Martin Bormann: differenze tra le versioni
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{{Carica pubblica
|immagine = Bundesarchiv Bild 146-1968-100-21A, Martin Bormann.jpg
|didascalia =
|carica = [[Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori#Capi politici|Ministro di Partito del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori]]
|mandatoinizio = 30 aprile [[1945]]
|mandatofine = 2 maggio [[1945]]
|carica2 = Capo della Cancelleria del [[Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori]]
|mandatoinizio2 = 12 maggio [[1941]]
|mandatofine2 = 2 maggio [[1945]]
|predecessore2 = [[Rudolf Hess]] <br/> (come vice-Führer)
|successore2 = ''carica abolita''
|carica3 = Segretario personale del [[Führer]]
|mandatoinizio3 = 12 aprile [[1943]]
|mandatofine3 = 30 aprile [[1945]]
|carica4 = [[Reichsleiter]]
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|predecessore = [[Adolf Hitler]] <br/> (come Führer)
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|partito = [[Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori]]
|titolo di studio =
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|professione =
|firma =
}}
{{militare
|Nome = Martin Ludwig Bormann
|Immagine = Bundesarchiv Bild 183-R14128A, Martin Bormann.jpg
|Didascalia = Bormann nel 1934
|Soprannome = "Eminenza Grigia"<ref>{{Cita|McGovern|p. 77|JMG1968}}.</ref>
|Data_di_nascita = 17 giugno [[1900]]
|Nato_a = [[Halberstadt]]
|Data_di_morte = {{Calcola età3|1945|5|2|1900|6|17}}
|Morto_a = [[Berlino]]
|Cause_della_morte = suicidio<ref>Le analisi effettuate sui resti umani identificati come quelli di Bormann fecero emergere la presenza di frammenti di vetro tra le mascelle, suggerendo che la morte potesse essere avvenuta dopo aver ingerito una capsula di cianuro ma la dinamica del decesso non è chiara, in quanto alcuni testimoni dichiararono che Bormann morì per l'esplosione di un carro armato e altri per una scheggia di granata.</ref>
|Luogo_di_sepoltura =
|Etnia =
|Religione =
|Nazione_servita = {{bandiera|DEU 1871-1918|dim=21}} [[Impero tedesco]] <br/> [[File:Flag of Germany.svg|21px]] [[Repubblica di Weimar]] <br/> {{Bandiera|DEU 1933-1945}} [[Germania nazista]]
|Forza_armata = {{simbolo|Kaiserstandarte.svg|21}} [[Deutsches Heer (1871-1919)|Deutsches Heer]] <br/> {{simbolo|Flag of the Iron Division Freikorps.svg|20|bordo}} [[Freikorps Roßbach]] <br/> [[File:Flag of the SA (Sturmabteilung).svg|21px]] [[Sturmabteilung]] <br/> {{SS}}
|Arma =
|Corpo =
|Specialità = [[Artiglieria]] <br/> [[Allgemeine-SS]]
|Unità = 55º Reggimento d'artiglieria campale
|Reparto =
|Anni_di_servizio = 1918 - 1919 <br/> 1927 - 1945
|Grado = [[Obergruppenführer|SS-Obergruppenführer]]
|Ferite =
|Comandanti =
|Guerre = {{lista|Prima guerra mondiale|Rivoluzione di novembre|Seconda guerra mondiale|link=si}}
|Campagne = [[Fronte occidentale (1914-1918)|Fronte occidentale]] <br/> [[Rivolte nella Slesia]] <br/> [[Grande guerra patriottica|Fronte russo]]
|Battaglie = [[Offensiva di primavera]] <br/> [[Battaglia di Berlino]]
|Comandante_di =
|Decorazioni =
|Studi_militari =
|Pubblicazioni =
|Frase_celebre =
|Altro_lavoro = Politico
|Altro_campo =
|Altro =
|Note =
|Ref =
|Nemici = {{SUN}}
}}
{{Bio
|Nome = Martin Ludwig
|Cognome = Bormann
|Sesso = M
|LuogoNascita = Halberstadt
|GiornoMeseNascita = 17 giugno
|AnnoNascita = 1900
|LuogoMorte = Berlino
|GiornoMeseMorte = 2 maggio
|AnnoMorte = 1945
|NoteMorte = <ref>Data della sparizione; per lungo tempo si è pensato che Bormann fosse riuscito a fuggire da Berlino, per vivere sotto falsa identità in una località sconosciuta in Europa (Amburgo o Londra) o Sud America (Argentina o Paraguay) e che fosse morto per cause naturali in un arco temporale tra il 1959 e il 1989. Fu soltanto nel 1963, con le dichiarazioni di un impiegato postale, che iniziò a farsi strada l'ipotesi che in realtà fosse deceduto nel 1945. Dopo varie campagne di scavi, il 7 dicembre 1972 nell'area indicata dal testimone furono ritrovati resti umani che dopo accurate analisi concluse soltanto nel 1998, si accertò appartenessero quasi sicuramente a Bormann. Ne nacque una teoria del complotto che sosteneva l'ipotesi che il corpo fosse stato trasportato di proposito nel luogo del ritrovamento per inscenarne la morte retrodatandola di decenni e in questo modo salvaguardare l'incolumità di altri nazisti riparati in Sud America. Pertanto pur avendo le indagini dimostrato che il corpo ritrovato fosse davvero del generale, non esiste un verdetto definitivo che affermi con precisione quando possa essere avvenuto il decesso.</ref>
|Epoca = 1900
|Attività = politico
|Attività2 = generale
|Attività3 = criminale di guerra
|Nazionalità = tedesco
}} Capo della cancelleria del [[Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori|NSDAP]] (''Parteikanzlei'') e segretario personale di [[Adolf Hitler]],<ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.tracesofwar.com/articles/4494/Martin-Bormann.htm|titolo=Martin Bormann - TracesOfWar.com|sito=www.tracesofwar.com|lingua=en|accesso=2 settembre 2024}}</ref> fu tra i membri più importanti nella gerarchia della [[Terzo Reich|Germania nazista]].
