DC Comics: differenze tra le versioni

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{{Azienda
|nome = DC Comics
|forma societaria = Consociata
|logo=DC Comics logo.svg
|data fondazione = 1934 (come ''National Allied Publications'')<br />dal 1940 al 1948 come ''DC Publication''<br />dal 1949 al 1969 come ''DC National Comics''<br />dal 1970 come ''DC Comics''
|tipo=Consociata
|forza cat anno = 1934
|data_fondazione = [[1934]] (come ''National Allied Publications'') <br> [[1940]] come ''DC Publication'' <br> [[Anni 1970]] come ''DC Comics''
|luogo fondazione =
|forza_cat_anno = 1934
|fondatori = Malcom Wheeler Nicholson
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|fondatori= Malcom Wheeler Nicholson
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|nazione = USA
|sede = [[Burbank (contea di Los Angeles)|Burbank]]
|gruppo = [[Warner Bros. Discovery]]
|filiali=
|controllate =
|gruppo=[[Warner Bros.]]<br />([[Time Warner]])
|persone chiave = *Pamela Lifford, presidente, responsabile dei brand globali, franchise e coordinamento con attività del gruppo [[WarnerMedia]] e [[AT&T]].
|controllate=
*[[Jim Lee]], editore e direttore creativo responsabile
|persone_chiave=&#32;
*[[Amit Desai]] vicepresidente esecutivo
*[[Diane Nelson (imprenditore)|Diane Nelson]], presidente
*[[Marie Javins]], redattore capo
*[[Dan DiDio]] e [[Jim Lee]], condirettori editoriali
*[[Chris Conroy]], redattore esecutivo per [[DC Black Label]] e ''Milestone''.
*[[Geoff Johns]], presidente e direttore creativo responsabile
*[[James Gunn (regista)|James Gunn]], co-presidente, co-amministratore, direttore creativo dei [[DC Studios]].
*[[Bob Harras]], redattore capo
*[[Peter Safran]], co-presidente, co-amministratore, produttore dei [[DC Studios]].
*[[Shelly Bond]], redattore esecutivo per [[Vertigo]]
|settore = editoria
*[[John Rood]], direttore esecutivo vendite, marketing e sviluppo
|prodotti = &#32;
*[[Mark Chiarello]], direttore artistico
|settore= editoria
|prodotti= &#32;
*Fumetti seriali ([[comics]] in originale)
*Raccolte in edizione cartonata (''Hardcover'' o ''HC'' in originale)
*Raccolte in edizione brossurata (''Trade Paperbacks'' o ''TP'' in originale)
*Merchandising e [[action figures]]
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}}
'''DC Comics''', precedentemente nota come '''Detective Comics Inc.''',<ref>{{Cita web|url=https://screenrant.com/what-does-dc-comics-stand-for/|titolo=What Does DC Comics Stand For?|sito=ScreenRant|data=2020-05-07|lingua=en|accesso=2022-03-02}}</ref> è una [[casa editrice]] statunitense specializzata nella pubblicazione di fumetti, divisione editoriale di DC Entertainment, sussidiaria di Warner Bros. Global Brands and Franchises e a sua volta di [[Warner Bros. Discovery]].<ref>{{Cita web|url=https://www.dccomics.com/blog/2017/05/05/dc-entertainment-expands-editorial-leadership-team|titolo=DC Entertainment Expands Editorial Leadership Team|sito=DC|data=2017-05-05|lingua=en|accesso=2022-03-02}}</ref><ref name="dcen">{{cita web|url=http://www.dcentertainment.com/|titolo=DC Entertainment|accesso=24 marzo 2014}}</ref>
'''DC Comics''' è una delle più importanti attive [[casa editrice|case editrici]] di [[fumetti]] negli [[Stati Uniti d'America]]. Tra i suoi simboli ci sono [[personaggio immaginario|personaggi]] che hanno fatto la storia del genere supereroistico e avventuroso, come [[Superman]], [[Batman]], [[Flash (DC Comics)|Flash]], [[Lanterna Verde]] e [[Wonder Woman]]<ref name="dcen">{{cita web|url=http://www.dcentertainment.com/|titolo=DC Entertainment|accesso=24 marzo 2014}}</ref>. È una divisione editoriale della ''DC Entertainment'' (appartenente al gruppo ''[[Warner Bros.|Warner Bros]]'')<ref name="dcen" />, il cui scopo è quello di sviluppare le proprietà e i personaggi ''DC Comics'' a livello multimediale cioè film, serie televisive, prodotti di consumo, merchandising, home entertainment, videogiochi e prodotti digitali e interattivi<ref name="dcen" />. La ''[[DC Entertainment]]'' (tramite i suoi brands ''DC Comics'', ''[[Vertigo]]'', ''[[Mad Magazine|Mad]]'' e ''DC Collectibles'') è il più grande editore al mondo di fumetti di lingua inglese<ref name="dcen" />.
 
Nota nel panorama internazionale come una delle più eminenti esponenti dell'industria del fumetto, nel corso della sua esistenza ha dato alle stampe personaggi iconici del genere supereroistico, quali [[Superman]], [[Batman]] e [[Wonder Woman]]; si è inoltre distinta per la creazione di personaggi e franchise esterni alla narrativa ''mainstream'' ma acclamate dalla critica, come la saga ''[[Watchmen]]'', il [[Sandman Universe]] e il marchio [[Vertigo (DC Comics)|Vertigo]]. A DC Comics sono inoltre direttamente correlate diverse opere trans-mediali, dai film ai videogiochi, passando per le serie televisive: tra i progetti più ambiziosi sotto questo punto di vista, si ricordano l'[[Arrowverse]] e il [[DC Extended Universe]].
 
Presieduta dal 2018 da Pamela Lifford,<ref>{{Cita web|url=https://licensinginternational.org/about/hall-of-fame/pam-lifford/|titolo=Pamela Lifford|sito=Licensing International|lingua=en|accesso=2022-03-02}}</ref> dal 2015 ha sede a [[Burbank (contea di Los Angeles)|Burbank]], [[California]].<ref>{{Cita web|url=https://www.dccomics.com/blog/2020/11/20/dc-teams-with-city-of-burbank-to-unveil-larger-than-life-batman-statue|titolo=DC TEAMS WITH CITY OF BURBANK TO UNVEIL LARGER-THAN-LIFE BATMAN STATUE|sito=DC|data=2020-11-20|lingua=en|accesso=2022-03-02}}</ref>
 
== Storia ==
=== Le origini ===
Nel 1934 il [[maggiore]] della cavalleria statunitense [[Malcolm Wheeler-Nicholson]], il quale, da reduce della [[prima guerra mondiale]], già negli anni venti aveva cominciato a lavorare nell'editoria delle strisce a fumetti,<ref name="gad17">Paul Levitz in ''Stick it on a newsstand and see what happens'', in Paul Levitz & AA.VV. (testi-disegni), ''The Golden Age of DC Comics 1935-1956'', Taschen, Los Angeles CA, 2013, pp.17-21</ref> fonda la casa editrice ''National Allied Publications'',<ref name=DC1>{{cita | Cowsill & Irvine | p. 12}}.</ref> il cui primo albo, intitolato ''New Fun: The Big Comic Magazine'', sarebbe poi uscito nel febbraio 1935.<ref name=gad17/> L'intuizione di Wheeler-Nicholson consistette nella scelta di pubblicare albi contenenti materiale inedito, anziché ristampare le strisce a fumetti reperibili sui quotidiani cartacei, come era invece abitudine sino ad allora.<ref name=gad17/> In aggiunta alle pagine in bianco e nero, tale albo conteneva una storia a colori in 12 vignette dell'inedito cowboy Jack Woods, ad oggi ritenuto storicamente il primo personaggio inventato dalla futura DC Comics (del quale si ignorano tuttavia gli autori).<ref name=gad17/> Sarà tuttavia la seconda serie di albi, intitolata dapprima ''New Comics'' (dicembre 1935), quindi ''More Fun Comics'', a riscuotere maggior successo commerciale: gli albi vengono stampati in dimensioni ridotte (17x26 cm, che diverranno poi il format standard del fumetto americano) che consentono di ridurre l'impiego di carta nella produzione, rendendo possibile l'abbassamento del prezzo di vendita.<ref>{{cita | Cowsill & Irvine | p. 13}}.</ref> La pubblicazione dà spazio a racconti fumettistici di stampo prevalentemente umoristico e d'avventura.<ref name="gad21">Paul Levitz in ''Filling the Racks, a Comic at a Time'', in Paul Levitz & AA.VV. (testi-disegni), ''The Golden Age of DC Comics 1935-1956'', Taschen, Los Angeles CA, 2013, pp.21-25</ref>
Nel [[1934]] nasceva la National Allie Publications, casa editrice di fumetti, fondata dal [[maggiore]] della [[cavalleria]] [[USA|statunitense]] [[Malcolm Wheeler-Nicholson]]<ref name=DC1>{{cita | Cowsill & Irvine | p.12}}</ref>. Reduce dai campi della [[Grande Guerra]] comincia a lavorare nell'editoria negli anni venti, vendendo storie in prosa e strisce a fumetti (o ''comic strips'') ai giornali tramite una sua agenzia di stampa chiamata : (o ''syndicate'')<ref name=gad17>Paul Levitz in ''Stick it on a newsstand and see what happens'', in Paul Levitz & AA.VV. (testi-disegni), ''The Golden Age of DC Comics 1935-1956'', Taschen, Los Angeles CA, 2013, pp.17-21</ref>. Il primo albo della sua casa editrice esce nel febbraio 1935 e porta il titolo ''New Fun: The Big Comic Magazine''<ref name=gad17/>. La prima grande innovazione risiede nel realizzare una pubblicazione a fumetti contenente del materiale inedito<ref name=gad17/>. Fino a quel periodo le riviste a fumetti contenevano in gran parte ristampe delle strisce pubblicate sui quotidiani (''newspaper comic strips''). Le dimensioni di questa prima pubblicazione sono quelle di un quotidiano e le pagine interne sono in bianco e nero<ref name=DC1/>. L'unica storia a colori è quella presentata in copertina, un racconto di genere western in 12 vignette che introduce il primo personaggio originale della ''DC'': il [[cowboy]] ''Jack Woods'' (di cui ancora oggi non si conosce l'autore del soggetto)<ref name=gad17/>. La rivista è costosa per via della carta utilizzata per il formato ed è poco attraente per l'assenza del colore nell'interno. La seconda serie pubblicata cambia formato e viene intitolata inizialmente ''New Comics'' (del dicembre 1935) per poi divenire ''More Fun Comics''<ref>''More Fun Comics'' n.9, marzo-aprile 1936</ref> e di fatto impone sul mercato le dimensioni (circa 17 [[Centimetro|centimetri]] di larghezza per 26 di altezza) oggi da tutti utilizzate nel mercato fumettistico internazionale, almeno per quel che riguarda i supereroi<ref>{{cita | Cowsill & Irvine | p.13}}</ref>. Il nuovo formato viene scelto principalmente per ridurre il quantitativo di carta per la stampa ma anche per renderlo più visibile e gestibile sugli espositori delle edicole. Dal novembre [[1938]] ''More Fun Comics'' prende il nome [[Adventure Comics]], con il quale viene distribuita e pubblicata (anche se non continuatamente) fino al [[2011]]<ref>{{cita | Adventure Comics | nn.32-529, 1938-201}}</ref>. Il primo numero di ''New Comics'' ha la cover disegnata da Vince (o anche ''Vin'') Sullivant, figura chiave nei futuri sviluppi della casa editrice. Promosso redattore l'anno successivo è lui a concepire la serie ''Detective Comics'', la prima serie a fumetti incentrata su un unico tema e con storie più lunghe. Fino ad ora i generi contenuti in un albo a fumetti varia enormemente. In ''New Comics'' sono presenti sia storie umoristiche che d'avventura, inoltre la lunghezza di una storia riprende quella delle pagine domenicali dei fumetti pubblicate sui quotidiani (''Sunday Pages'')<ref name=gad21>Paul Levitz in ''Filling the Racks, a Comic at a Time'', in Paul Levitz & AA.VV. (testi-disegni), ''The Golden Age of DC Comics 1935-1956'', Taschen, Los Angeles CA, 2013, pp.21-25</ref>. Con la nuova serie si vogliono inserire storie di ampio respiro e che occupino diverse pagine l'una<ref name=gad21/>. Il fondatore Wheeler-Nicholson è però in difficoltà economiche e alla fine del 1936 deve cedere le sue pubblicazioni a [[Harry Donenfeld]], il distributore delle sue riviste a fumetti tramite la ''Indipendent News''<ref name=gad21/>. Donenfeld è anche interessato al lancio della nuova serie di Vin Sullivan e ad espandere ulteriormante l'offerta della National Allied Comics<ref name=gad21/>. Convince il suo contabile [[Jack Liebowitz]] ad entrare nell'impresa e fondano la ''Detective Comics Inc.'' la quale sovvenziona le precedenti pubblicazioni e si impegna nel lanciare nuove serie quali [[Detective Comics]] (marzo 1937) e [[Action Comics]] (giugno 1938)<ref name=gad21/>. Il nome ufficiale dell'editore diviene ''National Periodical Publications'' (o anche ''National Comics'') ma a partire dall'aprile [[1940]] sulle serie pubblicate compare il logo ''a DC publication'' che da metà degli [[anni 1970|anni settanta]] darà alla casa editrice il nome definitivo ''DC Comics''<ref name=gad32>Paul Levitz in ''An explosition of Heroes - Off the Page and into the Wider World...'', in Paul Levitz & AA.VV. (testi-disegni), ''The Golden Age of DC Comics 1935-1956'', Tachen, Los Angeles CA, 2013, pp.32-37</ref>. Il primo albo a esibirlo è ''Action Comics'' n.23, che vede anche la prima apparizione di [[Lex Luthor]], nemesi storica di Superman<ref name=gad32/>. Per quanto riguarda il significato dell'acronimo ''DC'' vi è la versione ufficiale che sostiene significasse da subito ''detective comics'', in onore della ''Detective Comics Inc.'' che aveva acquisito le pubblicazioni di Wheeler-Nicholson e contribuito a lanciare la serie omonima<ref name=gad32/>. Ma c'è chi afferma che il significato fosse ''Donenfeld's Comics'', imposto da colui (Henry Donenfeld) che sostiene di aver messo le basi per lo sviluppo della National Comics come grande casa editrice<ref name=gad32/>.
 
A fine 1936, Wheeler-Nicholson vende la ''National Allied Publications'' a [[Harry Donenfeld]], già proprietario di ''Independent News'' e distributore delle pubblicazioni della ''National Allied''.<ref name="gad21" /> Sostenuto dal contabile [[Jack Liebowitz]], Donenfeld può fondare la ''Detective Comics Inc.'', riuscendo così a finanziare nuovi progetti editoriali, ovvero le testate ''[[Detective Comics]]'' (marzo 1937) e ''[[Action Comics]]'' (giugno 1938).<ref name="gad21" /> Nel 1940 cambia anche il nome della casa editrice: dopo alcune piccole variazioni di nomenclatura (''National Periodical Publications'' e ''National Comics''), infatti, sul ventitreesimo numero di ''Action Comics'' appare la dicitura ''DC Publications''.<ref name="gad32">Paul Levitz in ''An explosition of Heroes - Off the Page and into the Wider World...'', in Paul Levitz & AA.VV. (testi-disegni), ''The Golden Age of DC Comics 1935-1956'', Tachen, Los Angeles CA, 2013, pp.32-37</ref> Secondo le fonti ufficiali, la sigla ''DC'', mai venuta meno negli anni a venire, sta per ''Detective Comics''; altre fonti, tuttavia, sostengono che stia per ''Donenfeld's Comics''.<ref name="gad32" />
La prima sede amministrativa e creativa della ''National Allied Comics'' è l'ufficio del suo fondatore Wheeler-Nicholson<ref name=sede>''Westbound & Down'' in, Grant Morrison (testi) e Doug Mahnke (matite), ''The Multiversity: Ultra Comics'' n.1, DC Comics, New York, maggio 2015, pp.46-47</ref>. L'indirizzo è il 225 LaFayette a [[Lower Manhattan]] in [[New York]]<ref name=sede/>. Tale sede è attiva dal febbraio 1935 fino al 1938 quando viene spostata in [[Midtown Manhattan]] al 480 Lexington Avenue<ref name=sede/>. Questo è il primo di sette trasferimenti della ''National/DC Comics'' all'interno della città di New York<ref name=sede/>. Solo nel 2015 avviene un trasferimento al di fuori della Grande Mela e della Costa Est degli Stati Uniti per spostarsi in [[California]] a [[Burbank (contea di Los Angeles)|Burbank]]<ref name=sede/>.
 
La prima sede amministrativa della DC Comics coincideva con l'ufficio del maggiore Wheeler-Nicholson, al 225 LaFayette di [[New York]], nel quartiere di [[Lower Manhattan]]; nel 1938, tale sede fu trasferita al 480 Lexington Avenue, nel [[Midtown Manhattan]].<ref name="sede">''Westbound & Down'' in, Grant Morrison (testi) e Doug Mahnke (matite), ''The Multiversity: Ultra Comics'' n.1, DC Comics, New York, maggio 2015, pp.46-47</ref> Sarà solo nel 2015, dopo sette trasferimenti amministrativi, che la DC Comics abbandonerà New York, scegliendo di delocalizzarsi a [[Burbank (contea di Los Angeles)|Burbank]], [[California]].<ref name="sede" />
=== The Golden Age (1938-1951) ===
==== Le tre icone della DC: Superman, Batman e Wonder Woman ====
[[File:Batman_superman_Wonder_woman_trinita.jpg|thumb|left|Superman,Batman,Wonder Woman, la Trinità della DC Comics]]
Sulle pagine di [[Action Comics]] n.1 (giugno 1938) viene creato (da [[Jerry Siegel]] e [[Joe Shuster]]) il primo supereroe della storia del fumetto: [[Superman]]. Si tratta di un difensore della giustizia che è in possesso di superpoteri grazie alla sua origine aliena. Nella sua ideazione si mescolano elementi della letteratura [[Pulp (genere)|Pulp]] e delle storie di fantascienza dell'epoca<ref name=gad27>Paul Levitz in ''Goden Age Dawns'', in Paul Levitz & AA.VV. (tesi-disegni), ''The Golden Age of DC Comics 1935-1956'', Taschen, Los Angeles CA, 2013, pp.27-32</ref>. Senza neanche prevederlo la ''National Allied Publications'' genera un'icona dell'immaginario collettivo del [[ventesimo secolo]] e mette le basi per la creazione di un genere che caratterizzerà l'editoria del fumetto fino ai primi anni cinquanta<ref name=gad27/>. In questo periodo si raggiungono anche i record assoluti di vendita per i supereroi e i fumetti in generale (è la [[Golden Age]] della storia dei fumetti)<ref>I dati di vendita del pariodo ''Golden Age'' e la durata temporale dello stesso sono confermati da ''Overstreet Comic Book price guide'', la rivista periodica più diffusa tra i collezionisti di fumetti statunitensi.</ref>. Il successo del personaggio del duo Siegel-Shuster è tale che a partire dal 12 gennaio 1939 diviene una striscia a fumetti sui quotidiani e pochi mesi dopo le sue avventure riempiono anche la pagina domenicale<ref name=gad27/>. Nell'aprile dello stesso anno è sull'albo ''World's Fair'', dedicato all'[[Esposizione universale]] del'39<ref name=gad27/>. Il mese dopo diviene il primo personaggio ad avere una serie a lui intestata, si tratta di ''Superman'' n.1, che contiene le prime quattro storie del supereroe pubblicate su ''Action Comics''<ref name=gad27/>. Sempre nel 1939 si arriva all'ideazione dell'altro personaggio simbolo dell'editore e cioè [[Batman (fumetto)|Batman]] sul numero 27 di [[Detective Comics]] (maggio 1939). Il redattore della serie è Vin Sullivan ed è lui a scegliere di lanciare il personaggio dell'Uomo Pipistrello ideato graficamente da [[Bob Kane]]<ref name=gad27/>. Sullivan è da subito un forte sostenitore di questo tipo di eroe, senza superpoteri e che riprende palesemente elementi di eroi pulp quali [[The Shadow]]<ref name=gad27/>. Lo definisce come l'icona oscura della National Comics, in opposizione ad un eroe solare quale Superman<ref name=gad27/>. Un'altra scommessa vincente del redattore è quello di affiancare [[Bill Finger]] a Bob Kane come ghost-writer<ref name=gad27/>. Finger è responsabile (anche se per lungo tempo non riconosciuto) della creazione di gran parte della mitologia del personaggio e contribuisce a definire diversi rivali storici di Batman<ref name=gad27/>. Da notare che il vero nome di Bob Kane è ''Bob Khan'', ma come spesso accade in questo periodo si opta per nomi che siano in linea con l'establishment dell cultura statunitense dell'epoca<ref name=gad32/>. Curiosamente però diversi anni più tardi un'altra [[Khan]], cioè Jennete Khan diviene prima redattore poi anche presidente della ''DC Comics'' e lo rimane per più di vent'anni. Il successo del supereoe di Kane lo porta ad avere una serie a lui intestata già nel 1940. Sul primo numero di ''Batman'' debuttano anche due rivali storici quali il [[Joker]] e [[Catwoman]] (qui ancora chiamata ''La Gatta''). Sulla copertina dell'albo Batman vede al suo fianco Robin, personaggio già apparso su ''Detective Comics'' n.38 (dell'aprile di quell'anno). Questo giovane alleato (o ''sidekick'') porta il nome di Dick Grayson e contribuirà a modificare nel tempo il tono delle avventure di Batman, rendendole meno cupe. Oltre a Superman e Batman si aggiunge (dal 1941) un altro personaggio che diventerà nel tempo la terza icona della casa editrice ''DC''<ref name=gad37>Paul Levitz in ''From an Experiment to an Institution'', in Paul Levitz & AA.VV.(testi-disegni), ''The Golden Age of DC Comics 1935-1956'', Taschen, Los Angeles CA, 2013, pp.37-41</ref>. Si tratta di [[Wonder Woman]], prima supereroina della storia che debutta su ''All-American Comics'' (serie prodotta dalla ''All-American Publications'' di M.C.Gaines)<ref name=gad37/>. Il personaggio viene creato dallo psicologo [[Walter Moulton Marston]] che si era detto preoccupato dell'eccessiva mascolinità e violenza espressa dai fumetti supereroistici<ref name=gad37/>. Sheldon Meyer lo invita quindi a lavorare per la ''All-American Publications'' e gli chiede di creare un nuovo supereroe<ref name=gad37/>. Marston sente che è necessaria la presenza di una donna in grado di possedere i poteri di Superman ma che sia anche capace di trasmettere quell'amore ed empatia tipico del genere femminile<ref name=gad37/>. A questo aggiunge la sua passione per la mitologia greco-romana che funge da background al personaggio. Diana viene infatti presentata come un'[[Amazzone]] proveniente da un'isola di sole donne la cui origine è strettamente legata alle divinità dell'[[Olimpo]]<ref name=gad37/>. Il riscontro ottenuto dalla nuova supereroina è immediato e nel 1942 diviene subito la protagonista della serie ''Sensation Comics'' (febbraio), e nell'estate dello stesso anno gli viene anche dedicata una serie personale, 10 mesi dopo la sua creazione anticipando quindi il periodo di tempo che era servito a Batman e Superman per ottenere le loro pubblicazioni perrsonali<ref name=gad37/>. La serie ''Wonder Woman'' insieme a quelle intestate a ''Batman'' e ''Superman'' saranno le uniche ad avere una continuità di distribuzione anche dopo la fine della Golden Age. Tra il 1949 e il 1959 rimangono in distribuzione le serie ''Action Comics'', ''Superman'' e ''Adventure Comics'' (con Superman e Superboy), ''Detective Comics'' e ''Batman'' (per l'Uomo Pipistrello) e ''Wonder Woman'' (per l'amazzone Diana). Quelle degli altri supereroi (e non solo quelli della National Comics) chiudono o trasferiscono le loro storie in serie antologiche. Questo sottolinea la popolarità e l'importanza dei tre personaggi che riusciranno a mantenersi nelle edicole con continuità.
 
=== La ''Golden Age'' (1938-1951) ===
Una peculiarità di questi tre supereroi è che sono stati gli unici della casa editrice ad apparire nelle strisce a fumetti dei quotidiani, all'interno della rubrica ''daily funny pages''<ref name=news>{{cita| Les Daniels | pp.70-71}}</ref>. Si tratta di un enorme balzo in avanti nella crescita della popolarità di questi personaggi<ref name=news/>. Infatti se è vero che i fumetti della Golden Age potevano vantare milioni di lettori, bisogna considerare che i quotidiani ne avevano decine di milioni e la pagina dei fumetti era tra le più popolari per le famiglie americane<ref name=news/>. La stessa industria del fumetto trova la sua origine nello sviluppo di personaggi e storie per le ''comic strips'' durante il periodo pre-Golden Age<ref name=news/>. Il primo supereroe ad apparire con una sua striscia su un quotidiano è Superman il 16 gennaio 1939<ref name=news/>. Il successo è notevole e entro il 1941 la strip di Superman viene pubblicata su circa trecento quotidiani statunitensi e novanta riviste domenicali (all'interno delle ''Sunday Pages'')<ref name=news/>. All'estero appare in venti milioni di pubblicazioni tra quotidiani, riviste, e albi a fumetti, tra i quali ''Gli Albi dell'Audacia'' in Italia<ref name=news/>. Grazie ad un particolare accordo con il ''McClure Syndacate'' (il cui direttore esecutivo era M.C.Gaines) la National/DC Comics mantiene pieno controllo sul materiale pubblicato sui quotidiani e il redattore è Jack Schiff<ref name=news/>. Le prime strisce sono realizzate dagli stessi creatori di Superman ma quelle più memorabili e iconiche per il personaggio sono quelle realizzate da Wayne Boring<ref name=news/>. La pubblicazione delle comic strip di Superman continuano ininterrottamente fino al 1966 contribuendo anche più dei fumetti a costruire il mito dell'Uomo d'Acciaio nel popolo statunitense<ref name=news/>. Jack Schiff, redattore anche degli albi regolari di Batman, riesce ad ottenere un accordo per la pubblicazione di strisce a fumetti dell'Uomo Pipistrello a partire dal 1943 e si impegna lui stesso a scriverne alcune<ref name=news/>. Il suo obbiettivo è di creare una continuity tra le strisce quotidiane per creare aspettative nei lettori, spingendoli così a comprare il giornale l'indomani<ref name=news/>. Nonostante il contributo del creatore Bob Kane, di Bill Finger, Jack Burnley, Don Cameron e Alvin Schwartz, non si raggiunge il successo ottenuto da Superman, le strisce su Batman terminano dopo un run di tre anni nel 1946<ref name=news/>. Le ''Batman Comic Strip'' tornano nel 1966 durante il periodo di programmazione della serie televisiva di successo con il Batman interpretato da [[Adam West]]<ref name=csp>''Killer Serials: Comic Strip Collections for Comic Book Fans'' in, AA.VV., ''Previews'' n.326, Diamond Comic Distributors, Hunt Valley MD, novembre 2015, pp.FS2-FS5</ref>. Sono pubblicate a partire dal maggio del [[1966]] e vedono ai testi [[Whitney Ellsworth]] e ai disegni Shelley Moldoff, Joe Giella e [[Carmine Infantino]]<ref name=csp/>. Per quanto riguarda Wonder Woman, debutta sulle strisce a fumetti dei quotidiani nel 1943 ma il suo ciclo di storie termina già l'anno successivo nel 1944<ref name=csp/>. Il team creativo è lo stesso della serie fumetti e vede William Moulton Marston ai testi e Harry G. Peters ai disegni, i quali rinarrano le origini della supereroina amazzone e delle sue prime avventure adattandole al nuovo formato<ref name=csp/>. Nonostante il riscontro non sia positivo il materiale prodotto è a livello di quello degli albi a fumetti e pone Wonder Woman a fianco di Superman e Batman nell'essere annoverata tra i supereroi ''DC'' ad aver ottenuto una pubblicazione e diffusione sui quotidiani<ref name=news/>.
==== La trinità DC: Superman, Batman e Wonder Woman ====
[[File:Batman_superman_Wonder_woman_trinita.jpg|thumb|left|Superman, Batman, Wonder Woman, la Trinità della DC Comics]]
Nel giugno 1938 viene dato alle stampe il primo numero di ''Action Comics'', il quale ospita tra le proprie pagine [[Superman]], personaggio ideato e creato già nel 1933 da [[Jerry Siegel]] e [[Joe Shuster]] su ispirazione della letteratura [[Pulp (genere)|pulp]] e fantascientifica.<ref name="gad27">Paul Levitz in ''Goden Age Dawns'', in Paul Levitz & AA.VV. (tesi-disegni), ''The Golden Age of DC Comics 1935-1956'', Taschen, Los Angeles CA, 2013, pp.27-32</ref> Il successo commerciale e culturale dello storicamente primo supereroe non tarda ad arrivare: nel gennaio 1939 cominciano ad essere realizzate strisce a fumetti per quotidiani cartacei su Superman, e il supereroe viene anche ospitato dalle ''Sunday pages'';<ref name="gad27" /> nell'aprile seguente il personaggio compare sull'albo ''World's Fair'', dedicato all'[[esposizione universale]] di New York dello stesso anno;<ref name="gad27" /> nel maggio 1939 diviene quindi il primo personaggio a fumetti ad avere una testata a lui interamente dedicata, intitolata ''Superman'' (il cui primo numero ospita le prime quattro storie del personaggio pubblicate su ''Action Comics'').<ref name="gad27" />
 
Nel maggio 1939 viene quindi distribuito il ventisettesimo numero di ''Detective Comics'', in cui compare per la prima volta [[Batman]], ideato da [[Bill Finger]] e [[Bob Kane]]<ref>{{Cita web |url=https://fumettologica.it/2015/09/bill-finger-creatore-batman-dc-comics/ |titolo=Bill Finger è stato riconosciuto ufficialmente co-creatore di Batman |sito=Fumettologica |data=2015-09-19 |lingua=it-IT |accesso=2024-11-12}}</ref> fortemente voluto dal redattore della testata, Vince Sullivan, il quale ne esalta le caratteristiche che, oltre a renderlo affine a personaggi iconici della letteratura pulp quali l'[[Uomo Ombra]], fanno di lui un eroe ''dark'', contrapposto alla solarità di Superman.<ref name="gad27" /> Il personaggio viene gestito da Bob Kane e [[Bill Finger]], del quale si riconoscerà solo molto tempo dopo il contributo alla creazione del «crociato incappucciato», e anche in questo caso si arriva alla fondazione di una testata interamente dedicata all'eroe, ''Batman'', data per la prima volta alle stampe nel 1940.
==== All-American Publications (1938-1945) ====
Altre case editrici seguono il successo portato dal genere dei supereroi e tra queste vi è la [[All-American Publications]] di [[Max Gaines]].Fondata nel 1938, debutta con ''All-American Comics'' n.1 nell'aprile del '39 e a luglio pubblica la serie umoristica ''Mutt & Jeff'' creata da Bud Fisher per le strisce dei quotidiani. In poco tempo l'intraprendenza di Gaines, affiancato nel ruolo di redattore-scrittore da Sheldon Mayer, porta alla creazione di personaggi storici quali [[Flash (DC Comics)|Flash]]/''[[Jay Garrick]]'' e [[Hawkman]](creati da Gardner Fox su ''Flash Comics'' n.1), [[Al Pratt|Atomo I /''Al Pratt'']], la prima [[Alan Scott|Lanterna Verde/''Alan Scott'']] (creato da Bill Finger e Martin Nodell su All-American Comics n.16), e la già citata [[Wonder Woman]]. Le serie su cui vengono pubblicate le loro storie sono però distribuite dalla ''Detective Comics Inc.'' che nei primi anni quaranta è ancora principalmente un distributore. Avendo Max Gaines bisogno di fondi si rivolge al proprietario della Detective Comics: ''Harry Donenfeld''. Questi accetta di aiutarlo alla condizione che ''Jack Liebowitz'' (suo socio e redattore alla National-Allied Publications) diventi partner della All-American Comics. Gaines accetta e le conseguenze sono una progressiva integrazione tra le due compagnie, che si scambiano i rispettivi autori e artisti. Le conseguenze sono un ampliamento del parco personaggi gestito dalla ''Detective Comics'' che ora può contare anche su altri supereroi alquanto popolari quali ''Wonder Woman'' e ''Flash''. Una delle scelte editoriali più vincenti di ''Max Gaines'' e del suo staff è il lancio della serie [[All-Star Comics]] nel [[1940]]<ref name=gad32/>. Sul n.3, da un'idea di Sheldon Mayer e Gardner Fox nasce il primo supergruppo di supereroi della storia: la [[Justice Society of America]]<ref name=gad32/>. Di fatto è anche il primo albo che vede l'incontro di personaggi di diverse case editrici. Nella prima formazione del gruppo troviamo supereoi quali [[Hourman]] I (''Rex Tyler'') - [[Sandman (DC Comics)|Sandman]] I (''[[Wesley Dodds]]''), [[Lo Spettro]] della National Comics e ''Flash'' - ''Hawkman''- ''Atomo'' - ''Lanterna Verde'' - [[Johnny Thunder]] della All-American Publications. Questi supereroi e le storie narrate sulla serie costituiscono le fondamenta dell'Universo fumettistico della futura ''DC Comics''<ref name=gad32/>. Il tutto nasce da un'idea all'epoca rivoluzionaria di far incontrare personaggi di serie ed editori differenti, per farli interagire in un unico universo narrativo<ref name=gad32/>. Da questo presupposto nasce il concetto di ''cross-over'' e [[continuity]], fondamentale nei futuri sviluppi del genere supereroistico sia a livello di carta stampata ma anche (più recentemente) come linea d'unione di produzioni cinematografiche sui supereroi, formando un continum narrativo definito ''universo cinematico''<ref name=gad32/>.
 
