Arte sovietica: differenze tra le versioni
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I primi manifesti politici, realizzati nel 1918 dal [[Comitato esecutivo centrale panrusso]], avevano delle dimensioni ridotte, con 4-6 colori, e si basavano sulle tradizionali stampe popolari dal disegno narrativo e dettagliato. [[Aleksandr Petrovič Apsit|Aleksandr Apsit]] contribuì alla loro realizzazione: nei suoi manifesti vi è una notevole "tendenza simbolico-allegorica dell'arte sovietica di quel tempo. Qui si formò l'immagine del capitalismo sotto forma di un drago e di un'intera razza di altri mostri, e il cavaliere alato con una torcia in mano divenne un simbolo di libertà."<ref name="S298" />
Nell'autunno del 1918, i manifesti iniziarono ad essere pubblicati dal PUR ({{russo|Политическое управление реввоенсовета республики|Političeskoe upravlenie revvoensoveta respubliki}}, Direzione politica del Consiglio militare rivoluzionario della Repubblica) e dalla Casa editrice statale ({{russo|Государственное издательство|Gosudarstvennoe
* [[Dmitrij Stachievič Orlov]]: inviato al PUR nel 1919, realizzò i manifesti ''Prežde odin s soškoj, semero s ložkoj, teper’ — kto ne rabotaet, tot ne est'' (1920), ''Ty zapisalsja dobrovol’cem?'' (1920), ''Krasnyj podarok belomu panu'' (1920) e ''Pomogi'' (1920). I tratti caratteristici della sua arte sono l'espressività, la precisione, un linguaggio visivo semplice e lapidario che varia facilmente a seconda del significato di ciascun manifesto
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La ''Četyre iskusstva'' ({{russo|Четыре искусства||Quattro arti}}) venne fondata da artisti che avevano precedentemente fatto parte della ''[[Mir iskusstva]]'' e della ''Golubaja roza'', che si occupavano della cultura e del linguaggio della pittura. Tra i membri più importanti dell'associazione vi erano: [[Pavel Varfolomeevič Kuznecov|Pavel Kuznecov]], [[Kuz'ma Sergeevič Petrov-Vodkin|Kuz'ma Petrov-Vodkin]], [[Martiros Sergeevič Sar'jan|Martiros Sar'jan]] e [[Vladimir Andreevič Favorskij|Vladimir Favorskij]]. La società era caratterizzata da un'impronta filosofica unita ad un'adeguata espressione plastica.<ref name="S310">{{Cita|Sarab’janov|pp. 310-314}}.</ref>
La ''Obščestvo moskovskich chudožnikov'' ({{russo|Общество московских художников}}) comprende ex membri delle associazioni ''Moskovskie živopiscy'', ''Makovec'' e ''Bytie'', nonché membri della ''[[Bubnovogo valeta]]''. Tra gli artisti più attivi del gruppo vi erano: [[Pëtr Končalovskij]], [[Il'ja Maškov]], [[Aristarch Vasilievič Lentulov|Aristarch Lentulov]], [[Aleksandr Vasil'evič Kuprin|Aleksandr Kuprin]], [[Robert Rafailovič Fal'k|Robert Fal'k]], [[Vasilij Vasil'evič Roždestvenskij|Vasilij Roždestvenskij]], [[Aleksandr Aleksandrovič Osmërkin|Aleksandr Osmërkin]], [[Sergej Vasil'evič Gerasimov|Sergej Geracimov]], [[Nikolaj Mihajlovič Černyšëv|Nikolaj Černyšëv]], [[
La creatività di questi due gruppi era il risultato dell'adattamento dei maestri della vecchia generazione alle nuove realtà moderne. Negli anni venti si tennero due mostre importanti che consolidarono i movimenti in occasione del decimo anniversario della Rivoluzione d'ottobre e dell'Armata Rossa, nonché della "Mostra d'Arte dei Popoli dell'URSS" (1927).<ref name="S310" />
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In un primo momento, lo stile si basò sulla grafica illustrativa tradizionale, come quella della ''[[Mir iskusstva]]''. Una delle opere più rappresentative di quegli anni è l'illustrazione realizzata da [[Mstislav Valerianovič Dobužinskij|Msitslav Dobužinskij]] per un'edizione de ''[[Le notti bianche]]'' di [[Fëdor Dostoevskij]]. A questo tipo di arte si dedicarono [[Vladimir Vasil’evič Lebedev|Vladimir Lebedev]] (grafico di libri per l'infanzia), [[Vladimir Michajlovič Konaševič|Vladimir Konaševič]], [[Nikolaj Andreevič Tyrsa|Nikolaj Tyrsa]] e molti grafici di Leningrado.<ref name="S315" />
[[File:Stanislavsky_by_N.A._Andreev.jpg|miniatura|199x199px|''Ritratto di Stanislavskij'', N. A. Andreev.]]
Gli artisti di Mosca riscoprirono le tecniche della [[xilografia]], come Favorvskij, [[Aleksej Il’ič Kravčenko|Aleksej Kravčenko]], [[Pavel Jakovlevič Pavlinov|Pavel Pavlinov]] e gli artisti già menzionati. Favorvskij rappresentò la figura più importante nello sviluppo delle xilografie sovietiche degli anni venti (''
Anche nelle altre repubbliche sovietiche si formarono dei noti maestri della grafica come l'ucraino [[Vasilij Il’ič Kasijan|Vasilij Kasijan]] (''Zabastovka'', 1926; ''Geroi Perekopa'', 1927), i bielorussi [[Salamon Barysavič Judovin|Salamon Judovin]], [[Anatolij Nikolaevič Tyčina|Anatolij Tyčina]] e altri. L'armeno Akop Kodžojan adottò lo stesso stile di Kravčenko.<ref name="S315" />
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=== Scultura ===
[[File:Stone_as_a_weapon_of_the_proletariat.jpg|sinistra|miniatura|''Roccia - L'arma del proletariato'', copia esposta al Parco Dekabr’skogo vosstanija, Mosca.]]
