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Con il termine '''foto-musica''',
Per i suoi forti presupposti [[poetica|poetico]]-[[filosofia|filosofici]], che dalla [[fenomenologia]] di [[Edmund Husserl]] vanno all'"[[anarchismo]] metodologico" di [[Paul Feyerabend]] alla "post-Filosofia" di [[Richard Rorty]], può essere considerata un vero e proprio genere a sé stante di musica elettroacustica con importanti risvolti applicativi.
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* [[Musica concreta]]. Negli [[anni 1940|anni quaranta]] e [[anni cinquanta|cinquanta]] gli ''objects sonores'' di [[Pierre Schaeffer]] e i lavori "concreti" di compositori come [[Henri Pousseur]], [[Karlheinz Stockhausen]], [[Bruno Maderna]] e [[Luciano Berio]] fissano su [[nastro magnetico]] molti estratti acustici derivati dalla quotidianità e ne sperimentano, con risultati alterni, l'uso in chiave musicale. Foto-suoni e ''objects sonores'' sono affini per il fatto di essere entrambi estratti del paesaggio sonoro o di realtà acustiche di tipo rumoristico, ma la valenza del foto-suono è più ampia e anche meno astratta. In esso il vincolo semantico e contestuale mantiene un peso specifico persistente e deliberatamente vincolante.
* [[Musica aneddotica]]. [[Luc Ferrari]] traduce, negli [[Anni 1950|anni cinquanta]] e [[anni sessanta|sessanta]], i suoni ambientali in termini narrativo-aneddotici, con registrazioni sperimentali effettuate in luoghi vissuti, riprodotte e ascoltate come se fossero racconti. Il riferimento con la foto-musica è immediato, ma questa punta all'aspetto sintattico e procede oltre lo stadio della pura evocazione narrativa, suggerendo più livelli interpretativi e comunicativi e, in sostanza, un approccio semantico stratificato e complesso.
* [[Musica ambient]]. Negli [[Anni 1970|anni settanta]] e [[anni ottanta|ottanta]] [[Brian Eno]] con le sue ''Musiche per aeroporti'' e, slittando gradualmente di genere, le successive forme di ''relaxing music'', ''[[New Age]]'', ecc. si relazionano esplicitamente all'ambiente circostante, ma focalizzando il centro dell'interesse sul soggetto percipiente più che sullo spazio, che invece nella foto-musica si configura come elemento vivo e dialogante all'interno del progetto musicale.
* [[Soundscape composition]]. Pressappoco negli stessi anni, ma con un affondo al ''Soundscape Project'' varato da [[Raymond Murray Schafer]] negli [[Anni 1960|anni sessanta]], [[Barry Truax]] e altri compositori [[Canada|canadesi]] parte di una attivissima equipe si adoperano per una trasposizione musicalmente creativa del concetto di "paesaggio sonoro", i cui primi obiettivi consistevano nella denuncia scientificamente suffragata del crescente [[inquinamento]] acustico di cui la nostra civiltà è al tempo stesso vittima e artefice. La foto-musica, a differenza della ''soundscape composition'', non vuole avere carattere di denuncia, seppure le scelte del foto-compositore possono all'occorrenza includere una deliberata ''vis polemica'' (ma ciò è legato al rapporto che volta a volta egli vuole o gli viene richiesto di instaurare con l'ambiente). Inoltre la sua natura fortemente sintattica l'avvicina alle tecniche compositive del [[contrappunto]] e alla massima articolazione di tutti i parametri che partecipano delle nuove "immersioni" sonore.
Date queste radici, la foto-musica nega, tra i suoi antecedenti, la ''muzack'' e qualunque assemblato acustico ideato per scopi principalmente commerciali e al di fuori delle idealità artistiche, mentre prende le relative distanze, pur riconoscendone il debito, dalle sette situazioni-tipo su elencate. In breve, come sostiene il sociologo [[Marco Revelli]] nella ricerca ''Nuovi spazi museali'' (ib., Parte I, pagg. 53-64), la foto-musica è un prodotto d'arte che si innesta armonicamente nel contesto che la accoglie, evitando forme di invasiva prevaricazione e anche il facile "effetto Disneyland" che antepone il coefficiente spettacolare a quello più proprio della cultura.
