Carlo Emilio Gadda: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua||Gadda (disambigua)|Gadda}}
{{quote|Il dirmi che una scarica di mitra è realtà mi va bene, certo; ma io chiedo al romanzo che dietro questi due ettogrammi di piombo ci sia una tensione tragica, una consecuzione operante, un mistero, forse le ragioni o le irragioni del fatto|Carlo Emilio Gadda, ''I viaggi, la morte''}}
{{Bio
|Nome = Carlo Emilio
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|GiornoMeseMorte = 21 maggio
|AnnoMorte = 1973
|Epoca = 1900
|Attività = scrittore
|Attività2 = poeta
|Epoca = 1900
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità =
|Immagine = Gadda 1921.jpg
|Didascalia = GaddaCarlo inEmilio un'immagine giovanile degli [[anniGadda 1920|anninel venti]]1921
|Didascalia2 = {{Premio|[[Premio Bagutta]]|1934}}
<br/c>
{{Premio|[[Premio Viareggio]]||1953}}
}}
[[Ingegnere]] di professione, svolse la sua attività scrivendo al tempo stesso per la rivista ''[[Solaria]]''. Dalla nativa Milano si trasferì a Roma dove collaborò a lungo con la [[Rai]] in programmi culturali.
 
Gadda ha segnato la narrativa del [[XX secolo|Novecento]] attraverso un impasto personalissimo di linguaggi diversi ([[dialetto|dialetti]], termini gergali e tecnici, [[neologismi]]) e un incessante stravolgimento delle strutture tradizionali del [[romanzo]]. È stato uno degli scrittori più originali di tutti i tempi anche per la satira della realtà contemporanea e per l'umorismo con cui stempera la pietà e la derisione per l'uomo moderno.
 
Nella sua opera più celebre ''[[Quer pasticciaccio brutto de via Merulana]]'', utilizzando il genere ''[[giallo (genere)|giallo]]'', in una fusione straordinaria di italiano, molisano e romanesco, descrive un ambiente affollato e concentrato di avvenimenti, cose, suoni, odori, un garbuglio che riflette la situazione oscura e feroce degli anni del [[fascismo]] in cui è ambientata.<ref>La Nuova Enciclopedia della letteratura, Garzanti Editore, Milano, 1985.</ref>
 
== Biografia ==
=== I primi anni e gli studi ===
FiglioPrimogenito primogenitodei tre figli delle seconde nozze di Francesco Ippolito Gadda (1838-1909), rimasto vedovo quasi trent'anni prima e risposatosi nel [[1893]] con l'[[Ungheria|ungherese]], Adele Lehr (1861-1936), Carlo Emilio Gadda nacque a [[Milano]] il 14 novembre 1893. Il padre, industriale tessile, e la madre, insegnante di lettere e poi direttrice in alcune scuole lombarde, assicurarono alla famiglia notevoli agi, non immuni da alcuni vezzi esteriori della media [[borghesia]] lombarda, come l'oneroso acquisto di una villa a [[Longone al Segrino|Longone]], in [[Brianza]], contro la quale si indirizzarono subito l'odio e il sarcasmo di Gadda, che in essa vide l'origine di tutte le disgrazie familiari: infatti le spese sostenute in questa circostanza, nonché alcuni azzardati investimenti paterni nell'allevamento dei bachi da seta, uniti alla concorrenza dell'industria tessile giapponese, e, da ultimo, alla morte stessa del padre, che avvenne nel [[1909]], segnarono il passaggio, traumatico per il giovane, a una difficile condizione economica, a cui solo il lavoro e i sacrifici materni riuscirono a far fronte. Conseguita la maturità classica al Liceo Parini ([[1912]]), contro la propria volontà e in obbedienza alle aspirazioni materne, Gadda si iscrisse, come il fratello Enrico, alla facoltà di [[Ingegneria]] del futuro [[Politecnico di Milano]]: la rinuncia alle proprie inclinazioni letterarie fu la nota costante e dolente del ritratto che il Gadda maturo ha amato offrire di sé.
è
 
Infatti le spese sostenute in questa circostanza, nonché alcuni azzardati investimenti paterni nell'[[allevamento dei bachi da seta]], uniti alla concorrenza dell'industria tessile giapponese e, da ultimo, alla morte stessa del padre, che avvenne nel 1909, segnarono il passaggio, traumatico per il giovane, a una difficile condizione economica, a cui solo il lavoro e i sacrifici materni riuscirono a far fronte. Ciononostante manterrà nei confronti della madre un affetto ambivalente, caratterizzato da affetto ma anche ostilità.
===Volontario nella prima guerra mondiale===
Da convinto [[Interventismo|interventista]] qual era, allo scoppio della [[prima guerra mondiale]] partecipò come volontario nella divisione degli [[alpini]], prendendo parte ad alcune azioni sull'[[Guerra bianca in Adamello|Adamello]] e sulle [[Altopiano dei Sette Comuni|alture vicentine]]. Venne fatto prigioniero e deportato a [[Celle (Germania)|Celle]] ([[Hannover]], [[Germania]]), dove strinse amicizia con [[Bonaventura Tecchi]], [[Camillo Corsanego]] e [[Ugo Betti]].
 
Conseguita la maturità al [[Liceo classico Giuseppe Parini|Liceo classico "Giuseppe Parini"]] (1912), contro la propria volontà e in obbedienza alle aspirazioni materne<ref>{{Cita web|url=http://www.gadda.ed.ac.uk/Pages/resources/walks/pge/ingegneriaantonel.php|titolo=Ingegneria|accesso=2 novembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140929100507/http://www.gadda.ed.ac.uk/Pages/resources/walks/pge/ingegneriaantonel.php|urlmorto=no}}</ref> Gadda si iscrisse, come il fratello [[Enrico Gadda|Enrico]], al corso di laurea in [[Ingegneria elettrotecnica]] presso il Regio Istituto Tecnico Superiore di Milano (il futuro [[Politecnico di Milano|Politecnico)]]: la rinuncia alle proprie inclinazioni letterarie fu la nota costante e dolente del ritratto che il Gadda maturo diede di sé.
Dall'esperienza della guerra e della prigionia, dopo la rotta di Caporetto, uscirà il ''Giornale di guerra e di prigionia'', pubblicato solamente nel [[1955]], con aggiunte nel [[1965]]. Scritto come un diario e senza un preciso impianto letterario, l'opera è una denuncia forte e amara dell'incompetenza con cui era stata condotta la guerra e del degrado della vita dei prigionieri. L'opera gaddiana riporta in differenti occasioni alcuni dei temi che diventeranno il fondamento delle maggiori: il disordine oggettivo del reale, l'affetto dell'autore nei confronti del fratello, l'orrore della guerra, il disprezzo delle gerarchie.
 
=== Volontario nella prima guerra mondiale ===
Al rientro in Italia, a Milano, i primi giorni di gennaio del [[1919]], è funestato dalla notizia della morte in un incidente di guerra, nell'aprile del [[1918]], dell'amato fratello Enrico, aviatore, "la parte migliore e più cara di me stesso", come annota nel ''Giornale''.
Da convinto [[Interventismo|interventista]] qual era, nel maggio 1915 scese in piazza inneggiando all'entrata dell'Italia nel conflitto contro l'[[Impero austro-ungarico|Austria-Ungheria]] nella [[prima guerra mondiale]]. Partì volontario arruolandosi nel [[Regio esercito]], dove fu inquadrato come sottotenente della seconda sezione dell’89º reparto mitragliatrici del 5º reggimento alpini, venendo dislocato nelle zone arretrate del fronte sull'[[Guerra Bianca|Adamello]] e sulle [[Altopiano dei Sette Comuni|alture vicentine]]. Dopo la [[disfatta di Caporetto]], l'ufficiale Gadda venne fatto prigioniero ai piedi del monte Krasji, nei pressi di [[Ternova d'Isonzo]], nell'ottobre 1917; deportato a [[Celle (Germania)|Celle]], presso [[Hannover]] ([[Germania]]), nella baracca 15c (soprannominata la "baracca dei poeti") strinse amicizia con [[Bonaventura Tecchi]], [[Camillo Corsanego]] e [[Ugo Betti]]<ref>{{cita web | autore = Luigi Marsiglia | url = https://www.avvenire.it/agora/pagine/scrittori | titolo = Da Svevo a Gadda, le professioni altre degli scrittori | data = 26 marzo 2017 | sito = avvenire.it | urlarchivio = https://archive.is/20170327105229/https://www.avvenire.it/agora/pagine/scrittori | urlmorto = no | accesso = 4 marzo 2019}}</ref>. L'esperienza vissuta con questi intellettuali viene raccontata nel capitolo "Compagni di prigionia", de ''[[Il castello di Udine]]''.
 