== Biografia ==
=== Infanzia e gioventù ===
Martin Ludwig Bormann<ref>{{Cita|Moll|p. 285|MM2016}}.</ref> nacque a Wegeleben, nell'allora [[Impero tedesco]], il 17 giugno [[1900]]. Il padre, Theodor Bormann, [[prussia]]no, fu prima [[sergente maggiore]] di un [[reggimento]] di [[artiglieria]] e successivamente impiegato delle poste.<ref name=":0" /> Rimasto vedovo con due figli, si risposò con Antoine, che gli diede altri tre figli, di cui il primo fu Martin. Nel [[1904]] Theodor morì e Antoine, in difficoltà economiche, si risposò con Albert Vollborn, direttore di un'agenzia [[banca]]ria.<ref>{{Cita|Lang|pp. 16-18|LJ1979}}.</ref>
Bormann, durante la scuola superiore, s'interessò di [[musica]] e del gioco degli [[scacchi]]; partecipò a vari circoli nei quali ebbe occasione di parlare della situazione ebraica mondiale e del [[sionismo]]. Lasciò presto gli studi per lavorare in una [[fattoria]] nel [[Meclemburgo]].<ref>{{Cita|Lang|pp. 22-23|LJ1979}}.</ref><ref>{{Cita|McGovern|pp. 11-12|JMG1968}}.</ref> Durante le ultime fasi della [[prima guerra mondiale]] venne arruolato come [[cannone|cannoniere]] in una [[Sezione (unità militare)|sezione]] di artiglieria, ma non partecipò a nessuna battaglia.<ref name=":0" /> Nel [[1922]] si unì al ''[[Freikorps Roßbach]]''.<ref>{{Cita|Lang|p. 28|LJ1979}}.</ref> Nel marzo [[1924]] venne condannato a un anno di prigione perché complice di [[Rudolf Höß|Rudolf Höss]] nel brutale omicidio del suo stesso insegnante di scuola elementare, [[Walther Kadow]],<ref name="LJ1979p40">{{Cita|Lang|p. 40|LJ1979}}.</ref><ref>{{Cita|Miller|p. 147|MM2006}}.</ref> militante [[comunismo|comunista]] e sospettato di aver consegnato alle autorità [[Francia|francesi]] il nazionalista [[Albert Leo Schlageter]].<ref>{{Cita|McGovern|pp. 13-14|JMG1968}}.</ref> Scontò undici mesi di reclusione e, squattrinato e senza lavoro, si unì nuovamente ai ''Freikorps''.<ref name="LJ1979p40" />
=== Ascesa nel Partito nazista ===
Si iscrisse al NSDAP il 17 febbraio [[1927]], tessera numero 60508.<ref>{{Cita|Lang|p. 46|LJ1979}}.</ref> Il partito gli offrì l'incarico di amministratore del fondo previdenziale delle [[Sturmabteilung]] (SA).<ref name=":0" /> Dal [[1928]] al [[1930]] fu membro del Comando Supremo delle SA.<ref name=":0" /> Nell'ottobre [[1933]] divenne [[Reichsleiter]] e in novembre membro del [[Reichstag (Germania nazista)|Reichstag]].<ref name=":0" /> Da luglio [[1933]] al [[1941]] Bormann fu segretario personale di [[Rudolf Hess]].<ref>{{Cita|Evans|p. 47|RJE2005}}.</ref><ref>{{Cita|Lang|pp. 74-77|LJ1979}}.</ref> Fu lui a dirigere la costruzione del famoso [[Nido dell'Aquila|Kehlsteinhaus]], noto come "Nido dell'aquila", la fortezza progettata da [[Roderich Fick]] e costruita sul picco da cui prese il nome, il ''Kehlstein'', che sovrasta la località montuosa dell'[[Obersalzberg]]. Dimostrò di essere un uomo ligio al dovere anche a costo di essere crudele: distrusse strade e case, sfrattandone gli inquilini.<ref name=":0" />
Lo ''chalet'' fu donato, per il suo cinquantesimo compleanno, a Hitler,<ref name=":0" /> a cui però non piacque nonostante fosse stato progettato secondo alcune sue direttive, avendo subito molti cambiamenti durante la costruzione. Il [[Führer]], infatti, continuò a preferire la sua più piccola e modesta villetta poco distante, il [[Berghof]]. Bormann sostenne la repressione di tutti i gruppi organizzati di opposizione, in particolar modo delle [[Chiesa (comunità)|Chiese,]]<ref name=":1">{{Cita web|url=https://www.tracesofwar.com/articles/4579/Verdict-Martin-Bormann.htm|titolo=Verdict Martin Bormann - TracesOfWar.com|sito=www.tracesofwar.com|lingua=en|accesso=2 settembre 2024}}</ref><ref>{{Cita|Speer|p. 175|AS1971}}.</ref> e di ogni influenza [[religione|religiosa]] dal [[partito]]. Nel luglio [[1938]] proibì che nel partito fossero ammessi preti, il 6 giugno [[1939]] gli [[scienziato|scienziati]] di fede [[cristianesimo|cristiana]], successivamente gli studenti di [[teologia]].<ref>{{Cita|Lang|pp. 149-150|LJ1979}}.</ref> Lottò contro qualsiasi genere di insegnamento religioso nelle scuole.<ref>{{Cita|Lang|pp. 152-154|LJ1979}}.</ref>{{#tag:ref|In seguito Hitler rimosse la restrizione sui crocifissi perché danneggiava la morale.<ref>{{Cita web|url=https://www.bbc.co.uk/programmes/b01p01pm |titolo=BBC Two - The Dark Charisma of Adolf Hitler, Episode 1}}</ref>}} Nel 1941 emanò una circolare<ref>{{Cita news|lingua=de|autore=Martin Bormann|url=http://www.spiegel.de/spiegel/print/d-46169729.html|titolo=Kirche und Nationalsozialismus|pubblicazione=Der Spiegel|data=novembre 1965|accesso=9 settembre 2011}}</ref> indirizzata ai ''[[gauleiter]]'', ossia ai funzionari locali del partito nazionalsocialista, nella quale, senza ambiguità di sorta, sancì l'assoluta inconciliabilità tra il nazionalsocialismo e il cristianesimo.<ref name=":3">{{Cita news|lingua=en|url=https://www.nytimes.com/1973/01/14/archives/martin-bormann-was-last-seen-definitely-in-a-tank-in-berlin-on-may.html|titolo=Martin Bormann was last seen definitely in a tank in Berlin on May 2, 1945. Does he live?