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L'ultimo ciclo di questo ventennio è quello che ha per tema le ''Campagne'', motivato in parte dall'esperienza del ''Viaggio pittorico in Toscana'' del [[1984]] , rassegna itinerante in alcune città italiane. Si tratta delle campagne senesi, luogo molto amato dall'artista, in cui soggiorna spesso in quegli anni e in cui, scrive Santini, riesce grazie alla sua creatività a cogliere i particolari dei luoghi, dell'equilibrio tra natura e artificio, dei fiori, delle coltivazioni, dei poderi.<ref name=Santini/>
 
Non sono mancati comunque, nel ventennio che va dal 1970 alla fine degli anni 80, radicali cambiamenti di prospettiva sui temi, cambiamenti che hanno portato l'artista a produrre opere che si discostano totalmente dalla consueta visione, cambiamenti che gli studiosi definiscono parentesi o più tradizionalmente momenti di riflessione. A questi periodi di "riflessione" appartengono, ad esempio, i dipinti della serie ''L' Incontenibile Energia'' degli anni 1974-75 presentati ad una mostra livornese dal critico [[Elio Mercuri]], nei quali l'autore rappresenta tubi esplosi, deformati, cavi elettrici tranciati che trasmettono tensione e drammaticità. In queste opere secondo Mercuri "Madiai dà forma alla incontenibile energia che ci pulsa dentro, e riesce a tradurre l'angoscia in visione di possibile liberazione... in questa inesauribile prova di fedeltà al proprio sentire e vedere dà al particolare più insignificante il valore di un'assoluta verità". Altre variazioni tematiche nascono alla fine degli anni 80. Del 1987 sono infatti le "Tavole della memoria" ed altri quadri come ''La Valigia di Talete'', ''Il cappello nero'' e ''Tavola imbandita''.<ref>{{cita |Valerio}}</ref>
 
Degno di menzione risulta anche il capitolo dedicato alla ''[[Vespa]]'' il veicolo a 2 ruote della [[Piaggio]]. Madiai la fissa nelle sue tele a partire dagli anni '70 ed a più riprese negli anni che seguono fino al 2015.<ref>{{cita|Turini}}</ref>