Niccolò Giani: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m v2.05 - Corretto utilizzando WP:WPCleaner (Errori comuni) |
|||
(96 versioni intermedie di 45 utenti non mostrate) | |||
Riga 6:
|GiornoMeseNascita = 20 giugno
|AnnoNascita = 1909
|LuogoMorte =
|LuogoMorteLink =
|GiornoMeseMorte = 14 marzo
|AnnoMorte = 1941
|Epoca = 1900▼
|Attività = giornalista
|Attività2 = filosofo
▲|Epoca = 1900
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , direttore della [[Scuola di mistica fascista Sandro Italico Mussolini]] e [[medaglia d'oro al valor militare]]
|Immagine = Niccolò Giani tenente alpini.jpg
}}
Fondò la corrente di pensiero<ref>Luigi Emilio Longo, I vincitori della guerra perduta (sezione su Niccolò Giani), Edizioni Settimo sigillo, Roma, 2003, pag.81</ref><ref>Tomas Carini, Niccolò Giani e la scuola di mistica fascista 1930-1943, Mursia, 2009, pag.130</ref> nota come "[[Mistica fascista]]". Partì come [[volontario di guerra]] e morì sul [[Campagna italiana di Grecia|fronte greco-albanese]].
== Biografia ==
Dopo aver frequentato il [[Liceo
===Direttore della Scuola di mistica fascista===
{{vedi anche|Scuola di mistica fascista Sandro Italico Mussolini}}
Il
Su impulso di Giani si cominciò inoltre a pubblicare i [[Quaderni della scuola di mistica]].
===Le dimissioni===
Poche settimane dopo la riunione presso la SIPS si dimise da direttore, con una lettera inviata a Mussolini, per contrasti interni con il segretario politico dei GUF<ref>Tomas Carini, Niccolò Giani e la scuola di mistica fascista 1930-1943, Mursia, 2009, pag.33</ref>.
Giani continuò quindi a collaborare con diversi quotidiani come ''"[[Il Popolo d'Italia]]"'' e ''"[[Gerarchia (rivista)|Gerarchia]]"''. Nel [[1934]], il saggio "''Lineamenti sull'ordinamento sociale dello Stato''" gli fece ottenere la libera docenza in [[Diritto del lavoro]] e previdenza sociale e quindi la cattedra di Storia e dottrina del fascismo all'[[Università di Pavia]] ma nel [[1935]], dopo essersi sposato con Maria Rosa Sampietro, partì volontario per la [[guerra d'Etiopia]] arruolandosi col grado di capomanipolo della [[Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale]] nel CXXVIII Battaglione Camicie Nere "Vercelli"<ref
===Il ritorno alla guida della scuola===
[[File:Chiusura anno scolastico 1937.jpg|thumb|center|upright=3.4|Rientrato in Italia dall'[[Etiopia]] Giani riassunse la guida della scuola, qui in occasione della chiusura dell'anno scolastico 1937 nell'aula della [[casa del Fascio]] di [[Milano]] (Giani sulla destra)]]
Rientrato in Italia dall'[[Etiopia]], verso la fine del [[1936]] Giani riassunse la carica di direttore della "Scuola di Mistica Fascista" lanciando due importanti iniziative, rilanciò la pubblicazione della serie di "''Quaderni''"<ref>Tomas Carini nella prefazione su Niccolò Giani, La marcia sul mondo, Novantico Editore, Pinerolo, 2010, pag.16</ref> che affrontavano differenti problematiche e a partire dal [[1937]] e sempre per sua iniziativa fu creata nell'ambito della scuola la rivista mensile, ''[[Dottrina