Fenice: differenze tra le versioni
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[[File:Phoenix detail from Aberdeen Bestiary.jpg|thumb|La fenice brucia in fiamme, da un [[bestiario]] medievale]]
[[File:Belgique - Bruxelles - Maison de la Louve - 18.jpg|thumb|right|upright=1.25|La fenice che sormonta la ''Maison de la Louve'' a [[Bruxelles]].]]
La '''fenice''' ({{Lang-grc|Φοῖνιξ|phoînix|nopunti=Si|da=Si}}<ref>{{Cita web|url=http://www.perseus.tufts.edu/hopper/text?doc=Perseus:text:1999.04.0057:entry=foi=nic|titolo=Henry George Liddell, Robert Scott, A Greek-English Lexicon, φοῖνιξ|sito=www.perseus.tufts.edu|accesso=2023-09-11}}</ref> [[Lingua latina|latinizzato]] in ''phoenix, phoenicis'', ossia "[[Porpora|rosso porpora]]"),<ref>{{Cita web|url=https://www.etimo.it/?cmd=id&id=6775&md=42edd5e5318d5e46dc4387bfe78c618f|titolo="Fenice" in Dizionario etimologico}}</ref> spesso indicata anche con gli epiteti "araba fenice" e "uccello di fuoco", è un uccello [[mitologia|mitologico]] presente nel [[folklore]] di vari popoli considerato in grado di controllare il [[fuoco (elemento)|fuoco]] e di rinascere dalle proprie ceneri dopo la morte.
Gli
== Descrizione ==
La fenice in vari miti era un favoloso uccello sacro, infatti simile a un'[[aquila reale]], e aveva il piumaggio dal colore splendido, il collo color d'oro, rosse le piume del corpo e azzurra la coda con penne rosee, le ali in parte d'oro e in parte di porpora, un lungo becco affusolato, lunghe zampe, due lunghe piume (una rosa ed una azzurra) che le scivolano morbidamente giù dal capo e tre lunghe piume che pendono dalla coda piumata (una rosea, una azzurra e una color rosso-fuoco).
Il motto della fenice è ''[[Post fata resurgo]]'' ("''dopo la morte torno ad alzarmi''").
Pochissimi storici si domandano se sia esistita la fenice, facendo riferimento alle opere dei poeti romani, considerandola nulla di più di un prodotto della fantasia dei seguaci del [[Dio-Sole]]. Alcuni, tuttavia, credono che il mito possa essere basato sull'esistenza di un vero uccello che viveva nella regione allora governata dagli [[Assiria|Assiri]].
Gli antichi la identificavano col [[fagiano dorato]] – tanto che [[Eliogabalo]] si vantò di averne catturata una –, nella [[Bibbia]], con l'[[Threskiornithinae|ibis]] o col [[Pavo cristatus|pavone]]; altri, con l'[[Ardea purpurea|airone rosso]] o l'[[Ardea cinerea|airone cenerino]], basandosi sull'abitudine degli antichi egizi di festeggiare il ritorno del primo airone cenerino sopra il salice sacro di [[Eliopoli]], considerato evento di buon auspicio, di gioia e di speranza.
Come l'[[airone]] che spiccava il volo sembrava mimare il sorgere del sole dall'acqua, la Fenice venne associata col sole e rappresentava il ''[[Anima (mitologia egizia)#Ba (spirito/personalità)|ba]]'' ("l'anima") del dio del sole [[Ra]], di cui era l'emblema — tanto che nel tardo periodo il geroglifico del Bennu veniva impiegato per rappresentare direttamente Ra.
