Clitocybe nebularis: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Modifica autore del volume "I funghi dal vero" |
|||
(138 versioni intermedie di 72 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
{{Tassobox
|nome=Fungo delle nebbie
|immagine=Clitocybe Nebularis.JPG
|
|dominio= [[Eukaryota]]
|regno=[[Fungi]]
|divisione=[[Basidiomycota]]
|classe=[[
|sottoclasse=[[Agaricomycetidae]]
|ordine=[[Agaricales]]
|famiglia=[[Tricholomataceae]]
|genere=[[
|specie=
|biautore=([[August Johann Georg Karl Batsch|Batsch]]) [[Paul Kummer|P. Kumm]]
|binome=
|sinonimi=''Lepista nebularis'' <small>(Batsch) [[Harri Harmaja|Harmaja]], 1974</small>
|bidata=1871
}}
{{Micomorfobox
| larghezza=280
| nome=Clitocybe nebularis
| tipo_imenio=lamelle
| tipo_lamelle=decorrenti
Riga 26 ⟶ 27:
| sporata=crema
| carne=immutabile
| commestibilità=
}}
'''''Clitocybe nebularis''''' <small>([[August Johann Georg Karl Batsch|Batsch]]) [[Paul Kummer|P. Kumm]], 1871</small>,<ref>{{indexfungorum|specie|164796}}</ref> comunemente noto come '''fungo delle nebbie''', è un fungo tossico; lo stesso viene purtroppo ancora consumato da molti per la sua carne dal sapore aromatico ed intenso, anche se non da tutti gradito perché piuttosto forte.
Tuttavia questo fungo contiene tossine che si accumulano nell'organismo. presenta tracce di una tossina denominata [[nebularina]] <ref>{{cita libro | Riccardo | Mazza | Dizionario illustrato di Micotossicologia | 2008 | Romar srl | Segrate | |ISBN=978-88-96182-00-0 | p= 70}}</ref>, {{Citazione necessaria|con proprietà mutagene molto blande (nei [[Mus musculus|topi]] di laboratorio ne occorrono concentrazioni elevatissime per osservare la mutagenesi)}}.
Come per il ''[[Lyophyllum connatum]]'', tuttavia, ci si basa su test effettuati in vitro e pertanto non esiste alcuna prova concreta che questo fungo possa provocare mutazioni genetiche negli individui che lo consumano, anche perché la nebularina è idrosolubile e pertanto una prebollitura prolungata dovrebbe far svanire quasi completamente questa molecola.
Questa specie contiene anche altre tossine, fra cui:
* alcune di tipo "termolabile", ovvero rese inerti dopo l'esposizione del fungo ad alte temperature
* altre "termostabili" che non vengono metabolizzate dal nostro organismo
Inoltre
Nebularis è stato inserito, a livello ministeriale, tra i funghi tossici, non commercializzabili nel 1998.
[[Meinhard Moser|Moser]], Bon ed altri autori avevano collocato questo fungo nel genere ''[[Lepista]]'' anziché nel genere ''[[Clitocybe]]'' poiché le spore, pur essendo color crema e cianofile, presentano, al microscopio elettronico, una parete sottilmente verrucosa.
Altri autori come Kuyper, invece, preferiscono mantenerlo nel genere ''[[Clitocybe]]'' poiché la parete sporale, al microscopio ottico, si presenta liscia come in altre specie di questo genere.
==Etimologia==
Dal [[Lingua latina|latino]] ''nebularis'' = nebbioso o nuvoloso, per il colore grigio del suo cappello.
==Descrizione==
[[File:Clitocybe nebularis disegno.png|right|140px]]
===Cappello===
Convesso, poi piano, talvolta depresso al centro; margine involuto, color grigio-bruno, biancastro, non igrofano, ma pallido a secco, ricoperto da una finissima pruina biancastra; 8–20 cm di diametro, con cuticola color grigio di diverse tonalità e se il fungo non è umido, brillante.
[[File:Clitocybe nebularisD.JPG|right|140px]]
===
Strette, ineguali, fitte, decorrenti, biancastre infine con sfumature color crema; separabili abbastanza facilmente dalla carne del cappello.
===
Cilindrico, elastico, ingrossato alla base e attenuato verso il cappello, biancastro o grigio, striato-fibrilloso, spesso cavo, 6-9 x 1,
===
Compatta, soda, poi molle; bianca.
