Canzone: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua}}
{{nota disambigua|l'omonima composizione strumentale rinascimentale e barocca|Canzona}}
{{C|La voce mi sembra del tutto imprecisa e necessita di una sostanziale revisione. Non c'è una traccia di fonte anche se credo esistano terabyte di scritti sull'argomento. Urge (ovviamente coi tempi wikipediani) l'intervento di un esperto musicologo.|musica|dicembre 2009}}
[[File:Lorenzo Costa - Un concerto (National Gallery, London).jpg|thumb|right|Un trio, accompagnato da un [[liuto]] ne ''Un concerto'' di [[Lorenzo Costa]] (1490)]]
{{F|teoria musicale|dicembre 2009|commento=Ci sono decisamente troppe affermazioni che meriterebbero una fonte}}
[[File:Charles Hawtrey - Punch cartoon - Project Gutenberg etext 16727.png|thumb|Caricatura che ritrae l'esecuzione di una canzone]]
[[File:Pete Seeger NYWTS.jpg|thumb|Il cantante folk [[Pete Seeger]]]]
[[File:The Beatles members at New York City in 1964.jpg|thumb|Uno dei gruppi ''leader'' della [[musica rock]]: [[The Beatles]]]]
Una '''canzone''' è una [[composizione (musica)|composizione]] [[musica vocale|vocale]] scritta per una o più [[cantante|voci]] perlopiù con [[accompagnamento]] [[Strumento musicale|strumentale]].<ref>{{treccani|canzone|canzóne (4a)|v=1}}</ref> Sono sinonimi frequenti le espressioni '''brano musicale''' e '''brano''', per quanto queste definizioni possano essere estese al concetto stesso di [[composizione (musica)|composizione]].
 
Una canzone o [[canzonetta]], più raramente è anche un episodio di un'[[opera]] in cui il personaggio intona realmente una canzone, spesso accompagnato da strumenti a pizzico. [[Giuseppe Verdi]] definì ''canzoni'' alcune [[Aria (musica)|arie]] di ''[[Rigoletto]]'' (Atto III: «La donna è mobile») ''[[Un ballo in maschera]]'' (Atto I: «Dì tu se fedele», atto III: «Saper vorreste») e ''[[Otello (Verdi)|Otello]]'' (Atto IV: Canzone del salice).
[[File:Lorenzo Costa - Un concerto (National Gallery, London).jpg|thumb|right|Un trio, accompagnato da un [[liuto]] ne ''Il concerto'' di [[Lorenzo Costa]] ([[1490]]).]]
 
== Storia ==
Una '''canzone''' (detta più formalmente '''brano musicale'''), in [[musica]], è una [[composizione musicale]], scritta per essere eseguita da una o più [[cantante|voci]], per lo più con [[accompagnamento]] [[strumento musicale|strumentale]].
Musica destinata al popolo, di facile presa e assimilazione, si giovò agli inizi di elementi colti e popolari. È quasi impossibile stabilire dove sia nato questo genere e chi siano stati i primi autori, anche se in [[Europa]] i primi esempi risalirono al [[Medioevo]] e il patrimonio più antico sembrerebbe quello proveniente dall'[[Antico Egitto]] con la tradizionale canzone popolare della [[trebbiatura]].<ref name="U">''Universo'', De Agostini, Novara, 1966, Vol.III, pag.50-51</ref>
 
Se l'origine della canzone è strettamente legata a quella della musica popolare, potendo generalizzare, in ogni nazione si rintracciano tre tradizioni importanti:<ref name="U"/>
== Canzone strumentale ==
* il filone folk, che recupera [[Aria (musica)|arie]], canti antichissimi e locali che provengono dai campi, dal mare e dai monti;
[[File:La chanson des fusillés de Fourmies (1891).jpg|thumb|Esempio di ''Chanson'']]
* il filone della canzone per la [[danza]], che prevede una prevalenza della musica sui testi;
Nel XVI secolo e nella prima metà del XVII, la canzone era tuttavia una forma strumentale, una versione profana del più severo [[Ricercare]] di tendenza [[mottetto|mottettistica]].<ref name="M">''Le Muse'', De Agostini, Novara, 1966, Vol.IV, pag.60-61</ref> Originariamente era la trascrizione per organo o altri strumenti della ''[[Chanson]] française'' e per questo ebbe il nome di ''Canzon francese'' o ''Canzon alla francese'' o ''Canzone da sonate''. Queste canzoni hanno forma simile al ''Ricercare'' a più temi. Le caratteristiche peculiari furono: ritmi vivaci, note ripetute per ingraziosire i temi, limpidezza polifonica, alternanza di sezioni imitative e dialoganti, varietà di struttura. I titoli furono curiosamente derivati dai patroni dei compositori. La canzone per strumento a tastiera diverrà poi una componente essenziale della [[Fuga (musica)|fuga]], mentre quella per strumenti monodici ispirerà la [[sonata]] da chiesa.
* il filone poetico, che cerca di esprimere sentimenti e ideali da diffondere, da cui nascono sia le canzoni generalmente tipiche del nord, con argomenti storici, politici, militareschi, familiari e occasionalmente sentimentali, in cui assume maggiore priorità il contenuto sulla forma (tranne che per le musiche da [[ballo]]), sia quelle tipiche del sud, sognanti, ammiccanti, edulcorate, distraenti con argomenti sentimentali ma anche paesaggistici e familiari, talvolta strappalacrime (come la lunga sequenza di canzoni dedicate agli emigranti).<ref>V.Savona e M.Straniero, ''Canzoni Italiane'', Fabbri Editori, 1994 Vol.2, pag.133-156</ref>
Nella canzone [[barocca]] i contrasti di scrittura, carattere e tempi aumenteranno rispetto alla canzone [[Rinascimento|rinascimentale]].
I primi esempi di canzone organistica vennero forniti da [[Marco Antonio Cavazzoni]] ([[1523]]), da [[Giovanni Gabrieli]] fino a [[Girolamo Frescobaldi]] (dal [[1627]] al [[1635]]), che molto spesso unì le varie strofe delle sue Canzoni con brevi e libere cadenze. Dalla fine del [[XVI secolo|Cinquecento]] la canzone polistrumentale raggiunse i suoi vertici grazie a [[Adriano Banchieri]], [[Tarquinio Merula]] e ancora a Frescobaldi con una serie di sezioni alternate in libertà e contrastanti, tendenti sempre più, di fatto, alla sonata.
 
Le canzoni moderne si dividono in [[melodia|melodiche]] e [[Sincope (musica)|sincopate]] e la loro popolarità fu inizialmente dovuta alla diffusione dei [[café-concert|caffè-concerto]], poi al boom dell'[[industria musicale|industria discografica]] e dei suoi prodotti sempre più appetibili al grande pubblico, e infine a [[Musical|film musicali]], [[Radio (mass media)|radio]], [[televisione]].
== Canzone vocale ==
[[File:Charles Hawtrey - Punch cartoon - Project Gutenberg etext 16727.png|thumb|Caricatura che descrive un'esecuzione di una canzone.]]
 
Musica destinata al popolo, di facile presa e assimilazione, si giovò agli inizi di elementi colti e popolari. È quasi impossibile stabilire dove sia nato questo genere e chi siano stati i primi autori, anche se in [[Europa]] i primi esempi risalirono al [[Medioevo]] e il patrimonio più antico sembrerebbe quello proveniente dall'[[Antico Egitto]] con la tradizionale canzone popolare della trebbiatura.<ref name="U">''Universo'', De Agostini, Novara, 1966, Vol.III, pag.50-51</ref>
 
La [[canzone romana]] lascia tracce nel XII secolo D.C. (1.100) con il brano "Er Pellegrino" e nel XIV secolo D.C. (1.300) con il brano "Sonetto" o perlomeno queste le testimonianze che hanno poi trovato conferma dai documenti risalenti a quel periodo. Gli unici brani esemplari ritrovati di quel tempo sono stati tramandati da una tradizione che ancora oggi trova posto nelle caratteristiche vie del centro storico di Roma, interpretati anche da illustri nomi romani del panorama teatrale e cinematografico italiano.
 