Tra il 24 agosto 1915 e il 31 dicembre 1919 Gadda tenne un minuzioso diario, in parte (quella del 1917) andato perduto. Col titolo ''Giornale di guerra e di prigionia'', fu parzialmente pubblicato solamente nel 1955 e, con alcune aggiunte, nel 1965. Solo dopo la sua morte sarà pubblicata anche la parte relativa a Caporetto e alla prigionia, fino al ritrovamento di altri sei taccuini inediti, comprati a un'asta di Finarte dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma nel 2019, restaurati e finalmente pubblicati nella nuova edizione critica del 2023 (Adelphi). È una denuncia forte e amara dell'incompetenza con cui era stata condotta la guerra e del degrado fisico e morale della vita dei prigionieri di guerra. L'opera gaddiana riporta in differenti occasioni alcuni dei temi che diventeranno il fondamento delle maggiori: il disordine oggettivo del reale, l'affetto dell'autore nei confronti del fratello, l'orrore della guerra, il disprezzo delle gerarchie.
===Ingegnere e collaboratore a ''Solaria''===
Tornato a Milano, nel [[1920]] ottenne la laurea in ingegneria elettrotecnica.
Come ingegnere lavorò in [[Sardegna]], in [[Lombardia]], in [[Belgio]] ed in [[Argentina]]. Nel 1921 si iscrisse al [[Partito Nazionale Fascista]].
Nel [[1924]] decise di iscriversi alla facoltà di [[Filosofia]] e dedicarsi alla passione a lungo rimandata: la [[letteratura]]. Superò tutti gli esami, ma non discusse mai la tesi. Nel [[1926]] iniziò la sua collaborazione alla [[rivista]] fiorentina ''[[Solaria]]'', esordendo nel [[1927]] sulle pagine di critica con il [[saggio]] dal titolo ''Apologia [[Alessandro Manzoni|manzoniana]]''.
 
Il rientro in Italia, a Milano, alla fine del gennaio 1919, è funestato dalla notizia della morte in un incidente di guerra, il 23 aprile 1918, dell'amato fratello Enrico, aviatore, "la parte migliore e più cara di me stesso", come annota nel ''Giornale''.
===I primi scritti===
Nel [[1928]]-[[1929]] abbozzò un trattato filosofico, la ''Meditazione milanese'' (di cui stese una prima versione e iniziò, senza concluderla, una seconda versione), che trattava di una [[gnoseologia]], e nel quale si manifestava il suo interesse per [[Leibniz]], ma anche per [[Kant]] e per [[Baruch Spinoza|Spinoza]]. Nello stesso anno si dedicò al romanzo ''[[La meccanica]]'', che tuttavia, rimasto incompiuto, vedrà la luce solamente nel [[1970]].
 
=== Ingegnere e collaboratore a ''Solaria'' ===
Nel [[1931]] iniziò la sua collaborazione al quotidiano milanese ''L'ambrosiano'', e pubblicò presso le ''Edizioni di [[Solaria]]'' una raccolta di racconti e prose varie intitolata ''La Madonna dei filosofi''. Con ''[[Il castello di Udine]]'', sua seconda raccolta di racconti, che verrà pubblicata tre anni dopo, lo scrittore otterrà il [[premio Bagutta]].
Tornato a Milano, il 14 luglio 1920 conseguì la laurea in [[Ingegneria elettrotecnica]], discutendo la tesi ''Turbine ad azione Pelton con due introduttori''. Come ingegnere lavorò in [[Sardegna]], in [[Lombardia]], in [[Belgio]] e in [[Argentina]]<ref name="arena.it,16ott2015">{{cita web | autore = Maria Vittoria Adami | url = http://www.larena.it/home/cultura/gadda-le-memorie-di-guerradi-un-soldato-ingegnere-e-1.3477720 | titolo = Gadda, le memorie di guerra di un soldato, ingegnere (e scrittore) | data = 16 ottobre 2015 | sito = L'Arena (cultura) | urlarchivio = https://archive.is/20190304190558/http://www.larena.it/home/cultura/gadda-le-memorie-di-guerradi-un-soldato-ingegnere-e-1.3477720 | urlmorto = no | accesso = 4 marzo 2019}}</ref><ref>{{cita web | url = http://umsoi.org/2017/01/10/un-letterato-atipico-carlo-emilio-gadda/ | titolo = Carlo Emilio Gadda:Un letterato atipico | data = 10 gennaio 2017 | sito = umsoi.org | urlarchivio = https://archive.is/20190304174944/http://umsoi.org/2017/01/10/un-letterato-atipico-carlo-emilio-gadda/ | urlmorto = no | accesso = 4 marzo 2019}}</ref>, presso la Compañía General de Fósforos, fondata dagli industriali italiani Dellachà e Lavaggi. Nel 1921 si iscrisse al [[Partito Nazionale Fascista]]. Fu docente di matematica e fisica al Liceo Parini di Milano, nel quale aveva studiato<ref name="arena.it,16ott2015" />, fra il 1924 e il 1925<ref>{{cita libro|autore=Carlo E. Gadda|autore2=[[Goffredo Parise]]|titolo=«Se mi vede Cecchi, sono fritto»: Corrispondenza e scritti 1962-1973|url=https://books.google.it/books?id=_jDMCQAAQBAJ&pg=PT73&lpg=PT73|accesso=4 marzo 2019|editore=Adelphi Edizioni|p=173|oclc=|isbn=978-8845976681|sito=Google Books|urlarchivio=https://archive.is/20190304194942/https://books.google.it/books?id=_jDMCQAAQBAJ&pg=PT73&lpg=PT73%23v=snippet&q=%22la%20mia%20vita,%20i%20miei%20amici%22&f=false|urlmorto=}}. Giuseppe Grieco, ''La mia vita, i miei amici'', Gente, XXIII, 20, 14 maggio 1969, pp. 64-67.</ref>.
 
Nel 1924 decise di iscriversi al corso di laurea in [[filosofia]] e di dedicarsi alla passione a lungo rimandata: la [[letteratura]] e le arti umanistiche. Superò tutti gli esami previsti dall'ordinamento didattico e concordò la tesi col professor [[Piero Martinetti]]. La dissertazione di laurea riguardava i ''Nouveaux Essais sur l'entendement humain'' di Leibniz, ma per oscuri motivi Gadda non terminò mai la sua stesura e rinunciò così a laurearsi in filosofia. Nel 1926 iniziò la sua collaborazione alla [[rivista]] fiorentina ''[[Solaria]]'', esordendo nel 1927 sulle pagine di critica con il [[saggio]] dal titolo ''Apologia [[Alessandro Manzoni|manzoniana]]''<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Carlo Emilio Gadda|titolo=Apologia manzoniana|rivista=Solaria|volume=a. 2|numero=1|mese=gennaio|anno=1927|pp=39-48}}</ref>.
Nel [[1936]] morì la madre, con la quale Gadda intratteneva un rapporto conflittuale. Fu anche per la morte di Adele Lehr, e in relazione alla scelta di vendere la casa paterna in Brianza, in cui la madre aveva vissuto, che lo scrittore cominciò a stendere i primi abbozzi del romanzo ''[[La cognizione del dolore]]'', pubblicato successivamente tra il [[1938]] e il [[1941]] sulla rivista ''[[Letteratura (rivista)|Letteratura]]''.
 
=== I primi scritti ===
===L'abbandono della professione e l'attività letteraria===
Negli anni venti iniziò a scrivere ampi abbozzi di romanzi e trattati, come ''Racconto italiano di ignoto del Novecento'', nel 1924-25, contenente molte informazioni sulle caratteristiche che deve avere il romanzo moderno in rapporto alla tradizione (specie quella manzoniana). Nel 1928-29 abbozzò un trattato filosofico, la ''Meditazione milanese'' (di cui stese una prima versione e iniziò, senza concluderla, una seconda versione), che trattava di una [[gnoseologia]] e nel quale si manifestava il suo interesse per [[Gottfried Wilhelm von Leibniz|Leibniz]], ma anche per [[Immanuel Kant|Kant]] e per [[Baruch Spinoza|Spinoza]]. Nello stesso anno si dedicò al romanzo ''[[La meccanica]]'', che tuttavia, rimasto incompiuto, vedrà la luce solamente nel 1970.
Nel [[1940]] lo scrittore, abbandonata ormai definitivamente la professione di ingegnere, si trasferì a [[Firenze]] dove visse fino al [[1950]]. Nel [[1944]] pubblicò l'''Adalgisa'', una raccolta di [[Racconto|racconti]] di ambiente milanese, un quadro storico-satirico della [[borghesia]] milanese nel primo trentennio del [[XX secolo|Novecento]], affiancato da note che danno un rimando saggistico all'opera.
 
Nel 1931 iniziò la sua collaborazione al quotidiano milanese ''[[L'Ambrosiano]]'' e pubblicò presso le ''Edizioni di [[Solaria]]'' una raccolta di racconti e prose varie, intitolata ''La Madonna dei filosofi''. Con ''[[Il castello di Udine]]'', sua seconda raccolta di racconti, che verrà pubblicata tre anni dopo, lo scrittore otterrà il [[premio Bagutta]].
===Il lavoro in RAI e la produzione letteraria matura===
Nel [[1950]] Gadda si trasferì a [[Roma]] dove lavorò presso la [[RAI]] per i servizi di [[cultura]] del Terzo programma [[Radio (mass media)|radiofonico]] fino al [[1955]]. Sarà di questi anni la produzione letteraria più matura dello scrittore che lo imporranno come una delle grandi personalità letterarie del Novecento. Nel [[1952]] pubblicò ''Il primo libro delle favole'' e nel [[1953]] ''Novelle del ducato in fiamme'', un'ironica rappresentazione dell'ultimo periodo del [[fascismo]], con il quale ottenne nel [[1953]] il [[premio Viareggio]].
 
