Cynara cardunculus: differenze tra le versioni
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{{Tassobox
|nome = Cardo
|immagine = Cynara cardunculus0.jpg
|didascalia = ''Cynara cardunculus''
<!-- CLASSIFICAZIONE -->|regno = [[Plantae]]
|dominio = [[Eukaryota]]
|divisione = [[Magnoliophyta]]
|
|
|
|sottofamiglia = [[Cichorioideae]]
|
|sottotribù = [[Echinopsidinae]]
|genere = [[Cynara]]
|specie = '''C. cardunculus'''
<!-- CLASSIFICAZIONE FILOGENETICA -->|FIL? = x
|regnoFIL = [[Plantae]]
|clade1 = [[Angiosperme]]
|clade2 = [[Mesangiosperme]]
|clade3 = [[Eudicotiledoni]]
|clade4 = [[Eudicotiledoni centrali]]
|clade5 = [[Superasteridi]]
|clade6 = [[Asteridi]]
|clade7 = [[Euasteridi]]
|clade8 = [[Campanulidi]]
|ordineFIL = [[Asterales]]
|famigliaFIL = [[Asteraceae]]
|sottofamigliaFIL = [[Carduoideae]]
|tribùFIL = [[Cardueae]]
|sottotribùFIL = [[Carduinae]]
|genereFIL = [[Cynara]]
|specieFIL = '''C. cardunculus'''
<!-- NOMENCLATURA BINOMIALE -->|biautore = [[Linneo|L.]]
|binome = Cynara cardunculus
|bidata = 1753
<!-- ALTRO -->|sinonimi =
|nomicomuni =
|suddivisione =
|suddivisione_testo =
}}
Il '''cardo''' ('''''Cynara cardunculus''''' <small>[[Linneo|L.]], 1753</small>) è una [[specie]] di [[Plantae|pianta]] [[angiosperma]] [[dicotiledone]] appartenente alla famiglia delle [[Asteraceae]].<ref name=APGIV>{{cita pubblicazione|lingua=en|autore=The Angiosperm Phylogeny Group|titolo= An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV|rivista= Botanical Journal of the Linnean Society |anno=2016 |volume= 181 |numero= 1 |pp= 1-20 |url=https://doi.org/10.1111/boj.12385}}</ref><ref name=KEW>{{cita web|url=http://powo.science.kew.org/taxon/urn:lsid:ipni.org:names:200876-1|titolo=World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW|accesso=3 febbraio 2021}}</ref>
==
Il primo naturalista, in tempi moderni, a usare il vocabolo "Cynara" è stato [[Sébastien Vaillant]] (1669 - 1722). In realtà la parola esisteva già nell'antichità classica (presso i greci e i romani) nella forma ''"Kynara"'' per indicare diverse piante spinose (tipo cardi selvatici non meglio identificati).<ref name=Motta>{{cita|Motta 1960|Vol. 1 - pag. 821}}.</ref> L'epiteto specifico (''cardunculus'') significa "simile a un piccolo cardo".<ref>{{cita web|url=http://www.calflora.net/botanicalnames/pageCA-CH.html|titolo=Botanical names|accesso=7 luglio 2021}}</ref>
Il [[nome scientifico]] della specie è stato definito da Carl von Linné (1707 – 1778), conosciuto anche come [[Linneo]], biologo e scrittore svedese considerato il padre della moderna [[classificazione scientifica]] degli organismi viventi, nella pubblicazione ''"[[Species Plantarum]] - 2: 827"''<ref>{{cita web|url=https://www.biodiversitylibrary.org/page/358848#page/269/mode/1up|titolo=BHL - Biodiversity Heritage Library|accesso=7 luglio 2021}}</ref> del 1753.<ref>{{cita web|url=https://www.ipni.org/n/200876-1|titolo=The International Plant Names Index|accesso=7 luglio 2021}}</ref>
==
[[
[[File:Artichoke Cynara cardunculus Plants 2000px.jpg|upright=0.7|thumb|Le foglie]]
[[File:2008 07 Botanical Garden Meran 71150R0312.jpg|upright=0.7|thumb|Infiorescenza]]