La [[canzone napoletana]] derivò dalla [[villanella]] del [[XVI secolo|Cinquecento]] eseguita con l'accompagnamento di [[strumenti a fiato]] e a [[strumenti a percussione|percussione]], riadattata ad un modo di cantare più popolare ed assorbì in seguito alcuni aspetti formali e stilistici dell'[[opera buffa]] del [[XVIII secolo|Settecento]], miniera d'oro anche per il vasto repertorio impreziosito di umanità, drammaticità e spensieratezza.<ref name="CI">Paolo Ruggieri, ''Canzoni Italiane'', Fabbri Editori, 1994, Vol.I, pag.2-12</ref> La canzone napoletana ebbe alterne fortune e dopo un periodo di declino, verso la fine del [[XVII secolo|Seicento]], allontanata dalla città, trovò nuova linfa creativa nelle campagne, prima di riesplodere nuovamente al suo ritorno cittadino.
Basti citare alcuni brani che hanno varcato i confini nazionali, come [[Te voglio bene assaje]] di [[Donizetti]], [[Fenesta ca lucive]] attribuita tra gli altri anche a [[Vincenzo Bellini]], [[Santa Lucia (canzone)|Santa Lucia]] di [[Teodoro Cottrau]], agevolati dal felice connubio tra compositori di alta maestria e poeti raffinati e incisivi.<ref name="CI2">Paolo Ruggieri, ''Canzoni Italiane'', Fabbri Editori, 1994, Vol.I, pag.13-24</ref>
 
Raramente altre canzoni regionali sono riuscite a varcare i limiti delle [[Lingue parlate in Italia|lingue locali]], così come appare arduo rintracciare un comune denominatore ed uno stile univoco per la canzone italiana, diversamente dal caso francese, dove le radici del [[vaudeville]] derivarono dalla ''chanson'' del Cinquecento, come evidenziato dallo stile, dalla tradizione del giornale-cantato.<ref name="M"/>
Sempre nell'Ottocento in [[Germania]] si verificò un altro grande connubio fra musica e poesia, denominato [[Lied]], che ebbe in [[Franz Schubert]] uno dei massimi esponenti.
[[File:Pete Seeger NYWTS.jpg|thumb|Il cantante folk [[Pete Seeger]].]]
Se l'origine della canzone è strettamente legato a quello della musica popolare, potendo generalizzare, in ogni nazione si rintracciano tre filoni importanti:<ref name="U"/> il primo è quello folk che recupera arie, canti antichissimi e locali che provengono sia dai campi sia dal mare e dai monti ed in Italia si suddivisero a seconda della provenienza geografica, in ballate narrative nel nord, costituite da un substrato [[celtico]], mancante invece nel Meridione, al di sotto delle antiche strofe latine, e in [[strambotto|strambotti]] nel sud; il secondo è quello della canzone per la danza, che prevede una prevalenza della musica sui testi, il terzo è quello poetico che cerca di esprimere sentimenti e ideali da diffondere, da cui nascono sia le canzoni generalmente tipiche del nord con argomenti storici, politici, militareschi, familiari e occasionalmente sentimentali, in cui assume maggiore priorità il contenuto sulla forma, tranne che per le musiche da ballo, sia quelle tipiche del sud sognanti, ammiccanti, edulcorate, distraenti con argomenti sentimentali ma anche paesaggistici e familiari, talvolta strappalacrime come la lunga sequenza di canzoni dedicate agli emigranti.<ref name="CI">V.Savona e M.Straniero, ''Canzoni Italiane'', Fabbri Editori, 1994 Vol.2, pag.133-156</ref>
 
La ricerca storica sulla musica popolare ha rintracciato le origini di varie canzoni vocali folk nell'Italia settentrionale, come ad esempio il [[trallalero]] corale e di compagnia in [[Liguria]], lo [[stornello]] umoristico e farcito di personaggi come il tipico ''Crapapelada'' in [[Lombardia]], il [[strambotto|villotta]] lirico e monostrofico nelle tre [[Veneto|Venezie]] e in [[Friuli]], e scendendo giù per la Penisola, lo stornello, i rispetti e le canzoni corali ''i bei'' in [[Toscana]], il ''batacchio'' (o ''vatocco'') a più voci contrastate nelle [[Marche]] e negli [[Abruzzi]], il "[[saltarello]]" tipico ballo della [[regione Lazio]], la canzone ''a ffigliola'', la ''fronna è limone'' e la [[tarantella]] in [[Campania]] e nella [[Puglia]], i ''hhiuri'' e i ''rispetti'' in [[Calabria]], i ''ciuri'' in [[Sicilia]] e i ''mutos'' in [[Sardegna]]. Ma nell'Italia meridionale molti di queste canzoni si possono considerare varianti più o meno vicine agli stornelli toscani.
 
Le canzoni moderne di dividono in [[melodia|melodiche]] e [[Sincope (musica)|sincopate]] e la loro popolarità fu inizialmente dovuta alla popolarità dei [[café-concert|caffè-concerto]], poi alla diffusione dell'[[industria musicale|industria discografica]] e dei suoi prodotti sempre più appetibili al grande pubblico, al [[Musical|film musicali]], alla [[Radio (mass medium)|radio]] e alla [[televisione]].
 
[[File:Beniamino Gigli, Italian tenor.jpg|thumb|Il tenore [[Beniamino Gigli]].]]
 
== Nell'opera ==
Il termine canzone, o [[canzonetta]], è usato raramente nell'[[opera]], per lo più ad indicare episodi in cui il personaggio intona realmente una canzone, spesso accompagnato da strumenti a pizzico. [[Giuseppe Verdi|Verdi]] ha definito canzoni alcune arie di ''[[Rigoletto]]'' (Atto III: «La donna è mobile»), ''[[Un ballo in maschera]]'' (Atto I: «Dì tu se fedele», atto III: «Saper vorreste») e ''[[Otello (Verdi)|Otello]]'' (Atto IV: Canzone del salice).
 
[[miniatura (musica)|miniatura]]
== Nella musica pop ==
{{F|musica|settembre 2025}}
[[File:The Fabs.JPG|thumb|Uno dei gruppi leader della musica pop: [[The Beatles]] ]]
La forma musicale più diffusa nella [[musica leggera]] è sicuramente la canzone, eseguita di solito da [[gruppo musicale|formazioni]] ridotte, con strumenti quali [[chitarra]], [[basso elettrico|basso]], [[Batteria (strumento musicale)|batteria]] e [[Tastiera elettronica|tastiere]], o più raramente da [[Orchestra|formazioni orchestrali]] più o meno grandi. La struttura di una canzone è generalmente caratterizzata da quattro elementi principali, che possono essere sviluppati, intrecciati e arricchiti in vari modi:
* una [[melodia]], ovvero la linea del canto
* un'[[armonia]], ovvero gli [[Accordo (musica)|accordi]] e le [[Progressione armonica|progressioni]]
* un [[Tempo (musica)|tempo]], ovvero la velocità e l'andamento ritmico
* il [[testo]], da cui dipendono spesso gli altri tre.
 
L'impianto più frequente di una canzone è dato da [[Introduzione (musica)|introduzione]], [[strofa]], [[ritornello]], ripetizione della strofa, eventuale breve inciso [[musica strumentale|strumentale]] o [[Assolo|solo]], ripetizione del ritornello (a volte con [[Variazione (musica)|variazione]]) e [[Conclusione (musica)|conclusione]] (detta ''finale'' o ''cadenza''). Lo standard di una canzone di musica leggera è caratterizzato pertanto dall'alternanza strofa/ritornello "incorniciata" da [[introduzione (musica)|intro]] e [[conclusione (musica)#Outro|outro]]. La durata complessiva delle versioni [[Radio (mass media)|radio]] di una canzone, per esigenze commerciali, dovrebbe essere compresa fra i 3 e i 4 minuti.
La forma musicale più diffusa nella musica leggera è naturalmente la '''canzone'''. Essa è eseguita di solito da formazioni ridotte (strumenti come [[chitarra]], [[basso elettrico|basso]], [[Batteria (strumento musicale)|batteria]] e [[Tastiera elettronica|tastiere]]), ma qualche volta anche da formazioni orchestrali più o meno grandi.
 
Questa semplice formula può presentare molte varianti. Spesso fra la strofa e il ritornello compare un ''bridge'' o ''ponte'' che costituisce appunto un passaggio di diversa struttura armonica e melodica per lanciare il ritornello. Nella stesura dell'[[arrangiamento]] a volte il brano viene "incorniciato" da un motivo aggiunto che può fungere da introduzione, [[intermezzo]] strumentale o finalino. Se si tratta di un [[riff]] corto, può anche essere riproposto ad ogni cambio di strofa. Per imprimere un "cambio di marcia", ovvero un'impennata energetica ad un brano un po' stanco e monotono, una tecnica diffusissima - forse abusata, ma sempre efficace - è far salire la tonalità di mezzo tono o più. In genere il salto si fa a metà canzone, all'uscita della strofa o del ritornello, e l'operazione può anche ripetersi più volte. Quando il disegno melodico lo permette, tra una frase cantata e l'altra, si può introdurre un [[contrappunto]] solistico strumentale che, alternandosi e avvolgendosi al [[Leitmotiv|motivo conduttore]] può arricchirlo e caratterizzarlo.
Vediamo più da vicino come si caratterizza la struttura di una canzone. Generalmente è caratterizzata da tre elementi principali: una '''''melodia''''' (il canto), un’'''''armonia''''' (gli accordi) e un '''''tempo''''' (grado di velocità e andamento ritmico). Queste tre componenti possono essere sviluppate, intrecciate e arricchite in vari modi.
L'impianto più frequente di una canzone è dato da ''introduzione'', ''strofa'', ''ritornello'' (o ''refrain'') ripetizione della strofa, eventuale breve'' inciso'' strumentale, di nuovo un ritornello (a volte con variazione) e ''finale'' (o ''cadenza''). Lo standard di una canzone di musica leggera è caratterizzato pertanto dall’alternanza strofa/ritornello, con una “cornice” di introduzione e finale, la cui durata complessiva (delle versioni radio), per esigenze commerciali, dovrebbe essere compresa in un intervallo di 3 ÷ 4 minuti.
 
