Plantae: differenze tra le versioni
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{{Tassobox
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<!-- CLASSIFICAZIONE: -->|immagine = [[File:Diversity of plants (Streptophyta) version 2.png|255px]]
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**[[Prasinodermophyta]]
** [[Viridiplantae]]
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**** [[Anthocerotophyta]]
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***** [[Euphyllophyta]]
****** [[Polypodiophyta]] (felci)
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****** [[Spermatophyta]]
******* [[Gymnospermae]] (gimnosperme)
******** [[Ginkgophyta]]
******** [[Pinophyta]]
******** [[Cycadophyta]]
******** [[Gnetophyta]]
******* [[Angiospermae]] (angiosperme)
}}
Le '''piante''' ('''Plantae''' <small>Haeckel,</small> dette anche '''vegetali''') sono organismi viventi [[Organismo unicellulare|uni]] o [[Organismo pluricellulare|pluricellulari]], [[Eukaryota|eucarioti]] [[Fotosintesi clorofilliana|foto-aerobici]], con [[Cloroplasto|cloroplasti]] di origine [[Endosimbiosi|endosimbiotica primaria]]. Vi sono {{formatnum:386654}} [[specie]] di piante catalogate.<ref>{{Cita web|url=https://eol.org/pages/42430800|titolo=plants - Encyclopedia of Life|sito=eol.org|accesso=15 agosto 2022}}</ref> Sono piante gli [[albero|alberi]], gli [[arbusto|arbusti]] o cespugli, le [[erba|erbe]], i [[pianta rampicante|rampicanti]], le [[pianta succulenta|succulente]], le [[felci]], i [[muschi]], [[Chlorophyta|alghe verdi]] e molti altri ancora.
La maggior parte delle piante è rappresentata dal gruppo delle [[angiosperme]] (appartenenti alle [[Spermatophyta|spermatòfite]]), con circa {{formatnum:250000}} specie che si distinguono dagli altri [[phylum|gruppi]] per la produzione dei [[fiore|fiori]], seguita, dopo l'[[impollinazione]], dalla formazione di [[seme|semi]] racchiusi e protetti all'interno di un [[frutto]].
Le branche della [[biologia]] più importanti che si occupano dello studio delle piante sono la [[botanica]] per la sistematica e l'anatomia, la [[fisiologia vegetale]] per il loro funzionamento e l'ecologia vegetale, che studia la distribuzione delle piante e l'effetto dei fattori ambientali che influenzano tale distribuzione, nonché le interazioni tra le piante e gli altri organismi.
== Definizione ==
Per la [[biologia]] le piante hanno alcune caratteristiche fondamentali:
* sono formate da [[cellula|cellule]] [[Eukaryota|eucariote]], cioè cellule particolarmente evolute, dotate di un [[nucleo cellulare|nucleo]] protetto da una [[membrana nucleare|membrana]];
* sono [[autotrofia|organismi autotrofi]], per l'approvvigionamento energetico svolgono la [[fotosintesi clorofilliana]], un insieme di reazioni biochimiche, che permette di catturare parte della luce solare trasformando l'anidride carbonica in zuccheri ed altre sostanze;
* le [[parete cellulare|pareti cellulari]] sono strutturate con una base di [[cellulosa]] e le cellule stesse possono immagazzinare [[amido]] come fonte energetica di riserva.
I limiti precisi del regno delle piante, per quanto riguarda gli organismi inferiori e in particolare unicellulari, sono stati oggetto di valutazioni in parte discordanti. Inizialmente, il regno delle piante (più esattamente il regno Vegetale, vedi sotto) comprendeva anche organismi eterotrofi (come gli animali) come i [[Fungi|funghi]], e tutti i batteri e archeobatteri. Successivamente, le piante vennero ristrette ai soli organismi autotrofi pluricellulari, rimandando tutti gli organismi unicellulari anche autotrofi al regno dei [[Protista|protisti]].
Oggi prevale la tendenza a riportare nel regno delle piante gli organismi unicellulari autotrofi, purché eucarioti.<ref>{{cita web|url=http://www.cladocera.de/protozoa/cavalier-smith_2004_prs.pdf|titolo=Only six kingdoms of life|accesso=22 settembre 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110110023752/http://www.cladocera.de/protozoa/cavalier-smith_2004_prs.pdf|dataarchivio=10 gennaio 2011|urlmorto=no}}</ref> Ciò si applica in particolare alle [[alga|alghe]] [[Chlorophyta|verdi]], tradizionalmente incluse nei Protisti; esse farebbero parte del regno delle piante, perché hanno cellule con le pareti di cellulosa, contengono lo stesso tipo di clorofilla delle piante terrestri e producono amido con la fotosintesi.
Vi sono anche altre posizioni, come quella degli studiosi che considerano ancora oggi le piante un gruppo tassonomico ben circoscritto, dal quale ribadiscono l'esclusione delle alghe.<ref>{{cita pubblicazione|cognome= Denis H.|nome= Lynn|data= 19|anno= 2005|mese= 10|titolo= The New Higher Level Classification of Eukaryotes with Emphasis on the Taxonomy of Protists|rivista= Journal of Eukaryotic Microbiology|volume= 52|numero= 5|pp= 399-451|doi= 10.1111/j.1550-7408.2005.00053.x|issn = 1066-5234}}</ref> Ancora più controversa è la collocazione delle [[Rhodophyta|alghe rosse o rodofite]], che hanno una parentela meno stretta delle alghe verdi con le piante superiori. Rimangono unanimemente esclusi i [[Prokaryota|procarioti]] capaci di fotosintesi, in particolare il gruppo delle alghe azzurre (più correttamente chiamate [[Cyanobacteria|cianobatteri]]).
Per la loro semplicità strutturale e la stretta vicinanza [[filogenesi|filogenetica]], le alghe verdi vengono considerate antenate delle piante terrestri. Secondo questa ipotesi, circa 400 milioni di anni fa alcune alghe verdi d'acqua dolce (le [[Charophyceae|Caroficee]] o le [[Charophyta|Carofite]] secondo i diversi inquadramenti tassonomici), facevano capolino sulle rive dei [[lago|laghi]] esposte per breve tempo all'[[aria]]. Queste sottili fasce verdi intorno alle zone d'acqua erano l'unica [[vegetazione]] sulla terraferma, allora completamente deserta.