Quale simbolo del sole che sorge e tramonta, la Fenice presiedeva al giubileo regale. Ed essendo colei che ri-sorge per prima, venne associata al pianeta [[Venere (astronomia)|Venere]] — che appunto veniva chiamato "la stella della nave del Bennu-Asar", e menzionata quale Stella del Mattino nell'invocazione:
{{citazione|Io sono il Bennu, l'anima di Ra, la guida degli Dei nel [[Duat]]. Che mi sia concesso entrare come un falco, ch'io possa procedere come il Bennu, la Stella del Mattino.}}
E come l'airone, che s'ergeva solitario sulla sommità delle piccole isole di roccia che sbucavano dall'acqua dopo la periodica inondazione del Nilo che ogni anno fecondava la terra col suo limo, il ritorno della Fenice annunciava un nuovo periodo di ricchezza e fertilità. Non a caso era considerata la manifestazione dell'[[Osiride]] risorto, e veniva spesso raffigurata appollaiata sul Salice, albero sacro ad Osiride. Per questa stessa ragione venne riconosciuta quale personificazione della forza vitale, e
Si dice infatti che il Bennu abbia creato sé stesso dal fuoco che ardeva sulla sommità del sacro salice di [[
Proprio come il sole, che è sempre lo stesso e risorge solo dopo che il sole "precedente" è tramontato, di Fenice ne esisteva sempre un unico esemplare per volta. Da qui l'appellativo "''semper eadem''": sempre la medesima.
Ogni mattina all'alba faceva il bagno nell'acqua e cantava una canzone così meravigliosa che il dio del sole arrestava la sua [[Barca solare (Egitto)|barca]] (o il suo carro, nella mitologia greca) per ascoltarla.
Talvolta visitava [[Eliopoli]] (la città del sole, di cui era l'uccello sacro) e si posava sulla pietra ben-ben: l'[[obelisco]] all'interno del santuario della città (nota originariamente col nome di "Innu", che significa "la città dell'obelisco", da cui il nome biblico On).
=== Morte e resurrezione ===
Secondo una versione del mito, la principale, l'araba fenice è divenuto il simbolo della morte e risurrezione; si dice infatti "come l'araba fenice che risorge dalle proprie ceneri".
Dopo aver vissuto per 500 anni, la Fenice sentiva sopraggiungere la sua morte, si ritirava in un luogo appartato e costruiva un nido sulla cima di una quercia o di una palma.
Qui accatastava le più pregiate piante balsamiche, con le quali intrecciava un nido a forma di uovo — grande quanto era in grado di trasportarlo (cosa che stabiliva per prove ed errori). Infine vi si adagiava, lasciava che i raggi del sole appiccassero l'incendio e si lasciava consumare dalle sue stesse fiamme.
Per via della cannella e della mirra che bruciano, la morte di una fenice è spesso accompagnata da un gradevole profumo.
Dal cumulo di cenere emergeva poi una piccola larva (o un uovo)
Ma nella antica tradizione riportata da [[Erodoto]], la fenice risorge ogni 500 anni, come riportato da [[Cheremone di Alessandria|Cheremone]], filosofo stoico iniziato ai misteri egizi o da [[Orapollo]] vissuto sotto Zenone. La fenice è una delle manifestazioni del sole, come interpretato da Sbordone che riporta una grafia tarda del nome di [[Osiride]] costituita da un occhio e uno scettro.
=== Storia ===
Storicamente parlando, uno dei primi resoconti dettagliati che abbiamo è quello dello storico greco [[Erodoto]]<nowiki>:</nowiki>
{{Quote|C'è anche un altro uccello sacro, che si chiama fenice. Io non l'ho mai visto, se non dipinto; poiché, tra l'altro, compare tra loro soltanto raramente: ogni 500 anni, come affermano i sacerdoti di Eliopoli; e si fa vedere, dicono, quando gli sia morto il padre. Per dimensioni e per forma, se è come lo si dipinge, è così: le penne sono parte color d'oro, parte color rosso vivo: soprattutto esso è molto somigliante all'aquila per contorni e per grandezza. Dicono che esso compia un'impresa di questo genere (ma, secondo me, il racconto non è credibile): cioè, partendo dall'Arabia, porta nel tempio del Sole il padre, tutto avvolto nella mirra, e lo seppellisce nel santuario.}}
Proprio a questo resoconto di Erodoto dobbiamo {{CN|l'erronea}} denominazione di "Araba Fenice".