Il testo è in genere per [[Rima|rime]]. A ciascuna riga di testo vengono spesso fatte corrispondere 4 misure, e in tal caso una strofa o un ritornello sono pertanto associati due righe tipicamente in rima. Il testo di una canzone usualmente segue un filo logico o narrativo all'interno dei suoi [[Verso|versi]], ma sono ugualmente diffuse canzoni che non rispettano questo criterio (per esempio nel genere [[hip hop]]). Esistono anche canzoni che sono il proseguimento musicale/narrativo di un'altra canzone contenuta normalmente nello stesso [[album discografico|album]], come è uso nei [[concept album]], tipici del [[rock progressivo]] degli [[Anni 1970|anni settanta]]. Questi veri e propri capolavori musicali e di letteratura cantata, possono essere considerati dei moderni [[Poema sinfonico|poemi sinfonici]] [[Musica a programma|a tema]] (vedi per esempio album storici come ''[[In the Court of the Crimson King]]'' ([[King Crimson]]) ''[[Nursery Cryme]]'' ([[Genesis]]) ''[[Octopus (Gentle Giant)|Octopus]]'' ([[Gentle Giant]]), ''[[Close to the Edge]]'' ([[Yes]]), ''[[The Wall]]'' ([[Pink Floyd]]) e ''[[Metropolis Pt. 2: Scenes from a Memory]]'' ([[Dream Theater]]).
Questa semplice formula può presentare molte varianti. Spesso fra la strofa e il refrain è presente un ''bridge'' (o ''ponte'') che costituisce appunto un passaggio di diversa struttura armonica e melodica per lanciare il ritornello. Nella stesura dell’arrangiamento a volte il brano viene “incorniciato” da un motivo aggiunto che può fungere da introduzione, intermezzo strumentale, o finalino. E se si tratta di un riff corto può essere riproposto ad ogni cambio di strofa.
Per imprimere un “cambio di marcia”, un’impennata energetica ad un brano un po’ stanco e monotono, un "trucco" diffusissimo - forse abusato ma sempre efficace - è far salire la tonalità di mezzo tono o più. In genere il salto si fa a metà canzone, all’uscita della strofa o del ritornello, e l’operazione può ripetersi anche più volte.
Quando il disegno melodico lo permette, tra una frase cantata e l’altra, si può introdurre un ''contrappunto'' solistico strumentale che, alternandosi e avvolgendosi al ''motivo conduttore'', può arricchirlo e caratterizzarlo.
 
Seguono esempi di canzoni famose per analizzarne le caratteristiche. ''[[My Way]]'' ha la forma più classica di canzone, con due strofe, un ritornello, ancora una strofa e un ritornello con finale. Un'altra caratteristica molto diffusa che si riscontra in questo brano è la tradizionale strofa su note di altezza media o medio-grave che si dispiega poi nel ritornello con note più alte ascendenti fino alla due più acute che fanno da epilogo all'inciso. Anche ''[[Yesterday]]'' si identifica formalmente con la normale successione di due strofe, ritornello, strofa, ritornello e strofa. Entrambi questi due grandi successi internazionali sono privi di un'introduzione vera e propria, fatta eccezione per due battute strumentali sull'accordo iniziale. Presenta invece l'introduzione ''[[My Sweet Lord]]'', brano celeberrimo per essere costruito sulla ripetizione in [[Loop (musica)|loop]] di un'unica frase melodica. ''[[La carrozza di Hans/Impressioni di settembre#Impressioni di settembre|Impressioni di settembre]]'' è passata alla storia del pop per il suo inciso strumentale che fa da protagonista rispetto a una strofa-[[ouverture]] e a un bridge-[[preludio]] dall'atmosfera sospesa.
Spesso nella musica leggera si adotta questo schema{{Citazione necessaria}}:
* Introduzione: 2 o più misure
* Strofa: 8-12 misure
* Ritornello: 8-12 misure
* Ritornello implicito: 4 misure
* Solo: 8 misure
* Conclusione: 1-2 misure
 
== Primati ==
Ma trattasi solo di una linea di massima.
*La prima canzone registrata è stata la canzone popolare francese ''[[Au clair de la lune]]'', registrata nel 1860 da [[Édouard-Léon Scott de Martinville]].<ref name=NYT2008>{{Cita news|url=https://www.nytimes.com/2008/03/27/arts/27soun.html|titolo=Researchers Play Tune Recorded Before Edison|autore=Jody Rosen|data=27 marzo 2008|editore=New York Times}}</ref><ref name=FirstSounds>{{Cita news|url=http://www.firstsounds.org/sounds/|titolo=First Sounds archive of recovered sounds, MP3 archive|autore=FirstSounds.org|data=marzo 2008|editore=First Sounds}}</ref>
 
*Il [[singolo (musica)|singolo]] più venduto del mondo è ''[[White Christmas (brano musicale)|White Christmas]]'' del 1942 di [[Bing Crosby]], che ha venduto 50 milioni di copie.<ref name=Guinness2007>[https://img299.imageshack.us/img299/3315/guinness2007.pdf Guinness Book of Records, 2007 Edition, page 187]</ref>
Non va naturalmente dimenticato un quarto elemento, forse il più importante, sempre presente nella canzone leggera: il testo, intorno al quale gira tutto il brano.
*Secondo la [[World Record Academy]] la canzone pop più lunga mai registrata è ''Apparente libertà'', scritta da Giancarlo Ferrari nel 2005, un brano della durata di 76 minuti e 44 secondi. In precedenza il record è appartenuto a ''The Devil Glitch'' di [[Chris Butler (musicista)|Chris Butler]] (69 minuti).<ref>{{cita web|lingua=en|https://www.worldrecordacademy.com/arts/longest_Pop_Song-Apparente_Liberta_by_Giancarlo_Ferrari_sets_world_record_90235.htm|Longest Pop Song-Apparente Libertà by Giancarlo Ferrari sets world record}}</ref><ref>{{cita web|https://www.focusjunior.it/scienza/curiosita-scientifiche/qual-e-la-canzone-piu-lunga-del-mondo/|Qual è la canzone più lunga del mondo?}}</ref>
 