fascista]]''<ref>Tomas Carini nella prefazione su Niccolò Giani, La marcia sul mondo, Novantico Editore, Pinerolo, 2010, pag.16</ref> che divenne l'organo ufficiale della Scuola di mistica fascista, in cui pubblicò nel [[1939]] il "Decalogo dell'italiano nuovo", tratto dagli scritti e discorsi di Arnaldo Mussolini <ref>Aldo Grandi, ''Gli eroi di Mussolini. Niccolò Giani e la Scuola di mistica fascista'', cit., pag.34</ref>. Si dedicò inoltre al giornalismo diventando direttore a [[Varese]] del quotidiano "''Cronaca prealpina''"<ref>Giacomo De Antonellis, Come doveva essere il perfetto giovane fascista, su storia illustrata n° 243 del febbraio 1978, pag 48</ref> e collaborando a diverse testate, tra cui ''Tempo di Mussolini'' (Direttore : [[Alfredo Acito]]). Dalle pagine del quotidiano "''Cronaca prealpina''" prese parte, nel [[1939]], alla campagna anti-ebraica<ref>Cfr. a tale proposito le ricerche di Enzo Laforgia, una cui sommaria sintesi è nel sito [http://www.varesenews.it/ilgiornodellamemoria/testimonianze/laforgia.html varesenews]</ref> fondata sui propri convincimenti di "razzismo spirituale"<ref>Tomas Carini nella prefazione su Niccolò Giani, La marcia sul mondo, Novantico Editore, Pinerolo, 2010, pag.21</ref>, contrapposto al "razzismo biologico" nazista, che lo avevano portato in passato a firmare, nel [[1938]], il ''Manifesto della razza'' in appoggio alle [[leggi razziali fasciste]] e a pubblicare nel 1939 l'articolo ''Perché siamo antisemiti''<ref>Il saggio, edito da ''Dottrina Fascista'', riporta in forma integra la conferenza inaugurale tenuta dal Giani nell'autunno del 1938, per l'inaugurazione del corso per maestri elementari della [[Scuola di Mistica Fascista]]. Cfr. a tale proposito le ricerche di Enzo Laforgia in [http://books.google.it/books?id=a4LD00U3XcoC&pg=PA52&lpg=PA52&dq=Niccolo+Giani+ebrei&source=web&ots=i0lhV8Y9YQ&sig=ZJtUOj_RzXLoh_kt6M70Ao5Uzn4&hl=it&sa=X&oi=book_result&resnum=1&ct=result#PPA52,M1 Books.google]</ref>. La Cronaca prealpina dopo la nomina di Giani a direttore arrivo nel [[1940]] a quadruplicare la tiratura<ref>[[Aldo Grandi]], Gli eroi di Mussolini, BUR, Milano, 2010, pag 52</ref>.▼
Rientrato in Italia dall'[[Etiopia]], verso la fine del [[1936]] Giani riassunse la carica di direttore della "Scuola di Mistica Fascista" lanciando due importanti iniziative, rilanciò la pubblicazione della serie di "''Quaderni''"<ref name="ReferenceA">Tomas Carini nella prefazione su Niccolò Giani, La marcia sul mondo, Novantico Editore, Pinerolo, 2010, pag.16</ref> che affrontavano differenti problematiche e a partire dal [[1937]] e sempre per sua iniziativa fu creata nell'ambito della scuola la rivista mensile, ''[[Dottrina fascista]]''<ref name="ReferenceA"/> che divenne l'organo ufficiale della Scuola di mistica fascista, in cui pubblicò nel [[1939]] il "Decalogo dell'italiano nuovo", tratto dagli scritti e discorsi di Arnaldo Mussolini<ref>Aldo Grandi, ''Gli eroi di Mussolini. Niccolò Giani e la Scuola di mistica fascista'', cit., pag.34</ref>.