|pubblicazione=The New York Times|data=14 gennaio 1973|accesso=2 settembre 2024}}</ref> Vi si legge, tra l'altro, che «nazionalsocialismo e cristianesimo sono incompatibili»<ref name=":0" /> e che i contenuti del cristianesimo «nei loro punti essenziali, sono di derivazione giudaica. Anche per questo motivo noi non abbiamo nessun bisogno del cristianesimo». La circolare fu inclusa negli atti di accusa contro Bormann al [[processo di Norimberga]], classificata come documento 075-D.<ref>{{Cita web|url=https://maint.loc.gov/law/mlr/pdf/NT_Vol-XXIV.pdf|titolo=Trial of the Major War Criminals before International Military Tribunal, Volume XXIV|formato=pdf}}</ref>
Bormann colse l'occasione di subentrare a Hess, quando nel [[1941]] questi volò in [[Gran Bretagna]]<ref name=":1" /><ref>{{Cita web|url=https://encyclopedia.ushmm.org/content/en/article/martin-bormann|titolo=Martin Bormann|sito=encyclopedia.ushmm.org|lingua=en|accesso=2 settembre 2024}}</ref> nel tentativo di proporre una pace separata con il governo inglese.<ref>{{Cita|Evans|p. 167|ERJ2008}}.</ref><ref>{{Cita|Shirer|p. 837|WLS1960}}.</ref><ref>{{Cita|Sereny|p. 321|SG1996}}.</ref> Divenne capo della ''Parteikanzlei''<ref name=":1" /> e gli fu affidato il compito di amministrare il Fondo Adolf Hitler dell'industria tedesca.<ref name=":2" /><ref>{{Cita|Speer|pp. 131-132|AS1971}}.</ref> Il 12 aprile [[1943]] venne nominato ufficialmente segretario personale di Hitler.<ref name=":1" /> Ottenne poteri superiori a quelli del suo predecessore come il controllo di tutte le leggi e le direttive emanate dal Gabinetto del Führer e la direzione del Consiglio dei ministri per la Difesa del Reich.<ref name=":1" /> Il 16 luglio [[1941]] Bormann partecipò alla conferenza presso il Quartier Generale del Führer insieme a [[Hermann Göring|Göring]], [[Alfred Rosenberg|Rosenberg]], [[Wilhelm Keitel|Keitel]] e [[Hans Lammers|Lammers]], nella quale si stabilirono piani per l'annessione dei territori russi e degli altri Paesi dell'Est.<ref name=":1" /> Partecipò a una seconda riunione l'8 maggio [[1942]] con Hitler, Rosenberg e Lammers sulla soppressione della libertà religiosa.
Sostenne le politiche sulla condizione dei prigionieri di guerra particolarmente cruente. Firmò il decreto del 9 ottobre [[1942]] che stabiliva l'eliminazione permanente di tutti gli ebrei presenti sul territorio della Germania;<ref name=":1" /> quello del 1º luglio [[1943]], che dava controllo assoluto sugli ebrei a [[Adolf Eichmann|Eichmann]],<ref name=":2">{{Cita web|url=https://www.jewishvirtuallibrary.org/martin-bormann|titolo=Martin Bormann|sito=www.jewishvirtuallibrary.org|accesso=2 settembre 2024}}</ref><ref>{{Cita|Miller|p. 152|MM2006}}.</ref> e un ultimo, del 30 settembre [[1944]], dove la giurisdizione di tutti i prigionieri di guerra veniva affidata a [[Heinrich Himmler|Himmler]] e alle [[SS]].<ref name=":1" />
Nonostante la sua figura poco appariscente rispetto a quella di altri gerarchi, Bormann fu un uomo dal grande potere, soprattutto nel periodo della [[seconda guerra mondiale]]. Come testimonia [[Albert Speer]] nelle sue memorie, la sua influenza su Hitler fu totale e divenne il filtro fra il Führer e il mondo esterno, l'interprete delle sue volontà.<ref>{{Cita|Fest|pp. 152-ss.|JCF1970}}</ref> La sua influenza negativa su Hitler portò spesso a scelte errate e illogiche ai fini del decorso della guerra, tanto che in molti credettero erroneamente che egli fosse persino una spia di [[Iosif Stalin|Stalin]], rifugiatosi poi con i russi.<ref name=":3" /><ref>{{Cita web|url=https://www.cia.gov/readingroom/docs/BORMANN%2C%20MARTIN%20%20%20VOL.%202_0097.pdf|titolo=Bormann a Soviet Spy|formato=pdf}}</ref><ref>{{Cita|Whiting|pp. 162-164|WC1996}}.</ref><ref name=":4">{{Cita web|url=https://www.difesaonline.it/news-forze-armate/storia/la-verit%C3%A0-su-martin-bormann-una-spia-al-servizio-di-mosca|titolo=La verità su Martin Bormann: una spia al servizio di Mosca?|sito=Difesa Online|data=7 settembre 2018|lingua=it|accesso=3 settembre 2024}}</ref> Nell'inutile tentativo di arginare l'influenza di Bormann sul Führer, [[Hermann Göring|Göring]], [[Joseph Goebbels|Goebbels]] e [[Albert Speer|Speer]] cercarono di coalizzarsi per metterlo in difficoltà di fronte a Hitler.<ref>{{Cita|Kershaw|pp. 749-753|KI2008}}.</ref> Il tentativo non andò a buon fine, in parte a causa di una certa conflittualità che esisteva tra Goebbels e Göring, quest'ultimo sempre più distante dalla realtà, a causa dell'assunzione di [[morfina]].<ref>{{cita libro |cognome= Speer |nome= Albert |titolo= Memorie del Terzo Reich |editore=Mondadori |città= Milano |anno= 1997 |ISBN = 88-04-42299-8 |pp=302-319}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Matthew D|cognome=Turner|titolo=“A Profound, Abiding Hatred”: An Analysis of Hermann Goering’s Alleged Morphine Addiction|rivista=Cureus|volume=15|numero=3|pp=e36865|accesso=2 settembre 2024|doi=10.7759/cureus.36865|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC10144812/}}</ref>