Andreev ha anche realizzato una serie di ritratti scultorei del leader, tra cui ''Lenin il Leader'' ({{russo|Ленин — вождь|Lenin -
La scultrice [[Sarra Dimitrievna Lebedeva|Sarra Lebedeva]] divenne celebre per i suoi ritratti, dove nella sua comprensione della forma considerò le tradizioni e l'esperienza dell'impressionismo. L'arte di [[Aleksandr Terent’evič Matveev|Aleksandr Matveev]] è caratterizzata da una comprensione chiara e classica delle basi costruttive della plasticità, l'armonia delle masse scultoree e il rapporto dei volumi nello spazio. Tra le opere principali vi è ''Ottobre'' ({{russo|Октябрь|Oktjabr}}) del 1927,<ref>{{Cita web|url=http://russianmuseum.spb.ru/pinacoteka/work.php?ElementID=242|titolo=Октябрь|lingua=ru|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130502181640/http://russianmuseum.spb.ru/pinacoteka/work.php?ElementID=242|urlmorto=sì}}</ref> una composizione di tre figure maschili nude che unisce le tradizioni classiche con l'idea di "Uomo della rivoluzione" (da notare infatti la presenza della falce, del martello e della [[budënovka]]).<ref name="S319" />
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Anche la pittura sovietica sperimentò il suddetto desiderio di forme e immagini significative monumentali, e nei dipinti penetrò una certa "generalizzazione eroica".<ref name="S323">{{Cita|Sarab’janov|pp. 323-327}}.</ref>
Uno dei rappresentanti più significativi dell'arte pittorica di questo periodo fu [[Boris Vladimirovič Ioganson|Boris Ioganson]], che nel suo lavoro si rivolse alle tradizioni della pittura russa del XIX secolo raccogliendo l'eredità di [[Il'ja Efimovič Repin|Repin]] e [[Surikov]]. Con la sua interpretazione, introdusse nelle sue opere "un nuovo contenuto rivoluzionario, in consonanza con il periodo".<ref name="S323" /> Due dei suoi dipinti più famosi sono ''L'interrogazione dei comunisti'' (1933) ({{russo|Допрос коммунистов|Dopros kommunistov}}) e ''Alla vecchia fabbrica degli Urali'' (1937) ({{russo|На старом уральском заводе|Na starom
Un altro artista importante è stato [[Sergej Vasil'evič Gerasimov|Sergej Gerasimov]], la cui opera più famosa è ''Giuramento dei partigiani siberiani'' (1933) ({{russo|Клятва сибирских партизан|Kljatva sibirskich partizan}}. Si distingue per la sua espressività con i colori e la composizione dinamica. Ma prestò la massima attenzione al tema dei contadini, percorrendo la via del ritratto e realizzando un certo numero di quadri contadini come ''Il guardiano contadino'' (1933) ({{russo|Крестьянский сторож|Krest’janskij storož}}). Il suo quadro ''Vacanza in un Kolchoz'' (1937) ({{russo|Колхозный праздник|Kolchoznyj prazdnik}}) è considerato come una delle opere più significative dell'arte sovietica di questo decennio.<ref name="S323" /> Il suo omonimo [[Aleksandr Gerasimov]] è stato l'autore di un ritratto cerimoniale premiato del leader Stalin sullo sfondo di Mosca (''I. V. Stalin e K. Е. Vorošilov al Cremlino'', 1938).<ref>{{Cita web|url=https://ru.wikipedia.org/w/index.php?title=%D0%A4%D0%B0%D0%B9%D0%BB:A._Gerasimov_Stalin-and-Voroshilov.jpg&oldid=87157594|titolo=Файл:A. Gerasimov Stalin-and-Voroshilov.jpg|sito=Wikipedia|data=20 agosto 2017|lingua=ru}}</ref><!--И. В. Сталин и К. Е. Ворошилов в Кремле-->
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[[File:Paris-expo-1937-pavillon_de_l'URSS-13.jpg|miniatura|Padiglione sovietico all'Esposizione di Parigi del 1937.]]
La principale tendenza nello sviluppo della scultura di questo periodo è anche un onere per la monumentalità. Il più espressivo di loro è il lavoro di [[Vera Muchina]], che in questo periodo realizzò un ritratto del marito [[Aleksej Andreevič Zamkov|Aleksej Zamkov]] (1934-1935) e dell'architetto [[Sergej Andreevič Zamkov|Sergej Zamkov]] (1934-1935), citato dai critici sovietici come un esempio della "immagine collettiva di un giovane degli anni trenta".<ref name="S328">{{Cita|Sarab’janov|pp. 328-331}}.</ref>
Per l'[[Expo 1937]] di [[Parigi]], il cui padiglione sovietico fu creato da Boris Iofan, Muchina vinse il concorso per creare la statua, considerata da Iofan come la corona del padiglione: il gruppo scultoreo scelto fu il famoso ''[[L'operaio e la kolchoziana]]'' ({{russo|Рабочий и колхозница|Rabočij i
Alla fine degli anni trenta, Muchina partecipò a numerosi concorsi, tra cui la creazione di un progetto per un monumento rinominato in onore al giovane Maksim Gor'kij posto a [[Nižnij Novgorod]], ma fornì anche una varietà di modelli e disegni ornamentali per la decorazione di nuove strutture come il Ponte
Ivan Šadr continuò a lavorare con le sue opere, contemporaneamente a Muchina, definendo il carattere e l'orientamento dell'intera scultura monumentale sovietica. La sua opera principale di questo periodo è stata il modello della statua di Gor'kij (1938) per la piazza della stazione [[Belorusskaja-Radial'naja]] della metropolitana di Mosca, una scultura che fu completata dopo la sua morte da un gruppo guidato da Muchina (N. G. Zelenskaja e Z. G. Ivanova, con l'architetto Z. M. Rosenfeld).<ref name="S328" />
[[File:Ivan_Shadr._Maxim_Gorki.jpg|sinistra|miniatura|304x304px|Monumento di Ivan Šadr a Maksim Gor'kij]]
Matvej Manizer fu un rappresentante della direzione accademica della scultura sovietica: la sua tecnica combinava le tecniche narrative basate su un'accurata riproduzione della natura con una sufficiente emotività. Tra le opere più famose, vi è monumento situato a [[Charkiv]] dedicato al poeta, scrittore e umanista ucraino [[Taras Ševčenko]].<ref name="S328" />