[[Publio Ovidio Nasone|Ovidio]], ne ''[[Le metamorfosi (Ovidio)|Le metamorfosi]]'', ci narra della fenice, uccello che, giunto alla veneranda età di 500 anni, termine ultimo della vita concessagli, depone le sue membra in un nido di [[incenso]] e [[Cinnamomum verum|cannella]] costruito in cima ad una palma o a una quercia e spira. Dal suo corpo nasce poi un'altra fenice che, divenuta adulta, trasporta il nido nel tempio di [[Iperione (mitologia)|Iperione]], il Titano padre del dio Sole.
Ovidio dice:
Eliopoli, dove i sacerdoti di Ra conservavano gli archivi dei tempi passati. In quest'ottica, la Fenice era il nuovo profeta/messia che "distruggeva" gli antichi testi sacri per far risorgere una nuova Religione dai resti della precedente.
[[Publio Cornelio Tacito|Tacito]] arricchisce la storia, scrivendo che la giovane fenice solleva il corpo del proprio genitore morto fino a farlo bruciare nell'altare del Sole. Altri scrittori descrivono come la fenice morta si trasformi in un uovo, prima di essere portata verso il Sole.
''[[Il Fisiologo]]'', primo [[bestiario]] cristiano, cita il favoloso uccello:
{{Quote|'''IX) La fenice'''<br />
C'è un altro volatile che è detto fenice.<br />
Nostro Signore Gesù Cristo ha la sua figura, e dice nel Vangelo:
«Posso deporre la mia anima, per poi riprenderla una seconda volta».
Per queste parole i Giudei si erano scandalizzati e volevano lapidarlo. C'è dunque un uccello, che vive in alcune zone dell'India, detto fenice.
Di lui il Fisiologo ha detto che, trascorsi cinquecento anni della sua vita, si dirige verso gli alberi del [[Libano]]
Quindi il volatile arriva, entra nella città di Eliopoli, pieno di tutti gli aromi che sprigionano entrambe le sue ali; ed immediatamente vedendo la composizione di sarmenti che è stata fatta sull'altare, si alza e, circondandosi di profumi, un fuoco si accende da solo e da solo si consuma. Poi, un altro giorno, giunse un sacerdote e, dopo aver bruciato la legna che aveva collocato sopra l'altare, trovò qui, osservando, un modesto vermicello, che emanava un buonissimo odore.
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Il terzo il sacerdote tornò a vedere e notò che l'uccellino era divenuto un uccello fenice. Una volta salutato il sacerdote, volò via e si diresse al suo luogo antico.
Se invero questo uccello ha il potere di morire e di nuovo di rivivere, nel modo in cui gli uomini stolti si adirano per la parola di Dio, tu hai il potere come vero uomo e vero figlio di Dio, hai il potere di morire e di rivivere.
Dunque come ho detto prima, l'uccello prende l'aspetto del nostro Salvatore, che scendendo dal cielo, riempì le sue ali dei dolcissimi odori del Nuovo e dell'Antico Testamento, come egli stesso disse
La lunga vita della Fenice e la sua così drammatica rinascita dalle proprie ceneri, ne fecero il simbolo della rinascita spirituale, nonché del compimento della Trasmutazione Alchemica - processo Misterico equivalente alla rigenerazione umana ("Fenice" era il nome dato dagli alchimisti alla [[pietra filosofale]]).
Già simbolo della Sapienza divina (cfr. [[Libro di Giobbe|Giobbe]] 38 verso 36), intorno al IV secolo d.C. venne identificata con Cristo presumibilmente per via del fatto che tornava a manifestarsi 3 giorni dopo la morte, e come tale venne adottata quale simbolo paleocristiano di immortalità, resurrezione e vita dopo la morte.