* '''[[Odore (micologia)|Odore]]''': forte e aromatico, a volte sgradevole (come di "sudore"o di legno). Ricorda alla lontana quello della [[Lepista caespitosa]] e della [[Lepista inversa]]. L'odore è spesso non gradevole specialmente nei funghi cresciuti in boschi caldi di latifoglie.<ref name="mondofunghi.com">{{Cita web|url=https://www.mondofunghi.com/clitocybe-nebularis-fungo-delle-nebbie.html|titolo=Clitocybe nebularis - fungo delle nebbie}}</ref>
* '''[[Sapore (micologia)|Sapore]]''': mite, intenso ed aromatico; leggermente acre negli esemplari meno giovani.
;[[Spora (micologia)|Spore]]: crema in massa, ovoidale-ellittiche, 6-7 x 3,5-4,5
;[[Basidio|Basidi]]: 20-25 x 5-7
[[File:Lepista nebularis.jpg|thumb|upright=1.6|Gruppo di ''C. nebularis'']]
[[File:Nevelzwam (Clitocybe nebularis) 24-11-2020. (actm.) 01.jpg|thumb|]]
==Distribuzione e habitat==
Si tratta di un fungo saprofita che ha bisogno di un substrato ricco di vegetali in decomposizione. Parte di questi residui vegetali rimangono nel gambo quando viene raccolto.<ref name="mondofunghi.com" />
Cresce molto spesso in gruppi di numerosi esemplari, nei boschi di latifoglie e di conifere, in tardo autunno ed in inverno (se non troppo rigido). Il micelio scorre su foglie morte e piccoli frustuli.<br />
Spesso i carpofori crescono formando delle lunghe "linee rette" sul terreno, occasionalmente anche fino a 30 metri! Altre volte i folti gruppi formano i ben noti "''cerchi delle streghe''".
L'impressione che si può provare nel reperire questi funghi è quella di vedere tante piccole "nuvole" che fuoriescono dal fogliame.
==Commestibilità==
{{Disclaimer|pericolo}}
Sono stati registrati diversi casi di intolleranza soggettiva a questa specie, con disturbi all'apparato digerente che si manifestano attraverso brevi episodi di nausea e vomito; pertanto coloro che non hanno mai consumato la ''C. nebularis'' dovrebbero mangiarne solo un frammento per prova.
[[File:LepistaNebularis with Volvaria surrecta.JPG|thumb|upright=1.6|''C. nebularis'' parassitata da ''[[Volvaria surrecta]]'']]
Da sottolineare inoltre che:
* In autunno inoltrato spesso i carpofori vengono parassitati da altro fungo, la ''[[Volvariella surrecta]]'' che lo rende immangiabile; è quindi importante saper riconoscere gli esemplari infestati. Questo parassita inizialmente si presenta solo come un sottile velo bianco, generalmente presente sulla cuticola del cappello. Dopo qualche giorno la ''C. nebularis'' potrebbe quindi manifestare marciumi e/o funghi di altre specie sul proprio carpoforo.
* Secondo un recente studio svizzero sugli avvelenamenti da funghi la ''nebularis'' contiene una modica quantità di ''[[muscarina]]'', potente micotossina neurotropica presente in quantità ben più cospicue in diverse specie del genere ''[[Inocybe]]''; data la quantità esigua questa tossina non dovrebbe rappresentare un pericolo.
* Si raccomanda di buttare via l'acqua di cottura sia dopo la prebollitura che dopo aver cucinato i carpofori, per poter eliminare la [[nebularina]] che infatti è idrosolubile.
* La controversa commestibilità della ''C. nebularis'' ha avuto l'effetto, peraltro prevedibile, di farne quasi cessare la raccolta, tranne in quei luoghi dove detta specie viene consumata per tradizione; {{cn|in Italia la vendita di questa specie è vietata.}}
==
[[File:Nebularine.svg|thumb|La ''nebularina'', un alcaloide recentemente scoperto nella ''C. nebularis'']]
Se l'intenzione è quella di consumare comunque questo fungo nonostante tutte le controindicazioni, è bene attenersi ad alcune precauzioni.
# Dapprima bisogna sottoporre il fungo ad una prolungata '''prebollitura''' (almeno 30 minuti), l'integrità dei funghi non viene intaccata perché la carne è molto compatta; il locale di cottura deve essere aerato.
# In seguito si rovesciano i carpofori in uno scolapasta e si verifica che tutta l'acqua di cottura venga persa.
# I funghi vanno poi posti a bagnomaria in una bacinella e si lasciano in ammollo per circa 30 minuti.
# A questo punto bisogna eliminare tutta l'acqua ed i funghi possono essere cucinati a piacere oppure conservati sott'olio.
È conveniente consumare la ''C. nebularis'' con molta cautela, ovvero pochi esemplari alla volta e in pasti abbastanza distanziati nel tempo.
