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|Nome ufficiale=
|Panorama=Wiki_Vetrego_23giu07_IMG_3421.JPG
|Didascalia=La piazza di Vetrego
|Stemma=
|Stato=ITA
|Grado amministrativo=4
|Divisione amm grado 1=Veneto
|Divisione amm grado 2=Venezia
|Divisione amm grado 3=Mirano
▲|Altitudine=da 4
|Superficie=5.50
|Note superficie=
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|Note abitanti=In assenza di dati ufficiali precisi, si è fatto riferimento alla popolazione della parrocchia locale, reperibile nel [http://www.chiesacattolica.it sito della CEI].
|Aggiornamento abitanti=2000
|Codice catastale=
|Nome abitanti=vetreghesi
|Patrono=[[san Silvestro]]
|Festivo=
}}
'''Vetrego''' è una frazione del comune di [[Mirano]] ([[
==Il toponimo==
Oggi, dopo i ritrovamenti di reperti archeologici, si è certi che Vetrego esisteva nel [[I secolo d.C.]] Se si accredita la tesi di alcuni studiosi secondo i quali il [[graticolato romano]] arrivava fino ai margini della [[laguna di Venezia]], allora il paese esisteva in epoca [[paleoveneti|paleoveneta]]. Sembra essere valida la tesi che Vetrego derivi da "Vetus [[Vicus]]" (Vecchio Villaggio)<ref>Dante Olivieri "Toponomastica veneta" Città di Castello- 1914, cit. nel
I secoli successivi alle invasioni barbariche provocarono nella zona l'impaludamento e la formazione di boscaglie, come ricorda la località di "Roncoduro" (attuale svincolo del [[Passante di Mestre]]), dal verbo
Questa operazione di disboscamento e bonifica deve essere stata lunga e faticosa, se ancora nel [[1117]], il toponimo diventa "Vitrico" o "Vitricum", da ''Vetere ricuum'', cioè antico luogo paludoso.<ref>
Sembra, secondo il professor [[Gerhard Rohlfs (filologo)|Gerhard Rohlfs]], che
==Il territorio==
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Il territorio della frazione confina con le frazioni di: [[Marano Veneziano]] (Comune di [[Mira (Italia)]]), Mirano capoluogo, la località Formigo di [[Scaltenigo]], [[Ballò]], la località Roncoduro di Cazzago (Comune di [[Pianiga]]), la località Molinella di Mira Taglio, comune di Mira (VE).
Il governo delle acque dei fiumi [[Muson Vecchio|Muson]], [[Naviglio del Brenta|Brenta]] e Serraglio e tutti i
===I vari "''tagli''" del territorio===
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===Il Passante di Mestre a Vetrego===
[[File:Indicazioni a vetrego.JPG|
Il territorio di Vetrego subisce in questo periodo, per la ennesima volta nella sua millenaria storia, uno stravolgimento. Il percorso del [[Passante di Mestre]] (PDM) e le strade accessorie lo hanno reso irriconoscibile. Il PDM inizia a Roncoduro, tra Cazzago di Pianiga e la località “le basse”, passa sotto la ferrovia Venezia – Padova all'altezza del capitello della [[Madonna del Rosario]] con l'opera di ingegneria più importante e difficile, per via di una problematica falda d'acqua sotterranea, di tutto il percorso.<ref>Corriere del Veneto – Venezia e Mestre – 31 agosto 2008 – pag.8</ref> Un gigantesco monolite di cemento armato (60 x 20 x 9 metri e con 2 metri di spessore) spinto sotto la ferrovia. Il tracciato prosegue a nord nella località “le alte” per entrare, dopo il Cecenègo, nella frazione di Scaltenigo nella località Formigo.
Circa {{M|3
Come opera accessoria è stato aperto inoltre un casello autostradale della [[Autostrada A57 (Italia)|Autostrada A57]] nella località tra via Ca' Rezzonico e la frazione di Marano di Mira in prossimità dell'area dove nell'anno 1008 c'era la prima chiesa dei frati dell'Abbazia Sant'Ilario. La strada di collegamento si immette, dopo aver sottopassato la ferrovia in una grande rotonda nella via Vetrego, in prossimità della villa dove ha vissuto il poeta e giornalista [[Gino Piva]]<ref>Cavriani Carlo . Gino Piva , tra socialismo e patriottismo- Minellania-Rovigo-1999 p.302</ref>. Questa rotonda stradale raccorda anche la nuova strada costruita a nord della ferrovia che defluisce, dopo un percorso tortuoso e un grande sottopasso della ferrovia in prossimità del tunnel del PDM ad un'altra rotatoria che collega la via San Silvestro e i due tronconi della via Vetrego: quello verso la piazza e quello verso la via Ballò.