== Evoluzione ==
Gli antenati delle piante terrestri si sono evoluti nell'acqua. Una schiuma algale si formò sulla terra già 1,2 miliardi di anni fa, ma solo nell'[[Ordoviciano]], intorno a 450 milioni di anni fa, apparvero le prime piante terrestri, con un livello di organizzazione simile a quello delle [[Bryophyta|briofite]].<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Thomas N.|cognome=Taylor|data=1988-11|titolo=THE ORIGIN OF LAND PLANTS: SOME ANSWERS, MORE QUESTIONS|rivista=TAXON|volume=37|numero=4|pp=805-833|lingua=en|accesso=27 ottobre 2024|doi=10.2307/1222087|url=https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.2307/1222087}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=EN|autore=Paul F. Ciesielski|url=https://www.clas.ufl.edu/users/pciesiel/gly3150/plant.html|titolo=Transition of plants to land|sito=University of Florida|accesso=9 settembre 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/19991009125017/https://www.clas.ufl.edu/users/pciesiel/gly3150/plant.html|dataarchivio=9 ottobre 1999|urlmorto=sì}}</ref> Tuttavia, i fossili di organismi con un [[tallo]] appiattito nelle rocce [[Precambriano|precambriane]] suggeriscono che eucarioti multicellulari d'acqua dolce esistevano oltre un miliardo di anni fa.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Paul K.|cognome=Strother|nome2=Leila|cognome2=Battison|nome3=Martin D.|cognome3=Brasier|data=2011-05|titolo=Earth’s earliest non-marine eukaryotes|rivista=Nature|volume=473|numero=7348|pp=505-509|lingua=en|accesso=27 ottobre 2024|doi=10.1038/nature09943|url=https://www.nature.com/articles/nature09943}}</ref>
Le piante terrestri primitive iniziarono a diversificarsi nel tardo [[Siluriano]], intorno al 420 milioni di anni fa. [[Bryophyta|Muschi]], [[Lycopodiopsida|licofite]] e [[Polypodiopsida|felci]] compaiono poi nei reperti fossili.<ref>{{Cita libro|nome=Richard|cognome=Crang|nome2=Sheila|cognome2=Lyons-Sobaski|nome3=Robert|cognome3=Wise|titolo=Plant Anatomy: A Concept-Based Approach to the Structure of Seed Plants|url=https://books.google.com/books?id=tt58DwAAQBAJ&q=plant+anatomy+a+concept-based+approach+to+the+structure+of+seed+plants|anno=2018|editore=Springer|p=17|ISBN=9783319773155}}</ref> L'anatomia delle piante primitive è conservata nei minimi dettagli cellulari in un insieme di fossili del [[Devoniano]] antico. Queste prime piante vennero conservate pietrificandosi nella [[selce]] formata nelle sorgenti calde vulcaniche ricche di silice.<ref name="GarwoodOliver2019">{{Cita pubblicazione|nome=Russell J.|cognome=Garwood|nome2=Heather|cognome2=Oliver|nome3=Alan R. T.|cognome3=Spencer|data=2020-01|titolo=An introduction to the Rhynie chert|rivista=Geological Magazine|volume=157|numero=1|pp=47-64|lingua=en|accesso=27 ottobre 2024|doi=10.1017/S0016756819000670|url=https://www.cambridge.org/core/journals/geological-magazine/article/abs/an-introduction-to-the-rhynie-chert/8F6F361EF41FED11FA97C3448DE09458}}</ref>
Entro la fine del Devoniano, la maggior parte delle caratteristiche di base delle piante odierne erano presenti, tra cui radici, foglie e [[xilema]] in alberi come ''[[Archaeopteris]]''.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Charles B.|cognome=Beck|data=1º ottobre 1960|titolo=The identity of Archaeopteris and Callixylon|rivista=Brittonia|volume=12|numero=4|pp=351-368|lingua=en|accesso=27 ottobre 2024|doi=10.2307/2805124|url=https://link.springer.com/article/10.2307/2805124}}</ref><ref name="Rothwelletal989">{{Cita pubblicazione|nome=G. W.|cognome=Rothwell|nome2=S. E.|cognome2=Scheckler|nome3=W. H.|cognome3=Gillespie|data=1989-06|titolo=Elkinsia gen. nov., a Late Devonian Gymnosperm with Cupulate Ovules|rivista=Botanical Gazette|volume=150|numero=2|pp=170-189|lingua=en|accesso=27 ottobre 2024|doi=10.1086/337763|url=https://www.journals.uchicago.edu/doi/10.1086/337763}}</ref> Il periodo [[Carbonifero]] vide lo sviluppo di foreste in ambienti paludosi dominati da licopodi e [[Equisetum|equiseti]], alcuni dei quali grandi quanto alberi, e la comparsa delle prime [[Gymnospermae|gimnosperme]], le prime [[Spermatophyta|piante da seme]].<ref>{{Cita web|url=https://www.bgs.ac.uk/discovering-geology/fossils-and-geological-time/plants-2/|titolo=Plants|sito=British Geological Survey|lingua=en|accesso=27 ottobre 2024}}</ref> L'[[Estinzione di massa del Permiano-Triassico|evento di estinzione del Permiano-Triassico]] cambiò radicalmente le strutture delle comunità.<ref name="McElwain Punyasena 2007 pp. 548–557">{{Cita pubblicazione|nome=Jennifer C.|cognome=McElwain|nome2=Surangi W.|cognome2=Punyasena|data=2007-10|titolo=Mass extinction events and the plant fossil record|rivista=Trends in Ecology & Evolution|volume=22|numero=10|pp=548-557|accesso=27 ottobre 2024|doi=10.1016/j.tree.2007.09.003|url=https://linkinghub.elsevier.com/retrieve/pii/S016953470700256X}}</ref> Ciò potrebbe aver creato le premesse per l'evoluzione delle [[Angiosperme|piante da fiore]] nel [[Triassico]] (~200 milioni di anni fa), con una [[radiazione adattativa]] nel [[Cretacico|Cretaceo]] così rapida che Darwin la definì un "mistero abominevole".<ref name="Friedman-2009">{{Cita pubblicazione|nome=William E.|cognome=Friedman|data=2009-01|titolo=The meaning of Darwin's "abominable mystery"|rivista=American Journal of Botany|volume=96|numero=1|pp=5-21|lingua=en|accesso=27 ottobre 2024|doi=10.3732/ajb.0800150|url=https://bsapubs.onlinelibrary.wiley.com/doi/10.3732/ajb.0800150}}</ref><ref name="Berendse Scheffer 2009 pp. 865–872">{{Cita pubblicazione|nome=Frank|cognome=Berendse|nome2=Marten|cognome2=Scheffer|data=2009-09|titolo=The angiosperm radiation revisited, an ecological explanation for Darwin's 'abominable mystery'|rivista=Ecology Letters|volume=12|numero=9|pp=865-872|lingua=en|accesso=27 ottobre 2024|doi=10.1111/j.1461-0248.2009.01342.x|url=https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1461-0248.2009.01342.x}}</ref><ref name="Herendeen-2017">{{Cita pubblicazione|nome=Patrick S.|cognome=Herendeen|nome2=Else Marie|cognome2=Friis|nome3=Kaj Raunsgaard|cognome3=Pedersen|data=3 marzo 2017|titolo=Palaeobotanical redux: revisiting the age of the angiosperms|rivista=Nature Plants|volume=3|numero=3|pp=1-8|lingua=en|accesso=27 ottobre 2024|doi=10.1038/nplants.2017.15|url=https://www.nature.com/articles/nplants201715}}</ref> Le [[Pinophyta|conifere]] si diversificarono dal tardo Triassico in poi e divennero una parte dominante della flora nel [[Giurassico]].<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Brian A.|cognome=Atkinson|nome2=Rudolph|cognome2=Serbet|nome3=Timothy J.|cognome3=Hieger|data=1º ottobre 2018|titolo=Additional evidence for the Mesozoic diversification of conifers: Pollen cone of Chimaerostrobus minutus gen. et sp. nov. (Coniferales), from the Lower Jurassic of Antarctica|rivista=Review of Palaeobotany and Palynology|volume=257|pp=77-84|accesso=27 ottobre 2024|doi=10.1016/j.revpalbo.2018.06.013|url=https://linkinghub.elsevier.com/retrieve/pii/S0034666717302543}}</ref><ref name="Leslie etal-2018">{{Cita pubblicazione|nome=Andrew B.|cognome=Leslie|nome2=Jeremy|cognome2=Beaulieu|nome3=Garth|cognome3=Holman|data=2018-09|titolo=An overview of extant conifer evolution from the perspective of the fossil record|rivista=American Journal of Botany|volume=105|numero=9|pp=1531-1544|lingua=en|accesso=27 ottobre 2024|doi=10.1002/ajb2.1143|url=https://bsapubs.onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/ajb2.1143}}</ref>
== Sistematica ==
A partire dal [[XVII secolo]], le piante venivano incluse nel più vasto – ed allora poco conosciuto – Regno Vegetale, che comprendeva anche tutti i tipi di [[alghe]], i [[funghi]], i [[batteri]] e i [[licheni]]. Dal [[XX secolo]], con l'avanzare delle conoscenze scientifiche, i funghi, biochimicamente e filogeneticamente molto più affini agli [[animalia|animali]], vennero ascritti a un separato [[regno (biologia)|regno tassonomico]], i batteri si ripartirono nei due regni (o, più correttamente, divisioni) [[Bacteria|eubatteri]] e [[Archaea|archeobatteri]], i licheni vennero riconosciuti come organismi modulari formati dalla [[Simbiosi (ecologia)|simbiosi]] di un'alga e di un fungo, mentre le alghe della prima classificazione vennero disperse: la maggior parte di quelle microscopiche comprese nelle piante, mentre molte altre, a seconda dei gruppi, divise in ambiti tassonomici differenziati e tuttora in parte controversi.
