Utente:Cobet.TO/Sandbox: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m disattivazione categorie da pagine di prova (sandbox) |
|||
(65 versioni intermedie di 3 utenti non mostrate) | |||
Riga 12:
Si può dire che in Italia il metodo moderno di TO abbia avuto origine per l’azione di una suora Americana, Madre Francesca Chiara, diplomata a New York come terapista occupazionale che, venuta in convento a Firenze riuscì ad organizzare nel 1948 nel reparto pediatrico Meyer di Firenze una piccola sezione di TO con il provvidenziale entusiasmo e talento della giovane terapista californiana Ann Nicholson. La Nicholson ebbe il merito di divulgare i concetti di terapia occupazionale in molti ospedali in modo competente e qualificato. Di qui in avanti furono molte e diversificate le esperienze e le correnti che si diffusero in Italia ad opera di professionisti, istituzioni e associazioni.
== Aree d'
=== Età evolutiva e adolescenza ===▼
===In Italia===
▲==== Età evolutiva e adolescenza ====
I terapisti occupazionali lavorano con bambini di ogni età e con le loro famiglie<ref>Brogè F.M. (2016), Il Terapista Occupazionale: una preziosa risorsa per il bambino, ma anche per i genitori e per quanti sono implicati nella sua crescita. Giornale Italiano di Terapia Occupazionale, 12(12), 48-55</ref> nei vari contesti (es. [[scuola]]<ref>Taverna L., Tremolada M., Sabattini F., Tosetto B. (2017). Intervenire a scuola. L’ergoterapia a servizio della scrittura. Analisi preliminari di uno studio in prima primaria. Giornale Italiano di Terapia Occupazionale, 12(19), 102-109.</ref>, ambulatorio, [[ospedale]] e [[casa]])<ref>Gruppo AGIRE (2017). Fare e partecipare: il contributo del Terapista Occupazionale all’interno dell’equipe multisciplinare gruppo AGIRE. Poster presentato al XXVI Congresso Nazionale AIRIPA Conegliano 29-30 settembre 2017. Giornale Italiano di Terapia Occupazionale, 12(19), 116-119.</ref><ref>Case-Smith, J. (2010). Occupational Therapy for Children. Maryland Heights, MO: Mosby/Elsevier.</ref>. I TO aiutano i bambini e i loro caregiver ([[familiare assistente]]) nel sviluppare le abilità che consentano loro la partecipazione e il coinvolgimento in occupazioni ed eventi di vita significativi tra cui: nutrirsi, giocare, scrivere<ref>Stefanello S (2017). Sviluppo dei prerequisiti al grafismo: esiti di un intervento di terapia occupazionale rivolto ai bambini dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia. Giornale Italiano di Terapia Occupazionale, 12 (19), 78-81 </ref>, legarsi le scarpe, la [[socializzazione]]<ref>Sessa A., Quadrelli F., Rossini E., De Agostini G. (2016). Il metodo SAS (sviluppo abilità sociali): esperienza pilota con ragazzi autistici in un centro residenziale. Giornale Italiano di Terapia Occupazionale, 12(17), 32-45</ref>, frequentare la scuola, preparare lo zaino, usare le forbici e il righello<ref>Barros, R. M., Silver, E. J., & Stein, R. E. K. (2009). School recess and group classroom behavior. Pediatrics, 123, 431–436. Retrieved March 22, 2011, from http://pediatrics.aappublications.org/cgi/content/abstract/123/2/431</ref><ref>Parham, L. D., & Fazio, L. (2008). Play in occupational therapy for children (2nd ed.) St. Louis, MO: Elsevier</ref>. Clienti con i seguenti disturbi o [[diagnosi]] possono avere beneficio dalla terapia occupazionale: [[disprassia]], [[disordine dello sviluppo della coordinazione]], disturbo della processazione sensoriale <ref>Ayres, A. J. (2005/1976). Sensory integration and the child. Los Angeles: Western Psychological Services.</ref><ref>Smith Roley S., Singer M., Roley A. (2017). Integrazione Sensoriale Ayres® per bambini da 0 a 3 anni. Giornale Italiano di Terapia Occupazionale, 12(19), 54-61.</ref>, [[disturbi specifici di apprendimento]], [[autismo]]<ref>Favaretto S. (2017). L’acquisizione delle abilità sociali nei bambini con disturbi dello spettro autistico: il ruolo della Terapia Occupazionale e l’efficacia degli interventi. Giornale Italiano di Terapia Occupazionale, 12(19), 64-74</ref>, [[disturbo da deficit di attenzione e iperattività]]<ref>Barros, R., Silver, E., & Stein, R. (2009). School recess and group classroom behavior. Pediatrics, 123 (2), 431–436. doi:10.1542/peds.2007-2825</ref><ref>Nakhai S. (2016). Terapia Occupazionale in ADHD: recenti progressi nella ricerca e nella pratica. Giornale Italiano di Terapia Occupazionale. 12(17, 58-63)</ref>.
