Pearà: differenze tra le versioni

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==Storia==
Le origini di questo piatto povero e contadino sono ignote; la leggenda narra che fu il cuoco di corte di [[Alboino]], re dei [[Longobardi]], a inventarla perché aveva bisogno di un cibo in grado di ridare forza a [[Rosmunda]], la quale, divenuta forzatamente moglie del re, si stava lasciando morire di fame dopo essere stata costretta a bere dal cranio, trasformato in coppa, del padre [[Cunimondo]] re dei [[Gepidi]] ucciso in battaglia dallo stesso [[Alboino]].<ref>[http://www.iltorcolo.it/R_Pear%C3%A0.html Il Torcolo - Pearà<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
 
Oggigiorno, comunque, l'esecuzione di questo piatto cambia da paese a paese, addirittura si diversifica nei vari nuclei familiari, portando alla creazione di numerose varianti.
 
La Pearà la si magia anticipandola con un primo piatto di brodo, come ''[[paparele]]'', ''[[tortellini di Valeggio]]'' o ''[[gratini]]'', e viene accompagnata con lesso (e non bollito di tradizione) ed erbe amare di campo passate in padella. Questo denota come ''"fare la pearà"'' non indichi un semplice piatto, ma un certo tipo di pranzo nella sua completezza.
 
Nella tradizione non si tostava il pane, non si usava mai il burro, non si faceva il brodo con il pollo, non si mescolavano mai altre salse alla pearà.<ref name="tencas.com">{{Cita web|autore = |url = http://www.tencas.com/blog/articolo.asp?articolo=180|titolo = |accesso = |editore = |data = }}</ref>