*La canzone più corta mai registrata è ''[[You Suffer]]'' del gruppo [[grindcore]] [[Regno Unito|britannico]] dei [[Napalm Death]] della durata di 1.316 secondi dell'album [[Scum (Napalm Death)|Scum]] del 1987 ed è compresa nel [[Guinness dei primati|Guinness dei Primati]],<ref>{{Cita web |url=http://dailypicksandflicks.com/2011/09/26/did-you-know-the-shortest-song-ever-recorded/ |titolo=Did You Know: The Shortest Song Ever Recorded |accesso=9 gennaio 2013 |dataarchivio=6 dicembre 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121206055023/http://dailypicksandflicks.com/2011/09/26/did-you-know-the-shortest-song-ever-recorded/ |urlmorto=sì }}</ref> la canzone ''Leugo'' dell'album ''[[Palanche]]'' del 2006 del gruppo [[dialetto genovese|dialettale genovese]] dei [[Buio Pesto]] dura 571 millesimi di secondi, ma il primato non gli è stato ancora riconosciuto nel Guinness dei Primati.<ref>[http://www.buiopesto.it/prod/palanche.html Buio Pesto:Palanche]</ref>
Il testo è in genere per rime. A ciascuna riga di testo vengono fatte corrispondere 4 misure. Pertanto una strofa od un ritornello sono associati e due righe, tipicamente (ma non sempre e non necessariamente) in rima.
*La canzone con il titolo più lungo è ''Regretting What I Said to You When You Called Me 11:00 On a Friday Morning to Tell Me that at 1:00 Friday Afternoon You're Gonna Leave Your Office, Go Downstairs, Hail a Cab to Go Out to the Airport to Catch a Plane to Go Skiing in the Alps for Two Weeks, Not that I Wanted to Go With You, I Wasn't Able to Leave Town, I'm Not a Very Good Skier, I Couldn't Expect You to Pay My Way, But After Going Out With You for Three Years I DON'T Like Surprises!! - A Musical Apology'' ("Pentendomi di quel che ti ho detto quando mi hai chiamato alle 11:00 del mattino di venerdì per dirmi che alle 13:00 di venerdì pomeriggio avresti lasciato il tuo ufficio, sceso le scale, fermato un taxi per raggiungere l'aeroporto per prendere un aereo per andare a sciare sulle Alpi per due settimane, non che volessi venire con te, non avrei potuto lasciare la città, non sono una sciatrice molto brava, non potevo chiederti di pagarmi il viaggio, ma dopo tre anni che esco con te NON mi piacciono le sorprese! - Scuse musicali"), per un totale di 97 parole e 383 caratteri dell'album ''[[Future Fossils]]'' del 1983 della cantante statunitense [[Christine Lavin]].<ref>{{Cita web |url=http://thelongestlistofthelongeststuffatthelongestdomainnameatlonglast.com/long170.html |titolo=THE WORLD'S LONGEST SONG TITLE |accesso=9 gennaio 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120827114034/http://thelongestlistofthelongeststuffatthelongestdomainnameatlonglast.com/long170.html |dataarchivio=27 agosto 2012 |urlmorto=sì }}</ref><ref>[https://wiki.answers.com/Q/What_is_the_longest_song_title What is the longest] [http://www.intentarlo.com/inolvidables-frases-de-canciones song title?] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20161008063334/http://www.intentarlo.com/inolvidables-frases-de-canciones |data=8 ottobre 2016 }}</ref>
Il testo di una canzone usualmente segue un filo logico o narrativo all'interno dei suoi versi, ma sono ugualmente diffuse canzoni che non rispettano questo criterio (per esempio nel genere [[hip hop]]). Esistono anche canzoni che sono il proseguimento musicale/narrativo di un'altra canzone contenuta normalmente nello stesso [[album discografico|album]], come è uso nei [[concept album]], tipici del Progressive rock anni Settanta e considerabili un po' dei moderni poemi sinfonici a tema (vedi per esempio album storici come ''[[In the court of Crimson King]]'' (King Crimson) ''[[Nursery crime]]'' (Genesis) ''[[Octopus]]'' (Gentle Giant), ''[[Close to the edge]]'' (Yes), veri e propri capolavori (oltre che musicali) di letteratura cantata, o ancora ''[[The Wall]]'' dei [[Pink Floyd]] o ''[[Metropolis Pt. 2: Scenes from a Memory]]'' dei [[Dream Theater]]).
 
Facciamo degli esempi di canzoni famose analizzandone le caratteristiche.
 
''My Way'' è la più classica forma canzone. Due strofe, un refrain, ancora una strofa, un refrain con finale. Altra caratteristica esemplare molto diffusa e presente in questo bellissimo brano è la tradizionale strofa su note di altezza media o medio-grave che si dispiega poi nel ritornello con note più alte ascendenti fino alla due più acute che fanno da epilogo all’inciso.
 
Anche ''Yesterday'' si identifica formalmente con la normale successione 2 strofe, ritornello, strofa, ritornello, strofa.
Entrambi questi due grandi successi internazionali sono privi di un'introduzione vera e propria, partendo subito con la strofa, fatta eccezione per due battute strumentali sull'accordo iniziale.
 
''My sweet lord'', l’introduzione (o intro) invece ce l’ha, ed è un caso celeberrimo di brano tutto costruito sulla ripetizione in loop di un’unica, azzeccatissima, frase melodica.
 
''Impressioni di settembre'' è passata alla storia del pop per il suo stupendo inciso strumentale che la fa da protagonista rispetto ad una strofa-ouverture e ad un bridge-preludio, entrambi cantati introspettivamente in atmosfera sospesa che esplode nel magico orizzonte del sintetizzatore lanciato verso l’infinito.
 
== In Italia ==
===Le origini===
Prima dell'[[Unità d'Italia|Unità]] la [[canzone popolare]] in [[Italia]] era quasi esclusivamente nelle varie [[Lingue parlate in Italia|lingue della penisola]], che d'altra parte rappresentavano gli unici idiomi conosciuti dalla maggioranza della popolazione.<br />Le canzoni in [[lingua italiana|italiano]] erano poche: nel [[Settecento]] qualche canto religioso (''[[Tu scendi dalle stelle]]'', [[1754]]); a metà dell'[[Ottocento]] i canti politici del [[Risorgimento]] (gli [[Canto degli Italiani|inni di Mameli]] e [[Inno di Garibaldi|di Garibaldi]], ''Addio, mia bella, addio'' e qualcun altro)<ref name="ReferenceA">L. Colombati (a cura di ), ''La canzone italiana 1861-2011'', Mondadori, 2011</ref>.<br />Alla stessa epoca risale la prima canzone "leggera", [[Santa Lucia (canzone)|Santa Lucia]] di [[Teodoro Cottrau]] del [[1849]], da molti considerata la prima canzone italiana. Si trattava, in ogni modo, di un caso isolato e nemmeno di un'opera originale, in quanto era la traduzione italiana di una [[barcarola]] napoletana.
 
===1861-1915===
Ancora all'epoca dell'[[Unità d'Italia]] c'erano due generi di canto completamente distinti, da una parte l'[[opera]], che aveva ampia diffusione in tutti i ceti sociali, e dall'altra la canzone popolare nelle lingue locali. Le prime forme di canzone italiana discesero da questi due generi.<br />Dall'opera derivò la [[romanza]]<ref name="ReferenceA"/><ref name="ReferenceB">''La nuova enciclopedia della musica'', Garzanti, 1983</ref>, che è un'aria di tipo operistico, ma destinata ad essere eseguita da sola, spesso nei salotti eleganti. Il più tipico compositore di romanze fu [[Francesco Paolo Tosti]], ma la più famosa romanza rimane ''[[Mattinata (Leoncavallo)|Mattinata]]'' di [[Ruggero Leoncavallo]] del [[1904]], scritta per [[Enrico Caruso]]. Né può essere dimenticata ''Musica proibita'' di [[Stanislao Gastaldon]] del [[1881]].<br />Dalla canzone regionale si sviluppò invece una produzione di canzoni popolari anonime in lingua italiana, fra le quali hanno un posto particolare quelle legate al tema dell'[[emigrazione]] (''Mamma mia, dammi cento lire'').<br />Nell'ultimo decennio dell'Ottocento aprirono a [[Napoli]], [[Roma]], [[Torino]], [[Milano]], sull'esempio [[Francia|francese]], i [[caffé-concerto]] o ''cafés chantants''<ref name="ReferenceA"/>, nei quali si cantavano soprattutto canzoni nelle rispettive lingue e dialetti ([[Lingua napoletana|napoletano]], [[Lingua piemontese|piemontese]], [[Lingua lombarda|lombardo]] ecc.), spesso a doppio senso<ref name="ReferenceC">Gianni Borgna, ''Storia della canzone italiana'', 1985</ref>.
 
{{Multimedia|allineamento = destra|larghezza = 300|file = Vincenzo Di Chiara (1864—1937) - La spagnola (1906).ogg|titolo = Vincenzo Di Chiara (1864-1937)|descrizione = ''La spagnola''&nbsp;— Versione strumentale}}
 
Tuttavia, in questi locali si formò anche un repertorio di canzoni in italiano, fra cui ''[[Ciribiribin]]'' ([[1898]]), ''La spagnola'' ([[1906]]) e la patriottica ''Tripoli, bel suol d'amore'' ([[1911]]). Si trattava pur sempre di poche canzoni rispetto alla prolificità della coeva [[canzone classica napoletana]] che in quei decenni attraversava uno dei suoi periodi migliori.<br />Bisogna, infine, menzionare il repertorio delle canzoni religiose in lingua italiana, destinate non alla messa (che era ancora in [[lingua latina|latino]]), ma alle processioni ed ai pellegrinaggi ai santuari.
 