==Alcuni dati demografici==
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*[[1895]] 500 abitanti adulti;
*[[1912]] 865 abitanti;
*[[1951]] {{formatnum:1027}} abitanti;
*[[1971]] {{formatnum:1119}} abitanti con 276 famiglie;
*[[1981]] {{formatnum:1193}} abitanti con 312 famiglie;
*[[1998]] {{formatnum:1148}} abitanti;
*[[2000]] {{formatnum:1216}} abitanti con 382 famiglie;
La cronologia demografica è una sintesi di diverse fonti.<ref>
==Storia==
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===Dal 1008 al 1612===
L'organizzazione cristiana a Vetrego inizierebbe, secondo alcune deduzioni e ritrovamenti, nel [[1008]], con una "[[cappella]]" (ovvero una chiesa priva della fonte battesimale, di norma una succursale di una Chiesa madre dalla quale dipendono i Vicari officianti) localizzata nell'attuale località Ca' Rezzonico, che sarebbe stata costruita dai Monaci di San Benedetto dell'[[Abbazia Sant'Ilario di Venezia]] a [[Malcontenta]]. Una sintetica descrizione del territorio di Vetrego si rintraccia per la prima volta nell'atto di vendita del
Per quanto riguarda Vetrego è certificata nel [[1520]] la prima visita del vescovo di [[Treviso]] che autorizzò la costituzione della prima [[Confraternita (Chiesa cattolica)|Confraternita]] del Santissimo Sacramento. A seguito della volontà della piccola comunità nel [[1573]] venne costruita, nel sito dell'attuale chiesa, la prima Canonica di una "curazia" (ovvero per un ''curato stabile''). Nel [[1597]] fu inaugurata la seconda chiesa.
Nel [[1612]] terminò l'escavazione del Taglio Nuovo o ''Canale di Mirano'', iniziati nel [[1604]] con la completa diversione delle acque del fiume [[Musone (Veneto)|Muson]] (attuale [[Muson Vecchio]]).
===Dal 1647 all'alba del Novecento===
Vetrego venne eretta nel [[1647]] a ''curazia stabile'',
Se nel [[1725]] ci fu un'alluvione talmente disastrosa che portò il livello dell'acqua fin quasi arrivare al soffitto del primo piano della canonica con la conseguente distruzione di tutti i documenti dell'archivio
L'Impero d'Austria decise di collegare Venezia con
Uno dei primi problemi che gli amministratori del Comune di [[Mirano]] affrontarono dopo l'annessione del Veneto ([[1866]]) al [[Regno d'Italia]] fu l'igiene cimiteriale e così nel [[1867]] Vetrego
Nel [[1903]] lo Stato
===Dall'autonomia ecclesiastica al 1946===
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Dopo anni di malumori, grazie anche alla ''dignità'' demografica, la [[Diocesi di Treviso]] promosse nel [[1912]] Vetrego a [[parrocchia]] autonoma.
Nel [[1932]] il paese fu tagliato un'altra volta con la costruzione (nelle località Ca' Rezzonico e le Basse) dell'attuale [[Autostrada A4 (Italia)|autostrada A4]] (Tratto [[Padova]] - [[Mestre|Mestre Venezia]]).
Nel [[1936]]
A Vetrego soggiornò dal [[1935]] al [[1946]] [[Gino Piva]].
Nel [[1938]], in otto mesi, fu costruita una nuova [[Chiesa (architettura)|chiesa]], pagata dai cittadini.
Durante gli anni della [[seconda guerra mondiale]] Vetrego subì bombardamenti aerei e fu
===Dal 1946 ai giorni nostri===
Nel dopoguerra ci fu l'insediamento nel [[1946]] delle [[Suore Francescane di Cristo Re]].<ref>AA. VV. – Suore Francescane di Cristo Re – 50 anni di apostolato a Vetrego – 23 giugno 1996</ref> Tale presenza rimarrà per 50 anni (fino al [[1996]]) educando intere generazioni. La prima sede dell'Asilo (ora scuola materna) era il riadattamento dell'ex-chiesa, ora oratorio. Nel [[1957]], venne inaugurata la nuova scuola materna parrocchiale (progetto dell'architetto Antonio Venezian) e la creazione dell'attuale piazza.
Il 22
Nel ([[1962]]) ci fu il raddoppio (e successivamente la terza corsia nel [[1993]]) dell'[[Autostrada A4 (Italia)|autostrada A4]], opere che coincisero con l'ennesima inondazione della località le Basse.
La riduzione della natalità e la razionalizzazione del sistema scolastico provocano nel [[1997]] la chiusura delle scuole statali. Le scuole più vicine sono, come prima del [[1903]], nelle frazioni di [[Ballò]] e [[Scaltenigo]].
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==Monumenti==
===La chiesa e il campanile===
Progettata dall'architetto [[Luigi Candiani (architetto)|Luigi Candiani]] nel [[1937]] ed inaugurata nel [[1938]]. È alta {{M|15
La chiesa contiene un frammento, recuperato dalla prima chiesetta, di una scultura quattrocentesca con raffigurazione a bassorilievo della Madonna col Bambino e San Giovannino, probabile opera dello scultore padovano Nicolò Pizzolo ([[Padova]] [[1420]]-[[1453]].)
Il campanile è alto 28 metri ed è stato realizzato, dopo due anni di lavoro, nel [[1894]] per la vecchia chiesa, ora oratorio. Possiede 4 campane in Lab3 accordate secondo la scala diatonica maggiore, fuse dalla [[fonderia Colbachini]] di Padova nel 1959.
