Vigevanasco: differenze tra le versioni

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Direi "contado" e non "contea" (non c'è mai stato un conte di Vigevano. tanto più che il testo in nota parla di "contado" (https://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/9000932/?view=toponimi&hid=
 
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{{Provincia storica
|nomeCorrente = Vigevanasco (o Contado di Vigevano)
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|paginaBandiera =
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|capitale principale = {{simbolo|Vigevano-Stemma.pngsvg}} [[Vigevano]]
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}}
 
Il '''Vigevanasco''' o '''Contado di Vigevano''' (''Vigevanasch'' in dialetto vigevanasco<ref>{{Cita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani. | Garzanti | Milano | isbn=88-11-30500-4 }}</ref>) era una provincia del [[Ducato di Milano]] con capoluogo la città di [[Vigevano]]. Per oltre due secoli radunò un'importante fetta della [[Lomellina]], raccogliendo l'eredità della lunga vocazione all'autonomia del capoluogo, nel corso della sua storia per diverso tempo libero comune e alleato della [[seconda Lega Lombarda]]<ref>[http://ricerca.gelocal.it/laprovinciapavese/archivio/laprovinciapavese/2004/10/10/PMCPO_PMC02.html Tutta la storia in pillole - la Provincia Pavese]</ref>.
 
== Storia ==
Fu costituito nel [[1532]] su impulso di [[Francesco II Sforza]], ultimo [[Duca di Milano]] ed esponente di [[Sforza|una dinastia]] da sempre profondamente legata alla città, il quale ne aveva fatto richiesta a [[Papa Clemente VII]]. Già nel [[1530]], secondo le medesime modalità, il capoluogo lomellino aveva ottenuto, [[Città d'Italia#Lombardia|primo in Lombardia]], il titolo di città, oltre che dila [[Diocesi di Vigevano|sede vescovile]]. Formato da alcuni comuni della [[Lomellina]] settentrionale, staccati dal Principato di [[Pavia]], il Vigevanasco radunava alcuni dei centri più importanti del territorio in due blocchi tra loro separati: a est il capoluogo [[Vigevano]] con i vicini comuni di [[Cassolnovo]], [[Gravellona Lomellina]], [[Cilavegna]] e [[Gambolò]]; a ovest la cittadina di [[Robbio]] con i comuni di [[Palestro]], [[Confienza]], [[Nicorvo]] e [[Vinzaglio]]<ref>[http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/9000932/?view=toponimi&hid= Contado di Vigevano, 1532 - 1743 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali]</ref>.
 
L’annuncio di questa concessione venne dato al consiglio generale di Vigevano nella seduta del 6 giugno 1531. La formazione effettiva del contado nel 1532 si ebbe accorpando territori già appartenenti alla giurisdizione di Novara (Gravellona, Cassolvecchio, Cassolnuovo e Villanova) e alla giurisdizione di Pavia (Gambolò, Cilavegna, Nicorvo, Palestro, Vinzaglio, Confienza, Robbio e Torrione): queste terre continueranno a pagare i dazi alle città di origine (Colombo 1916). Ma queste terre erano per la maggior parte infeudate, e quindi economicamente già sfruttate dai rispettivi signori che riscuotevano i dazi. Cominciarono da allora lunghissime liti proprio tra questi ultimi e l’amministrazione del contado. La situazione era resa ancor più problematica dalla disposizione di queste terre, a volte inframmezzate da altre appartenenti alla Lomellina, cosicché un contadino per recarsi a vendere le proprie mercanzie doveva pagare un cospicuo numero di dogane (Cardinali 1976).
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Il Vigevanasco, tuttavia, giurò.
 
Nel [[1743]] fu ceduto definitivamente ai [[Casa Savoia|Savoia]] in seguito al [[Trattato di Worms (1743)|Trattato di Worms]], divenendo una [[Provincia di Vigevano|provincia piemontese]]; nel [[1818]] fu aggregato alla [[Provincia di Lomellina]] e con essa nel [[1859]] entrò a far parte della [[provincia di Pavia]], concludendo la plurisecolare autonomia della città di Vigevano e del territorio lomellino che la circonda.
 
Nel 1744 si legge di un ricorso da parte del contado di Vigevano in cui si domanda che nell’amministrazione della giustizia si osservassero le stesse leggi, costituzioni, statuti, ordini e consuetudini che si osservavano prima che passasse sotto il dominio di sua maestà (ASTo, Inventario nº45)