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[[Sergej Dmitrievič Merkurov|Sergej Merkurov]] lavorò seguendo altri principi, costruendo il suo sistema immaginativo intorno all'interpretazione plastica attiva delle impressioni dalla natura. Prima della rivoluzione, realizzò diversi monumenti dedicati alle figure più importanti della cultura russa (come [[Dostoevskij]] e [[Tolstoj]]), mentre dopo si dedicò a ritratti di leader e filosofi del socialismo: scolpì la ''Morte del leader'' (1927), una statua di Lenin in granito alta 15 metri posta sul Canale di Mosca e un'altra per la sala del [[Soviet Supremo dell'URSS]] al [[Cremlino di Mosca|Cremlino]] (1939).<ref name="S328" />
[[Nikolaj
L'Esposizione agricola di tutta l'unione a Mosca (sito della futura [[Esposizione delle conquiste dell'economia nazionale|VDNCh]]) servì come uno stimolo importante per lo sviluppo della scultura monumentale, e molte delle ricche decorazioni presenti furono realizzate da scultori regionali invitati da tutte le repubbliche sovietiche.<ref name="S328" />
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Oltre che all'illustrazione, le tecniche dell'incisione e xilografiche si diffusero anche sulla stampa, sperimentata da Vasilij Kasijan (autore di ritratti degli eroi della rivoluzione e di una serie dedicata a temi contemporanei) e dal noto artista teatrale [[Ignatij Ignat'evič Nivinskij]], un esperto di incisione creatore di fogli sulla diga ZAGES e Lenin che approfondì anche nuove tecniche di stampa.
Anche se l'incisione si sviluppò con discreto successo, negli anni trenta fu ampiamente utilizzata per le illustrazioni dei libri, prima di esser stata sostituita dalla [[litografia]], dal disegno a carboncino o in acquerello nero. Tra i maestri di queste tecniche vi erano [[Sergej Vasil'evič Gerasimov|Sergej Gerasimov]], [[Dementij Alekseevič Šmarinov|Dementij Šmarinov]], [[Evgenij
I Kukryniksy iniziarono la propria attività con le caricature e impiegarono la loro esperienza per realizzare le illustrazioni. Nel loro ciclo per ''[[I signori Golovlëv]]'' di [[Michail Evgrafovič Saltykov-Ščedrin|Saltykov-Ščedrin]] utilizzarono un linguaggio grottesco-metaforico, mentre enfatizzarono i momenti satirici in ''Vita di Klim Samgin'' e le loro illustrazioni per il libro ''Angoscia'' di [[Anton Pavlovič Čechov|Čechov]] (1941) risultarono essere piuttosto liriche.
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Negli anni trenta, la costruzione edilizia continuò ad essere attiva e molte vecchie città dovettero essere ricostruite. A Mosca furono realizzati i lavori per nuove strutture, come il centro per l'[[Esposizione delle conquiste dell'economia nazionale|Esposizione agricola dell'Unione]] (1935-1939), il [[Canale di Mosca]] (1932-1937) e la [[Metropolitana di Mosca|metropolitana]] (1933-1935). I piani per l'edilizia abitativa furono attuati seguendo anche la necessità di costruire grandi complessi architettonici di natura espositiva o strutture di trasporto progettate per un enorme traffico passeggeri.
L'influenza del [[Costruttivismo (arte)|costruttivismo]] era ancora fortemente presente e furono completati gli edifici iniziati negli anni venti con quello stile, come la [[Biblioteca di Stato russa|Biblioteca di Stato dell'URSS]] intitolata a Lenin (1928-1940, degli architetti [[Vladimir Alekseevič Ščuko|Vladimir Ščuko]] e [[Vladimir Georgievič
[[File:Moscow_mokhovaya_2.jpg|miniatura|Casa sulla Mochovaja.]]
In questi anni, [[Ivan Vladislavovič Žoltovskij|Žoltovskij]] guidò la corrente tradizionalista, facendo affidamento sulla sua esperienza pre-rivoluzionaria come architetto neoclassico. Nel 1934, progettò un edificio residenziale sulla Mochovaja, collegandolo a un design moderno e ad un grande ordine apparentemente privo di alcun significato costruttivo. In generale, negli anni trenta, il colonnato divenne un elemento decorativo molto apprezzato e impiegato a volte a scapito della struttura interna e dei servizi.
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=== Manifesti e grafica ===
I manifesti di propaganda ebbero un ruolo molto importanti dell'arte sovietica durante la seconda guerra mondiale,<ref>{{Cita|Sarab’janov|p. 336}}.</ref> e furono coinvolti gli artisti che si erano formati durante gli anni della [[Guerra civile russa|guerra civile]] (D. Moore, V. Denis, M. Čeremnych) e quelli della generazione successiva, come I. Toidze (''Rodina-
Le ''Okna TASS'', alle quali collaborarono i Kukryniksy e molti altri, divennero un elemento importante nella propaganda di stato.
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Dementij Šmarinov realizzò la serie di disegni ''Non dimenticare, non perdonare!'' ({{russo|Не забудем, не простим!|Ne zabudem, ne prostim!}}) (1942) con carboncino e acquerello nero, raffigurante le situazioni tragiche del primo anno di guerra. Di questi, la ''Madre'' ({{russo|Мать|Mat'}}) sul corpo del figlio assassinato e ''Il ritorno'' ({{russo|Возвращение|Vozvraščenie}}) di una contadina ricoperta di cenere, così come l'''Esecuzione partigiana'' ({{russo|Казнь партизанки|Kazn' partizanki}}). Qui apparve per la prima volta un argomento che divenne poi tradizionale per l'arte degli anni della guerra: il popolo sovietico e la sua resistenza all'invasore. Il principale significato emotivo della serie è la sofferenza del popolo, la sua rabbia e il potere eroico, prevedendo la sconfitta dei fascisti.