===1918-1929===
[[File:tangodellecapinere.jpg|307x307px|right|thumb|Un tipico spartito degli anni venti]]
È negli anni intorno alla [[Prima Guerra Mondiale|Grande Guerra]] che si afferma la canzone italiana con i caratteri che oggi conosciamo: scritta da autori noti, in lingua italiana, sempre più svincolata dai moduli operistici, semmai spesso scritta su ritmi da ballo ([[valzer]], [[tango]], [[foxtrot (danza)|fox-trot]] ed altri). La produzione è ormai continua e la diffusione nazionale (almeno nelle città). Il luogo dove nasce questa nuova canzone è il ''[[Tabarin (locale)|tabarin]]'' e perciò è destinata alle classi agiate. Al ''tabarin'' si esibiscono i primi cantanti, rigorosamente in abito da sera (in [[Cilindro (abbigliamento)|cilindro]] e [[marsina]] gli uomini, in abito lungo e boa di pelliccia le donne): [[Armando Gill]] (''Come pioveva''), [[Gino Franzi]] (''[[Scettico blues]]'', ''Lucciole vagabonde''), [[Anna Fougez]] (''Vipera'', ''Abat-jour'', ''Addio signora''), [[Isa Bluette]] (''[[Creola (brano musicale)|Creola]]''). I maggiori autori di canzoni degli [[anni 1920|anni venti]] furono [[E.A. Mario]] (''Vipera'', ''[[Balocchi e profumi (brano musicale)|Balocchi e profumi]]'') e la coppia [[Bixio Cherubini|Cherubini]]-[[Cesare Andrea Bixio|Bixio]] (''[[Tango delle capinere]]'', ''Violino tzigano'', ''Mamma''), tutti autori che continuarono a scrivere canzoni di successo fino agli anni Quaranta.<br />Le canzoni del ''tabarin'' descrivevano l' amore in termini cinici e crudi, in antitesi al perbenismo borghese e cattolico, talvolta tuttavia terminavano con un colpo di scena moralistico e lagrimevole.<br />Epigona di questo mondo può essere considerata [[Milly (cantante)|Milly]], che, tuttavia, saprà far propri i successivi sviluppi della canzone, tanto che alla fine di una lunga carriera, negli anni Sessanta, canterà [[Bertold Brecht|Brecht]], [[Giorgio Gaber|Gaber]] e [[Fabrizio De André|De André]] e si esibirà al fianco di [[Enzo Jannacci|Jannacci]].
 
Per completare il panorama canoro degli [[Anni 1920|anni venti]], bisogna ricordare che questo è il periodo d'oro dell'[[operetta]] italiana, e che le più celebri arie delle operette sono state spesso cantate da sole, come semplici canzoni (ad esempio ''Salomé'').
 
===1930-1945===
La nascita del [[cinema sonoro]] (in Italia a partire dal [[1930]]) permise la diffusione delle canzoni attraverso i film. Il più grande successo degli [[anni 1930|anni trenta]] in questo senso fu ''[[Parlami d'amore Mariù]]'' cantata da [[Vittorio De Sica]] nel film ''[[Gli uomini, che mascalzoni...]]'' del [[1932]].
 
La fine degli [[Anni 1930|anni trenta]] ed i primi [[Anni 1940|anni quaranta]] videro un grande rinnovamento della canzone italiana. Innanzitutto si diffuse la [[radio (apparecchio)|radio]] e perciò la canzone si rivolse alla piccola borghesia, che ascoltava la radio in casa. Un ruolo importante ebbero quindi i direttori delle due orchestre di musica leggera dell'[[EIAR]], [[Cinico Angelini]] e [[Pippo Barzizza]].<br />Nonostante l'ostilità del [[Fascismo|Regime Fascista]], queste orchestre, soprattutto la seconda, diffusero lo ''[[swing]]'' in Italia, che però doveva essere chiamato italianamente "ritmo sincopato" (''Maramao perché sei morto'', ''[[Ba ba/Il primo pensiero|Ba-ba-baciami piccina]]'', ''Pippo non lo sa'' e, finita la [[Seconda guerra mondiale|Guerra]], ''[[In cerca di te]]''). I più famosi interpreti di questo genere furono [[Alberto Rabagliati]], [[Natalino Otto]], il [[Trio Lescano]], [[Silvana Fioresi]].<br />Fra gli autori negli [[anni 1930|anni trenta]] emersero la coppia [[Alfredo Bracchi|Bracchi]]-[[Giovanni D'Anzi|D'Anzi]] (''Non dimenticar le mie parole''; ''No, l'amore no''), soprattutto nel genere ''swing'' lento e sentimentale, e [[Vittorio Mascheroni]] (''Bombolo''; ''Fiorin Fiorello''), specializzato in canzoncine allegre e quasi ''nonsense''<ref>programma di sala "Made in Italy" Teatro Dal Verme di Milano, 29.5.2005</ref>.<br />In proposito bisogna precisare che accanto allo ''swing'' statunitense negli anni trenta arrivò in Italia (con meno problemi di censura) un altro ritmo afroamericano, la [[rumba (ballo)|rumba]] cubana, di cui proprio ''Bombolo'' fu uno dei più famosi esempi.<br />Accanto al filone di influenza americana, ve n'era però uno più gradito al Regime, che proponeva canzoni di argomento rurale (''Reginella campagnola'') o municipale, spesso fiorentino (''Mattinata fiorentina'') o romano, e di forma generalmente melodica. Il maggior interprete di questo genere fu [[Carlo Buti]]<ref name="ReferenceB"/>. A questo ambito possono essere ricondotti anche due antesignani dei cantautori, [[Odoardo Spadaro]] ed [[Ettore Petrolini]].<br />V'era, infine, un altro genere vicino al Regime ma musicalmente più moderno, quello delle canzoni che esprimevano i desideri della piccola borghesia (''[[Mille lire al mese (brano musicale)|Mille lire al mese]]'') e che esaltavano la modernità stile [[Novecento (movimento artistico)|Novecento]].
 
===Il dopoguerra===
Nella seconda metà degli [[anni 1940|anni quaranta]], probabilmente per reazione ai traumi della Guerra<ref name="ReferenceA"/>, le canzoni erano spensierate e volutamente stupide. In particolare furono in voga canzoncine di ambientazione sudamericana in lingua maccheronica (''O mama mama'' è rimasta la più famosa), in cui si mise in luce la giovane [[Nilla Pizzi]].
 
Nel [[1951]] nacque il [[Festival di Sanremo]], che pur tra tante polemiche e critiche riuscirà, nel corso dei decenni, a lanciare decine di canzoni italiane nel mondo, sia in lingua originale sia tradotte ed eseguite da affermate star internazionali (valga per tutte l'esempio di ''[[Io che non vivo senza te]]'' interpretata da [[Dionne Warwick]]). La prima edizione fu vinta da [[Nilla Pizzi]] con ''[[Grazie dei fiori]]''. Nei primi anni del Festival prevalevano le canzoni melodiche, di argomento romantico o patriottico, interpretate da cantanti come [[Claudio Villa]], [[Giorgio Consolini]], [[Achille Togliani]], [[Luciano Tajoli]], [[Teddy Reno]], [[Gino Latilla]], [[Carla Boni]]. Accanto ad esse vi erano, tuttavia, anche canzoni più scherzose e ritmate, spesso scritte da [[Mario Panzeri]] (''[[Papaveri e papere]]'', ''Casetta in Canadà'') i cui testi non erano peraltro innocenti come poteva sembrare<ref name="ReferenceC"/>.
 
La [[radio (mass medium)|radio]] (e quindi la [[RAI]]) esercitava un vero predominio sulla musica in questo periodo, in cui la diffusione dei dischi era ancora scarsa ed elitaria. Le canzoni erano tuttavia diffuse anche attraverso altri mezzi, che permettevano una maggiore libertà espressiva.
 
Le colonne sonore dei film continuavano ad avere un ruolo importante nella musica leggera ed in questo periodo si affermò internazionalmente come compositore di musica da film [[Armando Trovajoli]] (''El negro zumbòn'').
 
Ma soprattutto gli [[Anni 1950|anni cinquanta]] furono il "periodo d'oro" della [[rivista musicale|rivista]] e poi della [[commedia musicale]].<br />Le musiche dei più famosi spettacoli di [[Garinei e Giovannini]] furono composte a turno da tre jazzisti (un fisarmonicista e due pianisti) anche se non si trattava di brani ''jazz'': [[Gorni Kramer]], che fu il più fecondo in questo ambito, [[Lelio Luttazzi]], e lo stesso Trovajoli che compose le musiche di ''[[Rugantino (commedia musicale)|Rugantino]]'', probabilmente il capolavoro del genere.<br />Molte canzoni della rivista erano cantate dal [[Quartetto Cetra]] (''Vecchia America'', ''In un palco della Scala'' e ''Un bacio a mezzanotte''), ricordato soprattutto per la garbata ironia e la particolare vena parodistica che successivamente trasferì in televisione.
 
Alla fine del decennio si sviluppò il cosiddetto filone "turistico" o delle "canzoni-cartolina", che raccontavano amori fra turisti stranieri e ragazze italiane, spesso sullo sfondo di paesaggi e monumenti nostrani. La lingua di queste canzoni tendeva al ''pastiche'' italiano-lingua regionale-lingua straniera; mentre la musica era prevalentemente ''[[jazz]]''. Il più tipico interprete di questo filone fu [[Nicola Arigliano]], mentre fra gli autori si deve citare Lelio Luttazzi; il titolo più celebre rimane ''[[Arrivederci Roma (brano musicale)|Arrivederci Roma]]''.
 
