Brixia Mod. 1913: differenze tra le versioni
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▲{{Infobox arma
|Arma = Arma da fuoco
|Nome = Brixia Mod. 1913
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|Costo unitario =
|Varianti =
|Peso = scarica: 950 [[grammo|g]]<br />carica:
|Lunghezza = 211 [[millimetro|mm]]
|Lunghezza canna = 95 mm
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|Peso proiettile =
|Numero canne =
|Azionamento = [[Azione (armi)|corto rinculo]], [[azione singola]], [[Scatto#
|Cadenza di tiro =
|Velocità alla volata = 270 [[metro al secondo|m/s]]
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La Glisenti Mod. 1910, la prima pistola semiautomatica in dotazione alle forze armate del [[Regno d'Italia]], ebbe il battesimo del fuoco durante la [[Guerra italo-turca]]; durante questo conflitto la [[Regia Marina]] riscontrò una certa debolezza strutturale nell'arma e questo portò alla produzione da parte della stessa [[Metallurgica Bresciana già Tempini]] di una versione irrobustita e semplificata della ''Glisenti''. L'arma, adottata ufficialmente come ''Pistola automatica modello 1913'', è conosciuta come ''Brixia Mod. 1913'', dal nome latino della città di [[Brescia]]; altro nome non ufficiale, spesso usato in virtù dell'anno di progettazione, è '''Brixia Mod. 1912'''.
L'arma affiancò nella [[Regia Marina]] la [[Mauser C96]] (ufficialmente ''Pistola automatica modello 1899'') per tutta la durata della [[prima guerra mondiale]]. La sua sostituzione iniziò con l'adozione della [[Beretta Mod. 17]] prima e della [[Beretta M34]] poi, ma trovò ancora impiego, come la ''Glisenti'', durante la [[seconda guerra mondiale]].
==Tecnica==
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La ''Brixia'' mantiene sostanzialmente l'impostazione generale ed il funzionamento meccanico della [[Glisenti Mod. 1910]], mentre le modifiche riguardarono un certo irrobustimento complessivo, l'aspetto esteriore, una semplificazione dei processi produttivi ed alcuni accorgimenti sulle sicure<ref>L. Salvatici, op. cit. pag. 205.</ref>.
Il [[carrello (armi)|carrello]]/[[culatta]] ed il [[Castello (armi)|fusto]] sono inspessiti (e rendono ragione dell'aumento di peso complessivo dell'arma), mentre esternamente sono lisci, senza le sporgenze e rientranze della ''Glisenti''. Le guancette sono in [[ebanite]], con lo stemma [[Savoia (famiglia)|sabaudo]] più piccolo, e sono fissate da una vite ciascuna invece che ad incastro. Manca la chiavetta/cacciavite e l'aggancio per il [[correggiolo]] è costituito da un anello sporgente sagomato.
[[File:Brixia 1913 smontata.jpg|thumb|Brixia smontata.]]
L'irrobustimento riguarda soprattutto la meccanica interna: infatti il blocchetto rotante non è più imperniato sul lato destro del fusto, ma è libero di ruotare in un alloggiamento [[fresatura|fresato]] nel pieno del [[castello (armi)|castello]]<ref>L. Salvatici, op. cit. pag. 255.</ref>. L'arma mantiene la sicura manuale a farfalla sull'[[otturatore (armi)|otturatore]], mentre manca quella nell'[[Calcio (armi)|impugnatura]] agente sul [[grilletto]]. Invece monta una sicura automatica, detta "sicura a prova di stupido", che blocca il grilletto quando il [[caricatore]] non è inserito; per lo "stupido" del nomignolo si intende l'operatore che maneggia l'arma come se fosse scarica per il solo fatto di aver rimosso il caricatore, non considerando l'eventuale colpo in [[canna (armi)|canna]]. Il dispositivo è costituito da una leva fissata sulla cartella amovibile che va a bloccare il grilletto, mentre viene scostata quando si inserisce il caricatore<ref>Ibidem.</ref>.
{{vedi anche|Glisenti Modello 1910#Azione}}
Il funzionamento è lo stesso della [[Glisenti Mod. 1910]], ideato da [[Abiel Bethel Revelli]], ed
==Note==
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*[[Ruby (pistola)]]
*[[Abiel Bethel Revelli]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{Armi da fuoco italiane della prima guerra mondiale}}
{{Armi da fuoco italiane della seconda guerra mondiale}}
{{Portale|armi
[[Categoria:Pistole semiautomatiche]]
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