[[Immagine:Scuola di Mistica Fascista incontro a Roma con Mussolini.jpg|thumb|L'incontro a [[Roma]] del [[1939]] con Mussolini in cui si decise la cessione del "Covo" ai "mistici" della Scuola]]▼
Nel [[1939]], su impulso di Giani, con una cerimonia presieduta dal segretario del PNF [[Achille Starace]], la sede ufficiale della Scuola di Mistica si spostò nel medesimo edificio che ospitò ai suoi primordi il giornale ''[[Il Popolo d'Italia]]'', chiamato "il Covo". Il "Covo" negli anni era stato trasformato in un museo permanente della Rivoluzione fascista e a partire dal [[15 novembre]] [[1939]] l'intera palazzina era stata proclamata "monumento nazionale" con tanto di guardia di "onore" svolta da squadristi e combattenti<ref name=autogenerato1>Giacomo De Antonellis, Come doveva essere il perfetto giovane fascista, su storia illustrata n° 243 del febbraio 1978, pag 52</ref>. Il [[20 novembre]], per esplicita decisione di Mussolini<ref name=autogenerato1 />, fu ufficialmente consegnata ai giovani mistici della scuola. L'evento fu vissuto come una autentica consacrazione dei giovani insegnati riuniti intorno a Giani<ref name=autogenerato1 />. In realtà la consegna era già stata disposta il [[18 ottobre]] [[1939]], come risulta da un foglio d'ordini del PNF<ref name=autogenerato1 /> e in quell'occasione il consiglio direttivo era stato ricevuto a [[Roma]] da Mussolini. Mussolini li aveva spronati a continuare nella loro attività.▼
▲
Tra il [[19 febbraio|19]] e il [[20 febbraio]] [[1940]] a [[Milano]], in occasione del decennale dalla fondazione della scuola, organizzò il "Convegno nazionale di mistica fascista" che nelle sue intenzioni sarebbe dovuto essere il primo della serie<ref>Giacomo De Antonellis, Come doveva essere il perfetto giovane fascista, su storia illustrata n° 243 del febbraio 1978, pag 52</ref>. Obiettivo che sfumò a causa dell'entrata in guerra. L'incontro vide oltre 500 partecipanti ed ebbe l’adesione della maggior parte degli intellettuali italiani dell’epoca, compresi rettori e docenti universitari.▼
▲[[
▲Nel [[1939]], su impulso di Giani, con una cerimonia presieduta dal segretario del PNF [[Achille Starace]], la sede ufficiale della Scuola di Mistica si spostò nel medesimo edificio che ospitò ai suoi primordi il giornale ''[[Il Popolo d'Italia]]'', chiamato "il Covo". Il "Covo" negli anni era stato trasformato in un museo permanente della Rivoluzione fascista e a partire dal
▲Tra il
===La partenza per il fronte===
Nel [[1940]], come gran parte dei "mistici", partecipò nuovamente come volontario alla [[seconda guerra mondiale]], conflitto nel quale vedeva il presagio di una rivoluzione in vista di una nuova era<ref>Marcello Veneziani, La rivoluzione conservatrice in Italia, Sugarcoedizioni, 1994, Varese, pag 135</ref>.
Inquadrato nell'[[Reggimenti di fanteria dell'Esercito Italiano#Alpini|11
[[File:Punta nord Mali Scindeli Giani.jpg|thumb|Punta nord Mali Scindeli, foto ripresa nel [[1942]] durante le ricerche della tomba di Giani]]
===La morte in combattimento===
A febbraio nuovamente incorporato nell'11º reggimento alpini ripartì infine come volontario per la [[Campagna italiana di Grecia|campagna di Grecia]], dove cadde sul [[Campagna italiana di Grecia|fronte greco-albanese]] il 14 marzo [[1941]] nella battaglia per la conquista della Punta Nord del [[Mali Scindeli]]. Giani si offrì volontario per una pericolosa missione che prevedeva la conquista di una munita postazione greca. L'attacco ebbe inizialmente successo con la conquista della posizione ma riorganizzatisi i greci condussero un contrattacco guidati dall'ufficiale greco [[Giovanni Fouskakis]] che riconquistò le posizioni perdute. Nello scontro cadde Giani. Il periodico ''L'Illustrazione Italiana'' scrisse, senza riportare dove o come avrebbe potuto registrare tali parole, che l'ufficiale greco che lo aveva colpito a morte avrebbe raccontato che nello scontro Giani gli si era parato davanti "''come un dio o un demone''"<ref>L'Illustrazione italiana, nº 34, 23 agosto 1942, pag 199</ref>.