===Il miracolo economico===
A cavallo fra gli [[anni 1950|anni cinquanta]] e i [[anni 1960|sessanta]] la canzone italiana subì la sua più profonda metamorfosi. Il cosiddetto [[miracolo economico]] permise un'ampia diffusione dei dischi, ascoltati sia sul giradischi (o nel [[mangiadischi]]) sia sul [[juke-box]]. Questo significò la fine del quasi monopolio radiofonico sulla canzone e consentì una maggiore varietà di generi musicali, che rappresentavano i gusti sempre più differenziati della società italiana in trasformazione.
 
La prima innovazione fu l'affermarsi della figura del [[cantautore]] che associa il ruolo del cantante e dell'autore.
 
Già a metà degli anni cinquanta avevano iniziato ad incidere [[Domenico Modugno]], [[Renato Carosone]] e [[Fred Buscaglione]], ma la consacrazione definitiva dei cantautori avverrà nel 1958 con la vittoria a Sanremo di ''[[Nel blu dipinto di blu]]'' cantata da Modugno.
 
Negli anni immediatamente successivi si imposero due "scuole" di cantautori, quella [[Scuola genovese dei cantautori|genovese]] di [[Umberto Bindi]], [[Gino Paoli]], [[Bruno Lauzi]], [[Luigi Tenco]] e [[Fabrizio De André]], più legata al modello degli "chansonniers" francesi, e quella "milanese" di [[Sergio Endrigo]], [[Ornella Vanoni]], [[I Gufi]], [[Cochi e Renato]], [[Giorgio Gaber]] ed [[Enzo Jannacci]], maggiormente influenzata dalla musica americana.
 
Accanto a queste "scuole" più "impegnate" v'era un gruppo, prevalentemente romano, di cantautori dedito a temi più romantici e, come si diceva allora, "balneari": [[Edoardo Vianello]], [[Gianni Meccia]], [[Nico Fidenco]], [[Jimmy Fontana]], cui vanno aggiunti autori non romani, come [[Piero Focaccia]], [[Riccardo Del Turco]] e [[Los Marcellos Ferial]].
 
Ad essi possono essere accostati anche [[Peppino di Capri]] e [[Fred Bongusto]], che furono i più popolari cantanti "[[crooner|confidenziali]]" italiani.
 
[[File:Eurovision Song Contest 1958 - Domenico Modugno.png|thumb|Domenico Modugno in Eurovisione nel [[1958]] ]]
La seconda innovazione di quegli anni fu l'irrompere del ''[[Rock and roll]]'' in Italia, rapidamente imitato da molti giovani cantanti italiani, alcuni dei quali capaci di trovare un compromesso tra le innovazioni esterofile e la tradizione italiana.
 
La data spesso citata è quella del [[1957]], quando si tenne al "Palazzo del ghiaccio" di [[Milano]] il primo "''Festival italiano del rock and roll''". In quell'occasione e negli anni immediatamente successivi emerse la generazione dei cosiddetti "[[urlatori]]": [[Tony Dallara]], [[Adriano Celentano]], [[Tony Renis]], [[Little Tony]], [[Bobby Solo]], [[Pino Donaggio]], [[Mina (cantante)|Mina]], [[Betty Curtis]].
 
Verso la metà degli anni sessanta arrivò l'ondata del ''[[Musica beat|beat]]'' inglese. I primi cantanti "yé-yé" italiani furono [[Gianni Morandi]] e [[Rita Pavone]], ma il punto di riferimento del ''beat'' italiano fu il [[Piper Club]] di [[Roma]], da dove partirono le carriere di [[Caterina Caselli]] e [[Patty Pravo]], alle quali può essere accostata anche [[Nada (cantante)|Nada]].
 
Un posto particolare spetta alla coppia [[Lucio Battisti]]-[[Mogol]], considerata il culmine del ''beat'' italiano ma anche classificabile fra i cantautori, almeno per quanto riguarda Battisti. Questi autori rielaborarono le sonorità ''[[rhythm and blues]]'' in modo originale ed efficace all'interno della tradizione melodica italiana, per accompagnare testi innovativi che hanno reso popolari i moduli poetici del [[Novecento]].
 
Infine bisogna ricordare i "[[complesso musicale|complessi]]" ''beat'', quali l'[[Equipe 84]], i [[Dik Dik]], i [[Camaleonti]], [[The Rokes]], [[I Corvi]], [[I Giganti]], i [[Nomadi]], i [[New Trolls]].
 
Nel corso degli [[anni 1960|anni sessanta]] emersero anche nuovi interpreti melodici, come [[Dalida]], [[Gigliola Cinquetti]], [[Iva Zanicchi]], [[Orietta Berti]], [[Massimo Ranieri]], [[Mino Reitano]], [[Al Bano]], [[Nicola Di Bari]], a dimostrazione della vitalità della tradizione italiana, soprattutto nell'[[Italia Meridionale]].
 
Quanto agli autori, i maggiori "[[paroliere|parolieri]]" del decennio furono il già citato Giulio Rapetti in arte "Mogol", [[Franco Migliacci]], nonché [[Paolo Conte]], futuro cantautore. Come arrangiatori si devono segnalare [[Luis Bacalov]] ed [[Ennio Morricone]], ben più noti come autori di colonne sonore.
 
Gli anni sessanta videro infine un accentuarsi del divismo dei cantanti, favorito dalla diffusione della televisione e da manifestazioni come il [[Cantagiro]]. Si pensi ai già citati [[Adriano Celentano]] e [[Mina (cantante)|Mina]], [[Gianni Morandi]], [[Rita Pavone]], [[Ornella Vanoni]]<ref name="ReferenceB"/>. In proposito bisogna ricordare la vittoria di [[Gigliola Cinquetti]] all'[[Eurofestival]] del [[1964]].
 
===Gli anni settanta===
Negli [[anni 1970|anni settanta]] fiorirono filoni canori di breve durata, legati alla situazione politica e sociale.
 
Innanzitutto, vi furono i cantanti legati alla [[contestazione giovanile]], come [[Ivan Della Mea]], [[Giovanna Marini]], [[Paolo Pietrangeli]], [[Alfredo Bandelli]], [[Pino Masi]], [[Gualtiero Bertelli]], [[Eugenio Finardi]], gli [[Area (gruppo musicale)|Area]], gli [[Stormy Six]]. Essi appartenevano a generi musicali diversi, dal ''folk revival'', al cantautorato, al ''rock''. La canzone di protesta ebbe la sua massima manifestazione nei ''Festival del Proletariato Giovanile'' tenuti dal [[1974]] al [[1976]] al [[Parco Lambro]] di [[Milano]].
 
Un secondo filone tipico di quegli anni fu proprio il ''folk revival'' di artisti come [[Milva]], [[Gabriella Ferri]], la [[Nuova Compagnia di Canto Popolare]], [[Mario Merola]], [[Rosanna Fratello]], [[Toni Santagata]], [[Raoul Casadei]], [[Otello Profazio]], il [[Duo di Piadena]], [[Louiselle]]. I contenuti e le motivazioni di questi cantanti furono varie, si andava dalla riscoperta colta della cultura popolare alla nostalgia per la campagna da parte dei meridionali immigrati al Nord.
 
Ma probabilmente il fenomeno più tipico degli anni settanta fu la "esplosione" dei [[complesso musicale|complessi]]: anche in questo caso i generi musicali toccati furono diversi, si andava dal ''[[progressive rock]]'' italiano della [[Premiata Forneria Marconi]], del [[Banco del Mutuo Soccorso]], del[[le Orme]], dei New Trolls, degli [[Osanna (gruppo musicale)|Osanna]], ai canti religioso-''hippie'' dei [[Delirium]]; dal ''pop'' romantico dei [[Cugini di Campagna]], degli [[Homo Sapiens (gruppo musicale)|Homo Sapiens]], dei [[Collage (gruppo musicale italiano)|Collage]], degli [[Alunni del Sole]], [[Il Giardino dei Semplici|del Giardino dei Semplici]], de[[i Nuovi Angeli]], de[[i Califfi]], fino a quello balneare e ballabile dei [[Santo California]], degli [[Albatros]], del[[la Strana Società]], dei [[Flora Fauna Cemento]], dei [[Daniel Sentacruz Ensemble]], de[[I vicini di casa (gruppo musicale)|i Vicini di Casa]]. Queste canzoni ''pop'' sentimentali e balneari sono state la colonna sonora della [[liberazione sessuale]], in particolare hanno descritto per la prima volta nella storia della canzone italiana il rapporto sessuale, sia pure in termini ancora romantici ed idealizzati.
 
Alcuni di questi complessi rimarranno protagonisti della musica leggera italiana fino ai primi anni novanta: i [[Matia Bazar]], i [[Pooh]], i [[Ricchi e Poveri]].
 