Nel 1941 si assiste a un nuovo ampliamento della rosa di supereroi DC: nasce infatti [[Wonder Woman]], prima supereroina in assoluto nella storia, comparsa per la prima volta nella testata ''All-American Comics'' per la ''All-American Publications''.<ref name="gad37">Paul Levitz in ''From an Experiment to an Institution'', in Paul Levitz & AA.VV.(testi-disegni), ''The Golden Age of DC Comics 1935-1956'', Taschen, Los Angeles CA, 2013, pp.37-41</ref> Ideatore del personaggio è lo psicologo [[Walter Moulton Marston]], avverso all'eccessiva mascolinità proposta dai personaggi di Superman e Batman.<ref name="gad37" /> Proposta come punto d'incontro tra le doti fisiche di Superman e la psiche femminile, Wonder Woman ottiene a tal punto popolarità da divenire protagonista della testata ''Sensation Comics'' già nel febbraio 1942, quindi da dar vita a una propria testata, ''Wonder Woman'', nell'estate dello stesso anno, ad appena 10 mesi dalla creazione del personaggio.<ref name="gad37" />
Tra Gaines e Donenfeld rimane però una certa rivalità e infatti quest'ultimo cerca di bissare il successo della ''Justice Society'' lanciando un supergruppo formato dai soli supereroi della National Publications. Nella serie ''Leading Comics'' del [[1941]] debutta il team denominato i [[Sette Soldati della Vittoria]], craeto da Matt Weisinger. Si tratta del secondo supergruppo della storia della ''DC'' ma non incontra il favore del pubblico e non replica il successo del precedente. Nel 1945 i dissapori tra i due editori si fanno più marcati e questo porta Gaines a staccarsi dalla National-Allied, togliendo anche il logo ''DC'' dalle sue pubblicazioni per qualche mese. I personaggi delle serie di Donenfeld vengono esclusi dalla ''Justice Society''. L'autonomia di Gaines però non dura e nello stesso anno vende la ''All-American Publications'' e tutti i suoi personaggi allo stesso Donenfeld, che fa valere una posizione di forza sia finanziaria che distributiva. Tecnicamente si tratta della seconda acquisizione di Donenfeld. La prima era avvenuta con l'acquisizione della ''National-Allied Publications'' da parte della sua ''Detective Comics, Inc.'' e poi (nel'45) il pieno controllo della ''All-American Publications'' di Gaines.
 
Superman, Batman e Wonder Woman vanno così a formare la «trinità» della DC Comics: le loro testate saranno infatti le uniche a sopravvivere anche all'esaurimento della ''Golden Age'' del fumetto supereroistico. A conferma della loro popolarità negli anni d'oro del supereroismo letterario, i tre personaggi sopracitati saranno anche gli unici della casa DC Comics a comparire nei quotidiani cartacei statunitensi.<ref name="news">{{cita|Les Daniels|pp. 70-71}}.</ref> Il successo di questi personaggi ha eco anche nel resto del mondo, tanto che il solo Superman riuscirà ad apparire in oltre venti milioni di pubblicazioni stranieri (in Italia verrà ospitato su ''Gli Albi dell'Audacia'').<ref name="news" /> Già con le prime pubblicazioni a strisce di Superman la DC Publications riesce a mantenere il controllo editoriale sulle storie: il redattore Jack Schiff, in particolare, consentirà a nuovi autori di cimentarsi con il personaggio attraverso questo nuovo canale (Wayne Boring tra tutti);<ref name="news" /> nel 1943 sarà lo stesso Schiff a negoziare l'avvio di pubblicazioni a strisce di Batman, nel tentativo di creare una ''continuity'' del personaggio che spingesse i lettori ad acquistare i quotidiani giorno dopo giorno.<ref name="news" /> L'esperimento su Batman, tuttavia, fallì già nel 1946, anno di chiusura delle pubblicazioni regolari sui quotidiani, che riapriranno solo nel 1966.<ref name="news" /> Sorte non dissimile tocca a Wonder Woman: iniziate nel 1943, le strisce sui quotidiani cessano di essere realizzate già nel 1944.<ref name="csp">''Killer Serials: Comic Strip Collections for Comic Book Fans'' in, AA.VV., ''Previews'' n.326, Diamond Comic Distributors, Hunt Valley MD, novembre 2015, pp. FS2-FS5</ref>
==== I Fumetti entrano in guerra (1941-1945) ====
Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale trascina gli [[USA]] nel conflitto dopo il raid aereo giapponese su [[Pearl Harbour]] il 7 dicembre [[1941]]. L'impatto sull'industria del fumetto è incredibilmente positivo e le vendite dei ''comic books'' triplicano nell'arco dei quattro anni di impegno nel conflitto<ref name=Les1>{{cita | Les Daniels | p.64}}</ref>. Questo nonostante il razionamento della carta e i molti autori e disegnatori arruolati e mandati al fronte. Tra questi è degno di nota [[Bert Christman]], noto per il suo lavoro su ''Sandman (Wesley Dodds)''<ref>Bert Christman ha realizzato i disegni per le storie del primo ''Sandman'' su {{cita | Adventure Comics | nn.40-48, luglio 1939 - marzo 1940}}. Si tratta delle prime storie di ''Sandman'' nella sua versione ''Golden Age''.</ref> e morto in azione con il reparto denominato [[Flying Tigers]]<ref name=Les1/>. Tra i più celebri a dover lasciare i fumetti per i campi di battaglia vi sono stati [[Joe Simon (fumettista)|Joe Simon]] e [[Jack Kirby]] che poco prima di partire crearono [[Boy Commandos]], tipico esempio di fumetto ambientato in zone di guerra e incentrato sull'eroismo dei soldati delle truppe alleate. La serie ebbe un successo enorme vendendo un milione di copie per numero<ref name=Les1/>. Anche [[Jerry Siegel]] diede il suo contributo creando ''The Star Spangled Kid'', una sorta di combattente mascherato con i simboli della bandiera statunitense. Debutta sulla storica serie ''Star Spangled Comics'' che darà anche i natali nel 1944 ad altre due celebri creazioni di Jack Kirby: [[Guardiano (DC Comics)|Guardiano]] e [[Newsboy Legion]]. Come si può notare in questi fumetti ambientati in zone di guerra sono assenti eroi con superpoteri quali Superman, Wonder Woman o altri membri della [[Justice Society of America]]. Questo è reso necessario dal fatto che un supereroe come Superman potrebbe porre fine alla Guerra in un attimo e i fumetti si troverebbero immediatamente in un mondo pacifico e al di fuori del contesto storico. Per questo la DC opta per la creazione di un manufatto magico cioè ''La lancia del Destino'' in possesso di [[Adolf Hitler]] e che gli permette di neutralizzare i poteri dei supereroi nei territori occupati dalle Forze dell'Asse. Su tutti i fumetti della ''DC Comics'' si cerca allo stesso tempo di aiutare lo sforzo del Governo promuovendo l'acquisto di [[war bonds]] ed enfatizzando l'eroismo e il sacrificio dei soldati al fronte. Il fumetto diventa un potente veicolo propagandistico che viene abilmente usato per alimentare il sogno di vittoria delle democrazie occidentali e screditare-diffamare il nemico nazifascista o nipponico.
 
==== IlAcquisizione declinodella dei''All-American supereroiPublications'' (19451938-19511945) ====
A fine anni trenta, ''Detective Comics Inc.'' sigla un accordo di distribuzione per la neonata ''[[All-American Publications]]'', fondata nel 1938 da [[Max Gaines]]. Il redattore darà un cospicuo contributo per la creazione di personaggi quali [[Flash (DC Comics)|Jay Garrick/Flash]], [[Hawkman|Carter Hall/Hawkman]], [[Al Pratt|Al Pratt/Atomo]], [[Lanterna Verde|Alan Scott/Lanterna Verde]] e la già citata Wonder Woman. Nel 1940, la testata ''[[All-Star Comics]]'', nata su iniziativa dello stesso Gaines, dà vita alla [[Justice Society of America]], il primo collettivo di supereroi di sempre.<ref name="gad32" /> Si tratta di un vero e proprio esperimento transeditoriale, in quanto propone un incontro tra personaggi appartenenti a pubblicazioni editoriali distinte: la DC Publications offre infatti [[Hourman|Rex Tyler/Hourman]], [[Sandman (DC Comics)|Wesley Dodds/Sandman]] e [[Spettro (DC Comics)|Spettro]]; la All-American Publications propone invece Flash, Hawkman, Atomo, Lanterna Verde e [[Johnny Thunder]].<ref name="gad32" /> Il naturale esito di questa idea è la creazione di un universo narrativo unico e condiviso, che presuppone i concetti di ''cross-over'' e ''continuity'' narrativa.
Dopo la fine della Guerra le vendite di fumetti dei supereroi scesero drasticamente, anche se l'industria del fumetto vedrà una crescita delle vendite fino al 1953<ref name=les91>{{cita| Les Daniels | pp.90-91}}</ref>. Nella storia dei ''comics'' statunitensi il periodo tra il 1951 e il 1953 viene indicato come la fine dell'epoca d'oro del fumetto, un evento che costringe la stessa DC a cambiare radicalmente la propria linea editoriale<ref name=les91/>. Segno emblematico del tempo è la trasformazione della storica serie ''All-Star Comics'' (che vedeva protagonisti i membri della ''Justice Society of America'') in ''All-Star Western'' con il n.58 (datato maggio-giugno 1951). Di fatto si passa da una serie di supereroi ad un serie di genere western. Non si tratta di un caso isolato ma la crisi del genere colpisce tutte le serie dell'editore e anche dei suoi ''competitors''. Basti pensare che la ''Timely Comics'' sospende le storie di [[Capitan America]] e ogni altra serie supereroistisca. Da questa prima implosione del mercato dei supereroi (quello trainante sin dal 1938) si salvano tre personaggi destinati a diventare icone: Superman le cui storie continuano sulla serie omonima, su ''Action Comics'' e su ''Adventure Comics'' (come [[Superboy]]), Batman sulla serie omonima e ''Detective Comics'', e ''Wonder Woman''<ref name=les91/>. Oltre a questi supereroi ormai celebri e riconosciuti dal grande pubblico ve ne sono altri quattro che riescono a sopravvivere a dispetto della crisi del genere. Si tratta di [[Johnny Quick]], [[Green Arrow]], [[Aquaman]] e [[Robot Man]]<ref name=les91/>. I primi tre nascono dalla creatività dell'editor Mort Weisinger mentre il terzo è ideato da [[Jerry Siegel]] (co-creatore di Superman)<ref name=les91/>. Johnny Quick ha il potere della supervelocità (copiato dal primo Flash, ovvero Jay Garrick) e lo attiva tramite la pronuncia di una formula matematica<ref name=les91/>. Il velocista debutta nel 1941 e dal 1946 passa su [[Adventure Comics]], serie antologica che ospita anche Green Arrow e Aquaman, salvandoli dall'oblio editoriale<ref name=les91/>. Green Arrow (o Freccia Verde) è modellato su Bataman e [[Robin Hood]], e il suo alter ego è Oliver Queen. Come l'Uomo Pipistrello è un ricco playboy filantropo che combatte il crimine con una maschera (usando però bizzarri tipi di frecce), possiede una Arrowmobile, un partner (o sidekick) e viene chiamato in azione da un segnale luminoso nel cielo a forma di freccia<ref name=les91/>. Per quanto riguarda Aquaman, è un sovrano di un mondo sommerso nato come imitazione di [[Namor]], il sub-mariner della Timely Comics (ora facente parte dell'universo Marvel)<ref name=les91/>. Da notare le tematiche ecologiste affrontate nelle sue storie degli anni quaranta e cinquanta, diversi anni prima che nasca l'interesse dell'opinione pubblica per questo tipo di problemi<ref name=les91/>. Il personaggio più interessante e innovativo di questi quattro supereroi minori (ma considerati ''diehard'' del genere) è Robotman che anticipa di diversi anni il moderno interesse per i [[cyborg]] sia del cinema che della letteratura<ref name=les91/>. Debutta su ''Star Spangled Comics'' n.7 (giugno 1942) e dal 1948 passa su ''Detective Comics'' con storie che fanno da back-up a quelle di Batman (star della serie). Si tratta del capostipite dell'uomo-macchina dei fumetti e racconta di uno scienziato che si trova costretto a trasferire la sua coscienza in un robot di sua invenzione per sfuggire alla morte del corpo fisico<ref name=les91/>. La DC riesce quindi a mantenere vivo un genere quale quello supereroistico che sembra aver speso tutto a livello di mercato e idee. Questa posizione gli permetterà di ricreare interesse intorno agli eroi mascherati e rilanciare l'intero settore con una maggiore facilità alla fine degli anni cinquanta ponendo le basi della [[Silver Age]].
 
I successi ottenuti da Gaines con la creazione della Justice Society of America spingono Donenfeld a fondare un supergruppo targato esclusivamente DC Publications: nel 1941, la testata ''Leading Comics'' ospita i [[Sette Soldati della Vittoria]], un collettivo creato da Matt Weisinger, non altrettanto acclamato dal pubblico a confronto con la Justice Society. Il rapporto tra Gaines e Donenfeld, mai completamente sereno, viene stravolto nel 1945, quando Gaines decide di rimuovere il logo DC dalle proprie pubblicazioni, escludendo peraltro i personaggi di Donenfeld dalla Justice Society. L'iniziativa non regge a livello finanziario, e dopo pochi mesi Donenfeld acquisisce completamente la ''All-American Publications'', nonché i diritti sui personaggi pubblicati dall'ormai ex-casa editrice di Gaines.
Ma per sopravvivere al turbolento periodo che si snoda tra il 1945 e i primi anni sessanta non si può solo fare affidamento a tre icone quali Superman, Batman e Wonder Woman, l'editore deve cercare di trovare nuovi lettori e nuovi spunti narrativi volgendo l'attenzione a diversi generi che spaziano dalla [[fantascienza]] al western, dall'[[Letteratura dell'orrore|horror]] alle storie romantiche. La diversificazione della proposta editoriale inizia già durante la seconda guerra mondiale quando si comincia ad avvertire la necessità di fumetti umoristici. Spesso le storie di queste nuove serie vedono come protagonisti animali antropomorfi che accentuano il tono grottesco e surreale delle vicende narrate, ma allo stesso tempo trasportano i lettori in una dimensione lontana da quella problematica e drammatica della quotidianetà. L'ispirazione arriva dai cortometraggi animati che vengono proittati nei cinema con protagonisti [[Mickey Mouse]] di Walt Disney, [[Tom e Jerry]] della [[MGM]], [[Bugs Bunny]] della Warner Bros. e [[Woody Woodpecker]] di [[Walter Lantz]]. La dirigenza ''DC'' arriva in ritardo per accaparrarsi i diritti per la pubblicazione di questi personaggi ma l'editor Whitney Ellsworth si aggiudica i diritti di un cortometraggio del 1943 dal titolo ''The Fox and the grapes''. I due protagonisti sono un corvo saccente e fuma sigari e una volpe apparentemente ingenua i quali danno origine alla coppia fumettistica ''The Fox and the Crow'' che debutta su ''Reel Screen Comics'' n.1 della primavera del 1945. Il successo ottenuto è strepitoso e a partire del 1951 avranno una loro serie regolare che continua le pubblicazioni fino al 1968 mettendo le basi per un nuovo genere che ha fatto la storia della National Comics/DC tra gli anni quaranta e sessanta.
 
==== NuoviLa generiseconda guerra mondiale e il declino (19481941-19561951) ====
L'ingresso degli Stati Uniti nella [[seconda guerra mondiale]] rappresenta una grande occasione per l'industria del fumetto, che vede le proprie vendite triplicarsi tra il 1942 e il 1945.<ref name="Les1">{{cita | Les Daniels | p. 64}}.</ref> Diversi furono però gli autori costretti ad abbandonare il proprio lavoro per recarsi al fronte: tra questi, [[Bert Christman]], a lungo autore di Sandman, caduto in guerra,<ref name="Les1" /> [[Joe Simon (fumettista)|Joe Simon]] e [[Jack Kirby]], già creatori dei [[Boy Commandos]].<ref name="Les1" /> La testata ''[[Star-Spangled Comics|Star Spangled Comics]]'' ospiterà diverse creazioni risalenti a questo contesto: lo Star Spangled Kid di Jerry Siegel, il [[Guardiano (DC Comics)|Guardiano]] di Jack Kirby e la [[Newsboy Legion]]. Queste pubblicazioni sono caratterizzate dall'assenza della trinità DC: in particolare, la scelta di dare meno risalto a personaggi quali Superman e Wonder Woman si deve principalmente all'impossibilità di far convivere questi personaggi con il lungo decorso del conflitto (che, a rigor di logica, eroi dai poteri sovrumani quali i due precedentemente citati avrebbero potuto rapidamente portare a termine). L'espediente narrativo ideato a tal proposito fu la «lancia del destino», un artefatto magico in possesso del dittatore tedesco [[Adolf Hitler]], in grado di annullare i poteri dei supereroi nei territori dell'[[Potenze dell'Asse|Asse]]. Anche gli albi della DC Publications contribuiscono alla propaganda di guerra: ricorrenti sono le esortazioni ad acquistare ''war bonds'' e le lodi ai caduti di guerra.
Il lento ma inesorabile declino di vendite porta la DC a puntare in maniera decisa su altri generi e alla guida di questa nuova impostazione editoriale troviamo [[Irwin Donenfield]] come ''Editor-in-chief'' e le cui scelte portano la casa editrice ad attraversare positivamente questo difficile momento del mercato fumettistico<ref name=Les2>{{cita | Les Daniels | p.98}}</ref>. L'anno in cui si comincia ad intravedere il mutamento nel parco testate è il [[1948]] quando la serie supereroistica ''All-American Comics'' diviene ''All-Star Western'' e anticipa la trasformazione di ''All-Star Comics'' in ''All-Star Western'' nel [[1951]]. In entrambi i casi, al posto dei supereroi trovano spazio personaggi ''western'' quali ''Johnny Thunder'', e i ''Trigger Twins''. Ma sorprendentemente il personaggio di maggior successo risulta essere [[Tomahawk]], ambientato circa cento anni prima del periodo del classico genere western<ref name=Les2/>. Infatti le sue avventure si inseriscono durante l'epoca coloniale e della Guerra d'Indipendenza americana. Il successo è tale che gli viene dedeicata una serie a partire dal 1950 e che dura per 22 anni.
 
Pur crescendo continuativamente fino al 1953, le vendite di fumetti a tema supereroistico non furono altrettanto fortunate nel secondo dopoguerra.<ref name="les91">{{cita| Les Daniels | pp. 90-91}}.</ref> Il calo di popolarità dei supereroi è tale da indurre DC Publications a rinominare la testata ''All-Star Comics'' come ''All-Star Western'', a partire dal maggio 1951, trasformandola in una serie regolare a sfondo [[western]]. Ciononostante, il pubblico contribuisce a mantenere in vita le pubblicazioni di Superman (su ''Superman'', ''Action Comics'' e ''Adventure Comics'', ovvero la vecchia ''New Comics''), Batman (su ''Batman'' e ''Detective Comics'') e Wonder Woman (''Wonder Woman'').<ref name="les91" /> A sopravvivere a dispetto della crisi del fumetto supereroistico sono anche quattro personaggi minori: la testata antologica ''Adventure Comics'' continua infatti a ospitare le storie di [[Johnny Quick]], velocista nato nel 1941 e ispirato a Flash, [[Freccia Verde]], ideato a partire da Batman, e [[Aquaman]], ispirato a [[Namor]];<ref name="les91" /> ''Star Spangled Comics'' propone invece le avventure di [[Robotman (personaggio)|Robotman]], personaggio ideato da Jerry Spiegel, che anticipa in questo senso il futuro trend della letteratura fantascientifica (il personaggio passerà poi su ''Detective Comics'').<ref name="les91" />
Il 1948 segna anche il lancio di nuove serie del genere [[crime story]], storie a fumetti che prendono spunto dall'attualità e raccontano lo scontro tra le forze dell'ordine e la malavita. Il più celebre titolo di questa nuova generazione è ''Gang Busters'' che debutta a dicembre. Lo stesso anno ha debuttato ''Mr.District Attorney'' e due anni dopo ''Big Town'' (1950)<ref name = LD100>{{cita | Les Daniels | pp.100-101}}</ref>. La caratteristica di queste pubblicazioni è che si basano su dei serial radiofonici dell'epoca. Il passo successivo è l'approccio al genere ''horror'' con la nascita di ''House of Mistery'' nel 1951 (anch'essa vagamente ispiratasi ad un ''radio show'' trasmesso tra il 1945 e il 1949) e ''The Phantom Stranger'' (1952) tra i titoli più celebri.<ref name = LD100/>
 
Al fine di ampliare il ventaglio di lettori, nel secondo dopoguerra la DC Publications comincia a investire risorse anche sulla produzione e distribuzione di storie umoristiche, appetibili per un pubblico desideroso di scollegarsi dai problemi della quotidianità. Stimolati dal successo dei cortometraggi animati di allora, in particolar modo dalle pellicole dedicate a [[Topolino]], [[Tom & Jerry]], [[Bugs Bunny]] e [[Woody Woodpecker]], la casa editrice acquisisce i diritti del corto animato ''The Fox and the Grapes'' (distribuito nel 1943), da cui nasce la coppia nota come ''The Fox and the Crow'', ospitata già nel primo numero di ''Reel Screen Comics'' (1945). Diversamente dai colleghi supereroi, i due nuovi personaggi riscuotono ampio successo, e nel 1951 ottengono una propria serie regolare.
Verso la fine degli anni cinquanta si guarda anche alla fantascienza per cercare nuovi spunti per i fumetti anche se di fatto le tematiche tipiche del genere sono già presenti nelle avventure di supereroi come ''Superman'' che ha nelle sue stesse origini la tematica per eccellenza della ''science fiction'' cioè l'arrivo di alieni (o un alieno) sulla Terra. Non è un caso quindi che ''Tommy Tomorrow'' (capostipite dei nuovi eroi futuristici) venga pubblicato su ''Action Comics'' (serie natale di Superman). Il successo è tale che il suo corso di pubblicazione copre 11 anni (1948-1959). [[Julius Schwartz]] propone ed ottiene la pubblicazione della serie antologica ''Strange Adventures'', serie ''cult'' dell'epoca che permette a Schwartz di ottenere consensi come redattore-scrittore. Su questa serie debutta [[Capitan Comet]] nel giugno 1951 ma il più celebre ''spaceman'' della DC diviene [[Adam Strange]] che debutta sulla serie ''Mistery in Space''. Viene creato da [[Otto Binder]] e [[Gil Kane]] e racchiude molte delle caratteristiche e ingenuità delle storie di questo periodo, ''Adam'' è un uomo ordinario che viene trasportato da un raggio cosmico su un altro pianeta di nome ''Rann'' dove trova amore e avventura.
 
==== TheLa Silverfine della ''Golden Age'' (19561951-19711956) ====
La progressiva stagnazione di vendite dei fumetti a tema supereroistico induce l'''editor-in-chief'' [[Irwin Donenfield]] a puntare su un rinnovamento contenutistico delle testate DC.<ref name="Les2">{{cita | Les Daniels | p. 98}}.</ref> Dopo il cambio di nomenclatura di ''All-American Comics'' in ''All-Star Western'' a fine anni quaranta, ampio risalto viene dato al personaggio di Tomahawk, le cui avventure vengono ambientate nell'epoca della [[guerra d'indipendenza americana]]. Nel 1950 nasce così la testata ''Tomahawk'', destinata a sopravvivere fino al 1972.
==== Introduzione del Comics Code Authority (1956) ====
Nonostante i ripetuti tentativi di rilanciare le vendite del mercato fumettistico nei primi anni cinquanta, i risultati non sono stati soddisfacenti. A questo si aggiunge la feroce campagna contro i fumetti dello psichiatra [[Fredric Wertham]] che con il libro ''[[Seduction of the Innocent]]'' incolpa i fumetti di corrompere l'etica delle menti dei giovani statunitensi. Il suo obiettivo principale sono i fumetti dell'orrore dell'editore [[EC Comics|EC]] ma non si sottrae neppure l'attacco a personaggi storici della DC come lo stesso ''Batman'' che viene accusato di omosessualità latente nei confronti di ''Robin''. Le sue accuse di violenza, eccessi di scene macabre e promiscuità sessuale arrivano di fronte allo stesso ''Senato Americano''. Gli editori si trovano forzati a creare un codice di auto-censura denominato [[Comics Code Authority]] che di fatto limita la creatività e i temi trattati dai fumetti e arriva a far chiudere pubblicazioni e case editrici. Tra queste vi è la storica EC e i suoi fumetti horror. Da questa propaganda anti-fumetti ne esce però rafforzata proprio la DC, grazie al suo personaggio simbolo ''Superman'' e grazie al fatto che le serie ''crime'' e ''horror'' da lei pubblicate non presentano mai eccessi nella rappresentazione di scene violente. Non a caso dopo l'introduzione dell'Autorità sul codice dei fumetti viene lanciata la storica serie ''House of Secrets'', contenente storie del mistero, e che punta a raccogliere i lettori rimasti orfani delle altre serie del genere.
 
Già nel 1948 iniziano i primi esperimenti nella letteratura ''crime'', incentrata sugli scontri tra forze dell'ordine e malavita.Tra il 1948 e il 1950 debuttano ''Gang Busters'', ''Mr. District Attorney'' e ''Big Town'', fortemente ispirati dai serial radiofonici in voga in quegli anni.<ref name="LD100">{{cita|Les Daniels|pp. 100-101}}.</ref> DC Publications spazia anche nell'ambito horror, distribuendo tra il 1951 e il 1952 ''House of Mistery'' e ''The Phantom Stranger''.<ref name="LD100" />
==== Il rilancio dei supereroi ====
Nella seconda metà degli anni cinquanta la DC si trova ad avere una posizione di relativa forza sul mercato in quanto i suoi rivali storici della ''Golden Age'' quali la [[Fawcett Comics]] e quelli più recenti quali la EC hanno esaurito il loro ciclo (per cause esterne di carattere politico e giuridico). Ora però il Direttore editoriale Irwin Donenfield vuole tornare ad aumentare le quote di mercato e per fare ciò si rivolge al redattore-scrittore [[Julius Schwartz]]. L'idea di base è di riprendere i personaggi dei supereroi degli anni quaranta e riproporli ad una nuova generazione di lettori<ref name=F>{{cita | Les Daniels | pp.116-117}}</ref>. Bisogna sottolineare che le tre icone del genere quali Superman, Batman e Wonder Woman non hanno mai cessato la pubblicazione ma ora si vuole cercare di riportare in auge le decine di personaggi mascherati della ''Golden Age''.
 
L'ambito fantascientifico, già esplorato con Superman, viene ulteriormente sfruttato per personaggi quali Tommy Tomorrow, ospitato da ''Action Comics'' a partire dal 1948. Nasce poi la testata antologica ''Strange Adventures'', fondata su iniziativa di [[Julius Schwartz]]: la sua pubblicazione darà spazio a nuove icone del fumetto, quali [[Capitan Comet]] a partire dal giugno 1951. La scia dell'applaudito esperimento fantascientifico si propaga fino alla fine degli anni cinquanta, fino cioè alla nascita di [[Adam Strange]] (1959).
Il punto di partenza è il rilancio di [[Flash (DC Comics)|Flash]] su ''[[Showcase (fumetto)|Showcase]]'' n.4 (settembre-ottobre 1956). Il personaggio è sempre un supereroe in grado di muoversi a velocità elevatissime ma non è più [[Jay Garrick]] (il Flash degli anni quaranta e membro della [[Justice Society of America]]) bensì [[Barry Allen]]<ref>Robert Kanigher - John Broome (testi), Carmine Infantino (matite), Joe Kubert (chine), Julius Schwartz (direttore editoriale e creativo), ''Showcase (Vol.1)'' n.4, Superman National Comics (poi Dc Comics), New York, settembre-ottobre 1956</ref>. Si decide quindi di inserirlo in un contesto aggiornato ai tempi e si modernizzano anche il costume (ricreato da [[Carmine Infantino]] e [[Joe Kubert]]) nonché le origini dei poteri, che sono spiegate con un taglio più scientifico. Di fatto si crea un nuovo universo supereroistico popolato di personaggi che spesso si ispirano a supereroi già pubblicati nella ''Golden Age''<ref name=F/>. L'operazione ha successo e porta al proliferare di serie supereroistiche che registrano una forte crescita delle vendite durante gli anni sessanta.
 
=== La ''Silver Age'' e Infantino (1956-1976) ===
''Flash''(Barry Allen) ottiene la sua serie regolare con ''The Flash'' n.105 (febbraio-marzo 1959) dopo aver avuto il suo rodaggio editoriale su una serie antologica come ''Showcase''. Lo stesso tipo di percorso viene scelto per la genesi e il lancio di molti altri supereroi. Julius Schwartz cura personalmente la creazione del nuovo [[Lanterna Verde]] ''Hal Jordan'' su ''Showcase'' n.22 (ottobre-novembre 1959) per poi lanciarlo nella nuova serie regolare ''Green Lantern'' nel 1960. Anche in questo caso il precedente ''Lanterna Verde'' (cioè ''Al Scott'') è sostituito da un nuovo personaggio i cui poteri non sono più di origine magica ma dati da un corpo di polizia spaziale. I due autori ''John Broome'' e ''Gil Kane'' sapranno poi dare a questo eroe un background narrativo mai tentato prima su una serie supereroistica<ref>{{cita | Les Daniels | pp.124-125}}</ref>. La prossima idea di ''Schwartz'' è la rinascita dei supergruppi cioè un insieme di supereroi che si uniscono a combattere minacce di vasta portata. Sullo storico ''The Brave and The Bold'' n.28 (marzo 1960) nasce la [[Justice League of America|Justice League]] formata da ''Lanterna Verde'', ''Aquaman'', ''Wonder Woman'', ''Flash'' e ''Martian Manhunter''<ref>Gardner Fox (testi), Mike Sekowski (matite), ''The Brave and The Bold (Vol.1)'' n.28, Superman National Comics (poi DC Comics), New York, febbraio-marzo 1960</ref>. L'immediato successo porta al repentino lancio della serie ''Justice League of America'' e segna un nuovo inizio per l'intero movimento fumettistico statunitense. Una conversazione tenuta su un campo da golf tra un dirigente ''DC'' (la cui identità non è accertabile) e ''Martin Goodman'' (editore dei ''Marvel Magazines'') avvisa quest'ultimo del successo cha sta ottenendo il nuovo supergruppo della ''DC''<ref name=am34>Alan Moore in ''Buster Brown at the Barricades'', in ''Occupy Comics'' n.2, Black Mask Studios, Los Angeles, 2013, pp.28-39</ref>. Goodman incarica subito il nipote [[Stan Lee]] (direttore della linea a fumetti Timely/Atlas) di creare un supergruppo che possa rivaleggiare con la ''Justice League''<ref name=am34/>. Lee si unisce a [[Jack Kirby]] per creare i [[Fantastici Quattro]], primo fumetto ad aprire una nuova linea a fumetti denominata [[Marvel Comics]], futuro nome della casa editrice. Il gruppo si ispira palesemente alla serie ''The Challengers of the Unknown'' crata da Kirby qualche anno prime per la ''DC''<ref name=am34/>. Il successo dei ''Fantastic Four'' porta il duo Lee-Kirby a creare una moltitudine di nuovi supereroi quali Hulk, Thor, Ant Man, Iron Man, X-Men e Avengers<ref name=am34/>. Si assiste così alla fondazione di un nuovo universo fumettistico che porterà la Marvel nell'arco di un decennio ad essere la rivale storica della ''DC''.
==== Il Comics Code Authority (1956) ====
A metà anni cinquanta l'industria del fumetto deve fronteggiare la campagna culturale promossa dallo psichiatra [[Fredric Wertham]], autore di ''[[Seduction of the Innocent]]''. Nel suo testo, Wertham muoveva accese critiche alla letteratura fumettistica, accusandola di compiere manovre di corruzione etica sulla givoentù statunitense. Principali bersagli della polemica di Wertham sono i fumetti horror della casa editrice [[EC Comics]], e anche personaggi come Batman (accusato peraltro di omosessualità latente nei confronti di [[Robin]]) finiscono nell'occhio del ciclone, tutti accomunati da alto contenuto di violenza visiva e promiscuità sessuale nelle loro storie. La situazione sfocia in un compromesso tra gli editori, consistente nella fondazione del [[Comics Code Authority]], un codice di autocensura che interviene sulla creatività e sulla varietà di tematiche dei fumetti degli anni cinquanta. Rispetto alle altre case, DC Comics risulta meno colpita dalla censura, principalmente grazie al successo di Superman, ormai divenuto icona della casa editrice, ma anche grazie alla mai eccessiva crudezza delle storie horror e ''crime'' proposte su altre testate della DC. Questa posizione di vantaggio consente a DC di risollevarsi già immediatamente dopo la fondazione di Comics Code Authority, attraverso il lancio di una nuova testata antologica, ''House of Secrets'', con cui vengono raccolti i lettori orfani delle testate ormai censurate e chiuse.
 