===Monumento ai caduti===
Il monumento è stato inaugurato il
===Case padronali===
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==Attività sportive==
==Attività socio economiche==
===Fine Ottocento===
All'inizio dell'[[XIX secolo|Ottocento]] il censimento napoleonico c'erano solo 5 famiglie che possedevano il terreno che lavoravano; la stragrande maggioranza dei campi erano in mano ai latifondisti. Oltre ai nobili veneziani Costantino [[Morosini (famiglia)|Morosini]], Giovanni [[Grimani]], Abbondio [[Rezzonico (famiglia)|Rezzonico]], Giovanni Venuti e ai Conti Costa, erano padroni di Vetrego anche Andrea Bellini, Bernardo Monferdini ed Alessandro Bonvecchiato, il quale da solo ne possedeva ben il 41% del totale.
Con il passar degli anni e la sostituzione della borghesia ai nobili fra i proprietari dei campi vetreghesi si ritrovano i Dalla Pozza di [[Marano Veneziano]], i Beati da [[Spinea]] e i Cantelàn da [[Santa Maria di Sala]]. Oltre che i campi possedevano anche una buona parte delle abitazioni. Ad esempio i Bonvecchiato possedevano una trentina di case e una delle due osterie; i Rezzonico ne avevano una quindicina compresa la seconda osteria.
Alla visita pastorale del vescovo di Treviso del 1883, fu verbalizzato che vi erano ''"abitanti 500, inconfessi 5: tutti contadini. Un terzo di parrocchia è in posizione che, specialmente d'inverno, è assolutamente impraticabile [...] Quei di Vetrego sono poverissimi ed emigrano" ''<ref>
Tra il [[1895]] e il [[1912]] ci fu un notevole incremento di abitanti, merito sia del miglioramento igienico - sanitario che della riduzione del [[tasso di mortalità]] e dell'importante fenomeno di [[migrazione]] di nuovi nuclei famigliari che acquistarono piccoli appezzamenti di terreno. Tra di loro ci furono diverse famiglie che ritornavano da un periodo [[emigrazione]] oltreoceano ([[Brasile]], [[Stati Uniti d'America|USA]]), altre arrivano dai paesi vicini.
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Se per secoli e millenni i vetreghesi hanno vissuto e sopravvissuto di agricoltura ora vivono seguendo le dinamiche socio-demografiche dell'area metropolitana compresa tra le città di [[Venezia]], [[Padova]], [[Treviso]]. La stragrande maggioranza degli abitanti lavora nelle industrie e nel terziario. Solo poche famiglie si dedicano ancora esclusivamente all'[[agricoltura]]. Il resto della campagna vetreghese, formata da piccolissime proprietà, è abitata ed utilizzata dai figli e dai nipoti di quella che era stata definita, negli anni del boom economico del Nord-Est, la cosiddetta ''classe degli operai-contadini''', ovvero operai di giorno nelle grandi fabbriche del ex polo industriale di [[Porto Marghera]] e contadini alla sera, a fine turno e nei fine settimana.
==Tradizioni e folclore==
L'essere la più piccola tra le frazioni del Comune di [[Mirano]] ha prodotto nei vetreghesi alcuni detti popolari<ref
▲L'essere la più piccola tra le frazioni del Comune di [[Mirano]] ha prodotto nei vetreghesi alcuni detti popolari<ref> Giorgio Vecchiato - C'era una volta Vetrego (pagine per una storia del paese)- ed. Almigivec Computer Editions - Mirano, 1997</ref>.(in lingua veneta parlata).
* "''Porco Miràn … can no magna can!''" (Maledetto Mirano … cane non mangia cane!): imprecazione nei riguardi dei Signori di Mirano, tutti solidali contro la gente delle frazioni.
* "''Quei de Miràn, i passa ancuò e i sajùda domàn!''" (Quelli di Mirano, passano oggi e salutano domani!).
* '''"''Vetrego, o che me bruso o che me nego''"''' (Vetrego, o mi brucio o mi annego).
Sicuramente il detto va fatto risalire alla realizzazione delle opere idrauliche relative all'esecuzione del canale artificiale "[[Taglio Nuovo]]" del fiume [[Muson Vecchio]]. Questo canale è ancora oggi l'origine del dissesto idrogeologico che ha prodotto a Vetrego numerose inondazioni (la più infausta fu quella del [[1725]]) o, considerata la natura argillosa del terreno e quindi scarsamente permeabile, di siccità (drammatica quella del [[1790]]).
== Note ==
<references/>▼
==Bibliografia==
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*Emilio Bonamico, Mirano - Monografia - Mirano 1874
*Emilio Perizzolo, Ad immagine della nostra terra – Vetrego, i vetreghesi e la loro storia – Mirano 1986
*Giorgio Orfeo Vecchiato - ''C'era una volta Vetrego
* (*) Corriere del Veneto – Venezia e Mestre – 31 agosto 2008 – pag.8
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▲<references/>
{{portale|Veneto}}
[[Categoria:Frazioni di Mirano]]
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