Nel 1936 morì la madre, con la quale Gadda intratteneva un rapporto conflittuale. Fu anche per la morte di Adele Lehr e in relazione alla scelta di vendere la casa paterna in [[Brianza]], in cui la madre aveva vissuto, che lo scrittore cominciò a stendere i primi abbozzi del romanzo ''[[La cognizione del dolore]]'', pubblicato successivamente tra il 1938 e il 1941 sulla rivista ''[[Letteratura (rivista)|Letteratura]]''.
Nel [[1957]] venne pubblicato ''[[Quer pasticciaccio brutto de via Merulana]]'', uno sperimentale [[romanzo giallo]] ambientato nei primi anni del fascismo che era già apparso in una prima versione nel [[1946]]-[[1947]] sulla rivista ''[[Letteratura (rivista)|Letteratura]]''. Da quest'opera nel [[1959]] fu tratto il film ''[[Un maledetto imbroglio]]'' del regista [[Pietro Germi]].
 
=== L'abbandono della professione e l'attività letteraria ===
Nel [[1963]] venne dato alle stampe ''[[La cognizione del dolore]]''. L'opera, già apparsa in parte tra il 1938 e 1941 sempre su ''Letteratura'', ottenne il ''Prix International de la Littérature'' ed uscì successivamente ai saggi e alle note autobiografiche raccolte nel [[1958]] con il titolo ''I viaggi la morte''. Sempre nel 1963 uscirono ''Le meraviglie d'Italia'' nella loro stesura definitiva, con modifiche sostanziali rispetto alla pubblicazione del [[1938]]. Il Gadda di questa fase matura è quello maggiormente ricordato come rappresentante della [[Linea Lombarda]].
Nel 1940 lo scrittore, abbandonata ormai definitivamente la professione di ingegnere, si trasferì a [[Firenze]], dove visse fino al 1950. Nel 1944 pubblicò ''[[L'Adalgisa]]'', una raccolta di [[Racconto|racconti]] di ambiente milanese, un quadro storico-satirico della [[borghesia]] milanese nel primo trentennio del [[XX secolo|Novecento]], affiancato da note che danno un rimando saggistico all'opera: al suo interno, "raccontando i Perego, i Maldifassi, i Lattuada, i Corbetta, i Rusconi, i Ghiringhelli, e in primo luogo le loro donne", queste erano descritte come "le vere custodi e interpreti dei sentimenti e delle istituzioni della tribù".<ref>[[Pietro Citati]], ''La più sublime delle invettive'', CORRIERE DELLA SERA, 9 gennaio 2017, che prosegue: "Ora, in [[Eros e Priapo]] le donne ritornano. Vanno in tram, (...) Sono avide di moine, di vesti, di ninnoli, di pipoli, di pelli e pelliccette di volpe o di ratto-muschiato, che cingono il loro collo fino ad agosto. Disprezzano in sommo grado il timido, il pavido, il pensoso, il delicato, l'inchiostrato, il letterato, l'occhialuto, l'incerto. Ora sono tutte innamorate di Mussolini, che aveva fatto credere loro di «essere il solo genitale disponibile sulla piazza, e comunque il più eretto, il più valido, il più grosso, il più rosso». (...) Eros e Priapo sta sotto il segno di un'immagine, che in quegli anni Gadda amava e ripeteva: quella delle streghe intorno al calderone nel [[Macbeth]]".</ref>
 
{{Approfondimento
===Gli ultimi anni===
|allineamento = destra
Tra le ultime opere, il romanzo-saggio del [[1967]] ''[[Eros e Priapo|Eros e Priapo: da furore a cenere]]'', un violento e grottesco ''pamphlet'' sui miti del ventennio fascista che dimostra ancora una volta il rapporto di sostanziale ostilità di Gadda col fascismo; proprio ''[[Eros e Priapo]]'' è un divertente benché amarissimo scritto contro il regime e [[Benito Mussolini]]. Al riguardo [[Sergio Luzzatto]] ricordò che comunque Gadda era stato iscritto al Partito Fascista fin dal 1921 e che le sue invettive erano il frutto di un innamorato deluso<ref>[[Giano Accame]], ''La morte dei fascisti'', Edizioni Mursia, 2010, p. 24</ref>.
|larghezza = 300px
|titolo = Il Gran Lombardo
|contenuto = Il soprannome ''Il gran Lombardo'', attribuitogli dal primo biografo<ref>Giulio Cattaneo, Il gran lombardo, Garzanti, 1973; Einaudi, 1991.</ref>, è un riferimento al verso 70-3 del [[La divina commedia|Paradiso]], canto XVII, che predice a [[Dante Alighieri|Dante]] la protezione che avrebbe ricevuto da [[Bartolomeo I della Scala]] di [[Verona]] durante il suo esilio da Firenze: "Lo primo tuo refugio e 'l primo ostello / sarà la cortesia del gran Lombardo/ che 'n su la scala porta il santo uccello".
Il Gran Lombardo è anche un personaggio incontrato dal protagonista Silvestro nella prima parte del romanzo [[Conversazione in Sicilia]] di [[Elio Vittorini]] (1941).
}}
 
=== Il lavoro in Rai e la produzione letteraria matura ===
Vennero poi pubblicati il primo romanzo di Gadda, ''La meccanica'', nel [[1970]], e altri scritti inediti che risalgono ai suoi primi anni di attività letteraria, come ''Novella seconda'' del [[1971]].
Nel 1950 Gadda si trasferì a [[Roma]] dove lavorò presso la [[Rai]] per i servizi di [[cultura]] del [[Rai Radio 3|Terzo programma]] fino al 1955. Sarà di questi anni la produzione letteraria più matura dello scrittore che lo imporrà come una delle grandi personalità letterarie del Novecento. Nel 1952 pubblicò ''Il primo libro delle favole'' e nel 1953 ''Novelle del ducato in fiamme'', un'ironica rappresentazione dell'ultimo periodo del [[fascismo]], con il quale ottenne nel 1953 il [[premio Viareggio]].<ref>{{Cita web|url = http://www.premioletterarioviareggiorepaci.it/premi/vincitori/1-Premio%20Letterario%20Viareggio-R%C3%A8paci|titolo = Premio letterario Viareggio-Rèpaci|sito = premioletterarioviareggiorepaci.it|accesso = 9 agosto 2019|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140719121618/http://www.premioletterarioviareggiorepaci.it/premi/vincitori/1-Premio%20Letterario%20Viareggio-R%C3%A8paci|urlmorto = no}}</ref>
 
Nel 1957 venne pubblicato ''[[Quer pasticciaccio brutto de via Merulana]]'', uno sperimentale [[romanzo]] [[Giallo (genere)|giallo]] ambientato nei primi anni del fascismo, che era già apparso in una prima versione nel 1946-47 sulla rivista ''[[Letteratura (rivista)|Letteratura]]''. Da quest'opera nel 1959 fu tratto il film ''[[Un maledetto imbroglio]]'' del regista [[Pietro Germi]].
Gadda morì il [[21 maggio]] [[1973]] a [[Roma]]. È sepolto nel [[Cimitero acattolico di Roma]]. Dopo la sua morte vennero pubblicati ''Meditazione milanese'' [[1974]] e ''Romanzo italiano di ignoto del Novecento'' ([[1983]]).
 
Nel 1963 venne dato alle stampe ''[[La cognizione del dolore]]''. L'opera, già apparsa in parte tra il 1938 e il 1941 sempre su ''Letteratura'', ottenne il ''Prix International de la Littérature'' e uscì successivamente ai saggi e alle note autobiografiche raccolte nel 1958 con il titolo ''I viaggi la morte''. Sempre nel 1963 uscirono ''Le meraviglie d'Italia'' nella loro stesura definitiva, con modifiche sostanziali rispetto alla pubblicazione del 1938. Il Gadda di questa fase matura è quello maggiormente ricordato come rappresentante della [[Linea Lombarda]].
==Analisi==
Nella quinta delle ''Lezioni Americane''<ref name="Calvino88">[[Italo Calvino]], ''Lezioni americane. Sei proposte per il prossimo millennio'', pp. 99-117. Garzanti, Milano, 1988. ISBN 88-11-59815-X [http://tecalibri.altervista.org/C/CALVINO_lezioni.htm]</ref><ref name="Harvard88">Italo Calvino, ''Six memos for the next millennium, Harvard University Press, Cambridge, Mass. 1988 ISBN 0-674-81040-6 [http://www.amazon.com/gp/product/0674810406]</ref> Italo Calvino analizza l'opera di Gadda come esempio moderno di «''romanzo contemporaneo come enciclopedia''» (p.103); secondo Calvino, Gadda «cercò per tutta la vita di rappresentare il mondo come un garbuglio, o groviglio, o gomitolo, di rappresentarlo senza attenuarne affatto l'inestricabile complessità, o per meglio dire la presenza simultanea degli elementi più eterogenei che concorrono a determinare ogni evento» (pp.103-4). Il critico letterario [[Guido Almansi]] ha sostenuto che questa definizione potrebbe applicarsi tanto a Gadda quanto a [[Thomas Pynchon]]<ref name="AlmansiPynchon92">[[Guido Almansi]], prefazione all'edizione italiana del romanzo ''[[V.]]'', p.5 ([[Thomas Pynchon]], ''[[V.]]'', [[Rizzoli]], Milano, novembre 1992, ISBN 88-17-67687-X)</ref>.
 
