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Tra gli anni ’70 e ‘80 del Novecento sono stati rimossi tutti i “bacini ceramici” dalle loro collocazioni originali per essere studiati, restaurati e conservati presso il Museo Nazionale di San Matteo a Pisa. Per poter stabilire con sicurezza la composizione dei rivestimenti dei “bacini” importati sono state condotte delle analisi con il metodo della [[Fluorescenza X|Fluorescenza a Raggi X]]. Agli studiosi interessava capire se le miscele usate erano le stesse adottate dai Pisani, agli inizi del [[XIII secolo]], per la propria produzione.
I risultati delle analisi hanno permesso di suddividere i rivestimenti vetrosi delle ceramiche importate in tre categorie, queste sono caratterizzate dalla presenza di solo piombo (vetrine piombifere), dalla compresenza di piombo e stagno (
Nel caso delle vetrine piombifere per alcune aree di produzione, come quella bizantina, è stato notato l’uso anche di ingobbio (rivestimento terroso biancastro) tra il corpo ceramico e il rivestimento vetrificato.
=== Tecniche produttive dei bacini ceramici di Pisa ===
Le ceramiche provenienti dalle varie aree del Mediterraneo sono state distinte per tecnica produttiva.
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! Tecnica !! Tipo di decorazione
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| Ceramiche Invetriate <small>(vetrina piombifera)</small> ||
*Policrome
*Bicrome
*Monocrome
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| Ceramiche Smaltate <small>(smalto stannifero)</small> ||
*Policrome
*Bicrome
*Monocrome
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| Ceramiche Ingobbiate e invetriate <small>(vetrina piombifera)</small> ||
*Policrome <small>(“Glazed Reserved Slip-eare”)</small>
*Bicrome <small>(“Glazed Reserved Slip-eare”, “Glazed Slip-ware with Green Splashed Decoration”)</small>
*Monocrome
*Monocrome graffite
*Policrome graffite <small>(“Zeyxippus ware. Class II” e savonesi)</small>
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| Ceramiche eseguite con tecniche particolari ||
*Decorate a “Lustro metallico”
*Decorate a “Cuerda seca” totale
*Decorate a “Cuerda seca” parziale
*Decorate a “boli gialli e fondo verde”
*Decorate con “rotellatura” o “solcate”
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Le ceramiche alle quali si avvicinano di più i [[Maiolica arcaica di Pisa|manufatti prodotti a Pisa]] a partire dai primi anni del [[XIII secolo]] sono quelli provenienti dall’[[al-Andalus]] e dalle [[isole Baleari]], che condividono la particolarità di avere un doppio rivestimento sulle superfici del recipiente. Infatti, in entrambe le aree geografiche si registra l’uso di coperture diverse sulle superfici interne ed esterne. Da una parte abbiamo lo smalto stannifero bianco che va a ricoprire la parte principale, mentre la superficie secondaria veniva nella maggior parte dei casi rivestita da una vetrina piombifera che poteva essere incolore, gialla o verde.
I bacini ceramici provenienti invece dalle aree bizantine, come le coste medio-orientali del [[Mediterraneo]], l’area egeo-[[Anatolia|anatolica]] e dell’Attica, e quelle che provenivano dalle zone liguri, hanno la caratteristica di essere rivestite di [[ingobbio]] sotto la vetrina piombifera. Possono essere monocromi, policromi o bicromi, arricchiti o meno da decorazioni graffite e rivestiti da vetrine piombifere incolori o colorate<ref>{{cita|BERTI - GIORGIO 2011|pp. 27, 52-53}}</ref>.
=== Le aree di provenienza dei bacini ceramici di Pisa ===
*'''Prodotti della Sicilia islamica'''
Questo gruppo comprende ceramiche databili tra l’ultimo quarto del [[X secolo|X]]-primo quarto [[XII secolo]], che presentano coperture in vetrina piombifera ([[Piombo|Pb]]), stesa su entrambe le superfici, incolore o colorata. Quasi tutti i reperti sono decorati pure sulla superficie esterna con barrette e segni arcuati disegnati con i soliti colori oppure, raramente, in solo bruno.
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! Tecnica di produzione !! Decorazione
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| Invetriate policrome{{#tag:ref|All’interno di queste ceramiche si possono riscontrare due varianti che dipendono dal modo in cui i colori venivano applicati sul manufatto. La prima variante prevede che i disegni in verde e in bruno sono tracciati con lo stesso pennello. Nella seconda, i due colori hanno finalità diverse in quanto con il bruno si delimitavano i contorni dei disegni, mentre con il verde si campivano le aree delimitate dal bruno; vedi: {{cita|BERTI - GIORGIO 2011|pp. 32 - 34}}; {{cita|BERTI-TONGIORGI 1981a|pp. 170-175 e 175-177}}; {{cita|MANNONI 1979|p. 236}} |group=N}} ||
*Decorate in verde e bruno.