==== Il rilancio dei supereroi e la nascita del multiverso DC (1956-1965) ====
Nel [[1961]], la ''DC Comics'' (ufficialmente ancora nota come ''National Periodical Publications, Inc.'') sposta la sua sede dopo 33 anni<ref name=sede/>. Difatto si muove solo di 5 isolati al 575 di Lexington Avenue in New York (prima era al 480), ma è un trasferimento significativo e che avviene in un anno cruciale per l'editore anche a livello creativo<ref name=sede/><ref name=ci102>{{cita | Cowsill&Irvine | pp.102-103}}</ref>. Questo è infatti l'anno di pubblicazione della storia [[Flash dei due mondi]] in cui il nuovo Flash [[Barry Allen]] attraversa un varco dimensionale e incontra il Flash pubblicato negli anni quaranta (durante la Golden Age) e cioè [[Jay Garrick]]<ref>Gardner Fox (testi) e Carmine Infantino (disegni), ''The Flash'' n.123, National Comics, New York, settembre 1961</ref>. Si ha così la nascita del Multiverso della ''DC'', in cui si presuppone l'esistenza di Terre Parallele e universi alternativi dove ambientare le avventure dei supereroi<ref name=ci102/>. Le conseguenze di questo incontro tra i due velocisti avrà quindi ripercussuoni enormi e durature sui canoni narrativi delle pubblicazioni ''DC''. Questo si riscontra inizialmente sulla serie della ''Justice League'' (che debutta a fine del 1960)<ref name=jd80>{{cita | Juliuan Darius | pp.80-87}}</ref>. Il primo e lungo ciclo di storie è affidato allo stesso Gardner Fox, che rimane ai testi della serie fino al 1968 e nel corso di questo periodo produce 6 storie in cui la ''Justice League'' incontra la sua controparte della terra alternativa in cui vive Jay Garrick<ref name=jd80/>. Si tratta dello storico gruppo della ''Justice Society'' e le cui storie degli anni quaranta e cinquanta sono quindi accadute in una realtà parallela denominata ''[[Terra-Due]]''<ref name=jd80/>. Durante questi incontri (denominati ''Crisis'') vengono presto introdotte altre terre parallele, tra cui ''[[Terra 3|Terra-Tre]]'', dove la ''Justice League'' si riflette in una distorta versione di se stessa denominata ''Crime Syndacate of America''<ref name=jd80/>. Il proliferare di questi universi paralleli con diverse versioni dei supereoi ''DC'' o con altri universi supereroistici porterà la [[continuity]] ''DC'' verso un mosaico narrativo sempre più ampio e complesso. Questo renderà necessario negli anni ottanta una ridefinizione del contesto narrativo degli albi ''DC'' con un scelta editoriale che porterà alla fine (temporanea) dello stesso Multiverso.
Nella seconda metà degli anni cinquanta DC Comics torna nuovamente a investire risorse sulla letteratura supereroistica: il direttore Donenfield e il redattore-autore Schwartz lavorano infatti a una ripresa dei supereroi minori della ''Golden Age'', nel tentativo di rendere anche questi appetibili a una nuova generazione di lettori.<ref name=F>{{cita | Les Daniels | pp. 116-117}}.</ref> Nel settembre 1956 viene quindi distribuito il quarto numero della testata [[Showcase (fumetto)|''Showcase'']], dove fa la sua prima apparizione [[Barry Allen|Barry Allen/Flash]], secondo interprete del velocista scarlatto, ridefinito esteticamente da [[Carmine Infantino]] e [[Joe Kubert]], del quale si propongono peraltro nuove origini di poteri.<ref>Robert Kanigher - John Broome (testi), Carmine Infantino (matite), Joe Kubert (chine), Julius Schwartz (direttore editoriale e creativo), ''Showcase'' (Vol.1) n.4, Superman National Comics (poi Dc Comics), New York, settembre-ottobre 1956</ref> Dopo poco tempo, il personaggio ottiene anche la propria testata regolare (''The Flash (Vol.1)'' n. 105, che riprende la numerazione della vecchia testata della ''Golden Age''). Sempre su iniziativa di Schwartz viene alla luce [[Hal Jordan|Hal Jordan/Lanterna Verde]], il quale supereroe viene ridefinito come poliziotto intergalattico.<ref>{{cita | Les Daniels | pp. 124-125}}.</ref> Anche l'idea di un collettivo di supereroi viene riproposta: nel marzo 1960, sul ventottesimo numero di ''The Brave and the Bold'' compare la [[Justice League of America]], allora formata da Lanterna Verde, Aquaman, Wonder Woman, [[Martian Manhunter]] (apparso per la prima volta nel 1955 su ''Detective Comics'') e Flash.<ref>Gardner Fox (testi), Mike Sekowski (matite), ''The Brave and The Bold'' (Vol.1) n.28, Superman National Comics (poi DC Comics), New York, febbraio-marzo 1960</ref> È proprio in questo frangente, peraltro, che [[Stan Lee]] riceve dallo zio Martin Goodman, allora direttore di Marvel Magazines, l'incarico di plasmare una squadra di supereroi sulla falsariga della genesi della Justice League: Lee e Jack Kirby danno così alla luce i [[Fantastici Quattro]] (ispirati alla serie DC ''The Challengers of the Unknown'', dello stesso Kirby).<ref name="am34">Alan Moore in ''Buster Brown at the Barricades'', in ''Occupy Comics'' n.2, Black Mask Studios, Los Angeles, 2013, pp.28-39</ref> A questi supereroi seguiranno altre creazioni che definiranno [[Marvel Comics]] come principale concorrente di DC Comics.<ref name="am34" />
 
Nel 1961 DC Comics cambia la sua sede amministrativa, trasferendosi al 575 Lexington Avenue, New York.<ref name="sede" /> Contestualmente, nel settembre dello stesso anno viene distribuita la storia ''[[Flash dei due mondi]]'' (''The Flash (Vol. 1)'', n. 123), un episodio autoconclusivo che racconta l'incontro tra Barry Allen e Jay Garrick, il Flash della ''Golden Age'': si tratta di un evento cruciale per la storia letteraria dei supereroi DC, poiché introduce il concetto di [[Multiverso DC|multiverso]]:<ref name="ci102">{{cita|Cowsill&Irvine|pp. 102-103}}.</ref> sulla testata ''Justice League'', allora curata da [[Gardner Fox]], viene quindi mostrato l'incontro tra la Justice League della ''Silver Age'' e la Justice Society della ''Golden Age''. Come fondamento logico di queste nuove storie, gli autori DC coniano [[Terra-Due]], realtà parallela dove si svolgono gli eventi raccontati negli anni della ''Golden Age''.<ref name="jd80">{{cita|Juliuan Darius|pp. 80-87}}.</ref> Le interazioni tra Terra-Uno (dove invece si verificano gli eventi della ''continuity'' della ''Silver Age'') e Terra-Due sfociano poi nell'introduzione di [[Terra 3|Terra-Tre]], altra realtà parallela dove la Justice League, lì nota come [[Sindacato del crimine]], veste i panni di antagonista principale.<ref name="jd80" />
=== L'epoca di Carmine Infantino (1966-1976) ===
==== Nuova proprietà e nuova direzione ====
Nel 1966 viene proposto al disegnatore ''Carmine Infantino'' di diventare il nuovo Direttore Editoriale della DC<ref name=room>{{cita | Les Daniels | pp.150-151}}</ref>. Infantino veniva già considerato il direttore artistico dell'editore e la sua capacità di creare delle copertine sorprendenti e originali l'ha portato a realizzare le matite o gli schizzi della copertina di quasi ogni albo pubblicato dalla DC. Così dopo il ritiro di ''Irwin Donenfield'', viene nominato direttore editoriale, ricoprendo una carica mai avuta in precedenza da un artista<ref name=room/>. Nel 1967 abbiamo un altro storico cambiamento in quanto la DC viene acquistata dalla [[Kinney National Services]] che acquista poi il gruppo ''Warner Bros.'' la cui integrazione con la DC sarà lenta ma inesorabile<ref name=room/>. Da questo momento in poi la DC non è più soltanto un editore ma entra a far parte di un sistema interconesso di aziende (cioè una corporation) destinate a diventare uno dei gruppi mediatici più potenti al mondo. Nonostante questo cambio di proprietà, Infantino viene lasciato libero di lavorare e decidere e nel 1972 viene promosso Editore. La sua prima mossa è quella di promuovere artisti quali ''Mike Sekowski'', ''Joe Kubert'' e ''Joe Orlando'' al ruolo di Redattori e supervisori delle varie collane<ref name=room/>. Comincia inoltre a reclutare nuovi artisti ed autori da altre casa editrici quali [[Steve Ditko]], [[Dennis O'Neil]] e nel [[1970]] riesce a strappare alla ''Marvel'' l'ormai leggendario [[Jack Kirby]]. Questi realizza nei primi anni settanta la saga del [[Quarto Mondo]], lanciando diverse nuove collane e portando nell'universo DC nuovi orizzonti narrativi e personaggi quali il supercriminale [[Darkseid]], divenuto negli anni la vera nemesi storica di tutti i più potenti supereroi DC tra i quali lo stesso Superman e il supergruppo ''Justice League''. Tra i giovani autori reclutati va menzionato il giovanissimo [[Jim Shooter]] che a soli 14 anni assume il compito di scrittore della ''Legione dei Super-eroi'' realizzando un ciclo di storie memorabili<ref>Jim Shooter realizza ininterrottamente le storie della ''Legione dei Super-eroi'' dal 1966 al 1969. L'ultima di questo ciclo è pubblicata su ''Action Comics'' n.384 con data di copertina gennaio 1970.</ref>. Già nella sua prima storia (cioè ''Adventure Comics'' n.346 del 1967) introduce quattro nuovi personaggi quali ''Principessa Projecta'', ''Iron Lad'', ''Karate Kid'' e ''Nemesis Kid''<ref>{{cita | Adventure Comics | n.346, luglio 1966}}</ref>. Nello stesso anno su ''Action Comics'' crea con [[Al Plastino]] il supercriminale denominato ''Il Parassita'', destinato a diventare uno dei nemici storici di Superman. L'importanza di questo autore appena quattordicenne è scritta nella storia del fumetto e lo vede diventare ''Redattore in capo'' alla ''Marvel Comics'' dal 1978 al 1987<ref name=mc93>Peter Sanderson, ''A brief history of Marvel Comics'', in AA.VV., ''Marvel Comics: checklist & price guide - 1961 to present'', Krause Publications Inc., Iola WI, 1993, pp.11-27</ref>, fondatore dell'etichetta [[Epic Comics]] (nel [[1982]])<ref name=mc93/> e delle case editrici indipendenti [[Valiant Comics]] (nel 1989) e [[Defiant Comics]] (nel 1993).
 
==== L'avvento di Infantino (1966-1968) ====
Durante la gestione di Infantino la sede ''DC'' viene cambiata due volte (sempre all'interno di New York City)<ref name=sede/>. La prima è nel 1968 quando si trasferisce al 909 di ''Third Avenue'' (zona est di [[Manhattan]]) e qui vi rimane fino al 1973 prima di un nuovo trasferimento al 75 del ''Rockefeller Plaza'' (conosciuto anche come The Time Warner Building), facente parte del prestigioso complesso di edifici newyorkesi noti come [[Rockefeller Center]]<ref name=sede/>. Nell'anno del terzo trasferimento della ''DC'' (il 1968) viene pubblicata una storia la cui importanza rivaleggia con quella dal titolo ''Flash dei due mondi'', pubblicata nel 1961 durante il secondo trasferimento della sede. In quell'occasione veniva introdotta la prima terra-alternativa dell'universo ''DC'' (la Earth-Two del primo Flash), ma ora su ''The Flash'' n.179, il velocista scarlatto si ritrova nella nostrà realtà, cioè un mondo dove i supereroi come lui esistono solo nei fumetti<ref name=f179>Cary Bates (testi) e Ross Andru (disegni), ''The Flash(Vol.1)'' n.179, National Comics, New York, maggio 1968</ref>. Qui ha modo di incontrare il redattore Julius Schwartz, principale artefice della [[Silver Age]] e quindi della sua stessa creazione come [[Barry Allen]]<ref name=f179/>. Questa nuova terra alternativa viene denominata ''Earth-Prime'', la più importante di tutte le terre del Multiverso perché, anche se non possiede supereroi, ha degli esseri umani le cui idee plasmano e creano gli altri mondi<ref>Grant Morrison (testi) e AA.VV.(disegni), ''The Multiversity: Guidebook'' n.1, DC Comics, New York, marzo 2015</ref>. Diversi autori riprenderanno e svilupperanno questi concetti di metanarrativa fumettistica, tra i quali va citato [[Grant Morrison]].
Nel 1966 il direttore artistico DC [[Carmine Infantino]] subentra a Donenfield come direttore editoriale della casa editrice, divenendo peraltro il primo artista a ricoprire tale incarico.<ref name=room>{{cita | Les Daniels | pp. 150-151}}.</ref> La posizione di Infantino resta immutata dopo il cambio di proprietà della casa editrice: nel 1967, infatti, DC Comics viene acquisita dalla [[Kinney National Services]], poi acquirente di [[Warner Bros.]], divenendo pertanto parte di un sistema di ''corporation'' poliedrico.<ref name=room/> La nuova direzione di Infantino è rampante, e la casa editrice riesce a rinvigorire i propri ranghi di autori con [[Steve Ditko]], [[Dennis O'Neil]] e [[Jack Kirby]]. Quest'ultimo, nei primi anni settanta, darà gli albori a nuovi personaggi del canone DC, attraverso il lancio della saga del [[Quarto Mondo (fumetto)|''Quarto Mondo'']], che introduce il supercriminale [[Darkseid]]. Viene anche reclutato l'ancora quattordicenne [[Jim Shooter]], ideatore della [[Legione dei Super-Eroi]] (apparsa per la prima volta nel 1967 su ''Adventure Comics'') e del [[Parassita (personaggio)|Parassita]] (apparso per la prima volta nel 1967 su ''Action Comics'').<ref>Jim Shooter realizza ininterrottamente le storie della ''Legione dei Super-eroi'' dal 1966 al 1969. L'ultima di questo ciclo è pubblicata su ''Action Comics'' n.384 con data di copertina gennaio 1970.</ref>
 
Dopo soli sette anni dall'ultimo trasferimento, la nuova sede amministrativa di DC Comics diventa il 909 Third Avenue, New York.<ref name=sede/> Sempre nel 1968 viene distribuito ''The Flash (Vol.1)'' n.179, che introduce Terra-Prime, una realtà parallela in cui i supereroi esistono solo come personaggi a fumetti, e i cui abitanti sono in grado di dar vita con il proprio pensiero alle molteplici realtà parallele che compongo l'ormai sconfinato multiverso DC.<ref name="f179">Cary Bates (testi) e Ross Andru (disegni), ''The Flash(Vol.1)'' n.179, National Comics, New York, maggio 1968</ref> Il nuovo corso narrativo vede il coinvolgimento di promettenti autori del fumetto, quale [[Grant Morrison]]. Nel 1973, DC Comics si trasferisce al 75 Rockefeller Plaza, New York.
==== La conquista della TV ====
Nell'anno dell'insediamento di ''Infantino'', la DC compie un passo fondamentale (seppur ancora inconsapevole) della trasformazione delle sue creazioni da personaggi cartacei in fenomeni multimediali capaci di radicarsi nell'immaginario collettivo, espandendosi verso un pubblico che mai aveva letto fumetti di supereroi. Il 12 gennaio del [[1966]] debutta sul canale [[ABC (Stati Uniti d'America)|ABC]] la serie televisiva [[Batman (serie televisiva)|Batman]] con [[Adam West]] nel ruolo dell'Uomo Pipistrello, [[Burt Ward]] in quello di [[Robin]] e una moltitudine di star di [[Hollywood]] ad interpretare il ruolo del supercriminale di turno nei vari episodi<ref name=les138>{{cita | Les Daniels | pp.138-141}}</ref>. La serie si rivela inizialmente uno dei più grandi successi nelle storia della televisione statunitense e viene trasmessa due volte a settimana con storie divise in due episodi con relativo cliffhanger tra le puntate<ref name=les138/>. La popolarità di ''Batman'' raggiunge livelli mai visti ma le vendite dei fumetti non ne beneficeranno nel lungo periodo. Infatti la serie televisiva ci presenta un personaggio distante dalla figura di vigilante mascherato creata da [[Bob Kane]] e il tono delle storie viene subito definito [[camp (arte)|camp]] dalla critica<ref name=les138/>. Questo a sottolineare un tentativo maldestro e a tratti ridicolo di impostare le scene d'azione, l'utilizzo eccessivo delle tecniche di ripresa ''Dutch Tilts'' (cioè a camera angolata), una scelta della fotografia che accentua troppo i colori vivaci e la presenza di oggetti di scena di dubbio gusto (che si suppone ispirati dalla [[pop art]] del periodo)<ref name=les138/>. Tra l'altro la serie va incontro ad un rapido declino degli ascolti già durante la seconda stagione, tendenza inesorabile che porta alla chiusura dello show nel 1968 dopo 120 episodi<ref name=les138/>. L'effetto di questa prima opera per la televisione avrà un impatto duraturo non solo su Batman ma sulla percezione del grande pubblico nei confronti dei supereroi e delle dinamiche narrative che ne regolano le sue storie<ref name=les138/>. Nonostante il successo della serie e delle repliche in [[syndication (mass media)|syndication]], ''Carmine Infantino'' si trova di fronte non solo ad un calo delle vendite dei fumetti tra cui lo stesso ''Batman'', ma anche alla necessità di ridare credibilità ad un personaggio stravolto nella sua natura e modernizzare allo stesso tempo quegli elementi primigeni che ne avevano decretato il successo nei decenni passati<ref name="les156">{{cita | Les Daniels | pp.156-157}}</ref>.
 
Parallelamente, già nel 1966 DC Comics sperimenta un percorso multimediale: il 12 gennaio di quell'anno va infatti in onda su [[ABC (Stati Uniti d'America)|ABC]] l'episodio pilota di [[Batman (serie televisiva)|''Batman'']].<ref name=les138>{{cita | Les Daniels | pp. 138-141}}.</ref> La serie, che vede recitare [[Adam West]] nei panni di Bruce Wayne/Batman e [[Burt Ward]] nei panni di Dick Grayson/Robin, viene accolta più che positivamente dal pubblico, senza tuttavia influire sulle vendite dei fumetti, a causa del carattere [[Camp (arte)|camp]] della serie televisiva, che non ripropone i toni ''dark'' delle storie del crociato incappucciato.<ref name=les138/> La popolarità di ''Batman'' avrà un rapido declino: già alla seconda stagione della serie televisiva il pubblico si dimostra poco invogliato a seguire gli episodi della serie, che viene quindi chiusa già nel 1968.<ref name=les138/> L'impatto culturale di ''Batman'' contribuirà a definire ampiamente il pregiudizio generale del pubblico verso i fumetti, reputati a priori un facsimile della detta serie televisiva, ricolma di tentativi maldestri di mostrare scene d'azione, in aggiunta a una discutibile scelta di palette cromatica sull'onda della [[pop art]].<ref name=les138/><ref name="les156">{{cita | Les Daniels | pp. 156-157}}.</ref> Ciononostante, ''Batman'' destò le attenzioni dei grandi network verso la letteratura supereroistica: ne derivano diverse serie animate, tra cui ''The New Adventures of Superman'' (1966-1967),<ref name="les144">{{cita|Les Daniels|pp. 144-145}}.</ref> ''The Superman-Aquaman Hour'' (1967-1968), ''The Batman-Superman Hour'' (1968-1969) e ''The Adventures of Batman'' (1969), che rappresenta peraltro una continuazione narrativa della serie televisiva ''Batman''.<ref name="les144" /> Anche gli studi [[Hanna-Barbera]] si interessano al fenomeno, e nel 1973 viene scritturata e realizzata la serie ''Super Friends Show'', liberamente ispirata alla Justice League e arricchita da personaggi inediti, lasciando negli anni a venire spazio per nuove trasposizioni animate camp.<ref name="les144" />
Tra le conseguenze positive dello show live action di ''Batman'' si può annoverare la nascita dell'interesse dei grandi network per i supereroi. Il passo successivo è lo sviluppo di serie d'animazione che sembrano la naturale trasposizione delle storie dei ''comics'' all'interno del mezzo televisivo. La prima serie d'animazione è dedicata a ''Superman'' e viene supervisionata da ''Mort Weisinger''<ref name=les144>{{cita | Les Daniels | pp.144-145}}</ref>. Debutta il 10 settembre del 1966 con episodi di appena 7 minuti che alternano avventure dell'Uomo d'Acciaio a quelle di ''Superboy'' e del supercane ''Krypto''<ref name=les144/>. Il titolo della serie è ''The New Adventures of Superman'' e viene prodotta con tecniche di animazione scadenti, riprendendo il sistema ''limited animation'' diffuso dagli studios ''Hanna-Barbera'' a partire dal 1958<ref name=les144/>. Si tratta di una tecnica d'animazione a basso costo che permette di creare cortometraggi animati in tempi relativamente brevi<ref name=les144/>. Nonostante ciò la serie riscuote un discreto successo e nel 1967 è sostituita dallo show ''The Superman-Aquaman Hour''. La novità risiede nella presenza di [[Aquaman]] a cui si aggiungono diversi personaggi DC quali ''Atom'', ''Flash'', ''Green Lantern'' e ''Hawkman''<ref name=les144/>. Si tratta di supereroi relativamente poco conosciuti e che grazie al piccolo schermo cominciano a far breccia nell'immaginario delle nuove generazioni. Nel 1968 lo show cambia in ''The Batman-Superman Hour'' e nel 1969 diviene ''The Adventures of Batman''<ref name=les144/>. Quest'ultima serie presenta esclusivamente avventure di Batman e Robin, doppiati dal duo di attori West-Burt, presentandosi di conseguenza come il naturale proseguimento della serie televisiva di ''Batman'' terminata appena l'anno prima<ref name=les144/>. Nel [[1973]] gli studios ''Hanna-Barbera'' presentano alla [[ABC (Stati Uniti d'America)|ABC]] il progetto per una nuova serie d'animazione liberamente ispirata ai fumetti della [[Justice League of America|Justice League]]. L'idea viene subito accettata e nasce quindi lo ''Super Friends Show'' che vede protagonisti ''Superman'', ''Batman'', ''Robin'', ''Wonder Woman'', insieme a dei nuovi personaggi (creati appositamente per la serie) quali ''Marvin'', ''Wendy'' e ''Wonder Dog''<ref name=les144/>. Il successo ottenuto è strepitoso e prosegue ininterrottamente fino a metà anni ottanta con cambiamenti minori che riguardano solo il titolo e alcuni dei personaggi. Infatti prende il nome ''The All-New Super Friends Hour'' nel 1977, ''Challenge of the Super Friends'' nel 1978, ''The World's greatest Super Friends'' nel 1979, e ''Super Friends: The Legendary Super Powers Show'' nel 1984<ref name=les144/>.
 
==== RinnovamentoSvecchiamenti deie personaggi''new classicientries'' (1968-1976) ====
La seconda metà degli anni sessanta è caratterizzata per la DC Comics da un progressivo calo di vendite delle testate dedicate a Batman, Superman e Wonder Woman, specialmente a causa della concorrenza della neonata [[Marvel Comics]].<ref name="les156" /> Gli autori Schwartz e O'Neil guidano quindi un progetto di ridefinizione della trinità di DC, nella vana speranza di risollevare la popolarità dei personaggi: il personaggio di Wonder Woman viene ampiamente riscritto, tanto da trasformarsi da [[amazzone]] a umana abile nelle arti marziali, in aggiunta all'eliminazione di [[Steve Trevor]] e del legame sentimentale tra i due;<ref>{{cita | Wonder Woman | n.179, novembre-dicembre 1968}}.</ref> per quanto riguarda Superman, l'alter ego Clark Kent viene ridefinito come reporter televisivo, e vengono meno le storie sulla [[kryptonite]];<ref name=les156/> Batman torna invece ad essere un supereroe ''dark'', abbandonando i lidi scanzonati della serie televisiva di fine anni sessanta, principalmente grazie al lavoro artistico e grafico di [[Dick Giordano]].<ref name=les156/> Dei tre, sarà il solo Batman a giovare di questo cambio di direzione.
Tra la fine degli anni sessanta e i primi anni settanta, personaggi classici quali Batman, Superman e Wonder Woman risentono di un forte un calo di vendite<ref name="les156" />. La concorrenza della Marvel si fa ormai sentire e le vendite delle serie delle tre icone della DC diminuiscono. Il compito di aggiornare questi personaggi viena assegnato a ''Dennis O'Neil'' e al veterano ''Julius Schwartz''<ref name=les156/>. Il cambiamento più radicale viene tentato sul personaggio di ''Wonder Woman'' a partire dall'albo ''Wonder Woman'' n.178 del 1968<ref>{{cita | Wonder Woman | n.178, settembre-ottobre 1968}}</ref>. A Diana vengono tolti tutti i superpoteri e viene trasformata in una donna indipendente e moderna (secondo gli stereotipi dell'epoca) con qualche conoscenza delle arti marziali<ref name=les156/>. Steve Trevor, l'uomo che ama, viene ucciso nel tentativo di azzerare il passato del personaggio<ref>{{cita | Wonder Woman | n.179, novembre-dicembre 1968}}</ref>. L'idea non funziona ed è lo stesso pubblico femminile a ribellarsi ad un ridimensionamento così drastico dei poteri della Principessa Diana. Dopo venti numeri O'Neil è così costretto a riportare il personaggio al suo status quo originario. Nel [[1971]] arrivano anche dei cambiamenti per Superman<ref>Dennis O'Neil e AA.VV. (testi), Curt Swan e AA.VV. (disegni), ''Superman (Vol.1)'' n.233, Superman National Comics, New York, gennaio 1971.</ref>, un personaggio iconico e immutato da trent'anni. L'idea di O'Neil, supportato da Schwartz è quella di ridimensionare i poteri di Superman (senza però stravolgerne la natura come con Wonder Woman), eliminare la minaccia della [[kryptonite]] (con la quale si erano ormai scritte decine di storie inutili e ripetitive) e dare un nuovo lavoro a Clark Kent<ref name=les156/>.Quest'ultimo viene riassegnato come reporter televisivo togliendolo dalla redazione del [[Daily Planet]] e privandolo di elementi fantascientifici come i robot con le fattezze di Clark/Superman che permettevano di risolvere qualsiasi dubbio riguardo alla sua identità segreta. I disegni di questo periodo sono ancora assegnati a [[Curt Swan]], il quale realizza alcune delle sue migliori opere sull'Uomo d'Acciaio<ref name=les156/>. Tutti questi cambiamenti non servono però a risollevare le vendite e l'interesse dei lettori. Il lavoro di ''revamping'' effettuato su Batman ha invece successo e non è effimero e passeggero ma getta le basi per la future incarnazioni del personaggio, da quella di [[Frank Miller]] nei fumetti a quella di [[Tim Burton]] nei film<ref name=les156/>. O'Neil e Adams intuiscono che il personaggio deve tornare alle sue origini di vendicatore mascherato, ossessianato dalla sua lotta al crimine. Neal Adams cerca di ridare all'Uomo pipistrello quell'aspetto oscuro e inquietante che aveva caratterizzato le storie degli anni trenta, il suo stile realistico lo aiuta a circondare il personaggio di una drammaticità e autenticità mai visti prima<ref name=les156/>. Determinante è anche il contributo delle chine di [[Dick Giordano]], responsabili dei toni più scuri riscontrabili sulle [[Tavola (fumetto)|tavole]] del fumetto<ref name=les156/>. A questo si aggiungono le storie e i dialoghi di Dennis O'Neil, prive dei toni ingenui e "naif" del Batman degli anni sessanta e dirette verso tematiche più mature e attuali<ref name=les156/>.
 
Importante fu l'investimento compiuto da DC Comics nei primi anni settanta per ridare alle stampe [[Capitan Marvel (DC Comics)|Billy Batson/Capitan Marvel]], altro supereroe iconico della ''Golden Age'', pubblicato tra il 1939 e il 1953 da Fawcett Comics.<ref name="les168">{{cita | Les Daniels | pp. 168-169}}.</ref> Tale personaggio era passato alle cronache non solo per il suo successo commerciale, ma anche per la disputa legale che aveva visto contrapporsi proprio DC e Fawcett, quest'ultima accusa dai primi di plagio alla luce di alcune somiglianze riscontrate tra Capitan Marvel e Superman.<ref name="les168" /> Nel 1972, la DC Comics acquisisce i diritti su Capitan Marvel, e lo riporta su carta stampata grazie a una nuova testata, ''Shazam!'', così denominata in quanto la testata ''Capitan Marvel'' era già stata aperta da Marvel Comics [[Capitan Marvel (Marvel Comics)|per il proprio Capitan Marvel]].<ref name="les168" /> La serie comincia ad essere distribuita nel febbraio 1973, ma riscontra scarso successo a causa dello stile anacronistico che segna il lavoro degli autori Schwartz e O'Neil, troppo orientato alle atmosfere anni quaranta.<ref name="les168" /> Capitan Marvel riceve tuttavia una trasposizione televisiva: nel settembre 1974 vanno in onda le prime puntate di ''Shazam!'', distribuita dall'emittente [[CBS]], che manterrà vivo il progetto fino al 1977; l'anno successivo, anche l'omonima testata chiuderà i battenti.<ref>{{cita | Shazam! | nn.1-35, 1973-1978}}.</ref>
Nel 1972 la DC cerca di reintrodurre nel mondo dei ''comics'' uno dei supereroi di maggior successo di tutti i tempi: Capitan Marvel<ref name="les168">{{cita | Les Daniels | pp.168-169}}</ref>. Questo personaggio, pubblicato dalla ''Fawcett Comics'' tra il 1939 e il 1953 era riuscito a battere Superman nelle vendite dei fumetti, compromettendone la popolarità all'alba dell'epoca dei supereroi (Superman viene creato nel 1938 e Capitan Marvel nel 1939). La DC aveva quindi agito per vie legali accusando di plagio la ''Fawcett'' (accampando motivazioni discutibili) e facendo chiudere le serie a lui dedicate<ref name="les168" />. Ancora oggi è poco chiara la ragione della sentenza che aveva dato ragione alla DC e che cancellava dal panorama fumettistico una delle icone della ''Golden Age''. Come se non bastasse la DC a distanza di un ventennio compra i diritti di tutti i personaggi della Fawcett e decide di lanciare una serie sul personaggio/rivale di Superman (almeno a livello commerciale)<ref name="les168" />. Il titolo della pubblicazione non può però essere ''Capitan Marvel'', in quanto già esiste un ''Capitan Marvel'' pubblicato dalla stessa Marvel Comics (che non ha nessuna attinenza con quello del '39)<ref name="les168" />. La serie prende il nome ''Shazam!'', il termine usato dal giovane Billy Batson per trasformarsi nel magico eroe Marvel<ref>{{cita | Shazam! | n.1, febbraio 1973}}</ref>. Il progetto viene assegnato a Julius Scwartz e Dennis O'Neil che però - per loro stessa ammissione - non riescono nell'impresa di ridare splendore ad uno dei miti dei supereroi<ref name="les168" />. Probabilmente il peccato originale risiede nell'aver tentato di ricreare le atmosfere classiche (ormai troppo ingenue e favolistiche), chiamando ai disegni il disegnatore originale della Golden Age C.C.Beck<ref name="les168" />. La serie debutta con data di copertina febbraio [[1973]] e non riscuote il successo sperato ma riesce però a ridestare l'interesse per il personaggio. Questo porta sorprendentemente alla creazione di una serie televisiva andata in onda sulla [[CBS]] a partire dal 1º settembre [[1974]] e che vanta una durata di tre stagioni per un totale di 28 episodi<ref name="les168" />. La trasmissione ha un discreto successo e aiuta le vendite della serie a fumetti, che però si trova a dover chiudere con il numero 35 del maggio/giugno 1978, a circa un anno dalla chiusura della serie televisiva<ref>{{cita | Shazam! | nn.1-35, 1973-1978}}</ref>.
 
L'ultima fase temporale della direzione Infantino è segnata dall'introduzione di altri nuovi eroi in casa DC, relativamente lontani dai canonii stilistici della ''Silver Age'': nel 1967 sulla testata ''Strange Adventures'' debutta [[Deadman]], mentre l'anno successivo è la volta di ''The Creeper'' di Jack Kirby e dei [[Segreti Sei]]. Nel 1971 viene invece creato [[Jonah Hex]], eroe di estrazione western, al quale segue Black Orchid. Le ultime creazioni degli anni di Infantino come ''editor-in-chief'' di DC Comics sono accomunate dall'essere orientate a toni più cupi e meno infantili, strizzando quindi l'occhio al pubblico post-adolescenziale.
==== Nuovi e oscuri eroi ====
Durante la gestione Infantino le novità narrative e creative sono molteplici, aumenta la libertà espressiva degli autori, i disegni sono più dinamici ma il tratto saliente rimane il lato oscuro dei nuovi supereroi DC. Non a caso uno degli ultimi personaggi disegnati da Infantino è [[Deadman]] sulla serie ''Strange Adventures''. Nel 1968 Steve Ditko realizza la serie ''The Creeper'' il cui protagonista è un sinistro personaggio ben lontano dagli stereotipi supereroistici della ''Silver Age''. Da menzionare lo stesso anno il debutto del gruppo di spie denominato ''Secret Six'' il cui leader non viene mai identificato. Nel 1971 viene anche creato il personaggio del genere western [[Jonah Hex]], prototipo dell'[[anti-eroe]] che avrebbe caratterizzato la produzione fumettistica degli anni settanta (e quindi della [[Bronze Age]] dei comics). Grazie a questi nuovi personaggi e ad altri quali [[Black Orchid]] (su [[Adventure Comics]]) il lavoro direttivo di Infantino riesce a trascinare il mondo dei comics statunitensi fuori da un ambito narrativo considerato spesso infantile e bidimensionale. Si accende proprio in questo periodo la scintilla che spingerà il fumetto supereroistico e non solo verso atmosfere più cupe e violente, cominciando a mettere le fondamenta per una revisione del genere che sdoganerà il fumetto verso un pubblico più maturo e post-adolescenziale.
 