Bormann, negli ultimi giorni della dittatura nazista, firmò il testamento politico di Hitler e fu testimone delle nozze del Führer con [[Eva Braun]].<ref name=":2" /><ref>{{Cita web|url=https://www.archives.gov/files/publications/prologue/2015/spring/hitler-will.pdf|titolo=HITLER’S FINAL WORDS|formato=pdf}}</ref> Dal 5 luglio 1941 fino al 1944 fece trascrivere i discorsi tenuti da Hitler con i suoi invitati. Questi furono poi pubblicati con il titolo [[Conversazioni di Hitler a tavola|''Conversazioni a tavola di Hitler'']].<ref>''Conversazioni a tavola di Hitler 1941-1944'', Editrice Goriziana, 2010, ISBN 978-88-6102-060-3.</ref><ref>{{Cita|McGovern|p. 96|JMG1968}}.</ref><ref>{{Cita|Speer|p. 142|AS1971}}.</ref>
== Vita privata ==
Bormann sposò nel [[1929]] Gerda (1909-1946),<ref>{{Cita|Tofahrn|p. 110|TKW2008}}.</ref> figlia di [[Walter Buch]], giudice del tribunale del Partito nazista. I suoi testimoni di nozze furono [[Rudolf Hess|Hess]] e [[Adolf Hitler|Hitler]].<ref>{{Cita|Lang|pp. 52-53|LJ1979}}.</ref><ref>{{Cita|McGovern|pp. 20-21|JMG1968}}.</ref> Quest'ultimo fu anche il padrino del primo figlio della coppia. Martin e Gerda Bormann, morta di cancro nel [[1946]] in [[Provincia autonoma di Bolzano|Alto Adige]],<ref>{{Find a Grave|6903789|Gerda Buch Bormann}}</ref> ebbero dieci figli.
* Adolf Martin (1930-2013), conosciuto come Martin "''Kronzi''" Bormann Jr,<ref>{{Find a Grave|187894406|Adolf Martin “Kronzi” Bormann Jr.}}</ref><ref>{{Cita|Lang|p. 53|LJ1979}}.</ref> ha rinnegato l'operato del padre. È stato sacerdote e missionario cattolico;<ref name=":3" /> ha tenuto numerose conferenze sugli orrori della ''Shoah;''<ref>Martin Bormann jr., educato in un'accademia militare nazista in [[Baviera]] dall'età di 10 anni fino alla fine della guerra, iniziò a sospettare gli orrori del nazismo quando, in visita nella casa di Heinrich Himmler, vide edizioni del ''[[Mein Kampf]]'' scritte su pergamena di pelle umana e un tavolo costruito in parte con ossa umane. In seguito, al processo di Norimberga, si rese definitivamente conto del ruolo di suo padre nell'[[olocausto]]. Per questo abbandonò la fede [[luteranesimo|luterana]] per abbracciare quella cattolica. Fu esonerato dal sacerdozio dopo un grave incidente d'auto nel 1969 e tre anni dopo si sposò con la suora che lo aveva accudito in ospedale.</ref><ref>{{Cita web|url=http://waz.trauer.de/Traueranzeige/Martin-Bormann|titolo=Traueranzeigen: Martin Bormann|data=15 marzo 2013|editore=[[Westfälische Rundschau]]|lingua=de|accesso=17 marzo 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181129155817/https://waz.trauer.de/traueranzeige/martin-bormann|urlmorto=sì}}</ref>
* Ilse (1931-1958),<ref name="MM2006p154">{{Cita|Miller|p. 154|MM2006}}.</ref> e la sorella gemella Ehrengard, morta poco dopo la nascita;<ref>{{Cita|Lang|p. 187|LJ1979}}.</ref>
* Irmgard (1933);<ref name="MM2006p154" /><ref>{{Cita|Williams|p. 132|WM2015}}.</ref>
* Rudolf Gerhard (1934);<ref name="MM2006p154" />
* Heinrich Hugo (1936);<ref name="MM2006p154" />
* Eva Ute (1938);<ref name="MM2006p154" />
* Gerda (1940);<ref name="MM2006p154" />
* Fred Hartmut (1942);<ref name="MM2006p154" />
* Volker (1943-1946).<ref name="MM2006p154" />
== Le circostanze della morte ==
Nulla di certo si sapeva di Bormann, da quando aveva abbandonato il [[Führerbunker]] insieme al dottore delle [[SS]] [[Ludwig Stumpfegger]] e al capo della [[gioventù hitleriana]], [[Artur Axmann]]. L'ultimo uomo ad averlo visto era stato [[Erich Kempka]], autista di Hitler, durante la notte fra il 1º e il 2 maggio [[1945]]. Kempka sostenne di aver visto Bormann colpito a morte dall'esplosione di un [[carro armato]], nel tentativo di attraversare le linee nemiche russe.<ref name=":2" /><ref>{{Cita|Beevor|pp. 382-383|BA2002}}.</ref><ref>{{Cita|Miller|p. 151|MM2006}}.</ref>
Un'identica versione dei fatti venne riferita dal granatiere SS della [[33. Waffen-Grenadier-Division der SS "Charlemagne"|divisione Charlemagne]] (i volontari francesi arruolati nelle [[Waffen-SS]]), [[François Barazer de Lannurien]].<ref>{{Cita web|url=https://www.tracesofwar.com/persons/77738/Barazer-de-Lannurien-Fran%C3%A7ois.htm|titolo=Barazer de Lannurien, François - TracesOfWar.com|sito=www.tracesofwar.com|accesso=2 settembre 2024}}</ref> Questi, durante la [[battaglia di Berlino]], dopo avere portato un compagno ferito a un posto di soccorso del Führerbunker, stava rientrando al proprio reparto. De Lannurien riferì che, aggregatosi a un carro armato Tiger che si stava allontanando dal quartier generale di [[Adolf Hitler|Hitler]], riconobbe tra i fuggiaschi che cercavano riparo dietro il carro, proprio il Reichsleiter e che, in conseguenza di un colpo dell'artiglieria sovietica che colpì in pieno il mezzo blindato, l'uomo che credeva di riconoscere come Martin Bormann sarebbe stato ferito in piena gola da una scheggia di granata, morendo poco dopo.