=== Gli ultimi anni ===
[[Alberto Arbasino]] ha analizzato la scrittura del Gadda nel saggio ''Genius Loci'' (1977)<ref name="Arbasino">[[Alberto Arbasino]], ''Genius Loci'' in ''The Edinburgh Journal of Gadda Studies'' (EJGS) [[1977]] {{ISSN|1476-9859}}, già in ''Certi romanzi'', [[Einaudi]], Torino, 1977, pp. 339-71 [http://www.arts.ed.ac.uk/italian/gadda/Pages/resources/archive/classics/arbasinogeniuslocii.html cfr.], poi in ''L'ingegnere in blu''(2008).</ref>:
[[File:§Gadda, Carlo Emilio (1893-1973) - Tomba al Cimitero acattolico, Roma - Foto di Massimo Consoli 01-4-2006 01.jpg|thumb|La tomba di Carlo Emilio Gadda nel cimitero acattolico di Roma]]
Tra le ultime opere, il romanzo-saggio del 1967 ''[[Eros e Priapo|Eros e Priapo: da furore a cenere]]'', un violento e grottesco ''pamphlet'' sui miti del ventennio fascista che dimostra ancora una volta il rapporto di sostanziale ostilità di Gadda col fascismo; proprio ''[[Eros e Priapo]]'' è un divertente benché amarissimo scritto contro il regime e [[Benito Mussolini]]: in tempi più recenti, il libro è stato riletto come una riflessione sui «torbidi moventi» derivati da impulsi latenti sublimati, dato accentuato dal suo [[Omosessualità|orientamento sessuale]]<ref>{{Cita libro|autore=Paola Italia|titolo=Editing Novecento|editore=Salerno Editrice|capitolo=Di edizioni incompiute, postume, coatte. Il caso Gadda}}</ref>.
 
Al riguardo [[Sergio Luzzatto]] ricordò che comunque Gadda era stato iscritto al Partito Fascista fin dal 1921 e, a suo parere, le sue invettive sarebbero il frutto di un innamoramento deluso<ref>[[Giano Accame]], ''La morte dei fascisti'', Edizioni Mursia, 2010, p. 24.</ref>. Bisogna altresì ricordare che l'originale inedito di ''Eros e Priapo'' risale al 1945, pur non essendo stato pubblicato prima del 1967 (comunque fortemente rimaneggiato) anche per una notevole censura praticata dalle case editrici cui fu proposto.
{{quote|la derisoria violenza della sua scrittura esplodeva esasperata, contestando insieme il linguaggio e la parodia, tra il ron-ron rondesco-neoclassico-fascistello e il pio-pio crepuscolare-ermetico-pretino, in schegge di incandescente ([[espressionistica]]) espressività… Proprio come per [[Rabelais]] e per [[James Joyce|Joyce]] che gli sarebbero poi stati accostati, «a braccio» e «a orecchio», i suoi messaggi fanno a pezzi ogni codice, spiritate e irritate, le sue invenzioni verbali dileggiano significati e significanti; devastano ogni funzione o finalità comunicativa; rappresentano innanzitutto se stesse, e i propri fantasmi, in un ''foisonnement'' inaudito e implacabile di spettacolari idioletti.<br />[...]<br />La complessa ricchezza linguistica e tematica dell'opera gaddiana, così visceralmente composta e tramata, e [[Sardanapalo|sardanapalesca]], e [[pantagruelica]], continua a sollecitare una pluralità di letture, a [[livelli di lettura|diversi livelli]], lungo differenti parametri, secondo i più svariati presupposti e pregiudizi: a costo di razionalizzare fin troppo lucidamente attraverso nitidi procedimenti di schede e di referti quel suo atrabiliare viluppo di fantasticate irrisioni e di furie ''compossibili''.<br />[...]<br />Non per nulla, gl'interessi enciclopedici dell'Ingegnere coincidono (fino al delirio di riversare tutta la Funzione nell'Espressione) coi manifesti tracciati due secoli fa dagli impeccabili fratelli [[Verri]] e da [[Cesare Beccaria]], risoluti a insultare programmaticamente la [[Accademia della Crusca|Crusca]] in nome di [[Galileo Galilei|Galileo]] e di [[Isaac Newton|Newton]], cioè a sviluppare una cultura extraletteraria cosmopolita e un pensiero intellettuale «assolutamente moderno» a dispetto della [[grammatica]] arcaica dei Pedanti, trasgredendo al [[purismo (letteratura)|purismo]] imbecille che caldeggia l'impiego di qualsiasi grulleria del [[Piovano Arlotto]] per definire prodotti e nozioni del nostro tempo|[[Alberto Arbasino]], ''Genius Loci''}}
 
Vennero poi pubblicati il primo romanzo di Gadda, ''La meccanica'', nel 1970, e altri scritti inediti che risalgono ai suoi primi anni di attività letteraria, come ''Novella seconda'' del 1971.
==Opere==
 
Gadda morì il 21 maggio 1973 a Roma. È sepolto nel [[cimitero acattolico di Roma]]. Dopo la sua morte vennero pubblicati ''Meditazione milanese'' (1974) e ''Racconto italiano di ignoto del novecento'' (1983).
 
== Analisi ==
Nella quinta delle ''[[Lezioni americane]]''<ref name="Calvino88">{{Cita libro|autore=[[Italo Calvino]]|titolo= ''Lezioni americane. Sei proposte per il prossimo millennio''| pp= 99-117|editore= Garzanti|città= Milano|anno= 1988| ISBN= 88-11-59815-X |url=http://tecalibri.altervista.org/C/CALVINO_lezioni.htm|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070423121839/http://tecalibri.altervista.org/C/CALVINO_lezioni.htm}}</ref><ref name="Harvard88">Italo Calvino, ''Six memos for the next millennium'', Harvard University Press, Cambridge, Mass. 1988 ISBN 0-674-81040-6.</ref> [[Italo Calvino]] analizza l'opera di Gadda come esempio moderno di «''romanzo contemporaneo come enciclopedia''» (p.&nbsp;103); secondo Calvino, Gadda «cercò per tutta la vita di rappresentare il mondo come un garbuglio, o groviglio, o gomitolo, di rappresentarlo senza attenuarne affatto l'inestricabile complessità, o per meglio dire la presenza simultanea degli elementi più eterogenei che concorrono a determinare ogni evento» (pp. 103-4). Il critico letterario [[Guido Almansi]] ha sostenuto che questa definizione potrebbe applicarsi tanto a Gadda quanto a [[Thomas Pynchon]].<ref name="AlmansiPynchon92">[[Guido Almansi]], prefazione all'edizione italiana del romanzo ''[[V.]]'', p.5 ([[Thomas Pynchon]], ''[[V.]]'', [[Rizzoli]], Milano, novembre 1992, ISBN 88-17-67687-X).</ref>
 
[[Alberto Arbasino]] ha analizzato la scrittura del Gadda nel saggio ''Genius Loci'' (1977)<ref name="Arbasino">[[Alberto Arbasino]], ''Genius Loci'' in ''The Edinburgh Journal of Gadda Studies'' (EJGS) [[1977]] {{ISSN|1476-9859}}, già in ''Certi romanzi'', [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]], Torino, 1977, pp. 339-71 {{cita testo|url=http://www.arts.ed.ac.uk/italian/gadda/Pages/resources/archive/classics/arbasinogeniuslocii.html|titolo=cfr.|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070828212653/http://www.arts.ed.ac.uk/italian/gadda/Pages/resources/archive/classics/arbasinogeniuslocii.html }}, poi in ''L'ingegnere in blu'' (2008).</ref>:
 
{{Citazione|la derisoria violenza della sua scrittura esplodeva esasperata, contestando insieme il linguaggio e la parodia, tra il ron-ron rondesco-neoclassico-fascistello e il pio-pio crepuscolare-ermetico-pretino, in schegge di incandescente ([[espressionistica]]) espressività… Proprio come per [[Rabelais]] e per [[James Joyce|Joyce]] che gli sarebbero poi stati accostati, «a braccio» e «a orecchio», i suoi messaggi fanno a pezzi ogni codice, spiritate e irritate, le sue invenzioni verbali dileggiano significati e significanti; devastano ogni funzione o finalità comunicativa; rappresentano innanzitutto se stesse, e i propri fantasmi, in un ''foisonnement'' inaudito e implacabile di spettacolari idioletti.<br />[…]<br />La complessa ricchezza linguistica e tematica dell'opera gaddiana, così visceralmente composta e tramata, e [[Sardanapalo|sardanapalesca]], e [[pantagruelica]], continua a sollecitare una pluralità di letture, a diversi livelli, lungo differenti parametri, secondo i più svariati presupposti e pregiudizi: a costo di razionalizzare fin troppo lucidamente attraverso nitidi procedimenti di schede e di referti quel suo atrabiliare viluppo di fantasticate irrisioni e di furie ''compossibili''.<br />[…]<br />Non per nulla, gl'interessi enciclopedici dell'Ingegnere coincidono (fino al delirio di riversare tutta la Funzione nell'Espressione) coi manifesti tracciati due secoli fa dagli impeccabili fratelli [[Pietro Verri|Verri]] e da [[Cesare Beccaria]], risoluti a insultare programmaticamente la [[Accademia della Crusca|Crusca]] in nome di [[Galileo Galilei|Galileo]] e di [[Isaac Newton|Newton]], cioè a sviluppare una cultura extraletteraria cosmopolita e un pensiero intellettuale «assolutamente moderno» a dispetto della [[grammatica]] arcaica dei Pedanti, trasgredendo al [[purismo (letteratura)|purismo]] imbecille che caldeggia l'impiego di qualsiasi grulleria del [[Piovano Arlotto]] per definire prodotti e nozioni del nostro tempo|[[Alberto Arbasino]], ''Genius Loci''}}
 
== Opere ==
{{Citazione|Il dirmi che una scarica di mitra è realtà mi va bene, certo; ma io chiedo al romanzo che dietro questi due ettogrammi di piombo ci sia una tensione tragica, una consecuzione operante, un mistero, forse le ragioni o le irragioni del fatto.|''I viaggi, la morte'', 1958}}
 