=== JenetteGli Khananni aldi comandoKhan (1976-2002) ===
[[File:DC Bullet (SVG).svg|upright=0.7|thumb|Logo DC 1977-2005, noto come "Bullet Logo" o "DC Bullet"]]
Nel 1976 il presidente [[Sol Harrison]] della DC compie una scelta sorprendente e mette al posto di Carmine Infantino una giovane redattrice di 28 anni e senza nessuna esperienza nell'editoria dei fumetti supereroistici:[[Jenette Khan]], che diviene nuovo redattore-capo e responsabile creativo e di marketing di un colosso dell'editoria quale la National Periodical Publications<ref name=les172>{{cita | Les Daniels | pp.172-173}}</ref>. Questo è infatti il nome con la quale si chiama ancora ufficialmente la DC e una delle prime decisioni della Khan è quella di passare definitivamente al nome DC Comics e per l'occasione commissiona un nuovo logo a [[Milton Glaser]]<ref name=les172/>. L'artista crea il famoso ''Bullet Logo'', con cui si identificherà la casa editrice per quasi trent'anni. Finora Khan ha diretto riviste per bambini e non si è mai trovata a dover affrontare la gestione di un parco testate così vasto come quello DC<ref name=les172/>. A questo si aggiunge la difficoltà del periodo, che vede un lento ma inesorabile declino delle vendite e una riduzione dei margini di guadagno in seguito all'aumento del costo della carta. E ormai la [[Marvel Comics]] si appresta a effettuare il sorpasso nelle vendite sulla DC, che negli ultimi 13 anni ha assistito all'espansione della Casa delle Idee senza riuscire a controbatterla in maniera efficace. Dal punto di vista creativo il lavoro di Carmine Infantino è stato comunque encomiabile e il rinnovo dei personaggi classici ha dato speranza alla possibilità di uscire da vecchi stereotipi e raggiungere nuovi lettori. Anche questa è un'eredità pesante per la nuova ''publisher''<ref name=les172/>. Inizialmente assume il ruolo di redattore-capo per cinque anni fino al 1980 e, dopo la decadenza di Sol Harrison, assume anche il titolo di Presidente (dal 1980 al 2002), concentrando su di sé un potere mai avuto prima da nessuna all'interno della DC Comics e non solo.
 
==== GliIl anni da Redattore-capodeclino e l'implosione dellala ''DC Implosion'' (1976-19801979) ====
[[File:DC Bullet (SVG).svg|upright=0.7|thumb|Il ''Bullet Logo'', o ''DC Bullet'' (1977-2005)]]Nel 1976, su iniziativa del presidente di DC Comics [[Sol Harrison]], Infantino viene sostituito nel ruolo di direttore editoriale da [[Jenette Khan]], una redattrice di appena ventott'anni con esperienza nella sola editoria per l'infanzia.<ref name="les172">{{cita | Les Daniels | pp. 172-173}}.</ref> Tra i primi atti del nuovo ''editor-in-chief'' si ricorda il mandato conferito a [[Milton Glaser]] per la realizzazione del nuovo logo della DC: a partire dal 1977, fa la sua comparsa il cosiddetto ''Bullet Logo'', che rimarrà rappresentazione ufficiale della casa editrice fino al 2005.<ref name="les172" /> Parallelamente, però, DC Comics deve far fronte a un progressivo calo nelle vendite, un dato ancor più preoccupante se confrontato con la graduale ascesa contestuale di Marvel Comics: come soluzione al problema, Khan, affiancata da [[Joe Orlando]] come consulente creativo e [[Paul Levitz]] come consulente finanziario,<ref name="les172" /> decide anzitutto di lanciare venti nuove testate, che si aggiungono alle ventinove preesistenti, quindi di dar vita a un nuovo formato, il ''One-Dollar Comic'', che prevede la produzione di albi di 100 pagine complessive al prezzo di un dollaro (il formato statunitense, in quegli anni, prevede albi da appena 17 pagine al prezzo di 35 centesimi l'uno).<ref name="dc77">{{cita|Cowsill & Irvine|pp. 172-175}}.</ref> Si tratta di un espediente di scarso successo: i nuovi albi sono ricchi di ristampe e storie riciclate, non riuscendo a reggere il confronto con la dirompente e solida ''continuity'' Marvel gestita da nientemeno che Jim Shooter nelle vesti di ''editor-in-chief''.
Appena assunto l'incarico il nuovo capo Jenette Khan sceglie di appoggiarsi al veterano [[Joe Orlando]] come consulente creativo e a [[Paul Levitz]], allora appena diciannovenne, nel ruolo di consulente finanziario e delle vendite<ref name=les172/>. Insieme devono affrontare la crisi del mercato, l'aumento del costo della carta e l'aumento di quote di mercato da parte della Marvel, ma la strategia scelta è disastrosa. Nel [[1977]] la Khan lancia 20 nuove testate portando il numero totale delle pubblicazioni a 49 (spesso a discapito della qualità di storie e disegni) e il prezzo medio per un albo standard si alza a 35 centesimi con il numero di pagine che scende ad appena 17 (minimo storico per un albo spillato standard)<ref name=dc77>{{cita | Cowsill & Irvine | p.172-175}}</ref>. Per controbilanciare la scarsità di materiale di queste nuove serie si propende per il lancio dei ''One-Dollar Comics'', albi a fumetti di circa 100 pagine dal costo di 1 dollaro<ref name=dc77/>. Il pubblico si ritrova però con un albo troppo costoso e pieno di ristampe. D'altra parte il mercato non riesce a recepire l'eccessivo e rapido aumento dell'offerta di nuove serie che non presentano la qualità necessaria e neppure un preciso parco lettori al quale sarebbero indirizzate. A peggiorare la situazione arriva la nomina di [[Jim Shooter]] a ''[[Editor-in-Chief]]'' della Marvel Comics. Shooter ha la capacità di conferire al parco testate Marvel coerenza narrativa e solida ''[[continuity]]'', che affascinano i lettori e aumenta la sinergia tra le varie pubblicazioni. Inoltre, invece di aumentare a dismisura gli albi pubblicati, si concentra nel rinnovare le serie storiche con giovani autori di talento.
 
Quello successivo è un biennio emblematico per comprendere le difficoltà incontrate da DC Comics nel post-Infantino. Nel 1978 viene infatti prodotto e distribuito [[Superman (film 1978)|''Superman'']], lungometraggio supereroistico che annovera nel proprio cast sia l'esordiente [[Christopher Reeve]] sia attori d'esperienza quali [[Gene Hackman]] e [[Marlon Brando]]: la pellicola riscuote il plauso di critica e pubblico, risultando in un riuscito compromesso tra le esigenze dei lettori dei fumetti, desiderosi di avere a che fare con trasposizioni fedeli del supereroe kryptoniano, e l'appetito del pubblico ''casual''.<ref name="les174">{{cita|Les Daniels|pp. 174-177}}.</ref> DC Comics non riesce tuttavia a capitalizzare la popolarità di ''Superman'', al punto che nel 1978 sono ben trentuno le testate della casa editrice a chiudere. Questo crollo, noto alle cronache come ''DC Implosion'', si deve principalmente a una cattiva gestione finanziaria e a una generale stagnazione artistica: se da un lato DC Comics dà adito a sovrapproduzioni di albi che mal si conciliano con il crescente prezzo della carta e la difficoltà dimostrata dalle edicole nel promuovere le novità editoriali, dall'altro la casa editrice si ritrova tra le mani un multiverso eccessivamente vasto, ampliato in modo incontrollato dagli autori in cerca di giustificazioni per le proprie incongruenze narrative.<ref name="les178">{{cita|Les Daniels|pp. 178-179}}.</ref> A ciò si aggiunge il crescente successo di Marvel Comics, che raccoglie sotto le proprie ali i principali autori di fumetto supereroistico di allora.<ref name="les178" />
Il [[1978]] doveva essere l'anno della DC Comics e le prospettive di un rilancio sono ampliate dal film cinematografico ''[[Superman (film 1978)|Superman]]''<ref name=les174>{{cita | Les Daniels | pp.174-177}}</ref>. Si tratta del primo [[blockbuster (intrattenimento)|blockbuster]] dedicato ad un supereroe e che vede l'impiego di effetti speciali d'avanguardia (vincerà un [[Premio Oscar]] per questi) e un cast di attori quali [[Marlon Brando]], [[Gene Hackman]] e l'allora semi-sconosciuto [[Christopher Reeve]] nei panni dell'Uomo d'acciaio<ref name=les174/>. Il film ha un successo strepitoso (il maggiore del gruppo Warner Bros. prima del 1978<ref name=les174/>) e riesce a conciliare sia i gusti dei lettori di ''comics'' sia quelli di gran parte del pubblico che identifica ancora i supereroi con le interpretazioni macchiettiste dei personaggi del Batman di [[Adam West]] di una decina di anni prima<ref name=les174/>. Questo successo però non viene sfruttato dalla DC che invece di aumentare le vendite dei suoi fumetti, continua a perdere mercato e proprio alla fine dell'anno va incontro a un collasso delle vendite che la costringe a chiudere 31 testate. La colpa è dovuta al deficitario sistema distributivo tramite edicola, alla mancata riorganizzazione del parco testate e a una carenza di idee e autori validi all'interno della struttura creativa. Il 1978 viene ricordato come l'anno della "DC Implosion" (in lingua italiana traducibile con "implosione della DC"):
* Il sistema di distribuzione presenta il problema che tutti gli albi invenduti dalle edicole sono restituiti e vanno distrutti<ref name=les178>{{cita | Les Daniels | pp.178-179}}</ref>. Presto la Khan si rende conto che per vendere un albo se ne stampano quattro, scarto inaccettabile in un periodo di forte aumento dei costi della carta<ref name=les178/>. A questo si aggiunge il fatto che l'edicola ha difficoltà ad evidenziare le novità al potenziale pubblico<ref name=les178/>. Quest problemi li ha anche la Marvel ma a fine anni settanta riesce a proporre serie più accattivanti grazie ad autori molto creativi, che Shooter riesce a sfruttare al meglio.
* Per quanto riguarda il parco testate, le serie DC Comics si muovono all'interno di una ''[[continuity]]'' ormai difficilmente comprensibile e dove esistono una moltitudine pressoché infinita di Terre parallele le quali vengono create per giustificare incongruenze narrative o storie immaginarie dove gli autori creano situazioni bizzarre e scarsamente verosimili. In questo caso Joe Orlando non si dimostra in grado di organizzare i diversi scrittori e disegnatori nel creare un universo coerente e coeso. I lettori, spesso confusi dall'esistenza di più versioni di Superman o Flash, perdono interesse e preferiscono le serie Marvel dove la continuity è gestita in maniera ferrea da Shooter e i suoi editor.
* Infine bisogna sottolineare che a fine anni settanta e nei primi anni ottanta i migliori autori del periodo lavorano per la Marvel Comics. Gli autori e artisti rimasti alla DC si trovano inoltre di fronte a una mancanza di linea guida a livello editoriale e all'impossibilità di modificare in maniera sostanziale le caratteristiche stilistiche e narrative degli iconici personaggi DC.
 
==== Gli anni ottanta: sperimentazioneRiformattazione e ripresariorganizzazione (1980-19891985) ====
A quattro anni dal suo insediamento come direttore editoriale, nel 1980 Khan subentra a Harrison come nuovo presidente di DC Comics, avviando un percorso di accentramento di potere decisionale mai visto fino ad allora.<ref name="dcp185">{{cita | Cowsill & Irvine | p. 185}}.</ref> La nuova fase della direzione Khan prevede maggior investimento sulle condizioni lavorative degli autori DC stessi: la copertura per l'assicurazione sanitaria viene estesa anche agli autori freelance, mentre gli autori alle dipendenze della casa editrice vengono messi sotto contratto per un minimo di uno o due anni di lavoro.<ref name="les172" /> Viene inoltre introdotto un ''royalty plan'', ovvero un nuovo vincolo contrattuale che garantisce agli autori una percentuale di guadagno sulle vendite di albi una volta superate le centomila copie vendute.<ref name="les172" /> La nuova direzione viene favorita anche dall'azione di [[Dick Giordano]], che nel 1984 diviene vicepresidente-editor di DC Comics. Nel 1982, inoltre, DC Comics si trasferisce al 666 Fifth Avenue, New York.<ref name="sede" />
A partire dal 1980 Jenette Khan assume anche il ruolo di Presidente (mantenendo quello di Redattore-capo) e concentra su di sé un potere decisionale e creativo senza precedenti nella DC Comics. I suoi primi cinque anni le hanno inoltre permesso di verificare le reali condizioni del mercato fumettistico e delle pressanti necessità di cambiamento sia a livello creativo che organizzativo. Le scelte da lei operate nel corso del decennio portano la DC a una nuova era di ispirazione e sperimentazione, dando spazio alle nuove tendenze più di ogni altra casa editrice del periodo<ref name=dcp185>{{cita | Cowsill & Irvine | p.185}}</ref>.
 
Parallelamente, su iniziativa di Levitz, DC Comics comincia a concentrarsi sulla distribuzione degli albi nel cosiddetto ''newstands market'', ovvero nei negozi specializzati, le fumetterie, che a fine anni settanta rappresentano solamente un decimo dei canali di distribuzione e profitto delle case editrici fumettistiche (che ancora prediligevano la distribuzione presso edicole e supermercati): a differenza dei canali tradizionali, per le fumetterie non viene fatta valere la politica di reso (alla quale segue normalmente il macero), cosa che permette a DC Comics di ovviare il colpo di pistola della sovrapproduzione.<ref name="dcp185" /> Il crescente interesse verso le fumetterie va di pari passo con la sperimentazione delle ''limited series'', ovvero miniserie concepite per durare entro un numero prestabilito di albi, non di rado al di fuori della continuity: nel 1979, sull'onda della popolarità di ''Superman'', viene così distribuita la miniserie ''[[World of Krypton]]'', suddivisa in tre albi. Nel 1982 viene invece pubblicata la maxiserie ''[[Camelot 3000]]'', in dodici albi, che non presenta il marchio del Comics Code Authority ed è invece direttamente consigliata per un pubblico più maturo, non venendo quindi distribuita né presso edicole né presso supermercati. Sono questi punti di partenza per un format che riscuote l'entusiasmo di tutti i soggetti coinvolti: agli autori del fumetto piace infatti la possibilità di lavorare a delle storie autoconclusive scevre dalle scadenze mensili; i vertici direttivi di DC Comics vedono di buon grado la possibilità di finanziare miniserie di durata limitata piuttosto che testate regolari, che peraltro richiederebbero investimenti finanziari più onerosi; il pubblico, infine, si mostra più propenso all'acquisto in caso di miniserie recuperabili come ''standalone''.<ref name="kry">{{cita|Cowsill & Irvine|p. 181}}.</ref> Inoltre, già a partire da ''Camelot 3000'' le miniserie più mature (come anche la futura [[Ronin (fumetto)|''Ronin'']] di [[Frank Miller]]) vengono pubblicate in albi prodotti con carta Baxter, più pregiata ma più adeguata a mettere in risalto i disegni. Il rinnovamento legato alla produzione di miniserie sfocia quindi nella nascita delle [[graphic novel]].<ref name="dcp185" />
===== Nuovi formati e riorganizzazione =====
Il primo passo (già iniziato a fine anni settanta) consiste nel miglioramento delle condizioni economiche e lavorative degli autori, soprattutto i ''freelancer'' ai quali si garantisce anche una copertura per l'assicurazione sanitaria<ref name=les172/>. Per quanto riguarda gli autori-dipendenti si cerca dove possibile di sottoscrivere contratti di almeno un anno o più<ref name=les172/>. Dal 1981 inizia un ''royalty plan'' che garantisce agli autori una percentuale sui guadagni di un albo una volta superate le 100000 copie (cioè il break-even di quel periodo)<ref name=les172/>. Questa politica a favore dei creativi viene migliorata sotto l'impulso di [[Dick Giordano]] che a partire dal [[1984]] assume la carica di Vicepresidente-Editor esecutivo della DC Comics. Sotto la sua guida l'impulso a produrre fumetti di qualità aumenterà costantemente così come l'attenzione alle esigenze sia contrattuali che creative degli scrittori e disegnatori. Grazie al giovane Paul Levitz (confermato nella sua carica) si compie un passo decisivo per la DC e per l'intero mercato fumettistico in quanto intuisce che il futuro della casa editrice dipende da un nuovo tipo di distribuzione differente da quello delle edicole (definito ''Newsstands Market'')<ref name=les178/>. Si tratta del canale alternativo della distribuzione nei negozi specializzati di fumetti (conosciuti come ''comic-shop'' o fumetterie in italiano). A fine anni settanta coprono solo il 10% del mercato ma quindici anni dopo arriveranno quasi all'80%<ref name=les178/>. Tramite questa distribuzione, definita ''Direct Market'', non ci sono più resi e vi è la possibilità di dare la giusta rilevanza alle nuove proposte soprattutto se si tratta di materiale sperimentale e rivolto a un pubblico più adulto di quello abituale (in genere composto da adolescenti o bambini)<ref name=dcp185/>. Bisogna sottolineare che finora i fumetti sono venduti principalmente da supermercati, edicole e [[drugstore]], quindi luoghi in cui non vi è interesse a una reale diffusione ed esposizione delle serie a fumetti. Le fumetterie sono invece di proprietà spesso di appassionati, comunque di imprenditori maggiormente interessati alla diffusione del fumetto, e sono frequentate da lettori di ogni età, quindi più disposti ad acquistare regolarmente una serie o a puntare su materiale innovativo. Per accontentare questo nuovo canale distributivo bisogna però individuare anche nuovi formati e questo avviene alla DC per un caso fortuito. Nel 1979, in seguito al successo del film ''Superman'' esce infatti la prima miniserie della DC: ''[[World of Krypton]]''<ref name=dcp185/>. Si tratta di una serie dalla durata prestabilita di quattro numeri che è ambientata su [[Krypton]]. A differenza delle serie regolari (che prevedono un'indeterminata uscita di numeri) qui si ha una storia che viene raccontata in un arco di tempo e albi stabilito. Questo piace agli autori che possono concentrarsi sulla qualità delle storie e dei disegni senza l'ossessione delle scadenze mensili ma intriga anche i vertici dell'azienda che vedono nel nuovo formato la possibilità di sperimentare, senza azzardare l'investimento economico richiesto dal lancio di una nuova serie regolare. Questo tipo di formato piace inoltre alle fumetterie che lo promuovono entusiasticamente rendendolo presto un punto di riferimento per il tipo di ''comic'' prediletti dal ''Direct Market''<ref name=dcp185/>.
 
==== ''Crisi sulle Terre infinite'' e nuova fase editoriale (1985-1993) ====
La grande svolta arriva nel [[1982]] con la pubblicazione di ''[[Camelot 3000]]'' nel formato ''maxiserie''. Si tratta di una serie di 12 numeri prodotta esclusivamente per il ''Direct Market'' e stampata su carta ''Baxter'', cioè un tipo di carta più pregiato che permette di mettere in risalto colori e disegni molto meglio del consueto. Il prezzo del singolo albo è superiore ma si tratta di un'opera ormai non più diretta alle edicole o solo ad adolescenti, ma ad un pubblico maturo. Difatti non presenta il marchio del [[Comics Code Authority]] ma è invece consigliata ad un pubblico adulto. Questo formato segna l'inizio di un'epoca di sperimentazione e valorizzazione delle fumetterie, aprendo la porta per opere simili quali ''Ronin'' di Frank Miller l'anno successivo. L'opera di Miller viene ulteriormente migliorata come stampa e qualità della carta, introducendo il formato ''Prestige'' per un albo a fumetti (cioè stampato su carta patinata, con copertina in cartoncino). Questo è poi il formato usato per le [[graphic novel]], ultima tappa di un rinnovamento grafico (ma anche di contenuti) che porta i fumetti DC e non solo verso un pubblico più adulto e stratificato di quanto si fosse mai visto prima<ref name=dcp185/>.
Parallelamente all'investimento sul cosiddetto ''direct market'', che consente a DC Comics di interfacciarsi direttamente con il pubblico fidelizzato del fumetto supereroistico, la dirigenza Khan prende a ragionare su un nuovo tentativo di svecchiare e scremare la ''continuity'' narrativa, che ancora continua a rappresentare un ostacolo per il reclutamento di nuovi lettori.<ref name="les188">{{cita|Les Daniels|pp. 188-189}}.</ref> All'autore [[Marv Wolfman]] viene così commissionata ''[[Crisi sulle Terre infinite]]'', miniserie di dodici numeri distribuita tra il 1985 e il 1986: l'opera rappresenta un evento ''crossover'' tra i personaggi delle realtà parallele dell'universo DC, finalizzato ad azzerare il background narrativo dei personaggi, che vengono ''de facto'' resettati (in aggiunta alla distruzione di diverse realtà parallele).<ref name="jd171">{{cita|Julian Darius|pp. 171-186}}.</ref> Un particolare di ''Crisi sulle Terre infinite'', che peraltro contraddistingue la serie da come fu invece realizzata ''[[Guerre segrete]]'', miniserie Marvel del 1984, sta nel fatto che essa è arricchita da diversi ''tie-in'', ovvero capitoli inseriti nelle testate regolari, ed ha conseguenze così drastiche sull'universo narrativo DC da indurre gli appassionati a riferirsi alla ''continuity'' distinguendo la fase «Pre-Crisi» e quella «Post Crisi».<ref name="dc217">{{cita|Cowsill & Irvine|pp. 217-225}}.</ref> ''Crisi sulle Terre infinite'' consente anche di aprire nuovi sipari artistici: nel 1986 DC Comics pubblica miniserie di successo quali ''[[Watchmen]]'' e ''[[Batman: Il ritorno del Cavaliere Oscuro]]'', recepite dalla critica come capolavori della letteratura novecentesca;<ref name="ac89">Paul Brian McCoy, ''Chapter Ten: 1989'', in {{cita|The 1980s|pp. 246-278.}}</ref> nello stesso anno, il redattore Mark Nevelow fonda l'etichetta [[Piranha Press]], esplicitamente alternativa alla narrativa supereroistica, impostata sulla falsariga di [[Epic Comics]] (di proprietà di Marvel Comics) e [[Dark Horse Comics]].<ref name="ac89" /> Piranha Press non godrà di grande successo, chiudendo i battenti nel 1994, fungendo però da trampolino di lancio per [[Vertigo (DC Comics)|Vertigo]] (fondata nel 1993) e per una generale diversificazione di prodotti editoriali da parte di DC Comics.<ref name="ac89" /> Nel 1991, DC Comics si trasferisce al 1325 Fifth Avenue, New York.<ref name="sede" />
 
Sulla scia del successo dei lavori di fine anni ottanta, la prima metà degli anni novanta è caratterizzata anche per DC Comics dall'investimento sulle «miniserie evento», che promettono cioè di raccontare vicende cruciali per la comprensione e l'evoluzione di un certo universo narrativo.<ref name="dc243">{{cita|Cowsill & Irvine|p. 243}}.</ref> Forte spinta nelle vendite viene inoltre data dal mercato delle copertine ''variant'', ''limited'' e ''holo'', mantenuto vivo dalle fumetterie, che costituiscono ora l'80% dei canali di vendita dei fumetti.<ref name="dc243" /> Esemplare è la storia editoriale de ''[[La morte di Superman]]'' (1992), accolta dal pubblico con grande entusiasmo ed eccitazione, al punto da dar adito a una bolla speculativa incentrata sull'acquisto incontrollato di più copie dello stesso albo allo scopo di mandarlo fuori produzione e fargli acquisire valore.<ref name="dc243" /> L'evento ''La morte di Superman'' ha infatti una risonanza mediatica senza precedenti:<ref name="les218">{{cita|Les Daniels|pp. 218-219}}.</ref> il settantacinquesimo albo di ''Superman (vol. 2)'', contenente la storia in questione, vende oltre sei milioni di copie, risultando quindi nel secondo albo a fumetti più venduto nella storia del genere (dopo ''X-Men'' n. 1).<ref name="les218" /> Si tratta però di una semplice tappa di un filone sregolato di eventi spartiacque che richiedono ampio investimento per mantenere vivo l'interesse dei lettori una volta esaurita l'eccitazione per il singolo evento: a ''La morte di Superman'' segue ''Il Regno dei Superman'' (al termine della quale storia il sepolcro del vero Superman viene trovato vuoto), quindi ''Resurrezione'' (che si conclude con il ritorno di Superman) e il matrimonio tra [[Clark Kent]] e [[Lois Lane]].<ref>Rogern Stern (testi) e Bob McLeod (disegni), ''Action Comics'' n.662, DC Comics, New York, febbraio 1991.</ref> Tutti questi espedienti finiscono tuttavia per snaturare il personaggio, e DC Comics prende atto della degenerazione della politica editoriale sensazionalistica.<ref name="ch93">{{cita web|url=http://www.weeklystandard.com/articles/crash-1993_573252.html?page=2|titolo=The crash of 1993|accesso=1º aprile 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140407083058/http://www.weeklystandard.com/articles/crash-1993_573252.html?page=2|dataarchivio=7 aprile 2014|urlmorto=sì}}</ref> Intanto, nel 1995 la casa editrice si trasferisce al 1700 Broadway, New York.<ref name="sede" />
Nel 1982 la ''DC'' cambia sede e si sposta al [[666]] di Fifht Avenue (sempre a New York City)<ref name=sede/>. Questi uffici rimangono il centro direttivo della casa editrice per quasi dieci anni e segnano un periodo fondamentale per il futuro dell'azienda<ref name=sede/>. Il periodo è infatti ricordato per l'inizio della prima British Wave, per l'utilizzo di nuovi formati e canali distributivi e per il rinnovamento dell'intero parco testate avvenuto dopo il biennio 1985/1986<ref name=sede/>. Nell'anno del trasferimento si deve sottolineare l'uscita di ''Crisis on Earth-Prime'' (e Terra Prime è la nostra realtà) che inizia su ''Justice League'' n.204 e coinvolge ''All-Star Squadron''<ref name=dcp196>{{cita | Cowsill & Irvine | pp.196-199}}</ref>. Sotto la guida di Paul Levitz e Keith Giffen esce inoltre una delle saghe più amate e celebri della ''Legione dei Super-eroi'', cioè ''The Great Darkness Saga'' (ovvero ''la Saga della Grande Oscurità'')<ref name=dcp196/>. Si tratta di una storia dai toni cupi e drammatici (soprattutto per una serie di supereroi teenager) e che sembra anticipare in maniera profetica un decennio nel quale le storie dei supereroi (anche di quelli più ingenui e classici) si sposteranno verso storie pìù cupe e dai tratti più realistici o pseudo-tali<ref name=dcp196/>.
 
===== LaVertigo DCe postle nuove etichette (1993-Crisis1999) =====
A metà anni novanta, l'industria del fumetto statunitense deve infine far fronte allo scoppio della bolla speculativa: come altre case concorrenti, tra cui Marvel Comics (che nel 1996, stremata dall'aumento insostenibile della propria offerta, dichiara bancarotta), anche DC Comics deve ridimensionare la propria offerta di testate supereroistiche, ormai pubblicate a prezzi rienuti dal pubblico eccessivi.<ref name="ch93" /> A differenza dei propri rivali, però, DC Comics può giovarsi del successo parallelo dell'etichetta [[Vertigo (DC Comics)|Vertigo]], fondata nel 1993, lanciata con le miniserie ''Enigma'', di Milligan e Fegredo, e ''[[Death: l'alto costo della vita]]'', di [[Neil Gaiman|Gaiman]] e [[Chris Bachalo|Bachalo]].<ref name="les224">{{cita|Les Daniels|pp. 224-225}}.</ref> Molte altre opere pubblicate da Vertigo, come ''[[Sandman]]'', ''[[Swamp Thing]]'' e ''[[Doom Patrol]]'', sono frutto del lavoro di autori britannici che, in questo frangente, costituiscono la ''British Invasion'' dell'editoria fumettistica statunitense, orientata alla produzione di opere meno ''mainstream'' e pensate per un pubblico più maturo.<ref name="les224" />
Grazie al ''Direct Market'' e ai nuovi formati la DC recupera mercato e si pone come una concreta rivale della Marvel negli anni ottanta. Il punto debole della casa editrice rimane la sua continuity incoerente e poco lineare<ref name=les188>{{cita | Les Daniels | pp.188-189}}</ref>. Il problema è che la realtà DC è composta da oltre una dozzina di differenti dimensioni (nel 1985), spesso con versioni alternative di personaggi come Superman e Batman<ref name=les188/>. A questo si aggiunge il fatto che i personaggi acquisiti da altre case editrici come la Charlton, la Fawcett e la Quality vivono le loro storie in realtà differenti. Oltre alla confusione narrativa la dirigenza creativa e manageriale, ora composta dal trio Khan-Levitz-Giordano, si trova ad affrontare la necessità di aggiornare personaggi ormai cinquantenari come Superman, Batman e Wonder Woman per le nuove generazioni<ref name=les188/>. In questa impresa hanno già fallito in passato veterani come Julius Schwartz, Carmine Infantino e Joe Orlando. Adesso però c'è una nuova generazione di autori capitanata da [[Marv Wolfman]] (grande esperto di continuity DC) che propone all'editore il progetto più audace mai realizzato per svecchiare l'universo DC e cioè ''[[Crisi sulle Terre Infinite]]'', miniserie di 12 numeri pubblicata tra il 1985 e il 1986<ref name=les188/>. La storia vede centinaia di personaggi DC combattere contro un essere talmente potente che cancella tutte le terre parallele (con le loro storie e le rispettive versioni dei personaggi) tranne cinque, destinate a fondersi in una sola realtà, che contiene tutti i personaggi della casa editrice all'interno di una cronologia dettagliata (ricostruita in una apposita miniserie di compendio)<ref name=jd171>{{cita | Julian Darius | pp.171-186}}</ref>. L'obbiettivo è di dare agli autori la possibilità di riscrivere le vicende dei supereroi classici senza sentire il peso di decenni di storie e superare quindi la sensazione di immobilità spesso presente (o anche solo percepita) negli albi DC<ref name=jd171/>.
 
Al di là del progetto Vertigo, rilevante è anche la linea Milestone, fondata nel 1992 e distribuita da DC Comics, che si propone di dar spazio a una letteratura supereroistica orientata al multiculturalismo, un'istanza nata in opposizione alla scarsa presa in considerazione di personaggi non bianchi nelle storie ''mainstream''.<ref name="les232">{{cita|Les Daniels|pp. 232-233}}.</ref> Pur non godendo dello stesso successo di Vertigo, Milestone, in aggiunta alla serie regolare ''Hardware'', contribuirà all'universo DC principalmente attraverso la creazione originale [[Static (DC Comics)|Static]]; la linea chiuderà nel 1997.<ref>Le quattro serie di lancio dell'etichetta: ''Hardware'',''Bloody Syndicate'', ''Icon'' e ''Static'', chiudono tutte tra il 1996 e il 1997</ref> Nel 1994, invece, Piranha Press viene rinominata [[Paradox Press]], avviando così un produzione trilaterale: i ''Factoid Books'' (miniserie ispirate a leggende urbane e teorie del complotto), la ''Fictional Line'' (dedicata ai lavori di nicchia di autori celebri) e le raccolte di opere già edite.<ref name="les238">{{cita|Les Daniels|pp. 238-239}}.</ref> Tra i lavori principali dell'etichetta si segnalano ''[[A History of Violence: A Small Town Killing]]'' (al quale si ispirerà [[David Cronenberg]] per la pellicola ''[[A History of Violence]]'') e ''Road to Perdition'' (poi trasposta in ''[[Era mio padre]]'' di [[Sam Mendes]]);<ref name="les238" /> l'etichetta chiuderà nel 2004. Nel 1996 è invece la volta di [[Helix (casa editrice)|Helix]], etichetta orientata al genere fantascientifico.<ref name="ac96">Jason Sacks, ''Chapter Seven: 1996'', in {{cita|The 1990s|pp. 194-221.}}</ref> Nel corso della sua breve vita, si distingue per pubblicazioni quali ''Bloody Mary'' di [[Garth Ennis]] e ''[[Transmetropolitan]]'' di [[Warren Ellis]];<ref name="ac96" /> cesserà le pubblicazioni già nel 1998.<ref name="ac96" />
Dal punto di vista editoriale questa ''Crisis'' rientra nella tipologia dell'evento-crossover (o propriamente ''Universe-wide crossover''<ref name=jd171/>), cioè una storia raccontata in una serie limitata che ha però degli intrecci narrativi gran parte (se non la totalità) delle altre serie delle casa editrice (chiamati ''Tie-in'')<ref name=dc217>{{cita | Cowsill & Irvine | pp.217-225}}</ref>. Per la DC è la prima storia di questo tipo e si potrebbe arguire che non si tratta di un'idea originale in quanto è preceduta da quanto fatto da Jim Shooter alla Marvel l'anno prima (il 1984) con ''[[Guerre segrete]]'' (o ''Marvel Super-hero Secret Wars'' in originale)<ref name=jd171/>. In questo caso però non siamo di fronte ad un evento definibile ''universe-wide crossover'' in quanto la serie prevede una storia in 12 numeri senza tie-in, cioè albi la cui storia si dipana narrativamente da quella principale<ref name=jd171/>. Qui tutti i supereroi Marvel sono portanti da una potente entità a combattere su un lontano pianeta e questo porta anche a dei cambiamenti (come il nuovo costume nero dell'Uomo Ragno o la nuova armatura di [[Iron Man]]), ma la storia non presenta tie-in, non origina nuove serie o miniserie e quindi rimane circoscritta nella pubblicazione principale, cioè ''Secret Wars''<ref name=jd171/>. L'opera DC ha invece numerosi tie-in e i suoi effetti si ripercuotono sull'intero parco testate della casa editrice, con una portata storica le cui conseguenze sono così radicali da introdurre la terminologia «''Pre-Crisis''» e «''Post-Crisis''» per indicare uno spartiacque, non solo nella storia DC, ma in quella del fumetto di supereroi in generale<ref name=dc217/>. Tra l'altro l'importanza dell'evento non risiede nella storia di per sé ma anche nelle nuove proposte della casa editrice negli anni successivi e soprattutto nel [[1986]], da alcuni considerato come il più importante anno nella storia dell'editore di Superman e Batman<ref name=dc217/>. In quest'anno vengono infatti pubblicate due opere seminali come ''[[Il ritorno del Cavaliere Oscuro]]'' e ''[[Watchmen]]''<ref name=dc217/>. Con queste due opere nasce il moderno ''comic book'', inteso come espressione artistica che gode di successo e di considerazione critica al pari delle opere letterarie<ref name=dc217/>.
 
