Ho vent'anni: differenze tra le versioni
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{{Film
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|lingua originale = ru
|immagine = Ho vent'anni.JPG
|didascalia = Lev Prygunov (il fantasma del padre di Sergej)
|paese = [[
|
▲|titoloalfabetico = Ho vent'anni
|durata = 189 min<br />160 (tagliato)
|
|aspect ratio = 1,37:1
|genere = Drammatico
|regista = [[
|soggetto =
|sceneggiatore =
|produttore = [[Victor Freilich]]
|casa produzione = [[Kinostudija Gor'kogo]]. Pervoe Tvorcheskoe Obedinenie
|attori = * [[Boris Tokarev (attore)|Boris Tokarev]]: Volodia Jakubovič
* [[Valentin Popov]]: Sergej Žuravlëv
* [[Nikolai Gubenko]]: Nikolaj Gubenko
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* [[Lev Georgievič Prygunov|Lev Prygunov]]: Aleksandr Žuravlëv, padre di Sergej
|fotografo = [[Margarita Pilichina]]
|montatore = [[N. Karlovaja]], [[R. Skoretskaja]]
|musicista =
|scenografo = [[Irina Zakharova]]
|costumista = [[K. Rusanova]]
|truccatore = [[Elizaveta Sukhova]]
}}
'''''Ho vent'anni''''' (''Мне двадцать лет'') è un [[film]] del [[1963]]
Considerato una pietra miliare del cinema del disgelo, è il film più celebre del regista. Prima di essere distribuito nelle sale nel [[1965]] il film è stato rititolato (il titolo originale era ''Fortezza Il'ič'') e accorciato di circa mezz'ora.
==Trama==
Il giovane Sergej, un ex-soldato, torna a [[Mosca (Russia)|Mosca]] dopo due anni di servizio militare. Il film descrive le speranza e le azioni del protagonista, dei suoi amici e di altri moscoviti.
==
===Regia===
''Ho vent'anni'' è celebre per i suoi movimenti di macchina spettacolari, l'uso frequente della camera a mano e il ricorso ad ambientazioni reali invece dei canonici [[teatri di posa]]. Una parte del cast è composto da attori non professionisti, tra i quali un gruppo di studenti del [[Ghana]], il poeta [[Evgenij Evtušenko]] e i registi [[
==Distribuzione==
===Divieti===
''Fortezza Il'ič'' è entrato in produzione nel [[1959]], dopo il [[XX Congresso del Partito Comunista dell'Unione Sovietica|XX congresso del PCUS]] ([[1956]]) in cui [[Nikita Sergeevič Chruščëv|Nikita Chruščëv]] aveva criticato la politica di [[Stalin]] e l'estetica del [[realismo socialista]]. La [[destalinizzazione]] ha effetti anche in campo cinematografico, favorendo una libertà espressiva inedita negli anni precedenti. Allontanandosi dagli eroi canonici ed esemplari dei film degli [[anni 1940|anni quaranta]] e [[anni 1950|cinquanta]], i registi del disgelo si concentrano sulla singolarità dei personaggi, sul rapporto spesso difficile tra vita privata e sfera pubblica, sulle emozioni e i sentimenti più che sulle azioni.<ref>Oksana Bulgakova, "Cinema sovietico: dal realismo al disgelo", in ''Storia del cinema mondiale'', Einaudi, Torino, 2002, vol. III, pp. 728-735.</ref> Con ''Ho vent'anni'' Chuciev porta a compimento una poetica avviata già con il film d'esordio, ''Primavera in via Zarečnaja''.
Nonostante il clima di apertura politica e artistica, il film ha avuto problemi con la censura ed è stato criticato dallo stesso Chruščëv, che ha richiesto il cambio del titolo e il taglio di alcune scene (tra le quali il celebre incontro tra il protagonista e il fantasma del padre morto in guerra). Il film esce nelle sale nel [[1965]], pochi mesi dopo la caduta di Chruščëv, con il nuovo titolo e una durata di 160 minuti. La versione integrale è stata restaurata nel [[1989]].
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{{citazione|Ricordo che allora alla conferenza stampa mi hanno fatto una domanda sui miei rapporti con Chruščëv. Si aspettavano che lo attaccassi personalmente, anche perché era stato appena deposto. Ho risposto allora e lo ripeto oggi che Chruščëv, nonostante i suoi errori, ha fatto molto bene al paese. Mio padre stato vittima delle repressioni nel 1937: era un uomo di grande dirittura etica, io avevo undici anni e ricordo i discorsi che mi faceva, la sua lezione morale. Mi ha influenzato enormemente. [...] Era un uomo molto umile, di autentica fede comunista. Perciò ritengo opera colossale di Nikita Sergeevič quella di aver guidato la campagna per la riabilitazione di tanti uomini onesti che soffrirono ingiustamente delle repressioni. Di questo gli sono molto riconoscente. Se mettiamo su un piatto della bilancia tutta l'amarezza che mi ha fatto patire e sull'altro il mio senso di riconoscenza per quello che ha fatto, questo secondo piatto naturalmente è molto più pesante.<ref>Giovanni Buttafava (a cura di), ''Al di là del disgelo. Cinema sovietico degli anni Sessanta'', Ubulibri, Milano, 1987.</ref>}}
== Riconoscimenti ==
* [[Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia]]
** [[26ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia|1965]] – [[Leone d'argento - Gran premio della giuria|Premio speciale della Giuria]]<ref>{{cita web|url=https://asac.labiennale.org/attivita/cinema/334|titolo=Mne dvadtsat let}}</ref>
==Note==
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==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti
{{Portale|cinema}}
[[Categoria:Film drammatici
[[Categoria:Film diretti da Marlen Martynovič Chuciev]]
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