=== Raccolte ===
* ''Opere'', 5 voll., direzione a cura di Dante Isella, Collana I Libri della Spiga, Garzanti, Milano, 1988-1993
** I. ''Romanzi e racconti I'', 1988, ISBN 88-11-58640-2
** II. ''Romanzi e racconti II'', 1989, ISBN 88-11-58641-0
** III. ''Saggi, giornali, favole e altri scritti I'', 1991, ISBN 88-11-58642-9
** IV. ''Saggi, giornali, favole a altri scritti II'', 1992, ISBN 88-11-58643-7
** V. I. ''Scritti vari e postumi'', 1993, ISBN 88-11-58644-5
** V. II. ''Bibliografia e Indici'', 1993, ISBN 88-11-58644-5.
* {{Cita libro|altri=a cura di [[Giorgio Bàrberi Squarotti]]|titolo=Romanzi (contiene: L'Adalgisa, La cognizione del dolore, Quer pasticciaccio brutto de via Merulana)|edizione=Collana Classici italiani n. 97|editore=UTET|anno=1997|isbn=978-88-02-05210-6|p=832}}
 
=== Romanzi, racconti, saggi ===
{{div col}}
* ''[[La Madonna dei filosofi]]. Racconti'', Edizioni di [[Solaria]], Firenze, 1931; Einaudi, Torino, 1963; Garzanti, Milano, 1989.
* ''[[Il castello di Udine]]'', Edizioni di Solaria, Firenze, 1934; Einaudi, Torino, 1961; Garzanti, Milano, 1989; Milano, Adelphi, 2024.
* ''[[Le meraviglie d'Italia]]'', Parenti, Firenze, 1939; Einaudi, Torino, 1964; Garzanti, Milano, 1993.
* ''Gli anni'', Collezione di Letteratura, Parenti, Firenze, 1943; Einaudi, Torino, 1964; Garzanti, Milano, 1993.
*''Gli anni'', 1943.
* ''[[L'Adalgisa]]. Disegni milanesi'', Le Monnier, Firenze, 1944; Einaudi, Torino, 1960; Nota di [[Gianfranco Contini]], Einaudi, 1963; Nota al testo di Guido Lucchini, Garzanti, Milano, 1985; a cura di Claudio Vela, Adelphi, Milano, 2012.
*''[[L'Adalgisa]]'', 1943.
* ''[[Il primo libro delle favole]]'', Neri Pozza, Venezia, 1952; Il Saggiatore, Milano, 1969; Garzanti, Milano, 1976; Mondadori, Milano, 1990.
*''L'Adalgisa - Disegni milanesi'', 1945.
* ''[[Novelle dal Ducato in fiamme]]'', Vallecchi, Firenze, 1953; UTET, Torino, 2006.
*''[[Il primo libro delle favole]]'', 1952.
* {{Cita libro|titolo=Norme per la redazione di un testo radiofonico|editore=Edizioni Radio Italiana|città=Roma|anno=1953}} - a cura di Mariarosa Bricchi, Milano, Adelphi, 2018, ISBN 978-88-459-3300-4.
*''[[Novelle dal Ducato in fiamme]]'', 1953.
* ''[[I sogni e la folgore]]'', Einaudi, Torino, 1955. (comprende[contiene: ''La Madonna dei filosofi'', ''Il castello di Udine'' e ''L'Adalgisa'').]
* ''[[Giornale di guerra e di prigionia]]'', a cura di [[Alessandro Bonsanti]], Sansoni, Firenze, 1955; con anteposto "Il giornale di campagna", Einaudi, Torino, 1965; Garzanti, Milano, 1999; Nuova edizione con taccuini inediti ritrovati, a cura di Paola Italia, Nota di Eleonora Cardinale, Collana Biblioteca n.741, Milano, Adelphi, 2023, ISBN 978-88-459-3731-6.
*''[[Giornale di guerra e di prigionia]]'', 1955 (n. ed. accresciuta 1965).
* ''[[Quer pasticciaccio brutto de via Merulana]]'', Garzanti, Milano, 1957; nuova ed., Milano, Adelphi, 2018, ISBN 978-88-459-3306-6.
* ''[[I viaggi e, la morte]]'', Garzanti, Milano, 1958.
* ''[[Verso la Certosa]]'', Ricciardi, Milano-Napoli, 1961; a cura di Liliana Orlando, Adelphi, Milano, 2013.
* ''[[La cognizione del dolore]]'', Torino, Einaudi, 1963; (n.Garzanti, Milano, 1994; nuova ed. accresciutariveduta filologicamente, a cura di Paola Italia, Giorgio Pinotti e Claudio Vela, Milano, Adelphi, 1970)2017.
* ''[[Accoppiamenti giudiziosi. I racconti. 1924-1958]]'', Garzanti, Milano, 1963; (raccontinuova 1924-58)ed. a cura di Paola Italia e Giorgio Pinotti, Milano, Adelphi, 2011; ed. riveduta, Collana gli Adelphi, 2015.
* ''[[I Luigi di Francia]]'', Garzanti, Milano, 1964, 1992; a cura di Martina Bertoldi, Collana Piccola Biblioteca, Milano, Adelphi, 2021, ISBN 978-88-459-3612-8.
* ''I racconti'', Milano, Garzanti, 1965.
*''Le meraviglie d'Italia - Gli anni'', 1964.
* ''[[Eros e Priapo|Eros e Priapo (da furore a cenere)]]'', Garzanti, Milano, 1967; nuova ed. condotta sull'autografo redatto nel 1944, a cura di Paola Italia e Giorgio Pinotti, Milano, Adelphi, 2016.
* ''Il guerrieroGuerriero, l'amazzoneAmazzone, lo spiritoSpirito della poesia nel verso immortale del Foscolo. Conversazione a tre voci'', Garzanti, Milano, 1967; a cura di Claudio Vela, Adelphi, Milano, 2015.
* ''[[La meccanica]]'', Garzanti, Milano, 1970. [ma 1928-29] [[Premio Selezione Campiello]]<ref>{{Cita web|url = http://www.premiocampiello.org/confindustria/campiello/istituzionale.nsf/($linkacross)/A0DA0F82AD480CE0C12573A3004FE715?opendocument&language=IT|titolo = Premio Campiello, opere premiate nelle precedenti edizioni|sito = premiocampiello.org|accesso = 24 febbraio 2019|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20190814165815/http://www.premiocampiello.org/confindustria/campiello/istituzionale.nsf/($linkacross)/A0DA0F82AD480CE0C12573A3004FE715?opendocument&language=IT|urlmorto = sì}}</ref>
*''[[La meccanica]]'', 1970 (1928-29).
* ''[[Novella seconda]]'', Garzanti, Milano, 1971.
* ''[[Meditazione milanese]]'', a cura di G.C.Gian Carlo Roscioni, Collana Letteratura n.34, Torino, Einaudi, 1974; Garzanti, Milano, 2002. [quaderni filosofici del 1928]
* ''[[Le bizze del capitano in congedo e altri racconti]]'', a cura di Dante Isella, Milano, Adelphi, 1981; All'insegna del pesce d'oro, Milano, 1981.
*''La verità sospetta. Tre traduzioni'', a cura di M. Benuzzi Billeter, 1977.
* ''[[LeIl bizzetempo dele capitanole inopere. congedoSaggi, e altrinote, racconti]]divagazioni'', a cura di D.Dante Isella, 1981Adelphi, Milano, 1982.
* ''IlUn temporadiodramma eper lemodo opere.di Saggi,dire note,e scritti sullo divagazionispettacolo'', a cura di D.Claudio Vela, Il Saggiatore, IsellaMilano, 1982.
* ''Un[[Racconto radiodramma per modoitaliano di direIgnoto edel scrittiNovecento sullo(Cahier spettacolod'etudes)]]'', a cura di C.Dante Isella, Einaudi, VelaTorino, 19821983.
* ''[[Il palazzo degli ori]]'', Einaudi, Torino, 1983.
*''Carteggio dell'ing. C.E. Gadda con l'''Anonima Casale S.A. ''(1927-40)'', a cura di D. Isella, 1982.
* ''Gonnella buffone'', Guanda, Milano, 1985.
*''[[Racconto italiano di ignoto del novecento]]'', 1983.
* ''[[Azoto e altri scritti di divulgazione scientifica]]'', a cura di Vanni Scheiwiller e A. Silvestri, Libri Scheiwiller, Milano, 1986.
*''[[Il palazzo degli ori]]'', 1983.
* ''LettereI aglimiti amicidel milanesisomaro'', a cura di E.Alba SassiAndreini, 1983Libri Scheiwiller, Milano, 1988.
* ''[[Taccuino di Caporetto]]. Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918)'', Garzanti, Milano, 1991, ISBN 88-11-66114-5.
*''Lettere a una gentile Signora'', a cura di G. Mercenaro, 1983.
* ''L'ingegnerGadda fantasiaal microfono. LettereL'ingegnere ae Ugola BettiRai 19191950-301955'', a cura di G. Ungarelli, 1984Nuova ERI, Torino, 1993, ISBN 88-397-0793-X.
* ''Disegni milanesi'', a cura di Dante Isella, Paola Italia e Giorgio Pinotti, Can bianco, Pistoia, 1995. [Contiene: ''San Giorgio in casa Brocchi'', ''L'incendio di via Keplero'', ''Un fulmine sul 220'']
*''A un amico fraterno. Lettere a Bonaventura Tecchi'', a cura di M. Carlino, 1984.
* ''Racconti dispersi'', Milano, Garzanti, 1996. [edizione fuori commercio]
*''Gonnella buffone'', 1985.
* ''[[AzotoUn efulmine altrisul scritti di divulgazione scientifica]]220'', a cura di VD. ScheiwillerIsella, e A.Garzanti, SilvestriMilano, 19862000.
* ''I mitiLittoriali del somaroLavoro e altri scritti giornalistici 1932-1941'', a cura di A.Manuela Bertone, ETS, AndreiniPisa, 19862005.
* ''LettereVilla allain sorella 1920-24Brianza'', a cura di G. ColomboPinotti, Adelphi, Milano, 19872007.
* {{Cita libro|titolo=Divagazioni e garbuglio. Saggi dispersi|altri=A cura di Liliana Orlando|edizione=Collana Biblioteca n.698|editore=Adelphi|città=Milano|anno=2019|isbn=978-88-459-3403-2}} [scritti fra il 1927 e il 1968]
*''Lettere a Gianfranco Contini a cura del destinatario (1934-67)'', 1988.
* {{Cita libro|titolo=La casa dei ricchi|altri=a cura di G. Pinotti|edizione=Collana Microgrammi|editore=Adelphi|città=Milano|anno=2021|isbn=978-88-459-3543-5}}
*''[[Taccuino di Caporetto]]'', 1991.
* {{Cita libro|titolo=Assalto con mine alla montagna|editore=De Piante|città=Bursto Arsizio|anno=2023|isbn=979-12-803-6245-2}}
*''Poesie'', a cura di M.A. Terzoli, 1993.
*''Opere'', a cura di D. Isella, 1988-93 (5 volumi più uno di indici).
*''Disegni milanesi'', a cura di D. Isella , P. Italia e G. Pinotti, 1995.
*''Romanzi'', a cura di G. Bàrberi Squarotti, 1997.
*''Gadda al microfono. L'ingegnere e la Rai 1950-1955'', a cura di G. Ungarelli, 1997.
*''Carissimo Gianfranco. Lettere ritrovate 1943-63'', a cura di G. Ungarelli, 1998.
*''Un fulmine sul 220'', a cura di D.Isella, 2000.
*''Villa in Brianza'', a cura di G. Pinotti, 2007.
*''Contini Gadda. Carteggio 1934-1963'', a cura di D. Isella, G. Contini, G. Ungarelli, 2009.
{{div col end}}
 