Nell'agosto 1998 DC Comics acquisisce [[WildStorm]], marchio fondato da [[Jim Lee]] per [[Image Comics]] nel 1991 per la distribuzione di opere ''creator-owned'' (delle quali gli autori conservano cioè i diritti).<ref name="roadjl">George Khoury in ''Image Founder: Jim Lee'', in ''Image Comics: The Road to Independence'', TwoMorrows Publishing, Raleigh (North Carolina), giugno 2007, pp.46-61</ref><ref name="les258">{{cita|Les Daniels|pp. 258-259}}.</ref> Questo passaggio, che consente a DC Comics di appropriarsi dei diritti di distribuzione di storie di spicco quali [[Authority (fumetto)|''Authority'']] di Ellis e ''[[Astro City]]'' di [[Kurt Busiek|Busiek]],<ref name="les258" /> segna l'ingresso dello stesso Jim Lee in DC: l'autore non solo manterrà la direzione artistica su Wildstorm, ma verrà anche incaricato di rilanciare e rivitalizzare le testate di Superman, Batman e della Justice League. Nell'ambito della trattativa, la DC Comics acquisisce anche [[America's Best Comics]], etichetta di [[Alan Moore]], che, di ritorno sotto l'ala DC, lavorerà a ''[[La Lega degli Straordinari Gentlemen]]'' (da cui verrà tratto il lungometraggio ''[[La leggenda degli uomini straordinari]]'' nel 2003), ''[[Tom Strong]]'', ''[[Promethea]]'' e ''Top Ten''.<ref name="les258" /><ref>Alan Moore e AA.VV. (testi-disegni), ''Promethea'' nn.1-32, DC Comics-America's Best Comics, New York, 1999-2005</ref> Relativamente a Wildstorm, negli anni a venire l'etichetta rappresenterà il principale canale di interazione tra DC Comics e vari brand cinematografici e/o videoludici: dopo un'iniziale tentativo di adattamento a fumetti dell'universo di ''[[Star Trek]]'' nel 2000-2001, nel corso degli anni duemila Wildstorm riuscirà a stringere accordi di trasposizione con [[New Line Cinema]] (adattando saghe horror quali ''[[Nightmare]]'' e [[Venerdì 13 (serie di film)|''Venerdì 13'']]), [[Blizzard Entertainment]] (per la trasposizione di ''[[World of Warcraft]]''), [[Epic Games]] (per la trasposizione di ''[[Gears of War]]'') e altri brand ancora.<ref name="alex335">{{cita|Cowsill & Irvine|pp. 286-335}}.</ref>
==== Gli anni novanta (1990-1999) ====
Sono anni caratterizzati (nella prima metà) dalla prevalenza della forma sulla sostanza<ref name=dc243>{{cita | Cowsill & Irvine | p.243}}</ref> e dalla esplosione di vendite che avviene tra il 1990 e il 1994. I fumetti tornano a vendere milioni di copie come nel periodo ''[[Golden Age]]'' e gli artisti diventano delle super-stars in grado di far vendere un albo per i loro disegni o anche per il solo fatto che ne realizzano la copertina<ref name=dc243/>. La copertina di un albo diviene fondamentale per incrementarne le vendite o decretarne il successo. Per questo cominciano a proliferare copertine ''variant'', ''limited'' (in italiano: «a tiratura limitata»), incellophanate e con ologrammi<ref name=dc243/>. I lettori sembrano inoltre attirati dalle storie a fumetti "ad evento", cioè storie che promettono di raccontare lotte e/o cambiamenti epocali per i supereroi coinvolti, spesso e preferibilmente con l'annuncio di una morte imprevista e clamorosa di un personaggio importante (o ritenuto tale). Questo tipo di storie caratterizzerà tutto il decennio e riguarda in particolar modo tutti i personaggi iconici della DC che in un modo o nell'altro si trovano costretti ad affrontare la loro morte/caduta e resurrezione/rinascita. La DC sfrutta al massimo questo periodo arrivando a ideare ''[[La morte di Superman]]'', saga-evento del decennio che verrà ripetuta su altri personaggi come lo stesso Batman con la ''storyline'' ''[[Batman: Knightfall|Knightfall]]''.
 
==== Gli ultimi anni di Khan (2000-2002) ====
Il problema di fondo è che l'esplosione delle vendite e l'interesse per i comic è soprattutto frutto di una bolla speculativa alimentata dalle [[Fumetteria|fumetterie]] dell'epoca, ormai diventate il motore trainante del mercato<ref name=dc243/>. I lettori che le frequentano comprano spesso anche fino a dieci albi dello stesso numero sperando di specularci nella rivendita in futuro<ref name=dc243/>. Gli stessi negozi ordinano sempre copie in eccesso dei numeri uno di nuove serie e di albi-evento dove si crea o muore un personaggio. Il tutto è guidato da una sorta di allucinazione collettiva che porta a pensare che quasi ogni albo a fumetto è una buona forma di investimento<ref name=dc243/>. Come tutte le bolle speculative, il collasso avviene anche per questa e il mercato a fumetti si ritrova in caduta libera già a partire dal 1994. Questo porta alla chiusura di migliaia di comic-shop e al ridimensionamento drastico di tutto il direct-market, elemento che colpisce fortemente sia le majors che gli editori indipendenti. A fine decennio tutte le politiche editoriali devono essere riviste.
Come altre case editrici, all'inizio degli anni duemila DC Comics risente particolarmente degli eventi di politica interna e internazionale: parallelamente alle [[Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 2000|elezioni presidenziali statunitensi]], si sceglie di introdurre nel canone supereroistico [[Lex Luthor]] come Presidente degli Stati Uniti;<ref name="dcp293">{{cita|Cowsill & Irvine|pp. 293-307}}.</ref> in riferimento alla [[guerra in Iraq]], invece, DC lancia ''War Stories'' di Garth Ennis, dove gli eventi di guerra vengono riproposti scevri da filtri nazionalistici.<ref name="dcp293" /> Importanti investimenti vengono inoltre fatti nel lancio di nuove testate, tra cui [[Fables (fumetto)|''Fables'']] di Bill Willingham e ''[[Y - L'ultimo uomo sulla Terra]]'' di [[Brian Vaughan]], nonché nella rivitalizzazione di saghe e personaggi accantonati nel passato, tra cui il defunto [[Freccia Verde|Oliver Queen]], che torna a vestire i panni di Freccia Verde grazie alla penna di [[Kevin Smith]], e i [[Nuovi Dei|Nuovi Dèi]], affidati a [[Walter Simonson]].<ref name="dcp293" /> È di rilievo l'ingresso in DC nel 1999 dell'allora esordiente [[Geoff Johns]].<ref>Geoff Johns (testi), Lee Moder e Dan Davis (disegni), ''Stars and S.T.R.I.P.E.'' n.0 e nn.1-14, DC Comics, New York, luglio 1999 - dicembre 2000</ref> Il 6 febbraio 2002, tramite un comunicato stampa firmato da [[Barry Meyer]], allora presidente di [[Warner Bros.]], viene annunciato l'addio di Jenette Khan dai suoi incarichi presso DC Comics.<ref name="jkout">{{cita news|lingua=en|url=http://www.comicbookresources.com/?page=article&id=840|titolo=DC Comics President Jenette Khan to step down|accesso=22 settembre 2014}}</ref>
 
=== Nuovi corsi narrativi (2002-2018) ===
Nel 1991 la sede della ''DC'' si trasferisce per la sesta volta e trasloca dalla Fifth Avenue al 1325 di ''Avenue of Americas''<ref name=sede/>. Qui vi rimane per soli 5 anni, cioè il periodo più breve per quanto riguarda la permanenza della casa editrice in una nuova sede<ref name=sede/>. Nonostante questo sono anni formidabili per la ''DC'', con la pubblicazione dell'albo più venduto della storia (''Superman Vol.2 '' n.75, quello sulla morte di Superman)<ref name=les218/>, la fondazione della Vertigo e i ricavi globali del quinquennio che rimangono ancora ineguagliati<ref name=sede/>. Nel [[1995]] si ha l'ultimo trasferimento della ''DC'' all'interno della città di New York<ref name=sede/>. Il nuovo indirizzo è l'ormai storico 1700 [[Broadway]] dove vi rimarrà per quasi un ventennio<ref name=sede/>. Questa sede vedrà il passaggio di tre presidenti della compagnia quali Jenette Khan, Paul Levitz e Diane Nelson e l'espansione globale dei brand ''DC'' ad un livello multimediale come mai si era visto prima per la casa editrice<ref name=sede/>.
 
==== Presidenza Levitz (2002-2009) ====
===== La morte e resurrezione di Superman =====
Il 6 febbraio 2002, [[Paul Levitz]] viene nominato nuovo presidente di DC Comics.<ref>{{Cita web|url=https://www.warnerbros.com/news/press-releases/29-year-dc-comics-veteran-paul-levitz-named-president-publisher-dc-comics|titolo=29-Year-DC Comics Veteran Paul Levitz Named President & Publisher, DC Comics|lingua=en|accesso=2022-02-25}}</ref> La nuova direzione artistica è per certi versi sull'onda del tardo operato di Khan: vengono rinnovati personaggi maggiori (tra cui Superman, con la miniserie ''Superman: Diritto di nascita'') e minori (tra cui Lanterna Verde e i [[Giovani Titani]], affidati a Geoff Johns).<ref name="dcp308">{{cita|Cowsill & Irvine|pp. 308-317}}.</ref> Ambizioso è anche un progetto di trilogia di eventi ''crossover'': nel 2004 viene distribuito [[Crisi d'identità (DC Comics)|''Crisi d'identità'']], seguito nel 2005 da ''[[Crisi infinita]]'' e nel 2008 da ''[[Crisi finale]]'', il tutto nel rispetto della ''continuity'' post-Crisi.<ref name="dcp308" /> Di rilievo è anche il rilancio dell'etichetta ''All-Star Comics'', a partire dal volume ''All-Star Batman'': a partire dal 2005, il marchio distribuirà anche la miniserie ''[[All-Star Superman]]'', acclamata dalla critica.[[File:DC brands.JPG|thumb|Il logo della DC dal 2005 al 2011]]In generale, negli anni duemila DC Comics si contraddistingue per una prevalenza di storie cupe e ''dark'' (al punto che il pubblico parlerà frequentemente di ''dark age'' dei ''comics'').<ref name="dcp308" /> A risaltare maggiormente in questo frangente sono scelte drastiche nel canone narrativo, come la creazione di [[Damian Wayne]] o gli epiloghi tragici proposti per alcuni personaggi negli eventi ''crossover'' di cui sopra.<ref name="dcp318">{{cita|Cowsill & Irvine|pp. 318-339}}.</ref> L'immagine ''dark'' di DC Comics viene corroborata dalla distribuzione dei primi due film della trilogia cinematografica di [[Christopher Nolan]] su Batman: il secondo capitolo, ''[[Il cavaliere oscuro]]'', si rivela inoltre un ampio successo sia commerciale (superando il miliardo di dollari di incassi globali in appena sette mesi)<ref>{{Cita web|url=https://www.boxofficemojo.com/release/rl3729098241/|titolo=The Dark Knight - Box Office|sito=boxofficemojo.com|lingua=en}}</ref> sia artistico (tra i tanti riconoscimenti, due [[Premi Oscar 2009|Premi Oscar]]).
Agli inizi degli anni novanta la DC decide di realizzare un evento editoriale che segnerà la storia del fumetto e il record assoluto di vendite per un albo a fumetti<ref name=les218>{{cita | Les Daniels | pp.218-219}}</ref>. Con un tempismo di mercato perfetto la DC decide di realizzare una saga a fumetti che porta alla definitiva (almeno così facevano trapelare) morte del personaggio simbolo dei supereroi cioè ''Superman''<ref name=les218/>. Il tutto viene sapientemente costruito sotto la direzione di [[Mike Carlin]] (redattore delle testate di Superman) che riesce a dare all'evento una risonanza mediatica mai avuta prima da nessun'altra storia a fumetti<ref name=les218/>. Questo avviene anche grazie alla popolarità del personaggio e al fatto che i media cadono ingenuamente nel tranello che si stia davvero assistendo alla fine editoriale dell'Uomo d'Acciaio. L'albo che vede la morte del primo dei supereroi avviene su ''Superman'' (Vol.2) n.75 di [[Dan Jurgens]] e si tratta del fumetto più venduto di tutti i tempi per un totale di 6 milioni di copie<ref name=les218/>. L'albo esce con data di copertina «gennaio 1993» (ma distribuito il 18 novembre 1992) e segna l'inizio di quello che ancora oggi rimane l'anno-record per le vendite dei fumetti statunitensi. Questo non è solo dovuto alla DC ma anche alla neonata casa indipendente [[Image Comics]] e alla sconsiderata espansione del parco testate Marvel e DC tra il 1991 e il 1993. Il problema è che il mercato non può reggere un tale livello di offerta semplicemente perché mancano lettori decisi ad acquistare sempre e comunque nel lungo termine. Superman è la dimostrazione stessa della schizofrenia del mercato in quanto per poter vendere i suoi albi, la DC è condannata a inventare continuamente espedienti narrativi clamorosi e discutibili per creare albi evento che attirino l'attenzione del pubblico e dei media. Questa tendenza era già iniziata nel 1990 quando si è deciso che Clark Kent rivelasse a [[Lois Lane]] di essere Superman<ref>Rogern Stern (testi) e Bob McLeod (disegni), ''Action Comics'' n.662, DC Comics, New York, febbraio 1991.</ref>, una storia attesa dai lettori da più di cinquant'anni e che sovverte le dinamiche interpersonali del personaggio forse più della sua apparente morte. Dopo che questa è avvenuta con tanto di funerali, la DC pubblica il ''Regno dei Superman'' nel quale appaiono quattro differenti personaggi a reclamare il ruolo del defunto ''Superman''<ref>{{cita | Les Daniels | pp.228-229}}</ref>, il cui sepolcro viene però trovato vuoto<ref>AA.VV. (testi-disegni), ''The Adventures of Superman'' n.500, DC Comics, New York, maggio 1993.</ref>. A questo evento segue la ''Resurrezione'' (e si chiude quindi il ciclo messianico dell'essere caduto dai cieli) alla quale seguirà un'altra svolta epocale e cioè il matrimonio di Clark Kent con Lois<ref>AA VV (testi-disegni), ''Superman: The Wedding Album'', DC Comics, New York, dicembre 1996.</ref>. Per cercare di alzare ulteriormente le vendite, la DC arriva a cambiare il costume e i poteri di Superman, snaturando il personaggio e sfiancando i lettori, che questa volta non premiano più l'evento con valanghe di ordinativi. Ci si comincia ad accorgere che il mercato è ormai prosciugato e in una flessione di vendite senza precedenti<ref name=ch93>{{cita web|url=http://www.weeklystandard.com/articles/crash-1993_573252.html?page=2|titolo=The crash of 1993|accesso=1º aprile 2014}}</ref>.
 
==== Presidenza Nelson: da ''The New 52'' a ''Rinascita'' (2009-2018) ====
===== Collasso delle vendite e diversificazione editoriale =====
Spinta dal rinnovamento operato da [[Disney]] su Marvel Comics, nel 2009 Warner Bros. spinge per dei cambi ai vertici direttivi di DC Comics: così, Levitz si dimette dalla carica di presidente,<ref>{{Cita web|url=https://bleedingcool.com/comics/recent-updates/paul-levitz-to-step-down-from-dc-comics/|titolo=EXCLUSIVE: Paul Levitz To Step Down From DC Comics (Updated)|autore=Rich Johnston|sito=Bleeding Cool News And Rumors|data=2009-09-09|lingua=en|accesso=2022-02-25}}</ref> venendo sostituito da [[Diane Nelson (editrice)|Diane Nelson]]; tale passaggio si rinomina alla ristrutturazione della compagnia in DC Entertainment, di cui DC Comics diventa divisione editoriale.<ref>
{{Cita news|lingua=|autore=|wkautore=|url=http://www.comicsbeat.com/dc-makes-changes-official-levitz-gone-nelson-in-dc-now-dc-entertainment/|titolo=DC makes changes official: Levitz gone, Nelson in, DC now DC Entertainment|pubblicazione=The Beat Comics Culture|città=|editore=|data=9 settembre 2009|p=|pp=|accesso=13 febbraio 2016|formato=|cid=|citazione=|urlarchivio=|dataarchivio=|urlmorto=}}</ref> Principale intento del nuovo corso direttivo è quello di realizzare un [[Media franchise|franchise]] cinematografico concorrente del neonato [[Marvel Cinematic Universe]].<ref name="Nelson">{{cita news|url=http://www.warnerbros.com/studio/executives/diane-nelson|titolo=Diane Nelson|pubblicazione=|accesso=5 marzo 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150302131408/http://www.warnerbros.com/studio/executives/diane-nelson|dataarchivio=2 marzo 2015|urlmorto=sì}}</ref> Inoltre, nei primi anni di presidenza la nuova direzione sceglie di operare un nuovo reboot dell'universo supereroistico DC: nel 2011, sulla scia della saga evento [[Flashpoint (fumetto)|''Flashpoint'']], viene lanciato il progetto ''[[The New 52]]'', consistente nella distribuzione di cinquantadue testate (tra vecchie e nuove), alla luce di un integrale azzeramento della ''continuity'', tutte accomunate da un azzeramento della numerazione.<ref name="dc52">''DC Comics: The New 52'' n.1, DC Comics, New York, 2011</ref> Il nuovo corso debutta con il numero d'esordio di ''Justice League'', il 31 agosto 2011.<ref name="dc52" /> Sebbene diverse serie godano di autori di abilità conclamata (Geoff Johns su ''Justice League'', [[Brian Azzarello]] su ''Wonder Woman,'' [[Grant Morrison]] su ''Action Comics'', [[Scott Snyder]] su ''Batman''), diverse sono le testate ad essere affidate a team creativi non sempre all'altezza: dopo un esordio altisonante, già nel 2013 sono diverse le testate a chiudere, incluse le pubblicazioni avviate per sostituire testate altrettanto fallimentari. Nel 2015, in occasione del trasferimento presso la nuova sede amministrativa a [[Burbank (contea di Los Angeles)|Burbank]], [[California]],<ref name="nmb">{{cita news|lingua=en|url=http://www.comicbookresources.com/?page=article&id=48808|titolo=Nelson announces DC Comics move to Burbank from NYC|accesso=22 marzo 2014}}</ref> DC Comics annuncia la chiusura del ciclo ''The New 52''.<ref>{{Cita web|url=https://www.polygon.com/2015/3/11/8190297/dc-comics-new-52-dead-|titolo=The New 52 is dead: DC Comics details diverse, character-driven new direction|sito=Polygon|lingua=en|accesso=28 marzo 2015}}</ref> Nello stesso 2015, DC Comics opta per un rilancio attraverso l'evento ''Convergence'', accolto tiepidamente dal pubblico, e ventuno nuove testate (in aggiunta alle ventisette sopravvissute dal 2011).<ref name="p319">AA.VV., ''Previews'' n.319, Diamond Comic Distributors, Hunt Valley MD, aprile 2015, pp.82-129</ref> Il naufragio di ''The New 52'' è confermato anche dai dati di vendita, che vedono DC Comics perdere tre punti percentuali sulle quote di mercato (dal 28,86% al 25,74%).<ref>{{cita web|url=http://www.comichron.com/monthlycomicssales/2014.html|titolo=2014 Comic Book Sales Figures|lingua=en|accesso=27 maggio 2016}}</ref> Ad essere colpite sono anche le testate pubblicate da Wildstorm e da Vertigo, incluse serie di successo quali ''Swamp Thing'' e ''Constantine''. Sono gli stessi autori a confermare il disappunto per il nuovo corso artistico: tra i tanti, proprio [[Geoff Johns]] dichiara che il reboot del 2011 ha tolto ai personaggi del canone DC il loro fascino mitologico.<ref name="gf1">Geoff Johns in ''Inside Man'', in ''DC Previews'', DC Comics, Burbank, aprile 2016, p.1</ref>
 
Nel 2016, Johns, [[Jim Lee|Lee]] e [[Dan DiDio]] annunciano di essere al lavoro per un nuovo rilancio editoriale del fumetto supereroistico DC.<ref name="gf1" /> Nello stesso anno viene così avviato il ciclo [[Rinascita (DC Comics)|''Rinascita'']]: presupposto di tale progetto è l'accantonamento della ''continuity'' dei ''New 52'', in favore di un recupero della ''continuity'' post-Crisi (lo conferma il ripristino della numerazione tradizionale), alla quale gli eventi del 2011-2015 vengono comunque fatti ricondurre, non senza incongruenze e contraddizioni narrative.<ref name="dcr">{{cita news|lingua=en|url=http://www.comicvine.gamespot.com/dc-rebirth/4015-56950/|titolo=DC Rebirth|accesso=26 marzo 2018}}</ref> Si tratta comunque di un progetto ambizioso, che cerca con successo di integrare nella ''continuity'' anche le pubblicazioni parallele all'universo supereroistico DC: tra i tanti casi, emblematica sarà nel 2018 la miniserie ''Doomsday Clock'', che introduce nell'universo canonico DC i personaggi di ''[[Watchmen]]''. Nel 2017, invece, viene distribuito il ''crossover'' ''Dark Knights: Metal'', che introduce un nuovo multiverso, fungendo da trampolino di lancio per l'introduzione dell'omniverso narrativo DC.<ref name="p345">''Previews'' n.345, Diamond Comic Distributors, Hunt Valley MD, giugno 2017, pp.72-73</ref>
Nei primi anni novanta la DC cade nello stesso errore di programmazione e marketing della rivale ''Marvel'' e di molti altri editori indipendenti. Infatti il duo ''Marvel-DC'' aumenta continuamente le offerte di nuove serie, miniserie e storie-evento che collegano decine di testate e talvolta centinaia di personaggi<ref name=ch93/>. Il tutto è accompagnato da una riduzione della qualità media degli albi dei supereroi e un aumento del prezzo di copertina<ref name=ch93/>. Il problema è che non esiste un mercato in grado di sostenere questo tipo di offerta e dopo il 1993 inizia un crollo delle vendite che porta entro il 1996 alla pubblicazione del 70% in meno di nuove serie rispetto solo a tre anni prima<ref name=ch93/>. La Marvel Comics che è passata dal produrre 40 titoli al mese nel 1985 a 140 nel 1993, si trova in estrema difficoltà e dichiara bancarotta il 27 dicembre 1996<ref name=ch93/>. La stessa DC soffre il momento negativo ma la gestione Khan-Levitz-Giordano riesce con una certa lungimiranza a prevedere la necessità di allargarsi verso nuovi lettori non legati al mercato speculativo del decennio e non necessariamente interessati al genere supereroistico. In seguito a questa visione del mercato si cominciano a delineare progetti editoriali che diversifichino le proposte della casa editrice.
 
Gli anni del progetto ''Rinascita'' sono caratterizzati parallelamente da un cambio di rotta rispetto alla politica di omologazione editoriale avviata da Nelson dopo l'insediamento come presidente, col supporto dello stesso Johns.<ref name="dcyr">''DC All Access - DC Books for Young Readers'' in, Joshua Williamson (testi) e Dan Panosian (disegni), ''The Flash'' n.42, DC Comics, Burbank, maggio 2018, p.32</ref> Vengono lanciate le etichette DC Ink, indirizzata al pubblico ''young adult'', DC Zoom, destinata ai ''middle grade readers'' (fascia 8-12 anni d'età), [[Sandman Universe]], [[Wonder Comics]] e [[DC Black Label]], che raccoglie opere autoconclusive fuori ''continuity''. Nel 2018 Nelson si dimette dalla carica di presidente;<ref name="gfex">{{cita news|lingua=en|url=http://www.variety.com/2018/film/news/geoff-johns-exeting-as-dc-entertainment-president-1202840461/|titolo=Geoff Johns exiting as DC Entertainment President and Chief Creator Officer|accesso=2 ottobre 2018}}</ref> parallelamente, Johns viene sollevato dal ruolo di responsabile creativo e supervisore delle trasposizioni cinematografiche per il [[DC Extended Universe]], l'universo narrativo sorto con la distribuzione di ''[[L'uomo d'acciaio]]'' (2013) e ''[[Batman v Superman: Dawn of Justice]]'' (2016), sostituito da [[Walter Hamada]].<ref name="gfex" /> Secondo voci non confermate, l'avvicendamento si deve principalmente al disastroso esito del lungometraggio [[Justice League (film)|''Justice League'']] (2017).<ref name="a317">Stefano Feltri, ''Tra guerre dell'infinito e guerre dello streaming'', in ''Anteprima'' n.317, Panini Spa-Divisione Pan Distribuzione, Modena, gennaio 2018, pp.4-5 (flipside)</ref> A Johns viene comunque affidata la fondazione e la gestione dell'etichetta The Killing Zone, concepita per valorizzare i personaggi minori DC.
Il progetto di maggior successo (e ancora attivo oggi) è la creazione dell'imprint [[Vertigo]] sotto la direazione di Karen Berger, che debutta nel 1993 con la miniserie Neil Gaiman e Chris Bachalo [[Death: l'alto costo della vita]] e la miniserie ''Enigma'' di Peter Milligan e Duncan Fegredo<ref name=les224>{{cita | Les Daniels | pp.224-225}}</ref>. A queste si uniranno poi altre serie regolari già in corso di pubblicazione quali [[Hellblazer]], [[Swamp Thing]], [[Shade, the Changing Man]], [[Animal Man]] e la [[Doom Patrol]]<ref name=les224/>. Tutte queste testate hanno già visto il loro battesimo tra gli anni ottanta e i primi anni novanta e rientravano tra quelle serie che la DC definiva come "suggerite per un pubblico adulto"<ref name=les224/>. La creazione della Vertigo è quindi un processo già iniziato diversi anni prima (grazie a Dick Giordano, Karen Berger e Paul Levitz) e destinato a creare serie a fumetti indirizzate ad un pubblico adulto, con arte e soggetti innovativi e un approccio svincolato dai comics mainstream<ref name=les224/>. Bisogna aggiungere che questo è reso possibile dall'arrivo della prima ''Invasione di autori britannici'' (o ''British Invasion'') nei comics d'oltreoceano<ref name=les224/>. Molti di questi titoli sono infatti in mano ad autori e artisti britannici come ad esempio la pluripremiata serie [[The Sandman]] di [[Neil Gaiman]], l'opera che insieme alla Swamp Thing di [[Alan Moore]] e alle serie di [[Grant Morrison]] (quali ''Animal Man'' e ''Doom Patrol'') hanno fatto da [[pietra angolare]] per le pubblicazioni future della Vertigo<ref name=les224/>. Per questo la DC ha avuto il merito di supportare la ricerca di nuovi talenti presi dal [[Regno Unito]] e la stessa Berger ha reclutato di persona molti di questi autori negli anni ottanta<ref name=les224/>.
 
=== Presidenza Lifford (2018-) ===
Il 1993 vede anche il lancio di un altro imprint, con una gestione ancora più autonoma di quanto fosse quella di Karen Berger per la Vertigo. Si tratta della linea di comics ''Milestone'' fondata da quattro autori di origine afroamericana quali [[Dwayne McDuffie]] (redattore), [[Denis Cowan]] (direttore editoriale), [[Derek Dingle]] (presidente) e [[Michael Davis (autore)|Michael Davis]] (consulente creativo, ma solo per breve tempo)<ref name=les232>{{cita | Les Daniels | pp.232-233}}</ref>. McDuffie sostiene che nei comics statunitensi i principali protagonisti siano bianchi di origine caucasica e gli eroi di colore siano rappresentati solo in ruoli secondari e spesso vittima di stereotipi<ref name=les232/>. Questo vale anche quando si rappresentano supereroi o supercriminali di origine asiatica, latina, slava o qualsiasi altra etnia non conforme a quella ritenuta dominante in Nord America<ref name=les232/>. La ''Milestone'' viene quindi creata nel 1992 da autori che desiderano creare nuovi supereroi (soprattutto afroamericani) che rappresentino correttamente le diversità etniche e culturali di cui fanno parte. La nuova etichetta ha però bisogno di appoggiarsi ad un editore che distribuisca le sue creazioni, garantendo al contempo piena libertà crareativa. Jenette Khan e Paul Levitz accettano che sia la ''DC Comics'' a proporre questa nuova linea di fumetti multietnici in accordo al programma di diversificazione delle proposte intrapreso con la Vertigo<ref name=les232/>. Così come accade con quest'ultima, gli albi ''Milestone'' escono con un loro simbolo sulla copertina e godono di piena indipendenza dalle linee editoriali del ''DC Universe''<ref name=les232/>. Il primo albo debutta ad aprile del 1993 ed è la serie regolare ''Hardware'' di McDuffie-Dwayne-Palmiotti. Il protagonista è un eroe di colore che sviluppa una armatura high-tech in stile Iron Man<ref name=les232/>. La seconda serie esce il mese successivo e ci presenta ''Icon'', da molti definito un ''Black Superman''<ref name=les232/> anche se la dinamica delle storie, incentrate spesso su ''Rocket'' (una ragazzina divenuta sidekick di Icon), sono alquanto differenti<ref name=les232/>. La creazione più famosa e longeva rimane però ''Static'', che debutta a giugno del 1993 e vedrà dedicarsi anche una serie animata per la televisione dal titolo [[Static Shock]]. Altre serie pubblicate sono: ''Blood Syndacte'', ''Kobalt'', ''Shadow Cabinet'', ''Xombi'', ''Deathwish''<ref name=les232/>. La Milestone non riesce a superare la crisi di vendite della seconda metà degli anni novanta e chiude nel [[1997]]<ref>Le quattro serie di lancio dell'etichetta: ''Hardware'',''Bloody Syndacate'', ''Icon'' e ''Static'', chiudono tutte tra il 1996 e il 1997</ref>. La serie più longeva è ''Hardware'' che dura 50 numeri e finisce il suo run ad aprile di quell'anno<ref>AA.VV. (testi e disegni), ''Hardware'' nn.1-50, DC Comics-Milestone, New York, 1993-1997</ref>.
{{Citazione|Questa è una grande opportunità di soddisfare al meglio i nostri fan attraverso piattaforme e mezzi di intrattenimento di vario tipo...La Warner Bros. possiede personaggi amati e conosciuti a livello mondiale, dai super eroi dell'universo DC ai personaggi d'animazione di Hanna Barbera a cui si aggiunge il nostro catalogo di prodotti d'intrattenimento composto da oltre 10 mila film e TV Shows e ora la nostra priorità è quella di portare ai nostri fan tutte queste esperienze e personaggi con mezzi e stimolanti idee innovative.|Pamela Lifford}}
Nel 2018, a seguito del completamento della fusione tra Time Warner e [[AT&T]], Pamela Lifford viene nominata presidente del Warner Bros. Global Brands Experiences e, consequenzialmente, di DC Entertainment. Le sue capacità decisionali sono molto ampie in quanto deve rispondere delle sue strategie direttamente al CEO della Corporation ovvero Kevin Tsujihara, anche se poi è una libertà illusoria in quanto sono le linee programmatiche del gruppo a dettare le sue decisioni sulla DC Entertainment. Tali decioni sono dettate dai profitti piuttosto che dagli effetti creativi e per raggiungere tale scopo la Lifford deve creare sinergie tra vari brand, strutture multimediali, merchandising, tutti elementi che hanno forti ripercussioni sui piani editoriali della ''DC Comics''. La Lifford è entrata a far parte della Compagnia solo nel 2016 ma quello che interessa la diregenza sono i suoi 12 anni di esperienza alla Walt Disney Company dove è arrivata a essere nominata Vice Presidente Esecutivo. Ora ha il compito di sviluppare sinergie tra i diversi franchise e proprietà intellettuali della WarnerMedia,Turner, HBO, DC Entertainment, alcune divisioni multimediali di AT&T, e i prodotti Warner Bros. sviluppati per la vendita diretta sul Mercato<ref name="pam">{{cita news|lingua=en|url=http://www.thewrap.com/pam-lifford-president-warner-bros-global-brands-experiences/|titolo=Pamela Lifford named President of Warner Bros. Global Brands and Experiences|accesso=26 ottobre 2019}}</ref> Il suo insediamento rafforza inizialmente la posizione di Jim Lee e Dan DiDio al timone di DC Comics,<ref name="pam" /> per poi dar adito a diversi atti radicali: nel 2019, infatti, viene varato un progetto di ''rebranding'' che porta alla chiusura dell'etichetta Vertigo (le cui pubblicazioni vengono trasferite su DC Black Label), seguita dalle neonate DC Ink, DC Zoom e The Killing Zone (progetto voluto da Geoff Johns e poi abortito).<ref name="pam2">{{cita news|lingua=en|url=http://www.ign.com/articles/2019/06/21/dc-comics-vertigo-ending-canceled-sandman-fables-swamp-thing|titolo=DC Comics to end the Vertigo imprint, consolidate entire publishing line|accesso=27 ottobre 2019}}</ref> Il 21 febbraio 2020 viene inoltre annunciato il sollevamento di Dan DiDio dai suoi incarichi di ''publisher'', principalmente come frutto di opere di ristrutturazione interna della futura [[WarnerMedia]].<ref name="dand">{{cita news|lingua=en|url=http://www.comicbook.com/dc/2020/02/21/dc-comics-co-publisher-dan-didio-exits-company/|titolo=DC Comics Co-Publisher Dan DiDio exits company|accesso=24 febbraio 2020}}</ref> Tra gli ulteriori addii, si segnala una prima rottura con [[Brian Michael Bendis]], i cui titoli precedentemente pubblicati su Jinxworld passano invece a [[Dark Horse Comics]] (il rapporto terminerà tra il 2021 e 2022, dopo un annuale gestione da parte di Bendis della testata ''Justice League'').<ref name="jdhc">{{cita news|lingua=en|autore=David Brooke|url=http://www.aiptcomics.com/2021/08/16/brian-michael-bendis-jinxworld-dark-horse/|titolo=Bendis' Jinxworld headed to Dark Horse Comics|accesso=8 settembre 2021}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://screenrant.com/brian-michael-bendis-justice-league-run-ending-dc/|titolo=Brian Michael Bendis To End Justice League Run in March|sito=ScreenRant|data=2021-12-21|lingua=en|accesso=2022-02-25}}</ref> Altri cambiamenti rilevanti riguardano la distribuzione dei fumetti: nell'estate 2020 si conclude il rapporto tra DC Comics e Diamond Comics Distribution, azienda in possesso di un monopolio ''de facto'' della rete di distribuzione dei ''comics'' nel Nord America;<ref name="ucs">{{cita news|lingua=en|url=https://bleedingcool.com/comics/dc-comics-drops-ucs-comic-distributors-sets-minimum-orders/|titolo=DC Comics drops UCS Comics Distributors for Lunar|accesso=24 ottobre 2020}}</ref> dopo alcune fasi di difficoltà, nel 2021 DC Comics si affida stabilmente alle reti di Lunar Distribution (per il Nord America) e Diamond UK, ramo britannico di Diamond Comics Distribution (per l'oltreoceano), nonché alla Penguin Random (per il mercato delle graphic novel).<ref name="ucs" />
Il secondo decennio degli anni duemila inizia con una forte sofferenza dei Warner Studios ora ridenominati [[Warner Bros. Discovery]] dopo la fusione con il gruppo multimediale Discovery (il cui responsabile e CEO è David Zaslav) e, di cui DC Films è parte<ref name=wbd>{{cita news|url=http://www.deadline.com/2022/10/dc-films-boss-walter-amada-warner-discovery-david-zaslav-1235149111/| titolo=DC Films Boss Walter Amada has departed Studios as Warner Bros. Discovery Finalizes Exit: The Dish| lingua= en | autore= Anthony d'Alessandro | accesso= 20 ottobre 2022}}</ref>. Il [[DC Extended Universe|l'universo cinematografico della DC]] ha nettamente subito a livello di incassi (ma anche di critica i genere) risppetto alla Walt Disney Company e i suoi [[Marvel Studios]], almeno dal primo decennio degli anni 2000 in poi<ref name=wbd/>. Anche in questo caso, come è accaduto con Dan DiDio e altri editor la colpa viene sommariamente data a Walter Aamada a capo dei DC Films dal 2018 e un contratto in scadenza nel 2023<ref name=wbd/>. L'ultimo adattamento cinematografico di cui è produttore esecutivo è il film su Black Adam (storica nemesi di Shazam!), l'altro progetto su cui era al lavoro ovvero un film su [[Batgirl]] viene cancellato momentaneamente. Inoltre non giovano i suoi rapporti tumultuosi con Henry Cavill e altri imprecisati attori dei cast dei film DC<ref name=wbd/>. La nuova era multimediale della DC Comics si apre con la nomina al suo posto di [[Dan Lin]], ufficialmente in carica dall'ottobre 2022, produttore dei Lego Movie uno dei maggiori successi Warner dell'ultimo decennio e di [[It (film 2017)|It: Chapter One]] il film horror record di incassi di tutta la storia cinematografica (fino al 2023). A lui spetta anche il compito di supervisionare progetti multimediali quali film, serie televisive, serie animzione e fumetti correlati che possano poi essere adattati anche sulla piattaforma streaming a pagamento [[HBO Max]] e che di fatto rivaleggino a livello creativo e direttivo con quelli della sua "nemesi" [[Kevin Feige]], leader indiscusso dei Marvel Studios<ref name=wbd/>. L'incarico di Lin dura solo un paio di settimane in quanto a fine ottobre viene annunciata la chiusura dei DC Films per essere sostituita dai DC Studios, diretti da [[James Gunn (regista)|James Gunn]] e Peter Safran. Quest'ultimo dichiara che uno dei primi obiettivi del gruppo è di espandere i propri servizi streaming a pagamento quali Discovery+ e HBO Max sfruttando l'enorme potenziale del catalogo Warner Bros. e di Discovery. James Gunn e la stessa divisione editoriale ''DC Comics'' hanno questo compito. Inizia un periodo di ristrutturazione e revisione del gruppo destinato a durare fino al 2024.
 