Durante il suo soggiorno a Leningrado, Aleksej Pachomov creò una sorta di suite grafica denominata ''Leningrado ai tempi del blocco'' ({{russo|Ленинград в дни блокады|Leningrad v dni blokady}}). Iniziata nel 1941, i primi sei fogli furono mostrati all'esposizione delle opere militari degli artisti di Leningrado nel 1942, mente gli altri furono realizzati dopo la guerra. Di conseguenza, la serie era formata da tre dozzine di grandi litografie le cui tematiche, oltre alla vita dei cittadini nei giorni del blocco, includevano la fase della liberazione, il restauro della città e le gioie della vita. Di questi, si può ricordare ''Sulla Neva per l'acqua'' ({{russo|На Неву за водой|Na Nevu za vodoj}}) e ''Saluto in onore della rottura del blocco'' ({{russo|Салют в честь прорыва блокады|Saljut v
Oltre alle serie, furono realizzati diversi disegni individuali e varie incisioni: gli acquerelli di ''Berlino. Sole'' ({{russo|Берлин. Солнце|Berlin. Solnce}}) di Dejneka e ''Nel giorno della firma della dichiarazione'' ({{russo|В день подписания декларации|V
=== Pittura ===
Gli artisti sovietici fecero una sorta di cronaca della Grande Guerra Patriottica, rappresentando la minaccia fascista, la dura vita quotidiana della guerra, il dolore per i morti, l'odio per il nemico e in seguito la gioia della vittoria e il senso di coinvolgimento di tutti nella causa comune. "La rivelazione fantasiosa dell'esperienza del popolo sovietico in un periodo terribile si trasformò in una tradizione tematica dell'arte sovietica".<ref>{{Cita|Sarab’janov|p. 340}}.</ref>
[[File:1967_CPA_3589.jpg|miniatura|''Aleksandr Nevskij'' (1942) di Pavel Korin su un francobollo sovietico del 1967.]]
Particolarmente preziosi sono i dipinti realizzati direttamente negli anni della guerra con le impressioni autentiche degli artisti: uno dei primi lavori di questo genere è ''La periferia di Mosca. Novembre 1941'' ({{russo|Окраина Москвы. Ноябрь 1941 года|Okraina Moskvy.
Le opere create durante gli anni della guerra differiscono in base all'esperienza vissuta dall'artista e all'anno della loro creazione. Ciò è evidente quando si confronta la ''Difesa di Sebastopoli'' ({{russo|Обороны Севастополя|Oborony Sevastopolja}})(1942) di Dejneka con un suo quadro precedente: la nuova tela rappresenta già un dramma storico. Nell'estate del 1944 Dejneka realizza la tela ''Distesa'' ({{russo|Раздолье|Razdol'e}}), dove la bellezza e la plasticità delle ragazze, secondo l'accademico V. P. Sysoev, "raddoppiano l'attrattiva estetica" e servono allo spettatore come "una fonte di gioiosa empatia", mentre l'immagine riflette il sentimento di una vittoria vicina sulla Germania nazista.
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Nella pittura di questi anni, il genere "storico-rivoluzionario" divenne uno dei più trattati.
Nel 1950, un gruppo di autori ([[Boris Vladimirovič Ioganson|Boris Ioganson]] e [[Vasilij Vasil’evič Sokolov|Vasilij Sokolov]], [[Dmitrij Kapitonovič Tegin|Dmitrij Tegin]], [[Natalija Petrovna Fajdyš-Krandievskaja|Natal'ja Fajdyš-Krandievskaja]], Nikita Chebakov) realizzò la tela di grandi dimensioni ''Discorso di V. I. Lenin al III Congresso del Komsomol'' ({{russo|Ленин на III съезде комсомола|Lenin na III
[[Georgij Stepanovič Melichov|Georgij Melichov]] ambientò i suoi dipinti in epoche precedenti: il suo ''Giovane Taras Ševchenko con l'artista K. P. Brjullov'' ({{russo|Молодой Тарас Шевченко у художника К. П. Брюллова|Molodoj Taras Ševčenko u chudožnika K. P. Brjullova}}) (1947)<ref>{{cita web|url=http://namu.kiev.ua/assets/images/collection/1238426790big.jpg|titolo=Immagine della tela}}</ref> è un'opera dallo stile tradizionale creata con una certa attenzione ai dettagli storici e una cura nella scelta dei colori.
[[File:Kostecky_V._N._Homecoming.jpg|miniatura|''Il ritorno'', Vladimir Kosteckij.]]