[[File:Artichoke Flower (3919305057).jpg|upright=0.7|thumb|I fiori]]
È una robusta specie [[Sistema Raunkiær#Geofite|emicriptofita]] ("H scap"), cioè una pianta erbacea perenne che affida la propria sopravvivenza, oltre che agli [[achenio|acheni]], a specifiche [[Gemma (botanica)|gemme]] poste a livello della superficie del terreno, portate sulla frazione basale del [[Fusto (botanica)|fusto]] e sui [[rizoma|rizomi]]. L'asse fiorale è eretto, ramificato all'epoca della [[Antesi|fioritura]], robusto, striato in senso longitudinale e fornito di [[foglia|foglie]]. Le altezze variano tra 20 e 250 cm.<ref>{{cita|Pignatti 1982|vol.3 pag.163}}.</ref><ref>{{cita|Strasburger 2007|pag. 860}}.</ref><ref>{{cita|Judd 2007|pag.517}}.</ref><ref name=KJ/><ref name=FS/><ref>{{cita web|url=http://www.efloras.org/florataxon.aspx?flora_id=1&taxon_id=200023811|titolo=eFloras - Flora of China|accesso=1 giugno 2021}}</ref><ref name=Pign2>{{cita|Pignatti 2018|vol.3 pag.961}}.</ref>
In genere sono presenti sia foglie basali che cauline; sono picciolate quelle basali e cauline prossimali, mentre sono sessili quelle cauline distali. Le [[Foglia|foglie]] lungo il [[Glossario botanico#C|caule]] normalmente sono a disposizione alternata. La forma della lamina è [[Glossario botanico#P|pennatosetta]] (1 - 3 lobi profondamente incisi), molto spinosa. Quelle cauline sono progressivamente minori e meno divise. In genere le facce abassiali si presentano da pelose a densamente grigio-tomentose, quelle adassiali possono essere glabre o semplicemente tomentose; raramente la superficie è ghiandolosa. Le [[Glossario botanico#S|stipole]] sono assenti.
Le [[Infiorescenza|infiorescenze]] sono composte da larghi e globosi (o piriformi) [[Fiore delle Asteraceae|capolini]] terminali (l'infiorescenza a [[capolino]] è detta anche ''calatide''). I capolini, [[Glossario botanico#D|discoidi]] e [[Glossario botanico#O|omogamo]], sono formati da un [[Fiore delle Asteraceae|involucro]] a forma da emisferica a ovoide (a volte ristretto distalmente), composto da [[Brattea|brattee]] (o squame) all'interno delle quali un [[Fiore delle Asteraceae|ricettacolo]] fa da base ai fiori (in genere tubulosi). Le brattee disposte in 5 - 8 serie in modo embricato e scalato sono intere ma disuguali: quelle esterne hanno delle forme da lanceolate a largamente ovate a consistenza coriacea, margini interi e appendici apicali allargate (da acute a largamente ottuse o troncate); quelle interne sono scariose; normalmente sono spinose all'apice. Il ricettacolo, da concavo a piatto o convesso, carnoso, è privo di pagliette (è nudo) ma densamente setoso (peli lungamente ispidi) quasi spugnoso. Diametro dell'involucro: 4 – 15 cm.
I fiori sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: [[Glossario botanico#C|calice]] – [[corolla]] – [[androceo]] – [[Gineceo (botanica)|gineceo]]) e [[Glossario botanico#P|pentameri]] (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori, molti, in genere sono tubulosi ([[Glossario botanico#A|actinomorfi]]), [[Glossario botanico#E|ermafroditi]] (bisessuali) e fertili.
