Discussione:Massimo Scaligero: differenze tra le versioni

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I miei paragrafi erano documentati da note e da link, ma fa lo stesso. Vorrei farti notare che Scaligero non era un filosofo, ma un esoterista, che é diverso. Filosofo era Giovanni Gentile. Guénon non ha mai riconosciuto la grandezza di Scaligero, tant'é vero che rispose per le rime ad un articolo critico che Scaligero scrisse nei suoi confronti, definendolo un "profano" incapace di capire il concetto di iniziazione e di trasmissione iniziatica. Anche Evola non lo considerava granché bene, per l'aver abbracciato le visioni di Steiner. Non mi accanisco con Scaligero, come dici tu, mi limito semplicemente a riportare dei fatti. Quanto alla battaglia comune che tutti e tre combattevano contro il materialismo e la decadenza della civiltà, é certo un fatto, ma un fatto che accomuna tutti gli spiritualisti: ognuno l'ha combattuta e la combatte con più o meno lucidità. La polemica fra tradizionalisti ed antitradizionalisti non é a mio avviso affatto secondaria, in quanto comprende il tema centrale dell'accesso al sovrasensibile, ovvero l'iniziazione. Che per i tradizionalisti implica la trasmissione da Maestro a discepolo. Grazie.
 
== Lavoro di Redazione e lavoro di Detrazione ==
 
Personalmente sono abbastanza contento dei chiarimenti riguardo all'adesione giovanile di Antonio Scabelloni al fascismo.
Vorrei ricordare che in quel periodo in Italia pochi furono gli intellettuali che non prestarono fedeltà al fascismo.
Una dozzina di intellettuali su circa 1200. In questa pagina un nutrito gruppo di eroi energicamente si oppone al movimento che (giova ricordarlo) è estinto come il coraggio di chi, senza alcuna preparazione, si fa giudice, storico e portavoce, di una storia che moraleggia, senza dominarla (questo il lavoro dello storico).
 
Così tutto ciò che in quel periodo visse e venne creato viene da questi ''storici improvvisati'' condannato alla ''dannatio memoriae''. Sì, Giovanni Gentile fu fascista, così come Curzio Malaparte e Giovanni Papini che – dimenticati in Italia – furono celebrati, nel loro spessore di artisti, ad esempio da J.L.Borges.
 
Il fatto che Scabelloni sia stato fascista è degno di nota ma non fa onore a chi vorrebbe enciclopedizzare lo Scabelloni denigrandolo solo a questo. Anche E.Cioran sconfessò la sua adesione alla Cortina di Ferro. E' forse ricordato per questo?
 
Sarebbe opportuno – oltre allo scrivere che Scabelloni fu fascista (''...ma guarda un po' che novità nell'Italia fascista!...'') ricordare anche la sua esperienza e biografia successiva.
 
Fino ad ora m'è sembrato di leggere in questa pagina solo paragoni (Gentile–Scaligero, Evola–Scaligero).
Insomma se il lavoro di compilazione vuole essere solo un lavoro denigratorio evitate le comparazioni poiché nulla hanno a che vedere con un'osservazione scientifica e storicizzante.
 
Provate a leggere, a studiare, i libri di Scaligero e, magari (visto che siete bravi) a criticarli nella loro oggettività.
Provate, magari, anche con le opere sociali (a voi tanto care).
 
Insomma l'atto denigratorio è stato compiuto: riuscite a fare di meglio oppure vi fermate a scrivere che il vecchio fascista fu un turbocattivone e che i poteri occulti non vogliono che l'umanità sappia la verità?
 
Coraggio!
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