[[Dante Alighieri]] così descrive la Fenice:
Al giorno d'oggi sopravvive il modo di dire "essere una fenice", per indicare qualcosa di cui non si conosce l'uguale, introvabile, un esemplare unico e soprattutto inafferrabile, secondo il ben noto detto di [[Pietro Metastasio|Metastasio]] (''Demetrio'', atto II, scena III):
{{Quote|È la fede degli amanti<br />
come l'araba Fenice:<br />
che vi sia ciascun lo dice,<br />
dove sia nessun lo sa.}}
Tale strofa venne ripresa pari pari, a parte «gli amanti» sostituiti con «le femmine», da [[Lorenzo Da Ponte]] nel libretto di ''[[Così fan tutte]]'' musicato da [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]]:
{{Quote|È la fede delle femmine<br />
come l'araba Fenice:<br />
che vi sia ciascun lo dice,<br />
dove sia nessun lo sa.}}
=== Astronomia ===
La [[Fenice (costellazione)|Fenice]] (abbreviazione: Phe) è anche una costellazione dell'Emisfero Sud, vicino a [[Tucano (costellazione)|Tucana]] (il Tucano) e Sculptor. Fu così chiamata da [[Johann Bayer]] nel [[1603]], ed è costituita da 11 stelle. Assai curiosamente, questa costellazione è universalmente stata riconosciuta come uccello, ed è stata chiamata Grifone, Aquila, Giovane Struzzo (dagli arabi) e Uccello di Fuoco (dai cinesi).
== Nel mondo ==
Vi sono controparti della Fenice in praticamente tutte le culture: sumera, assira, inca, azteca, russa (l'uccello fatto interamente di fuoco), quella dei nativi americani (Yel), e in particolare nella mitologia cinese (Feng), indù e buddista ([[Garuḍa]]), giapponese (Ho-oo o Karura), ed ebraica (Milcham):
=== Cina ===
{{citazione|Un uccello mitologico, che non muore mai, la fenice vola lontano, avanti a noi, osservando con occhi acuti il paesaggio circostante e lo spazio distante. Rappresenta la nostra capacità visiva, di raccogliere informazioni sensorie sull'ambiente che ci circonda e sugli eventi che si dipanano al suo interno. La fenice, con la sua bellezza assoluta, crea un'incredibile esaltazione unita al sogno dell'immortalità.|''The Feng Shui Handbook'', feng shui Master Lam Kam Chuen}}
Nella tradizione cinese la fenice appartiene ai [[Si Ling]].
Rappresentava il potere e la prosperità, ed era un attributo esclusivo dell'imperatore e dell'imperatrice, che erano gli unici in tutta la Cina ad essere autorizzati a portare il simbolo del Feng. Era la personificazione delle forze primordiali dei Cieli, e talvolta veniva rappresentata con la testa e la cresta di fagiano e la coda di pavone (ma siccome i cinesi desideravano dare al Feng i più begli attributi di tutti gli animali, lo raffiguravano con la fronte della gru, il becco dell'uccello selvatico, la gola della rondine, il collo del serpente, il guscio della testuggine, le strisce del drago e la coda di un pesce).
Nel becco portava due pergamene o una scatola quadrata che conteneva i Testi Sacri, e recava iscritte nel corpo le Cinque Virtù Cardinali. Si dice inoltre che la sua canzone contenesse le cinque note della scala musicale cinese, e che la sua coda includesse i cinque colori fondamentali (
Il Feng viene a volte dipinto con una [[sfera
Appare soltanto in tempi di pace e prosperità, e scompare nei tempi bui. Diversamente dal [[Benu]], il Feng può essere maschio o femmina, e vivere in coppia — coppia che rappresenta la felicità della coppia di sposi. Al concepimento, è il Feng a consegnare l'anima del nascituro nel grembo della madre.
===
In giapponese classico la Fenice figura col nome di '''Hōō''' (鳳凰 ホウオウ) trascritto anche come Houou, o anche '''fushichō''' (不死鳥 ふしちょう), mentre '''fenikusu''' (フェニクス) viene più recentemente dalla trascrizione dell'americano phoenix; viene usata anche la traslitterazione di "uccello di fuoco" '''hinotori''' (火の鳥).
Hōō è anche usato per indicare la costellazione della fenice. '''Karura''' è invece una trascrizione (con adattamento) del nome [[sanscrito]] [[Garuḍa]]: è un'enorme aquila sputa fuoco dalle piume dorate e gemme magiche che ne coronano la testa, ed annuncia l'arrivo di una nuova era.
Nel franchise ''[[Pokémon]]'', [[Ho-Oh]] è evidentemente una rappresentazione della fenice, non solo per il nome banalmente anagrammato, ma anche per il suo aspetto che è facilmente riconducibile a quello di una fenice nell'immaginario collettivo. Inoltre la comparsa, seppur fugace, di questo Pokémon nel primo episodio della [[Pokémon (serie animata)|serie animata]] è decisamente in linea con il significato dell'animale che annuncia appunto "l'arrivo di una nuova era". La figura della Fenice nel [[manga]] vede una sua prima rappresentazione nell'opera ''[[La Fenice (manga)|La Fenice]]'' del mangaka [[Osamu Tezuka]], nel quale la fenice sta a raffigurare la grande e prorompente forza della natura.
===
Nella cultura induista e buddista, la Fenice si chiama '''[[Garuḍa]]'''.
Ha ali e becco d'aquila, un corpo umano, la faccia bianca, ali scarlatte e un corpo d'oro. È uno dei supremi veggenti d'infinita coscienza. Narra la leggenda indù che [[Kadru]], madre di tutti i serpenti, combatté con la madre di Garuda, imprigionandola. Garuda andò quindi a recuperare del Soma, che lo rese immortale, per liberare sua madre da Kadru. [[Visnù]], colpito da ciò, lo scelse come avatar (l'incarnazione terrestre) o destriero.
Comunque, Garuda mantenne un grande odio verso i [[Nāga]] (la famiglia dei serpenti e dei draghi), e ne ammazzava uno al giorno per pranzo. Poi però un principe buddista gl'insegnò l'astinenza, e Garuda riportò in vita le ossa di molti dei serpenti che aveva ucciso.
=== Antico Egitto ===
Nella [[mitologia egizia|Religione egizia]] la Fenice prende il nome di [[Benu]] e viene considerata una vera e propria [[divinità]]; l'uccello mitologico consacrato al dio Ra è simbolo della nascita e della resurrezione dopo la morte e quindi della vita eterna. Ad esso sono associate quattro [[piramidi]] dell'antico Egitto. La [[Piramide di Cheope]], ''dove il sole sorge e tramonta'', [[Piramide di Sahura|Sahura]], ''splendente come lo spirito Fenice'', [[Neferirkara|Neferikare]], ''dello spirito Fenice"'' e [[Neferkhau|Reneferef]], ''divina come gli spiriti Fenice''.
Nell'opera biblico-egittologica ''Giuseppe, Maestro del Mondo e delle scienze'', viene associato il Benu a [[Giuseppe (patriarca)|Giuseppe d'Egitto]], {{senza fonte| il quale, risulta anche l'anticipazione del Cristo che muore e risorge. Messo a morte dai fratelli è associato alla porpora sanguigna, che regale, risorge glorioso.}}
La simbologia associa alla Fenice il numero romano di LXXI, ovvero 71, dove il numero 7 indica le ceneri (come 7º giorno fine) e il numero 1 indica la vita, l'inizio. Come la fenice che dalla fine ha un nuovo inizio.
=== Ebraismo ===
Nelle leggende ebraiche, la Fenice viene chiamata '''ha-chôl''' (עוף החול) o '''Milcham'''.
Una leggenda ebraica narra che [[Eva]] mangiò il frutto proibito, divenne gelosa dell'immortalità e della purezza delle altre creature del [[Giardino dell'Eden]] e così convinse tutti gli animali a mangiare a loro volta il frutto proibito, affinché seguissero la sua stessa sorte.
