorno]]|data=25 settembre 2015|accesso=13 novembre 2016}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.mitomorrow.it/2015/10/12/street-jannacci/|titolo=STREET JANNACCI|sito=mitomorrow.it|data=12 ottobre 2015|accesso=13 novembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161113183238/http://www.mitomorrow.it/2015/10/12/street-jannacci/|dataarchivio=13 novembre 2016|urlmorto=sì}}</ref>
Il primo, una targhetta commemorativa ispirata alla canzone ''E io ho visto un uomo'', si trova in via Lomellina angolo via Sismondi.
Il secondo è un murale opera dell'artista cubano Danis Ascanio sul ponte ferroviario di viale Corsica angolo via Ardigò, nei pressi della fermata del passante ferroviario [[Stazione di Milano Forlanini|Forlanini]]. L'opera si trova proprio nel viale che percorreva il senzatetto della canzone ''[[El portava i scarp del tennis]]'' e raffigura appunto un paio di scarpe da tennis.
Il terzo e il quarto luogo, entrambi citati nella canzone ''La forza dell'amore'' scritta da [[Dario Fo]], si trovano in piazzale Susa angolo viale Campania e in piazza Martini 14.
Infine il quinto luogo d'interesse è un murale che decora il sottopassaggio tra via Rogoredo e via Orwell a opera degli artisti di strada Ste-Marta, Mister Caos e Francesca Pels. La [[stazione di Milano Rogoredo]] è ambientazione della canzone ''Andava a Rogoredo'' alla quale l'opera è ispirata.<ref>{{Cita web|url=https://mioviveremilano.blogspot.it/2015/09/milano-nuove-centralita.html|titolo=Dal "Percorso Jannacci" ai Murales di Rogoredo: Milano e le nuove centralità|data=27 settembre 2015|accesso=13 novembre 2016}}</ref>
Il Comune di Milano intitola lo storico dormitorio di viale Ortles ad Enzo Jannacci<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.comune.milano.it/aree-tematiche/servizi-sociali/casa-dell-accoglienza-enzo-jannacci|titolo=Casa dell'accoglienza "Enzo Jannacci"|sito=Comune di Milano|accesso=2025-07-08}}</ref>
===
L'8 settembre 2023, all'[[80ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia]], nella sezione "fuori concorso", viene presentato il docufilm ''[[Enzo Jannacci - Vengo anch'io]]'', con la regia di [[Giorgio Verdelli]]. Un percorso della vita artistica di Enzo con la testimonianza del figlio Paolo e di tanti altri colleghi. Il docufilm è presente anche al cinema dopo tre giorni fino al 13 dello stesso mese.<ref>{{Cita web|url=https://tg24.sky.it/spettacolo/cinema/2023/09/08/enzo-janacci-vengo-anch-io-recensione|titolo=Mostra di Venezia Enzo Jannacci - Vengo anch'io. La recensione del film documentario}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.imusicfun.it/top-news/paolo-jannacci-un-aneddoto-sul-padre-enzo-vasco-rossi-luigi-tenco-e-elvis/|titolo=Paolo Jannacci un aneddoto sul padre Enzo, Vasco Rossi, Luigi Tenco e... Elvis}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.sentieriselvaggi.it/enzo-jannacci-vengo-anchio-di-giorgio-verdelli/|titolo=Enzo Jannacci - Vengo anch'io di Giorgio Verdelli, recensioni|sito=[[Sentieri selvaggi (periodico)|Sentieri selvaggi]]}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.hollywoodreporter.it/film/festival-e-premi/enzo-jannacci-vengo-anchio-bene-bravo-tris-un-film-entusiasmante-ora-dateci-una-docuserie/46667/|titolo=Enzo Jannacci il documentario: Perché se avesse voluto vincere il Nobel, avrebbe vinto il Nobel}}</ref>
Nel febbraio 2015 il cantautore milanese [[Enrico Ruggeri]] presenta al [[Festival di Sanremo 2015|Festival di Sanremo]] (dove è invitato come superospite) la canzone ''Tre signori'' dedicata a Enzo Jannacci, [[Giorgio Gaber]] e [[Giorgio Faletti]].<ref>{{Cita web|url=https://www.allmusicitalia.it/news/tre-signori-lomaggio-di-enrico-ruggeri-gaber-iannacci-e-faletti-testo-e-video.html|titolo=Tre signori, omaggio di ENRICO RUGGERI a Gaber, Iannacci e Faletti }}</ref>
Nel 2024 [[Roberto Tardito]] inserisce due brani scritti dall'artista nel suo album [[I (Roberto Tardito)|I]], ''Sfiorisci bel fiore'' e ''La Rossa'', originariamente interpretata da [[Milva]].