Altri dissero che, ferito leggermente da una granata, e vistosi perso, Bormann si fosse suicidato con una capsula di [[cianuro]].
Martin Bormann fu comunque giudicato colpevole di crimini di guerra al [[processo di Norimberga]] e condannato a morte in [[contumacia]].<ref name=":0" />
Nel 1963, un impiegato delle poste in pensione di nome Albert Krumnow disse alla polizia che intorno all'8 maggio 1945 i sovietici avevano ordinato a lui e ai suoi commilitoni di seppellire due corpi trovati vicino al ponte ferroviario vicino alla stazione di Lehrter, a [[Berlino Ovest]]. Il 7 dicembre 1972, gli operai edili scoprirono dei resti umani vicino alla stazione di Lehrter, a soli 12 metri dal punto in cui Krumnow affermò di averli seppelliti.<ref name=":0" /><ref name=":4" /><ref name="whiting">{{Cita|Whiting|pp. 217-218|WC1996}}.</ref>
Durante l'autopsia furono trovati dei frammenti di vetro nelle mascelle di entrambi gli scheletri, suggerendo che gli uomini si fossero suicidati mordendo le capsule di cianuro per evitare la cattura.<ref name=vonlang>{{Cita|Lang|p. 432|LJ1979}}.</ref> Le registrazioni dentali ricostruite dalla memoria nel 1945 da [[Hugo Blaschke]] identificarono uno scheletro come quello di Ludwig Stumpfegger<ref>{{Cita|Whiting|p. 200|WC1996}}.</ref> e l'altro come quello di Bormann. Il danno alla clavicola di quest'ultimo scheletro era coerente con le lesioni di Bormann che i suoi figli riferirono avesse subito in un incidente a cavallo nel 1939.<ref name=whiting/>
Gli esaminatori forensi stabilirono che le dimensioni dello scheletro e la forma del cranio erano identiche a quelle di Bormann.<ref name=":0" /><ref name=vonlang/> Le fotografie composte, in cui l'immagine del teschio era sovrapposta alla fotografia del volto degli uomini, erano completamente congruenti.<ref name=vonlang/> La ricostruzione del viso fu intrapresa all'inizio del 1973 su entrambi i crani per confermare l'identità dei corpi.<ref>{{Cita|Lang|p. 436|LJ1979}}.</ref> Poco dopo, il governo della Germania occidentale dichiarò morto Bormann. Alla famiglia non fu permesso di cremare il corpo, nel caso in cui si rivelasse necessario un ulteriore esame forense.<ref>{{Cita|Lang|pp. 410, 437|LJ1979}}.</ref>
I resti furono definitivamente identificati come quelli di Bormann nel 1998, quando le autorità tedesche ordinarono i test genetici sui frammenti del cranio. Il test è stato condotto da Wolfgang Eisenmenger, professore di scienze forensi presso l'Università Ludwig Maximilian di Monaco.<ref name="MM2006p154"/> I test con il [[DNA mitocondriale]] (non il [[DNA nucleare]]) di uno dei suoi parenti<ref>Rapport de Katja Anslinger et Burkhard Rolf, «Der Fall Martin Bormann» [archive], Institut de médecine légale de l'université Louis-Maximilien de Munich (consulté le 18 février 2010).</ref><ref>«Bormanns Skelett eindeutig identifiziert», Der Spiegel, no 19, 1998, p. 230 (lire en ligne [archive], consulté le 25 août 2012)</ref> hanno identificato il cranio come quello di Bormann.<ref name=":0" /><ref name="MM2006p154"/><ref>Imre Karacs, ''DNA test closes book on mystery of Martin Bormann'', The independent, Londra,4 maggio 1998</ref> I resti di Bormann furono cremati l'anno dopo e le sue ceneri furono disperse nel Mar Baltico nel 1999,<ref name="MM2006p154"/> dopo una cerimonia funebre cattolica alla presenza del figlio Martin Bormann junior.
