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|nome = Pont'ezzu
Pont’ezzu (Ponte Vecchio, in sardo logudorese) è uno dei tre [[Ponte|ponti]] romani che consentivano l’attraversamento del Rio Mannu di [[Ozieri]]. Il ponte risale presumibilmente al I secolo d.C., con un importante restauro nell’epoca imperiale, III-IV secolo d.C., ed infine rimaneggiamenti di [[epoca medievale]]. L’archeologa Paola Basoli ipotizza che il ponte, al pari degli altri dell’area, possa essere stato realizzato dalla armata romana di stanza nel vicino “castro” di Luguido (Oschiri).
|immagine = Ozieri - Ponte romano di Pont'Ezzu (02).JPG
Ancora fino a pochi decenni fa, questo ponte consentiva anche agli automezzi di attraversare il fiume in prossimità di quello che fu il villaggio nuragico, romano e infine medievale in località Sa Mandra ‘e sa Jua (nel quartiere satellite di San Nicola, quartiere posto a circa 1 km dal ponte). Di questo insediamento ci rimane un nuraghe trilobato, tratti di muratura di abitazioni romane praticamente ad esso sovrapposte, ed una chiesa del XII-XIII secolo intitolata a S. Nicola distante dal nuraghe un centinaio di metri (che l’Amadu ipotizza potesse essere la parrocchiale del villaggio medievale (epoca dell’attestazione) di Pira ‘e mestighe, scomparso verso il XIV-XV secolo).
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Le dimensioni del ponte sono veramente notevoli: 6 arcate con raggi decrescenti, 87,50 metri di lunghezza, circa 4,30 di larghezza e circa 8 di altezza massima, una struttura in conglomerato cementizio rivestito da conci perfettamente squadrati di pietra locale (struttura “a sacco”) perlopiù tufo calcareo ma anche basalto e trachite (rimaneggiamento basso - medievale).
|nazione = ITA
Le arcate a tutto sesto sono innalzate su robusti piloni che presentano a monte e a valle potenti rostri. Tali manufatti, rostri, muri d'ala e fondamenta in cementicium dei piloni, erano indispensabili a rompere la furia delle acque ed evitare l’usura delle fondazioni.
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|tipologia = Ponte ad arco
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'''Pont'ezzu''' (Ponte Vecchio, in [[sardo logudorese]]) è uno dei tre [[Ponte|ponti]] romani che consentivano l'attraversamento del [[Riu Mannu (Ozieri)|Rio Mannu]], in territorio di [[Ozieri]].
 
== Storia ==
Pont’ezzu (Ponte Vecchio, in sardo logudorese) è uno dei tre [[Ponte|ponti]] romani che consentivano l’attraversamento del Rio Mannu di [[Ozieri]]. Il ponte risale presumibilmente al [[I secolo d.C.]], con un importante restauro nell’epocain epoca tardo imperiale, III-[[IV secolo d.C.]], ed infine rimaneggiamenti di [[epoca medievale]]. L’archeologaL'archeologa Paola Basoli ipotizza che il ponte, al pari degli altri dell’areadell'area, possa essere stato realizzato dalla armata romana di stanza nel vicino “castro”"[[castrum|castro]]" di "Luguido" ([[Oschiri]]).
 
Ancora fino a pochi decenni fa, questo ponte consentiva anche agli automezzi di attraversare il fiume in prossimità di quello che fu il villaggio nuragico, romano e infine medievale in località Sa Mandra ‘e'e sa Jua (nel quartiere satellite di San Nicola, quartiere posto a circa 1  km dal ponte). Di questo insediamento ciè rimaneancora visibile un [[nuraghe]] trilobato, tratti di muratura di abitazioni romane praticamente ad esso sovrapposte, ed una chiesa del XII-[[XIII secolo]] intitolata a S.[[San Nicola]] distante dal nuraghe un centinaio di metri (che l’Amadu ipotizza potesse essere la parrocchiale del villaggio medievale (epoca dell’attestazione) di Pira ‘e mestighe, scomparso verso il XIV-XV secolo).
 
==Descrizione==
Le dimensioni del ponte sono veramente notevoli: 6 arcate con raggi decrescenti, 87,50 metri di lunghezza, circa 4,30 di larghezza e circa 8 di altezza massima, una struttura in conglomerato cementizio rivestito da conci perfettamente squadrati di pietra locale (struttura “a sacco”) perlopiù [[tufo]] calcareo ma anche [[basalto]] e [[trachite]] (rimaneggiamento basso - medievale).
 
Le arcate, [[a tutto sesto]], sono innalzate su robusti piloni che presentano a monte e a valle potenti rostri. Tali manufatti, rostri, muri d'ala e fondamenta in cementicium[[cementizio]] dei piloni, erano indispensabili a rompere la furia delle acque ed evitare l’usural'usura delle fondazioni.
==Bibliografia==
*LANERLaner F., ''I ponti romani in Sardegna'', in Almanacco Gallurese, anno 2004-2005, p. 91.
*BASOLIBasoli P., ''Dalla Preistoria all’Etàall'Età romana'', in CAUCau G.G. – BRIGAGLIABrigaglia A., a cura di, Ozieri e il suo volto, ed. Carlo Delfino, Sassari 2005, p. 28.
*BASOLIBasoli P.-AMUCANOAmucano M.A. - CALARESUCalaresu M., “Il''Il mal della pietra. Il restauro del ponte romano Pont’EzzuPont'Ezzu (Ozieri – SS)'', in ''Il MiBAC al Salone del Restaurorestauro di Ferrara un appuntamento consolidato'', a cura della Direzione Generalegenerale per la Valorizzazionevalorizzazione del Patrimoniopatrimonio Culturaleculturale - Ministero per i Benibeni e le Attivitàattività Culturaliculturali, Roma 2012, pp. 250-256.
 
==Altri progetti==
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{{Portale|Antica Roma|architettura|Sardegna}}
[[Categoria:Ozieri]]
[[Categoria:Ponti romani d'Italia]]