Il corpo di Giani andò disperso e gli altri assaltatori che avevano preso parte
Un anno dopo Maria Sampietro, moglie di Giani, fu convocata a [[Roma]] per ricevere la [[medaglia d'oro al valor militare]] alla memoria del marito. In quell'occasione, richiesta un'udienza al Duce, chiese che potessero partire per l'[[
==Pensiero politico==
{{vedi anche|Mistica fascista}}
==="''La marcia sul mondo della Civiltà Fascista''"===
[[File:Benito Mussolini.gif|thumb
Giani tra il
{{quote|Compito nostro deve essere soltanto quello di coordinare, interpretare ed elaborare il pensiero del Duce. Ecco perché è sorta una Scuola di mistica fascista ed ecco il suo compito: elaborare e precisare i nuovi valori del fascismo che sono nell'opera del Duce.|Niccolò Giani in La marcia sul mondo del
Inizialmente i principi esposti da Giani facevano parte di un discorso più ampio da tenersi a [[Roma]] in occasione della XXI riunione della [[Società Italiana per il Progresso delle Scienze]] (SIPS) che era stata fondata nel [[1839]]. L'ampio discorso fu poi pubblicato alcuni anni dopo nella serie dei "''Quaderni''" voluti da Giani
Per Giani si imponeva al fascismo un ritorno alle origini,
Ma più che legati agli enunciati politici del
Giani
{{quote|Liberalismo, democrazia, socialismo e comunismo sono le quattro mistiche oggi dominanti nella società moderna. Il bilancio - lo abbiamo già visto - è per tutte negativo. Il liberalismo porta all'anarchia, la democrazia all'instabilità politica e sociale, alla lotta civile il socialismo, alla vita primitiva il comunismo. Queste quattro mistiche sono pertanto antistoriche.|Niccolò Giani in La marcia sul mondo del 9-15 ottobre [[1932]]<ref>Niccolò Giani, La marcia sul mondo, Novantico Editore, Pinerolo, 2010, pag.55</ref>}}
==Onorificenze==
{{Onorificenze▼
|immagine=Valor militare gold medal - old style BAR.svg▼
|nome_onorificenza=Medaglia d'oro al valor militare▼
|collegamento_onorificenza=Valor militare▼
|motivazione=''Volontariamente, come aveva fatto altre volte, assumeva il comando di una forte pattuglia ardita, alla quale era stato affidato il compimento di una rischiosa impresa. Affrontato da forze superiori, con grande ardimento le assaltava a bombe a mano, facendo prigioniero un ufficiale. Accerchiato, disponeva con calma e superba decisione gli uomini alla resistenza. Rimasto privo di munizioni, si lanciava alla testa dei pochi superstiti, alla baionetta, per svincolarsi. Mentre in piedi lanciava l'ultima bomba a mano ed incitava gli arditi col suo eroico esempio, al grido di: ''«Avanti Bolzano! Viva l'Italia»'', veniva mortalmente ferito. Magnifico esempio di dedizione al dovere, di altissimo valore e di amor di Patria. Punta Nord - Mali Scindeli (Fronte greco), 14 marzo 1941''.▼
}}▼
{{Onorificenze
|immagine = Valor militare silver medal BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia d'argento al valor militare
|collegamento_onorificenza = valor militare
|motivazione =''Volontario nella guerra d'Africa ove prese parte volontario a diverse pattuglie esploratori, chiese ed ottenne di essere anche in quest guerra assegnato ad un reparto combattente. Destinato all'11
▲|luogo =
}}
{{Onorificenze
|immagine=Valor militare bronze medal BAR.svg
|nome_onorificenza=Medaglia di bronzo al valor militare
|collegamento_onorificenza=Medaglia di bronzo al valor militare
|motivazione=''Corrispondente di guerra presso una squadra aerea disimpegnava il suo particolare e delicato servizio con alto senso di responsabilità. Spesso presente sugli aeroporti più avanzati e maggiormente battuti dall'offesa nemica allo scopo di rendersi conto di ogni particolare, partecipava volontariamente a difficili e rischiose missioni di guerra, dando sicura prova anche nelle più critiche circostanze di sereno sprezzo del pericolo e completa dedizione al dovere''.