=== Altre versioni e teorie del complotto ===
Altre versioni furono narrate da altri testimoni. Alcuni dissero di averlo visto fuggire nella zona sud di [[Berlino]], passando prima per un sistema di gallerie sotterranee e poi spostandosi al fianco di alcuni carri armati tedeschi catturati dalle forze angloamericane. Altri sostennero che avesse preso contatto con i servizi segreti statunitensi, offrendo un'appetibile ricompensa per la sua salvezza: [[uranio]] e scienziati tedeschi.<ref>{{Cita web|url=https://www.storiologia.it/biografie/borman.htm|titolo=MARTIN BORMAN - UN MISTERO|sito=www.storiologia.it|accesso=3 settembre 2024}}</ref> Si raccontò di come, nei primi di maggio del [[1945]], si fosse imbarcato ad [[Amburgo]] sull'[[U-234|U-Boot 234]]<ref name=":5">{{Cita web|url=https://www.ilgiornale.it/news/l-ultima-verit-sulla-fine-bormann-sepolto-roma.html|titolo=L’ultima verità sulla fine di Bormann: è sepolto a Roma}}</ref> e, arrivato in [[Spagna]], fosse fuggito verso il [[America meridionale|Sud America]]. Spesso è citato nelle teorie del complotto riguardanti un'ipotetica fuga di Hitler stesso. Alcuni tedeschi residenti in Sudamerica affermarono di avere avuto a che fare con lui in [[Argentina]]<ref name=":2" /><ref name=":5" /> nel dopoguerra sotto il falso nome di Juan Keller<ref name="keller">{{Cita web |url=https://www.youtube.com/watch?v=-amwJscKlMY |titolo=Intervista nella serie televisiva ''Hunting Hitler'', stagione 2 episodio 7}}</ref> o Ricardo Bauer<ref name="bauer">{{Cita web |url=http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1996/06/19/Esteri/NAZISTI-PASSAPORTO-DI-BORMANN-IN-ARGENTINA_210600.php |titolo=Nazisti: "Passaporto di Bormann in Argentina"}}</ref>; avrebbe risieduto lì fino alla deposizione di [[Juan Domingo Perón]] ([[1955]]), trasferendosi poi in [[Paraguay]]. Nel settembre 1945, Bormann era ancora sospettato di essere vivo e sembrava aver trasmesso attraverso una radio clandestina, percepita a Stoccolma, che Hitler fosse ancora vivo.<ref>{{Cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,1/articleid,0013_01_1945_0037A_0001_13137672/|titolo=Hitler è vivo|pubblicazione=La Stampa|data=2 settembre 1945|p=1}}</ref>
Fonti del governo [[paraguay|paraguaiano]], compilate dai servizi segreti all'interno dei cosiddetti [[archivi del terrore]], rese pubbliche nell'agosto del [[1993]] sostennero che Bormann fosse morto a causa di un [[Tumore dello stomaco|tumore allo stomaco]] il 15 febbraio [[1959]] ad [[Asunción]]<ref name=":5" /><ref name=bor>{{Cita web |url=http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1993/02/25/Esteri/NAZISTI-BORMANN-MORTO-IN-PARAGUAY-NEL-1959_163400.php |titolo=NAZISTI: BORMANN MORTO IN PARAGUAY NEL 1959}}</ref>, in un'altra versione di [[febbre gialla]] nel 1975<ref name=bauer/>, dove viveva protetto dal dittatore [[Alfredo Stroessner]]<ref>{{Cita web |url=http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1999/08/28/Cultura/NAZISTI-BORMANN-LE-LEGGENDE-SUL-DELFINO-DI-HITLER-2_163100.php |titolo=NAZISTI: BORMANN, LE LEGGENDE SUL DELFINO DI HITLER}}</ref>. Sarebbe stato assistito dal medico delle SS (anch'egli ricercato) [[Josef Mengele]], e, alla morte, sepolto, sotto falso nome, in una fossa comune.<ref name=bor/><ref>{{Cita web |url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/04/21/le-lacrime-di-bormann-jr-in-israele.html |titolo=Le lacrime di Bormann jr. in Israele}}</ref>
Nel marzo [[1966]], durante un'intervista televisiva, il figlio di [[Adolf Eichmann]], Klaus, convinto che Bormann si trovasse ancora in Sud America, gli lanciò un'aspra invettiva.
Secondo taluni le ossa trovate a Berlino erano ricoperte di una terra rossiccia, di tipo argilloso<ref name=keller/>, che non apparteneva al suolo berlinese,<ref name=":4" /> ma si ritrova in quello russo e sudamericano. Ne nacque l'ipotesi che il cadavere di Bormann, morto in Sud America, fosse stato successivamente riesumato, trasportato e sepolto a Berlino, verso la fine degli [[anni 1960|anni sessanta]] e appositamente fatto trovare per depistare le indagini sugli altri nazisti fuggiti dalla Germania prima della fine della guerra tramite l'organizzazione [[ODESSA (organizzazione)|ODESSA]].<ref name=":3" />
Secondo alcune testimonianze, sarebbe stato un gruppo di sedicenti giornalisti stranieri a disseppellire il presunto corpo di Bormann in Paraguay nel 1968, e a riportarlo in Europa.<ref>{{Cita web |url=http://www.iltempo.it/politica/2013/10/15/dissepolti-cremati-e-buttati-via-la-fine-misteriosa-dei-gerarchi-1.1180734 |titolo=''Dissepolti, cremati e buttati via La fine misteriosa dei gerarchi'' |accesso=12 agosto 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150924045830/http://www.iltempo.it/politica/2013/10/15/dissepolti-cremati-e-buttati-via-la-fine-misteriosa-dei-gerarchi-1.1180734 |urlmorto=sì }}</ref> Effettivamente i resti cremati nel 1998 apparterrebbero comunque a Bormann.
Nel [[1973]] lo scrittore [[Ladislas Farago]] dichiarò di aver visitato Bormann in un ospedale [[bolivia]]no e di aver discusso con lui per alcune ore. Farago segnalò numerosi particolari utili al rintracciamento e all'identificazione di Bormann, che però scomparve prima di poter effettuare una ricerca approfondita.
Un'ultima ipotesi, tra le teorie cosiddette complottiste, è quella raccontata da [[Christopher Creighton]] nel suo libro [[Salvate Bormann]], in cui in un'operazione speciale, denominata [[James Bond]], [[Winston Churchill]] e [[Ian Fleming]], futuro autore dei romanzi gialli dedicati alla celebre spia, al tempo al servizio della [[Royal Navy]], concepirono e svilupparono l'idea di catturare il segretario di [[Hitler]], al fine di recuperare l'oro del [[Terzo Reich|Reich]], confiscato agli ebrei, in cambio di una nuova identità e che Bormann fosse morto a [[Londra]] nel [[1989]]<ref>{{Cita libro|autore=Christopher Creighton|traduttore=Lotti B.|titolo=Salvate Bormann|edizione=I edizione|collana=Saggi stranieri|anno=1996|editore=Rizzoli|città=Londra|lingua=en}}</ref>.