==== Salute
Secondo l’[[organizzazione mondiale della sanità]], la disabilità correlata alla salute mentale è una delle forme in più rapida crescita<ref>World Health Organization. “Mental Health Atlas 2011”. Retrieved 19 April 2012.</ref>. La salute mentale e l’era del trattamento morale sono state riconosciute come la radice della terapia occupazionale<ref>Brown, C., & Stoffel, V. (2011). Occupational therapy in mental health: A vision for participation. Philadelphia: F. A. Davis.</ref><ref>Scheinholtz, M. (2010). Occupational therapy in mental health: Considerations for advanced practice. Bethesda, MD: AOTA Press.</ref>.
Clienti con le seguenti disabilità psichiatriche possono avere beneficio dalla terapia occupazionale: [[schizofrenia]], [[disturbi del comportamento alimentare]], [[disturbi del sonno]], [[nevrosi]], [[disturbi dell'umore]], [[psicosi]], [[disturbo delirante]], [[disturbi della personalità]], [[disturbo pervasivo dello sviluppo]], [[disturbo del controllo degli impulsi]], [[disturbo ossessivo-compulsivo]], [[alcolismo]]
Come un’area d’intervento, la salute e il benessere può includere nello suo scopo: <ref>AOTA. “Health and Wellness”.</ref> <ref>Brownson, C. A.; Scaffa, M. E. (2001). “Occupational therapy in the promotion of health and the prevention of disease and disability statement”. American Journal of Occupational Therapy. 55 (6): 656–660</ref>▼
<ref>Valente D’Anna M (2015). La Terapia Occupazionale nella dipendenza da Alcol. Giornale Italiano di Terapia Occupazionale, 12(15), 115-123</ref><ref>Möller M, Alippi V (2016). Sfida e speranza allo stesso tempo per la terapia occupazionale al Sud delle Alpi: il progetto dell’implementazione di tre servizi di terapia occupazionale in strutture stazionarie psichiatriche del Ticino. Giornale Italiano di Terapia Occupazionale, 4(16), 62-71</ref>.
===Negli
Oltre agli ambiti di cui sopra, i Terapisti Occupazionali sono inoltre in grado di intervenire con un [[bambino]] che presenta una condizione di [[ipovisione]] o [[cecità]]<ref>Hall Lueck, A., & Dutton, G. N. (2015). Vision and the brain. New York: American Foundation for the Blind.</ref>.
==== Invecchiamento produttivo ====
I terapisti occupazionali lavorano con gli anziani per mantenere l’indipendenza
http://www.cdc.gov/chronicdisease/resources/publications/aag/arthritis.htm</ref><ref>Boutaugh, M. L. (2003). Arthritis Foundation community-based physical activity programs: Effectiveness and implementation issues. Arthritis Care and Research, 49(3), 463–470</ref>, l'[[osteoporosi]] o dopo un esito di [[Ictus]]<ref>Scheer, J. (2007). Stroke recovery and OT: Finding and using the evidence to inform practice. OT Practice. 12(5), 23–25</ref><ref>Barth, R., Kaminetzky, A., & Sabari, J. (2004). Stroke survivors share insight into rehabilitation. OT Practice. 9(22), 23–24.</ref>.I TO permettono agli anziani di vivere a [[casa]] in modo indipendente e sicuro, valutando sia i rischi di caduta sia come queste persone sono efficaci nelle loro case mentre svolgono le attività di vita quotidiana e forniscono a loro e ai familiari modifiche specifiche in merito, ad esempio modificando i compiti che le persone svolgono a casa o l’ambiente domiciliare<ref>Warren, M. "Occupational therapy services for persons with visual impairment" (PDF). Retrieved 19 April 2012</ref>.