*[[Formula fiorale]]:
::: */x '''K''' <math>\infty</math>, ['''C''' (5), '''A''' (5)], '''G''' 2 (infero), achenio<ref>{{cita libro|autore=Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue|titolo=Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico|anno=2007 |editore=Piccin Nuova Libraria|città=Padova |isbn=978-88-299-1824-9|p=520}}</ref>
* Calice: i [[sepalo|sepali]] del [[Fiore delle angiosperme|calice]] sono ridotti ad una coroncina di squame.
* Corolla: il tubo della corolla (cilindrico e molto sottile) alla gola si espande bruscamente verso i 5 lobi lineari. A completa maturità i fiori raggiungono anche gli 8 mm, presentano colore violetto-azzurro di varia tonalità, ma possono anche essere riscontrati mutanti di colore bianco.
* [[Fiore delle angiosperme|Androceo]]: gli [[stame|stami]] sono 5 con filamenti liberi, papillosi e distinti, mentre le [[Antera|antere]] sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo [[Stilo (botanica)|stilo]]. Le antere in genere hanno una forma [[Glossario botanico#S|sagittata]] con base caudata (appendici apicali lunghe e frangiate). Il [[polline]] normalmente è [[Polline#Morfologia|tricolporato]] a forma sferica o schiacciata ai poli.
* [[Fiore delle angiosperme|Gineceo]]: lo stilo è filiforme con due [[Glossario botanico#S|stigmi]] divergenti. Gli stigmi sono lunghi, cilindrici e minutamente papillosi. Il nettario, normalmente posto alla base dello stilo, è assente. L'[[Ovario (botanica)|ovario]] è [[Glossario botanico#I|infero]] [[Glossario botanico#L|uniloculare]] formato da 2 [[Carpello (botanica)|carpelli]]. L'ovulo è unico e [[Glossario botanico#A|anatropo]].
* Fioritura: da giugno ad agosto.
I frutti sono degli [[Achenio|acheni]] con [[Pappo (botanica)|pappo]]. La forma dell'achenio è da più o meno cilindrica a obpiramidale e debolmente angolosa (4 angoli) con superficie glabra ma finemente nervata e di colore grigiastro scuro e screziato. Il [[Frutto|pericarpo]] può essere di tipo [[parenchima]]tico, altrimenti è indurito (lignificato) radialmente. Il [[Glossario botanico#C|carpoforo]] (o carpopodium - il ricettacolo alla base del gineceo) è assente. I pappi, formati da 3 - 7 serie di lunghe setole (quasi peli), piumose e connate basalmente in un anello, decidue o persistenti, sono direttamente inseriti nel pericarpo o [[Glossario botanico#C|connati]] in un anello parenchimatico posto sulla parte apicale dell'achenio. Il peso dei mille acheni può oscillare tra i 15 e i 70 g.
== Biologia ==
* Impollinazione: l'[[impollinazione]] avviene tramite insetti ([[impollinazione entomogama]] tramite farfalle diurne e notturne).
* Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
* Dispersione: i semi cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione [[Glossario botanico#M|mirmecoria]]). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: [[Glossario botanico#Z|zoocoria]]. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.
== Distribuzione e habitat ==
[[File:Cynara cardunculus.jpg|thumb|upright=0.7|Fioritura del ''C.cardunculus'']]
* [[Corologia|Geoelemento]]: il tipo [[Corologia|corologico]] (area di origine) è [[Corologia#Corotipi della flora italiana|"Steno-Mediterraneo"]].
* Distribuzione: in Italia allo stato naturale è una pianta comune e si trova al Centro e al Sud (isole comprese). Fuori dall'Italia è presente nel Mediterraneo Occidentale (compreso il Nord-Africa).<ref name=KEW/>
* Habitat: l'[[habitat]] preferito per queste piante sono i prati, gli incolti e gli orti. ''C. cardunculus'' presenta una spiccata adattabilità all'ambiente [[Mar Mediterraneo|mediterraneo]], la quale si concretizza fondamentalmente in una stagione di crescita, che coincide con il periodo in cui si hanno i maggiori apporti idrici naturali e con l'accumulo nelle [[Radice (botanica)|radici]] di sostanze di riserva, in grado di sostenere la riattivazione vegetativa dopo la [[quiescenza]] estiva.