I sentimenti patriottici nati con la seconda guerra mondiale suscitarono l'interesse per la storia nazionale in generale, rendendo il conflitto un genere storico al quale aderirono molti artisti.<ref>{{Cita|Sarab’janov|p. 348}}.</ref> Un esempio è la tela di [[Jurij Mihajlovič Neprincev|Jurij Neprincev]] ''Riposo dopo la battaglia'' ({{russo|Отдых после боя|Otdych posle boja}}) (1951)<ref>{{Cita web|url=http://www.museum.ru/alb/image.asp?12772|titolo=Отдых после боя|sito=www.museum.ru|lingua=ru}}</ref> o i lavori di Vasilij Terkin. [[Boris Mihajlovič Nemenskij|Boris Nemenskij]] continuò a sviluppare il tema iniziato durante la guerra e nel 1956 realizzò ''Le nostre sorelle'' ({{russo|Сестры наши|Sestry naši}}),<ref>{{Cita web|url=http://www.museum.ru/N36030|titolo=Выставка произведений Бориса Михайловича Неменского.|sito=www.museum.ru|lingua=ru}}</ref> un episodio della guerra. Una delle opere più significative del periodo postbellico riguardo la Seconda guerra mondiale è il dipinto del 1974 ''Il ritorno'' ({{russo|Возвращение|Vozvraščenie}}) di [[Vladimir Nikolaevič Kosteckij|Vladimir Kosteckij]]. Nello stesso anno, [[Aleksandr Ivanovič Laktionov|Aleksandr Laktionov]] realizzò ''Una lettera dal fronte'' ({{russo|Письмо с фронта|Pis'mo c fronta}}), divenuta popolare per il fatto che "parlava della sete particolare e commovente che vivevano le persone appena sopravvissute alla guerra vivevano".<ref name="S349">{{Cita|Sarab’janov|p. 349}}.</ref>
Anche i temi del lavoro e della quotidianità in tempo di pace ricevettero un'attenzione speciale, dove la vita senza la guerra e il "lavoro gioioso", grazie al quale poter sentirsi particolarmente giovani e felici, venivano espressi in dipinti come ''Pane'' ({{russo|Хлеб|Chleb}}) di [[
[[File:1967_CPA_3588.jpg|miniatura|''Pane'',
[[Arkadij Aleksandrovič Plastov|Arkadij Plastov]] rimase ancora una figura di spicco nella pittura di questo periodo, realizzando opere come ''Fienagione'' ({{Russo|Сенокос|Senokos}}) (1945), ''Prima nevicata'' ({{Russo|Первый снег|Pervyj sneg}}) (1946) e ''Sulla corrente della fattoria collettiva'' ({{Russo|На колхозном току|Na kolchoznom toku}}) (1949), dove "la scena della trebbiatura [...] esprime in modo convincente la pienezza del ritmo di lavoro, la coerenza delle persone nel lavoro, la loro unità spirituale nella connessione indissolubile di ognuno con la terra che le ha generate."<ref name="S349" /> Uno stile analogo è presente nella ''Cena del trattorista'' (1951), Nel 1954, Plastov realizzò "una delle opere più straordinarie e importanti della pittura sovietica",<ref name="S349" /> ''Primavera'' ({{Russo|Весна|Vesna}}), dove una ragazza nuda dall'aspetto angelico veste una giovane bambina sotto la neve.
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Ulteriori contributi allo sviluppo della pittura nel dopoguerra furono realizzati da artisti provenienti dai paesi baltici, in particolare dalla [[RSS Lettone]], come [[Eduards Kalniņš]] (''Nuovi marinai'', 1945) e [[Janič Osis]] (''Pescatori lettoni'', 1956). Nelle opere vengono descritte scene di pesca con sobrietà e severità (tratti caratteristici della pittura lettone).
Poiché sorse la necessità di rappresentare la felicità e la gioia in tempo di pace, lo stile paesaggistico in chiave lirica ricevette della direzione lirica ha ricevuto nuovi impulsi nel suo sviluppo. Così, Sergej Gerasimov dipinse dei paesaggi vicino a Mosca in tele di piccole dimensioni, modeste, convincenti e specifiche nel caratterizzare la natura della Russia centrale ma liriche e personali nell'esprimere lo stato d'animo del tempo (''Inverno'', 1959; ''Paesaggio con un fiume'', 1959; ''Primavera'', 1954 ). Allo stesso tempo, gli elementi della cultura epica invasero l'immagine lirica della natura, rivelando così l'idea del patriottismo in una chiave lirica. Della vecchia scuola, il lavoro del pittore paesaggista [[Vasilij Vasil’evič Meškov|Vasilij Meškov]] è rivelante, in particolare con le opere ''Il racconto degli Urali'' ({{Russo|Сказ об Урале|Ckaz ob Urale}}) (1949), ''Kama'' e ''Distese del Kama'' ({{Russo|Просторы Камы|Prostory Kamy}}) (1950). Nei suoi dipinti sono
[[Georgij Grigor’evič Nisskij|Gregorij Nisskij]] si approcciò al paesaggio in un modo diverso. Negli anni trenta e quaranta, aveva padroneggiato un nuovo dinamismo, un nuovo "tipo" di natura, un'energia trasformata e il lavoro dell'uomo moderno. I motivi principali dei suoi dipinti sono i binari delle ferrovie, le autostrade e linee di trasmissione ad alta tensione, gli aerei, le vedute della terra dal cielo, i porti, gli yacht e i bacini di riserva. Nella maggior parte dei suoi paesaggi, la base della composizione è il movimento, veloce e attivo, che si sviluppa in decisi ritmi monumentali; angoli inaspettati e acuti e bizzarri giri vengono usati assieme a grandi piani di colori (di solito secondo il principio del contrasto). Lo schema cromatico è sobrio, fresco, con del grigio acciaio da accenti di colore brillante. Tra le opere luminose di questo periodo vi è ''Paesaggio bielorusso'' ({{russo|Белорусский пейзаж|Belorusskij pejzaž}}) (1947), ma è da ricordare anche il quadro ''Regione di Mosca. Febbraio'' ({{russo|Подмосковье. Февраль|
Pavel Korin, durante questo periodo, continuò a lavorare come ritrattista per persone attive nell'ambito culturale e creativo come ''Konenkov'' (1947), ''Sar'jan'' (1956) o i ''Kukryniksy'' (1957). Le caratteristiche sono accurate e nitide, il dipinto rimane laconico e austero mentre viene selezionato uno speciale schema di colori e viene sottolineato un gesto o una postura.<ref name="S352" />
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=== Grafica ===