L'operazione di prebollitura non è ristretta alla sola ''C. nebularis'', ma dovrebbe essere estesa anche a tanti altri funghi, tra i quali si menzionano i seguenti:
* tutte le specie del genere ''[[Morchella]]'', le ''[[Helvella]]'' commestibili più alcune specie eduli del genere ''[[Peziza]]'' e ''[[Verpa]]''
* ''[[Armillaria mellea]]''
* ''[[Boletus luridus]]'', ''[[Boletus erythropus]]'', ''[[Boletus queletii]]'', anche se una semplice cottura prolungata è già di per sé efficace
==Tassonomia==
===Sinonimi e binomi obsoleti===
*''Agaricus nebularis'' Batsch, Elench. fung., cont. sec. (Halle): 25 (1789)
*''Gymnopus nebularis'' (Batsch) Gray, Nat. Arr. Brit. Pl. (London) 1: 609 (1821)
*''Omphalia nebularis'' (Batsch) Quél., Enchir. fung. (Paris): 20 (1886)
*''Lepista nebularis'' (Batsch) Harmaja, Karstenia 14: 91 (1974)
*''Clitocybe stenophylla'' P. Karst., Hedwigia 20: 177 (1881)
*''Lepista nebularis'' var. ''stenophylla'' (P. Karst.) Bon, Docums Mycol. 26(no. 102): 18 (1996)
*''Clitocybe nebularis'' var. ''alba'' Bataille, Bull. Soc. mycol. Fr. 27: 370 (1911)
*''Clitocybe alba'' (Bataille) Singer, Lilloa 22: 186 (1951)
*''Clitocybe nebularis'' var. ''alba'' J.E. Lange, Dansk bot. Ark. 6(5): 43 (1930)
*''Clitocybe nebularis'' f. ''alba'' S. Imai, J. Fac. agric., Hokkaido Imp. Univ., Sapporo 43(1): 81 (1938)
*''Clitocybe nebularis'' f. ''bianca'' Cetto, I Funghi dal Vero (Trento) 5: 315 (1987)
=== Specie simili ===
[[File:Clitocybe nebularis1.jpg|thumb|Esemplari di ''C. nebularis'']]
* Può essere confuso con l{{'}}''[[Entoloma sinuatum]]'' (''Entoloma lividum''), fungo velenoso con effetti potenzialmente pericolosi, per cui se ne sconsiglia la raccolta ai raccoglitori inesperti.
* Occasionalmente potrebbe essere confuso dai più inesperti con esemplari molto vecchi di ''[[Lepista caespitosa]]'' (da scartare).
== Nomi comuni ==
[[File:Clitocybe nebularis group.jpg|thumb|''C. nebularis'' in "fila"]]
[[File:Nevelzwam ( nebularis) (d.j.b.) 14-12-2023. (d.j.b).jpg|thumb|Una Clitocybe nebularis in decomposizione piovuta.]]
Moltissimi sono i nomi con cui viene chiamato:
* ''Agarico nebbioso''
* ''Cardinale'' ([[Agro pontino]], [[Lazio]] centro-meridionale)<br />n.b.: il Cardinale in [[Campania]] è la ''[[Clitocybe geotropa]]'' ''[[Clitocybe geotropa]]''
* ''Pevèn'' ([[Liguria]])
* ''Ferla'' (Italia settentrionale)
* ''Fungiu i fojjia'' (dial. calabrese - [[Sila]], [[Calabria]])
* ''Spinarolo'' (Stroncone, Umbria)
* ''Grigiotto''
* ''Nebbiolo''
* ''Nebbione''
* ''Ordinale grigio'' (Bassa Toscana)
* ''Ordinario''
* ''Ordinatu''
* ''Prezioso''
* ''Speciale''
* ''Fogliarolo'' (Lazio settentrionale, Reatino)
==Note==
<references/>
==
* Enrico Bini, Andrea Catorici, Antonio dell'Uomo, Roberto Falsetti, Ettore Orsomando, Monica Raponi, ''Funghi del Parco Nazionale dei Monti Sibillini'' ''Collana dei Quaderni Scientifico Divulgativi del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Ancona, Aniballi Grafiche s.r.l.,2002.''
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
==Collegamenti esterni==
*
*
* {{cita web | 1 = http://www.ambmuggia.it/forum/uploads/post-70-1159793704.jpg | 2 = Foto della Volvariella surrecta, specie parassita che spesso infesta la ''nebularis'' | urlmorto = sì }}
{{Portale|micologia}}
[[Categoria:Funghi commestibili con riserva]]
[[Categoria:Tricholomataceae]]
|