*''[[La vita agra (film)|La vita agra]]'', regia di [[Carlo Lizzani]] (1964)
*''[[Quando dico che ti amo (film)|Quando dico che ti amo]]'', regia di [[Giorgio Bianchi]] (1967)
*''[[Le coppie]]'', regia di [[Mario Monicelli]], episodio ''Il frigorifero'' (1971)
*''[[L'udienza]]'', regia di [[Marco Ferreri]] (1972)
*''[[Il mondo nuovo (film)|Il mondo nuovo]]'', regia di [[Ettore Scola]] (1982)
*''[[Scherzo del destino in agguato dietro l'angolo come un brigante da strada]]'', regia di [[Lina Wertmüller]] (1983)
*''[[Figurine (film)|Figurine]]'', regia di [[Giovanni Robbiano]] (1997)
*''[[Un giorno fortunato]]'', regia di [[Massimo Martelli]] (1997)
*''[[La bellezza del somaro]]'', regia di [[Sergio Castellitto]] (2010)
*''[[Enzo Jannacci - Vengo anch'io]]'', regia di [[Giorgio Verdelli]] – docufilm (2023)
==Prosa radiofonica Rai==
*''Il provino'', originale televisivo di [[Martino Montero]], regia di [[Lyda C. Ripandelli]], trasmesso il 1º gennaio 1964.
== Note ==
<references/>
==
* {{cita libro|autore=[[Guido Michelone]]|titolo=Ci vuole orecchio. Jannacci raccontato|città=Roma-Viterbo|editore=Stampa alternativa-Nuovi equilibri|anno=2005|ISBN=88-7226-897-4}}
* {{cita libro|curatore=[[Enrico Deregibus]]|titolo=Dizionario completo della canzone italiana|città=Firenze|editore=Giunti|anno=2006|posizione=voce a firma di Alberto Bazzurro|ISBN=978-88-09-04602-3}}
* {{cita libro|autore=[[Paolo Jannacci]]|titolo=Aspettando al semaforo. L'unica biografia di Enzo Jannacci che racconti qualcosa di vero|url=https://archive.org/details/aspettandoalsema0000jann|città=Milano|editore=Mondadori|anno=2011|ISBN=978-88-04-61384-8}}
* {{cita libro|Nando|Mainardi|Enzo Jannacci. Il genio del contropiede|2012|Zona|ISBN=88-6438-287-9}}
* {{cita news|autore=Vito Vita|titolo=Dieci anni senza andare fuori tempo|pubblicazione=[[Raro!]]|numero=174|postscript=nessuno}}, pp. [https://2.bp.blogspot.com/-ZcU14n3MVlk/UVlIysdGaEI/AAAAAAAACLM/RjhtdzO2TAU/s1600/27+-+Enzo+Jannacci+%28da+%27%27Raro!%27%27+n%C2%B0+174.jpg 20], [https://2.bp.blogspot.com/-qhOzdunGFzE/UVlJB48vlSI/AAAAAAAACLU/v-lVxUbHmrU/s1600/28+-+Enzo+Jannacci+%28da+%27%27Raro!%27%27+n%C2%B0+174.jpg 21], [https://4.bp.blogspot.com/-k0h4-DH5iW0/UVlJTq_ViuI/AAAAAAAACLc/dur3sq1UgEA/s1600/29+-+Enzo+Jannacci+%28da+%27%27Raro!%27%27+n%C2%B0+174.jpg 22], [https://1.bp.blogspot.com/--IdYJXXFjEc/UVlJf0J8ltI/AAAAAAAACLk/ukpMVTOJNh8/s1600/30+-+Enzo+Jannacci+%28da+%27%27Raro!%27%27+n%C2%B0+174.jpg 23], [https://3.bp.blogspot.com/-PPEAxN_oSUg/UVlJtde_WQI/AAAAAAAACLs/w99CvbsutOg/s1600/31+-+Enzo+Jannacci+%28da+%27%27Raro!%27%27+n%C2%B0+174.jpg 24], [https://3.bp.blogspot.com/-YW4FPXiDWuY/UVlJ5sLcCeI/AAAAAAAACL0/dy5yyEJqEdY/s1600/32+-+Enzo+Jannacci+%28da+%27%27Raro!%27%27+n%C2%B0+174.jpg 25].
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-c8b81bb1-9fac-4583-8508-43010c94e51e.html#p=|titolo=Vengo anch'io, ovvero Enzo Jannacci, lo speciale di "Che tempo che fa" del 2011}}
* {{cita web | 1 = http://video.repubblica.it/dossier/addio-enzo-jannacci | 2 = Dossier "La Repubblica" sulla scomparsa di Jannacci | accesso = 3 aprile 2013 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20130402172630/http://video.repubblica.it/dossier/addio-enzo-jannacci | dataarchivio = 2 aprile 2013 | urlmorto = sì }}
{{Enzo Jannacci}}
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[[Categoria:Gruppi e musicisti della RCA Italiana]]
[[Categoria:
[[Categoria:
[[Categoria:
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[[Categoria:Vincitori del premio della critica "Mia Martini"]]
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[[Categoria:Premiati con la Targa Tenco]]
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