Tutti gli animali cedettero, tranne la Fenice, che Dio ricompensò ponendola in una città fortificata dove avrebbe potuto vivere in pace per 1000 anni. Alla fine di ogni periodo di 1000 anni, l'uccello bruciava e risorgeva da un uovo che veniva trovato nelle sue ceneri.<ref>{{Cita libro|nome=Jacopo|cognome=Pellegrini|nome2=Guido|cognome2=Zaccagnini|titolo=Vivere senza paura: scritti per Mario Bortolotto|url=https://books.google.it/books?id=bXPcfAdmbW0C&pg=PA315&dq=eva+fenice+frutto+proibito&hl=it&sa=X&ei=fXUmT-XiH4LqObKXhK8I&redir_esc=y|accesso=2023-09-13|data=2007|editore=EDT srl|lingua=it|ISBN=978-88-6040-076-5}}</ref>
C'è chi ritiene che i [[Padri della Chiesa]] accolsero la tradizione ebraica e fecero della fenice il simbolo della resurrezione della carne. In realtà le citazioni cristiane più antiche, a partire dalla ''Lettera a Corinzi'' di papa [[Clemente I]] e dal ''[[De ave phoenice]]'' di [[Lattanzio]] dimostrano ampiamente di derivare da Erodoto, Plinio e Ovidio, i cui racconti furono adattati al pensiero cristiano. A partire da quell'epoca, la fenice entra nell'iconografia delle catacombe e poi ricorre sempre più frequentemente nell'arte cristiana.
== Paralleli con altre figure leggendarie ==
[[Quetzalcoatl]], dio uccello (o serpente piumato) dell'America
Da un'iscrizione [[Maya]] del 987 d.C.:
Wakonda, uccello del tuono degli indiani [[Dakota (gruppo etnico)|Dakota]]. Per i [[Sioux]], "grande potere superiore", fonte di potere e saggezza, divinità generosa che sostiene il mondo e illumina lo sciamano.
Nella narrativa dell'antica [[Persia]] è presentata con il nome di [[Homa]] o Seemorgh.
== Nei media ==
* ''Hi no Tori'' (''La Fenice'') era il progetto più ambizioso del "padre dei [[manga]]" [[Osamu Tezuka]] e definito dall'autore stesso "l'opera della vita": si tratta di un lungo affresco che narra la storia dell'umanità e la vana ricerca dell'immortalità, simboleggiata appunto dalla Fenice. La serie, cominciata nel 1954, fu interrotta dopo dodici capitoli dalla scomparsa dell'autore nel 1989.
* Ne ''[[Il volo della fenice (film 1965)|Il volo della Fenice]]'', film del 1965 poi rielaborato nel 2004, Fenice è il nome dato all'aereo in scala ridotta costruito dall'equipaggio di un aereo caduto tra le dune del deserto africano.
* ''La Fenice'' è una canzone presentata al [[Festival di Sanremo 1984]] da [[Santandrea]].
* ''La Fenice'' è una canzone del collettivo hip hop italiano [[Colle der Fomento]] in collaborazione con [[Kaos (rapper)|Kaos]] del 2007.
* ''Araba Fenice'' è una canzone di [[Loredana Bertè]] del 2007.
* Nell'anime ''[[Gear Fighter Dendoh]]'' la settima delle armi elettroniche porta il nome di Antica Fenice: oltre a donare ai mecha un'energia infinita, è anche in grado di ridare vita alle armi elettroniche.
* Nella serie manga e anime ''[[I Cavalieri dello Zodiaco]]'' uno dei cinque protagonisti, [[Ikki di Phoenix|Ikki]] (nel doppiaggio italiano dell'anime ribattezzato "Phoenix"), è protetto dalla [[costellazione della Fenice]] e il suo ''cloth'' (l'armatura che tutti i cavalieri portano) è l'unico in grado di risorgere dalle proprie ceneri se distrutto.
* [[Jean Grey]], uno degli [[X-Men]] più noti e potenti, è spesso posseduta dall'entità cosmica [[Fenice (Marvel Comics)|Fenice]], che amplifica ancora di più i suoi poteri rendendola un essere semidivino.
* Nel film ''[[Maleficent - Signora del male]]'' la protagonista ricompare, dopo essere morta, sotto forma della Fenice.
* Nella serie televisiva ''[[Legacies]]'' Landon Kirby è una fenice.
* Nella serie televisiva ''[[Supernatural (serie televisiva)|Supernatural]]'' le fenici sono mostri molto rari e antichi dall'aspetto umano le cui ceneri sono in grado di danneggiare Eva, la madre di tutti i mostri.