* Distribuzione altitudinale: sui rilievi, in Italia, queste piante si possono trovare fino a 1.200 {{m s.l.m.}}.
===Fitosociologia===
Per l'areale completo italiano ''Cynara cardunculus'' appartiene alla seguente comunità vegetale:<ref name=Prodromo>{{cita web|url=http://www.prodromo-vegetazione-italia.org/scheda/onopordion-illyrici/495|titolo=Prodromo della vegetazione italiana|accesso=7 luglio 2021}}</ref>
:: Macrotipologia: vegetazione erbacea sinantropica, ruderale e megaforbieti
::: Classe: ''Artemisietea vulgaris'' <small>Lohmeyer, Preising & Tüxen ex Von Rochow, 1951</small>
:::: Ordine: ''Carthametalia lanati'' <small>Brullo in Brullo & Marcenò, 1985</small>
::::: Alleanza: ''Onopordion illyrici'' <small>Oberdorfer, 1954</small>
Descrizione. L'alleanza ''Onopordion illyrici'' è relativa alle comunità nitrofile di emicriptofite spinose, di grossa taglia dei piani bioclimatici temperati mediterranei. Questa alleanza colonizza gli incolti, i margini stradali e le zone di sosta degli animali di allevamento. La distribuzione è relativa ai territori tirrenici e del Mediterraneo orientale. Si trova in Italia centrale, meridionale e nelle Isole.
Specie presenti nell'associazione: ''[[Carduncellus coeruleus]]'', ''[[Carduus macrophalus]]'', ''[[Carthamus lanatus]]'', ''[[Centaurea calcitrapa]]'', ''[[Cirsium echinatus]]'', ''[[Daucus maximus]]'', ''[[Echinops strigosus]]'', ''[[Eryngium campestre]]'', ''[[Phlomis herba-venti]]'', ''[[Nicotiana glauca]]'', ''[[Notobasis syriaca]]'', ''[[Scolymus hispanicus]]'', ''[[Tirimnus leucographus]]'', ''[[Atractylis gummifera]]'', ''Cynara cardunculus'', ''[[Onopordum illyricum]]'' e ''[[Scolymus grandiflorus]]''.
== Tassonomia ==
[[File:Bardassano imbianchimento cardi.jpg|thumb|upright=0.7|Cardo coltivato durante l'imbianchimento.]]
La [[famiglia (tassonomia)|famiglia]] di appartenenza di questa voce ([[Asteraceae]] o [[Compositae]], ''[[nomen conservandum]]'') probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 [[specie]] distribuite su 1.535 [[Genere (tassonomia)|generi]]<ref>{{cita|Judd 2007|pag. 520}}.</ref>, oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti<ref>{{cita|Strasburger 2007|pag. 858}}.</ref> (una delle [[checklist]] più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)<ref>{{cita web|url=http://powo.science.kew.org/taxon/urn:lsid:ipni.org:names:319342-2|titolo=World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW|accesso=18 marzo 2021}}</ref>. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.<ref name=APGIV/> [[Cardueae]] è una delle 4 tribù della sottofamiglia [[Carduoideae]]. La tribù Cardueae a sua volta è suddivisa in 12 [[sottotribù]] (la sottotribù [[Carduinae]] è una di queste).<ref name=KJ>{{cita|Kadereit & Jeffrey 2007|pag. 132}}.</ref><ref name=FS>{{cita|Funk & Susanna 2009|pag. 300}}.</ref><ref name=BARR>{{cita|Barres et al. 2013}}.</ref><ref name=HERR>{{cita|Herrando et al. 2019}}.</ref>
Il genere ''[[Cynara]]'' elenca 10 specie con una distribuzione mediterranea, una delle quali (quella di questa voce) è presente spontaneamente sul territorio italiano.