Nel corso della complessa [[storia della tassonomia]] delle piante, i continui cambiamenti apportati dai botanici [[sistematica|sistematici]] hanno così generato diversi raggruppamenti, spesso basati su distinzioni morfologiche e riproduttive. Anche se molti di essi sono ufficialmente in disuso, questi gruppi rimangono tuttora utilizzati in botanica perché offrono una rapida comprensione delle differenze mostrate dagli organismi vegetali, a seguito di una diversa complessità tracciata dal [[evoluzione|cammino evolutivo]].
Con l'avvento della filogenesi molecolare, molti gruppi inizialmente considerati monofiletici come le Bryophyta, le Gimnosperme o le Charophyta, sono stati suddivisi in linee separate risultando così parafiletici. Un [[cladogramma]] semplificato realizzato alla luce degli studi filogenetici è il seguente:<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Zhenhua|cognome=Zhang|nome2=Xiaoya|cognome2=Ma|nome3=Yannan|cognome3=Liu|data=2022-02|titolo=Origin and evolution of green plants in the light of key evolutionary events|rivista=Journal of Integrative Plant Biology|volume=64|numero=2|pp=516-535|lingua=en|accesso=8 novembre 2024|doi=10.1111/jipb.13224|url=https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/jipb.13224}}</ref>
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==
[[File:Struttura della cellula vegetale.svg|sinistra|miniatura|Struttura della cellula vegetale]]
[[File:Plant Anatomy.svg|sinistra|miniatura|Anatomia di una pianta da seme. 1. Fusto. 2. Apparato [[Radice (botanica)|radicale]]. 3. [[Ipocotile]]. 4. Germoglio terminale. 5. [[Foglia]]. 6. Internodio. 7. Gemma ascellare. 8. [[Picciolo]]. 9. Stelo. 10. Nodo. 11. [[Fittone]]. 12. Peli radicali. 13. Punta della radice. 14. [[Caliptra (botanica)|Cuffia della radice]].]]
Le cellule vegetali presentano caratteristiche distintive che mancano in altre cellule eucariote (come quelle degli animali). Tra questi vi sono il grande [[vacuolo]] centrale pieno d'acqua, i [[Cloroplasto|cloroplasti]] e la forte e flessibile [[parete cellulare]], che si trova all'esterno della [[membrana cellulare]]. I cloroplasti derivano da quella che un tempo era una simbiosi tra una cellula non fotosintetica e un [[Cyanobacteria|cianobatterio]] fotosintetico. La parete cellulare, composta principalmente da [[cellulosa]], consente alle cellule vegetali di [[Turgore cellulare|gonfiarsi d'acqua]] senza scoppiare. Il vacuolo consente alla cellula di cambiare dimensione mentre la quantità di [[citoplasma]] rimane la stessa.<ref>{{Cita web|url=https://www.nature.com/scitable/topicpage/plant-cells-chloroplasts-and-cell-walls-14053956/|titolo=Plant Cells, Chloroplasts, Cell Walls {{!}} Learn Science at Scitable|sito=www.nature.com|lingua=en|accesso=27 ottobre 2024}}</ref>
La maggior parte delle piante sono [[Organismo pluricellulare|pluricellulari]]. Le cellule vegetali si differenziano in molteplici tipi di cellule, formando tessuti come il tessuto vascolare con [[xilema]] e [[floema]] specializzati delle nervature fogliari e dei fusti, e organi con diverse funzioni fisiologiche come le [[Radice (botanica)|radici]] per assorbire acqua e minerali, gli steli per il supporto e per trasportare acqua e molecole sintetizzate, le [[Foglia|foglie]] per la fotosintesi e i [[Fiore|fiori]] per la riproduzione.<ref>{{Cita web|lingua=EN|url=http://www.emc.maricopa.edu/faculty/farabee/biobk/BioBookPLANTANAT.html|titolo=Plants and their structure|accesso=9 settembre 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20021202013709/http://www.emc.maricopa.edu/faculty/farabee/biobk/BioBookPLANTANAT.html|dataarchivio=2 dicembre 2002|urlmorto=sì}}</ref>
Le piante [[Fotosintesi clorofilliana|effettuano la fotosintesi]], producendo molecole alimentari ([[Glucidi|carboidrati]]) utilizzando l'energia ottenuta dalla [[luce]]. Le cellule vegetali contengono [[Clorofilla|clorofille]] nei loro cloroplasti, che sono pigmenti verdi utilizzati per catturare l'energia luminosa. L'equazione chimica per la fotosintesi è:<ref>{{Cita web|url=https://sciencing.com/photosynthesis-equation-6962557.html|titolo=What Is the Photosynthesis Equation?|sito=Sciencing|lingua=en|accesso=27 ottobre 2024}}</ref>
<chem>6CO2{} + 6H2O{} ->[\text{luce}] C6H12O6{} + 6O2{}</chem>
Ciò fa sì che le piante rilascino [[ossigeno]] nell'atmosfera. Le piante verdi forniscono una parte sostanziale dell'ossigeno molecolare del mondo, insieme al contributo delle alghe fotosintetiche e dei cianobatteri.<ref name="Reinhard Planavsky Olson Lyons 2016">{{Cita pubblicazione|nome=Christopher T.|cognome=Reinhard|nome2=Noah J.|cognome2=Planavsky|nome3=Stephanie L.|cognome3=Olson|data=9 agosto 2016|titolo=Earth’s oxygen cycle and the evolution of animal life|rivista=Proceedings of the National Academy of Sciences|volume=113|numero=32|pp=8933-8938|lingua=en|accesso=27 ottobre 2024|doi=10.1073/pnas.1521544113|url=https://pnas.org/doi/full/10.1073/pnas.1521544113}}</ref><ref name="behrenfeld">{{Cita pubblicazione|nome=Christopher B.|cognome=Field|nome2=Michael J.|cognome2=Behrenfeld|nome3=James T.|cognome3=Randerson|data=10 luglio 1998|titolo=Primary Production of the Biosphere: Integrating Terrestrial and Oceanic Components|rivista=Science|volume=281|numero=5374|pp=237-240|lingua=en|accesso=27 ottobre 2024|doi=10.1126/science.281.5374.237|url=https://www.science.org/doi/10.1126/science.281.5374.237}}</ref><ref name="Tivy 2014">{{Cita libro|nome=Joy|cognome=Tivy|titolo=Biogeography: A Study of Plants in the Ecosphere|data=2014|editore=Routledge|pp=31, 108–110|OCLC=1108871710|ISBN=978-1-317-89723-1}}</ref>
Le piante che hanno adottato secondariamente uno stile di vita parassitario possono perdere i geni coinvolti nella fotosintesi e nella produzione di clorofilla.<ref name="Qu-etal-2019">{{Cita pubblicazione|nome=Xiao-Jian|cognome=Qu|nome2=Shou-Jin|cognome2=Fan|nome3=Susann|cognome3=Wicke|data=27 agosto 2019|titolo=Plastome Reduction in the Only Parasitic Gymnosperm Parasitaxus Is Due to Losses of Photosynthesis but Not Housekeeping Genes and Apparently Involves the Secondary Gain of a Large Inverted Repeat|rivista=Genome Biology and Evolution|volume=11|numero=10|pp=2789-2796|accesso=27 ottobre 2024|doi=10.1093/gbe/evz187|url=https://academic.oup.com/gbe/article/11/10/2789/5555341}}</ref>
La crescita è determinata dall'interazione del [[genoma]] di una pianta con il suo ambiente fisico e biotico.<ref name="Baucom Heath Chambers 2020 pp. 175–178">{{Cita pubblicazione|nome=Regina S.|cognome=Baucom|nome2=Katy D.|cognome2=Heath|nome3=Sally M.|cognome3=Chambers|data=2020-02|titolo=Plant–environment interactions from the lens of plant stress, reproduction, and mutualisms|rivista=American Journal of Botany|volume=107|numero=2|pp=175-178|lingua=en|accesso=27 ottobre 2024|doi=10.1002/ajb2.1437|url=https://bsapubs.onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/ajb2.1437}}</ref> I fattori dell'ambiente fisico o abiotico includono la [[temperatura]], l'[[acqua]], la luce, l'[[anidride carbonica]] e i [[Principi nutritivi|nutrienti]] nel suolo.<ref>{{Cita web|url=https://education.nationalgeographic.org/resource/resource-library-abiotic-factor/|titolo=Abiotic Factors|sito=education.nationalgeographic.org|lingua=en|accesso=27 ottobre 2024}}</ref> I fattori biotici che influenzano la crescita delle piante includono l'affollamento, il brucamento, i batteri e i funghi simbiotici benefici e gli attacchi di insetti o [[Patologia vegetale|malattie delle piante]].<ref name="Bareja 2022">{{Cita web|url=https://www.cropsreview.com/biotic-factors/|titolo=Biotic Factors and Their Interaction With Plants|autore=Ben Bareja|sito=Crops Review|data=27 agosto 2021|lingua=en|accesso=27 ottobre 2024}}</ref>