Oggi gli anni settanta sono ricordati soprattutto come il periodo in cui ebbero maggior rilievo i cantautori. In questo decennio nacquero, infatti, nuove "scuole" di cantautori, i cui esponenti si ispiravano prevalentemente al [[Folk rock|folk]] americano e a [[Bob Dylan]] in particolare<ref>L. Colombati (a cura di ), ''La canzone italiana 1861-2011'', Milano, Mondadori, 2011</ref>. È stata la generazione di cantautori più impegnata politicamente.
 
Intorno al ''[[Folkstudio]]'' di [[Roma]] si raccolse la cosiddetta ''Scuola romana'', rappresentata da [[Francesco De Gregori]], [[Antonello Venditti]], [[Mimmo Locasciulli]], [[Rino Gaetano]], [[Sergio Caputo]]. Altri esponenti della "scuola romana", più "romantici", possono essere considerati: [[Claudio Baglioni]], [[Riccardo Cocciante]], [[Franco Califano]], [[Ivan Graziani]], [[Luca Barbarossa]].
 
Gli artisti del ''Folkstudio'' rivoluzionarono il concetto e la struttura stessa della canzone. Questi artisti sono pilastri della cosiddetta [[canzone d'autore]], espressione creata alla fine degli anni sessanta da un giovane critico musicale, [[Enrico de Angelis]], che diverrà anni dopo responsabile artistico del [[Club Tenco]].
 
Negli stessi anni un altro nucleo di cantautori emerse fra [[Bologna]] e [[Modena]]: si trattava di [[Lucio Dalla]], [[Francesco Guccini]], [[Pierangelo Bertoli]], [[Claudio Lolli]].
 
Intanto le scuole milanese e genovese continuavano rispettivamente con [[Roberto Vecchioni]] e [[Ivano Fossati]].
 
Infine, a [[Napoli]] si affermò [[Edoardo Bennato]].
 
Un discorso a parte merita [[Angelo Branduardi]], non a caso detto ''il menestrello di Cuggiono'', che recuperò e rielaborò melodie e sonorità medioevali e popolari ed è perciò accostabile al ''progressive''.
 
La diffusione di tutti i generi musicali fin qui descritti fu favorita, a partire dalla metà degli anni settanta, dalla nascita delle [[radio libera|radio libere]], le prime radio private in Italia, generalmente gestite da giovani, che meglio conoscevano i gusti dei loro coetanei e che perciò diffondevano generi musicali trascurati o censurati dalla RAI.
 
Alla fine del decennio si imposero due cantanti, amici fra loro dal tempo del [[Piper Club|Piper]], [[Renato Zero]] e [[Loredana Berté]], che con le loro trasgressioni e il gusto per la teatralità diedero una "scossa" al ''pop'' italiano con una sorta di "''glam''" nostrano.
 
Negli stessi anni [[Umberto Tozzi]], [[Alan Sorrenti]] ed [[Umberto Balsamo]] ebbero grande successo, anche internazionale, con i loro brani ballabili, che rappresentarono la ''[[disco music]]'' italiana.
 
Per completare il paesaggio della canzone italiana negli anni settanta, bisogna infine ricordare che intorno a questo decennio ebbero particolare successo come canzoni autonome le [[sigla televisiva|sigle televisive]]. Tipiche interpreti ne furono le ''[[soubrette]]s'' [[Raffaella Carrà]], [[Loretta Goggi]] e [[Heather Parisi]].
 
===Gli anni ottanta===
Gli [[Anni 1980|anni ottanta]] hanno visto una saldatura fra [[canzone d'autore]] e [[musica elettronica]], in quanto i cantautori dell'epoca, come [[Franco Battiato]], [[Gianna Nannini]] e [[Enrico Ruggeri]], provenivano da esperienze [[progressive rock|progressive]], [[rock]], [[punk rock|punk]], ma spesso anche da studi di musica classica e colta. A questi tre artisti possono essere accostati i già citati [[Matia Bazar]], che in questo decennio hanno vissuto la loro fase più sperimentale e sofisticata, nonché [[Donatella Rettore]], [[Ivan Cattaneo]], [[Alberto Camerini]], [[Jo Squillo]], [[Giuni Russo]], ovvero i diversi aspetti della ''[[New wave (musica)|new wave]]'' italiana.
 
Un caso a parte è stato quello di [[Paolo Conte]], già citato come autore, che negli anni Ottanta ha raggiunto il successo internazionale come cantautore [[jazz]]. Questo artista può essere considerato l'epigono delle scuole milanese e genovese degli anni Sessanta, con i cui esponenti aveva collaborato.
 
Ma la vera novità degli anni Ottanta sono stati due cantanti che, dopo essere arrivati fra gli ultimi a Sanremo, dove avevano scandalizzato per le loro voci impastate e roche, agli antipodi del "bel canto", e per i temi ed il lessico decisamente scorretti, sono tuttora i "''rocker''" italiani più popolari: [[Vasco Rossi]], [[Zucchero Fornaciari]] e a cavallo fra gli anni Ottanta e Novanta anche [[Luciano Ligabue]].
 
Il successo sanremese non è invece mancato ad [[Eros Ramazzotti]], anch'egli cantante dalla voce non conforme ai canoni della tradizione, in quanto decisamente nasale, ma proprio per questo efficace nell'esprimere la "normalità" e la "autenticità", in cui hanno potuto riconoscersi tanti ragazzi di periferia.
 
Nel genere romantico si sono affermate interpreti come [[Mia Martini]], [[Fiorella Mannoia]], [[Grazia Di Michele]], [[Paola Turci]], [[Anna Oxa]], [[Ivana Spagna|Spagna]], [[Fiordaliso (cantante)|Fiordaliso]]. In campo maschile gli interpreti di maggior successo di questo genere sono stati [[Toto Cutugno]], [[Enzo Ghinazzi|Pupo]], [[Christian (cantante)|Christian]], [[Giuseppe Mango|Mango]], [[Amedeo Minghi]], [[Fausto Leali]], [[Eduardo De Crescenzo]], [[Marco Ferradini]], [[Fabio Concato]].
 
Negli anni ottanta c'è stato anche un ritorno del genere balneare, i cui successi sono stati ribattezzati in tale decennio "tormentoni estivi", ritorno guidato dai [[Righeira]], dal [[Gruppo Italiano]] e da [[Lu Colombo]]. Le canzoni di questi artisti sotto un ritmo allegro nascondevano storie violente e addirittura apocalittiche<ref name="ReferenceC"/>.
 
Non si può infine dimenticare [[Cristina D'Avena]], interprete di tante sigle di cartoni animati per bambini, che ha raggiunto grande notorietà, caso unico per una cantante specializzata in tale repertorio.
 
L'innovazione degli anni ottanta nell'ascolto delle canzoni è stata rappresentata dallo [[walkman]], che ha fatto scomparire in pochi anni la secolare abitudine di canticchiare le canzoni ed ha perciò ridotto l'importanza dell'orecchiabilità delle melodie.
 
===Anni novanta e Duemila===
Negli [[anni 1990|anni novanta]] sono diventati popolari generi musicali che fino ad allora erano noti solo a minoranze di appassionati ed eseguiti in cantine, centri sociali e piccoli locali.
 
[[Jovanotti]] ha fatto conoscere il ''[[rap]]'' al pubblico italiano, seguito dagli [[Articolo 31]] e dai [[Sottotono]]. Successivamente si sono affermati ''rapper'' più [[conscious rap|impegnati]] e [[political rap|politicizzati]], come [[Frankie HI-NRG MC]], [[Caparezza]] e [[Fabri Fibra]].
 
Negli stessi anni ha raggiunto la popolarità, grazie a [[Elio e le storie tese]] ed ai [[Pitura Freska]], il genere [[rock demenziale|demenziale]] e ''[[trash]]'', che pure vantava un trentennio di storia.
 
Analogamente il grande successo dei [[Litfiba]] ha dato visibilità al movimento ''punk/[[New wave (musica)|new wave]]'', che aveva una vita più che decennale, ed ha aperto la strada al [[alternative rock|rock alternativo]] in Italia, di cui sono o sono stati esponenti i [[Timoria]], i [[Subsonica]], i [[Negrita]], [[le Vibrazioni]], i [[Negramaro]], gli [[Afterhours]], i [[Marlene Kuntz]], i [[Bluvertigo]] e, con caratteri più cantautoriali, i [[Tiromancino]] ed i [[Quintorigo]].
 
