Clitocybe nebularis: differenze tra le versioni

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|nome=Fungo delle nebbie
|immagine=Clitocybe Nebularis.JPG
|didascalia=''LepistaClitocybe nebularis''
|dominio= [[Eukaryota]]
|regno=[[Fungi]]
|divisione=[[Basidiomycota]]
|classe=[[BasidiomycetesAgaricomycetes]]
|sottoclasse=[[Agaricomycetidae]]
|ordine=[[Agaricales]]
|famiglia=[[Tricholomataceae]]
|genere=[[LepistaClitocybe]]
|specie=L'''C. nebularis'''
|biautore=([[EliasAugust MagnusJohann FriesGeorg Karl Batsch|Fr.Batsch]]) Harmaja[[Paul Kummer|P. Kumm]]
|binome=LepistaClitocybe nebularis
|sinonimi='''ClitocybeLepista nebularis''' (Batsch:) [[EliasHarri Magnus FriesHarmaja|Fr.Harmaja]]), Harmaja1974
|bidata=19741871
}}
{{Micomorfobox
| larghezza=280
| nome=LepistaClitocybe nebularis
| tipo_imenio=lamelle
| tipo_lamelle=decorrenti
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}}
 
La '''Lepista''Clitocybe nebularis''''' <span style="font-variant: small-caps">([[EliasAugust MagnusJohann FriesGeorg Karl Batsch|Fr.Batsch]]) Harmaja[[Paul Kummer|P. Kumm]], 19741871</spansmall>, comunemente noto come '''fungo delle nebbie''', è un fungo di controversa commestibilità; lo stesso viene consumato da molti per la sua carne dal sapore aromatico ed intenso, anche se non da tutti gradito perché piuttosto forte.
 
Tuttavia questo fungo da crudo presenta tracce di una tossina scoperta abbastanza di recente denominata [[Nebularinanebularina]], {{Citazione necessaria|con proprietà mutagene molto blande (nei [[Mus musculus|topi]] di laboratorio ne occorrono concentrazioni elevatissime per osservare la mutagenesi)}}.
 
Come per il ''[[Lyophyllum connatum]]'', tuttavia, ci si basa su test effettuati in vitro e pertanto non esiste alcuna prova concreta che questo fungo possa provocare mutazioni genetiche negli individui che lo consumano, anche perché la nebularina è idrosolubile e pertanto una prebollitura prolungata dovrebbe far svanire quasi completamente questa molecola.
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* altre "termostabili" che non vengono metabolizzate dal nostro organismo e, in caso di consumi eccessivi, si accumulano nel [[fegato]] che non ha il tempo di smaltirle.
 
Inoltre la ''LC. nebularis'', durante la cottura, sprigiona un vapore che sembra possa scatenare improvvisi attacchi di mal di testa nelle persone che si trovano nelle vicinanze, in quanto le tossine termolabili vaporizzate vengono accidentalmente inalate. Il micologo [[Riccardo Mazza]], nel libro ''I funghi dal vero'', sostiene che questi vapori possano risultare addirittura pericolosi; è comunque sufficiente aerare il locale.
 
[[Meinhard Moser|Moser]], Bon ed altri autori avevano collocato questo fungo nel genere ''[[Lepista]]'' anziché nel genere ''[[Clitocybe]]'' poiché le spore, pur essendo color crema e cianofile, presentano, al microscopio elettronico, una parete sottilmente verrucosa.
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;[[Spora (micologia)|Spore]]: crema in massa, ovoidale-ellittiche, 6-7 x 3,5-4,5&nbsp;µm, lisce.
;[[Basidio|Basidi]]: 20-25 x 5-7&nbsp;µm, tetrasporici.
[[File:Lepista nebularis.jpg|thumb|upright=1.6|Gruppo di ''LC. nebularis'']]
 
==Distribuzione e habitat==
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Vivamente sconsigliato! Se non trattato adeguatamente e/o se viene consumato in quantità eccessive, può causare intossicazioni da accumulo a lungo termine con danni epatici.
 