Il gelo e la disidratazione possono danneggiare o uccidere le piante. Alcune piante hanno [[Proteina antigelo|proteine antigelo]], [[Proteina da shock termico|proteine da shock termico]] e zuccheri nel loro citoplasma che consentono loro di tollerare questi stress.<ref name="Ambroise Legay Guerriero Hausman 2019 pp. 3–20">{{Cita pubblicazione|nome=Valentin|cognome=Ambroise|nome2=Sylvain|cognome2=Legay|nome3=Gea|cognome3=Guerriero|data=18 ottobre 2019|titolo=The Roots of Plant Frost Hardiness and Tolerance|rivista=Plant and Cell Physiology|volume=61|numero=1|pp=3-20|accesso=27 ottobre 2024|doi=10.1093/pcp/pcz196|url=https://academic.oup.com/pcp/article/61/1/3/5593656}}</ref> Le piante sono continuamente esposte a una serie di stress fisici e biotici che causano danni al DNA, ma possono tollerare e riparare gran parte di questi danni.<ref name="pmid18707020">{{Cita pubblicazione|nome=Teresa|cognome=Roldán-Arjona|nome2=Rafael R.|cognome2=Ariza|data=1º marzo 2009|titolo=Repair and tolerance of oxidative DNA damage in plants|rivista=Mutation Research/Reviews in Mutation Research|volume=681|numero=2|pp=169-179|accesso=27 ottobre 2024|doi=10.1016/j.mrrev.2008.07.003|url=https://linkinghub.elsevier.com/retrieve/pii/S1383574208001154}}</ref>
Le piante si riproducono sia sessualmente, tramite [[Cellula gametica|gameti]], sia [[Riproduzione asessuata|asessualmente]], tramite la normale crescita. Molte piante utilizzano entrambi i meccanismi.<ref name="Yang Kim 2016">{{Cita pubblicazione|nome=Yun Young|cognome=Yang|nome2=Jae Geun|cognome2=Kim|data=24 novembre 2016|titolo=The optimal balance between sexual and asexual reproduction in variable environments: a systematic review|rivista=Journal of Ecology and Environment|volume=40|numero=1|p=12|accesso=27 ottobre 2024|doi=10.1186/s41610-016-0013-0|url=https://jecoenv.biomedcentral.com/articles/10.1186/s41610-016-0013-0}}</ref>
Quando si riproducono sessualmente, le piante hanno cicli di vita complessi che prevedono l'[[Ciclo vitale aplodiplonte|alternanza di generazioni]]. Una generazione, lo [[sporofito]], che è [[Ploidia|diploide]] (con 2 serie di [[Cromosoma|cromosomi]]), dà origine alla generazione successiva, il [[gametofito]], che è [[Ploidia|aploide]] (con una serie di cromosomi). Alcune piante si riproducono anche asessualmente tramite [[Spora|spore]]. In alcune piante non fiorite come i muschi, il gametofito sessuale forma la maggior parte della pianta visibile.<ref>{{Cita web|lingua=EN|autore=Jessica Saras|url=https://www.sciencing.com/plants-spores-reproduce-4568855/|titolo=How Do Plants With Spores Reproduce?|sito=Sciencing.com|data=24 marzo 2022|accesso=9 settembre 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20240615180123/https://sciencing.com/plants-spores-reproduce-4568855.html|dataarchivio=15 giugno 2024|urlmorto=no}}</ref> Nelle piante da seme (gimnosperme e angiosperme), lo sporofito costituisce la maggior parte della pianta visibile, mentre il gametofito è molto piccolo. Le angiosperme si riproducono sessualmente tramite i fiori, che contengono parti maschili e femminili: queste possono trovarsi all'interno dello stesso fiore ([[ermafroditismo]]), su fiori diversi della stessa pianta ([[monoicismo]]) o su piante diverse ([[dioicismo]]). Gli [[Stame|stami]] producono [[polline]], che contiene i gameti maschili che entrano nell'[[Ovulo (botanica)|ovulo]] per fecondare la cellula uovo del gametofito femminile. La fecondazione avviene all'interno dei [[Gineceo (botanica)|carpelli]] o [[Ovario (botanica)|ovari]], che si sviluppano in [[Frutta|frutti]] contenenti i [[Seme|semi]]. I frutti possono essere dispersi interi oppure possono aprirsi e lasciar disperdere i semi individualmente.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Spencer C. H.|cognome=Barrett|data=2002-04|titolo=The evolution of plant sexual diversity|rivista=Nature Reviews Genetics|volume=3|numero=4|pp=274-284|lingua=en|accesso=27 ottobre 2024|doi=10.1038/nrg776|url=https://www.nature.com/articles/nrg776}}</ref>
Le piante si riproducono in modo asessuato sviluppando una qualsiasi delle numerose strutture in grado di dare origine a nuove piante. Nella forma più semplice, piante come i muschi o le epatiche possono essere spezzate in varie parti, ognuna delle quali può rigenerarsi dando origine a piante intere. La propagazione delle piante da fiore tramite [[talea]] è un processo simile. Strutture come gli [[Stolone|stoloni]] permettono alle piante di crescere fino a coprire un'area, formando un [[Clonazione|clone]]. Molte piante sviluppano strutture di riserva alimentare come [[Tubero|tuberi]] o [[Bulbo|bulbi]] che possono svilupparsi in una nuova pianta.<ref>{{Cita web|url=https://www.bbc.co.uk/bitesize/guides/zs4tyrd/revision/3|titolo=Asexual reproduction in plants - Propagating and growing plants - National 4 Biology Revision|sito=BBC Bitesize|lingua=en|accesso=27 ottobre 2024}}</ref>
Alcune piante non fiorite, come molte epatiche, muschi e alcuni licopodi, insieme ad alcune piante fiorite, sviluppano piccoli gruppi di cellule che possono staccarsi e crescere in una nuova pianta.<ref name="Kato Yasui Ishizaki 2020 pp. 459–465">{{Cita pubblicazione|nome=Hirotaka|cognome=Kato|nome2=Yukiko|cognome2=Yasui|nome3=Kimitsune|cognome3=Ishizaki|data=2020-10|titolo=Gemma cup and gemma development in Marchantia polymorpha|rivista=New Phytologist|volume=228|numero=2|pp=459-465|lingua=en|accesso=27 ottobre 2024|doi=10.1111/nph.16655|url=https://nph.onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/nph.16655}}</ref><ref name="Moody Diggle Steingraeber 1999 pp. 1512–1522">{{Cita pubblicazione|nome=Amber|cognome=Moody|nome2=Pamela K.|cognome2=Diggle|nome3=David A.|cognome3=Steingraeber|data=1999-11|titolo=Developmental analysis of the evolutionary origin of vegetative propagules in Mimulus gemmiparus (Scrophulariaceae)|rivista=American Journal of Botany|volume=86|numero=11|pp=1512-1522|lingua=en|accesso=27 ottobre 2024|doi=10.2307/2656789|url=https://bsapubs.onlinelibrary.wiley.com/doi/10.2307/2656789}}</ref>
== Ecologia ==
[[File:Nepenthes villosa.jpg|thumb|''[[Nepenthes villosa]]'', una specie di [[pianta carnivora]]]]
La [[fotosintesi]] condotta dalle piante e dalle alghe è la principale fonte di [[energia]] e di [[materia organica]] (la [[fitomassa]]) in quasi tutti gli [[ecosistema|ecosistemi]]. Questo processo portò ad un radicale cambiamento della composizione dell'[[atmosfera]] originaria, causato da un incremento della quantità di [[ossigeno]], che ora ne occupa il 21% del volume. Ciò permise lo sviluppo degli organismi [[aerobi]] ed in seguito l'approdo della [[vita]] nell'ambiente sub-aereo. Grazie all'[[autotrofia]], le piante sono i produttori primari negli ecosistemi terrestri, formando la base della [[catena alimentare]], da cui dipende l'esistenza degli [[animali]] e degli altri organismi [[eterotrofia|eterotrofi]].<ref>Emanuele Coccia, ''La vita delle piante. Metafisica della mescolanza'', trad. Silvia Prearo, 2018, il Mulino, Bologna, ISBN 978 88 15 27821 0</ref>
Le specie vegetali svolgono un'importante funzione all'interno del [[ciclo dell'acqua]] ([[evapotraspirazione]]) e di altri [[cicli biogeochimici]]. Alcune piante si sono [[coevoluzione|coevolute]] con batteri [[azotofissazione|azotofissatori]], essenziali per il [[ciclo dell'azoto]]. Inoltre, lo sviluppo [[radice (botanica)|radicale]] ha un ben determinato ruolo nell'evoluzione del [[suolo]] ([[pedogenesi]]) e, assieme alle chiome che formano il manto vegetale, nel prevenire la sua [[erosione]].
