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Firenze esige che Massa, collocata strategicamente a ridosso della via Francigena sia in mano amica allo scopo di assicurarsi l'agibilità dei traffici commerciali con la Francia e i paesi del nord Europa, inoltre costituisce un punto di controllo più ravvicinato sulle grandi città di Genova e Milano, da cui potevano giungere minacce al territorio di Firenze. Vista l'impossibilità di un controllo diretto, Firenze ritiene necessario affidare Massa ad un soggetto di sicura fiducia. La scelta cade sul marchese Antonio Alberico Malaspina di Fosdinovo (cittadino di Firenze dal 1430). Sotto di lui, Massa viene finalmente ad assumere la configurazione di stato autonomo (autonomia sotto la forma del feudo, ossia una struttura politica, territoriale, amministrativa e giudiziaria che richiamava fortemente l'epoca medioevale).
<ref>Pallucca Susanna,Scoprire Massa, L'arredo urbano,2008, Editore Felici, [http://ISBN%209788860191700 ISBN 9788860191700]</ref>
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== Storia dell'arredo urbano di Massa ==
Una prima volontà progettuale volta a costruire un'immagine organica e strutturata della Massa tardo-rinascimentale è riconducibile solo a partire dal marchesato di Alberico I Cybo-Malaspina. La città cybea, per le numerose e ricercate soluzioni urbanistiche e architettoniche adottate per piazze, palazzi e fontane, appare come un contenitore di oggetti e case volti ad arredare lo spazio interno ed esterno della città e a trasmettere a visitatori e abitanti messaggi di principesca magnificenza.
Le porte della Massa albericiana comunicano fortemente i simboli della casata: stemmi araldici, cartigli, epigrafi, elementi simbolici che appartengono alla tradizione familiare quali, ad esempio, gli obelischi collocati sulla sommità delle porte monumentali.
A questa complessa operazione di costruzione e arredo della città concorrono le decorazioni delle facciate antistanti le strade cittadine. Alberico infatti introduce le case dipinte (affrescate e graffite) sui modelli di Genova e Firenze.
Fino al Settecento, la disponibilità di materiale-marmo e di maestranze specializzate assicurano la realizzazione di manufatti e componenti architettonici di pregio che apportano all'arredo urbano una nuova componente cromatica, il bianco.
Nella prima metà dell'Ottocento, con l'erezione a sede di diocesi, Massa subisce una profonda trasformazione sociale e si vengono a creare le condizioni per un cambiamento radicale dell'immagine urbana. La costruzione di un teatro civico costituisce una straordinaria motivazione a sviluppare una vita prevalentemente serale. Nuove tecnologie consentono la collocazione di nuovi sistemi di illuminazione. Laddove il principe decideva per tutti, ora sono le commissioni di ornato pubblico a dettare i canoni estetici.
Negli anni Novanta del Novecento il tema dell'arredo urbano ritorna ad essere al centro delle vicende. Si assiste infatti a un periodo di lavori pubblici che non interessano solo l'estetica ma anche la fruizione del centro cittadino. Si vengono così a recuperare altre nuove "piazze" nelle quali vengono collocate fontane e sculture.
Oggi la città di Massa si presenta come un luogo dove ancora si conservano importanti testimonianze di un passato stratificatosi in almeno cinque secoli di storia.
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