*Decorate in verde e bruno con arricchimenti in giallo - bruno.
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| Invetriate bicrome<ref name=BG_34>{{cita|BERTI - GIORGIO 2011|p. 34}}.</ref> ||
*Decorate in bruno e invetriate con vetrina piombifera verde.
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| Invetriate monocrome “solcate”<ref name=BG_34/> ||
*Decorate con “solchi” e coperte da vetrina piombifera verde sia all’interno che all’esterno.
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*'''Prodotti della Tunisia - Ifriqiya'''
I prodotti della [[Tunisia]] risalgono all’ultimo quarto/fine [[X secolo|X]]-metà [[XIII secolo]]. La categoria vede manufatti coperti con vetrina piombifera o con smalto stannifero, incolori o colorati. La copertura risulta la stessa su entrambe le superfici<ref>{{cita|BERTI - GIORGIO 2011|p. 35}}; {{cita|BERTI 2002a}}; {{cita|BERTI 2003|pp. 134-139}}.</ref>.
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! Tecnica di produzione !! Decorazione
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| Invetriate ||
*Invetriate policrome <small>(due o tre colori sono stesi sotto la vetrina piombifera incolore). Decorate in verde e bruno. Decorate in verde, bruno e giallo</small><ref>{{cita|BERTI - GIORGIO 2011|pp. 35-36}}; {{cita|DAOULATLI 1995|pp. 80-81, n.24}}.</ref>.
*Invetriate bicrome decorate in bruno e vetrina colorata verde o gialla. <small>Decorate con vetrina piombifera gialla o verde</small><ref name=BR_37>{{cita|BERTI - GIORGIO 2011|p. 37}}.</ref>.
*Decorate in verde sotto vetrina incolore<ref name=BR_37/>.
*Invetriate in verde con decorazioni “solcate”. <small>Decorate monocrome con solcature</small><ref name=BR_37/>.
*Invetriate e smaltate monocrome. <small>Decorate monocrome e invetriate o smaltate</small><ref name=BR_37/>.
*Policrome e bicrome con copertura a basso contenuto di stagno. <small>Decorate con vetrina piombifera contenente piccole quantità di stagno</small><ref>{{cita|BERTI - GIORGIO 2011|pp. 37-38}}.</ref>.
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| Smaltate ||
* Smaltate policrome. <small>In bruno, verde e giallo su smalto bianco</small>. <small>In bruno e verde su smalto bianco. A cobalto e manganese su smalto bianco</small><ref>{{cita|BERTI - GIORGIO 2011|pp. 38-39}}; {{cita|BERTI 2002b}}.</ref>.
* Smaltate bicrome. <small>In blu cobalto su smalto bianco. In bruno su smalto verde. In verde su smalto bianco</small><ref name=BR_39>{{cita|BERTI - GIORGIO 2011|p. 39}}.</ref>.
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| Invetriate e smaltate ||
*A boli gialli e fondo chiaro. <small>I disegni sono eseguiti in verde, bruno e giallo ma la decorazioni in giallo è data a gocce entro contorni bruni</small><ref name=BR_39/>.
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| Tecniche particolari ||
*A boli gialli e fondo verde. <small>La decorazione ricorda quella della "cuerda seca" spagnola</small><ref>{{cita|BERTI - GIORGIO 2011|p. 40}}.</ref>.
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*'''Prodotti della Penisola Iberica - Al-Andalus e Baleari'''
Le ceramiche prodotte nella penisola iberica e usate a [[Pisa]] come "bacini" sono databili nell’ultimo quarto del [[X secolo|X]]-metà del [[XIII secolo]]. I corpi ceramici sono completamente rivestiti con coperture vetrose (piombifere e piombo-stannifere) e a volte sullo stesso manufatto coesistono i due tipi di rivestimento.
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! Tecnica di produzione !! Decorazione
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| Invetriate ||
*Invetriate e smaltate monocrome. <small>Decorate monocrome verdi con “estampillas” e invetriate monocrome “solcate”. Vetrina incolore</small><ref>{{cita|BERTI - GIORGIO 2011|p. 42}}.</ref>.
*Invetriate monocrome color marrone. <small>Rivestite internamente di una vetrina piombifera giallo-bruna</small><ref>{{cita|BERTI - GIORGIO 2011|p. 43}}.</ref>.
*Altre invetriate monocrome. <small>Decorate con vetrina piombifera verde con tracce di stagno e vetrina incolore esterna</small><ref>{{cita|BERTI - GIORGIO 2011|p. 43-44}}; {{cita|BERTI 2000b}}.</ref>.
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| Smaltate ||
*Smaltate policrome. <small>Decorata in verde e in bruno su smalto stannifero bianco. Esterno rivestito con vetrina piombifera incolore o colorata. Queste ceramiche sono definite comunemente “in verde y manganeso” e “califfali”</small><ref>{{cita|BERTI - GIORGIO 2011|p. 44-45.}}</ref>.
*Smaltate monocrome di colore verde-turchese. <small>Decorate con copertura interna ed esterna a smalto verde</small><ref>{{cita|BERTI - GIORGIO 2011|p. 44}}.</ref>.
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| Tecniche particolari ||
*"Cuerda Seca" totale.
*"Cuerda Seca" parziale<ref>{{cita|BERTI - GIORGIO 2011|p. 45}}; {{cita|BERTI - MANNONI 1995}}.</ref>.
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| Lustro metallico ||
*Decorate con motivi che tendono alla tonalità del rame su smalto stannifero bianco. <small>La copertura secondaria è smaltata ma questo ha un contenuto in stano più basso. Possono essere decorate all’esterno anche con una vetrina piombifera</small><ref>{{cita|BERTI - GIORGIO 2011|pp. 45-46}}.</ref>.
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*'''Prodotti Islamici dell’Egitto'''
Arrivano a [[Pisa]] tra l’ultimo quarto [X secolo|X]]-primo quarto del [[XII secolo]], rivestite con coperture vetrose (vetrine piombifere o piombo-stannifere) complete, uguali su entrambe le superfici o differenti.
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! Tecnica di produzione !! Decorazione
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| Invetriate ||
* Invetriate monocrome con decorazioni incise. <small>Decorate con vetrina incolore, gialla o verde e incise.</small>.
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| Smaltate ||
*Smaltate monocrome. <small>Con smalto verde su entrambe le superfici e con smalto bianco su entrambe le superfici.</small>
*Smaltate bicrome (Fayyum ware). <small>Decorate con macchie in verde o verde e bruno su smalto bianco interno. L’esterno è ricoperto da vetrina piombifera giallo-verde.</small>
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| Lustro metallico ||
* Decorate con lo stesso smalto bianco sia all’interno che all’esterno. I disegni a lustro sono di norma color rame<ref>{{cita|BERTI - GIORGIO 2011|pp. 48-49}}.</ref>.
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*'''Prodotti del Vicino Oriente Islamico'''
Reperti databili verso l’ultimo quarto [[XII secolo|XII]]-primi decenni del [[XIII secolo]]. I corpi ceramici sono rivestiti con coperture vetrose (vetrine alcaline e smalti stanniferi), possono coprire completamente il manufatto e si possono presentare uguali in entrambe le superfici o differenti. Sono recipienti provenienti da [[Raqqa]], in [[Siria]].
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! Tecnica di produzione !! Decorazione
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| Raqqa Ware ||
*I decori sono tracciati in nero sotto vetrine alcaline blu stese su entrambe le superfici <small>(Black-under-turquoise)</small><ref> {{cita|BERTI - GIORGIO 2011|pp. 50-51}}; {{cita|BERTI 1987|p.7, Tav. Ia}}; {{cita|JENKINS-MADINA 2006|n.365, pp. 181-183, 186, Figg. 625-627}}.</ref>.
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| Invetriate (vetrine alcaline) e smaltate ||
*Decorate con vetrina alcalina colore bruno-violaceo.
*Decorate con vetrina alcalina nero-porpora.
*Decorate con smalto stannifero verde su entrambe le superfici<ref>{{cita|BERTI - GIORGIO 2011|p. 51}}.</ref>.
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*'''Prodotti di aree bizantine'''
I reperti risalgono all’ultimo quarto [[XII secolo|XII]]-inizio del [[XIII secolo]]. I manufatti sono ingobbiati e coperti da vetrina piombifera incolore o colorata.
Le aree di provenienza vengono decretate sulla base di analisi mineralogiche:
*Coste mediorientali del Mediterraneo: da qui provengono ceramiche ingobbiate monocrome con decorazioni graffite<ref name=BG_52>{{cita|BERTI - GIORGIO 2011|p. 52}}.</ref>.