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
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|nome_onorificenza= Frontbann
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}}
{{Onorificenze
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|nome_onorificenza= Insegna d'oro del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori
|collegamento_onorificenza= Insegna d'oro del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori
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{{Onorificenze
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|nome_onorificenza=Medaglia di I classe della Decorazione al Merito Olimpico
|collegamento_onorificenza=Decorazione al Merito Olimpico
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{{Onorificenze
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{{Onorificenze
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{{Onorificenze
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{{Onorificenze
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|nome_onorificenza= Medaglia Commemorativa del 9 novembre 1923 detta Ordine del Sangue
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{{Onorificenze
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|nome_onorificenza= Medaglia di lungo servizio nel NSDAP (15 anni)
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{{Onorificenze
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|nome_onorificenza= Medaglia di lungo servizio nel NSDAP (10 anni)
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{{Onorificenze
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}}
== Note ==
<references />
== Bibliografia ==
* {{Cita libro |cognome=Beevor |nome=Antony |wkautore=Antony Beevor |titolo=Berlin: The Downfall 1945 |url=https://archive.org/details/fallofberlin19450000beev |editore=Viking-Penguin |città=New York |anno=2002 |ISBN=978-0-670-03041-5 |cid=BA2002}}
* {{Cita libro |cognome=Evans |nome=Richard J. |wkautore=Richard J. Evans |titolo=The Third Reich in Power |anno=2005 |editore=Penguin Group |città=New York |ISBN=978-0-14-303790-3 |cid=RJE2005}}
* {{Cita libro |cognome=Evans |nome=Richard J. |titolo=The Third Reich at War |url=https://archive.org/details/thirdreichatwar00evan_0 |anno=2008 |editore=Penguin Group |città=New York |ISBN=978-0-14-311671-4 |cid=ERJ2008}}
* {{Cita libro |cognome=Fest |nome=Joachim C. |wkautore=Joachim Fest |titolo=The Face of the Third Reich: Portraits of the Nazi Leadership |anno=1970 |editore=Pantheon |città=New York |ISBN=978-0-394-73407-1 |url=https://archive.org/details/faceofthirdrei00fest |cid=JCF1970}}
* {{Cita libro |cognome=Kershaw |nome=Ian |wkautore=Ian Kershaw |anno=2008 |titolo=Hitler: A Biography |url=https://archive.org/details/hitlerbiography0000kers |editore=W.W. Norton & Co |città=New York |ISBN=978-0-393-06757-6 |cid=KI2008}}
* {{Cita libro |cognome=Lang |nome=Jochen von |titolo=The Secretary. Martin Bormann: The Man Who Manipulated Hitler |url=https://archive.org/details/secretarymartinb00lang |anno=1979 |editore=Random House |città=New York |ISBN=978-0-394-50321-9 |cid=LJ1979}}
* {{Cita libro |cognome=McGovern |nome=James |titolo=Martin Bormann |anno=1968 |editore=William Morrow & Company |città=New York |OCLC=441132 |cid=JMG1968}}
* {{Cita libro |cognome=Miller |nome=Michael |anno=2006 |titolo=Leaders of the SS and German Police, Vol. 1 |editore=R. James Bender |città=San Jose |ISBN=978-93-297-0037-2 |cid=MM2006}}
* {{Cita libro |cognome=Moll |nome=Martin |curatore=Spencer C. Tucker |titolo=World War II: The Definitive Encyclopedia and Document Collection [5 volumes] |volume=1 |anno=2016 |editore=ABC-CLIO |città=Santa Barbara, Denver |ISBN=978-1-4408-4593-2 |cid=MM2016}}
* {{Cita libro |cognome=Sereny |nome=Gitta |wkautore=Gitta Sereny |annooriginale=1995 |anno=1996 |titolo=Albert Speer: His Battle With Truth |url=https://archive.org/details/albertspeerhisba00sere |editore=Vintage |città=New York |ISBN=978-0-679-76812-8 |cid=SG1996}}
* {{Cita libro |cognome=Shirer |nome=William L. |wkautore=William L. Shirer |titolo=[[The Rise and Fall of the Third Reich]] |editore=Simon & Schuster |città=New York |anno=1960 |ISBN=978-0-671-62420-0 |cid=WLS1960}}
* {{Cita libro |cognome=Speer |nome=Albert |wkautore=Albert Speer |annooriginale=1969 |anno=1971 |titolo=[[Inside the Third Reich]] |editore=Avon |città=New York |ISBN=978-0-380-00071-5 |cid=AS1971}}
* {{Cita libro |cognome=Tofahrn |nome=Klaus W. |titolo=Das Dritte Reich und der Holocaust |anno=2008 |editore=Peter Lang |città=Frankfurt am Main | lingua =de |ISBN=978-3-631-57702-8 |cid=TKW2008}}
* {{Cita libro |cognome=Whiting |nome=Charles |wkautore=Charles Whiting |titolo=The Hunt for Martin Bormann: The Truth |url=https://archive.org/details/huntformartinbor0000whit |anno=1996 |annooriginale=1973 |editore=Pen & Sword |città=London |ISBN=0-85052-527-6 |cid=WC1996}}
* {{Cita libro |cognome=Williams |nome=Max |titolo=SS Elite: The Senior Leaders of Hitler's Praetorian Guard |volume=I |editore=Fonthill Media LLC |anno=2015 |ISBN=978-1-78155-433-3 |cid=WM2015}}
