Rosneft: differenze tra le versioni
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Fondata in Russia nel 1993, la Rosneft diventa negli anni 2000 la maggiore industria petrolifera russa dopo aver acquisito all'asta nel maggio 2007 le attività della [[Yukos]], la società petrolifera che aveva dichiarato bancarotta nell'agosto del 2006 dopo tre anni di contenziosi sugli arretrati fiscali e l'arresto del proprietario [[Mikhail Khodorkovsky]] che accuserà uno dei principali collaboratori di [[Vladimir Putin]], [[Igor Sechin]], di aver organizzato il suo arresto per impossessarsi del suo patrimonio.<ref>{{Cita news|lingua=en|url= http://www.timesonline.co.uk/tol/news/world/europe/article3953694.ece |titolo=Jailed tycoon Mikhail Khodorkovsky ‘framed' by key Putin aide|pubblicazione= The Sunday Times |data= 18 maggio 2008}}</ref>. Tra i beni acquisiti anche cinque raffinerie e compagnie petrolifere Tomsk Oil Company e Samara Oil and Gas Company. Secondo gli esperti del quotidiano russo Vedemosti, il patrimonio di Yukos è stato acquistato da Rosneft con uno sconto del 43,4% sul prezzo di mercato. Nel 2007 gli ex beni di Yukos hanno fornito il 72,6% della produzione di petrolio e gas e il 74,2% della raffinazione primaria di Rosneft. Per quanto le acquisizioni di Yukos abbiano aumentato il debito di Rosneft d 26 miliardi di dollari, l'amministratore delegato Bogdanchikov ritiene di poterlo ridurre al 30% entro il 2010 triplicando la capacità di raffinazione ed espandendosi in Cina.
Nel marzo 2013 Rosneft completa l'acquisizione di [[TNK-BP]], la terza più grande compagnia petrolifera in Russia: una joint venture tra [[British Petroleum|BP]] e ARR, società che rappresenta quattro miliardari di origine russa. BP riceve in cambio della sua partecipazione 12,3 miliardi di dollari in contanti e il 18,5% della quota di Rosneft, mentre ARR riceve 28 miliardi in contanti. Con questa acquisizione Rosneft diventa la più grande società petrolifera quotata, con una produzione di circa 4 milioni di [[Barile equivalente di petrolio|barili]] al giorno.<ref name="rt210313">{{Cita news|lingua=en|url=
Il 15 aprile [[2013]] la società rileva dalla famiglia Moratti il 13,70% della [[Saras]] e lancia l'opa sul 7,3% della società a 1,37 euro per azione. I fratelli Moratti cedono interamente le quote detenute personalmente, mentre la Sapa (titolare del 62,46%), scenderà al 50,02% a valle della vendita.<ref>[http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-04-15/moratti-vendono-saras-rosneft-132444.shtml?uuid=Ab2nLSnH I Moratti vendono il 13,7% di Saras a Rosneft: Opa sul 7,3% del capitale], ''[[Il Sole 24 ORE]]'', 15 aprile 2013</ref><ref>[http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Economia/Saras-Rosneft-compra-Moratti-lancia-opa/15-04-2013/1-A_005929435.shtml Saras: Rosneft compra 13,7% dai Moratti e lancia opa su 7,29%%], ''[[Corriere della Sera]]'', 15 aprile 2013</ref> Il progetto è di creare una joint venture nel trading. Nel 2015 il piano è abbandonato a causa delle sanzioni imposte nel 2014 alla [[Russia]] da [[Stati Uniti]] ed [[Europa]] in risposta alle interferenze di Mosca in [[Ucraina]] e all'annessione della penisola di [[Crimea]]. Rosneft cede l'8,99% e poi venderà il restante 17% all'inizio del 2017.<ref>{{cita web|url=http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2017/01/17/saras-rosneft-verso-laddio_7082bfc9-4d25-44f0-b7df-ead92fc2768c.html|titolo=Saras, Rosneft verso l'addio|data=17 gennaio 2017|accesso=21 febbraio 2019}}</ref>
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