Albert Ellis: differenze tra le versioni
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Colpito anche dalla lunga durata e dalla scarsa efficacia della terapia psicoanalitica, che poteva sperimentare nella sua attività professionale, Ellis cominciò ad allontanarsene. La rottura definitiva maturò dal gennaio 1953, quando egli cominciò ad autodefinirsi ''terapeuta razionale'' (rational therapist). Stava sviluppando un nuovo tipo di psicoterapia, più attivo e direttivo. Dal 1955, con la pubblicazione del saggio ''New approches to psychoterapy techniques'', denominò il suo nuovo approccio ''Rational Therapy (RT)''. La denominazione verrà successivamente modificata in ''Rational-Emotive Therapy (RET)'' ed infine in [[Rational Emotive
Behavior Therapy (REBT)]].
=== Il nuovo approccio ===
L'innovativo approccio della RT richiedeva che il terapeuta aiutasse il cliente a comprendere che le sue sofferenze emotive scaturiscono da certe convinzioni ''Irrational Beliefs - IB'', particolarmente rigide ed autodistruttive. E sottolineava l'importanza del lavorare attivamente al cambiamento di tali convinzioni e dei comportamenti conseguenti. Nell'indagare gli IB, Ellis arrivò ad identificarne il nocciolo duro in tre principali così riassumibili <ref>da "A guide to rational living", 1977, cap. 10</ref>: ''- Io devo essere perfetto (altrimenti sono miserabile e merito la dannazione) -'' , ''- Gli altri devono amarmi (altrimenti sono persone orribili e meritano la mia condanna) -'', ''- Il mondo deve favorirmi (altrimenti è un luogo orribile) -''. Ellis teorizzò che proprio l'abuso mentale dei ''devo'' ''(must-urbation'') e la tendenza ad ''orribilizare'' e ''terribilizzare'' gli eventi ''(- E' orribile e terribile ed io non posso assolutamente sopportarlo! -)'' inducano l'individuo procurarsi emozioni distruttive e comportamenti autolesivi. E si convinse che attraverso l'analisi razionale e la confutazione sistematica di tali IB, il cliente può comprendere i propri errori e quindi costruirsi nuove convinzioni più razionali, e nuovi comportamenti costruttivi.
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