* Nella serie manga e anime ''[[Ken il guerriero]]'' uno dei principali antagonisti, Souther, è il maestro dello stile della fenice mitologica - il più potente - della sacra scuola di Nanto.
* Nella serie manga e anime [[One Piece]], [[Barbabianca (personaggio)|Marco]], comandante della prima divisione dei pirati di [[Quattro Imperatori (One Piece)|Barbabianca]], può trasformarsi in una fenice. Nello stesso, un altro pirata di nome Puzzle viene soprannominato "la fenice".
* Sia Devilfenix che il suo destriero Fenision, personaggi della serie [[Gormiti]], sono ispirati all'uccello mitologico
* Il Pokémon ''[[Ho-Oh]]'' è basato sulla fenice
* Nella celebre serie di ''[[Harry Potter]]'', ''[[Fanny]]'', animale domestico di [[Albus Silente]], è un esemplare di fenice, in grado di curare le ferite con le sue lacrime e di trasportare in volo grandi pesi per lunghi tratti.
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<references />
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* Roelof van den Broek. ''The Myth of the Phoenix - According to Classical and Early Christian Traditions''. E.J. Brill, Leiden, 1972.
* Silvia Fabrizio-Costa (a cura di). ''Phenix: Mythe Et Signe: Actes Du Colloque International de Caen (12-14 Octobre 2000)'', Peter Lang, Bern, 2001. ISBN 3-906767-89-2.
* Françoise Lecocq:
** « L'empereur romain et le phénix », ''Phénix: mythe(s) et signe(s)'', ed. S. Fabrizio-Costa, Peter Lang, Berne, 2001, pp. 27-56.
** « Le renouveau du symbolisme du phénix au XXe s. », ''Présence de l'Antiquité grecque et romaine au XXe s.'', ed. R. Poignault, coll. Caesarodunum n° XXXIV-XXXV bis, Tours, 2002, pp. 25-59.
** « Les sources égyptiennes du mythe du phénix », ''L'Egypte à Rome'', éd. F. Lecocq, Cahiers de la Maison de la Recherche en Sciences Humaines, n° 41, Caen, 2005. ISSN 1250-6419, reed. 2008 (pp. 211-266).
** « L'iconographie du phénix à Rome », ''Images de l'animal dans l'Antiquité. Des figures de l'animal au bestiaire figuré'', ''Schedae'' 2009, n° 17, fasc. 2, p. 107-130, https://web.archive.org/web/20160303181505/http://www.unicaen.fr/puc/images/preprint0062009.pdf pp. 73-106. {{fr icon}}
** « L'œuf du phénix. Myrrhe, encens et cannelle dans le mythe du phénix », ''L'animal et le savoir, de l'Antiquité à la Renaissance'', ''Schedae'' 2009, n° 6, fasc. 1, p. 73-106, https://web.archive.org/web/20160303174320/http://www.unicaen.fr/puc/images/preprint0172009.pdf, pp. 107-130. {{fr icon}}
** « Le roman indien du phénix ou les variations romanesques du mythe du phénix », ''Présence du roman grec et latin'', ed. R. Poignault, coll. Caesarodunum n° XL-XLI bis, Clermont-Ferrand, 2011, pp. 405-429.
** « Le phénix dans l'oeuvre de Claudien: la fin d'un mythe. Pour une lecture politique du phénix: quelques arguments », ''Claudien. Mythe, histoire et science'', éd. F. Garambois-Vasquez, Presses universitaires de Saint-Étienne, coll. Antiquité. Mémoires du Centre Jean Palerne XXXVI, 2011, pp. 113-157.
** « ''Kinnamômon ornéon'' ou phénix ? L'oiseau, la viande et la cannelle », ''Prédateurs dans tous leurs états. Evolution, biodiversité, interactions, mythes, symboles'', XXXIe Rencontre Internationale d'Archéologie et d'Histoire d'Antibes, ed. J.-P. Brugal, A. Gardeisen, A. Zucker, Éditions APDCA, Antibes, 2011, pp. 409-420.