=== Approfondimenti ===
* {{Cita libro |curatore=Paul R. Bartrop, Michael Dickerman |titolo=The Holocaust: An Encyclopedia and Document Collection |volume=1 |anno=2017 |editore=ABC-CLIO |città=Sanda Barbara, Denver |ISBN=978-1-4408-4083-8 }}
* {{Cita libro |cognome=Bullock |nome=Alan |wkautore=Alan Bullock |titolo=Hitler: A Study in Tyranny |anno=1999 |annooriginale=1952 |editore=Konecky & Konecky |città=New York |ISBN=978-1-56852-036-0 }}
* {{Cita libro |traduttore=Brunello Lotti|autore=Christopher Creighton|titolo=Salvate Bormann. Che fine ha fatto l'onnipotente segretario di Hitler, scomparso nel rogo di Berlino?|editore=Rizzoli|città=Milano|anno=1996|ISBN=88-17-84483-7|p=286}}
* {{Cita libro |traduttore=Licia Berlot|autore=Joachim Fest|titolo=Il volto del Terzo Reich|edizione=Collana Testimonianze tra cronaca e storia|editore=Mursia|città=Milano|anno=1970|p=500}}
* {{Cita libro |autore=Joachim Fest|titolo=La disfatta. Gli ultimi giorni di Hitler e la fine del Terzo Reich|edizione=Collezione Storica|editore=Garzanti|città=Milano|anno=2003|p=168}}
* {{Cita libro |cognome=Hamilton |nome=Charles |titolo=Leaders & Personalities of the Third Reich, Vol. 1 |anno=1984 |editore=R. James Bender Publishing |città=San Jose |ISBN=0-912138-27-0 }}
* {{Cita libro |cognome=Joachimsthaler |nome=Anton |wkautore=Anton Joachimsthaler |traduttore=Helmut Bögler |titolo=The Last Days of Hitler: The Legends, the Evidence, the Truth |url=https://archive.org/details/lastdaysofhitler0000joac_o3a8 |anno=1999 |annooriginale=1995 |editore=Brockhampton Press |città=London |ISBN=978-1-86019-902-8 }}
* {{Cita libro |cognome=Kershaw |nome=Ian |wkautore=Ian Kershaw |anno=2016 |titolo=To Hell and Back: Europe 1914–1949 |url=https://archive.org/details/tohellbackeurope0000kers |città=New York |editore=Penguin Books |ISBN=978-0-14-310992-1}}
* {{Cita libro |cognome=Le Tissier |nome=Tony |anno=2010 |titolo=Race for the Reichstag: The 1945 Battle for Berlin |editore=Pen and Sword |città=Barnsley |annooriginale=1999 |ISBN=978-1-84884-230-4 }}
* {{Cita libro |cognome=Levy |nome=Alan |wkautore=Alan Levy |titolo=Nazi Hunter: The Wiesenthal File |edizione=Revised 2002 |anno=2006 |annooriginale=1993 |editore=Constable & Robinson |città=London |ISBN=978-1-84119-607-7 }}
* {{Cita libro |cognome=Longerich |nome=Peter |wkautore=Peter Longerich |anno=2012 |titolo=Heinrich Himmler: A Life |url=https://archive.org/details/heinrichhimmler0000long |editore=Oxford University Press |città=Oxford; New York |ISBN=978-0-19-959232-6 }}
* {{Cita libro |cognome=Mosse |nome=George |wkautore=George Mosse |titolo=Nazi Culture: Intellectual, Cultural and Social Life in the Third Reich |anno=2003 |editore=University of Wisconsin Press |città=Madison, WI |ISBN=978-0-299-19304-1 }}
* {{Cita libro |cognome=Overy |nome=Richard |wkautore=Richard Overy |titolo=The Dictators: Hitler's Germany and Stalin's Russia |anno=2005 |annooriginale=2004 |editore=Penguin |città=London |ISBN=978-0-14-191224-0 }}
* {{Cita libro |cognome=Schirrmacher |nome=Thomas |titolo=Hitlers Kriegsreligion. Die Verankerung der Weltanschauung Hitlers in seiner religiösen Begrifflichkeit und seinem Gottesbild |anno=2007 }}
* {{Cita libro |cognome=Steigmann-Gall |nome=Richard |wkautore=Richard Steigmann-Gall |titolo=The Holy Reich: Nazi Conceptions of Christianity, 1919–1945 |anno=2003 |editore=Cambridge University Press |ISBN=978-0-521-82371-5 |url=https://books.google.com/books?id=RreXLeUG_AIC |lingua=en}}
* {{Cita libro |cognome=Trevor-Roper |nome=Hugh |wkautore=Hugh Trevor-Roper |titolo=The Last Days of Hitler |url=https://archive.org/details/lastdaysofhitler0000trev_j2d4 |editore=Pan Books |città=London |anno=2002 |annooriginale=1947 |ISBN=978-0-330-49060-3 }}
* {{Cita libro |cognome=Wilson |nome=James |titolo=Hitler's Alpine Headquarters |url=https://archive.org/details/hitlersalpinehea0000wils |anno=2013 |editore=Pen and Sword |città=Barnsley |ISBN=978-1-78303-004-0 |lingua=en}}
* {{Cita libro |traduttore=Luisa Coeta|autore=Joseph Wulf|titolo=Martin Bormann, ombra di Hitler|edizione=Collana Memorie e Documenti|editore=Garzanti|città=Milano|anno=1965|p=260}}
* {{Cita pubblicazione |cognome=Karacs |nome=Imre |titolo=DNA test closes book on mystery of Martin Bormann |data=4 maggio 1998 |rivista=[[The Independent]] |editore=Independent Print Limited |città=London |url=https://www.independent.co.uk/news/dna-test-closes-book-on-mystery-of-martin-bormann-1161449.html }}
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{Find a Grave|5350|Martin Bormann}}
* {{Cita web |titolo=Traueranzeigen: Martin Bormann |data=15 marzo 2013 |editore=Westfälische Rundschau |lingua=de |url=http://waz.trauer.de/Traueranzeige/Martin-Bormann}}
* {{Cita web |titolo=Hitler's last days: Preparations for death |editore=Security Service (MI5) |url=https://www.mi5.gov.uk/hitlers-last-days }}
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