== Pubblicazioni ==
Nel [[1994]], il redattore [[Andy Helfer]] viene incaricato di rivitalizzare l'etichetta [[Piranha Press]]<ref name=les238>{{cita | Les Daniels | pp.238-239}}</ref>. Creata originariamente negli anni ottanta è uno degli imprint più sperimentali della DC che però ha riscosso finora poco successo<ref name=les238/>. Nell'ambito del progetto di diversificazione avviato dal presidente Khan, Helfer deve rinnovare l'etichetta e rivolgersi ad un pubblico nuovo<ref name=les238/>. La prima decisione è quella di cambiare il nome e creare una nuova etichetta chiamata [[Paradox Press]] che ha lo scopo dichiarato di pubblicare fumetti (anche) per chi non legge fumetti<ref name=les238/>. Le pubblicazioni rientrano in tre categorie: i "Factoid Books" che si ispirano a leggende urbane, biografie di personaggi famosi e teorie complottistiche, la "Fictional Line" che pubblica opere di scrittori e artisti famosi che sviluppano tematiche finora poco toccate dai comics e "Raccolte di opere già edite" che vanno dal ''Gregory'' di [[Marc Hempel]] al [[manga]] [[Gon (manga)|Gon]] di [[Masashi Tanaka]]<ref name=les238/>. La linea dei Factoid Books ha un discreto successo ed il suo titolo di punta è ''The Big Book of...'', composto da una serie di volumi in bianco e nero in formato graphic novel<ref name=les238/>. L'impostazione della pagina prevede una griglia di nove pannelli che riesca a racchiudere una singola storia<ref name=les238/>. Ogni volume affronta un particolare tema e vi partecipano artisti famosi da Dick Giordano a Joe Orlando<ref name=les238/>. Nell'ambito delle opere "fictional" la prima ad essere pubblicata è la miniserie [[Brooklyn Dreams]] di [[Jean Marc DeMatteis]], parzialmente autobiografica, alla quale fa seguito la prima opera definita ''Paradox Mistery''<ref name=les238/> e dal titolo ''La Pacifica'' di [[Joel Rose]], [[Amos Poe]] e [[Tayyar Ozkan]]. Ma le pubblicazioni di maggior successo dell'etichetta rimangono [[A History Of Violence: A Small Town Killing]], opera a cui si ispira l'[[A History of Violence|omonimo]] film di [[David Cronenberg]] e ''Road to Perdition'', graphic novel di [[Max Allan Collins]] da cui è stato tratto il film [[Era mio padre]] con [[Tom Hanks]] e [[Paul Newman]]<ref name=les238/>. Le ultime opere originali ad essere pubblicate dalla Paradox sono la miniserie ''The Remarkable Worlds of Professor Phineas B. Fuddle'', miniserie di Boaz e Erez Yakin (pubblicata nel 2000)<ref>Boaz Yakin (testi) e Erez Yakin (disegni), ''The Remarkable Worlds of Professor Phineas B.Fuddle'', DC Comics-Paradox Press, New York, 2000</ref>, e ''On The Road to Perdition'' di M.A.Collins e J.L.Garcia Lopez, miniserie che si ricollega alla storia ''Road to Perdition''. L'ultimo albo esce nel 2004 e segna la fine dell'imprint. Le opere saranno però in parte inglobate e riproposte nel catalogo Vertigo.
=== Etichette DC Entertainment ===
==== Etichette attive ====
Si presenta di seguito l'elenco di etichette e linee rientranti nella divisione editoriale DC Entertainment attive al febbraio 2022:<ref>{{Cita web|url=https://www.hollywoodreporter.com/movies/movie-features/dc-closing-down-vertigo-imprints-1220225/|titolo=DC to Replace ‘Vertigo’ and Other Publishing Imprints with Age Rating Labels|autore=Graeme McMillan|sito=The Hollywood Reporter|data=2019-06-21|lingua=en|accesso=2022-02-28}}</ref>
 
* '''DC''' (1936-): si tratta della linea editoriale principale della casa statunitense, il cui universo narrativo include la quasi totalità delle testate supereroistiche DC nonché alcune produzioni Vertigo e Wildstorm. L'universo narrativo di questa linea, avviato nel 1936, è stato soggetto a due [[reboot (mass media)|reboot]]: prima nel 1986 (con ''[[Crisi sulle Terre infinite]]''), quindi nel 2011 (con [[Flashpoint (fumetto)|''Flashpoint'']]). L'attuale ''continuity'' narrativa è quella stabilita dall'evento [[Rinascita (DC Comics)|''Rinascita'']] (2016), che ha recuperato la ''continuity'' Post-Crisi.<ref>{{Cita web|url=https://www.dccomics.com/blog/2021/09/10/unlocking-the-history-of-the-multiverse|titolo=Unlocking the History of the Multiverse|sito=DC|data=2021-09-10|lingua=en|accesso=2022-02-28}}</ref> La linea ha dato alla luce anche trasposizioni di serie televisive non canoniche (tra tutte, ''[[Arrow (serie televisiva)|Arrow]]'' e ''[[The Flash (serie televisiva)|The Flash]]''), serie videoludiche (''[[Mortal Kombat]]'') e serie animate (''[[He-Man]]'').<ref name="p319" /> Dal febbraio 2010, l'autore [[Jim Lee]] è ''Chief Creative Officer'' per DC.<ref>{{Cita web|url=https://www.dccomics.com/talent/jim-lee|titolo=Jim Lee|sito=DC|data=2012-03-04|lingua=en|accesso=2022-02-28}}</ref>
===== Acquisizione dei Wildstorm Studios (1998) =====
* '''DC Black Label''' (2018-): fondata da Lee, DiDio e [[Mark Doyle]], il marchio pubblica miniserie e storie autoconclusive realizzate da autori conclamati del fumetto supereroistico, esternamente alla ''continuity'' DC.<ref>{{Cita web|url=https://www.dccomics.com/blog/2018/03/08/dc-launches-new-publishing-imprint-dc-black-label|titolo=DC LAUNCHES NEW PUBLISHING IMPRINT DC BLACK LABEL|sito=DC|data=2018-03-08|lingua=en|accesso=2022-02-28}}</ref> L'etichetta ha raccolto nel proprio ventaglio di offerta anche diversi lavori precedentemene pubblicati da Vertigo.
* '''DC Graphic Novels for Kids''' (2020-) e '''DC Graphic Novels for Young Adults''' (2020-): marchi nati dalle ceneri di DC Zoom e DC Ink, si incentrano sulle pubblicazione di storie ''one-shot'' rispettivamente per lettori dagli 8 ai 12 anni e per lettori dai 13 ai 18 anni.<ref name=":0">{{Cita web|url=https://bookriot.com/dc-graphic-novels-for-kids/|titolo=Spotlight On: DC Graphic Novels for Kids and Young Adults|autore=S. W. Sondheimer|sito=BOOK RIOT|data=2020-02-07|lingua=en|accesso=2022-02-28}}</ref>
* '''Wonder Comics''' (2019-): nato su iniziativa di [[Brian Michael Bendis]], il marchio pubblica storie interne alla ''continuity'' narrativa DC, prendendo per protagonisti individui di giovane età. Tra i personaggi di punta del marchiio si ricordano la [[Young Justice]] e la creazione originale [[Naomi (fumetto)|Naomi]].
* '''Young Animal''' (2016-): avviata in collaborazione con il musicista e autore [[Gerard Way]], l'etichetta di focalizza sulla narrativa dei ''freak'' e di tematiche ad essa correlate, con espliciti richiami alla letteratura fumettistica degli anni novanta.<ref>{{Cita web|url=https://www.dccomics.com/blog/2016/04/07/gerard-way-introduces-%E2%80%9Cdcs-young-animal%E2%80%9D-imprint-during-surprise-appearance-at|titolo=GERARD WAY INTRODUCES “DC'S YOUNG ANIMAL” IMPRINT DURING SURPRISE APPEARANCE AT EMERALD CITY COMICON|sito=DC|data=2016-04-07|lingua=en|accesso=2022-02-28}}</ref> Tra le principali pubblicazioni, si ricordano quelle sulla [[Doom Patrol]] e su [[Shade, the Changing Man]].
* '''Terra M''' (2020-): annunciata nel 2018 e avviata nel 2020, l'etichetta è una ripresa del marchio Milestone, attivo dal 1993 al 1997.<ref>{{Cita web|url=https://www.fumettologica.it/2020/08/milestone-dc-comics-fumetti/|titolo=Il ritorno dei fumetti Milestone|autore=Redazione|sito=Fumettologica|data=2020-08-23|lingua=it-IT|accesso=2022-02-28}}</ref>
* '''DC Horror''' (2021-): avviata con la pubblicazione della miniserie ''The Conjuring: The Lover'', l'etichetta si propone di distribuire storie a tema ''horror'' che coinvolgano autori estranei al genere supereroistico, con lo scopo di creare una sinergia multimediale con i prodotti cinematografici targati [[WarnerMedia]].<ref name="horr">{{cita news|lingua=en|autore=Rich Johnston|url=https://bleedingcool.com/comics/dc-launches-new-horror-imprint-called-dc-horror-for-the-conjuring/|titolo=DC launches new horror imprint|accesso=23 aprile 2021}}</ref>
* '''Terra Uno''' (2010-): etichetta incentrata sulla pubblicazione di [[graphic novel]] a tema supereroistico, le quali storie vengono ambientate su Terra-Uno, e sono quindi parte del multiverso narrativo DC.<ref>{{Cita web|url=https://www.howtolovecomics.com/2020/04/22/dc-comics-earth-one-graphic-novels/|titolo=Your Guide to DC Comics' Earth One Graphic Novels|sito=How To Love Comics|data=2020-04-22|lingua=en-AU|accesso=2022-02-28}}</ref>
* '''MAD''' (1953-): marchio che dà alle stampe ''[[Mad Magazine]]'', periodico a sfondo umoristico. Nel 2018, la numerazione è stata azzerata per dare avvio a una nuova serie regolare.<ref>AA.VV. (testi e disegni), ''Mad Magazine'' n.1, DC Comics, Burbank, giugno 2018</ref>
* '''Vertigo''' (1993-2020, 2024-): marchio nato con l'intento di creare un nuovo spazio di raccolta per i lettori adulti. Ha ospitato diverse produzioni autoriali non-''mainstream'', tra le quali si distinguono ''Swamp Thing'', ''Doom Patrol'' e ''Sandman''. Il marchio è stato chiuso, non senza polemiche, nel 2020, con l'intento di far confluire la maggior parte delle opere in Black Label.<ref>{{Cita web|url=https://www.theverge.com/2019/6/21/18701446/dc-comics-vertigo-shutting-down-reorganization-dc-kids-black-label|titolo=DC is shutting down Vertigo label, will brand comics by age-appropriateness|autore=Andrew Liptak|sito=The Verge|data=2019-06-21|lingua=en|accesso=2022-03-01}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.polygon.com/2019/6/21/18700918/dc-comics-vertigo-shutting-down-black-label|titolo=DC Comics is shuttering the Vertigo Comics imprint|autore=Susana Polo|sito=Polygon|data=2019-06-21|lingua=en|accesso=2022-03-01}}</ref>. Nell'ottobre 2024 viene annunciato che l'etichetta Vertigo verrà riaperta.
 
==== Etichette non attive ====
Il 27 agosto 1998<ref name=roadjl/>, la ''DC Comics'' (grazie alle trattative imbastite da Paul Levitz) riesce ad acquisire uno dei brand di maggior successo dell'editoria indipendente degli anni novanta<ref name=roadjl>George Khoury in ''Image Founder: Jim Lee'', in ''Image Comics: The Road to Indipendence'', TwoMorrows Publishing, Raleigh (North Carolina), giugno 2007, pp.46-61</ref>. Si tratta dei [[Wildstorm|Wildstorm Studios]] di [[Jim Lee]], una delle colonne portanti della ''Image'' dal 1992 al 1998<ref name=roadjl/>. La ''Wildstorm'' ha venduto in pochi anni decine di milione di copie dei suoi albi e ha in catalogo titoli di grande successo quali ''WildC.A.T.S.'' e ''Gen 13'' e innumerovoli altri personaggi divenuti particolarmente famosi nel decennio<ref name=les258>{{cita | Les Daniels | pp.258-259}}</ref>. Oltre a questi possiede ''imprint'' dedicati alle opere ''creator owned'' (cioè di proprietà degli autori) e vanta collaborazioni tra alcuni dei nomi più importanti del panorama fumettistico statunitense<ref name=les258/>. Jim Lee mantiene la direzione editoriale dei suoi studios, quindi (inizialmente) slegati dalle politiche della DC e allo stesso tempo si dedica al rilancio dei più importanti personaggi del ''DC Universe'' quali Batman, Superman e la Justice League. Grazie all'acquisizione degli studios la DC si ritrova a pubblicare alcune delle opere più importanti del periodo tra le quali [[Authority (fumetto)|Authority]] di [[Warren Ellis]] (dal maggio 1999), che propone un supergruppo in chiave revisionista e non incline al ''politically correct''<ref name=les258/>, [[Danger Girl]] di J.Scott Campbell e [[Astro City]] di [[Kurt Busiek]] (tramite l'etichetta Homage)<ref name=les258/>. Oltre ad aumentare la diversificazione e qualità del materiale proposto aumentano anche le vendite dei supereroi classici, rivitalizzati dai disegni di Jim Lee e dei suoi collaboratori.
* '''All-Star DC''' (2005-inattivo): marchio nato con l'iniziativa di proporre un'alternativa all'etichetta [[Ultimate Marvel]],<ref>{{Cita web|url=https://www.lospaziobianco.it/all-star-superman/|titolo=“All-Star Superman” di Grant Morrison e Frank Quitely: un supereroe fuori dal tempo|autore=Paolo Garrone|sito=Lo Spazio Bianco|data=2010-03-01|lingua=it-IT|accesso=2022-03-01}}</ref> è stato lanciato con l'acclamata miniserie ''All-Star Superman'', alla quale ha fatto seguito ''All-Star Batman & Robin'', rimasta però inconclusa. Benché fossero stati annunciati altri progetti nel corso del 2006 (su Wonder Woman, su Batgirl e su Lanterna Verde), l'etichettà è al 2022 inattiva.
* '''Amalgam Comics''' (1996-1997): etichetta nata su iniziativa congiunta di DC Comics e Marvel Comics, ha ospitati storie su personaggi ibridi nati dall'unione delle icone DC e Marvel.
* '''DC Focus''' (2004-2005): etichetta incentrata sul racconto di personaggi dotati di superpoteri non appartenenti alla letteratura supereroistica ''mainstream''.<ref>{{Cita web|url=https://comicvine.gamespot.com/focus/4010-1245/|titolo=Focus (Publisher)|sito=Comic Vine|lingua=en|accesso=2022-03-01}}</ref>
* '''DC Ink''' (2018-2019) e '''DC Zoom''' (2018-2019): etichette nate per ospitare la narrativa fumettistica per il pubblico di 8-12 anni (Ink) e 13-18 anni (Zoom).<ref>{{Cita web|url=https://www.dccomics.com/blog/2018/02/05/dc-reveals-new-young-adult-and-middle-grade-imprints-dc-ink-dc-zoom|titolo=DC Reveals New Young Adult and Middle Grade Imprints: DC Ink & DC Zoom|sito=DC|data=2018-02-05|lingua=en|accesso=2022-03-01}}</ref> Sono poi confluite in Graphic Novels for Kids e for Young Adults.<ref name=":0" /> DC Ink ha debuttato con ''Mera: Tidebreaker'', e ha concluso le proprie pubblicazioni con ''Batman: Nightwalker'';<ref name="dc8">''DC Previews'' n.8, DC Comics, Burbank, dicembre 2018, pp.1-3</ref><ref name="dc13">''DC Previews'' n.13, DC Comics, Burbank, maggio 2019, p.4</ref> DC Zoom ha invece esordito con ''Super Sons Book One: The Polarshield Project''.<ref name="dc8" />
* '''Helix''' (1996-1998): marchio nato sull'onda del successo di Vertigo, con l'intento di ospitare storie a tema fantascientifico.<ref name="ac96" /> Tra le pubblicazioni di maggior rilievo, si distinguono ''Bloody Mary'' di Garth Ennis e ''Transmetropolitan'' di Warren Ellis. L'etichetta è stata vittima della crisi finanziaria di fine anni novanta dell'industria del fumetto, come conseguenza della bolla speculativa.<ref name="ac96" />
* '''Impact Comics''' (1991-1993): marchio nato per ospitare i personaggi di ''[[Red Circle Comics]]'' (testata registrata sotto [[Archie Comics]]). La prima pubblicazione, ''The Crusaders'' (1992), fu seguita da ''Crucible'' (1993), le cui scarse vendite portarono alla chiusura anticipata dell'etichetta.
* '''Johnny DC''' (2004-2012): marchio nato sulla scia del progetto fumettistico su ''[[Looney Tunes]]'' (1994), con l'intento di ospitare le trasposizioni letterarie delle serie animate targate Warner Bros.; tra le tante miniserie, Johnny DC ha dato vita a ''Batman Strikes'' (trasposizione di ''[[The Batman (serie animata)|The Batman]]'') e ''Tiny Titans'' (trasposizione di [[Teen Titans (serie animata)|''Teen Titans'']]). La testata ha chiuso nel contesto di una prima ristrutturazione editoriale di DC Entertainment.
* '''Minx''' (2007-2008): progetto lanciato per reclutare nuovi lettori tra il pubblico ''young adult'' femminile, fu lanciato con ''The Plain Janes''.<ref>{{Cita news|lingua=en|nome=George Gene|cognome=Gustines|url=https://www.nytimes.com/2006/11/25/arts/design/25minx.html|titolo=For Graphic Novels, a New Frontier: Teenage Girls|pubblicazione=The New York Times|data=2006-11-25|accesso=2022-03-01}}</ref> L'etichetta ha sofferto difficoltà nell'ambito della distribuzione presso il mercato diretto, e fu pertanto cancellata anticipatamente.
* '''Paradox Press''' (1994-2001): marchio nato dalla ridenominazione di Piranha Press, la sua linea editoriale era tripartita nei ''Factoid Books'', nella ''Fictional Line'' e nelle graphic novel. Paradox si è principalmente distinto per la ristampa di [[Gon (manga)|''Gon'']].
* '''Piranha Press''' (1987-1994): etichetta nata sulla scia dell'entusiasmo per il fumetto indipendente e d'autore, ha fatto da impalcatura embrionale per progetti rinomati come Vertigo.<ref name="ac89" />
* '''Tangent Comics''' (1998-inattivo): marchio incentrato sull'Universo Tangent, un universo supereroistico alternativo ideato da [[Dan Jurgens]].<ref>{{Cita web|url=https://www.cbr.com/jurgens-talks-tangent-supermans-reign/|titolo=Jurgens Talks "Tangent: Superman's Reign"|sito=CBR|data=2008-01-08|lingua=en|accesso=2022-03-01}}</ref> Dopo la pubblicazione di 18 storie ''one-shot'' entro il 2000, i personaggi di Tangent Comics hanno fatto la loro apparizione in eventi canonici dell'universo DC quali ''[[Crisi infinita]]'', ''Ion'' e ''Countdown a Crisi finale''.<ref>{{Cita web|url=https://www.cbr.com/jms-circles-the-dc-universe-in-red/|titolo=JMS Circles the DC Universe in Red|sito=CBR|data=2009-05-26|lingua=en|accesso=2022-03-01}}</ref>
* '''Wildstorm''' (1998-2010): marchio nato a seguito dell'acquisizione di [[WildStorm]], etichetta nata nel 1992 sotto Image Comics. In aggiunta alle pubblicazioni originali Wildstorm, il marchio ha ospitato anche le testate di America's Best Comics, Cliffhanger Comics e Homage Comics, orientate sulla linea ''creator-owned''.
* '''Zuda Comics''' (2007-2010): progetto digitale nato per ospitare ''webtoon'' originali, creando competizioni virtuali per ottenere anche stampe in versione cartacea.
 
=== Pubblicazione italiana ===
All'interno dell'ascquisizione degli studios di Jim Lee rientra anche l'etichetta [[America's Best Comics]] di [[Alan Moore]] (che ne faceva parte)<ref name=les258/> e che quindi ritorna a lavorare per la DC dopo il periodo d'oro degli anni ottanta in cui ha pubblicato per l'editore alcune delle opere più importanti della storia del fumetto<ref name=dc217/>. Dal 1999 l'autore britannico comincia a lanciare diversi nuovi progetti con i quali decide omaggiare alcuni generi letterari dell'epoca vittoriana, i racconti dei [[Pulp magazine]] e i fumetti della [[Silver Age]]<ref name=les258/>. Da queste premesse nasce[[La Lega degli Straordinari Gentlemen]], un supergruppo formato da personaggi quali il [[Capitano Nemo]] e l'[[Uomo Invisibile]] in azione nell'[[epoca vittoriana]], [[Tom Strong]], un omaggio ai personaggi pulp quali [[Doc Savage]] ma anche una ripresa di elementi classici del genere supereroistico<ref name=les258/>. A questi si aggiunge [[Promethea]] (dall'agosto 1999 all'aprile 2005)<ref>Alan Moore e AA.VV. (testi-disegni), ''Promethea'' nn.1-32, DC Comics-America's Best Comics, New York, 1999-2005</ref>, una rivisitazione di [[Wonder Woman]] con maggior attenzione al mondo esoterico e alla storia della magia<ref name=les258/>. L'etichetta propone altro materiale di successo quale il poliziesco ''Top Ten'', in cui un distretto di polizia deve gestire una città popolata da supereroi (o ''super citizens'' in originale), e varie miniserie ''spin-off'' di Tom Strong<ref name=les258/>. La serie di maggior impatto della ''ABC'' rimane ''La Lega degli Straordinari Gentlemen'' che gode anche di un adattamento cinematografico del 2003 con [[Sean Connery]] dal titolo [[La leggenda degli uomini straordinari]]<ref name=les258/>.
 
I maggiori successi della Wildstorm (come imprint della ''DC Comics'') sono i fumetti pubblicati su licenza (o ''Licensed Comics'' in originale)<ref name=alex335>{{cita | Cowsill & Irvine | pp.286-335}}</ref>. Tra il 2000 e il 2001 viene lanciata una linea di fumetti ispirati all'universo di [[Star Trek]] con miniserie che prendono spunto dalle varie serie televisive a partire dalla serie classica sino a ''Star Trek: Voyager''. A partire dal [[2006]] in seguito ad un accordo con la [[New Line Cinema]] escono le serie di genere horror tratte dalle saghe cinematografiche ''A Nightmare on Elm Street'', ''Friday the 13th'' e ''The Texas Chainsaw Massacre''<ref name=alex335/>. Tra queste la pubblicazione di maggior successo (e quella più attesa dai fan del genere)<ref name=alex335/> è la miniserie ''Freddy vs. Jason vs. Ash'' che vede l'incontro/scontro di tre icone del cinema horror degli anni ottanta<ref name=alex335/>. La realizzazione è resa possibile grazie ad un ''inter-company crossover'' con la [[Dynamite Entertianment]] che detiene i diritti dei personaggi della trilogia [[Evil Dead]] di [[Sam Raimi]] tra cui quello di [[Ash Williams]]<ref name=alex335/>. La Wildstorm si espande anche nel campo delle serie a fumetti ispirate ai videogiochi più famosi. Grazie a questa iniziativa la ''DC Comics'' pubblica due delle sue serie di maggior successo degli anni duemila<ref name=alex335/>. La prima è [[World of Warcraft]], serie del 2008 scritta da Walter Simonsons e ispirata all'omonimo videogioco. Il successo è tale che la pubblicazione viene trasformata da miniserie di 6 numeri a serie regolare<ref name=alex335/>. La seconda esce nello stesso anno ed è uno dei maggior successi della ''DC Comics'' del periodo<ref name=alex335/>. Si tratta della serie [[Gears of War]] ispirata al videogioco creato dalla ''Epic Games'' per la console [[Xbox 360]]<ref name=alex335/>. La sceneggiatura adrenalinica di [[Joshua Ortega]] e i disegni ispirati di [[Liam Sharp]] riescono a catturare le atmosfere del videogame<ref name=alex335/> e il primo numero vende oltre 400 mila copie (un record per il 2008)<ref name=alex335/>. Le vendite sono favorite anche dal tipo di distribuzione, infatti la serie viene venduta non solo tramite le fumetterie ma anche nella catena Blockbuster e nei negozi di videogiochi<ref name=alex335/>. Tra le altre pubblicazioni su licenza dell'imprint di Jim Lee vi sono varie miniserie su [[Resident Evil]] (pubblicate fino al 2009), la miniserie [[Dante's Inferno]] del 2010 basata sull'omonimo videogioco, le miniserie dedicate alle serie d'animazione [[Robotech]] e [[Thundercats]] e all'anime giapponese [[Ninja Scroll]]. A queste si aggiungono quelle dedicate a due delle serie televisive di maggior successo degli anni duemila, cioè [[Supernatural (serie televisiva)|Supernatural]] della [[The CW|CW]] e [[Fringe]], creata da [[J.J. Abrams]].
 
=== Gli anni duemila (2000-2009) ===
 
Il nuovo decennio vede il succedersi di tre presidenti passando dalla fine della gestione Khan al periodo di Paul Levitz (2003-2008) fino ad arrivare alla nomina di Diane Nelson nel 2009. Dopo un periodo di stabilità che durava da fine anni settanta la DC affronta quindi un periodo di transizione. A livello globale l'occidente individua un nuovo nemico nel terrorismo e nella crisi economica<ref name=dcp293/>. Gli Stati Uniti si trovano ad affrontare una lunga guerra e la speranza di una pace mondiale diventa utopia. Queste incertezze si trasferisono anche nei fumetti che assumono un tono più cupo e riflettono le incertezze della società<ref name=dcp293/>. La DC torna a parlare di guerra e le sue drammatiche conseguenze nei suoi fumetti<ref name=dcp293/>. Emblematica è la saga denominata ''World War III'' (cioè ''Terza Guerra Mondiale'') che vede [[Black Adam]] come nemesi dei supereroi DC<ref name=dcp293/>. Anche la capitale Washington viene invasa dalle Amazzoni nella saga ''Amazon Attacks''. Tornano tra l'altro i fumetti di guerra con gli albi ''War Story'' e ''Haunted Tank'' (ambientato nel conflitto del Golfo) per la Vertigo e una miniserie sul Sergente Rock di Billy Tucci<ref name=dcp293/>.
 
In questa decade assumono un ruolo fondamemtale gli autori e tra questi Grant Morrison, Geoff Johns, Mark Waid e Jim Lee<ref name=dcp293/>. A loro si devono alcune delle storie di maggior successo dell'editore, grazie alle quali si arriva (anche se per brevi periodi) a superare le vendite della rivale Marvel Comics. Aumenta anche l'importanza delle raccolte delle serie a fumetti in volumi cartonati o brossurati da destinare al circuito librario e al mercato diretto<ref name=dcp293/>. Le raccolte della serie del Sandman di Gaiman in versione ''absolute edition'' rimangono per anni in testa alle classifiche di vendita del New York Times<ref name=dcp293/>. Il processo di sdoganamento del fumetto verso un pubblico di ogni età ed estrazione (iniziato dal trio Khan-Levitz-Giordano a inizi anni ottanta) ha raggiunto il suo obiettivo<ref name=dcp293/>.
 
==== La fine della gestione Khan ====
 
Il 6 febbraio 2002 viene annunciato che il presidente Jenette Khan, in carica da 21 anni (e da 26 come redattore capo), lascia il suo ruolo<ref name=jkout>{{cita news|url=http://www.comicbookresources.com/?page=article&id=840|titolo=DC Comics President Jenette Khan to step down|lingua=en|accesso=22 settembre 2014}}</ref>. Il comunicato ufficiale porta la firma di Barry M.Meyer (Presidente della Warner Bros) e sottolinea l'importanza della Khan nel trasformare la DC in una industria editoriale multimediale che tocca ogni aspetto dell'entertainment<ref name=jkout/>. Durante la sua gestione sono usciti dieci blockbuster cinenatografici da adattamenti di fumetti DC e diverse serie televisive live-action e d'animazione che hanno allargato enormemente la popolarità dei personaggi a fumetti<ref name=jkout/>. Viene anche menzionato il lavoro di ristrutturazione editoriale che ha portato alla creazione di nuove etichette editoriali quali la [[Vertigo]] e la acquisizione dei Wildstorm Studios di Jim Lee<ref name=jkout/>. Anche Jenette Khan rilascia delle dichiarazioni ufficiali in cui parla della sua esperienza alla DC come una parte fondamentale della sua vita e dice di aver raggiunto quasi tutti gli obbiettivi che si era fissata quando prese le redini dell'azienda e che ora vede come la sua famiglia<ref name=jkout/>. Puntualizza inoltre il ruolo fondamentale svolto (da lei e i suoi collaboratori) nell'aver trasformato il medium fumettistico in una forma d'arte riconosciuta e accettata da un pubblico di ogni età (soprattutto i lettori adulti)<ref name=jkout/>. Da queste dichiarazioni (e quelle successive) non traspare mai chiaramente se la Khan è stata messa da parte dalle nuove politiche dirigenziali del gruppo Warner Bros (di cui la ''DC Comics'' è solo una divisione) oppure siano state scelte di natura personale e professionale della stessa Jenette<ref name=jkout/>.
 
Il bilancio della gestione Khan risulta difficile in quanto copre un periodo di oltre 25 anni. Si passa dalla disastrosa gestione di fine anni settanta (che coincide con la ''Implosione DC'' del 1978) per arrivare alla pubblicazione dell'albo più venduto della storia della ''DC Comics'' (e del fumetto) nel 1993 (cioè quello della morte di Superman). A questo si aggiunge il rinnovamento dei personaggi DC con la saga ''Crisi sulle Terre Infinite'' del 1986 e la fiducia data agli artisti britannici quali Alan Moore, Grant Morrison e Neil Gaiman<ref name=les224/>. Questi autori costituiscono l'epicentro della British Invasion e del movimento revisionista del fumetto che porta il medium a nuovi livelli d'eccellenza<ref name=les224/>. La stessa Khan, tramite la redattrice Karen Berger si impegna a creare fumetti diretti esplicitamente ad un pubblico adulto e la linea [[Vertigo]] rimane una delle eredità più longeve di questa politica editoriale<ref name=les224/>. Non bisogna però sottovalutare l'importanza data da Jenette alla diffusione in altri media quali cinema e televisione. Emblematici rimangono i 4 lungometraggi di Superman con Christopher Reeve e i film di Batman di Tim Burton, i primi a proporre un Batman degno del suo appellativo di Cavaliere Oscuro. La serie animata televisiva del 1992 (''Batman: the Animated Series'') e il successo di pubblico e critica ricevuti sono un landmark per qualsiasi adattamento futuro di un personaggio a fumetti. Il periodo di presidenza Khan è legato indissolubilmente al personaggio di Superman che viene sfruttato (forse eccessivamente) per cercare di trainare l'intero parco testate dell'editore<ref name=les236>{{cita | Les Daniels | pp.236-237}}</ref><ref name=les252>{{cita | Les Daniels | pp.252-253}}</ref>. Nel 1986 vengono riscritte le origini del personaggio da Byrne, nel 1989 viene lanciato uno show televisivo su Superboy della durata di 100 episodi (nonostante non esistesse più un Superboy/Clark Kent a livello fumettistico dal 1986), nel 1993 Superman muore e viene lanciata una serie televisiva sulla [[ABC (Stati Uniti d'America)|ABC]]<ref name=les218/> per poi arrivare alla resurrezione di Superman e al suo matrimonio con Lois Lane che però viene anticipato da una puntata della serie televisiva e poi realizzato anche nei fumetti<ref name=les252/>. Nel [[2001]] esce la show televisivo [[Smallville (serie televisiva)|Smallville]] che vede un giovane Clark alle prese con il manifestarsi dei suoi superpoteri durante i turbamenti e le difficoltà dell'adolescenza. La serie ha un incredibile successo e viene riconfermato per dieci stagioni<ref name=les262>{{cita | Les Daniels | pp.262-263}}</ref>.
 
==== Le ultime scelte di Jenette Khan (2000-2002) ====
 
Gli anni duemila si aprono negli [[USA]] con le elezioni presidenziali e la DC decide di eleggere un suo presidente fittizio degli Stati Uniti, il quale estenderà la sua influenza su tutte le serie supereroistiche dell'editore<ref name=dcp293>{{cita | Cowsill & Irvine | pp.293-307}}</ref>. La scelta è azzardata e ricade sul supercriminale [[Lex Luthor]] che grazie alla sua ricchezza, influenza e capacità di manipolazione arriva a sedersi nell'ufficio ovale della [[Casa Bianca]]<ref name=dcp293/>. Nella realtà viene invece eletto [[George W.Bush]]. In questi ultimi tre anni viene inoltre dato il via ad un ritorno o aggiornamento di alcuni personaggi classici, nel rispetto della loro continuity precedente. L'esempio più ecclatante e di successo è il ritorno di Oliver Queen come Green Arrow in una nuova serie scritta dal regista [[Kevin Smith]]<ref name=dcp293/>. Non si tratta di un reboot del personaggio che era morto in un albo del [[1995]] ma è lo stesso Oliver che si scopre essere stato resuscitato dal suo amico Hal Jordan. Si tenta anche un rilancio dei Nuovi Dei di [[Jack Kirby]]. La nuova serie su Apokolips e Genesis viene affidata a [[Walter Simonson]] che sviluppa una storia in continuity con l'epopea del Re dei comics<ref name=dcp293/>. Il tipo di approccio con il quale si cerca di rinvigorire i personaggi classici (inseriti nell'universo DC post-Crisis) continuerà anche nella gestione di Paul Levitz ma verrà poi bruscamente interrotta nel 2011 con il reboot dell'intero parco testate DC. Il 2002 vede l'uscita di due delle più famose, premiate e longeve serie Vertigo e cioè [[Fables]] di Bill Willingham e [[Y:The Last Man]] di [[Brian Vaughan]] alle quali si aggiunge [[The Filth]] di Grant Morrison, una delle sue opere più bizzarre<ref name=dcp293/>. In un periodo caratterizzato dai venti di guerra successivi all'[[11 settembre 2001]], la DC decide di pubblicare un ciclo di storie a fumetti ambientate nella seconda guerra mondiale ma che rifuggono ogni enfasi nazionalistica o celebrazione eroica per puntare invece l'indice sulla crudeltà e disumanizzazione di ogni tipo di azione militare<ref name=dcp293/>. L'autore che realizza questi albi intitolati ''War Story'' è l'irlandese [[Garth Ennis]].
 
L'eredità della Khan rimane nella forza creativa lasciata agli autori e artisti che lavorano per la DC. Questo permetterà l'aprirsi di un nuovo decennio ricco di opere premiate dalla critica e dal pubblico<ref name=dcp293/>. Si parte dalla saga ''Hush'' di Batman disegnata da Jim Lee per arrivare al Superman (''All-Star'') di Morrison e le continue nuove proposte della linea Vertigo di Karen Berger<ref name=dcp293/>. Una delle ultime scommesse di Jenette è l'autore Geoff Johns, che nel 1999 ottiene la sua prima serie regolare dal titolo ''Stars and S.T.R.I.P.E.''<ref>Geoff Johns (testi), Lee Moder e Dan Davis (disegni), ''Stars and S.T.R.I.P.E.'' n.0 e nn.1-14, DC Comics, New York, luglio 1999 - dicembre 2000</ref>. Questo giovane scrittore diviene responsabile del rilancio definitivo dei personaggi storici Lanterna Verde e Flash (con un'operazione simile a quella operata da Smith su Green Arrow) proponendosi come autore di punta della casa editrice sia a livello di vendite che come consulente creativo<ref name=dcp293/>.
 
==== La presidenza di Paul Levitz (2002-2009) ====
 
Paul Levitz succede a Jenette Khan come presidente della DC nel 2002 e rappresenta un segno di continuità con il passato della casa editrice. La stessa Khan lo aveva assunto giovanissimo a fine anni settanta e da allora ha ricoperto diversi incarichi, da quello di aiuto supervisore, a scrittore, consulente creativo e vice-redattore. Ora si trova ad avere la responsabilità di traghettare la casa editrice nel nuovo secolo e le sfide risiedono nella rinata competitività (commerciale e artistica) della rivale Marvel di [[Joe Quesada]] e nella crescente attenzione delle produzioni cinematografiche verso i personaggi a fumetti.
 
Rispettando quanto avvenuto durante l'ultima fase della gestione Khan, Levitz continua a rinnovare i personaggi nel rispetto della continuity post-Crisis e questo risulta da subito evidente con la miniserie ''Superman:Birthright'' di [[Mark Waid]], la terza serie dedicata ai [[Giovani Titani|Teen Titans]] e il rilancio di [[Hal Jordan]] come Green Lantern (entrambe di Geoff Johns)<ref name=dcp308>{{cita | Cowsill & Irvine | pp.308-317}}</ref>. In queste pubblicazioni si cerca di aggiornare i personaggi ma senza sconvolgere quanto fatto da John Byrne, Marv Wolfman altri autori negli anni ottanta e novanta<ref name=dcp308/>. Allo stesso tempo si accentua un progressivo avvicinamento ad atmosfere più cupe o ''dark'' delle storie DC. Emblematica è l'uscita della miniserie [[Crisi d'identità (DC Comics)|Identity Crisis]] nel 2004 e un prequel all'opera ''Il ritorno del Cavaliere Oscuro'' realizzata da Frank Miller (già autore dell'originale del 1986) con i disegni di Jim Lee. La serie viene intitolata ''All-Star Batman e Robin the Boy Wonder'' e lancia un nuovo imprint denominato ''All-Star Comics'' per cui in seguito uscirà anche l'acclamata serie [[All-Star Superman]] di Grant Morrison. Quest'ultimo autore, insieme a Mark Waid, [[Brad Meltzer]] e Geoff Johns risultano essere fondamentali per le nuove architetture narrative dell'universo DC<ref name=dcp308/>. Uno dei progetti più ambiziosi di Levitz è infatti il sequel della miniserie ''Crisi Sulle Terre Infinite'' (del 1985-1986), con lo scopo esplicito di reintrodurre ufficialmente il multiverso nella continuity DC<ref name=dcp308/>. Il progetto (intitolato ''Infinite Crisis'') viene affidato a Johns e serve da base per il rilancio di diversi personaggi e di una nuova serie sulla ''Justice League'' (partiata nel 2006)<ref name=dcp308/>. A questa nuova Crisis segue poi un terzo capitolo: [[Final Crisis]], scritto da Grant Morrison e visto come capitolo finale di un'ideale trilogia.
 
===== Nuova Dark Age per la DC =====
 
Nei primi anni duemila si torna a parlare di un tono più cupo e pseudo-realistico che caratterizza i supereroi DC (e non solo). Per questo ritorna il termine ''Dark Age'' (o ''Epoca oscura'') dei comics per indicare questo periodo<ref name=dcp308/>. Tra l'altro il cinecomic di maggior successo del decennio si intitola ''The Dark Knight''<ref name=cam/>. Questa ricerca di un maggior realismo, drammaticità e toni cupi non è una tematica nuova, si era già presentata durante la gestione Infantino negli anni settanta per poi raggiungere uno dei suoi apici tra la fine degli anni ottanta e i primi anni novanta. Con la gestione Levitz si ripropongono alcuni degli elementi narrativi della precedente Dark Age fumettistica<ref name=dcp308/>. Uno dei personaggi simbolo di questo mutamento è Batman (sia a livello fumettistico che cinematografico) e in particolare l'intreccio di storie create da Morrison sul Cavaliere Oscuro<ref name=dcp318>{{cita | Cowsill & Irvine | pp.318-339}}</ref>. Nel 2006 su Batman n.655 si introduce il personaggio di [[Damian Wayne]] (figlio di Bruce Wayne), uno degli elementi più destabilizzanti per i canoni delle storie di Batman degli ultimi decenni. A questo segue un progressivo crollo della stabilità narrativa dell'Uomo Pipistrello che porterà alla sua stessa morte nel 2009 durante ''Final Crisis''<ref name=dcp318/><ref>Grant Morrison (testi), JG Jones & AA.VV. (disegni), ''Final Crisis'' n.6, DC Comics, New York, gennaio 2009</ref>. Si ripete quello già successo con Superman a inizio anni novanta durante quella che alcuni canoni definiscono come prima Dark Age dei comics e che vide la morte dell'Uomo d'Acciao. Ma lo spostamento verso atmosfere Dark riguarda tutti i personaggi, a partire dalla crisi di fiducia che colpisce i membri della Jusice League (con la saga ''Identity Crisis'') alla la morte di [[Blue Beetle]] nella serie preludio a ''Infinite Crisis'', lo sterminio degli Nuovi Dei ad opera di [[Jim Starlin]] e l'uscita della saga [[Blackest Night]] nel 2009<ref name=dcp318/>. Quest'ultima è uno dei maggiori successi della DC Comics degli ultimi vent'anni e narra dell'arrivo degli ''Anelli Neri'' dal settore ''666'' della Galassia (in accordo alla sua suddivisione da parte del [[Corpo delle Lanterne Verdi]]). Questi sono in grado di resuscitare i morti, tra i quali vi sono anche supereroi defunti in passato e creano così un [[Corpo delle Lanterne Nere]] (una versione zombi di supereroi e supercriminali)<ref name=dcp318/>. La struttura della storia prevede una miniserie (scritta da Johns), con tie-in con gli albi di personaggi di tutto il ''DC Universe''. Nel primo numero si assiste all'uccisione di personaggi storici quali [[Hawkman]] e [[Hawkgirl]] e nel corso della saga si hanno drammatiche ripercussioni su tutto l'universo dei supereroi DC<ref name=dcp318/>. L'insieme di queste storie definisce la cifra stilistica della DC del primo decennio del nuovo secolo, l'impostazione delle trame viene definita ''dark'' e trova il suo ideale punto di arrivo in ''Final Crisis''<ref name=dcp318/>.
 
===== I successi cinematografici =====
 
Durante la gestione Levitz si ha un notevole aumento delle trasposizioni di fumetti in film cinematografici. In soli 7/8 anni vengono realizzati 9 lungometraggi su personaggi e storie dei comics DC<ref name=cam>{{citanews|url=http://www.boxofficemojo.com/genres/chart/?id=comicbookadaptation.htm&sort=rank&order=ASC&p=.htm|titolo=Classifica dei film tratti dai Comics|lingua=en|accesso=26 febbraio 2015}}</ref>. Siamo nel periodo di esplosione del genere supereroistico al cinema e la DC (legata al gruppo Warner) riesce a cavalcare l'onda con grande successo<ref name=cam/>. Nonostante il proliferare di film della rivale Marvel (dagli [[X-Men (film)|X-Men]] del regista [[Bryan Singer]] all'[[Iron Man (film)|Iron Man]] di [[Robert Downey Jr.]]), è la DC a realizzare (tramite [[Warner Bros]]) il film di maggior incasso di questo periodo (2002-2009). Si tratta di [[Il cavaliere oscuro|Batman: The Dark Knight]] del regista [[Christopher Nolan]]<ref name=cam/>. Il film è il secondo capitolo di una trilogia (diretta interamente da Nolan) che vede come primo capitolo [[Batman Begins]] (del 2005) e [[Il cavaliere oscuro - Il ritorno|Batman: the Dark Knight rises]] (del 2012) come terza parte. A livello del solo mercato domestico (l'incasso nei cinema statunitensi) i film prodotti durante la presidenza Levitz hanno raccolto un cifra superiore un miliardo e trecento milioni di dollari, con un incasso medio per film di circa 152 milioni di dollari (per difetto)<ref name=cam/>.
 
=== DC Entertainment (2009-2015) ===
[[File:DC brands.JPG|thumb|Il logo della DC dal 2005 al 2012]]
Nel corso del [[2008]] la DC ha subito una profonda ristrutturazione per meglio sfruttare le sinergie delle sue proprietà-personaggi a livello mediatico e cercare quindi di contrastare efficacemente il nuovo colosso multimediale di cui fa ora parte la rivale Marvel. Nel settembre [[2009]] la [[Warner Bros.]] (proprietaria della DC Comics) ha deciso di riorganizzare i vertici esecutivi della casa editrice. Dopo le dimissioni di Paul Levitz da presidente (lo è stato per 7 anni dal 2002 al 2009<ref>[http://www.bleedingcool.com/2009/09/09/paul-levitz-to-step-down-from-dc-comics/ http://www.bleedingcool.com/2009/09/09/paul-levitz-to-step-down-from-dc-comics/]</ref>), Diane Nelson è stata nominata a capo della nuova struttura editoriale denominata ''DC Entertainment''<ref>
{{Cita news
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|url = http://www.comicsbeat.com/dc-makes-changes-official-levitz-gone-nelson-in-dc-now-dc-entertainment/
|titolo = DC makes changes official: Levitz gone, Nelson in, DC now DC Entertainment
|pubblicazione = The Beat Comics Culture
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|data = 9 settembre 2009
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|accesso = 13 febbraio 2016
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}}</ref>. Paul Levitz rimane come consulente e sceneggiatore mentre la Nelson lavorerà in collaborazione con Jeff Robinov, presidente della [[Warner Bros Pictures Group]] (la divisione che cura la produzione cinematografica della Warner). L'obiettivo è velocizzare la trasposizione di un fumetto in altri prodotti mediatici quali film, serie televisive o cartoni animati ed integrarli con operazioni di merchandising a livello globale. Non per caso Diane Nelson è stata Vicepresidente esecutivo e responsabile del ''Global brand management'' della Warner Bros. Entertainment per poi passare ad essere presidente della ''Warner Premier''<ref name=Nelson>{{cita news|url=http://www.warnerbros.com/studio/executives/diane-nelson|titolo=Diane Nelson|accesso=5 marzo 2012}}</ref>. In queste funzione ha avuto lo scopo di ottimizzare a livello globale i marchi e le proprietà del gruppo ''Time Warner'' distingundosi particolarmente per la gestione del ''brand'' di [[Harry Potter]]<ref name=Nelson/>. Con la trasformazione da ''DC Comics'' a ''DC Entertainment'' si vuole quindi una compagnia che sfrutti i personaggi e le storie a fumetti per creare prodotti mediatici facilmente riconoscibili e quindi vendibili al grande pubblico. Rispetto a Levitz (che nasce come autore di fumetti), la Nelson ha costruito la sua carriera nel ''Corporate worldwide marketing and planning'' della Warner Bros. e quindi sembra più idonea allo sviluppo delle nuove sinergie e trasposizioni dei fumetti in altri media<ref name=Nelson/>. Finora la gestione di questo passaggio è stato l'anello debole rispetto alla [[Marvel Comics]] che tramite i [[Marvel Studios]] cura direttamente la fase produttiva dei progetti legati ai suoi fumetti. Negli ultimi anni la DC (a parte Superman e Batman) non ha saputo sviluppare un progetto organico ed efficace per produrre e promuovere i suoi personaggi come [[franchise]] cinematografici. Anche per questo motivo la Nelson ha preso la decisione di spostare gli uffici della DC dalla loro sede storica di New York a [[Burbank (contea di Los Angeles)|Burbank]] in [[California]]<ref name=nmb>{{cita news|url=http://www.comicbookresources.com/?page=article&id=48808|titolo=Nelson announces DC Comics move to Burbank from NYC|accesso=22 marzo 2014|lingua=en}}</ref>. La nuova sede è quindi più vicina ed integrata con gli uffici e studios della ''Warner Bros'' ed è ufficialmente operativa da febbraio 2015, mentre il 2014 è dedicato allo spostamento logistico e del personale<ref name=nmb/>.
 
==== [[The New 52]] (2011-2015) ====
Nel 2011, la Nelson e i suoi collaboratori prendono uno decisione che si pone come spartiacque tra la nuova ''DC Entertainment'' e lo storico passato della stessa casa editrice. Si decide infatti il [[Reboot (mass media)|reboot]] dell'intero parco testate dell'universo ''DC'' con tutti i titoli che ripartono dal numero 1<ref name=dc52>''DC Comics: The New 52'' n.1, DC Comics, New York, 2011</ref>. A questo si aggiunge la cancellazione di (quasi) tutta la [[continuity]] precedente per ripresentare quindi i personaggi dalle loro origini, ringiovaniti nell'età e senza decenni di storie passate a cui fare riferimento<ref name=dc52/>. Si propone infatti in maniera più radicale quanto già fatto negli anni ottanta dopo la miniserie-evento ''Crisi sulle Terre Infinite''. In questo caso l'evento scatenante viene descritto nella miniserie [[Flashpoint (fumetto)|Flashpoint]] alla quale segue il lancio di 52 serie tra agosto e settembre 2011, suddivise in 7 categorie quali gli albi ''Justice League'', quelli legati a ''Superman'', quelli per ''Batman'', ''Green Lantern'', la linea horror ''The Dark'', ''The Edge'' per tematiche più violente e mature, e ''Young Justice'' per i teen-heroes.<ref name=dc52/>. Persino serie storiche quali Action Comics, Detective Comics, Batman e Superman ripartono dal primo numero annullando la numerazione originale iniziata tra gli anni trenta e quaranta e mai interrotta<ref name=dc52/>. La nuova linea denominata [[The New 52]] debutta ufficialmente il 31 agosto 2011 con l'uscita dell'albo ''Justice League'' n.1, scritto da Geoff Johns e disegnato Jim Lee<ref name=dc52/>. Il duo Johns-Lee a cui si aggiunge il co-publisher Dan DiDio sono tra i principali artefici del nuovo progetto. Gli obbiettivi sono quelli di modernizzare i personaggi, creare una solida base per il futuro e affidare le serie ''DC'' ai più grandi artisti ed autori<ref name=dc52/>. Queste affermazioni risultano parzialmente vere in quanto abbiamo autori come Johns sui testi della Lega della Giustizia e Aquaman, Brian Azzarello su Wonder Woman, Grant Morrison e George Perez sulle storiche serie di Superman, Scott Snyder su Batman, l'astro nascente [[Jeff Lemire]] su Animal Man e Frankestein, il ritorno di [[Rob Liefeld]] su [[Hawk e Dove]] e quello dell'ex-boss Paul Levitz sulla Legione dei Super-eroi<ref name=dc52/>. Il problema è che la maggior parte delle serie non vanta team creativi altrettanto solidi e il rilancio sembra premiare soprattutto i personaggi già conosciuti cioè Superman, Batman e i membri (nuovi o ex) della Justice League. L'intera operazione non riece a valorizzare ''characters'' meno popolari che anzi sembrano perdere di visibilità con il nuovo branding. Basti vedere il progressivo crollo di vendite di titoli quali [[Grifter]] e [[Stormwatch (fumetto)|Stormwatch]] (provenienti dall'imprint Wildstorm), o di tutti i titoli della linea ''The Dark'' quali ''I,Vampire'', ''Resurrection Man'', ''Demon Knights''. A questo si aggiunge la tiepida accoglienza dei titoli ''Swamp Thing'' e ''Costantine'' (provenienti dall'imprint [[Vertigo]]). L'accoglienza iniziale era comunque stata ottima ma le scelte editoriali e creative non risultano vincenti nel lungo periodo ed entro due anni oltre il 38% dei titoli iniziali chiude per crollo delle vendite. Secondo la politica adottata (che prevede il mantenimento di 52 serie regolari in distribuzione), ogni titolo viene rimpiazzato da uno nuovo ma le nuove proposte (dal 2012) non raggiungono quasi mai un singolo anno di pubblicazione prima della chiusura. Bisogna sottolineare che nonostante i propositi di rinnovamento, nessuna delle 52 serie iniziali presenta dei personaggi o tematiche nuove. Per questo bisogna attendere l'uscita di ''The Ravagers'' (nuovo team ma con personaggi Wiildstorm) e ''Talon'' (spin-off dei titoli di Batman).
 
Dopo soli quattro anni dal reboot del più longevo universo fumettistico, la ''DC'' annuncia la chiusura della linea ''The New 52'' in occasione dello storico trasferimento dell'editore da [[New York]] a [[Burbank (contea di Los Angeles)|Burbank]]. A marzo 2015 vengono chiusi ulteriori 13 titoli delle serie regolari mensili a cui si aggiunge la cancellazione delle tre serie a periodicità settimanale, cioè ''The New 52: Future's End'', ''Earth 2: World's End'' e ''Batman Eternal''<ref name=p316>''Previews'' n.316, Diamond Comic Distributors, Hunt Valley MD, giugno 2015, pp.88-133</ref>. Gli ultimi titoli con il brand ''The New 52'' vengono distribuiti il 1º aprile 2015<ref name=p316/><ref>{{Cita web|url = http://www.polygon.com/2015/3/11/8190297/dc-comics-new-52-dead-|titolo = The New 52 is dead: DC Comics details diverse, character-driven new direction|accesso=28 marzo 2015|sito = Polygon|lingua = en}}</ref>. Tra aprile e maggio esce la miniserie ''Convergence'' che (nella tradizione degli eventi editoriali denominati ''Crisis'') porta una minaccia che sconvolge il multiverso ''DC''<ref name=p316/>. Nel periodo che intercorre tra aprile e giugno tutte le serie regolari vengono sospese e sostituite da miniserie collegate a ''Convergence''.<ref>{{Cita web|url = http://www.comicus.it/index.php/mainmenu-news/item/59313-convergence-didio/59313-convergence-didio|titolo = Comicus - DC Comics: Convergence, anticipazioni di DiDio e primi personaggi|accesso=29 marzo 2015|sito = comicus.it}}</ref><ref>{{Cita web|url = http://www.dccomics.com/blog/2015/03/24/your-guide-to-convergence#|titolo = Your Guide to Convergence|accesso=29 marzo 2015|lingua = en|sito = dccomics.com}}</ref><ref name=p317>''Previews'' n.317, Diamond Comic Distributors, Hunt Valley MD, febbraio 2015, pp.82-123</ref> Questo serve ad aiutare lo spostamento definitivo della sede della ''DC Entetainment'' e per mettere fine al progetto New 52. A giugno si assiste ad un nuovo rilancio dell'universo ''DC'' (il secondo in 5 anni) con 21 nuove serie e miniserie che si aggiungono alle 27 non cancellate prima di ''Convergence'' (considerando le serie canoniche dell'Universo DC)<ref name=p319>AA.VV., ''Previews'' n.319, Diamond Comic Distributors, Hunt Valley MD, aprile 2015, pp.82-129</ref>. Il rilancio avviene con l'uscita di una nuova serie dedicata alla ''Justice League of America'' dell'autore [[Bryan Hitch]] a partire dal 3 giugno 2015<ref name=p319/>. Le restanti 20 nuove pubblicazioni escono entro il 24 dello stesso mese<ref name=p319/>. Anche questo ennesimo tentativo fallisce e a fine 2015, tra i 30 albi più venduti le DC ne piazza solo due e sono entrambi parte della miniserie [[Dark Knight III: The Master Race]] di Brian Azzarello e Frank Miller<ref name=inter>{{cita news|url=http://www.fumettologica.it/2016/01/periodo-interlocutorio-dc-comics-2015|titolo=Il periodo interlocutorio di DC Comics|accesso=27 maggio 2016}}</ref>. Si tratta di un'opera sequel de [[Il ritorno del Cavaliere Oscuro]] e quindi slegata dai progetti editoriali post-Convergence<ref name=inter/>. A questo si aggiunge una significativa perdita di quote del mercato (si passa dal 28,86% del 2014 al 25,74% del 2015) e l'aumento del distacco dalla rivale Marvel<ref>{{cita web|url=http://www.comichron.com/monthlycomicssales/2014.html|titolo=2014 Comic Book Sales Figures|lingua=en|accesso=27 maggio 2016}}</ref>. Geoff Johns (direttore creativo) arriva ad ammettere che con il reboot di tutte le serie (i ''Nuovi 52'' del 2011), i personaggi DC hanno perso progressivamente qualcosa del loro fascino e della mitologia che li circonda<ref name=gf1>Geoff Johns in ''Inside Man'', in ''DC Previews'', DC Comics, Burbank, aprile 2016, p.1</ref>. Anche l'azzardo di rilanciare le serie storiche dal numero 1, non ha dato i risultati sperati<ref name=inter/>. Nel 2016 Johns, Jim Lee e Dan DiDio (triumvirato creativo della DC), vogliono cercare di riparare e lanciare una riorganizzazione della [[continuity]] dell'Universo DC che ne onori la storia decennale<ref name=gf1/>. Il progetto su cui nascerà un nuovo multiverso si chiama ''[[DC Rebirth|Rebirth]]'' (ovvero ''rinascita'')<ref name=gf1/>.
 
==== Linea editoriale ed etichette ====
A partire dal 2011, dopo la miniserie ''[[Flashpoint (fumetto)|Flashpoint]]'', la DC Entertaiment ristruttura l'intero parco testate della sua divisione a fumetti sia per le pubblicazioni DC Comics che per le etichette editoriali (in [[lingua inglese]] ''Imprints'')<ref>''Previews'' n.274, ''DC Direct Currents'', Diamond Comic Distributors, Timonium MD, luglio 2011, pp.66-140</ref>. Le pubblicazioni vengono così suddivise:
* '''DC Comics''': si tratta della linea editoriale principale nella quale confluiscono la maggior parte delle serie supereroistiche, i personaggi dell'etichetta [[Wildstorm Productions]] di Jim Lee e alcuni dei personaggi Vertigo che venivano pubblicati sotto tale etichetta dal 1993 al 2011. Fino ad aprile 2015 la sezione DC Comics conta 52 serie regolari mensili suddivise in gruppi di titoli affini per personaggi, tematiche e target di pubblico. Quindi abbiamo il settore ''Justice League'' che oltre alle due serie ''Justice League'' e ''Justice League International'' presenta alcuni dei supereroi più popolari come Wonder Woman, Aquaman, Flash e molti altri. A questo si aggiungono il gruppo di fumetti legati a Superman e Batman, quelli imperniati su Lanterna Verde, ''The Dark'' dove confluiscono ex-personaggi Vertigo come Swamp Thing, ''The Edge'' (con titoli e personaggi sia dell'universo Wildstorm che DC), ''Young Justice'' che ha come titoli di punta ''Teen Titans'' e ''Legion of Super-heroes''. A partire dal giugno 2015 la linea ''The New 52'' termina e il parco testate costituenti l'Universo DC si raccoglie sotto il brand ''DC Comics''<ref name=p319/>. All'interno della linea rientrano anche alcune pubblicazioni non canoniche o in continuity con L'universo ''DC''<ref name=p319/>. Tra queste abbiamo le serie collegate agli show televisivi della TV via cavo [[The CW|CW]] quali [[The Flash (serie televisiva)|The Flash]] e [[Arrow (serie televisiva)|Arrow]] Nella linea ''DC Comics'' rientrano anche pubblicazioni su licenza tratte da videogiochi (quali le serie su [[Mortal Kombat]]) e la serie ispirata alla TV series d'animazione [[He-Man]]<ref name=p319/>.
* '''DC Comics Collected Editions''': questa sezione pubblica raccolte dei fumetti DC Comics e Vertigo (oltre ad altri imprint ormai chiusi) che spaziano l'intero arco di vita dell'editore dal 1935 ad oggi. I formati usati sono del tipo ''Hardcover'' (con copertina cartonata), ''Deluxe Edition Hardcover'' (un formato più costoso e con un numero di pagine superiore a 300), ''Tradepaperbacks'' (brossurato e più economico, che talvolta presenta storie in bianco e nero)<ref name=p319/>. A questi si aggiunge il formato ''Omnibus'' (cartonato con un alto numero di pagine, oltre 400) e quello ''Absolute'', che ha un formato maggiorato nelle dimensioni, copertina cartonata e raccoglie alcune delle saghe più celebrate da critica e pubblico<ref name=p319/>.
* [[Vertigo]]: si tratta della linea editoriale indirizzata ad un pubblico maturo e attiva dal 1993. Sotto tale etichetta rientrano anche le proposte della defunta ''Paradox Press'' e in genere le serie, miniserie e graphic novel più sperimentali e pubblicate con l'avvertenza ''Mature Readers'' (cioè «per lettori maturi»). Con la gestione di Shelley Bond (subentrata alla fondatrice Karen Berger nel 2011), l'imprint diviene ufficialmente la casa delle produzioni ''creator-owned'' (cioè i cui diritti sono degli autori e non della casa editrice) ma perde alcuni dei suoi titoli storici quali ''Swamp Thing'' e ''Hellblazer'' che rientrano nel brand ''DC Comics''. Sotto la Vertigo si sviluppano anche serie su licenza legate a film cinematografici, quali l'adattamento a fumetti di [[Django Unchained]] di [[Quentin Tarantino]] e gli albi spin-off tratti dal film [[Mad Max: Fury Road]] di [[George Miller (regista)|George Miller]]<ref name=p319/>.
* '''DC Comics Kids''': etichetta dedicata a un pubblico pre-adolescenziale e che traspone in fumetti serie a cartoni animati realizzate sia sui supereroi DC Comics, sia su franchise della Warner Bros. come [[Looney Tunes]] e [[Scooby-Doo]]. Le serie regolari dedicate ai supereroi sono state (tra le altre) ''Green Lantern:The Animated Series'', ''Superman Family Adventures'', ''Young Justice'' e ''Teen Titans Go!''<ref name=p319/>. Da notare che la serie ''Looney Tunes'' è l'unica pubblicazione ''DC'' lanciata negli anni novanta ad essere ancora in pubblicazione.
* ''[[Mad Magazine]]'': rivista satrica, fumettistica e alternativa nata sotto l'editore [[EC Comics]] nel 1952. Continua ad essere pubblicata dalla DC Entertainment nonostante la diversità di contenuto e di genere rispetto ad ogni altro prodotto editoriale proposto dalla casa editrice. Rimane una delle più longeve pubblicazioni ''DC'', avendo superato i 500 numeri pubblicati<ref name=p319/>.
*A queste si aggiunge la linea '''DC Collectibles''' (nata come ''DC Direct'' nel 1998) che si occupa di gestire il merchandising legato ai personaggi e proprietà dell'editore<ref name=p284c>''Previews'' n.284, Diamond Comic Distributors, Timonium MD, maggio 2012, pp.150-154</ref>. I prodotti spaziano da oggetti per collezionisti (quali busti e statue finemente dettagliati, spesso a produzione limitata) a giocattoli (quali le action figures dei vari personaggi)<ref name=p284c/>. Il rebrand dell'imprint avviene a partire da maggio 2012 (con il passaggio da ''DC Direct'' a ''DC Collectibles'') e i primi articoli della nuova linea sono distribuiti presso i comic book shop a partire da agosto dello stesso anno<ref name=p284c/>.
*DC's Young Animal: imprint che debutta a settembre 2016 sotto la supervisione del musicista e scrittore [[Gerard Way]]<ref name=p334>''Previews'' n.334, Diamond Comic Distributors, Hunt Valley MD, luglio 2016, pp.88-89</ref>. A levello editoriale nasce in seguito alla ristrutturazione del parco testate voluta da Geoff Johns, Dan DiDio e Jim Lee e che prende il nome ''Rebirth''. Il manifesto della nuova etichetta è quello di riprendere lo spirito di quelle serie che tra gli anni ottanta e i primi anni novanta hanno portato alla nascita della ''Vertigo''<ref name=p334/>. Come ispirazione si citano opere quali ''Doom Patrol'' e ''Animal Man'' di Grant Morrison e [[Shade, the Changing Man]] di Peter Milligan<ref name=p334/>. Si tratta quindi di rivitalizzare personaggi dell'universo ''DC'' che si prestano alla sperimentazione e ad un approccio alternativo a quello dei comic mainstream<ref name=p334/>. Il debutto avviene con una nuova serie sulla ''Doom Patrol'', scritta da Gerard Way e disegnata da Nick Derington, la data di distribuzione del n.1 è il 14 settembre<ref name=p334/>.
 