Sono stati registrati diversi casi di intolleranza soggettiva a questa specie, con disturbi all'apparato digerente che si manifestano attraverso brevi episodi di nausea e vomito; pertanto coloro che non hanno mai consumato la ''LC. nebularis'' dovrebbero mangiarne solo un frammento per prova.
[[File:LepistaNebularis with Volvaria surrecta.JPG|thumb|upright=1.6|''LC. nebularis'' parassitata da ''[[Volvaria surrecta]]'']]
Da sottolineare inoltre che:
* In autunno inoltrato spesso i carpofori vengono parassitati da altro fungo, la ''[[Volvariella surrecta]]'' che lo rende immangiabile; è quindi importante saper riconoscere gli esemplari infestati. Questo parassita inizialmente si presenta solo come un sottile velo bianco, generalmente presente sulla cuticola del cappello. Dopo qualche giorno la ''LC. nebularis'' potrebbe quindi manifestare marciumi e/o funghi di altre specie sul proprio carpoforo.
* Secondo un recente studio svizzero sugli avvelenamenti da funghi la ''nebularis'' contiene una modica quantità di ''[[muscarina]]'', potente micotossina neurotropica presente in quantità ben più cospicue in diverse specie del genere ''[[Inocybe]]''; data la quantità esigua questa tossina non dovrebbe rappresentare un pericolo.
* Si raccomanda di buttare via l'acqua di cottura sia dopo la prebollitura che dopo aver cucinato i carpofori, per poter eliminare la [[nebularina]] che infatti è idrosolubile.
* La controversa commestibilità della ''LC. nebularis'' ha avuto l'effetto, peraltro prevedibile, di farne quasi cessare la raccolta, tranne in quei luoghi dove detta specie viene consumata per tradizione; {{cn|in Italia la vendita di questa specie è vietata.}}
 
===Preparazione===
[[File:Nebularine.svg|thumb|La ''nebularina'', un alcaloide recentemente scoperto nella ''LC. nebularis'']]
Se l'intenzione è quella di consumare comunque questo fungo nonostante tutte le controindicazioni, è bene attenersi ad alcune precauzioni.
 
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È conveniente consumare la ''nebularis'' con molta cautela, ovvero pochi esemplari alla volta e in pasti abbastanza distanziati nel tempo.
 
L'operazione di prebollitura non è ristretta alla sola ''LC. nebularis'', ma dovrebbe essere estesa anche a tanti altri funghi, tra i quali si menzionano i seguenti:
* tutte le specie del genere [[Morchella]], le [[Helvella]] commestibili più alcune specie eduli del genere [[Peziza]] e [[Verpa]]
* [[Armillaria mellea]]
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==Tassonomia==
===Sinonimi e binomi obsoleti===
* ''Agaricus nebularis'' Batsch, ElenchusElench. fungorumfung., cont. sec. (Halle) 2: 25 (1789)
*''Gymnopus nebularis'' (Batsch) Gray, Nat. Arr. Brit. Pl. (London) 1: 609 (1821)
* ''Agaricus pileolarius'' Bull., Herbier de la France: pl. 400 (1789)
* ''ClitocybeOmphalia albanebularis'' (BatailleBatsch) SingerQuél., LilloaEnchir. 22fung. (Paris): 18620 (19511886) [1949]
* ''ClitocybeLepista nebularis'' (Batsch: Fr.) Harmaja, Karstenia 14: 91 (18571974)
* ''Clitocybe nebularisstenophylla'' varP. alba'' BatailleKarst., Bulletin de la Société Mycologique de FranceHedwigia 2720: 370177 (19111881)
* ''GymnopusLepista nebularis'' var. ''stenophylla'' (BatschP. Karst.) GrayBon, ADocums Natural Arrangement of British PlantsMycol. 26(London)no. 1102): 60918 (18211996)
*''Clitocybe nebularis'' var. ''alba'' Bataille, Bull. Soc. mycol. Fr. 27: 370 (1911)
*''Clitocybe alba'' (Bataille) Singer, Lilloa 22: 186 (1951)
*''Clitocybe nebularis'' var. ''alba'' J.E. Lange, Dansk bot. Ark. 6(5): 43 (1930)
*''Clitocybe nebularis'' f. ''alba'' S. Imai, J. Fac. agric., Hokkaido Imp. Univ., Sapporo 43(1): 81 (1938)
*''Clitocybe nebularis'' f. ''bianca'' Cetto, I Funghi dal Vero (Trento) 5: 315 (1987)
 
=== Specie simili ===
[[File:Clitocybe nebularis1.jpg|thumb|Esemplari di ''LC. nebularis'']]
 
* Può essere confuso con l<nowiki>'</nowiki>''[[Entoloma sinuatum]]'' (''Entoloma lividum''), fungo velenoso con effetti potenzialmente pericolosi, per cui se ne sconsiglia la raccolta ai raccoglitori inesperti.
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== Nomi comuni ==
[[File:Clitocybe nebularis group.jpg|thumb|''LC. nebularis'' in "fila"]]
 
Moltissimi sono i nomi con cui viene chiamato: