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Con l'espressione '''''experimentum crucis''''' ({{lett|esperienza della croce|l=s}} o, più propriamente, '''esperimento cruciale'''<ref>{{Treccani|experimentum-crucis|experimentum crucis|v=1}}</ref>) si fa riferimento a un [[esperimento]] capace di discriminare tra [[teoria|teorie]] concorrenti. Un esperimento di questo tipo, dunque, può presentarsi qualora siano state formulate due, o più, teorie capaci di rendere conto di un certo numero di evidenze empiriche e tali, tuttavia, da effettuare previsioni diverse per una circostanza particolare. In tale situazione, dunque, il dato sperimentale sarà in grado di giudicare quale delle teorie ha effettuato la previsione corretta, e dunque quale delle teorie è da considerare più adeguata alla descrizione della realtà.
Letteralmente "esperimento della croce", in epistemologia identifica un esperimento
 
capace di discriminare tra due o più teorie concorrenti.
==Descrizione==
Ad esempio come l'esperimento di .......
 
L'epistemologia moderna ha fortemente criticato tale concetto.
[[Augustus De Morgan]] ritiene che sia stato [[Francesco Bacone|Francis Bacon]] a utilizzare per primo l'espressione ''experimentum crucis'', dato che questa appare già nel [[Novum Organum]], anche se ammette che egli avrebbe potuto aver attinto il termine dagli alchimisti<ref>''A budget of paradoxes'' (p. 76), A. De Morgan, Ayer Publishing, Manchester, 1915.</ref>. Nel metodo scientifico di Bacone l'istanza cruciale è un esperimento (misurabile e riproducibile) che costringe la natura a risponderci "sì" oppure "no", tale per cui il fine e la fine dell'esperimento può essere solo che la tesi di partenza o è vera o è falsa: se la tesi è vera, è verificata la teoria; se è falsa, la teoria è falsa.
 
L'istanza cruciale nel metodo scientifico di Bacon, non presuppone necessariamente né che siano noti a priori tutti i casi vale a dire tutti i possibili esiti dell'esperienza sensibile (che di contro potrebbe dare luogo a fatti inattesi e non previsti a livello teorico), né che per ciascuna di queste due o più scelte alternative autoescludentisi a vicenda sia nota a priori una teoria in grado di prevederli.
 
L'esito dell'istanza cruciale è la conferma o smentita di una singola teoria. Se è falsa, segue un ritorno all'interpretazione dei dati sperimentali:
a) con l'introduzione di modifiche (come formule correttive) alla teoria iniziale, che permettano di salvare i fenomeni, e che sono da verificare con una nuova istanza cruciale. Se già esistono altre conferme sperimentali-istanze cruciali della teoria iniziale, spesso si tratta di fare estensioni della teoria iniziale che la rendano applicabile anche al nuovo dominio di fenomeni (vedi [[relatività ristretta]] di Einstein come generalizzazione della teoria della gravitazione di Newton e [[principio di corrispondenza]], per l'ordine di grandezza della velocità dei corpi rispetto alla [[velocità della luce]]);
b) con l'abbandono della teoria iniziale, alla ricerca di una nuova teoria in grado di prevedere l'esperienza sensibile.
 
[[Isaac Newton|Newton]] usò l'espressione ''experimentum crucis'', nel 1672, nella sua lettera alla Royal Society a proposito della sua ''nuova teoria'' sulla luce e sui colori.<ref>[[William Stanley Jevons]] (1874) riporta in ''The Principles of Science: A Treatise on Logic and Scientific Method'' (p. 507) che Newton usò per la prima volta il termine nella sua ''Opticks'' del 1704; tuttavia il termine appare in una lettera di Newton 32 anni prima.</ref> Paradigmatico è l'[[esperimento di Michelson-Morley]], che viene presentato storicamente come la prova definitiva contro l'esistenza dell'[[Etere (fisica)|etere luminifero]].
 
Un altro famoso esempio di ''experimentum crucis'' nel [[XX secolo]] fu la spedizione del [[1919]] alle [[São Tomé e Príncipe|isole Principe]], in [[Africa]], guidata da [[Arthur Eddington]] per registrare la posizione delle [[stella|stelle]] intorno al disco solare durante l'[[eclissi]] di [[sole]]. L'osservazione confermò le previsioni di [[Einstein]] sull'effetto di [[lente gravitazionale]] basate sulla [[teoria della relatività generale]] pubblicata quattro anni prima, nel [[1915]], e rappresentò la prima solida evidenza empirica a favore della teoria di Einstein.
 
Non sempre la scelta fra più teorie ha la possibilità di basarsi su un ''experimentum crucis''. Ad esempio l'ipotesi di [[Max Planck|Planck]], avanzata nel [[1900]], sull'esistenza di un [[quanto]] della [[radiazione elettromagnetica]], permise di spiegare un dato sperimentale, la "[[catastrofe ultravioletta]]" della [[radiazione di corpo nero]], come nessuna teoria precedentemente proposta era in grado di fare. Tuttavia, il suo carattere di ipotesi isolata, non inserita in un quadro teorico organico e articolato, non le consentiva di usare tale dato sperimentale per scalzare la teoria rivale, l'[[elettromagnetismo]] classico delle [[equazioni di Maxwell]], che al contrario era forte di una formulazione matematica straordinariamente elegante e coerente, capace di rendere conto in maniera unitaria di quasi un secolo di conoscenze empiriche. La soluzione arrivò pian piano nei decenni successivi e fu il risultato congiunto tanto di nuovi dati sperimentali sul comportamento della materia alle scale atomiche, quanto della formulazione di una teoria più completa, la [[meccanica quantistica]].
 
== L{{'}}''experimentum crucis'' in epistemologia ==
 
L'[[epistemologia]] moderna ha fortemente criticato il ruolo centrale che veniva riservato all'idea di un ''experimentum crucis'' (tanto in ambito [[Principio di verificazione|verificazionista]] quanto [[Falsificabilità|falsificazionista]]) secondo cui sarebbe il dato sperimentale (rispettivamente in senso positivo o negativo) a costituire l'unico verdetto affidabile e definitivo sulla bontà di una teoria. {{Senza fonte|Le critiche sottolineano come ogni teoria possa sempre essere "salvata" da un singolo dato sperimentale contrastante}}, apportandole delle modificazioni più o meno lievi. D'altro canto, ogni modello teorico si basa su molte ipotesi legate tra loro e {{Senza fonte|dunque un singolo risultato sperimentale discorde non può essere in grado di discriminare quale (o quali) delle tante ipotesi è quella "sbagliata".}}
 
Si veda, a questo proposito, la posizione di [[Willard Van Orman Quine|Quine]] in termini di [[Willard Van Orman Quine#Olismo della conferma e relatività ontologica|relatività ontologica]], e la cosiddetta [[tesi di Quine-Duhem]].
 
== Note ==
<references/>
 
== Voci correlate ==
* [[Catastrofe ultravioletta]]
* [[Esperimento di Michelson-Morley]]
* [[Francesco Bacone]]
* [[Lente gravitazionale]]
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Filosofia della scienza}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|filosofia|lingua latina|scienza e tecnica}}
 
[[Categoria:Epistemologia]]
[[Categoria:Terminologia filosofica latina]]