A parte si deve considerare il ''[[combat Rock]]'' e ''[[combat folk (movimento)|combat folk]]'' di gruppi come i [[CCCP fedeli alla linea]], [[The Gang]], i [[Modena City Ramblers]], [[la Banda Bassotti]] e la [[Bandabardò]]. Questo genere musicale è rimasto legato ai centri sociali e ad una forte identità politica di sinistra, ha perciò raggiunto visibilità nazionale soprattutto durante i [[Concerto del Primo Maggio|concerti del Primo Maggio]].
 
Nel ventennio in questione è nata anche una nuova generazione di cantautori, fra i quali [[Carmen Consoli]], [[Vinicio Capossela]], [[Samuele Bersani]], [[Daniele Silvestri]], [[Max Gazzé]], [[Sergio Cammariere]], [[Simone Cristicchi]], [[Arisa]]. Accanto ad essi va ricordato un
complesso dedito alla canzone d'autore, la [[Piccola Orchestra Avion Travel]].
 
Nell'ambito della musica ''pop'' hanno ricevuto apprezzamento anche dalla critica le voci "afro" di [[Giorgia (cantante 1971)|Giorgia]], [[Elisa (cantante italiana)|Elisa]] e [[Malika Ayane]]. Ma il record di vendite è spettato alle voci "italiane" di [[Laura Pausini]] e [[Gigi D'Alessio]].
 
Molti sono stati anche i cantautori romantici del periodo: [[Nek]], [[Tiziano Ferro]], [[Biagio Antonacci]], [[Luca Carboni]], [[Alex Britti]], [[Gianluca Grignani]], [[Raf]] fra gli altri.
 
Infine, gruppi come gli [[883 (gruppo musicale)|883]], i [[Ladri di Biciclette]], i [[Lunapop]], hanno proposto divertenti tormentoni estivi.
 
Negli anni 2000 si comincia a parlare di nuovo cantautorato "alternativo" di [[Bugo]] precursore della nuova ondata di cantautori a cui faranno seguito [[Dente]], [[Brunori Sas]] e [[Le luci della centrale elettrica]]
 
A partire dal [[2009]], con la vittoria di [[Marco Carta]] al Festival di Sanremo, i ''[[talent show]]'' hanno acquistato un ruolo determinante nell'affermazione dei nuovi cantanti. È ancora presto per dire se questo fenomeno apra un nuovo periodo della canzone italiana.
 
== Record ==
*La prima canzone registrata è stata la canzone popolare francese ''[[Au clair de la lune]]'', registrata nel [[1860]] da [[Édouard-Léon Scott de Martinville]]<ref name=NYT2008>{{Cita news|url=http://www.nytimes.com/2008/03/27/arts/27soun.html|titolo=Researchers Play Tune Recorded Before Edison|autore=Jody Rosen|data=27 marzo 2008|editore=New York Times}}</ref><ref name=FirstSounds>{{Cita news|url=http://www.firstsounds.org/sounds/|titolo=First Sounds archive of recovered sounds, MP3 archive|autore=FirstSounds.org|data=marzo 2008|editore=First Sounds}}</ref>.
*Il [[singolo (musica)|singolo]] più venduto del mondo è ''[[White Christmas (brano musicale)|White Christmas]]'' del [[1942]] di [[Bing Crosby]] che ha venduto 50 milioni di copie<ref name=Guinness2007>[http://img299.imageshack.us/img299/3315/guinness2007.pdf Guinness Book of Records, 2007 Edition, page 187]</ref>.
*La canzone più lunga mai registrata è ''Surgical Sound Specimens From the Museum of Skin (Delìrium Còrdia)'' del supergruppo [[Fantômas (gruppo musicale)|Fantômas]], unica canzone dell'album ''[[Delìrium Còrdia]]''; la canzone ha la durata di 74 minuti e 10 secondi<ref>[http://wiki.answers.com/Q/What_is_the_longest_song_ever_recorded What is the longest song ever recorded?]</ref>. Precedentemente il record apparteneva dal [[2002]] ai [[Green Carnation]], con la canzone ''Light of Day, Day of Darkness'' dall'[[Light of Day, Day of Darkness|album omonimo]].
*La canzone più corta mai registrata è ''[[You Suffer]]'' del gruppo [[grindcore]] [[Regno Unito|britannico]] dei [[Napalm Death]] della durata di 1.316 secondi dell'album [[Scum (Napalm Death)|Scum]] del [[1987]] ed è presente nel [[Guinness dei Primati]]<ref>[http://dailypicksandflicks.com/2011/09/26/did-you-know-the-shortest-song-ever-recorded/ Did You Know: The Shortest Song Ever Recorded]</ref>, la canzone ''Leugo'' dell'album ''[[Palanche]]'' del [[2006]] del gruppo dialettale genovese dei [[Buio Pesto]] dura 571 millesimi di secondo, ma il primato non gli è stato ancora riconosciuto nel Guinness dei Primati<ref>[http://www.buiopesto.it/prod/palanche.html Buio Pesto:Palanche]</ref>.
*La canzone con il titolo più lungo ''Regretting What I Said to You When You Called Me 11:00 On a Friday Morning to Tell Me that at 1:00 Friday Afternoon You're Gonna Leave Your Office, Go Downstairs, Hail a Cab to Go Out to the Airport to Catch a Plane to Go Skiing in the Alps for Two Weeks, Not that I Wanted to Go With You, I Wasn't Able to Leave Town, I'm Not a Very Good Skier, I Couldn't Expect You to Pay My Way, But After Going Out With You for Three Years I DON'T Like Surprises!! - A Musical Apology'' (''Pentendomi di quel che ti ho detto quando mi hai chiamato 11:00 del mattino di venerdì per dirmi che alle alle 13:00 di venerdì pomeriggio avresti lasciato il tuo ufficio, sceso le scale, fermato un taxi per raggiungere l'aeroporto per prendere un aereo per andare a sciare sulle [[Alpi]] per due settimane, non che volessi venire con te, non avrei potuto lasciare la città, non sono una sciatrice molto brava, non potevo chiederti di pagarmi il viaggio, ma dopo tre anni che esco con te NON MI PIACCIONO LE SORPRESE! - [Queste sono] Scuse musicali''), per un totale di 97 parole e 383 caratteri dell'album ''[[Future Fossils]]'' del [[1983]] della cantante statunitense [[Christine Lavin]]<ref>[http://thelongestlistofthelongeststuffatthelongestdomainnameatlonglast.com/long170.html THE WORLD'S LONGEST SONG TITLE]</ref><ref>[http://wiki.answers.com/Q/What_is_the_longest_song_title What is the longest song title?]</ref>.
*La canzone {{Citazione necessaria|della quale sono state eseguite più [[cover]] in assoluto è [[Yesterday]] dei [[The Beatles |Beatles]], con più di 1600 versioni registrate}}.
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* AA.VV.,{{Cita 1983,libro|titolo = ''La nuova enciclopedia della musica'',|editore = Garzanti,|città = Milano.|anno = 1983|ISBN = no|cid = Nuova enciclopedia della musica}}
* Borgna{{Cita libro|autore = [[Gianni, 1985,Borgna]]|titolo = ''Storia della canzone italiana'',|editore = Laterza,|città = Bari-Roma.|anno = 1985|ISBN = no|cid = Borgna}}
* Castaldo{{Cita Ginolibro|curatore (a= cura[[Gino di),Castaldo]]|titolo 1990,= ''Dizionario della canzone italiana'',|editore = Armando Curcio Editore,|città = Milano.|anno = 1990|ISBN = no|cid = Castaldo}}
* {{Cita libro|curatore = [[Leonardo Colombati]]|titolo = La canzone italiana, 1861-2011|editore = Mondadori|città = Milano|anno = 2011|ISBN = no|cid = Colombati}}
 
* {{Cita libro|curatore = [[Enrico Deregibus]]|titolo = Dizionario completo della canzone italiana|editore = Giunti Editore|città = Milano|anno = 2006|ISBN = no|cid = Deregibus}}
* Colombati Leonardo (a cura di), 2011, ''La canzone italiana, 1861-2011'', Mondadori, Milano.
* {{Cita libro|autore = Stefano Nobile|titolo = Mezzo secolo di canzoni italiane. Una prospettiva sociologica (1960-2010)|editore = Carocci Editore|città = Roma|anno = 2012|ISBN = no|cid = Nobile}}
* Deregibus Enrico (a cura di), 2006, ''Dizionario completo della canzone italiana'', Giunti, Milano.
* Nobile Stefano, 2012, [http://www.carocci.it/index.php?option=com_carocci&Itemid=72&task=schedalibro&isbn=9788843065974 Mezzo secolo di canzoni italiane. Una prospettiva sociologica (1960-2010)], Carocci, Roma.
 
== Voci correlate ==
* [[Album discografico]]
* [[Chanson]]
* [[Canzona]]
* [[Canzonetta]]
* [[Lista delle canzoniSingoli al numero uno in Italia]]
 
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== Collegamenti esterni ==
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