Le piante sono anche gli organismi dominanti i vari [[bioma|biomi]] terrestri, i cui nomi derivano proprio dal tipo di [[vegetazione]] caratteristica. Numerosi animali si sono coevoluti con le piante, assumendo entrambi forme e comportamenti specializzati a favorire un'[[mutualismo|associazione mutualistica]] che, a volte, diviene così stretta da legare le due specie letteralmente per la "vita", perché la scomparsa di una particolare pianta provoca l'immediata [[estinzione]] della specie animale simbiotica e viceversa. Mentre le piante offrono tane, siti per la riproduzione e cibo in quantità, alcuni animali, detti [[insetti pronubi|pronubi]], favoriscono l'[[impollinazione]] dei fiori; altri la [[disseminazione|dispersione]] dei semi. Le [[mirmecofite]] sono piante coevolutesi con le [[Formicidae|formiche]], che le difendono dagli [[erbivoro|erbivori]] o da piante [[competizione|competitrici]] e le [[fertilizzazione|fertilizzano]] con i loro rifiuti organici, in cambio di una casa e, non sempre, di cibo.
Oltre che con i batteri e gli animali, le piante instaurano frequentemente simbiosi con delle specie fungine tramite le radici, formando un'associazione definita [[micorriza]]: i funghi aiutano la pianta per l'assorbimento dell'acqua e dei nutrienti presenti nel suolo; la pianta offre in cambio i [[carboidrati]] prodotti con la fotosintesi. Altre specie ospitano al loro interno dei funghi endofitici che proteggono la pianta dagli erbivori mediante la produzione di [[tossina|tossine]]. Nelle [[Orchidacee]], i semi sono privi o carenti di [[endosperma]] e la [[germinazione]] non può avvenire senza l'ausilio di un fungo specifico.
== Reattività delle piante ==
Come tutti gli esseri viventi le piante possono essere sensibili a molecole perché le loro cellule sono dotate di recettori di tali sostanze; usano questi recettori, per esempio, per ricevere informazioni dall'ambiente. Se le cellule delle radici captano la presenza di nutrienti come [[azoto]] e [[fosforo]], la crescita delle radici si rivolge verso la direzione degli elementi. Le piante sono anche in grado di reagire in tempo reale a uno stimolo meccanico. Le [[piante carnivore]] hanno questa caratteristica.
Ad esempio la [[dionea]] ha sulle foglie-trappola dei peli sensibili che rilevano la presenza degli insetti e che consentono alle trappole di chiudersi immediatamente, impiegando meno di un secondo, e la ''[[Mimosa pudica]]'' ritrae le foglie se toccata. Le piante individuano la luce grazie a molecole presenti sulle foglie (come i [[fitocromo|fitocromi]]) che agiscono da recettori. Diverse specie di piante sono in grado di percepire l'umidità del terreno, la [[gravità]], la CO{{apici e pedici|b=2}} ([[anidride carbonica]]) o altri composti chimici. Come difesa passiva usano centinaia di molecole, quali l'[[acido salicilico]], la [[morfina]], la [[nicotina]] e la [[caffeina]]. Queste molecole rendono la pianta poco appetibile o velenosa.
L'emissione di alcune molecole si verificano in caso di predazione; ad esempio l'[[artemisia]], se ferita, emette dei composti chimici che fanno reagire le piante vicine. Il [[tabacco]], [[Gossypium|cotone]] o [[fagiolo]] del [[Perù]], quando sono attaccati da insetti, producono molecole che attirano altri insetti predatori che le liberano dai loro aggressori. Le piante usano i filamenti ([[micelio|miceli]]) dei [[funghi]] che vivono in [[simbiosi (ecologia)|simbiosi]] con le radici, scambiandosi segnali chimici, formando una rete molto più vasta di quella delle sole radici.<ref>"Sensibile come una pianta" in ''Focus'', novembre 2013, pp. 39-44.</ref>
Già [[Charles Darwin]] aveva supposto, nel suo ''The power of movement in plants'' (1880), che le radici potevano essere considerate sede di fenomeni di elaborazione dell'informazione delle piante. Ogni segmento delle radichette ha una funzione particolare quando si addentra nel terreno. È in grado di percepire le condizioni ambientali e produce e propaga segnali elettrici.<ref name="Focus 2015">"Il grande cervello verde", in ''Focus'', marzo 2015, n. 269, pp. 28-34.</ref> ''M. pudica'' è anche in grado di memorizzare localmente eventi passati. Dopo alcuni di questi colpi innocui smette di chiudere le foglie, mostrando il fenomeno dell'abituazione.<ref name="Focus 2015"/>
=== Suoni ===
{{vedi anche|Fitoacustica}}
Da evidenze emerse sullo studio di piante di pomodoro, tabacco ed altre, è emerso che ogni pianta emette suoni acuti quando viene sottoposta a stress, nell'ordine di -65dbspl tra i {{M|20|u=kHz}} ed i {{M|100|u=kHz}} e che quindi il suono emesso è piuttosto forte e può essere udito da diversi metri di distanza in parte da umani, altri animali, insetti ed altre piante.<ref>{{cita pubblicazione |lingua=en |autore=Khait, I. and Lewin-Epstein, O. and Sharon, R. and Saban, K. and Perelman, R. and Boonman, A. and Yovel, Y. and Hadany, L. |titolo=Plants emit informative airborne sounds under stress |rivista=BioRxiv |anno=2019 |url=https://www.biorxiv.org/content/10.1101/507590v4 |accesso=8 marzo 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200309155556/https://www.biorxiv.org/content/10.1101/507590v4 |dataarchivio=9 marzo 2020 |urlmorto=no }}</ref> Questi suoni sono stati registrati da un team diretto da Itzhak Khait al Tel Aviv University in Israele, e sottoposti ad un programma di intelligenza artificiale che è riuscito a predire dal solo ascolto del suono emesso anche in mezzo a rumori ambientali, lo stato della pianta come secca, recisa o intatta. Quando la pianta è intatta ed in salute emette pochissimi suoni praticamente trascurabili e spesso neanche rilevabili, praticamente resta in silenzio, mentre quando è sottoposta a stress l'ultrasuono è netto, rilevabile ed acuto. L'emissione dei suoni viene prodotta per [[cavitazione]], la produzione di piccole bolle all'interno delle piante stressate. Alcune piante sono più "loquaci" di altre, ad esempio il "lamento" del pomodoro è il triplo più frequente del tabacco, ed anche le "motivazioni" sono differenti, ad esempio alcune piante fanno più rumore se hanno poca acqua piuttosto che vengano danneggiate.
