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Sauer definisce così la geografia culturale: <br>
{{Citazione|al contrario della psicologia e della storia, è una scienza che non ha niente a che fare con gli individui ma solo con le istituzioni umane, o le culture.|Carl Sauer|unlike psychology and history, is a science that as nothing to do with individuals but only with human institutions, or cultures.|lingua=inglese}} <br>
L'intento di Sauer era dunque quello di ricondurre all'interno del campo di studio della geografia culturale, anche storia e cultura. Egli arrivò ad elaborare un metodo che si potesse avvicinare ad un primo approccio storico alle mutazioni ambientali; tale analisi conteneva sicuramente una forte spinta innovativa (si pensi che i primi dibattiti scientifici sul tema dell'inquinamento si tennero solo alla fine del Novecento). <br>
I suoi primi passi verso questa visione innovativa della natura lo portarono fin dai suoi primi anni di attività a staccarsi da quanto affermato dalla tradizione europea. <br>
La conoscenza con l'antropologo [[Kroeber]] segna un punto di svolta nel percorso accademico di Sauer; si avvicina così alla realtà del sudest degli Stati Uniti e inizia a dedicare una serie di ricerche sugli Indiani della zona. Inoltre nutre altri interessi anche per le [[popolazioni pre-colombiane]] e [[popolazioni pre-coloniali]] del [[Messico]]
== Premi e riconoscimenti ==
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