▲}}
▲{{Onorificenze
▲|immagine=Valor militare gold medal BAR.svg
▲|nome_onorificenza=Medaglia d'oro al valor militare
▲|collegamento_onorificenza=Valor militare
▲|motivazione=Volontariamente, come aveva fatto altre volte, assumeva il comando di una forte pattuglia ardita, alla quale era stato affidato il compimento di una rischiosa impresa. Affrontato da forze superiori, con grande ardimento le assaltava a bombe a mano, facendo prigioniero un ufficiale. Accerchiato, disponeva con calma e superba decisione gli uomini alla resistenza. Rimasto privo di munizioni, si lanciava alla testa dei pochi superstiti, alla baionetta, per svincolarsi. Mentre in piedi lanciava l'ultima bomba a mano ed incitava gli arditi col suo eroico esempio, al grido di: ''«Avanti Bolzano! Viva l'Italia»'', veniva mortalmente ferito. Magnifico esempio di dedizione al dovere, di altissimo valore e di amor di Patria.
}}
==Opere==
*
*
* ''Lineamenti su l'ordinamento sociale dello Stato fascista'', Giuffré ed. 1934
*
* "''Perché siamo mistici''", 1940▼
* ''[https://books.google.it/books?id=Y8FJYAAACAAJ&dq=Niccol%C3%B2+Giani&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjx0NP30fHRAhVJ5YMKHXD-DZkQ6AEIIDAB Perché siamo antisemiti]'', A. Nicola, 1939
* ''Mistica della rivoluzione fascista. Antologia di scritti, 1932-1941'', Il Cinabro, 2010
==Note==
Riga 101 ⟶ 106:
== Bibliografia ==
*Tomas Carini, ''Niccolò Giani e la Scuola di mistica fascista 1930-1943'', prefazione di Marcello Veneziani, Mursia, Milano, 2009 ISBN 9788842535706
*{{cita libro|Aldo|Grandi|Gli eroi di Mussolini. Niccolò Giani e la Scuola di mistica fascista|2004|BUR Biblioteca Univ. Rizzoli|
* AA. VV., {{Cita web|url=http://www.raido.it/index.php?page=shop.product_details&flypage=shop.flypage&product_id=1757&category_id=58&manufacturer_id=0&option=com_virtuemart&Itemid=1|titolo="Raido" n° 38 - Speciale Scuola di Mistica Fascista|sito=Raido, Roma|data=2009|accesso=10 settembre 2020|urlarchivio=https://archive.is/20130413074343/http://www.raido.it/index.php?page=shop.product_details&flypage=shop.flypage&product_id=1757&category_id=58&manufacturer_id=0&option=com_virtuemart&Itemid=1&vmcchk=1&Itemid=1|dataarchivio=13 aprile 2013}}
*
==Voci correlate==
Riga 112 ⟶ 116:
* [[Antisemitismo]]
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|
[[Categoria:Personalità dell'Italia fascista|Giani, Niccolò]]
Riga 119 ⟶ 123:
[[Categoria:Medaglie d'argento al valor militare|Giani, Niccolò]]
[[Categoria:Medaglie di bronzo al valor militare|Giani, Niccolò]]
[[Categoria:
[[Categoria:Inviati e corrispondenti di guerra|Giani, Niccolò]]
[[Categoria:Direttori di
[[Categoria:Filosofi della politica]]
[[Categoria:Mistica fascista]]
[[Categoria:Studenti dell'Università degli Studi di Milano]]
|