[[Boris Ivanovič Prorokov|Boris Prorokov]], un invalido di guerra, si mostrò come un artista satirico dedito alla denuncia. La sua serie ''Ecco qui, l'America'' ({{russo|Вот она, Америка|Vot ona, Amerika}}) (1947-1949) si basa sui temi delle poesie americane di Majakovskij, e denuncia e ironizza la politica statunitense. Le caratteristiche principali di questa serie sono l'ingrandimento della silhouette dei personaggi principali (''Žena Toma'', ''Tom'' e altre), il contrasto tra bianco e nero, un quadro generalizzato, il carattere monumentale e l'impronta emotiva dell'autore. La sua serie ''Per la pace'' ({{russo|За мир|Za mir}}) venne pubblicata nel 1950 e ogni foglio (tra cui ''Tank Trumena na dno!'' e ''Svoboda po-amerikanski'') si distingue per la sua espressività figurativa. Nel 1958, Prokov creò la serie ''Questo non dovrebbe succedere di nuovo'' ({{russo|Это не должно повториться|
La grafica satirica del periodo postbellico è uno dei tipi più popolari e "marziali" dell'arte sovietica. Gli artisti della caricatura politica e della satira su temi internazionali lavoravano attivamente per la ''[[Pravda]]'' e altri giornali centrali. I [[Kukryniksy]] crearono una serie di opere satiriche significative come ''Taglio di capelli'' ({{russo|Уолл-стрижка|Uoll-strižka}})(1948), ''Al capezzale'' ({{russo|У постели больного|U posteli bol'nogo}}) (1948) e ''Donna Franko'' ({{russo|Донна Франко}}) (1949). L'accuratezza delle caratterizzazioni e l'abile selezione degli attributi sono i principali mezzi artistici dei vignettisti del collettivo. Leonid Sojfertis e Vitalij Gorjaev lavorarono con successo anche nel campo della satira politica con dinamismo, acutezza, e leggerezza.<ref name="S353" />
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Sulla base dei monumenti e dei busti creati in precedenza, [[Nikolaj Vasil’evič Tomskij|Nikolaj Tomskij]] realizzò i monumenti per i generali [[Iosif Rodionovič Apanasenko|Iosif Apanasenko]] ([[Belgrado]], 1949) e [[Ivan Danilovič Černjakovskij|Ivan Černjakovskij]] ([[Vilnius]], 1950 - trasferito a [[Voronež]]). In essi, lo scultore combina la somiglianza concreta e la modellazione generalizzata, l'armonia della scultura e del piedistallo architettonico, la chiarezza e l'espressività del piedistallo. Evgenij Vučëtič continuò a lavorare sui busti di eroi e a vari monumenti. Le prime opere che realizzò furono i ritratti degli eroi del lavoro (''Agricoltore collettivo uzbeko Nizarali Nijazov'', 1948), pur conservando l'esperienza nel ritratto militare, ricorrendo a una composizione spettacolare. Nel 1946, il lituano [[Juozas Mikėnas]] realizzò un espressivo ''Monumento alle 1200 guardie'' ({{russo|Памятник 1200 гвардейцам|Pamjatnik 1200 gvardejcam}}) situato a [[Kaliningrad]]: con due figure dinamiche protese in avanti, il monumento esprime lo spirito della vittoria.<ref name="S354" />
Oltre ai monumenti agli eroi e ai memoriali di guerra degli anni cinquanta, furono eretti monumenti dedicati ai personaggi storici e alle figure culturali più importanti. Nel 1953, secondo il progetto di [[Sergej Michajlovič Orlov|Sergeij Orlov]], fu eretto il Monumento a [[Jurij Dolgorukij di Kiev]], e nel 1958 viene inaugurato eretto un monumento a Majakovskij dello scultore [[Aleksandr Pavlovič
Negli anni quaranta e cinquanta, gli scultori della vecchia generazione continuarono a lavorare fruttuosamente, compresa Muchina. Il suo lavoro monumentale di maggior successo di questi anni è stato il monumento a Čajkovskij al Conservatorio, sul quale aveva lavorato dal 1945. Muchina partecipò anche al completamento del monumento a Gor'kij a Mosca iniziato da Šadr: mantenendo le scelte originarie, introdusse nel progetto il suo stile dettato dalla libertà plastica e dal potere delle forme scultoree armonizzate dal calcolo esatto del progetto.
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=== Architettura ===
[[File:Kyiv_Chrestjatyk_administrative_arc.jpg|miniatura|222x222px|Scorcio della Chreščatyk di Kiev.]]
Nel dopoguerra, gli architetto furono impegnati attivamente nel restauro degli edifici distrutti e nella creazioni di nuovi, cercato di correggere i vecchi difetti. A [[Kiev]], in questo periodo, venne ricostruita la [[Chreščatyk]], e nel restauro della capitale ucraina furono impiegati non solo architetti locali, ma anche quelli provenienti da Mosca e Leningrado. Nel 1949 fu proposto un progetto per il ripristino della via della Chreščatyk, con un cambio della forma che costò "un tributo al decorazionismo superficiale", ideato da [[Aleksandr
[[File:The_central_embankment_of_Volgograd_002.JPG|sinistra|miniatura|240x240px|Propileo di Volgograd.]]
Grande attenzione fu data al nuovo piano generale di [[Stalingrado]], rasa al suolo dopo la [[Battaglia di Stalingrado|battaglia del 1942-1943]]: l'idea architettonica ed estetica integrale venne proposta dagli architetti [[Karo Halabyan|Karo Alabjan]] e [[Vasilij Nikolaevič Simbircev|Vasilij Simbircev]], e furono introdotte nel piano la Piazza della Lotta ({{Russo|площадь Борьбы|
Anche [[Minsk]] fu oggetto di rinnovamento, in particolare per il centro della città nell'area di Piazza Lenin e Via Lenin (le attuali Piazza e Via dell'Indipendenza). La via principale fu progettata come un viale con case di uguale altezza dagli architetti [[Michail Pavlovič Parusnikov|Michail Parusnikov]], [[Michail Osipovič
Si diffuse la tendenza di realizzare opere molto alte e grosse, come le [[Sette Sorelle (Mosca)|Sette Sorelle]] di Mosca tra le quali spicca l'[[edificio principale dell'Università statale di Mosca]] (1949-1953).
[[File:Moscow_State_University_crop.jpg|miniatura|315x315px|L'edificio principale dell'Università statale di Mosca.]]