== Importanza per l'uomo ==
=== Cibo ===
[[File:Champ de blé Seine-et-Marne.jpg|miniatura|verticale=0.75|Campo di grano coltivato]]
La coltivazione umana delle piante è il fulcro dell'[[agricoltura]], che a sua volta ha [[Storia dell'agricoltura|svolto un ruolo chiave nella storia delle civiltà mondiali]]. Gli esseri umani dipendono dalle piante per il [[Alimento|cibo]], sia direttamente sia come mangime nell'allevamento [[Allevamento|animale]]. Circa {{formatnum:7000}} specie di piante sono state utilizzate a scopo alimentare, anche se la maggior parte del cibo odierno deriva da sole 30 specie. Gli [[Alimento di base|alimenti di base]] principali sono [[cereali]] come [[Oryza sativa|riso]] e [[Triticum aestivum|grano]], radici e tuberi amidacei come [[Manihot esculenta|manioca]] e [[Solanum tuberosum|patate]] e legumi come [[Lathyrus oleraceus|piselli]] e [[Legume|fagioli]]. Gli [[Olio vegetale|oli vegetali]] come l'[[Olio di oliva|olio d'oliva]] e l'[[olio di palma]] forniscono [[lipidi]], mentre [[frutta]] e [[verdura]] apportano [[vitamine]] e minerali alla dieta.<ref>{{Cita web|lingua=EN|url=https://www.kew.org/science-conservation/plants-fungi/food-drink|titolo=Food and drink|sito=Kew Royal Botanic Gardens|accesso=9 settembre 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20140328124344/https://www.kew.org/science-conservation/plants-fungi/food-drink|dataarchivio=28 marzo 2014|urlmorto=sì}}</ref> [[Caffè]], [[tè]] e [[cioccolato]] sono le principali colture i cui prodotti contenenti [[caffeina]] fungono da blandi stimolanti.<ref name="Hopper 2015">{{Cita libro|cognome=Wiley|titolo=Encyclopedia of Life Sciences|url=https://onlinelibrary.wiley.com/doi/book/10.1002/047001590X|accesso=1º novembre 2024|edizione=1|data=9 settembre 2005|editore=Wiley|lingua=en|ISBN=978-0-470-01617-6|DOI=10.1002/9780470015902.a0024933}}</ref> Lo studio dell'uso delle piante da parte dell'uomo è chiamato botanica economica o [[etnobotanica]].<ref>{{Cita libro|nome=S. L.|cognome=Kochhar|titolo=Economic Botany: A Comprehensive Study|data=31 maggio 2016|editore=[[Cambridge University Press]]|p=644|ISBN=978-1-3166-7539-7}}</ref>
=== Medicinali ===
Le [[Pianta medicinale|piante medicinali]] sono una fonte primaria di [[Composto organico|composti organici]], sia per i loro effetti medicinali e fisiologici, sia per la [[Sintesi organica|sintesi]] industriale di una vasta gamma di sostanze chimiche organiche.<ref>{{Cita web|lingua=EN|url=https://www.botanic.cam.ac.uk/Botanic/Trail.aspx?p=27&ix=11|titolo=Chemicals from Plants|sito= Botanic Garden – Cambridge University|accesso=9 settembre 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20171209152153/https://www.botanic.cam.ac.uk/Botanic/Trail.aspx?p=27&ix=11|dataarchivio=9 dicembre 2017|urlmorto=sì}}</ref> Centinaia di medicinali e [[Narcotico|narcotici]] derivano dalle piante, sia medicinali tradizionali utilizzati in [[erboristeria]]<ref name="tapsell">{{Cita pubblicazione|nome=Linda C|cognome=Tapsell|nome2=Ian|cognome2=Hemphill|nome3=Lynne|cognome3=Cobiac|data=2006-08|titolo=Health benefits of herbs and spices: the past, the present, the future|rivista=Medical Journal of Australia|volume=185|numero=S4|lingua=en|accesso=1º novembre 2024|doi=10.5694/j.1326-5377.2006.tb00548.x|url=https://onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.5694/j.1326-5377.2006.tb00548.x}}</ref><ref name="lai">{{Cita pubblicazione|nome=P. K.|cognome=Lai|nome2=J.|cognome2=Roy|titolo=Antimicrobial and Chemopreventive Properties of Herbs and Spices|rivista=Current Medicinal Chemistry|volume=11|numero=11|pp=1451-1460|lingua=en|accesso=1º novembre 2024|doi=10.2174/0929867043365107|url=https://www.eurekaselect.com/article/7081}}</ref> sia sostanze chimiche purificate dalle piante o identificate per la prima volta in esse e poi sintetizzate per l'uso nella medicina moderna. I farmaci moderni derivati dalle piante includono l'[[Acido acetilsalicilico|aspirina]], il [[taxolo]], la [[morfina]], il [[chinino]], la [[reserpina]], la [[colchicina]] e la [[vincristina]]. Le piante utilizzate in erboristeria includono il [[Ginkgo biloba|ginkgo]], l'[[Echinacea (botanica)|echinacea]], il [[Tanacetum parthenium|partenio]] e l'[[Hypericum perforatum|iperico]]. La [[farmacopea]] di [[Dioscoride Pedanio|Dioscoride]], ''[[De materia medica]]'', che descrive circa 600 piante medicinali, fu scritta tra il 50 e il 70 d.C. e rimase in uso in Europa e nel Medio Oriente fino al 1600 d.C. circa; fu il precursore di tutte le farmacopee moderne.<ref name="NIH">{{Cita web|lingua=EN|url=https://www.nlm.nih.gov/hmd/topics/greek-medicine/index.html#case4|titolo=Dioscorides: Early Pharmacology|sito=NIH National Library of Medicine|accesso=9 settembre 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20250828113125/https://www.nlm.nih.gov/hmd/topics/greek-medicine/index.html#case4|dataarchivio=28 agosto 2025|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Kathleen|cognome=Hefferon|titolo=Let Thy Food Be Thy Medicine|url=https://books.google.com/books?id=iORoAgAAQBAJ&pg=PA46|data=2012|editore=Oxford University Press|p=46|ISBN=978-0-1998-7398-2}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Anne|cognome=Rooney|titolo=The Story of Medicine|url=https://books.google.com/books?id=jBMEAwAAQBAJ&pg=PT143|data=2009|editore=Arcturus Publishing|p=143|ISBN=978-1-8485-8039-8}}</ref>
=== Prodotti non alimentari ===
[[File:Timber DonnellyMills2005 SeanMcClean.jpg|miniatura|verticale=0.75|Legname da segheria]]
Le piante coltivate come colture industriali sono la fonte di un'ampia gamma di prodotti. I prodotti non alimentari includono [[Olio essenziale|oli essenziali]], [[Colorante|coloranti]] naturali, pigmenti, [[Cera|cere]], [[Resina (botanica)|resine]], [[Tannino|tannini]], [[alcaloidi]], [[Ambra (resina)|ambra]] e [[sughero]]. I prodotti derivati dalle piante includono saponi, shampoo, profumi, cosmetici, vernici, lacche, trementina, gomma, [[lattice]], lubrificanti, linoleum, plastica, inchiostri e [[Gomma|gomme da masticare]]. I combustibili rinnovabili provenienti dalle piante includono la [[legna da ardere]], la [[torba]] e altri [[Biocombustibile|biocarburanti]].<ref>{{Cita web|url=https://www.sciencedirect.com/journal/industrial-crops-and-products|titolo=Industrial Crops and Products {{!}} Journal {{!}} ScienceDirect.com by Elsevier|sito=www.sciencedirect.com|accesso=1º novembre 2024}}</ref><ref name="CruzDierig2014">{{Cita libro|nome=Von Mark V.|cognome=Cruz|nome2=David A.