** « Parfums et aromates dans le mythe du phénix », Liber aureus. ''Mélanges d'antiquité et de contemporanéité offerts à Nicole Fick'', éd. S. Laigneau-Fontaine et F. Poli, Nancy, ADRA, coll. Études anciennes 46 (diff. Paris, De Boccard), 2012, 2 vol., 648 p., vol. I, pp. 179-206.
** « ''L'oiseau Phénix'' de Lactance: ''uariatio'' et postérité (de Claudien au poème anglo-saxon médiéval ''The Phoenix'' », La ''uariatio'' : l'aventure d'un principe d'écriture, de l'Antiquité au XXIe s. » (dir. H. Vial), Paris, Classiques Garnier, 2014, pp. 185-201.
** « ‘Le sexe incertain du phénix’: de la zoologie à la théologie », ''Le phénix et son autre: poétique d'un mythe des origines au XVIe siècle'', dir. L. Gosserez, Presses universitaires de Rennes, coll. Interférences, 2013, pp. 177-199, ISBN 978-2-7535-2735-5.
** « ''Caeneus auis unica'' (Ovide, ''Mét.'' 12, 532) est-il le phénix ? », ''Le phénix et son autre: poétique d'un mythe des origines au XVIe siècle'', dir. L. Gosserez, Presses universitaires de Rennes, coll. Interférences, 2013, pp. 201-210, ISBN 978-2-7535-2735-5.
** "Y a-t-il un phénix dans la Bible ? À propos de Job 29:18, de Tertullien, ''De resurrectione carnis'' 13, et d'Ambroise, ''De excessu fratris'' 2, 59", ''Kentron'' 30, 2014, pp. 55-82.
** "The Dark Phoenix. Rewriting an ancient myth in todays' popular culture", ''Ancient Myths in the Making of Culture''<span>, M. Budzowska & J. Czerwinska (éd.), Peter Lang, Warsaw Studies in Classical Literature and Culture, 3, Frankfurt am Main, Berlin, Bern, Bruxelles, New York, Oxford, Wien, 2014, pp. 341-354</span>''.''
** « Un bilan de la recherche contemporaine sur le mythe du phénix », ''Roda da fortuna'' 2015, 4/1, pp. 257-273 https://media.wix.com/ugd/3fdd18_547a25199a384e0ab5f8a313098d4f09.pdf {{fr icon}}
** « Inventing the Phoenix. A Myth in the making through Words and Images ». ''Animals in Greek and Roman Religion and Myth'', ed. P. A. Johnston, A. Mastrocinque et S. Papaioannou, Cambridge Scholars Publishing, 2016, pp. 449-478 (in linea on academia.edu).
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** « Le mythe du phénix dans la ''fantasy'' jeunesse », ''Cahiers Robinson'' 49: ''Fantasy et Enfance'', Artois Presses Université, 2021, pp. 103-116.
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** Compte rendu de R. Henke ''Der Vogel Phönix Im Altertum : Mythos und Symbolik'', Aschendorff Verlag, 2020, ''Kentron'' 37, 2022, pp. 245-266 (https://journals.openedition.org/kentron/6066) {{fr icon}}
* [[Francesco Zambon]], [[Alessandro Grossato]]. ''Il mito della fenice in Oriente e in Occidente'', Venezia, Marsilio Editori, 2004. ISBN 88-317-8614-8
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== Voci correlate ==
* [[Pirausta]]
* [[Salamandra (mitologia)]]
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{{interprogetto|wikt=fenice|q|preposizione=sulla}}
== Collegamenti esterni ==
* Per una interpretazione astroNomica del mito della fenice da parte dell'ing. Giuseppe De Cesaris, presentata nel 2006 al VI Convegno della Società Italiana di Archeoastronomia, si veda dall'archivio della società (o si copincolli nel campo indirizzi del browser) -->> [http://archeoastronomia.altervista.org http://archeoastronomia.altervista.org/wp-content/uploads/2019/07/SIA6_11.pdf] {{Collegamenti esterni}}
{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Fenice]]
[[Categoria:Iconografia]]
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