Uno dei problemi principali rimase ancora quello delle abitazioni popolare devastate della guerra, e proprio in questi anni fu avviato lo sviluppo di alloggi per le masse. Tuttavia, all'inizio la qualità costruttiva era bassa qualità, a causa della mancanza della necessaria base produttiva e tecnica. I primi esperimenti iniziarono con gli edifici popolari di Mosca, concepiti dagli architetti [[Zinovij Moiseevič
== Anni sessanta e settanta ==
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Ciascun tipo di arte era alla ricerca di un metodo per lo sviluppo approfondito della specificità espressiva propria di questo genere. Gli autori cercarono di accrescere la plasticità della forma a vantaggio della pienezza ideologica e figurativa, del dinamismo e della lapidarietà del linguaggio artistico.
Il nuovo movimento stilistico nell'arte e nella formazione artistica cercò il proprio sostegno nelle antiche tradizioni, specialmente nell'arte sovietica degli anni venti (la OST con il suo dinamismo espressivo, la scuola di grafica di Favorskij con la sua forza costruttiva ed espressività, la plasticità di [[Aleksandr
Dalla OST, il nuovo stile ereditò il principio dello spazio "appiattito", quando le immagini di una sagoma prominente che contrastano con lo sfondo vengono evidenziate. Un tale spazio compositivo è incompiuto e frammentato ed impone all'immagine la qualità dell'universalità, coinvolgendo gli eroi del lavoro e le loro vite nel destino di tutte le persone. Le caratteristiche dell'universalità si esprimono attraverso un determinato approccio alla soluzione cromatica: al posto del [[Tonalità (colore)|sistema cromatico tonale]] viene impiegata una struttura dove i piani di una figura sono interamente dipinti con un colore locale con la stessa intensità.
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Nella pittura sovietica, oltre allo stile severo, vi erano altri movimenti. Molti artisti delle nuove generazioni preferirono seguire altre tradizioni, come l'impressionismo pittorico e la percezione diretta della natura.
Gli artisti che si erano formati negli anni precedenti svolsero un ruolo significativo negli anni sessanta e settanta. [[Jurij Ivanovič Pimenov|Jurij Pimenov]], ex membro della OST, durante questo periodo si rivelò come un pittore di genere, ottenendo la popolarità con il suo ''Matrimonio sulla strada del domani'' ({{russo|Свадьба на завтрашней улице}}) del 1962. [[Dmitrij Konstantinovič
==== Stile severo ====
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[[File:Stamp_of_Russia_2011_No_1514.jpg|miniatura|''Ginnasti dell'URSS'', D. Žilinskij.]]
Allo stile severo aderirono diversi artisti: il bielorusso [[Evsej Evseevič Моiseenko|Evsej Moiseenko]] raggiunse subito l'espressività attraverso la deformazione e un ritmo
==== Nonconformismo ====
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La tolleranza dell'arte nonconformista da parte delle autorità fu altalenante fino alla dissoluzione dell'URSS nel 1991. Gli artisti riuscirono a trarre vantaggio dei primi anni successivi alla morte di Stalin per sperimentare senza temere la persecuzione. La situazione tuttavia peggioro nel 1962, quando [[Nikita Chruščëv]] visitò la mostra per il 30º anniversario dell'Unione degli artisti di Mosca organizzata nel [[Maneggio di Mosca|Maneggio]]. Assieme alle consuete opere del realismo socialista, vi erano alcuni lavori astratti di artisti come [[Ernst Iosifovič Neizvestnyj|Ernst Neizvestnyj]] ed [[Elij Michailovič Beljutin|Elij Beljutin]], e Chruščëv rimase contrariato dalle opere noncomformiste definendole "merda".<ref>{{Cita web|url=https://subscribe.ru/archive/history.sezik/200202/03135229.html|titolo=Хронографъ Выпуск 62|sito=subscribe.ru|lingua=ru|accesso=1º aprile 2019}}</ref>
L'incidente più infelice riguardante gli artisti nonconformisti dell'URSS fu la Mostra Bul'dozer ({{russo|Бульдозерная выставка|Bul’dozernaja vystavka}}) del 1974, che prese parte in parco poco fuori Mosca e nella stazione [[Beljaevo]],<ref name="Bul'">{{Cita web|url=https://histrf.ru/biblioteka/b/chto-takoie-buldoziernaia-vystavka|titolo=Что такое «Бульдозерная выставка»?|autore=Vladimir Ivanov|sito=Istorija.rf|data=19 marzo 2018|lingua=ru|accesso=1º aprile 2019}}</ref> ed incluse le opere di artisti come [[Oskar Jakovlevič Rabin|
==== Nelle repubbliche ====
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Questa generazione è rappresentata da Tat'jana Sokolova, che affermò le caratteristiche volumetriche e specifiche della scultura. Studiò l'eredità artistica dei precedenti maestri, in particolare quella di A. T. Matveev. Nelle opere della Sokolova, l'atmosfera speciale di romanticismo viene creata dalla capacità di discernere nel quotidiano il grande nel piccolo. Negli anni settanta, come altri scultori del tempo, iniziò a lavorare su una varietà di materiali impiegando varie soluzioni diverse e creando nuove possibilità scultoree. Da ricordare la sua composizione in rame ''Maternità'' ({{russo|Материнство|Maternistvo}})<ref>{{Cita web|url=http://maslovka.org/images/555/SOKOLOVA-3.jpg|titolo=Материнство}}</ref> del 1970 e ''Natura morta con un gatto'' ({{russo|Натюрморт с кошкой|Natjurmort s koščkoj}} (1973-1974), con la quale introdusse la natura morta in una scultura sia lirica che grottesca.<ref name="S373" />