|cognome2=Dierig|titolo=Industrial Crops: Breeding for BioEnergy and Bioproducts|url=https://books.google.com/books?id=iIFxBQAAQBAJ&pg=PR9|anno=2014|editore=Springer|pp=9 and passim|ISBN=978-1-4939-1447-0}}</ref> I [[Combustibile fossile|combustibili fossili]] [[carbone]], [[petrolio]] e [[gas naturale]] derivano dai resti di organismi acquatici tra cui il [[fitoplancton]] in [[Scala dei tempi geologici|tempi geologici]].<ref>{{Cita libro|nome=Motoaki|cognome=Sato|titolo=Fluid-Mineral Interactions: A Tribute to H. P. Eugster, Special Publication No. 2|url=https://www.geochemsoc.org/files/6214/1261/1770/SP-2_271-284_Sato.pdf|data=1990|editore=The Geochemical Society}}</ref> Molti dei giacimenti di carbone risalgono al periodo [[Carbonifero]]. Le piante terrestri formano anche il [[Cherogene|cherogene di tipo III]], una fonte di gas naturale.<ref>{{Cita libro|nome=G.|cognome=Miller|nome2=Scott|cognome2=Spoolman|titolo=Environmental Science: Problems, Connections and Solutions|url=https://books.google.com/books?id=AJ4SnHbb-ZcC&q=fossil+fuels+depleted+much+faster+than+renewal&pg=PA11|anno=2007|editore=Cengage Learning|ISBN=978-0-495-38337-6}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Satinder|cognome=Ahuja|titolo=Food, Energy, and Water: The Chemistry Connection|url=https://books.google.com/books?id=DHKDBAAAQBAJ&q=fossil+fuels+depleted+much+faster+than+renewal&pg=PA278|anno=2015|editore=[[Elsevier]]|ISBN=978-0-12-800374-9}}</ref>
Per costruire abitazioni e confezionare indumenti vengono utilizzate risorse strutturali e fibre vegetali. Il [[legno]] viene utilizzato per costruire edifici, imbarcazioni, mobili e anche per oggetti più piccoli come [[Strumento musicale|strumenti musicali]] e attrezzature sportive. Il legno viene ridotto in [[Polpa (carta)|polpa]] per produrre [[carta]] e [[cartone]].<ref>{{Cita libro|titolo=Handbook of pulp|url=https://archive.org/details/handbookofpaperb0000unse|anno=2006|editore=Wiley-VCH|p=[https://archive.org/details/handbookofpaperb0000unse/page/n32 9]|volume=1|ISBN=978-3-527-30997-9}}</ref> I tessuti sono spesso realizzati con [[Cotone (fibra)|cotone]], [[Linum usitatissimum|lino]], [[Boehmeria nivea|ramiè]] o fibre sintetiche come il [[rayon]], derivate dalla cellulosa vegetale.
=== Piante ornamentali ===
[[File:Wisteria at Roquebrune.jpg|miniatura|verticale=0.75|[[Wisteria sinensis|Glicine]] decorativo]]
Migliaia di specie vegetali vengono coltivate per la loro bellezza e per fornire ombra, modificare le temperature, ridurre il vento, attenuare il rumore, garantire la privacy e ridurre l'erosione del suolo. Le piante sono la base di un'industria turistica multimiliardaria, che comprende viaggi in giardini storici, [[Parco nazionale|parchi nazionali]], [[Foresta pluviale|foreste pluviali]], [[Foresta|foreste]] con foglie autunnali colorate e festival come quello dei ciliegi in fiore in Giappone.<ref>{{Cita libro|nome=Daniel|cognome=Sosnoski|titolo=Introduction to Japanese culture|url=https://archive.org/details/introductiontoja00dani|anno=1996|editore=[[Tuttle Publishing|Tuttle]]|p=[https://archive.org/details/introductiontoja00dani/page/12 12]|ISBN=978-0-8048-2056-1}}</ref>
Le piante possono essere coltivate all'interno come [[Pianta da appartamento|piante da appartamento]] oppure in edifici specializzati come le [[Serra|serre]]. Piante come ''[[Dionaea muscipula]]'', ''[[Mimosa pudica]]'' e ''[[Selaginella lepidophylla]]'' vengono vendute come curiosità. Le forme d'arte specializzate nella disposizione di piante recise o vive includono il [[bonsai]], l'[[ikebana]] e la composizione di fiori recisi o secchi. Le [[Pianta ornamentale|piante ornamentali]] hanno talvolta cambiato il corso della storia, come nel caso della [[bolla dei tulipani]].<ref name="Lambert">{{Cita web|lingua=EN|autore=Tim Lambert|url=https://localhistories.org/a-history-of-gardening/|titolo=A History of Gardening|sito=Local Histories|data=14 marzo 2021|accesso=10 settembre 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20070622175443/https://www.localhistories.org/gardening.html|dataarchivio=22 giugno 2007|urlmorto=no}}</ref>
=== Scienza ===
Lo studio tradizionale delle piante è la scienza della [[botanica]].<ref>{{Cita web|url=https://www.environmentalscience.org/botany|titolo=Botany: The Original Natural Science {{!}} EnvironmentalScience.org|sito=www.environmentalscience.org|lingua=en|accesso=1º novembre 2024}}</ref> La ricerca biologica di base ha spesso utilizzato le piante come [[Organismo modello|organismi modello]]. In [[genetica]], la coltivazione di piante di pisello ha permesso a [[Gregor Mendel]] di derivare le [[Gregor Mendel#Le leggi di Mendel|leggi fondamentali che governano l'ereditarietà]],<ref>{{Cita web|lingua=EN|url=https://www.mendelweb.org/Mendel.html|titolo=Experiments in Plant Hybridization (1865) by Gregor Mendel|sito=MendelWeb|accesso=10 settembre 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20020910183151/https://www.mendelweb.org/Mendel.html|dataarchivio=10 settembre 2002|urlmorto=sì}}</ref> e l'esame dei cromosomi nel mais ha permesso a [[Barbara McClintock]] di dimostrare la loro connessione con i tratti ereditari.<ref>{{Cita web|lingua=EN|url=https://library.cshl.edu/archives/archives/bmcbio.htm|titolo= Cold Spring Harbor Laboratory Archives :
BARBARA McCLINTOCK:A Brief Biographical Sketch|sito=Cold Spring Harbor Laboratory|accesso=10 settembre 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20050426172001/https://library.cshl.edu/archives/archives/bmcbio.htm|dataarchivio=26 aprile 2005|urlmorto=sì}}</ref> La pianta ''[[Arabidopsis thaliana]]'' viene utilizzata nei laboratori come organismo modello per comprendere come i [[Gene|geni]] controllano la crescita e lo sviluppo delle strutture vegetali.<ref>{{Cita web|url=https://www.arabidopsis.org/portals/education/aboutarabidopsis.jsp|titolo=TAIR - Arabidopsis|sito=www.arabidopsis.org|accesso=1º novembre 2024}}</ref> Gli [[Dendrocronologia|anelli degli alberi]] forniscono un metodo di datazione in [[archeologia]] e una registrazione dei [[Paleoclimatologia|climi passati]].<ref>{{Cita web|url=https://www.climate.gov/news-features/blogs/beyond-data/how-tree-rings-tell-time-and-climate-history|titolo=How tree rings tell time and climate history {{!}} NOAA Climate.gov|sito=www.climate.gov|data=29 novembre 2018|lingua=en|accesso=1º novembre 2024}}</ref> Lo studio dei fossili vegetali, o [[paleobotanica]], fornisce informazioni sull'evoluzione delle piante, sulle ricostruzioni [[Paleogeografia|paleogeografiche]] e sui cambiamenti climatici del passato. Anche i fossili vegetali possono aiutare a determinare l'età delle rocce.<ref>{{Cita libro|nome=Christopher J.|cognome=Cleal|nome2=Barry A.|cognome2=Thomas|titolo=Introduction to Plant Fossils|url=https://books.google.com/books?id=KDGdDwAAQBAJ&q=plant+fossils|anno=2019|editore=[[Cambridge University Press]]|p=13|ISBN=978-1-1084-8344-5}}</ref>