*Area egeo-anatolica: le ceramiche sono ingobbiate monocrome e abbellite con decorazioni varie <small>(“Glazed Reserved Slip-ware”, “Glazed Spil-ware with Green Splashed Decoration”)</small><ref name=BG_52/><ref>{{cita|BERTI - CAPELLI 2000}}.</ref>.
*Attica: le ceramiche sono ingobbiate e graffite <small>(“Zeuxippus ware. Class II”)</small><ref>{{cita|BERTI - GIORGIO 2011|pp. 52-53}}.</ref>.
*'''Prodotti dell’Italia meridionale'''
Le ceramiche risalgono al primo quarto del [[XII secolo]] e alla metà del [[XIII secolo|XIII]] e tra le zone dell’[[Italia meridionale]] viene anche inclusa la [[Sicilia della Sicilia normanna|Sicilia sotto la dominazione normanna]]. I corpi ceramici sono rivestiti con coperture vetrose sulla superficie principale del vaso o su entrambe. La vetrina può essere incolore o colorata (verde o gialla, in diverse tonalità). Le decorazioni possono essere in verde e bruno, in solo bruno, o in rosso, bruno e verde. La tavolozza cromatica di questo gruppo comprende anche l’azzurro accostato al bruno. Tra le decorazioni si possono trovare motivi tracciati con l’ausilio di una “rotella”.
Le aree di provenienza sono suggerite dai risultati forniti da analisi mineralogiche incrociati con le caratteristiche tecnologiche e morfologiche:
*[[Salerno]] e [[Gaeta]]<ref>{{cita|BERTI - GIORGIO 2011|p. 54}}, {{cita|BERTI - TONGIORGI 1984}}.</ref>.
*Sicilia centromeridionale ([[Gela]])<ref name=BG_56>{{cita|BERTI - GIORGIO 2011|p. 56}}.</ref>.
*[[Puglia]] (“protomaioliche” pugliesi)<ref name=BG_56/><ref>{{cita|BERTI - HOBART - PORCELLA 1990}}; {{cita|BERTI 1997c}}.</ref>.
*'''Prodotti ingobbiati e invetriati della Liguria'''
Questo gruppo comprende ceramiche arrivate a Pisa nella seconda metà del [[XII secolo|XII]] e [[XIII secolo]] e sono principalmente di produzione savonese. Hanno il rivestimento in [[ingobbio]] sotto uno strato di vetrina piombifera trasparente e decoro graffito. L’ingobbio è un sedimento argilloso selezionato e biancastro, che veniva steso sulla superficie principale dei recipienti. I manufatti così trattati potevano essere graffiti monocromi e policromi (verde-giallo tendente all’arancio) oltre che semplicemente dipinti. Le vetrine piombifere che ricoprivano il manufatto ingobbiato potevano essere incolori o colorate<ref>{{cita|BERTI - GIORGIO 2011|p. 58}}; {{cita|VARALDO 2001a}}; {{cita|VARALDO 2001b}}; {{cita|BERTI - GELICHI 1995b}}; {{cita|BERTI - GELICHI - MANNONI 1997}}.</ref>.
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* {{cita libro|autore1=G. Berti|autore2=S. Gelichi|titolo=Mille chemins ouverts en Italie, in Le vert et le brun, de Kairouan à Avignon, céramiques due Xe au XVe siècle|editore=Musées de Marseille|città=Marseille|anno=1995|pp=128-163|cid=BERTI - GELICHI 1995b}}
* {{cita pubblicazione|autore1=G. Berti|autore2=S. Gelichi|curatore=H. Maguire|titolo=“Zeuxippus Ware” in Italy, in Materials Analysis of Byzantine Pottery|editore=Dumbarton Oaks Research Library and Collection|città=Washington D.C.|anno=1997|pp=85-104|cid=BERTI - GELICHI 1997}}
* {{cita pubblicazione|autore1=G. Berti|autore2=S. Gelichi
* {{cita pubblicazione|autore1=G. Berti|autore2=M. Hobart|autore3=F. Porcella|titolo=“Protomaioliche” in Sardegna|conferenza=Atti Albisola XXIII|città=Albisola|anno=1990|pp=153-167|cid=BERTI - HOBART - PORCELLA 1990}}
* {{cita pubblicazione|autore1=G. Berti|autore2=T. Mannoni|titolo=Le ceramiche a “cuerda seca” utilizzate come “bacini” in Toscana e in Corsica, in La Céramique Médiévale en Méditerranée Occidentale|conferenza=Actes du 5ème Colloque AIECM2 (Rabat 1991)|editore=Ministère des Affaires Culturelles|città=Rabat|anno=1995|pp=400-404|cid=BERTI - MANNONI 1995}}
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