Alla Pologova diede un contributo importante allo sviluppo della rappresentazione scuoltorea sovietica: studiò e interpretò le tradizioni di Matveev, avvicinandosi gradualmente al romanticismo. La composizione ''Maternità'' (1960) è ben nota per una generalizzazione monumentale di quel tempo, ma anche verso una ricerca di significato interiore. La sua tendenza lirica è evidente nell'opera ''Il ragazzo che non ha paura degli uccelli'' (({{russo|Мальчик, которого не боятся птицы|
Dmitrij Šachovskoj scolpì seguendo tale tendenza: i suoi ''Pescatori della Kamčatka''<ref>{{Cita web|url=https://ru.wikipedia.org/w/index.php?title=%D0%A4%D0%B0%D0%B9%D0%BB:%D0%94.%D0%9C._%D0%A8%D0%B0%D1%85%D0%BE%D0%B2%D1%81%D0%BA%D0%BE%D0%B9._%D0%9A%D0%B0%D0%BC%D1%87%D0%B0%D1%82%D1%81%D0%BA%D0%B8%D0%B5_%D1%80%D1%8B%D0%B1%D0%B0%D0%BA%D0%B8_(1959).jpg&oldid=60915855|titolo=Д.М. Шаховской. Камчатские рыбаки|sito=Wikipedia|lingua=ru}}</ref> ({{russo|Камчатские рыбаки|Kamčatki rybaki}}) (1959) sono contrassegnati da uno schema monumentale generalizzato dallo stile severo, mentre la composizione ''Pane'' ({{russo|Хлеб|Chleb}}) (1971) è complessa e drammatica. Nina Žilinskaja si distinse per gli stessi tratti caratteristici (''Parlando d'arte'', ''Ritratto di A. Zelenskij''),<!--Разговор об искусстве, Портрет А. Зеленского--> così come Jurij Aleksandrov (''Geologo Dojnikov'',<ref>{{Cita web|url=http://www.rulex.ru/rpg/portraits/26/26561.htm|titolo=Дойников Н. (геолог)|lingua=ru}}</ref> rilievi ''Simboli dell'arte'' per il teatro di [[Saratov]]).<!--Геолог Дойников, Символы искусства--><ref name="S373" />
Daniel' Mitljanskij si dimostrò un maestro della scultura lirica, creando una delle sculture sovietiche più drammatiche, ovvero ''La dodicesima brigata internazionale va al fronte'' ({{russo|12-я интербригада уходит на фронт|12-ja interbrigada uchodit na front}}) del 1969. Il suo linguaggio artistico è caratterizzato non dal volume, ma dalla linea, dalla sagoma e dal forte confronto dei piani. Il suo materiale prediletto era il rame. L'opera ''Fisica. Insegnanti e studenti'' ({{russo|Физики. Преподаватели и студенты|Fiziki. Prepodavateli i studenty}}) (1966-1967) riflette la realtà e analizzando i personaggi viene mostrata la relazione tra due diverse generazioni. Nel complesso ''L'otto marzo nel sovchoz delle renne della Kamčatka'' ({{russo|Восьмое марта в камчатском оленеводческом совхозе|
Tra gli scultori di Mosca spiccarono Oleg Komov e Jurij Černov, che lavorarono in diversi generi
In generale, gli scultori attivi tra la fine degli anni cinquanta e l'inizio degli anni sessanta, caratterizzarono "il persistente desiderio di formulare nelle immagini dell'arte profondi valori spirituali ed estetici corrispondenti alla ricca vita spirituale dell'uomo moderno".<ref name="S373" />
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== Anni ottanta ==
La storia dell'arte sovietica degli ultimi anni è stata dominata dalla politica e da formule semplicistiche. Sia nel mondo dell'arte e sia tra il pubblico in generale, fu data poca considerazione al carattere estetico di opere prodotte a cavallo tra gli anni settanta e ottanta. Invece, l'arte ufficiale e non del periodo stava al passo degli sviluppi politici negativi o positivi, inoltre vi erano numerosi gruppi artistici in competizione a Mosca e Leningrado durante tutto questo periodo. Gli artisti più importanti sulla scena internazionale sono stati [[
Negli anni ottanta, le politiche di [[Michail Gorbačëv]] della ''[[Perestrojka]]'' e della ''[[Glasnost']]'' ostacolarono le autorità nell'imporre restrizioni agli artisti o alla loro libertà di espressione.
Alcuni collezionisti dell'Europa occidentale supportarono molti artisti sovietici tra gli anni sessanta e il periodo della ''[[perestrojka]]''. Tra i principali collezionisti e filantropi vi era la coppia formata da Kenda e Jacob Bar-Gera: la loro collezione consta di più di 200 opere di 59 artisti della Russia sovietica che non vollero seguire le direttive artistiche ufficiali dell'URSS post-stalinista.<ref name="Brown">{{Cita news|lingua=en|autore=Mark Brown|url=https://www.theguardian.com/artanddesign/2016/nov/25/russian-art-collection-jewish-couple-captured-by-nazis-jacob-kenda-bar-gera|titolo=Russian art collection of Jewish couple who survived the Nazis goes on display|pubblicazione=The Guardian|data=25 novembre 2016}}</ref> Kenda e Jacob Bar-Gera, entrambi sopravvissuti all'[[olocausto]], supportarono gli artisti perseguitati inviando loro soldi o materiali per dipingere dalla [[Germania Ovest]] all'Unione Sovietica. Anche se i Bar-gera non incontrarono mai di persona gli artisti, comprarono molti dei loro dipinti e altre opere d'arte, contrabbandati in Germania nascosti nelle valigie di diplomatici, uomini d'affari e studenti.
La collezione vanta le opere di [[Vagrič Akopovič Bachčanjan|Vagrič Bachčanjan]], [[Vladimir Borisovič Jankilevskij|Vladimir Jankilveskij]], Oskar Rabin,
[[Illja Kabakov]], [[Pëtr Ivanovič Belenok|Pëtr Belenok]], [[Dmitrij Michajlovič Krasnopevcev|Dimitrij Krasnopevcev]], [[Igor’ Alekseevič Novikov|Igor' Novikov]], Valentina Kropivnickaja, [[Michail Michajlovič Šemjakin|Michail Šemjakin]], [[Lev Con il [[collasso dell'Unione Sovietica]], la nuova economia di mercato favorì lo sviluppo di un sistema di gallerie private e gli artisti non dovettero più essere assunti dallo stato, potendo lavorare liberamente secondo i loro gusti o quelli del proprio mecenate privato.
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