===Filogenesi===
[[File:Cynara cardunculus MHNT.BOT.2012.10.18.jpg|thumb|''Cynara cardunculus'']]
Il genere di questa pianta è inserito nel gruppo tassonomico della sottotribù [[Carduinae]].<ref name=HERR/> In precedenza provvisoriamente era inserito nel gruppo tassonomico informale "Cynara Group".<ref name=FS/> La posizione filogenetica di questo genere nell'ambito della sottotribù, tra i generi ''[[Ptilostemon]]'' <small>Cass.</small> e ''[[Galactites]]'' <small>Moench</small>, è abbastanza centrale.<ref name=BARR/><ref name=VILA>{{cita|Vilatersana et al. 210}}.</ref>
Il [[numero cromosomico]] di base delle specie di questo gruppo è: 2n = 34.<ref name=KJ/><ref name=Pign2/>
=== Sottospecie e varietà ===
Per questa specie sono indicate le seguenti sottospecie:<ref name=KEW/><ref name=Pign2/>
====Sottospecie ''cardunculus''====
* Nome scientifico: ''Cynara cardunculus'' subsp. ''cardunculus''.
* Descrizione: è la stirpe principale con piante alte 2 - 5 dm; le foglie sono 1-2-pennatosette con segmenti spinosi; il diametro del capolino è di 4 – 5 cm; le brattee involucrali sono spinose e sono lunghe 6 – 9 mm (la porzione apicale cuneata è lunga 22 – 38 mm).
* Fioritura: da giugno ad agosto.
* Distribuzione: si trova comunemente in Italia Centrale e Meridionale fino ad una altitudine di 1.100 {{m s.l.m.}}.
* Geoelemento: il tipo [[Corologia|corologico]] (area di origine) è [[Corologia#Corotipi della flora italiana|Centro e Sud Est Steno-Mediterraneo]].
{{vedi anche|Cynara cardunculus scolymus}}
====Sottospecie ''zingaroensis''====
* Nome scientifico: ''Cynara cardunculus'' subsp. ''zingaroensis'' <small>(Raimondo & Domina) Raimondo & Domina, 2010</small>
* Descrizione: i capolino hanno una forma subcilindrica con diametro di 3 – 6 cm; il colore della corolla è roseo-lillacino.
* Distribuzione: si trovano nella Sicilia nord-occidentale.
====Sottospecie ''scolymus''====
* Nome scientifico: ''Cynara cardunculus'' subsp. ''scolymus'' <small>(L.) Hayek</small>
* Descrizione: è una pianta più grande; le foglie sono lunghe fino a 1 metro con portamento arcuato-patente; il contorno è 1-2-pennatosette o più o meno intere con spine violette; il diametro del capolino è di 8 – 15 cm; le brattee involucrali sono carnose e prive di spine;
* Fioritura: da giugno ad agosto.
* Distribuzione: si trova comunemente in Italia Centrale e Meridionale fino ad una altitudine di 1.100 {{m s.l.m.}}.
* Geoelemento: il tipo [[Corologia|corologico]] (area di origine) è [[Corologia#Corotipi della flora italiana|Steno-Mediterraneo]].
====Sottospecie ''flavescens''====
* Nome scientifico: ''Cynara cardunculus'' subsp. ''flavescens'' <small>Wiklung, 1992</small>
* Descrizione: è simile alla subsp. ''cardunculus'' ma le brattee hanno spine più lunghe (2 – 5 mm) e terminano con un bordo giallo (la porzione apicale cuneata è più breve: 4 – 21 mm).
* Fioritura: da maggio a luglio.
* Distribuzione: si trova nel Mediterraneo Occidentale e raramente in Sicilia fino ad una altitudine di 480 - 500 {{m s.l.m.}}.
* Geoelemento: il tipo [[Corologia|corologico]] (area di origine) è [[Corologia#Corotipi della flora italiana|Ovest Mediterraneo / Atlantico]].
