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L'opa della NASA sui programmi spaziali di Esercito e Marina rese l'Aeronautica la forza armata favorita per il controllo delle missioni spaziali militari. A partire del [[1959]], i comandanti dell'Aeronautica iniziarono a riaffermare le proprie rivendicazioni sulle operazioni spaziali militari, utilizzando il termine "[[aerospazio]]" per legittimare il ruolo del loro corpo nello spazio extra-atmosferico, in quanto naturale estensione dell'[[atmosfera]]. Nell'aprile di quell'anno, l'[[ammiraglio]] Arleigh Burke, [[Chief of Naval Operations|Capo delle Operazioni Navali]], propose al ''Joint Chiefs of Staff'' la creazione di un organo congiunto per la direzione e il controllo delle operazioni spaziali militari, incontrando la ferma opposizione degli ufficiali dell'Aeronautica. A settembre, il [[segretario della difesa degli Stati Uniti d'America|Segretario della Difesa]] Neil McElroy abbracciò le richieste dell'Aeronautica, assegnandole la responsabilità per "lo sviluppo, la produzione e il lancio di vettori spaziali". Il 30 dicembre, l'ARPA venne ufficialmente dispensata dal ruolo di agenzia centrale per tutte le attività spaziali del [[Dipartimento della Difesa]].<ref name="auto2"/>
 
Entro ilNel [[1961]], con l'ARPA era stata ormai relegata a un ruolo di ricerca e sviluppo, mentreed l'Esercito e la Marina erano stati rimossi da qualsiasi ruolo importante nello spazio. Sotto, l'amministrazione [[John Fitzgerald Kennedy|Kennedy]], designò il Dipartimento dell'Aeronautica fu designato agente esecutivo per le missioni di supporto alla difesa spaziale militare, con la responsabilità della maggior parte dei progetti di sviluppo militare nello spazio.<br/> Quello stesso anno, l'ormai [[Tenente generale#Stati Uniti d'America|tenente generale]] Bernard Schriever, nuovo comandante dell'ARDC, ottenne che il comando ricevesse anche la responsabilità di acquisire sistemi d'arma. L'ARDC fu allora riorganizzato sotto il nome di ''[[Air Force Systems Command]]'' (AFSC), e una delle sue organizzazioni subordinate, il WDD, venne rinominato [[Space and Missile Systems Center|''Space Systems Division'']] (SSD), con l'obiettivo di centralizzare tutto il programma spaziale, separandolo da quello missilistico.<ref name="auto2"/>
L'Aeronautica riprese allora lo sviluppo dei propri programmi spaziali, ad esempio collaborando con la [[Central Intelligence Agency|CIA]] per la produzione e gestione di [[Satellite spia|satelliti da ricognizione]] attraverso il programma [[Corona (satelliti)|''Corona'']]. Lo sviluppo di tali satelliti divenne una priorità nazionale quando, il 1º maggio [[1960]], un aereo da ricognizione [[Lockheed U-2|U-2]] americano [[Crisi degli U-2|fu abbattuto]] nei cieli dell'Unione Sovietica, palesando l'impraticabilità della ricognizione aerea.<ref name="auto2"/>
 
Entro il [[1961]], l'ARPA era stata ormai relegata a un ruolo di ricerca e sviluppo, mentre l'Esercito e la Marina erano stati rimossi da qualsiasi ruolo importante nello spazio. Sotto l'amministrazione [[John Fitzgerald Kennedy|Kennedy]], il Dipartimento dell'Aeronautica fu designato agente esecutivo per le missioni di supporto alla difesa spaziale militare, con la responsabilità della maggior parte dei progetti di sviluppo militare nello spazio.<br/> Quello stesso anno, l'ormai [[Tenente generale#Stati Uniti d'America|tenente generale]] Bernard Schriever, nuovo comandante dell'ARDC, ottenne che il comando ricevesse anche la responsabilità di acquisire sistemi d'arma. L'ARDC fu allora riorganizzato sotto il nome di ''[[Air Force Systems Command]]'' (AFSC), e una delle sue organizzazioni subordinate, il WDD, venne rinominato [[Space and Missile Systems Center|''Space Systems Division'']] (SSD), con l'obiettivo di centralizzare tutto il programma spaziale, separandolo da quello missilistico.<ref name="auto2"/>
 
Durante gli [[anni '60]] e [[anni '70|'70]], l'AFSC cercò di concentrarsi sullo sviluppo di sistemi e strutture spaziali ritenuti utili da un punto di vista militare. Le tradizionali missioni dell'Aeronautica ben si adattavano allo sviluppo di [[spazioplano|spazioplani]] come il [[Boeing X-20 Dyna-Soar|''Dyna-Soar'']]. Tuttavia, il programma ''Dyna-Soar'' fu cancellato nel [[1963]], perché il suo sviluppo minacciava di alimentare la corsa alle armi. Simili considerazioni politiche ed economiche condannarono il progetto del ''[[Manned Orbiting Laboratory]]'' (MOL), sospeso nel [[1969]].<ref>{{cita pubblicazione|lingua=en-US|url=https://media.defense.gov/2010/Oct/01/2001329745/-1/-1/0/AFD-101001-060.pdf|titolo=Mission Development and Exploitation – An Overview|autore=Jacob Neufeld|pp=129-131|rivista=The U.S. Air Force in Space 1945 to the Twenty-first Century|editore=R. Cargill Hall e Jacob Neufeld|città=USAF History and Museums Program – United States Air Force|data=1998}}</ref> Negli anni '70 raggiunsero la maturità operativa molti nuovi sistemi spaziali: il [[Sistema satellitare globale di navigazione|sistema di navigazione satellitare]] [[GPS]], i satelliti di comunicazione [[Defense Satellite Communications System|DSCS]], i satelliti di allarme rapido [[Defense Support Program|DSP]], il [[sistema di lancio riutilizzabile]] ''[[Space Shuttle]]''.<ref>{{cita pubblicazione|lingua=en-US|url=https://media.defense.gov/2010/Oct/01/2001329745/-1/-1/0/AFD-101001-060.pdf|titolo=The Air Force Develops An Operational Organization for Space|autore=USAF Brig. Gen. Earl S. Van Inwegen III|pp=135-143|rivista=The U.S. Air Force in Space 1945 to the Twenty-first Century|editore=R. Cargill Hall e Jacob Neufeld|città=USAF History and Museums Program – United States Air Force|data=1998}}</ref>