Appio Conti: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 83:
 
=== Le guerre di religione in Francia ===
Poco dopo si recò in [[Francia]] per supportaresostenere con le sue truppe la Lega Cattolica contro Enrico di Navarra, assieme a Nicolò Cesi e Alessandro Sforza, sempre come aiutante di campo del principe Farnese, portando i suoi uomini alla conquista di [[Lagny]]. Dopo le perdite pesanti subite all'[[assedio di Knosenburg]], nel 1590 venne inviato per un due mesi in Italia dove, assieme a Pietro Caetani e a Tarquinio Capizucchi, ebbe il compito di trovare nuove reclute. Tornò in [[Francia]] nella primavera del 1591 accompagnato da [[Ercole Sfondrati, I duca di Montemarciano]], nipote di [[papa Gregorio XIV]], il quale era stato nominato maresciallo di campo.
 
Mentre si trovava in Italia, oltre a fronteggiare i problemi finanziari della propria famiglia, Appio Conti dovette cedere alla richiesta del governatore di Milano, il principe [[Carlo d'Aragona Tagliavia]], per fornire aiuto militare in Piemonte al duca [[Carlo Emanuele I di Savoia]]. Tornato finalmente in Francia coi nuovi contingenti recuperati, Appio venne ferito a [[Vervins]], in [[Piccardia]], seppur con conseguenze non gravi.
Riga 92:
 
Il 13 marzo [[1593]], le forze cattoliche posero vittoriosamente [[assedio di Noyon|assedio a Noyon]], il giorno di [[venerdì]] [[26 marzo]] [[1593]] il duca di Mayenne [[Carlo di Guisa (1554-1611)|Carlo di Guisa]] mandò il generale Appio Conti a reclutar ben cinquata [[Lanzichenecchi]] delle armate pontificie da spostare sul campo di battaglia, ma quest'ultimi si rifiutarono di obbedire agli ordini del generale per via delle continue sortite a loro danni da parte delle truppe nemiche, e perciò non fu possibile trasferirle sul campo di battaglia.
Tuttavia dopo due ore di tempo, un emissario del [[Carlo di Guisa (1554-1611)|Duca]] tornò al campo ove erano le truppe tedesche, per prendere i cinquanta soldati, ma il generale Appio Conti si scusò per il contrattempo dicendo che si sarebbe personalmente recato dal Duca per le dovute spiegazioni, e successviamentesuccessivamente lo stesso generale ricevette l'ordine di spostare tutte le suo truppe presso il sergente [[Francesco da Milano]], nel tempo stesso ordinò che venisse avvertito dello spostamento il colonnello dei [[Lanzichenecchi]], G. Bayer von Boppart, del quale un suo luogotenente portò la notizia al generale Appio Conti che il colonnello non voleva mandare le proprie truppe a quel campo, e allora lo stesso Appio Conti ordinò che venissero immediatamente eseguiti gli ordini, ma quest'ultimo si rifiuto a più riprese di sottostare agli ordini del generale, tant'è che in seguito a un violento litigio lo stesso generale Appio Conti smontò da cavallo e si batté a duello con il colonnello G. Bayer von Boppart il quale lo uccise con un colpo all'orecchio destro mentre il colonnello riportò solamente una ferita al braccio. Il duca [[Carlo di Guisa (1554-1611)|Carlo di Guisa]], venuto a conoscenza della terribile dell'uccisione del generale Appio Conti, ordinò che il colonnello venisse immediatamente arrestato, ma quest'ultimo riuscì a fuggire dal campo imperiale; inoltre molte altre notizie riguardo a questo fatto furono redatte dal segretario personale del generale, Orazio Silvestri.
 
== Albero genealogico ==