====Altre sottospecie====
Inoltre in questa specie sono stati identificati, con l'ausilio di [[marcatore molecolare|marcatori molecolari]] ([[AFLP]], [[microsatelliti]] e [[transposon display]]), due differenti [[taxon|taxa]] non ancora riconosciuti come validi da altre [[checklist]] (vedi in bibliografia):
* ''C. cardunculus'' var. ''sylvestris'' Lam. ([[cardo selvatico]]) abbondantemente diffusa allo stato spontaneo nel bacino occidentale del mediterraneo.
* ''C. cardunculus'' var. ''altilis'' DC. ([[cardo coltivato]]).
===Sinonimi===
Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:<ref name=KEW/>
{{div col|cols=3}}
* ''Carduus cardunculus'' <small>(L.) Baill.</small>
* ''Carduus cynara'' <small> E.H.L.Krause </small>
* ''Carduus cynaroides'' <small> Lam. </small>
* ''Carduus scolymus'' <small> (L.) Baill. </small>
* ''Chamaepeuce cynaroides'' <small> (Lam.) DC. </small>
* ''Cynara carduncellus'' <small> Willd. ex Steud. </small>
* ''Cynara cardunculus'' var. ''altilis'' <small> DC. </small>
* ''Cynara cardunculus'' var. ''ferocissima'' <small> Lowe </small>
* ''Cynara cardunculus'' var. ''sativa '' <small>Moris </small>
* ''Cynara cardunculus'' var. ''scolymus'' <small> (L.) Benth. </small>
* ''Cynara cardunculus'' subsp. ''scolymus '' <small>(L.) Hegi </small>
* ''Cynara cardunculus'' var. ''sylvestris'' <small> (Lam.) Brot. </small>
* ''Cynara communis '' <small>Lam. </small>
* ''Cynara corsica'' <small> Viv. </small>
* ''Cynara esculenta'' <small> Salisb. </small>
* ''Cynara ferox '' <small>Ten. ex Steud. </small>
* ''Cynara horrida '' <small>Aiton </small>
* ''Cynara hortensis'' <small> Mill. </small>
* ''Cynara humilis'' <small> Viv. </small>
* ''Cynara pygmaea'' <small> Willd. </small>
* ''Cynara scolymus'' <small> L. </small>
* ''Cynara spinosissima'' <small> J.Presl & C.Presl</small>
* ''Cynara sylvestris'' <small> Lam. </small>
* ''Cynaropsis gomerensis'' <small> Kuntze</small>
{{div col end}}
== Usi ==
È una specie ampiamente conosciuta in tutto il bacino del mediterraneo per l'impiego a fini alimentari dell'infiorescenza a capolino (carciofo) e per le sue [[proprietà farmaceutica|proprietà farmaceutiche]], oltre che per l'estrazione di un agente [[Caglio|coagulante]] il [[latte]] per la preparazione di [[formaggio|formaggi]] ovini (noto nella Toscana contadina con il nome dialettale di "presura", ma da non confondersi con il [[caglio (caseificazione)|caglio]] ovino)<ref>{{cita web|url=http://www.etimo.it/?term=presura|titolo=etimologia: presura|accesso=8 febbraio 2011}}</ref>.
Recentemente è aumentato l'interesse per questa specie come fonte di sostanze con proprietà terapeutiche. Esse derivano principalmente dal metabolismo dei fenilpropanoidi e dei flavonoidi, quali: acido clorogenico, acidi di-caffeoilchinici (p.es.: [[cinarina]]), [[acido caffeico]] e [[luteolina]].
L'azione farmacologica principale della cinarina riguarda le sue potenzialità nel:
* limitare la biosintesi di colesterolo;
* inibire l'HIV-integrasi.
La cinarina è una molecola peculiare della specie ''Cynara cardunculus'' L. ed è attualmente in commercio sotto forma di estratti fogliari grezzi, non standardizzati.