==== Riabilitazione degli adulti ====
In seguito a un evento traumatico, cui seguono limitazioni o deficit a carico delle funzioni e delle strutture del corpo, i TO collaborano con le persone direttamente interessate e con coloro che vivono con loro. Nell'ambito dell'[[oncologia]] ad esempio, il TO fornisce metodi per ridurre l’ansia e lo stress e suggerendo strategie di gestione della fatica a persone con il [[neoplasia|cancro]]<ref>Radomski, M.V. (2008). Occupational Therapy for Physical Dysfunction (6 ed.). Baltimore, MD: Lippincott Williams & Wilkins</ref><ref>American Cancer Society. (2009). Breast cancer facts & figures 2009-2010. Atlanta: Author. Retrieved February 9, 2012, from http://www.cancer.org/acs/groups/content/@nho/documents/document/f861009final90809pdf.pdf</ref>. La collaborazione con persone che hanno subito un'[[amputazione]], permette ai TO di istruire loro sia su come indossare, togliere e svolgere la manutenzione degli arti artificiali, sia su come utilizzarti nel modo più efficace possibile durante le attività della vita quotidiana<ref>Radomski, M.V. (2008). Occupational Therapy for Physical Dysfunction (6 ed.). Baltimore, MD: Lippincott Williams & Wilkins</ref>. Nel caso dell'[[autismo]] in età adulta<ref>National Institute of Child Health & Human Development. (2010). Autism spectrum disorders. Retrieved January 31, 2011, from
http://www.nichd.nih.gov/health/topics/asd.cfm</ref><ref>American Occupational Therapy Association. (2010). The scope of occupational therapy services for individuals with an autism spectrum disorder across the life course. American Journal of Occupational Therapy, 64(Suppl.), S125–S136</ref>, un TO promuove relazioni di successo e la partecipazione delle persone nella comunità in modo efficace attraverso l'istruzione e l'intervento sulle abilità sociali<ref>American Occupational Therapy Association. "Autism in Adults"</ref>. Altre condizioni in cui le persone possono trarre benefici da interventi di TO sono ad esempio i seguenti: intervento alla mano<ref>Custer, M. G., Huebner, R. A., & Howell, D. M. (2014). Factors predicting client satisfaction in occupational therapy and rehabilitation. American Journal of Occupational Therapy, 69, 6901290040p1–6901290040p10. http://dx.doi.org/10.5014/ajot.2015.013094</ref><ref>Hand Therapy Certification Commission. (n.d.). Who is a certified hand therapist? Retrieved from https://www.htcc.org/consumer-information/the-cht-credential/who-is-a-cht</ref>, [[cerebrolesione]], [[trauma cranico]]<ref>Altman, I. M., Swick, S., Parrot, D., & Malec, J. F. (2010). Effectiveness of community-based rehabilitation after traumatic brain injury for 489 program completers compared with those precipitously discharged. Archives of Physical Medicine and Rehabilitation, 91, 1697–1704.</ref><ref>Kim, H., & Colantonio, A. (2010). Effectiveness of rehabilitation in enhancing community integration after acute traumatic brain injury: a systematic review. American Journal of Occupational Therapy, 64, 709–719. http://dx.doi.org/10.5014/ajot.2010.09188</ref>, disabilità cognitiva ([[ritardo mentale]])<ref>American Occupational Therapy Association. (2009). Occupational therapy's commitment to non-discrimination and inclusion. American Journal of Occupational Therapy, 63, 819–820. doi:10.5014/ajot.63.6.819.</ref><ref>Verdonschot, M., deWitte, L., Reichrath, W., Buntinx, W., & Curfs, L. (2009). Community participation of people with an intellectual disability: A review of empirical findings. Journal of Intellectual Disability Research, 53(4), 303–318.</ref>, [[disfagia]]<ref>Avery, W. , DuBose, C. M., Ernst-Nguyen, L., Gibbes, F. W., Holm, S. E., Latella, D., & Meriano, C. (2010.) Dysphagia care and related feeding concerns for adults (2nd ed.). Bethesda MD: AOTA Press</ref>.
==== Lavoro
I
==== Salute e benessere ====
▲
== Formazione professionale ==
Riga 95 ⟶ 83:
{{Portale|medicina}}
[[:Categoria:Terapia occupazionale| ]]
|