=== Mitologia, religione e cultura ===
Le piante, compresi gli alberi, compaiono nella mitologia, nella religione e nella letteratura.<ref>{{Cita web|lingua=EN|autore=Rebecca Rose Leitten|url=https://bhort.bh.cornell.edu/conservatory/cpage3.html|titolo=Plant Myths and Legends|sito=Cornell University Liberty Hyde Bailey Conservatory|accesso=10 settembre 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20111026072128/https://bhort.bh.cornell.edu/conservatory/cpage3.html|dataarchivio=26 ottobre 2011|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.bbc.co.uk/programmes/articles/1G40z4B6Ydmh8dSqFQSW1pQ/seven-of-the-most-sacred-plants-in-the-world|titolo=BBC Radio 4 - Radio 4 in Four - Seven of the most sacred plants in the world|sito=BBC|lingua=en|accesso=1º novembre 2024}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|data=3 novembre 2015|titolo=Literary plants|rivista=Nature Plants|volume=1|numero=11|pp=1-1|lingua=en|accesso=1º novembre 2024|doi=10.1038/nplants.2015.181|url=https://www.nature.com/articles/nplants2015181}}</ref> In numerose religioni [[Religione protoindoeuropea|indoeuropee]], siberiane e dei nativi americani, l'[[albero del mondo]] è raffigurato come un albero colossale che cresce sulla terra, sostiene i cieli e le cui radici si estendono fino agli [[Oltretomba|inferi]]. Le forme dell'albero del mondo includono l'[[Albero della vita|albero archetipico della vita]], che a sua volta è collegato al concetto eurasiatico dell'albero sacro.<ref>{{Cita libro|nome=Mariana|cognome=Giovino|lingua=EN|titolo=The Assyrian Sacred Tree: A History of Interpretations|anno=2007|editore=Saint-Paul|p=129|ISBN=978-3-7278-1602-4}}</ref>
I fiori sono spesso utilizzati come segno di commemorazione, come regalo e per celebrare occasioni speciali come nascite, decessi, matrimoni e festività. Le composizioni floreali possono essere utilizzate per inviare [[Linguaggio dei fiori|messaggi nascosti]].<ref>{{Cita libro|nome=Michael|cognome=Fogden|nome2=Patricia|cognome2=Fogden|lingua=EN|titolo=The Natural History of Flowers|anno=2018|editore=[[Texas A&M University Press]]|p=1|ISBN=978-1-6234-9644-9}}</ref> Le piante e in particolar modo i fiori costituiscono i soggetti di molti dipinti.<ref>{{Cita web|url=https://www.metmuseum.org/toah/hd/bota/hd_bota.htm|titolo=Botanical Imagery in European Painting {{!}} Essay {{!}} The Metropolitan Museum of Art {{!}} Heilbrunn Timeline of Art History|autore=Authors: Jennifer Meagher|sito=The Met’s Heilbrunn Timeline of Art History|lingua=en|accesso=1º novembre 2024}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.telegraph.co.uk/gardening/plants/9924556/Why-botanical-art-is-still-blooming-today.html|titolo=Why botanical art is still blooming today|sito=The Telegraph|data=12 marzo 2013|lingua=en|accesso=1º novembre 2024}}</ref>
=== Effetti negativi ===
Le [[piante infestanti]] sono piante indesiderabili dal punto di vista commerciale o estetico che crescono in ambienti gestiti come i campi coltivati e i giardini.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Jack R.|cognome=Harlan|nome2=J. M. J.|cognome2=de Wet|data=1º gennaio1965|titolo=Some thoughts about weeds|rivista=Economic Botany|volume=19|numero=1|pp=16-24|lingua=en|accesso=1º novembre 2024|doi=10.1007/BF02971181|url=https://link.springer.com/article/10.1007/BF02971181}}</ref> L'uomo ha diffuso molte piante oltre i loro habitat nativi; alcune di queste piante sono diventate [[Specie alloctona|invasive]], danneggiando gli ecosistemi esistenti soppiantando le specie autoctone e talvolta diventando gravi infestanti della coltivazione.
Alcune piante che producono [[polline]] trasportato dal vento, tra cui le [[Poaceae|graminacee]], provocano [[Allergia|reazioni allergiche]] nelle persone che soffrono di [[Rinite allergica|raffreddore da fieno]]. Molte piante producono tossine per [[Difesa vegetale contro gli erbivori|proteggersi dagli erbivori]]. Le principali classi di tossine vegetali includono [[alcaloidi]], [[Terpeni|terpenoidi]] e [[fenoli]].<ref>{{Cita web|url=http://www2.mcdaniel.edu/Biology/botf99/herbnew/aprodbc.htm|accesso=21 maggio 2007|titolo=Biochemical defenses: secondary metabolites|dataarchivio=3 luglio 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070703145234/http://www2.mcdaniel.edu/Biology/botf99/herbnew/aprodbc.htm|urlmorto=sì}}</ref> Questi possono essere dannosi per gli esseri umani e il bestiame se ingeriti<ref>{{Cita libro|nome=Robert|cognome=Bevan-Jones|titolo=Poisonous Plants: A Cultural and Social History|url=https://books.google.com/books?id=4KOmAwAAQBAJ|data=1º agosto 2009|editore=Windgather Press|ISBN=978-1-909686-22-9}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Livestock-Poisoning Plants of California|url=https://books.google.com/books?id=gasZYoM22bkC|editore=UCANR Publications|ISBN=978-1-60107-674-8}}</ref> o, come nel caso dell'[[Toxicodendron radicans|edera velenosa]], per contatto.<ref>{{Cita libro|nome=Donald G.|cognome=Crosby|titolo=The Poisoned Weed: Plants Toxic to Skin|url=https://books.google.com/books?id=B9gJCAAAQBAJ|data=1º aprile 2004|editore=Oxford University Press|lingua=en|ISBN=978-0-19-028870-9}}</ref> Alcune piante hanno effetti negativi su altre piante, impedendo la crescita delle piante vicine attraverso il rilascio di sostanze chimiche [[Allelopatia|allelopatiche]].<ref>{{Cita libro|nome=A. M.|cognome=Grodzinskii|titolo=Allelopathy in the Life of Plants and their Communities|url=https://books.google.com/books?id=JlA4DwAAQBAJ|data=1º marzo 2016|editore=Scientific Publishers|ISBN=978-93-86102-04-1}}</ref>
== Note ==
<references/>
== Voci correlate ==
* [[Botanica]]
* [[Fitoanticipine]]
* [[Piante alimurgiche]]
* [[Piante ornamentali]]
* [[Piante aromatiche]]
* [[Piante officinali]]
* [[Piante medicinali]]
* [[Piante velenose]]
* [[Piante carnivore]]
* [[Piante parassite]]
* [[Piante acquatiche]] o palustri
* [[Specie botaniche in Italia]]
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://www.piante.it/|titolo=Piante Italia Database}}
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{{Portale|biologia|botanica}}
[[
[[Categoria:Taxa classificati da Ernst Haeckel]]
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