==Bibliografia= Altri testi ===
* ''Le carte militari di Gadda'', a cura di Giulio Ungarelli, Collana Prosa n.51, Milano, Scheiwiller, 1994, ISBN 978-88-764-4195-0.
* [[Alberto Arbasino]], ''I nipotini dell'ingegnere'', «[[Il Verri]]», n. 1, 1960, pp. 185-210, poi in ''Sessanta posizioni'', Milano, [[Feltrinelli]], 1971.
* ''I quaderni dell'Ingegnere. Testi e studi gaddiani'', Vol. I, Ricciardi, Milano-Napoli, 2001, ISBN 88-7817-556-0.
* Alberto Arbasino, ''L'ingegnere e i poeti: colloquio con C. E. Gadda'', in «Il Verri», n. 13, Milano, Feltrinelli, 1963.
* ''I quaderni dell'Ingegnere. Testi e studi gaddiani'', Vol. II, Ricciardi, Milano-Napoli, 2003, ISBN 978-88-781-7909-7.
* ''I quaderni dell'Ingegnere. Testi e studi gaddiani'', Vol. III, Einaudi, Torino, 2006, ISBN 978-88-061-8221-2.
* ''I quaderni dell'Ingegnere. Testi e studi gaddiani'', Vol. IV, Einaudi, Torino, 2007, ISBN 978-88-061-8933-4.
* ''I quaderni dell'Ingegnere. Testi e studi gaddiani'', Vol. I. nuova serie, Fondazione Pietro Bembo/Ugo Guanda Editore, Milano, 2010, ISBN 978-88-608-8126-7.
* ''I quaderni dell'Ingegnere. Testi e studi gaddiani'', Vol. II. nuova serie, Fondazione Pietro Bembo/Ugo Guanda Editore, Milano, 2011, ISBN 978-88-608-8528-9.
* ''I quaderni dell'Ingegnere. Testi e studi gaddiani'', Vol. III. nuova serie, Fondazione Pietro Bembo/Ugo Guanda Editore, Milano, 2012, ISBN 978-88-608-8960-7.
* ''I quaderni dell'Ingegnere. Testi e studi gaddiani'', Vol. IV. nuova serie, Fondazione Pietro Bembo/Ugo Guanda Editore, Milano, 2013, ISBN 978-88-235-0481-3.
* ''I quaderni dell'Ingegnere. Testi e studi gaddiani'', Vol. V. nuova serie, Fondazione Pietro Bembo/Ugo Guanda Editore, Milano, 2014, ISBN 978-88-235-1038-8.
 
=== Poesie ===
* {{Cita libro|autore=Carlo Emilio Gadda|altri=edizione critica e commento a cura di [[Maria Antonietta Terzoli]]|titolo=Poesie|edizione=[[Collezione di poesia]] n.240|anno=1993|editore=Einaudi|città=Torino|isbn=978-88-061-3384-9}}
 
=== Epistolari ===
* [[Piero Gadda Conti]], ''Le confessioni di Carlo Emilio Gadda''<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Eduardo|cognome=Saccone|data=1º gennaio 1976|titolo=Confessioni di Gadda|rivista=MLN|volume=91|numero=1|pp=157-163|accesso=25 novembre 2016|doi=10.2307/2907279|url=https://www.jstor.org/stable/2907279|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181026104429/https://www.jstor.org/stable/2907279|urlmorto=no}}</ref>, Milano, Pan editrice, 1974.
* {{Cita libro|altri=a cura di [[Dante Isella]]|titolo=Carteggio dell'Ing. Carlo Emilio Gadda con l'Ammonia Casale, s.a., 1927-1940|anno=1982|editore=Stamperia Valdonega|città=Verona}}
* {{Cita libro|titolo=Lettere a una gentile signora|altri=corrispondenza con [[Lucia Rodocanachi]], a cura di [[Giuseppe Marcenaro]], con un saggio di [[Giuseppe Pontiggia]]|editore=Adelphi|città=Milano|anno=1983|isbn=978-88-459-0555-1}}
* {{Cita libro|altri=a cura di E. Sassi|titolo=Lettere agli amici milanesi|anno=1983|editore=Il Saggiatore|città=Milano}}
* {{Cita libro|titolo=L'Ingegner fantasia. Lettere a Ugo Betti 1919-1930. Un capitolo inesplorato della vita dell'autore del "Pasticciaccio"|altri=a cura di Giulio Ungarelli|anno=1984|editore=Rizzoli|città=Milano}}
* {{Cita libro|altri=a cura di Marcello Carlino|titolo=A un amico fraterno. Lettere a Bonaventura Tecchi|anno=1984|editore=Garzanti|città=Milano}}
* {{Cita libro|altri=a cura di Gianfranco Colombo|titolo=Lettere alla sorella. 1920-1924|anno=1987|editore=Archinto|città=Milano}}
* {{Cita libro|altri=a cura di Giulio Ungarelli|titolo=Carissimo Gianfranco. Lettere ritrovate, 1943-63|anno=1998|editore=Archinto|città=Milano}}
* {{Cita libro|titolo=Lettere a Piero [Bigongiari]|altri=a cura di Simona Priami|editore=Polistampa|città=Firenze|anno=1999|isbn=978-88-830-4049-8}}
* {{Cita libro|titolo=Cara Anita, Caro Emilio|altri=a cura di Federico Roncoroni|editore=Benincasa|città=Roma|anno=2002|isbn=978-88-864-1810-2}}
* {{Cita libro|titolo=8 lettere di Carlo Emilio Gadda a Leone Piccioni|altri=a cura di Silvia Zoppi Garampi|editore=Erreciedizioni|anno=2007|isbn=978-88-899-7013-3}}
* {{Cita libro|autore=C.E. Gadda-[[Gianfranco Contini]]|altri=a cura di [[Dante Isella]], G. Contini, Giulio Ungarelli|titolo=Carteggio 1934-1963. Con 62 lettere inedite|anno=2009|annooriginale=1988|editore=Garzanti|città=Milano}}
* {{Cita libro|altri=a cura di Giorgio Pinotti|titolo=Un gomitolo di concause. Lettere a [[Pietro Citati]] (1957-1969)|anno=2013|editore=Adelphi|città=Milano|isbn=978-88-459-2811-6}}
* {{Cita libro|autore=C.E. Gadda-[[Goffredo Parise]]|altri=a cura di [[Domenico Scarpa]]|titolo=«Se mi vede Cecchi, sono fritto». Corrispondenza e scritti 1962-1973|editore=Adelphi|città=Milano|anno=2015|isbn=978-88-459-2990-8}}
* ''Gadda in "zona Guarnieri": cinque lettere di Carlo Emilio Gadda a Silvio Guarnieri (1934-1939)'', a cura di Maria Antonietta Grignani e Anna Modena, Novara, Interlinea, 2015.
* ''Dediche e lettere tra Carlo Emilio Gadda e [[Cesare Angelini]]'', a cura di Fabio Maggi, in “Margini. Giornale della dedica ed altro”, n. 9, Università di Basilea, 2015, pp. 3-20.
* {{Cita libro|titolo=La guerra di Gadda. Lettere e immagini (1915-1919)|altri=A cura di Giulia Fanfani, Arnaldo Liberati, Alessia Vezzoni, cronologia di Francesco Cutolo|edizione=La collana dei casi n.138|editore=Adelphi|città=Milano|anno=2021|isbn=978-88-459-3479-7}}
* {{Cita libro|autore=C. E. Gadda - [[Alessandro Bonsanti]]|titolo=«Sono il pero e la zucca di me stesso». Carteggio 1930-1970|altri=a cura di Roberta Colbertaldo|edizione=Collana Gabinetto scient. lett. Vieusseux|editore=Olschki|città=Firenze|anno=2021|isbn=978-88-222-6719-1}}
* {{Cita libro|autore=C. E. Gadda - [[Leone Piccioni]]|titolo=«Col nuovo sole ti disturberò». Scritti, lettere, detti memorabili|altri=A cura di Silvia Zoppi Garampi, Prefazione di [[Emanuele Trevi]]|editore=Succedeoggi Libri|città=Roma|anno=2022|isbn=978-88-994-6713-5}}
 