== Raccolta meccanizzata ==
Recentemente il cardo trova impiego anche nella filiera energetica. Infatti i semi possono essere utilizzati per la produzione di biodiesel, mentre la biomassa residuale per la produzione di energia termica. Essendo questa una pianta coltivabile in terreni poco fertili e siccitosi, rappresenta un'opportunità di sviluppo anche in ambienti più ostili. Inoltre essendo una coltura poliennale, il cardo permette di ammortizzare la spesa per la preparazione del letto di semina in più anni.
Nell'ambito del progetto Biocard il CRA-ING<ref>{{Cita web|url = http://cra-ing.entecra.it/|titolo = Unità di ricerca per l'ingegneria agraria|accesso = 9 ottobre 2013|dataarchivio = 17 giugno 2013|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20130617153601/http://cra-ing.entecra.it/|urlmorto = sì}}</ref> ha sviluppato un prototipo<ref>{{Cita web|url = http://cra-ing.entecra.it/biomasse/index.php/prototipi-realizzati/32-prototipo-di-testata-per-la-raccolta-del-cardo|titolo = Filmati Prototipo di testata per la raccolta del cardo|urlmorto = sì|accesso = 9 ottobre 2013|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150610221303/http://cra-ing.entecra.it/biomasse/index.php/prototipi-realizzati/32-prototipo-di-testata-per-la-raccolta-del-cardo|dataarchivio = 10 giugno 2015}}</ref>
di testata per mietitrebbiatrice per effettuare in un'unica passata la raccolta del seme e la messa in andana della biomassa lignocellulosica che sarà successivamente raccolta e imballata. Il progetto ''Global process to improve Cynara cardunculus exploitation for energy productions''- Biocard è stato promosso nell'ambito del 6° Programma quadro dell'Unione Europea e ha visto la partecipazione di Istituti di ricerca quali l'Università di Madrid, di Bologna e di Dublino, il CRA-ING (gruppo Panacea<ref>{{Cita web|url = http://www.gruppo-panacea.it/SitoItaliano/Organico.htm|titolo = Link al sito del Gruppo-Panacea|urlmorto = sì}}</ref>), Icp-Csic, Gaiker, Circe, Dtu, Vtt e utilizzatori finali quali Endesa per l'impiego della biomassa lignocellulosica in co-combustione in centrale termoelettrica, e Man B&W per l'utilizzo del biodiesel in motori endotermici.
Il prototipo di raccolta sviluppato dal Cra-Ing unisce i dispositivi di una testata da mais a sei file, nella parte superiore, e quelli di una classica testata da frumento nella parte inferiore. La testata da mais provvede al distacco dei capolini da inviare all'apparato trebbiante della mietitrebbiatrice, la testata da grano opera lo sfalcio, il condizionamento e l'andanatura della biomassa epigea tra le ruote della mietitrebbiatrice. I residui della trebbiatura dei capolini sono a loro volta rilasciati sull'andana, mentre i semi vengono raccolti dalla mietitrebbiatrice.
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* Acquadro A., Lanteri S., Scaglione D., Arens P., Vosman B., Portis E. (2009), ''Genetic mapping and annotation of genomic microsatellites isolated from globe artichoke''. Theoretical and Applied Genetics in press.
* Acquadro A., Falvo S., Mila S., Giuliano Albo A., Comino C., Moglia A., And Lanteri S. (2009), ''Proteomics in globe artichoke: protein extraction and sample complexity reduction by PEG fractionation''. Electrophoresis, 30, 1594-1602. (the first two authors contributed equally to this work)
* Acquadro A., Portis E., Moglia A., Magurno F., Lanteri S. (2006), ''Retrotransposon based S-SAP as a platform for the analysis of genetic variation and linkage in globe artichoke''. Genome 49 (9): 1149-1156
* Acquadro A., Portis E., Lee D., Donini P., Lanteri S. 2005, ''Development and characterisation of microsatellite markers in Cynara cardunculus L., Genome 48 (2)'': 217-225
* Moglia A., Comino C., Portis E., Acquadro A., De Vos R.C.H., Beekwilder J., Lanteri S. (2009), ''Isolation and mapping of a C3'H gene (CYP98A49) from globe artichoke, and its expression upon UV-C stress''. Plant Cell Report. in press.
