Minimoog: differenze tra le versioni

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Le ruote di modulazione e pitch bend (letteralmente "inflessione dell'intonazione") furono una delle innovazioni più apprezzate dai musicisti della scena [[rock]] dei primi [[anni 1970|anni settanta]]. A differenza di dispositivi analoghi che si trovano oggi nei sintetizzatori digitali, i dischi non erano a molla; il tastierista doveva quindi riportarli nella posizione centrata a mano (nel caso del bender, per esempio, per ripristinare la tonalità originale dello strumento). Il bender era estremamente sensibile; in effetti, proprio a causa della sua natura analogica, si può dire che il più piccolo spostamento del disco corrispondeva a un proporzionale mutamento di tono. Di conseguenza, il disco si prestava a essere usato anche per effetti come un leggero [[vibrato]].
 
Esattamente come il fratello maggiore [[Moog modular]] non possedeva sistemi di regolazione termica e l'intonazione era assolutamente instabile a causa della legge di [[Ebers-Moll]] da cui si ricava la termosensibilità delle giunzioni PN dei transistor destinati alla conversione logaritmica
 
==Utilizzo==