Ahlat: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Bot: rimuovo template:Avvisounicode da voci con lingue ormai supportate dai browser come da discussione |
Recupero di 1 fonte/i e segnalazione di 0 link interrotto/i. #IABot (v2.0beta14) |
||
Riga 48:
Nel [[918]] la città è attaccata dall'[[imperatore bizantino]] [[Giovanni I Zimisce]]. Nel [[939]], l'[[Hamdanidi|hamdanide]] [[Sayf al-Dawla|ʿAlī Sayf al-Dawla]] penetra nella città nel corso delle sue contese militari con l'[[impero bizantino]].
A partire dal 983, la regione è dominata dalla dinastia [[Curdi|curda]] dei [[Marwanidi]] dell'Alta Mesopotamia<ref>Janine e Dominique Sourdel, ''Dictionnaire historique de l'islam'', Parigi, PUF, coll. Quadrige, 2004. ISBN 978-2-13-054536-1. ''online''
Nel 1100, il governo di Akhlat è affidato all'[[emiro]] Sökmen al-Kutbî,<ref>Sökmen al-Kutbî non deve essere confuso con il suo omonimo e quasi contemporaneo l'[[Artuqidi|Artuchide]] [[Soqman ibn Artuq]] morto nel 1105.</ref> ai suoi discendenti e ai suoi successori, chiamati [[Shah Arman]] o [[Shah Arman|Ahlat Shah]] (in [[Lingua turca|turco]] Ermenşahlar o Ahlatşahlar). Nel 1185, il quarto sovrano a portare il titolo di Shah Arman muore senza eredi. La città cade allora nelle mani di una serie di comandanti d'origine servile. Gli [[Ayyubidi]] di [[Diyarbakır|Diyarbakir]] che bramavano da tempo la città, dopo un lungo periodo di tempo, ne approfittano per impadronirsene nel 1207<ref>[[Clifford Edmund Bosworth]], ''The New Islamic Dynasties: A Chronological and Genealogical Manual'', Edinburgh University Press, 2004. ISBN 978-0-7486-2137-8. ''online''=[http://books.google.com/books?id=mKpz_2CkoWEC] e [http://books.google.fr/books?id=mKpz_2CkoWEC&pg=PA197 cap. "The Shah-i Armanids"]</ref>. Gli Ayyubidi di Akhlat cadono sotto la dominazione mongola degli [[Ilkhanato|Ilkhanidi]] nel 1259 e restano al potere, ma sotto l'autorità mongola, fino alla fine del [[XV secolo]].<ref>Clifford Edmund Bosworth, ''op. cit.''. ''online''=[http://books.google.fr/books?id=mKpz_2CkoWEC&pg=PA72 Cap. "The Ayyubids", pp. 72-73]</ref>
|