* Moglia A., Lanteri S., Comino C., Acquadro A., De Vos R.C.H., Beekwilder J. 2008, ''Stress-induced biosynthesis of dicaffeoylquinic acids in globe artichoke''. Journal of Agricultural and Food Chemistry. 56 (18), 8641–8649; DOI: 10.1021/jf801653w
* Mauro R., Portis E., Acquadro A., Lombardo S., Mauromicale G. And Lanteri S. 2008, ''Genetic diversity of globe artichoke landraces from Sicilian small-holdings: implications for evolution and domestication of the species'', Conservation Genetics DOI: 10.1007/s10592-008-9621-2
* Comino C., Hehn A., Moglia A., Menin B., Bourgaud F., Lanteri S., Portis E. 2009, ''The isolation and mapping of a novel hydroxycinnamoyltransferase in the artichoke chlorogenic acid pathway''. BMC Plant Biology 9:30
* Comino C., Lanteri S., Portis E., Acquadro A., Romani A., Hehn A., Larbat R., Bourgaud F. 2007, ''Isolation and functional characterization of a cDNA coding a hydroxycinnamoyltransferase involved in phenylpropanoid biosynthesis in Cynara cardunculus L., BMC Plant Biology 7: 14''
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* {{cita libro|autore=Sandro Pignatti |wkautore=Sandro Pignatti |titolo=Flora d'Italia. |anno=1982 |editore=Edagricole |città=Bologna |ISBN=88-506-2449-2 |cid=Pignatti 1982 }}
* {{cita pubblicazione|url=https://onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1002/tax.12235 |autore=Alfonso Susanna et al. |titolo=The classification of the Compositae: A tribute to Vicki Ann Funk (1947–2019 |rivista=Taxon |data=2020 |volume=69 |numero=4 |pp=807-814 |cid= Susanna et al. 2020}}
* {{cita pubblicazione|url=https://www.researchgate.net/publication/236460110_Reconstructing_the_evolution_and_biogeographic_history_of_tribe_Cardueae_Compositae/link/02e7e519483dc6c092000000/download |autore= Laia Barres et al. |titolo= Reconstructing the Evolution and Biogeograpnic History of Tribe Cardueae (Compositae) |rivista=Botany |data=2013 |volume=100 |numero=5 |pp=1-16 |cid= Barres et al. 2013}}
* {{cita pubblicazione|url=https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S1055790319301277 |autore= Sonia Herrando-Morairaa et al. |titolo= Nuclear and plastid DNA phylogeny of the tribe Cardueae (Compositae) with Hyb-Seq data: A new subtribal classification and a temporal framework for the origin of the tribe and the subtribes |rivista=Molecular Phylogenetics and Evolution |data=2019 |volume=137 |pp=313-332 |cid= Herrando et al. 2019}}
* {{cita libro|autore=Sandro Pignatti |wkautore=Sandro Pignatti |titolo=Flora d'Italia. Seconda edizione. Volume 3 |anno=2018 |editore=Edagricole |città=Bologna |lingua= |pagine=pag. 738-1196 |cid=Pignatti 2018}}
* {{cita libro|Giacomo | Nicolini | Enciclopedia Botanica Motta.| 1960| Federico Motta Editore. | Milano |cid=Motta 1960 }}
== Voci correlate ==
* [[Cardo gobbo di Nizza Monferrato]]
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
*[http://powo.science.kew.org/taxon/urn:lsid:ipni.org:names:200876-1 ''Cynara cardunculus''] Royal Botanic Gardens KEW - Database
{{Portale|botanica}}
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