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Entrambe le tipologie applicative, e in particolare la prima, richiedono il lavoro articolato di una equipe che agisce sui piani tecnico, musicale e organizzativo. Come si è già notato, gli aspetti pragmatici nella foto-musica non sono scindibili da quelli sintattici e semantici, a partire dal concepimento dell'opera.
Tra gli interpreti musicali che hanno contribuito sin dal nascere alle realizzazioni dei progetti di foto-musica: il [[soprano]] e ''performer'' [[Tiziana Scandaletti]], la [[flauto|flautista]] Annamaria Morini, il [[trombone|trombonista]] Michele Lomuto, le voci recitanti di Franca Nuti e [[Sandro Cappelletto]], l'[[Orchestra]] Milano Classica diretta da Vittorio Parisi e Massimiliano Caldi, il [[Coro]] Bajolese diretto da Amerigo Vigliermo, il [[baritono]] Mario Tento, l'Academia Montis Regalis di Torino, la [[violoncello|violoncellista]] [[
A fianco di questi, il gruppo di lavoro ha compreso diversi [[fonico|fonici]] e tecnici del suono (Roberto Maccagno, Flavio Fornasier, Fabio Lombardo, Danilo Girardi, ecc.), esperti di [[fotografia]] e [[musicologia]], [[architetto|architetti]], [[attore|attori]] e [[regista|registi]], [[sociologia|sociologi]] della [[comunicazione]].
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A questo gruppo appartengono lavori di musica elettroacustica che utilizzano foto-suoni per fini non di [[sonorizzazione]] né di [[installazione]]. La riconoscibilità [[semantica]] del contesto acustico di origine e le sue combinazioni con elementi "altri" desunti dalla tradizione così come da ulteriori contesti conferisce a queste realizzazioni uno spiccato carattere [[postmodernismo|postmoderno]] che può spaziare da un'ironia sottile e divertita all'umana tragedia.
E' quest'ultimo il caso di ''Sine nomine'' per soprano, voce recitante, orchestra d'archi e foto-suoni, scritto per la [[Giorno della Memoria]] ([[Milano]], Palazzina Liberty, e [[Genova]], [[Teatro Carlo Felice]], gennaio 2001) sui testi di Sandro Cappelletto intessuti di citazioni da [[Sant'Agostino]] e [[San Giovanni Damasceno]] e sui foto-suoni registrati da Piacentini nella storica [[Risiera di San Sabba]] a [[Trieste]]; oppure di ''Et amoris: tango pour Bruno'' per soprano, archi e foto-suoni, scritto per le [[Giochi olimpici|Olimpiadi]] della Cultura di [[Torino]] 2006, su testi di [[Paul Verlaine]], materiali musicali criptati da [[Bruno Maderna]] e foto-suoni registrati in [[Argentina]] e [[Uruguay]], alcuni dei quali con le voci delle madri dei "[[desaparecidos]]" registrate direttamente in [[Plaza de Mayo]] a [[Buenos Aires]].
Più lievi, per la loro persistente carica ironica, composizioni come ''Jazz motetus VI (Cricket play)'', scritto per il pianista americano Paul Hoffmann sulle "voci" dei grilli del [[Maryland]] mixate con quelle di mille bambini di [[Pechino]] e con suoni di antichi strumenti [[Cina|cinesi]] (2002); ''XXIV'' per la flautista Annamaria Morini e il violinista Enzo Porta, per una maratona concertistica dedicata alla [[Divina Commedia]] di [[Dante]], su testo dal Canto XXIV del Paradiso letto da un bambino con sottofondo organizzato di [[cascate del Niagara]] ([[Rovigo]], 2004); ''The Brown Cage'' per il soprano [[Tiziana Scandaletti]] e la violoncellista Madeleine Shapiro, con foto-suoni radiofonici su modulazioni di frequenza e onde medie e con materiali postmodali di [[John Cage]] e [[Earle Brown]] ([[New York]], 2007).
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* [http://www.provincia.torino.it/archeologia_cm/filmati/cultura/treni.htm Sonorizzazione del Museo ferroviario di Bussoleno]
* [http://www.reggiavenariareale.it Reggia di Venaria Reale]
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