=== Mélanges ===
* {{Cita libro|altri=a cura di Claudio Vela|titolo=«Per favore, mi lasci nell'ombra». Interviste 1950-1972|editore=Adelphi|città=Milano|anno=1993}}
* {{Cita libro|titolo=Gadda. La vita e le opere in un volume di Mauro Bersani. Le immagini e la voce dello scrittore in una videocassetta di Rai Educational|editore=Einaudi|città=Torino|anno=2003}}
* {{Cita libro|autore=Federico Roncoroni|titolo="E sapremo chi fu l'autore del delitto?" Piero Chiara intervista Carlo Emilio Gadda|editore=Mauro Pagliai Editore|anno=2013|isbn=978-88-5640-282-7}} [intervista del 1957 per la Radio della Svizzera Italiana].
 
=== Traduzioni ===
* [[Francisco de Quevedo]], ''Il mondo com'è'' (El mundo por de dentro), in ''Narratori spagnoli. Raccolta di romanzi e racconti dalle origini ai nostri giorni'', a cura di [[Carlo Bo]], Bompiani, 1941.
* [[Alonso J. de Salas Barbadillo]], ''Il viaggio di saggezza'' (La Peregrinación sabia), in ''Narratori spagnoli'', Bompiani, 1941.
* [[Juan Ruiz de Alarcón]], ''La verità sospetta'' (La verdad sospechosa), 1957.
* {{cita libro|titolo=La verità sospetta. Tre traduzioni|altri=a cura di Manuela Benuzzi Billeter|editore=Bompiani|città=Milano|anno=1977}} [edizione in volume unico].
 
== Riconoscimenti ==
* 1962 - "''[[Premio Feltrinelli]] per la Letteratura''", conferito dall'[[Accademia Nazionale dei Lincei]]<ref>{{Cita web|url = https://www.lincei.it/it/premi-feltrinelli-1950-2011|titolo = Premi Feltrinelli 1950-2011|sito = lincei.it|accesso = 17 novembre 2019|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20200125090241/https://www.lincei.it/it/premi-feltrinelli-1950-2011|urlmorto = sì}}</ref>.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* [[Alberto Arbasino]], ''I nipotini dell'ingegnere e il gatto di casa De Feo'', "[[Il Verri]]", n. 1, 1960, pp.&nbsp;185–210, poi in ''Sessanta posizioni'', Milano, [[Feltrinelli]], 1971.
* Alberto Arbasino, ''L'ingegnere e i poeti: colloquio con C. E. Gadda'', in "Il Verri", n. 13, Milano, Feltrinelli, 1963.
* {{Cita libro|autore=[[Guido Baldi]]|titolo=Carlo Emilio Gadda|città=Milano|editore=U. Mursia & C.|anno=1972|postscript=nessuno}}; nuova edizione aggiornata, 1988.
* [[Giulio Cattaneo (letterato)|Giulio Cattaneo]], ''Il gran lombardo'', Milano: Garzanti, 1973; Torino: Einaudi, 1991, ISBN 88-06-12504-4.
* [[Julius Goldmann]], ''Gaddas Mailand. Ein Beitrag zur Großstadtliteratur.'' Heidelberg: Universitätsverlag Winter, 2018 ISBN 978-3-8253-6652-0.
* Angela Checola, "Una traduzione inedita di Gadda: gli ''Appelmaenner'' di Achim von Arnim", in Marchi-Vela (2014), pp. 185-201.
* Monica Marchi - Claudio Vela (cur.), ''Meraviglie di Gadda'', Pisa, Pacini, 2014.
*Angelo R. Dicuonzo, ''L’ossessione della frode. Socioanalisi del dolore nella «Cognizione» di Gadda'', Bologna, Il Mulino, 2021, ISBN 978-88-15-29434-0.
* Giorgio Patrizi (a cura di), ''La critica e Gadda'', Bologna, Cappelli, 1975.
* Giuditta Podestà, ''Tre lettere inedite di Carlo Emilio Gadda alla cugina Luisa'', in "Lettere Italiane", a. XXX, 1978, PPpp. 207-12212.
* Giuditta Podestà, ''La realtà del corpo e del corporeo nella "Meditazione milanese" di Carlo Emilio Gadda '', in "''Le chiavi dello scrigno"'', Ceislo, Olginate (Lecco) 1990, pp. &nbsp;61-79.
* Giuditta Podestà, ''Lo scrittore Carlo Emilio Gadda moralista lombardo: dall'ambiente familiare d'origine alla fortuna della sua opera in Europa'', Edizioni del CE.I.S.LO., Lecco 1994, pp. &nbsp;165-80.
* Antonio Carrannante, ''Appunti su C.E. Gadda scrittore e critico (con tre scritti gaddiani poco noti)'', in ''"Studi novecenteschi''", dicembre 1984, pp.&nbsp;153-196.
* [[Giuseppe Papponetti]], ''Gadda e/o D'Annunzio. Fallimento e congedo del superuomo'', in "Otto/ Novecento", a. VII, n. 1, 1984.
* [[Gian Carlo Roscioni]], ''La disarmonia prestabilita: studio su Gadda'', Torino, [[Einaudi]], 1969 (3ª ed. 1995).
* [[Gian Carlo Roscioni]], ''La disarmonia prestabilita: studio su Gadda'', Torino, [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]], 1969 (3ª ed. 1995).
* [[Gianfranco Contini]], ''Quarant'anni d'amicizia. Scritti su Gadda 1934-88'', Torino, Einaudi, 1989.
* Emilio Manzotti, «''La cognizione del dolore di Carlo Emilio Gadda»'', in Alberto Asor Rosa (a cura di), ''[[Letteratura Italiana Einaudi|Letteratura Italiana]]. Le Opere'', vol. 4: ''Il novecento'', tomo 2: ''La ricerca letteraria'', Torino: Einaudi, 1996, pp. &nbsp;201-337.
* Francesco Ferri, ''Linguaggio, passione e ideologia. Pier Paolo Pasolini tra Gramsci, Gadda e Contini'', presentazione di [[Tullio De Mauro]], Roma, Progetti Museali, 1996.
* Gian Carlo Roscioni, ''Il duca di Sant'Aquila: infanzia e giovinezza di Gadda'', Milano, [[Arnoldo Mondadori Editore]], 1997.
* [[Walter Pedullà]], ''Carlo Emilio Gadda. Il narratore come delinquente'', Milano, [[Rizzoli]], 1997.
* Aldo Pecoraro, ''Gadda'', Roma-Bari, [[Casa editrice Giuseppe Laterza & figli|Laterza]], 1998.
* Maria Pia Selvaggio, ''Senti caro Carlo. Fibre epistolari tra Isabella Rappi Lehr e Carlo Emilio Gadda,'' Napoli, Ed. 2000diciassette'','' 2022.
* Robert S. Dombroski, ''Gadda e il barocco'' (tr. di Angelo Dicuonzo, tit. originale ''Creative Entanglements'', 1999), Torino, [[Bollati Boringhieri]], 2002.
* [[Michele Mari]], ''L'altro. Carlo Emilio Gadda come personaggio di un altro narratore'', in «"[[Il Caffè illustrato]]»", n. 4, gennaio-febbraio 2002, pp. &nbsp;22-24.
* Giuseppe Papponetti, ''La solitudine del satiro: Carlo Emilio Gadda'', in "Otto/Novecento", a. XXVI, n. 2, maggio-agosto 2002.
* [[Cesare Garboli]], «Due furti uguali e distinti: Carlo Emilio Gadda, «Quer pasticciaccio brutto de via Merulana» (1957)», in [[Franco Moretti (saggista)|Franco Moretti]] (a cura di), ''[[Il romanzo]]'', vol. 5: ''Lezioni'', Torino, Einaudi, 2003, pp. 539-570.
* Giuseppe Papponetti, ''Gadda, D'Annunzio e il lavoro italiano'', Roma, Fondazione Ignazio Silone, 2002.
* Walter Pedullà, «Carlo Emilio Gadda», in Nino Borsellino e Walter Pedullà, ''Storia generale della letteratura italiana'', Milano, Federico Motta, 2004, vol. 14, pp. 893-966 (con appendice bibliografica a cura di Graziella Pulce, pp. 967-969 e un articolo di Maurizio Dardano, «Le lingue di Gadda», pp. 958-961)
* Emanuele Narducci, ''La gallina Cicerone. Carlo Emilio Gadda e gli scrittori antichi'', Firenze, Olschki, 2003 ISBN 978-88-222-5198-5.
* [[Cesare Garboli]], ''Due furti uguali e distinti: Carlo Emilio Gadda, "Quer pasticciaccio brutto de via Merulana"'' (1957), in [[Franco Moretti]] (a cura di), ''[[Il romanzo]]'', vol. 5: ''Lezioni'', Torino, Einaudi, 2003, pp. 539-570.
* Giovanni Palmieri, ''La fuga e il pellegrinaggio. Carlo Emilio Gadda e i viaggi'', Ravenna, Giorgio Pozzi, 2014.
* Walter Pedullà, ''Carlo Emilio Gadda'', in Nino Borsellino e Walter Pedullà, ''Storia generale della letteratura italiana'', Milano, Federico Motta, 2004, vol. 14, pp.&nbsp;893–966 (con appendice bibliografica a cura di Graziella Pulce, pp.&nbsp;967–969 e un articolo di Maurizio Dardano, ''Le lingue di Gadda'', pp.&nbsp;958-961).
* Caterina Verbaro, ''La cognizione della pluralità. Letteratura e conoscenza in Carlo Emilio Gadda'', Firenze, Le Lettere, 2005.
* Roberto Zambonini e Giuseppe Leone, ''Le rive del "Gadda": Viaggio poetico-musicale fra nuovi "signori" e antichi difetti'', in "Sulle rive del Tempo", vol. XXXIII, Collana Natura e Storia, edizioni Comunità Montana del Lario Orientale, Sala al Barro (Lecco) 2007.
* Federica G. Pedriali, ''Altre carceri d'invenzione. Studi gaddiani'', Ravenna, Longo, 2007.
* Alberto Arbasino, ''L'ingegnere in blu'', Milano, [[Adelphi]], 2008.
* [[Realino Marra]], ''La cognizione del delitto. Reato e «"macchina della giustizia»" nel «"Pasticciaccio»" di Gadda'', in «"Materiali per una storia della cultura giuridica»", a. XL-, n. 1, 2010, pp. &nbsp;157-83.
* [[Realino Marra]], ''Tra due guerre. Considerazioni sul pensiero politico di Gadda'', in «Giornale di storia costituzionale», 23, 2012, pp.&nbsp;265-76.
* Daniela Carmosino, ''Come combattenti in duello. Gadda critico letterario'', Roma, Giulio Perrone editore, 2012.
* Roberto Zambonini e Giuseppe Leone, "Gadda e il… Mahler di vivere - Viaggio poetico-musicale fra nevrosi coatte e ascesi poetiche", in "Sulle rive del tempo", VIII Edizione, "Comunità Montana Lario Orientale - Valle San Martino", Sala al Barro (Lecco), 2012.
* [[Realino Marra]], a cura di, ''Diritto e castigo. Immagini della giustizia penale: Goethe, Manzoni, Fontane, Gadda'', il Mulino, Bologna, 2013.
* {{Cita libro |autore = Siriana Sgavicchia |titolo = Carlo Emilio Gadda |città = Milano |editore = [[Le Monnier]] Università |anno = 2013 |isbn = 978-88-00-74009-8}}
* Lucilla Sergiacomo, ''Gadda spregiator de le donne. Sublimazione, misoginia, femminicidio'', Noubs, 2014.
* Arnaldo Liberati, ''Il "mio" Gadda. Padri, madri, zie e una E. (con foto e lettere inedite dei fratelli Gadda dal fronte della 1ª Guerra Mondiale'', Verona, Edizioni Stimmgraf, 2014 ISBN 978-88-96-68950-9.
* Paola Travaglini, ''Una precipite diavoleria. Gadda tra metonimia e metafora'', Catania, Il Carrubo, 2013 ISBN 978-88-98-35208-1.
* Antonio Zollino, ''Il vate e l’ingegnere. D’Annunzio in Gadda'', Pisa, ETS 1998; ristampa 2010, ISBN 88-467-0078-3.
* Paola Italia (a cura di), ''Gadda'', Roma, Carocci, 2024.
* Simone Marsi, ''Essere umano in un mondo disumano. L'uomo e la realtà nell'opera di Carlo Emilio Gadda'', Milano-Udine, Mimesis, 2024.
* Agnela Guiso, ''Gadda e la cultura del '900'', Roma, InSchibboleth, 2024.
* Clelia Martignoni, ''Complessità Gadda. Complessità Novecento'', Pisa, ETS, 2004.
* Eloisa Morra, ''La lente di Gadda,'' Milano, Electa, 2024.
 