== La DC Comics in Italia ==
{{Vedi anche|DC Comics in Italia}}
Il debutto italiano di DC Comics risale al 2 luglio 1939, data di distribuzione del diciannovesimo numero della testata ''[[Albi dell'Audacia]]'', che comincia a dare alle stampe le strisce fumettistiche di Superman (ribattezzato dalla censura italiana Ciclone) realizzate per i quotidiani statunitensi. È solo a partire dal 1954, con l'avvento di [[Arnoldo Mondadori Editore|Mondadori Editore]] nell'industria fumettistica, che viene dato spazio anche alle testate regolari di Superman (noto in questo frangente come Nembo Kid), in aggiunta a storie inedite di Batman, Flash, Wonder Woman, la Justice League e Superboy. Dopo aver trascorso gli anni settanta tra le mani di tre diversi editori ([[Williams Inteuropa]], [[Editrice Cenisio]] e [[Editoriale Corno]]), DC Comics abbandona temporaneamente il mercato italiano negli anni ottanta, a causa di una crisi collettiva del genere supereroistico. A partire dal 1988 la casa editrice torna in Italia grazie a [[Rizzoli]], per poi passare nel 1990 a [[Comic Art]] e [[Play Media Company|Play Press]], che manterranno la gestione fino al 2006. Fino al 2011 le pubblicazioni DC Comics vengono quindi gestite dalla consociata [[Planeta DeAgostini]]; nel 2012 è quindi la volta di [[RW Edizioni]], attraverso il marchio editoriale Lion Comics. Il 13 gennaio 2020 viene ufficializzata l'acquisizione dei diritti di pubblicazione italiana delle testate DC Comics da parte di [[Panini Comics|Panini]];<ref>{{Cita web|url=https://www.fumettologica.it/2020/01/panini-dc-comics-fumetti/|titolo=Panini è il nuovo editore italiano dei fumetti DC Comics|autore=Redazione|sito=Fumettologica|data=2020-01-13|lingua=it-IT|accesso=2022-03-08}}</ref> attualmente, ad essa si affiancano [[Editrice Il Castoro|Il Castoro]] (detentrice dei diritti sui marchi DC Graphic Novels for Kids e for Young Adults) e [[Editoriale Cosmo]] (detentore dei diritti sulle ''comic strips'' risalenti alla ''Golden Age'' e alla ''Silver Age''.<ref name="cas">{{cita news|url=https://www.lospaziobianco.it/editrice-il-castoro-annunicia-un-accordo-con-dc-comics/| titolo= Editrice Il Castoro annuncia un accordo con DC Comics| accesso= 6 febbraio 2020}}</ref><ref>{{cita web| url= http://editorialecosmo.it/product/product/-5915/| titolo= Superman, le tavole domenicali della Golden Age| accesso= 6 febbraio 2020| urlmorto= sì}}</ref>
La DC Comics debutta in Italia il 2 luglio 1939 su '' Albi dell'Audacia'' n.19 del luglio 1939 per le Edizioni Juventus, con storie di Superman, ''Ciclone'' (italianizzato però in ''Ciclone'' a causa della politica fascista del periodo e da non confondersi con l'omonimo supereroe di [[Carlo Cossio]]). Si tratta però di storie tratte dalle strisce dei quotidiani statunitensi e non quelle prese dagli albi mensili quali ''Action Comics'' e ''Superman''. Nel periodo prebellico (fino al 1940) il personaggio viene pubblicato da diversi editori quali: ''Editore SAEV-Vecchi'', ''Casa Editrice Vittoria'', ''Società Editrice Cremona Nuova''. Nell'immediato dopoguerra i fumetti ''DC'' ritornano ad essere distribuiti grazie alle [[Edizioni Milano]] anche se si tratta ancora di albi ricavati dalle ''strips'' dei quotidiani. Nel [[1954]] è la [[Arnoldo Mondadori Editore|Mondadori]] a rilevare i diritti per i fumetti ''DC'', iniziando un gestione che dura un ventennio. In questo periodo il nome di Superman è all'inizio ancora italianizzato in ''Nembo Kid'' ma negli anni sessanta prende il suo nome originale e gli vengono affiancate serie che prendono diversi personaggi quali Batman, Flash, Superboy, Wonder Woman, la Justice League e molti altri. Inoltre le storie pubblicate sono quelle tratte dalle serie regolari mensili. Negli anni settanta la ''DC'' viene curata da tre editori diversi: [[Williams Inteuropa]], [[Cenisio]], [[Editoriale Corno]]. Nei primi anni ottanta si assiste ad una crisi del mercato supereroistico che porta alla chiusura di tutte le serie sia ''Marvel'' che ''DC''. Il ritorno della ''DC'' avviene nel 1988 grazie alla [[Rizzoli]] a cui fanno seguito la [[Comic Art]] e la [[Play Press]] la cui gestione va dal 1990 al 2006. Dopo la crisi di quest'ultima la DC in Italia passa all'editore spagnolo [[Planeta de Agostini]] con successi altalenanti fino al 2011. Attualmente il principale editore italiano per la ''DC Entertainment'' è la [[RW Edizioni]].
 
== Crisi ed eventi crossover ==
Nel corso degli anni ci sono state in totale 18 differenti case editrici ad occuparsi dell'edizione italiana di albi DC Comics. Ecco l'elenco completo: Edizioni Juventus, Editore Saev-Vecchi, Casa Editrice Vittoria, Società Editrice Cremona Nuova, Edizioni Milano, [[Arnoldo Mondadori Editore|Mondadori]], [[Williams Inteuropa|Williams]], [[Cenisio]], [[Editoriale Corno]], [[Rizzoli]], [[Comic Art]], [[Play Press]], [[Magic Press]], [[Kappa Edizioni]], [[Planeta de Agostini]], [[BAO Publishing]], [[Panini Comics]] e [[RW Edizioni]].
Come tutti i grandi editori di fumetti cerca di sfruttare la popolarità di alcuni personaggi per rilanciarne altri. Anche la DC decide periodicamente di realizzare dei ''[[crossover (fumetto)|crossover]]'', che coinvolgono alcuni, se non tutti, i personaggi pubblicati ogni mese.
 
Durante la [[Golden age (fumetto)|Golden Age]] la DC non adotta lo sviluppo classico dei ''crossover'', che prevede una storia in più parti che inizia su un albo a fumetti per poi proseguire su quello di un altro personaggio. Questo espediente narrativo viene adottato soprattutto nella [[Silver Age]] (introdotto frequentemente sulle serie della rivale Marvel). Per fare incontrare i vari personaggi si utilizza invece una serie apposita intitolata ''[[All-Star Comics]]''. Nei primi due numeri sono presenti storie di personaggi differenti ma a partire dal n. 3 si fonda il primo supergruppo della storia del fumetto: la [[Justice Society of America]]. Si ha così modo di creare vicende a cui partecipano molti personaggi che appaiono su serie differenti o anche che non hanno una testata a loro dedicata.
== Crisis e crossover-evento ==
Come tutti i grandi editori di fumetti si cerca di sfruttare la popolarità di alcuni personaggi per rilanciarne altri. Anche la DC decide periodicamente di realizzare dei ''[[crossover (fumetto)|crossover]]'', che coinvolgono alcuni, se non tutti, i personaggi pubblicati ogni mese.
 
A partire dalla Silver Age si diffonde un particolare tipo di espediente narrativo simile ad un crossover ma che non vede l'incontro di supereroi di diverse serie ma di Terre Parallele (o Multiple). Una minaccia che coinvolge più universi differenti ma coesistenti prende il nome di "''Crisis''" (crisi in [[lingua inglese]])<ref>AA.VV., ''JLA in Crisis Secret Files'' n.1, DC Comics, New York, novembre 1998.</ref>. Tale espediente narrativo porta alla creazione del "Primo Multiverso DC" composto da realtà parallele dove è possibile raccontare le vicende dei personaggi in contesti anche radicalmente differenti. A metà degli anni ottanta con la miniserie ''Crisi sulle Terre infinite'' si mette fine al ''Primo Multiverso DC'' per dare origine ad un nuovo universo coerente e facilmente gestibile a livello narrativo e di continuity. Nasce così un nuovo tipo di evento editoriale definito «''crossover-event''» (o anche «''universe-wide crossover''», o «''company-wide crossover''»), in genere sviluppato su una serie limitata che va ad intrecciarsi con gli albi delle serie regolari (denominati ''tie-in''), aumentando l'interazione, i personaggi e spesso anche le vendite di tutte le pubblicazioni coinvolte. Il primo evento ''Post-Crisis'' di quest tipo è ''Legends'', seguito nei decenni successivi da storie strutturate nello stesso modo e che vengono proposte dalla DC ogni anno.
Durante la [[Golden Age]] la DC non adotta lo sviluppo classico dei ''crossover'', che prevede una storia in più parti che inizia su un albo a fumetti per poi proseguire su quello di un altro personaggio. Questo espediente narrativo viene adottato soprattutto nella [[Silver Age]] (introdotto frequentemente sulle serie della rivale Marvel). Per fare incontrare i vari personaggi si utilizza invece una serie apposita intitolata ''[[All-Star Comics]]''. Nei primi due numeri sono presenti storie di personaggi differenti ma a partire dal n.3 si fonda il primo supergruppo della storia del fumetto: la [[Justice Society of America]]. Si ha così modo di creare vicende a cui partecipano molti personaggi che appaiono su serie differenti o anche che non hanno una testata a loro dedicata.
 
A partire dalla Silver Age si diffonde un particolare tipo di espediente narrativo simile ad un crossover ma che non vede l'incontro di supereroi di diverse serie ma di Terre Parallele (o Multiple). Una minaccia che coinvolge più universi differenti ma coesistenti prende il nome di "''Crisis''" (crisi in [[lingua inglese]])<ref>AA.VV., ''JLA in Crisis Secret Files'' n.1, DC Comics, New York, novembre 1998.</ref>. Tale espediente narrativo porta alla creazione del "Primo Multiverso DC" composto da realtà parallele dove è possibile raccontare le vicende dei personaggi in contesti anche radicalmente differenti. A metà degli anni ottanta con la miniserie ''Crisi sulle Terre infinite'' si mette fine al ''Primo Multiverso DC'' per dare origine ad un nuovo universo coerente e facilmente gestibile a livello narrativo e di continuity. Nasce così un nuovo tipo di evento editoriale definito «''crossover-event''» (o anche «''universe-wide crossover''», o «''company-wide crossover''»), in genere sviluppato su una serie limitata che va ad intrecciarsi con gli albi delle serie regolari (denominati ''tie-in''), aumentando l'interazione i personaggi e spesso anche le vendite di tutte le pubblicazioni coinvolte. Il primo evento ''Post-Crisis'' di quest tipo è ''Legends'', seguito nei decenni successivi da storie strutturate nello stesso modo e che vengono proposte dalla DC ogni anno.
 
Elenco delle principali Crisi e ''crossover-event'' realizzati da questa casa editrice:
* ''[[Crisis on Earth-One and Earth-Two]]'': su [[Justice League of America]] (Volvol. 1) n. 21-22 (agosto-settembre [[1963]]) si incontrano per la prima volta la [[Justice Society of America|JSA]] (primo supergruppo di [[Terra-Due]]) e la [[Justice League of America|JLA]] (primo supergruppo di [[Terra-Uno]]).
* ''[[Crisi sulle Terre multiple]]'': da allora in poi periodicamente (circa con cadenza annuale) i due supergruppi si incontrano per sventare ''Crisi'' che minacciano più Terre parallele. In questo ciclo di storie si mettono le basi per lo sviluppo del primo [[Universo DC|Multiverso DC]].
* ''[[Crisi sulle Terre infinite]]'' n. 1-12 (aprile 1985 - marzo 1986): miniserie che vede la distruzione del primo ''Multiverso''. Dal punto di vista editoriale si vuole semplificare la continuity dei personaggi e delle serie. Dopo il 1985 tutte le storie si svolgono in un unico universo narrativo. Le origini di quasi tutti i personaggi vengono riscritte o comunque aggiornate.
* ''[[Legends]]'' nn. 1-6 (novembre 1986 - aprile [[1987]]): il semidio [[Darkseid]] cerca di screditare i supereroi agli occhi degli altri esseri umani, ma fallisce. Si tratta del primo evento ''post-Crisis'' e coinvolge tutte le principali serie pubblicate. Tutti i supereoisupereroi si trovano a combattere ma questa volta la minaccia non prende il nome editoriale di ''Crisis'' e non vi è nessun accenno a Terre parallele.
* ''[[Millennium (fumetto)|Millennium]]'' n. 1-8 (gennaio-febbraio 1987): la [[Justice League of America]] e gli altri supereroi si trovano a combattere i [[Manhunters]], la razza di androidi creata dai Guardiani di Oa prima di passare al Corpo delle Lanterne Verdi. Lo scopo della miniserie è di stabilire un nuovo background narrativo per la ''[[Green Lantern (fumetto)|Green Lantern]]'' ''Hal Jordan'' nel nuovo contesto post-Crisis.
* ''[[Invasione!]]'' nn. 1-3 ([[1988]]): scritta da [[Keith Giffen]] insieme a [[Bill Mantlo]] (qui al suo primo lavoro per la ''DC''), narra di un attacco alieno alla Terra<ref name=jd255>{{cita |Julian Darius | pp. 255-280}}.</ref>. Si tratta del quarto crossover di questo tipo ma presenta alcune radicali novità<ref name=jd255/>. Innanzitutto si descrive per la prima volta (a livello fumettistico) un'invasione aliena che coinvolge l'intero pianeta e la coralità di tutti i supereroi degni di tale nome<ref name=jd255/>. Non si tratta quindi della solita invasione sventata dal solo Superman o dalla Justice League e che vede gli alieni interessati al solo territorio degli Stati Uniti<ref name=jd255/>. Inoltre introduce il concetto di ''metagene'', per cui i terrestri che hanno (o svilupperanno) superpoteri, lo fanno in virtù di una particolarità del genoma che li rende potenziali supereroi (o meglio ''metaumani'') in condizione di forte stress ambientale o psicologico e che scatena i loro poteri latenti<ref name=jd255/>. Evidente risposta della ''DC'' al concetto di supereroe mutante o [[X-Men|X-Man]] (quindi geneticamente diverso) della ''Marvel''<ref name=jd255/>. All'epoca le serie mutanti dominavano le classifiche di vendita. L'evento ''Invasion!'' contribuisce anche a dare struttura e caratterizzazione alle specie [[extraterrestre|extraterrestri]] dell'universo ''DC'', una base su cui ancora oggi si fondano le minacce cosmiche e le interferenze aliene nei loro albi a fumetti<ref name=jd255/>.
* ''[[Guerra degli dei]]'' n. 1-4 (settembre-dicembre [[1991]]): primo grande evento DC Comics ispirato alla [[mitologia]]. La dea malvagia è [[Circe]] che vuole distruggere Gaea (la madre Terra). Per il suo fine riesce a scatenare un confronto tra il pantheon degli dei greci e quello degli dei romani. La battaglia topica è [[Wonder Woman]] vs. [[Capitan Marvel (DC Comics)|Capitan Marvel]].
* ''[[Armageddon 2001]]'' nn. 1-2 (maggio-ottobre [[1991]]): la storia non si articola con crossover all'interno delle serie regolari ma negli albi con cadenza annuale (''Annuals''). La minaccia consiste nel supercriminale del futuro [[Monarch (fumetti)|Monarch]]. L'importanza del personaggio è data dal fatto che, con il nome [[Hank Hall|Extant]], sarà uno dei protagonisti di ''Zero Hour''. Si tratta del primo universe-wide-crossover che si sviluppa nei numeri annuali (o ''annuals'') e non sulle serie regolari (con albi ''tie-in''). IL successo del progetto porta nei due anni successivi allo sviluppo di una formula simile<ref name=jd333>{{cita | Julius Darius | pp. 333-337}}.</ref>.
* ''[[Eclipso: L'oscurità interiore]]'', esce nel [[1992]] e, come è successo con ''Armageddon'' l'anno precedente, si sviluppa sugli albi annuali con un numero speciale di apertura e uno di chiusura (definiti anche ''bookends'')<ref name=jd333/>. Questi due albi sono scritti da Robert Loren Fleming e Keith Giffen e disegnati da Bart Sears e lo stesso Giffen<ref name=jd333/>. La storia rispolvera un villain secondario come [[Eclipso]] e lo trasforma in un supercriminale dai poteri mistici in grado di scuotere l'intero universo DC<ref name=jd333/>. I suoi poteri sono garantiti da un diamante nero di cui esistono più esemplari, in grado di manipolare e corrompere l'anima dei supereroi<ref name=jd333/>. Si viene quindi a creare un conflitto tra eroi posseduti e coloro che sono liberi dal suo influsso<ref name=jd333/>. Il primo ''The Darkness Within'' n. 1 viene distribuito con una cover speciale con un diamante di plastica nero (anche se l'effettivo colore varia sul porpora) inserito nella copertina, donandole un effetto tridimensionale<ref name=jd333/>. Nei primi anni novanta questo tipo di varianti (o ''gimmicks'') sulle covers sono molto usati e incrementano le vendite. Il crossover su Eclipso è uno dei maggior successi, per eventi di questo tipo, di tutti gli anni novanta<ref name=jd333/>.
* ''[[Linee di sangue (fumetto)|Linee di sangue]]'' (''Bloodlines'' in originale): la storia si dipana nell'arco di 25 albi annuali per poi concludersi con la miniserie di 2 numeri ''Bloodbath'' (dicembre 1993)<ref name=bloodl>AA.VV., ''Bloodlines'' in AA.VV., ''JLA in Crisis Secret Files'' n.1, DC Comics, New York, novembre 1998, pp.40-41</ref>. La Terra viene invasa da alieni parassiti che si nutrono del fluido spianle degli esseri umani<ref name=bloodl/>. Alcuni dei terrestri attaccati sopravvivono e manifestano superpoteri<ref name=bloodl/>. I media li definisce ''New Bloods'' e saranno fondamentali nello sventare la minaccia aliena<ref name=bloodl/>. Lo scopo editoriale è quello di creare nuovi supereroi da inserire nell'universo DC, da qui il nome ''nuovo sangue''. Questo riprende il nome con cui sono stati lanciati i primi supereroi [[Image Comics|Image]] l'anno prima e cioè ''giovane sangue'' (ovvero gli [[Youngblood]])<ref name=jd333/>.
* ''[[Ora zero (fumetto)- Crisi nel tempo|Ora zero]]'' n. 4-0, la numerazione è inversa, (settembre-ottobre [[1995]]): lo scopo degli autori è di dare maggior coerenza e linearità all'Universo narrativo ''post-Crisis''. DopoSi cerca infatti di dissolvere dalla continuity alcune linee temporali alternative e portare a termine quanto era stato pianificato con ''Crisi delle Terre Infinite'' del 1985-1986. La trama si sviluppa intorno ad un delirante Hal Jordan (ora divenuto Parallax) che vuole ricreare una nuova linea temporale. Il tentativo rischia però di distruggere l'intera struttura della realtà e questo lo porta in conflitto con tutti i supereroi DC. Per evitare l'annientamento dello spazio-tempo è necessario il sacrificio di un supereroe dal nome Damage. Da notare che dopo 9 anni si torna ad utilizzare il termine ''Crisis'' (il titolo originale dell'opera è ''Zero Hour: Crisis in Time'').
* ''[[Il Male si scatena]]'' (''Underworld Uleashed'' in originale, novembre-dicembre [[1995]]): si tratta di una miniserie di 3 numeri scritta da Mark Waid e disegnata da Howard Porter<ref>Mark Waid (testi) e Howard Porter (matite), ''Underwold Unleashed'' nn.1-3, DC Comics, New York, 1995</ref>. Ha diversi tie-in con le serie regolari ed è coadiuvata da alcuni albi speciali. Narra dell'arrivo del demone Neron che propone ai supercriminali un aumento dei loro poteri in cambio della loro anima<ref name=under>AA.VV. ''Underworld Unleashed'', in AA.VV., ''JLA in Crisis Secret Files'' n.1, DC Comics, New York, novembre 1998, pp.52-53</ref>. Viene però sconfitto da [[Capitan Marvel (DC Comics)|Capitan Marvel]] che gli offre la sua anima ma questa ha una consapevolezza talmente elevata che il demone ne rimane sopraffatto<ref name=under/>. Si tratta del primo evento editoriale DC che mette al centro la figura del Capitan Marvel originale della Fawcett Comics e ha lo scopo di rilanciare il personaggio. Nello stesso anno esce infatti la serie regolare ''The Power of Shazam'' di [[Jerry Ordway]] con protagonista Billy Batson e il suo potente [[alter ego]].
* ''[[L'ultima notte (fumetto)|L'ultima notte]]'': miniserie di 4 numeri pubblicata nel novembre 1996<ref name=fn>{{cita | JLA in Crisis Secret Files | pp. 54-55}}.</ref>. La Terra è in pericolo per l'arrivo di un'entità cosmica denominata ''Sun-Eater'', il suo fine è nutrirsi delle stelle e ha preso di mira il Sole<ref name=fn/>. Per evitare l'arrivo di una notte eterna e la fine dell'umanità, Hal Jordan si sacrifica utilizzando tutto il suo potere ed energia vitale per ripristinare l'attività del Sole. Si tratta di un atto che redime le sue azioni come Parallax e gli ridona lo stato di eroe<ref name=fn/>.
* ''[[L'ultima notte (fumetto)|L'ultima notte]]'': con l'ultimo sacrificio da vivo di [[Hal Jordan]] per la [[Terra]].
* ''[[Genesi (DC Comics)|Genesi]]'': miniserie di 4 numeri pubblicata nell'ottobre 1997, scritta da John Byrne e disegnata da Ron Wagner e Joe Rubinstein<ref name=jd348>{{cita | Julian Darius | pp. 348-350}}.</ref>. Nonostante venga coinvolto Darkseid e l'intera cosmogonia dell'universo DC, si tratta di uno dei peggiori universe-wide crossover della DC<ref name=jd348/>. Si vuole spiegare l'esistenza dei supereroi grazie all'energia cosmica Godwave, proveniente dai confini dell'universo (la ''Source'')<ref name=jd348/>. La storia contraddice la continuity DC come, ad esempio, la presenza del metagene in diversi esseri umani e vorrebbe la creazione contemporanea di tutti i supereroi<ref name=jd348/>. Tali inesattezza rendono questo crossover inutile e quasi mai citato negli albi DC<ref name=jd348/>.
* ''[[Genesi (DC Comics)|Genesi]]''
* ''[[One Million]]'': miniserie settimanale di 4 numeri pubblicati con data di copertina novembre [[1998]]<ref name=jd239>{{cita | Julian Darius | pp. 239-255}}.</ref>. Viene preceduta da un prologo su ''JLA'' n. 23 (ottobre 1998)<ref name=jd239/>. Viene ideata e scritta da [[Grant Morrison]], allora alle redini di un ciclo di storie di successo sulla serie della ''Justice League''<ref name=jd239/>. In ''DC One Million'' si assiste all'arrivo nel presente di una versione della Lega della Giustizia di un lontano futuro (dall'853°º secolo). Il suo nome è Justice Legion A (''A'' per ''Alpha'')<ref name=jd239/>. Si tratta di un universe-wide crossover dove si hanno però gli albi collegati che presentano il numero di copertina #n. 1000000 (datati novembre 85271) e si ambientano nel futuro, presupponendo che la numerazione rimanga ininterrotta dai giorni nostri fino a quel periodo storico<ref name=jd239/>. Non mancano i tie-in ambientati nel presente, ma l'impatto della saga sulla continuity del DC Universe rimane marginale<ref name=jd239/>.
* ''[[Our Worlds at War]]'': pubblicato tra agosto e ottobre [[2001]] (come date di copertina), è il 15° universe-wide-crossover, ma si tratta del primo che non viene strutturato su una miniserie creata apposta per l'evento<ref name=jd354>{{cita| Julian Darius | pp. 354-359}}.</ref>. Si sviluppa invece partendo dagli albi delle serie regolari di Superman e ha poi ripercussioni anche su molti altri personaggi dell'universo ''DC''. Tra questi bisogna menzionare i membri della ''Superman Family'', Batman, Wonder Woman (che assiste alla distruzione di ''Paradise Island'' e alla morte della madre Hyppolita), Aquaman (apparentemente deceduto), gli [[Young Heroes]] e Impulse<ref name=jd354/>. La storia ruota attorno ad una serie di battaglie in cui sono coinvolti potenti supercriminali quali il figlio di Mongul, Darkseid, Doomsday, Maxima e Lex Luthor<ref name=jd354/>. La storia, dal titolo profetico di ''Mondi in Guerra'', viene concepita e pubblicata nei mesi precedenti gli [[attentati dell'11 settembre 2001]]<ref name=jd354/>. Inoltre nell'albo conclusivo ''Adventures of Superman'' n. 596, distribuito il 12 settembre 2001, le torri gemelle di Metropolis (città specchio di New York nell'universo ''DC'') sono rappresentate molto danneggiate<ref name=jd354/>. La ''DC'' sostiene che si tratta solo di una coincidenza in quanto la storia è stata realizzata mesi prima<ref name=jd354/>.
* ''[[Crisi infinita]]'': miniserie di 7 numeri, scritta da [[Geoff Johns]] (dicembre 2005 - giugno 2006)<ref name=jd186>{{cita | Julian Darius | pp. 186-239}}.</ref>. Viene considerata un sequel di ''Crisi sulle Terre Infinite'' e reintroduce il Multiverso all'interno della continuity<ref name=jd186/>. Si tratta dell'universe-wide crossover più ambizioso mai realizzato in quanto riprende elementi narrativi dell'intera storia dell'universo fumettistico ''DC'' e viene strutturato con numerosi tie-in e miniserie o numeri speciali<ref name=jd186/>. La storia viene infatti preceduta da sei miniserie mensili che ne fanno da prologo e sono collettivamente denominate ''Countdown to Infinite Crisis''<ref name=jd186/>. Ha a sua volta generato numerose serie e miniserie, o cambiato il titolo ad alcune<ref name=jd186/>. Alla fine della saga si sposta di un anno in avanti la continuity delle storie narrate su tutti gli albi mensili (fase denominata ''One Year Later'')<ref name=jd186/>. Quanto poi accaduto in questo lasso di tempo viene raccontato in una serie settimanale denominata ''52'' e pubblicata tra il 10 maggio 2006 e il 2 maggio 2007<ref name=jd186/>. Il numero ''52'' sarà poi ripreso nel rilancio dell'intero Universo DC nel [[2011]] con il progetto [[The New 52]]<ref name=jd186/>.
* ''[[Crisi d'identità (DC Comics)|Crisi d'Identità]]''
* ''[[Crisi finale]]'': miniserie pubblicata nel 2008 e scritta da [[Grant Morrison]]<ref name=dc334>{{cita| Cowsill & Irvine | pp. 334-336}}.</ref>. Si tratta di una delle saghe più ambiziose concepite dall'autore scozzese e mette le basi per la creazione dell'attuale multiverso DC<ref name=dc334/>. La storia inizia con la scoperta del cadavere di [[Orion (DC Comics)|Orion]] (membro dei Nuovi Dei) nel porto di Gotham e vede la Terra cadere preda di Darkseid<ref name=dc334/>. Per mettere fine alla sua minaccia bisognerà radunare un esercito di Superman provenienti da diverse dimensioni parallele<ref name=dc334/>. La storia origina diversi limited-series spin-off sotto il banner ''Final Crisis''<ref name=dc334/>. Da segnalare, in ''Crisi Finale'' n. 3, il ritorno dello storico Flash della Silver Age, ovvero [[Barry Allen]]<ref name=dc334/>. L'interesse suscitato dall'opera sia nella critica che nei lettori rilancia le vendite della casa editrice che porta la DC Comics a dominare il mercato nell'anno successivo (2009)<ref name=dc334/>.
* ''[[Crisi Infinita]]'': miniserie di 7 numeri, scritta da [[Geoff Johns]] (dicembre 2005 - giugno 2006)<ref name=jd186>{{cita | Julian Darius | pp.186-239}}</ref>. Viene considerata un sequel di ''Crisi sulle Terre Infinite'' e reintroduce il Multiverso all'interno della continuity<ref name=jd186/>. Si tratta dell'universe-wide crossover più ambizioso mai realizzato in quanto riprende elementi narrativi dell'intera storia dell'universo fumettistico ''DC'' e viene strutturato con numerosi tie-in e miniserie o numeri speciali<ref name=jd186/>. La storia viene infatti preceduta da sei miniserie mensili che ne fanno da prologo e sono collettivamente denominate ''Countdown to Infinite Crisis''<ref name=jd186/>. Ha a sua volta generato numerose serie e miniserie, o cambiato il titolo ad alcune<ref name=jd186/>. Alla fine della saga si sposta di un anno in avanti la continuity delle storie narrate su tutti gli albi mensili (fase denominata ''One Year Later'')<ref name=jd186/>. Quanto poi accaduto in questo lasso di tempo viene raccontato in una serie settimanale denominata ''52'' e pubblicata tra il 10 maggio 2006 e il 2 maggio 2007<ref name=jd186/>. Il numero ''52'' sarà poi ripreso nel rilancio dell'intero Universo DC nel [[2011]] con il progetto [[The New 52]]<ref name=jd186/>.
* ''[[Dark Knights: Metal]]'': primo universe wide-crossover dell'epoca ''DC Rebirth''<ref name=dm2>''Previews'' n.346, Diamond Comic Distributors, Hunt Valley MD, luglio 2017, pp.78-81</ref>. La storia è stata ideata da Scott Snyder e Greg Capullo, collaboratori per diversi anni sulla serie regolare ''Batman'' durante il periodo ''The New 52''<ref name=dm1>''Previews'' n.345, Diamond Comic Distributors, Hunt Valley MD, giugno 2017, pp.71-73</ref>. Difatti un ruolo cruciale nella saga lo svolge Il Cavaliere Oscuro, al centro di un evento che vede la comparsa di un nuovo Multiverso denominato ''Dark Multiverse''<ref name=dm1/>. Il preludio sono gli albi ''Dark Knights: The Forge'' e ''The Casting'' in uscita rispettivamente a giugno e luglio del 2017<ref name=dm1/>. La miniserie portante dell'evento è ''Dark Knight: Metal'' il cui primo albo debutta il 16 agosto 2017<ref name=dm1/>. Dal "Multiverso Oscuro" arrivano versioni distorte di Batman che minacciano la realtà di ''Terra-0'' e le ripercussioni toccano i principali albi supereroistici della ''DC'' ("tie-in issues")<ref name=dm2/>. La prima è più importante storyline è ''Gotham Resistance'' che si sviluppa sulle serie della Suicide Squad, Nightwing, Teen Titans e Green Arrow<ref name=dm2/>.
* ''[[Crisi finale]]''
 
A questi si possono aggiungere gli incontri/scontri con altre grandi case editrici, come quello con i personaggi della concorrente [[Marvel Comics]] (''[[JLA/Vendicatori]]'').
 
Una collaborazione tra DC e Marvel diede vita all'effimero marchio [[Amalgam Comics|Amalgam]], dove i personaggi delle due case editrici erano fusi gli uni con gli altri dando vita a supereroi che miscelavano poteri e carattere dei vari personaggi.
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
=== Libri ===
* {{cita libro | autore = Les Daniels | titolo = DC Comics: A Celebretionof the World's Favorite Comic Book Heroes | editore = Watson-Gutpill Publications | città = New York | anno = 2003 | cid = Les Daniels}}
* {{cita libro | autore = Alan Cowsill Alan | autore2= Alex Irvine Alex | autore3 = AA.VV. | titolo = DC Comics anno per anno, una storia per immagini | editore = Panini S.p.A. | città = Modena | anno = 2011 | cid = Cowsill & Irvine }}
* {{cita libro | autore = JulianDallas DariusKeith | titoloautore2 = ClassicsAA.VV. on| Infinitetitolo Earths:= TheAmerican JusticeComic LeagueBook andChronicles: DC CrossoverThe Canon1980s | editore = SequartTwoMorrows OrganizationPublishing | città = EdwardsvilleRaleigh (IllinoisNorth Carolina) | anno = 20152013 | lingua = en | cid = JulianThe Darius1980s}}
* {{cita libro | autore = Daniels Les | titolo = DC Comics: A Celebretion of the World's Favorite Comic Book Heroes | editore = Watson-Gutpill Publications | città = New York | anno = 2003 | lingua = en | cid = Les Daniels}}
* {{cita libro | autore = Darius Julian | titolo = Classics on Infinite Earths: The Justice League and DC Crossover Canon | editore = Sequart Organization | città = Edwardsville (Illinois) | anno = 2015 | lingua =en | cid = Julian Darius}}
* {{cita libro | autore = Peyer Tom e AA.VV. | titolo = JLA in Crisis Secret Files | editore = DC Comics | città = New York | anno = 1998 | lingua = en | cid = JLA in Crisis Secret Files}}
*{{cita libro | autore = Sacks Jason | titolo = American Comic Book Chronicles: The 1990s | editore = TwoMorrows Publishing | città = Raleigh (North Carolina) | anno = 2018 | lingua = en | cid = The 1990s}}
 
=== Fumetti ===
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== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:DC Comics}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.dccomics.com/|Sito ufficiale|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.dcuguide.com/|The Unofficial Guide to the DC Universe|lingua=en}}
* {{Isfdb}}
 
{{Time Warner Bros. Discovery}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|DC Comics}}
 
[[Categoria:DC Comics| ]]