== NoteVoci correlate ==
* [[Guerra Bianca]]
<references/>
* [[Museo della guerra bianca in Adamello]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*[http://www.gadda.ed.ac.uk/Pages/resources/glossaryindx.php Gadda, un glossario]
* {{cita web|url=http://www.gadda.ed.ac.uk/Pages/resources/glossaryindx.php|titolo=Gadda, un glossario}}
*[http://www.italialibri.net/autori/gaddace.html Carlo Emilio Gadda, Approfondimento biografico]
* {{cita web|url=http://www.italialibri.net/autori/gaddace.html|titolo=Carlo Emilio Gadda, Approfondimento biografico}}
*Iniziative divulgative: Gadda per i giovani, [http://www.ifgonline.it/pub/143/show.jsp?id=2360&iso=1&is=143 progetto Politecnicale-Leggere Gadda] [http://www.ifgonline.it/pub/143/show.jsp?id=2359&iso=1&is=143] [http://www.lastudenteria.com/showNews.cfm?new=1625] [http://www.diesse.org/apptm.asp?cmd=view&apptm=247&sede=82] [http://www.istruzione.lombardia.it/comunic/comunic07/feb07/cprot2283_07.htm]
* Iniziative divulgative: Gadda per i giovani, {{cita testo|url=http://www.ifgonline.it/pub/143/show.jsp?id=2360&iso=1&is=143|titolo=progetto Politecnicale-Leggere Gadda|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071006101358/http://www.ifgonline.it/pub/143/show.jsp?id=2360&iso=1&is=143 }}
* [http://www.arts.ed.ac.uk/italian/gadda/Pages/journal/supp3atti1/articles/casinconf1.php Gadda e Moravia - Due scrittori a confronto]
* {{cita web |url=http://itwww.geocitiesarts.comed.ac.uk/csgaddalongoneitalian/gadda/Pages/journal/supp3atti1/articles/casinconf1.php |titolo=CentroGadda Studie CarloMoravia Emilio- Gadda,Due Longonescrittori ala confronto Segrino|deadurlaccesso=yes14 febbraio 2008 |urlarchivio=httphttps://wwwweb.webcitationarchive.org/query.php?url=web/20090529183627/http://itwww.geocitiesarts.comed.ac.uk/csgaddalongoneitalian/gadda/Pages/journal/supp3atti1/articles/casinconf1.php |urlmorto=sì}}
* {{cita web |url=http://www.centrostudigadda.it |titolo=Centro Studi Carlo Emilio Gadda, Longone al Segrino |accesso=20 febbraio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150927015250/http://centrostudigadda.it/ |urlmorto=sì}}
*[http://www.carloemiliogadda.it La bibliografia completa e molte altre informazioni su Carlo Emilio Gadda]
* {{cita web | url = http://www.carloemiliogadda.it | titolo = La bibliografia completa e molte altre informazioni su Carlo Emilio Gadda | accesso = 4 luglio 2019 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20190528204130/https://www.carloemiliogadda.it/ | urlmorto = sì}}
*[http://www.arts.ed.ac.uk/italian/gadda/Pages/resources/catalogues/burcardoA.php Catalogo del fondo Gadda, la biblioteca personale di Carlo Emilio Gadda], conservata presso la [[Biblioteca e Museo teatrale del Burcardo]]
* {{cita testo|url=http://www.arts.ed.ac.uk/italian/gadda/Pages/resources/catalogues/burcardoA.php|titolo=Catalogo del fondo Gadda, la biblioteca personale di Carlo Emilio Gadda|accesso=14 febbraio 2018|dataarchivio=15 maggio 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080515192931/http://www.arts.ed.ac.uk/italian/gadda/Pages/resources/catalogues/burcardoA.php|urlmorto=sì}}, conservata presso la [[Biblioteca e Museo teatrale del Burcardo]]
*[http://www.ilc.cnr.it/CEG/ Dall'Archivio Elettronico delle Opere di Carlo Emilio Gadda ]
* {{cita web|url=http://www.ilc.cnr.it/CEG/|titolo=Dall'Archivio Elettronico delle Opere di Carlo Emilio Gadda|accesso=2 ottobre 2007|dataarchivio=23 gennaio 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080123210359/http://www.ilc.cnr.it/CEG/|urlmorto=sì}}
*[http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-6a0d04e8-6926-4898-be70-7b109ed2e310.html?p=0 "Carlo Emilio Gadda - Un ingegnere del linguaggio" dall'archivio RAI]
* {{cita web|url=http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-6a0d04e8-6926-4898-be70-7b109ed2e310.html?p=0|titolo="Carlo Emilio Gadda - Un ingegnere del linguaggio" dall'archivio RAI|accesso=22 settembre 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090226221837/http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-6a0d04e8-6926-4898-be70-7b109ed2e310.html?p=0|urlmorto=sì}}
* {{en}} [http://www.gadda.ed.ac.uk/index.php The Edinburgh Journal of Gadda Studies (EJGS)]
* {{cita web|url=http://www.gadda.ed.ac.uk/index.php|titolo=The Edinburgh Journal of Gadda Studies (EJGS)|lingua=en}}
 
{{Premio Bagutta}}
{{Premio Viareggio}}
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